Rassegne Vol. 100, N. 12, Dicembre 2009 Pagg. 551-558 Oppiacei transdermici nel trattamento del dolore oncologico moderato-severo. Raccomandazioni per la pratica clinica Davide Tassinari1,2, Fabrizio Drudi2, Federica Carloni2, Cinzia Castellani2, Emanuela Scarpi3, Marco Maltoni4 Riassunto. Se la morfina orale rimane ad oggi il farmaco di riferimento nel trattamento front-line del dolore da cancro di grado moderato-severo, la pratica clinica registra un largo impiego degli oppiacei transdermici. Scopo del nostro lavoro è stato quello di analizzare in maniera sistematica le evidenze di letteratura per definire criteri di scelta circa efficacia e tollerabilità del trattamento. È stata eseguita una revisione sistematica dei dati di letteratura con meta-analisi dei dati di tollerabilità per le due strategie a confronto (morfina orale a rilascio controllato ed oppiaceo transdermico). La qualità delle evidenze e la forza delle raccomandazioni ad un uso clinico sono state misurate con il metodo GRADE. Sono state evidenziate differenze statisticamente significative a vantaggio dell’oppiaceo transdermico per quanto riguarda la stitichezza, il rischio di ritenzione urinaria, l’uso di lassativi e le preferenze del paziente; sono state osservate differenze a vantaggio della morfina orale per quanto riguarda la diarrea e le sudorazioni. La qualità delle evidenze a sostegno di un uso front-line dell’oppiaceo transdermico è stata considerata bassa per quanto riguarda il fentanyl transdermico, e molto bassa per quanto riguarda la buprenorfina orale. Complessivamente, per l’uso sia del fentanyl transdermico sia della buprenorfina transdermica front-line sono state espresse, rispettivamente, una raccomandazione negativa debole ed una raccomandazione negativa forte. Gli oppiacei transdermici rappresentano una valida alternativa alla morfina orale in alcune particolari condizioni cliniche, ma non possono, ad oggi, sostituirla quale trattamento di riferimento front-line nel dolore da cancro di grado moderato-severo. Parole chiave. Buprenorfina transdermica, dolore oncologico, fentanyl transdermico, morfina orale, oppiacei transdermici. Summary. Transdermal opiates in the treatment of moderate-severe cancer pain. Recommendations for clinical practice. Although oral morphine is the gold standard in the front-line approach to moderate-severe cancer pain, transdermal opiates are largely used in clinical practice. Aims of our work were to review the evidences of literature supporting these different habits and to suggest an evidence-based criterion to guide clinical research and clinical practice. A systematic review of literature with meta-analysis of the safety data reported in randomized clinical trials comparing slow releasing oral morphine and transdermal opiates was performed using the random effect model. The quality of the evidences supporting the use of the different strategies and the strength of the recommendations was analyzed using the GRADE method. A significant advantage in favor of transdermal opiates was observed for constipation, urinary retention, need of laxative use and patient’s preferences; a significant advantage in favor of slow releasing oral morphine was observed for diarrhea and sweating. The quality of the evidences supporting a front-line use of transdermal fentanyl was considered low, while those supporting the use of transdermal buprenorphine was considered very low. For the use of transdermal fentanyl and for that of transdermal buprenorphine a weak and a strong recommendation against their us as front-line treatment of moderate-severe cancer pain can be respectively obtained from the literature data. Transdermal opiates represent a safety and effective alternative to oral morphine against cancer pain, but they can not replace oral morphine as the gold standard first-line treatment of moderate-severe cancer pain. Key words. Cancer pain, clinical guidelines, oral morphine, transdermal buprenorphine, trandermal fentanyl, transdermal opiates. 