news Marzo 2012 – a cura di A. Amadori, A. Buffa, F. Conforti, G. Conigliaro, A. Feti, G. Pedrazzini, K. Recchimuzzi, D. Zappettini Sommario • L’analisi fattoriale • La qualità attrattiva • Diamo i numeri. Una rubrica per tenersi in allenamentE! • I consumi all'epoca della crisi • Notizie strane dal mondo L’ANALISI FATTORIALE (AF) (A cura di A. Amadori) Negli studi di customer satisfaction è sempre più frequente l’impiego dell’analisi fattoriale, soprattutto in sede di messa a punto del questionario e di sua validazione. Ma che cos’è esattamente l’analisi fattoriale e a che cosa serve? Lo scopo dell’analisi fattoriale è la semplificazione dei dati. Il suo principale obiettivo è infatti di riassumere l’informazione contenuta in un rilevante numero di misure metriche (derivanti per esempio da scale di valutazione), in modo da ricavarne un limitato numero di misure sintetiche, chiamate fattori. Come nel caso dell’analisi dei cluster, non viene fatta una distinzione fra variabili indipendenti e variabili COESIS NEWS Responsabile redazione: Alessandro Amadori dipendenti, poiché l’analisi fattoriale è una metodologia correlativa e non casuale. Molti fenomeni di interesse dei ricercatori di mercato sono effettivamente formati dalla combinazione di un ampio numero di misure. Svariati concetti sono infatti misurati per mezzo di una batteria di scale di valutazione. Se per esempio stiamo valutando la risposta del consumatore a un nuovo modello di automobile, il concetto generale di “lussuosità” può essere misurato chiedendo ai soggetti di dare un punteggio a differenti modelli su attributi che abbiano a che fare con la comodità, il comfort di viaggio, le rifiniture, le dotazioni di accessori, e così via. Chi progetta un’automobile di alta gamma vuole lanciare sul mercato un modello che sia effettivamente percepito come lussuoso, ma sa che a una simile percezione generale possono dare un contributo specifico molte variabili. Ciascun attributo considerato può andare a misurare un aspetto lievemente diverso del poliedrico concetto di lussuosità. Al tempo stesso un insieme di misure può restituire una rappresentazione migliore del concetto rispetto a un singolo punteggio globale quanto a lussuosità. Se le misure relative a un concetto sono molte, esse possono venire sommate per generare un punteggio composto, così com’è possibile calcolare un valore medio. Tra la sommarietà della misura singola e la moltitudine delle misure multiple, ci deve essere una ragionevole via di mezzo. Consistente in variabili di ordine superiore, in numero limitato, capaci di restituire quasi la stessa accuratezza di una batteria lunga e articolata, ma con il vantaggio della brevità e della semplicità. Questa sorta di magia (passare dalla moltitudine alla sintesi, idealmente quasi applicando il motto latino “e pluribus unum”) è possibile proprio grazie all’analisi fattoriale. Si tratta di una tecnica statistica avanzata, nata in ambito psicologico. Invece di considerare una moltitudine di singole variabili, basta così concentrarsi su pochi fattori, appunto le dimensioni latenti, che spiegano la correlazione fra le variabili. Il procedimento di estrazione dei fattori è il cuore dell’AF. La base matematica dell’analisi fattoriale è veramente affascinante. Si parte dal calcolo di un gran numero di correlazioni e, utilizzando l’algebra matriciale, si va alla ricerca dei sottostanti fattori. L’aspetto in qualche modo misterioso dell’AF è che, secondo il suo teorema fondamentale, il problema della soluzione fattoriale è indeterminato. In altre parole, esistono infiniti modi diversi di estrarre un opportuno set di fattori. Per scegliere uno di questi modi si utilizza un criterio di semplicità, di eleganza. Viene cioè scelta la Distribuito da: Coesis Research srl - Cologno Monzese (MI) Via Milano, 150 - c/o Palazzo Apple casella postale n. 39 - tel. 02/2539581 - fax 02/25395821 [email protected] COESIS NEWS soluzione fattoriale matematicamente più semplice ed elegante. Ma arrivarci non è un gioco da ragazzi. Bisogna applicare i procedimenti di rotazione. Esistono varie tecniche per estrarre i fattori e molte procedure di rotazione. La metodologia più frequentemente impiegata è l’analisi delle componenti principali. Una volta ottenuti i fattori, con un’opportu na tecnica di estrazione, si può lavorare adoperando i punteggi fattoriali. L’analisi fattoriale produce sempre uno o più fattori, o