1 Modulo di Terapie di Supporto e Palliative, 2Divisione di Oncologia, Ospedale Civile “Infermi”, Rimini; 3IRST, Meldola; 4Hospice e Unità di Cure Palliative, Azienda USL, Forlì. Pervenuto il 10 giugno 2009. 552 Recenti Progressi in Medicina, 100, 12, 2009 un trattamento con oppiacei transdermici (fentanyl o buprenorfina) e con la morfina orale sono stati considerati eligibili ed inclusi nell’analisi. La bibliografia di L’approccio sequenziale al dolore da cancro setutti gli articoli giudicati potenzialmente eligibili, quelcondo la scala analgesica a 3 gradini della Orgala di tutte le revisioni di letteratura (sistematica e non nizzazione Mondiale della Sanità rappresenta lo sistematica) e gli atti di tutti i maggiori congressi nastandard terapeutico nel paziente oncologico, ed il zionali ed internazionali sono stati analizzati dagli terzo gradino è quello occupato dal trattamento stessi autori (DT ed FD), indipendentemente uno dalcon farmaci oppiacei forti, associati eventualmenl’altro. Pur essendo la nostra te a farmaci adiuvanti e/o analisi focalizzata sopratFANS1-3. È opinione cotutto sul trattamento del mune che la morfina oradolore da cancro, sono stati La nostra revisione della letteratura ha un le (nelle sue formulazioni considerati eligibili anche duplice scopo: a rilascio immediato e a gli studi che prevedevano • verificare in maniera sistematica le evirilascio controllato) rapl’arruolamento di pazienti denze a sostegno di un trattamento con presenti il trattamento di non oncologici, mantenendo, oppiacei transdermici in rapporto al tratriferimento, mentre l’imtuttavia, la distinzione (patamento con morfina orale a rilascio conziente oncologico e paziente piego di molecole o di vie trollato; non oncologico) in sede di alternative viene comu• analizzare in maniera critica i risultati delanalisi. I criteri di inclusionemente riservato a conla letteratura, nel tentativo di definire gli ne/esclusione degli studi dizioni di inefficacia e/o ambiti di trattamento con oppiacei trancompresi nella analisi sono intolleranza al trattasdermici nel paziente con dolore modeillustrati in tabella 1, alla mento3-5. rato-severo. pagina seguente. Recentemente, una seIn caso di incongruenze rie di segnalazioni di letnei criteri di inclusio-ne/esclusione riscontrata nelle due teratura ha evidenziato ricerche indipendenti, il parere di un terzo autore come l’impiego degli oppiacei transdermici sia lar(MM) veniva richiesto a completamento, ed il consengamente prevalente in oncologia, a causa di un siso veniva raggiunto attraverso una discussione ed gnificativo aumento nella prescrizione di queste una condivisione delle considerazioni dei singoli riformulazioni farmaceutiche da parte dei medici di cercatori. 6-11 Introduzione medicina generale o degli specialisti . Due a questo proposito le ipotesi a sostegno di un comportamento che si discosta in maniera significativa dagli orientamenti della letteratura: una pressione eccessiva da parte degli operatori del marketing delle aziende farmaceutiche10,11; una eccessiva fiducia da parte dei terapeuti nella efficacia e tollerabilità del trattamento con oppiacei transdermici nel paziente con neoplasia in fase avanzata o terminale9,11. Se tale impiego indiscriminato appare ad oggi non giustificato dai dati di letteratura, un ostracismo nei loro confronti è analogamente non adeguato; ed una revisione delle linee guida attualmente in uso, che tenga conto sia delle nuove molecole sia delle nuove formulazioni farmaceutiche giunte sul mercato italiano, sembra necessaria in una ottica di trattamento medico basato sulle evidenze di efficacia. Revisione sistematica della letteratura Una revisione sistematica di letteratura delle banche dati MEDLINE ed EMBASE è stata eseguita indipendentemente da due autori (DT ed FD); il periodo di ricerca è stato dal gennaio 1966 al dicembre 2008, impiegando “Administration, Cutaneous” [MeSH term], “Administration, Oral” [MeSH term], “Analgesic, Opioid/*administration & dosage/adverse effects” [MeSH term], “Delayed-Action Preparations” [MeSH term], “Fentanyl/*administration & dosage/adverse effects” [MeSH term], “Buprenorphine/*administration & dosage/adverse effects” [MeSH term], “Morphine/*administration & dosage/adverse effects” [MeSH term], quali criteri di ricerca. Tutti gli studi clinici controllati che confrontavano efficacia e/o tollerabilità di CRITERI DI ANALISI ED OUTCOME DELLO STUDIO Obiettivo principale dello studio è stato quello di identificare la qualità delle evidenze a supporto di un uso front-line dell’oppiaceo transdermico quando confrontato con la morfina orale a rilascio controllato, identificata, dai dati di letteratura, quale standard terapeutico nello specifico contesto assistenziale12; allo stesso modo, scopo del lavoro è stato anche quello di identificare la forza della raccomandazione per un loro uso nella pratica clinica quotidiana, in sostituzione della morfina orale a rilascio controllato. La definizione della qualità delle evidenze e della forza delle raccomandazioni è stata eseguita secondo un approccio sequenziale che prevedeva due analisi distinte: una analisi sistematica di letteratura con meta-analisi dei risultati dei singoli studi, ed una quantificazione della qualità delle evidenze e della forza delle raccomandazioni attraverso il metodo GRADE13-18. Considerato che tutti gli studi clinici controllati sono stati eseguiti per dosi equianalgesiche di oppiaceo, il confronto tra oppiacei transdermici e morfina orale a rilascio controllato è stato effettuato principalmente in termini di tollerabilità e preferenza del paziente, identificati quali obiettivi secondari dello studio. L’analisi è stata eseguita valutando gli odds ratio per singolo studio e per analisi cumulativa di tutti gli studi giudicati eligibili ed inclusi nell’analisi. L’analisi cumulativa è stata eseguita usando il metodo ad effetti random, assumendo come indice di significatività statistica un errore α pari al 5%. D. Tassinari et al.: Oppiacei transdermici nel trattamento del dolore oncologico moderato-severo 553 Tabella 1. Criteri di inclusione/esclusione degli studi selezionati per l’analisi. Criteri di inclusione Criteri di esclusione • Essere uno studio randomizzato di fase III. • Essere uno studio randomizzato di fase II. • Essere uno studio che prevedeva un braccio di tratta- • Essere uno studio che non prevedeva bracci di trattamento con morfina orale a rilascio controllato (braccio mento di controllo, o che confrontava l’esito dei trattastandard) ed un braccio di trattamento con un oppiamenti con riferimenti storici o dati di letteratura. ceo transdermico (fentanyl o buprenorfina). • Essere uno studio che prevedeva l’arruolamento di pa- • Essere uno studio che non riportava dati relativi alla zienti con dolore moderato-severo (oncologico e non ontollerabilità dei trattamenti. cologico) con esigenze stabili di oppioide. • Essere uno studio che non riportava dati univoci relativi ai processi di randomizzazione. • Essere uno studio che non prevedeva l’arruolamento dei pazienti in bracci di trattamento con oppiacei transdermici o morfina orale. • Essere uno studio che prevedeva l’arruolamento di pazienti con esigenze di oppiacei non