variabili composite, a partire da un numero esteso di variabili elementari. Tecnicamente, un fattore si può definire come una combinazione lineare di variabili: un fattore è il punteggio sintetico pesato di un insieme di variabili correlate fra di loro. Sotto molti profili, esiste una somiglianza concettuale fra i punteggi fattoriali e quelli che si ricavano semplicemente facendo un’opportuna media delle misure di partenza. Tuttavia, nell’AF, ciascuna misura viene prima pesata in relazione a quanto essa contribuisce alla variazione (variabilità) di ciascun fattore. Così, con l’AF si calcola un punteggio fattoriale su ogni fattore per ciascun soggetto in una matrice di dati. La natura dei fattori che derivano dal procedimento può essere determinata esaminando i “caricamenti fattoriali” (factor loadings). Essi si ottengono calcolando la correlazione tra ciascun punteggio fattoriale e ciascuna delle variabili originarie di valutazione. L’altro aspetto affascinante dell’AF è l’interpretazione dei fattori. L’AF restituisce, per ciascun item o attributo, un coefficiente di saturazione in ciascun fattore. Questo coefficiente ci dice quanto ogni item è correlato con ciascun fattore. Individuando, fattore per fatto- N. 22–Marzo 2012 re, gli item con esso più correlati, si può dare un significato al fattore stesso. È chiaro però che questa metodologia si basa molto sull’intuito, sulla sensibilità, sull’esperienza del ricercatore. Sotto questo profilo, quella dell’AF resta in parte ancora un’arte. LA QUALITà ATTRATTIVA (A cura di A. Buffa) Parlando di customer satisfaction, non si può trascurare il modello di Kano, teoria sviluppata nel 1980 dal professor Noriaki Kano. Noriaki Kano, professore emerito dell’università di Tokyo, è uno dei maggiori esperti a livello mondiale di Total quality management. È stato il primo studioso ad introdurre l’idea di qualità attrattiva, sviluppando un modello sulla Customer satisfaction noto come “modello di Kano”. In questo modello, Kano ha rivoluzionato la convenzionale visione secondo cui è possibile aumentare la soddisfazione del cliente migliorando indistintamente ogni attributo del prodotto/servizio e introducendo il concetto chiave secondo cui non tutti gli attributi di un prodotto/servizio sono uguali agli occhi del cliente, ma alcuni requisiti possono avere un maggior impatto sulla soddisfazione rispetto ad altri. Questa teoria, quindi è usata per capire meglio i differenti aspetti di come i clienti valutano i prodotti, in parole semplici la qualità che il cliente non si aspetta. Noriaki Kano durante la sua esperienza di sviluppo di questa teoria si è concentrato su diversi requisiti che devono caratterizzare il prodotto/ servizio per creare soddisfazione. I requisiti principali sono suddivisi in tre categorie: 2 Requisiti di base (must be), ossia i criteri essenziali cui un prodotto/servizio deve rispondere e la cui presenza è data per scontata dal cliente; rappresentano la condizione necessaria, ma non sufficiente al raggiungimento di elevati livelli di soddisfazione; il mancato ottemperamento di questi requisiti provoca nel consumatore un elevato grado di insoddisfazione, mentre il loro soddisfacimento determina uno stato di indifferenza. La loro presenza ha l’unica funzione di non provocare insoddisfazione. Requisiti prestazionali (one dimensional), si tratta di requisiti richiesti esplicitamente dai clienti; il grado di soddisfazione è direttamente proporzionale al grado di assolvimento a questi da parte dell’impresa; sono fattori che causano soddisfazione se le prestazioni sono alte, viceversa causano malcontento se le prestazioni sono basse. Generalmente, con la maturità del servizio, i fattori di prestazione sono assimilati ai fattori base. Per esempio un pacchetto nuovo di latte che si dice contenga 10% in più per lo stesso prezzo è probabile che provochi la soddisfazione del cliente, ma se in realtà contiene solo il 6% in più il cliente si sente ingannato e ciò si traduce in insoddisfazione. Requisiti di attrattività (attractive), sono i fattori che aumentano considerevolmente la soddisfazione se offerti, ma non causano insoddisfazione se assenti; sono requisiti non richiesti esplicitamente, ai quali il cliente non pensa affatto e per questo la loro presenza fornisce un grado di soddisfazione assolutamente elevato, come una sorta di “effetto sorpresa”. Per esempio un termometro su un pacchetto di latte