stabilizzate o non definite. Preventivamente è stata eseguita, con intenti unicamente descrittivi, una analisi della eterogeneità tra gli studi mediante il test I2, assumendo valori superiori al 50% quale indice di elevata eterogeneità, valori compresi tra 25% e 50% quali indici di moderata eterogeneità e valori inferiori al 25% quali indici di modesta eterogeneità. L’analisi della qualità delle evidenze e della forza delle raccomandazioni è stata eseguita sulla base dei dati degli studi clinici controllati inclusi nella meta-analisi e sui risultati della analisi cumulativa dei dati secondo quanto raccomandato dal metodo GRADE e illustrato in figura 113-18. CARATTERISTICHE DEGLI STUDI ELIGIBILI ED INCLUSI NELL’ANALISI Centodiciassette trial sono stati selezionati nella analisi preliminare di letteratura: di questi, undici sono stati considerati potenzialmente eligibili e sei sono stati considerati eligibili ed inclusi nell’analisi19-24. Quattro studi prevedevano l’arruolamento di pazienti oncologici, per un numero complessivo di 425 pazienti arruolati18-20,23, e due studi, per un totale di 936 pazienti, prevedevano l’arruolamento di pazienti non oncolo-gici21,22. GRADE Qualità delle Evidenze Alta Moderata Rapporto Rischi/Benefici Bassa Molto Bassa Forza delle Raccomandazioni Positiva Forte Figura 1. Il modello GRADE per la produzione di raccomandazioni cliniche13-18. Positiva Debole Negativa Debole Negativa Forte 554 Recenti Progressi in Medicina, 100, 12, 2009 Un unico studio, per un totale di 52 pazienti, prevedeva come trattamento con oppiacei transdermici la buprenorfina, mentre cinque studi, per un totale di 1309 pazienti, prevedevano un trattamento con fentanyl nel braccio di trattamento con oppiaceo transdermico. Complessivamente, considerando tutti gli studi inclusi nell’analisi, 652 pazienti sono stati randomizzati ad un trattamento con fentanyl transdermico, 26 sono stati randomizzati ad un trattamento con buprenorfina transdermica e 683 sono stati randomizzati ad un trattamento con morfina orale a rilascio controllato. In tutti gli studi considerati eligibili ed inclusi nell’analisi la randomizzazione avveniva per dosi equianalgesiche di morfina. OUTCOME DEGLI STUDI CLINICI CONTROLLATI Gli effetti collaterali riportati negli studi e potenzialmente analizzabili in una analisi cumulativa erano la stitichezza (in tutti i pazienti, e nei sotto- gruppi dei pazienti con neoplasia e dei pazienti non oncologici), la diarrea (in tutti i pazienti), la anoressiacachessia (in tutti i pazienti), la nausea (in tutti i pazienti e nei sottogruppi dei pazienti con neoplasia e dei pazienti non oncologici), il vomito (in tutti i pazienti e nel sottogruppo dei pazienti oncologici), la dispnea (nei pazienti oncologici), l’insonnia (in tutti i pazienti), la sonnolenza (in tutti i pazienti e nel sottogruppo dei pazienti oncologici), la sudorazione (in tutti i pazienti), la ritenzione acuta urinaria (in tutti i pazienti). Sono stati inoltre riportati, quali end point secondari correlati nei singoli trial, l’uso dei lassativi (in tutti i pazienti), la prevalenza del dolore non controllato (in tutti i pazienti), la prevalenza dei dolori addominali (in tutti i pazienti), le preferenze del paziente (nel sottogruppo dei pazienti oncologici). I risultati cumulativi, espressi in termini di odds ratio calcolato con il metodo ad effetti random sono riportati in tabella 2 e (a pagina seguente) in figura 2. L’analisi dell’eterogeneità tra gli studi nell’insieme dei pazienti e per sottogruppi è riportata in tabella 2. Tabella 2. Profilo di tollerabilità all’analisi cumulativa degli studi. Effetto collaterale Odds Ratio (IC95%)** Significatività statistica Eterogeneità*** Tutti i pazienti 0,542 (0,423-0,695) p<0,001 + Pazienti oncologici 0,388 (0,226-0,666) p=0,001 + Pazienti con dolore non oncologico 0,593 (0,449-0,784) p<0,001 + Diarrea Tutti i pazienti 1,852 (1,273-2,693) p=0,001 +++ Anoressia Tutti i pazienti 0,663 (0,409-1,076) p=0,096 ++ Nausea Tutti i pazienti 1,185 (0,920-1,525) p=0,188 +++ Pazienti oncologici 0,82 (0,405-1,658) p=0,581 ++ Pazienti con dolore non oncologico 1,251 (0,954-1,638) p=0,105 + Tutti i pazienti 1,066 (0,803-1,415) p=0,659 + Pazienti oncologici 0,936 (0,557-1,573) p=0,802 + Dispnea Pazienti oncologici 2,2 (0,769-6,298) p=0,142 + Insonnia Tutti i pazienti 0,790 (0,473-1,317) p=0,365 + Sonnolenza Tutti i pazienti 0,883 (0,673-1,157) p=0,366 + Pazienti oncologici 0,917 (0,578-1,455) p=0,714 + Sudorazione Tutti i pazienti 1,896 (1,325-2,713) p<0,001 + Ritenzione urinaria Tutti i pazienti 0,554 (0,348-0,882) p=0,013 + Uso di lassativi Tutti i pazienti 0,582 (0,435-0,777) p<0,001 + Dolore non controllato Tutti i pazienti 0,894 (0,638-1,252) p=0,513 + Dolori addominali Tutti i pazienti 0,634 (0,395-1,019) p=0,06 +++ Preferenze del paziente* Pazienti oncologici 0,390 (0,294-0,611) p<0,001 +++ Stitichezza Vomito Sottogruppo Legenda: *: inclusi solo studi su fentanyl transdermico. **: Odds Ratio<1: vantaggio per oppiaceo transdermico; Odds Radio>1: vantaggio per morfina orale a rilascio controllato. ***: +: Eterogeneità modesta; ++: Eterogeneità moderata; +++: Eterogeneità elevata. IC95%: Intervallo di Confidenza 95%. D. Tassinari et al.: Oppiacei transdermici nel trattamento del dolore oncologico moderato-severo 555 QUALITÀ DELLE EVIDENZE E FORZA DELLE RACCOMANDAZIONI PER L’USO NELLA PRATICA CLINICA L’analisi della qualità delle evidenze e della forza delle raccomandazioni è stata effettuata considerando l’insieme di tutti i pazienti (oncologici e non oncologici), il sottogruppo dei pazienti oncologici (sui quali è disegnato l’end point primario dello studio), il sottogruppo dei pazienti trattati con fentanyl transdermico (con dati estratti da tre trial sul paziente oncologico e da due trial sul paziente non oncologico) ed il sottogruppo dei pazienti trattati con buprenorfina transdermica (un unico trial con dati estratti da pazienti oncologici). Il partire unicamente da studi clinici controllati contro morfina orale a rilascio controllato consente di definire alta la qualità complessiva delle evidenze; il fare riferimento a differenze relative unicamente agli effetti collaterali ed alle preferenze del paziente (dato l’impiego di dosi equianalgesiche di oppiacei al momento della randomizzazione per buprenorfina transdermica e fentanyl transdermico), l’eterogeneità osservata per alcuni parametri (tabella 2, per buprenorfina transdermica e fentanyl transdermico), i dati provenienti unicamente da studi sponsorizzati (per buprenorfina transdermica e fentanyl transdermico) o da un unico studio sottodimensionato (unicamente per la buprenorfina transdermica) inducono ad ipotizzare una serie di bias metodologici, con una classificazione definitiva della qualità delle evidenze bassa per il fentanyl transdermico e molto bassa per la buprenorfina transdermica, secondo i criteri suggeriti dal metodo GRADE13-18. Inoltre, in considerazione del differente profilo di sicurezza/tollerabilità delle due strategie (oppiaceo transdermico e morfina orale a rilascio controllato), così come espresso dagli studi clinici controllati inclusi nell’analisi e dalla meta-analisi dei risultati dei singoli stu- Legenda. OT: Controllato. Legenda. OT: Oppiaceo Oppiaceo Transdermico; transdermico; MORC: MORC: Morfina Morfina Orale orale aa Rilascio rilascio controllato. Figura 2. Odds Ratio del profilo di tollerabilità all’analisi cumulativa. di (tabella 2 e figura 2), nonché delle segnalazioni della