che mostra la temperatura del latte delizia i clienti poichè è un fattore non richiesto esplicitamente e inaspettato. I ricercatori hanno enfatizzato l’importanza della creazione della qualità attraente dal COESIS NEWS momento che questa dimensione è stata un po’ trascurata dagli specialisti i quali tendono a concentrarsi su come eliminare le cose andate storte. Inoltre esistono requisiti secondari che si possono classificare in: Requisit indifferenti (indifferent), ossia questi attributi si riferiscono ad aspetti che non sono nè buoni nè cattivi, e non comportano sia la soddisfazione del cliente o insoddisfazione del cliente. Requisiti inversi (reverse), si riferiscono ad un alto grado di realizzazione con conseguente insoddisfazione. Ciò significa che non tutti i clienti sono uguali. Considerando che rispondere ai fattori di base e prestazionali è un passo fondamentale affinché il prodotto/servizio sia ritenuto “nella media”, è solo operando sui requisiti di attrattività che un’impresa può garantire un “surplus” per differenziarsi dai concorrenti e rendersi preferibile da parte dei clienti. Quindi, soddisfare le attese di base rimane la premessa per accedere ai livelli di soddisfazione superiori. Uno degli aspetti più importanti dell'utilizzo del modello di Kano è che ci troviamo davanti a qualcosa di dinamico, non di statico. Un attributo della Qualità, infatti, spesso segue una sorta di ciclo vitale che parte identificandolo come "indifferente" per poi promuoverlo ad "attrattivo", "monodimensionale" e, infine "must-be". Un aspetto della Qualità per il cliente, infatti, può lasciarlo completamente indifferente al momento della sua introduzione ma, nel momento in cui incomincia a crescere la consapevolezza di questa novità, diventare attrattivo, cioè in grado di soddisfare quando presente ma non in grado di provocare insoddisfazione se assente. Il telecomando anch’esso ha seguito un ciclo di vita passando da attraente agli inizi degli anni 80, unidimensionale N. 22–Marzo 2012 anni 90 a requisito di base nel nuovo millennio. I vantaggi della classificazione dei requisiti descritti dal metodo di Kano sono chiari: permette di identificare le caratteristiche che hanno maggiore influenza sulla soddisfazione globale; - aiuta a stabilire priorità d’intervento per lo sviluppo dei prodotti/servizi; - fornisce un aiuto prezioso in situazioni di trade-off in fase di sviluppo del prodotto. Se due requisiti per i prodotti/servizi non possono essere soddisfatti simultaneamente per ragioni tecniche o finanziarie, il criterio può essere identificato, in base a chi ha la maggiore influenza sulla soddisfazione del cliente. i requisiti di base, prestazionali e di attrattività differiscono, di regola nelle aspettative di utilità dei diversi segmenti di clientela e quindi i relativi problemi possono essere elaborati e risolti garantendo un livello ottimale di soddisfazione nei diversi segmenti di clientela. - scoprire e soddisfare i requisiti attraenti, creando una vasta gamma di possibilità di differenziazione. Un prodotto che soddisfa semplicemente i requisiti di base è percepito come prodotto nella media e quindi intercambiabile. DIAMO I NUMERI UNA RUBRICA PER TENERSI IN ALLENAMENTe! (a cura di D. Zappettini) [1] anche venire ruotate di 180 gradi! [2] Vieni ridotto alla grandezza di una moneta da cinque centesimi e vieni gettato in un frullatore. La tua massa è stata ridotta, quindi la densità è quella tua solita. Le lame inizieranno a muoversi dopo 60 secondi. Che cosa fai? [3] Un uomo guida fino a un albergo e perde tutti i suoi averi. Che è successo? Le risposte si possono trovare all’indirizzo: www.coesisresearch.com o scrivendo a: [email protected] I CONSUMI ALL'EPOCA DELLA CRISI (a cura di G. Pedrazzini) La crisi economica sta imponendo nuovi stili di consumo, già adottati dalle famiglie italiane questi modelli stanno ora modificando le abitudini d’acquisto anche dei giovani. Infatti se in media 8 Italiani su 10 prevedono di rivedere le proprie abitudini di acquisto, i consumatori tra i 18 ed i 35 anni sono appena sopra media (81%). Questo ed altri risultati emergono da una ricerca che il nostro istituto ha condotto per il Gruppo Pam Panorama. Metodologia: CATI N. interviste: 800 Universo di riferimento: Riassemblate le sei strisce mostrate qui sopra per ottenere quattro operazioni corrette nelle righe orizzontali. Attenzione! le strisce possono 3 