Food and Drugs Administration riguardo al rischio di depressione respiratoria in pazienti in trattamento con fentanyl transdermico25, sulla base della qualità delle evidenze sopra riportate e del rapporto rischio/beneficio relativo ad un uso front-line dell’oppiaceo transdermico nel dolore da cancro di grado moderato-severo, si può suggerire una raccomandazione negativa debole per quanto riguarda l’uso del fentanyl transdermico ed una raccomandazione negativa forte per l’impiego della buprenorfina transdermica nel trattamento front-line di tutti i pazienti con dolore da cancro moderato-severo (figura 3)13-18. QUESITO: Gli oppiacei transdermici possono essere usati “front-line” in tutti i pazienti con dolore moderato-severo da cancro? QUALITÀ DELLE EVIDENZE (vedi testo): 1. Fentanyl transdermico: BASSA. 2. Buprenorfina transdermica: MOLTO BASSA. FORZA DELLE RACCOMANDAZIONI (vedi testo) Impiego del Fentanyl transdermico “frontline” nel trattamento del dolore moderatosevero da cancro: RACCOMANDAZIONE NEGATIVA DEBOLE. RAPPORTO RISCHIO/BENEFICIO • Non differenze complessive di efficacia (vedi testo). • Profilo differente di tollerabilità per le 2 strategie (transdermico vs morfina orale). Impiego della Buprenorfina transdermica “front-line” nel trattamento del dolore moderato-severo da cancro: RACCOMANDAZIONE NEGATIVA FORTE Figura 3. Il modello GRADE per la produzione di raccomandazioni cliniche13-18. 556 Recenti Progressi in Medicina, 100, 12, 2009 Discussione Se le linee-guida delle società scientifiche identificano nella morfina orale l’oppiaceo di scelta quale approccio front-line nel trattamento del dolore da cancro moderato-severo e se, al contrario, l’orientamento dei clinici è quello di spostare le priorità terapeutiche sui farmaci transdermici, una revisione sistematica di letteratura, con una analisi critica dei risultati attraverso il metodo GRADE, consente una serie di considerazioni capaci di orientare il clinico ed il ricercatore in una ottica di appropriatezza prescrittiva nelle scelte terapeutiche. Quanto emerge dalla nostra analisi può essere così riassunto: • pur esistendo diversi studi che suggeriscono un possibile impiego degli oppiacei transdermici front-line nel trattamento del dolore moderato-severo del paziente con neoplasia, la qualità delle evidenze a sostegno di un loro impiego può essere considerata complessivamente bassa, per i limiti metodologici significativi che sono sottesi al disegno ed alla conduzione degli studi. • Anche se, verosimilmente, non è possibile evidenziare differenze significative in termini di efficacia antalgica tra le due strategie terapeutiche (oppiaceo transdermico vs morfina orale a rilascio controllato), esiste comunque una differenza a vantaggio delle formulazioni transdermiche per quanto riguarda alcuni effetti collaterali (in particolare la stitichezza) e le preferenze del paziente, differenza che può influenzare significativamente la decisione nelle scelte terapeutiche. • Quantunque non si siano evidenziati dati di tossicità grave a carico delle due strategie terapeutiche, alcune segnalazioni post-marketing di rischio di depressione respiratoria in pazienti trattati con fentanyl transdermico sono presenti in letteratura e meritano di essere adeguatamente tenute in considerazione nella pratica clinica quotidiana. Una analisi complessiva delle evidenze di letteratura e del rapporto rischio/beneficio sembra suggerire che l’oppiaceo transdermico non dovrebbe essere impiegato front-line in tutti i pazienti, pur potendo essere impiegato in condizioni particolari della pratica clinica da definire criticamente. LA IDENTIFICAZIONE DELLE CONDIZIONI CLINICHE IN CUI IMPIEGARE L’OPPIACEO TRANSDERMICO FRONT-LINE Nella revisione sistematica dei dati di letteratura, pur di fronte a nessuna differenza statisticamente significativa nel controllo della sintomatologia dolorosa tra le due strategie, viene eviden- ziato un differente profilo di tollerabilità potenzialmente capace di orientare il clinico nel processo decisionale (tabella 2 e figura 2). • Entrambe le strategie terapeutiche devono essere impiegate in pazienti con esigenze definite e stabilizzate di oppiaceo, mentre non esistono dati univoci per un loro impiego (indistintamente per oppiaceo transdermico o morfina a lento rilascio) in pazienti con dolore non controllato ed esigenze di dosi di oppiaceo non definite. • L’oppiaceo transdermico sembrerebbe determinare una minore incidenza di stitichezza e di ritenzione urinaria rispetto alla morfina orale, mentre la morfina orale sembrerebbe presentare minori episodi di diarrea e sudorazioni. • L’oppiaceo transdermico sembrerebbe richiedere un minore uso di lassativi (dato correlato alla minore incidenza di stitichezza). • Una analisi sul gradimento da parte del paziente sembrerebbe dimostrare (unicamente negli studi che impiegavano fentanyl transdermico) una preferenza per la formulazione transdermica rispetto alla formulazione orale (dato fortemente influenzato dal disegno in aperto degli studi e potenzialmente dalla sponsorizzazione da parte di aziende farmaceutiche di tutti gli studi presenti in letteratura). Se quindi i dati di letteratura non consentono di modificare l’orientamento (dato da tutte le società scientifiche) a considerare la morfina orale quale trattamento front-line di riferimento nel paziente oncologico con dolore moderato-severo, essi pongono, forse, le basi per un modello terapeutico assistenziale che preveda una differenziazione del trattamento front-line sulla scorta delle caratteristiche cliniche del paziente e del suo dolore. Dovendo identificare le tipologie di pazienti candidati ad un trattamento con oppiacei transdermici front-line, le caratteristiche cliniche del paziente potrebbero essere così definite: pazienti con subocclusione intestinale ed impossibilità/difficoltà alla assunzione di farmaci per os; pazienti con stipsi cronica o turbe della canalizzazione intestinale di origine psicogena, organica o iatrogena; pazienti a rischio di ritenzione urinaria; pazienti in trattamento polifarmacologico a rischio di ridotta compliance ad un trattamento con farmaci orali; pazienti a rischio di malassorbimento gastrointestinale. Sono invece pazienti candidati ad un trattamento con morfina orale i pazienti che non rientrano nelle categorie illustrate e che presentano queste caratteristiche aggiuntive: diarrea cronica di qualunque origine (organica o iatrogena); nausea cronica (con la esclusione dei pazienti con sindrome da subocclusione intestinale); piretici o con aumentata sudorazione; alterazioni di cute e sottocute di qualsiasi origine. D. Tassinari et al.: Oppiacei transdermici nel trattamento del dolore oncologico moderato-severo Meritano di essere presi in considerazione due ulteriori quesiti: • quale ruolo attribuire agli oppiacei orali differenti dalla morfina nel trattamento front-line del dolore oncologico moderato-severo? • Quali criteri clinici impiegare nella scelta dell’oppiaceo transdermico nel paziente candidato ad un trattamento front-line con questa categoria di farmaci? La nostra analisi, pur non essendo mirata a dare una risposta ai due quesiti, consente di estrarre alcuni aspetti suggestivi per eventuali ulteriori indagini. RUOLO DEGLI OPPIACEI ORALI DIFFERENTI DALLA MORFINA NEL TRATTAMENTO FRONT-LINE DEL DOLORE ONCOLOGICO DI GRADO MODERATO-SEVERO 557 loro formulazioni farmaceutiche; non sarebbe, tuttavia, metodologicamente corretta una generalizzazione che porti a estendere