popolazione italiana con età pari o superiore a 18 anni Periodo di realizzazione: Gennaio 2012 COESIS NEWS Per circa 4 Italiani su 5 (il 79% per la precisione) nei prossimi mesi le conseguenze della crisi economica porteranno a rivedere le proprie abitudini di consumo. A tirare la cinghia saranno specialmente i residenti delle regioni meridionali o delle isole maggiori (85%) e le famiglie con due o più figli (83%). N. 22–Marzo 2012 per i residenti del Sud e Isole e al 33% per le famiglie da 3-4 componenti). Va comunque sottolineato che in riferimento diretto alla spesa alimentare più di 1 Italiano su 3 (38%; 42% per gli uomini) afferma che non ha intenzione di modificare le proprie abitudini d'acquisto. NOTIZIE MONDO STRANE DAL (a cura di A. Feti) In particolare i nostri connazionali staranno più attenti alle spese di tutti i giorni (71%; valore che cresce significativamente per i 3554enni sino al 75%), evitando o almeno rimandando le grandi spese (34%; 42% per le famiglie più numerose, ovvero composte da oltre 4 persone, 41% per i 18-34enni e 37% per le famiglie formate da 3 o 4 persone). Inoltre, più di metà degli intervistati punterà a risparmiare mangiando più spesso a casa che al ristorante (57%; 64% per coloro che hanno almeno 2 figli, 62% per chi vive in famiglie composte da 3-4 persone e 61% sia per i 35-54enni sia per gli occupati) e festeggiando tra le mura domestiche le occasioni speciali (33%; 42% per chi ha un figlio, 38% per le femmine così come per i residenti del Sud o delle Isole). Per quanto riguard a, infine, specific atamente la spesa alimentare i consumi sembrano sempre più orientati verso supermercati/ipermercati (39%, con una punta del 53% per le famiglie composte da 5 persone o più) e discount (29%, valore che sale in maniera significativa al 34% “Se gli uomini non commettessero talvolta delle sciocchezze, non accadrebbe assolutamente nulla di intelligente”. Cit. Ludwig Wittgenstein Londra: La sbadataggine costa cara, ne sa qualcosa un “aspirante rapinatore” di Londra. L’uomo stava per riuscire a rubare una grossa somma di denaro fino a quando l’inesperienza e il nervosismo lo hanno tradito. Il rapinatore, infatti, ha chiesto al cassiere di mettere i contanti nella borsa che gli stava consegnando. Solo che invece di passare al cassiere la borsa, gli ha dato la pistola. Il cassiere è rimasto stupito da questo clamoroso errore del rapinatore, dato che non capita spesso di trovarsi un rapinatore che chiede “metti i soldi in questa pistola o ti prendo a borsettate”. Lo stupore del cassiere ha spinto il rapinatore a rendersi conto che qualcosa non andava, e si è reso conto di cosa aveva fatto. Il rapinatore ha cercato di riprendere la pistola, ma ormai questa era già nelle mani del cassiere. Il goffo ladro si è quindi dato alla fuga. “Ogni eresia è l'esagerazione mostruosa di un aspetto della verità”. Cit. Mircea Eliade Corea del nord: Dopo la morte di Kim Jong-Il, la Corea del 4 Nord ha dichiarato un lutto di 100 giorni dalla morte del dittatore, il 17 dicembre scorso, in cui è stato rigorosamente vietato l’utilizzo del cellulare. Lo scopo del divieto è quello di limitare la circolazione di informazioni che potrebbero essere destabilizzanti per il regime, che si sente particolarmente a rischio dopo la morte del leader. Il divieto è estremamente rigido, e l’utilizzo di un cellulare, specie in pubblico, è considerato un crimine di guerra, che può essere punito con i lavori forzati, o anche con la pena di morte. “La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia”. Cit. Beethoven India: sicuramente la campagna contro il fumo adottata in India, può essere considerata tra le più innovative degli ultimi anni. I consumatori, infatti, possono acquistare il pacchetto di sigarette in dei negozi in cui è possibile accenderle subito grazie a un accendino fissato al lato del negozio-chiosco. Ed è proprio da questo che nasce l’idea alla base della campagna indiana contro il fumo: montare al posto dei ‘classici’ accendini, altri “musicali” che intonano un canto funebre ogni volta che qualcuno li utilizza per accendere la sigaretta. La melodia utilizzata è “Raam Naam Hai Satya”, l’inno per eccellenza che viene cantato ai funerali che ormai è diventato sinonimo di morte. L’idea è semplice: cercare di sfruttare il famoso canto funebre per fare arrivare un messaggio antifumo chiaro e convincente e spingere le persone a smettere di fumare.