le raccomandazioni d’uso dalla morfina orale a rilascio controllato a tutti gli oppiacei orali. DIFFERENZE TRA GLI OPPIACEI TRANSDERMICI NELL’APPROCCIO FRONT-LINE AL DOLORE ONCOLOGICO DI GRADO MODERATO-SEVERO Se le evidenze di letteratura sembrano identificare un ruolo per gli oppiacei transdermici nel trattamento front-line del dolore moderato-severo, meno netta è la distinzione tra le due molecole nella scelta terapeutica della pratica clinica. La mole di dati di confronto tra fentanyl transdermico e morfina orale a rilascio controllato è superiore a quella relativa al confronto tra buprenorfina transdermica e morfina orale. Se la qualità delle evidenze a sostegno del fentanyl transdermico, quando confrontato alla morfina orale, può essere definita bassa, quella relativa all’impiego della buprenorfina transdermica deve essere definita molto bassa, in accordo coi criteri stabiliti dal metodo GRADE13-18. D’altro canto, sulla base di queste considerazioni, risulta difficile differenziare le due molecole al momento della espressione della forza delle raccomandazioni: se infatti per il fentanyl transdermico una raccomandazione negativa debole appare appropriata, quella per la buprenorfina transdermica potrebbe essere negativa forte. Una serie di studi recenti, ed in particolare lo studio di esito sulla realtà italiana effettuata dal gruppo CPOR SG26,27, quantunque non modificando il giudizio sulla qualità delle evidenze, sembrerebbe suggerire anche per la buprenorfina transdermica una ipotetica raccomandazione negativa debole al suo impiego front-line nel dolore moderato-severo, pur richiedendo ulteriori conferme di letteratura. Ad oggi esistono almeno tre alternative terapeutiche alla morfina, qualora si voglia dare priorità alla via orale quale via di somministrazione dell’oppiaceo: ossicodone nella sua formulazione a pronto rilascio e a rilascio controllato, idromorfone e metadone. Due considerazioni meritano di essere fatte per collocare in maniera adeguata l’impiego degli oppiacei transdermici in rapporto agli oppiacei somministrati per via orale: • le analisi comparative presenti in letteratura confrontano il fentanyl transdermico o la buprenorfina transdermica con la morfina orale a rilascio controllato per dosi equianalgesiche; i rapporti tra oppiaceo transdermico e morfina orale riguardano unicamente queste due categorie di farmaci e non consentono una generalizzazione ad un confronto tra via transdermica e via orale, quando altre molecole sono impiegate per via orale19-24. • La definizione di ambiti di trattamento per gli oppiacei a somministrazione orale differenti dalla morfina deve necessariamente passare da un confronto diretto con la morfina orale (unica ad oggi identificabile come strategia stanConclusioni dard), non potendosi in alcun modo estendere indiscriminatamente le conside1. L’impiego degli oppiacei transdermici in oncologia, per quanto largarazioni fatte per la morfina mente accettato nella pratica clinica ed adeguatamente studiato in alla somministrazione orale letteratura, necessita probabilmente di una razionalizzazione basata di altri oppiacei forti, senza sia sulle caratteristiche delle molecole e della loro formulazione fardistinzione di tipologia di maceutica, sia sulle caratteristiche cliniche del paziente. molecola. Gli studi di confronto tra 2. Pur non esistendo ad oggi evidenze di letteratura capaci di modificare fentanyl o buprenorfina l’approccio front-line nel paziente con dolore da cancro di grado modetransdermici con la morfina rato-severo, approccio che prevede l’impiego della morfina orale quale orale, seppure con i limiti farmaco di riferimento, un impiego degli oppiacei transdermici in pametodologici cui si faceva rizienti con stipsi cronica, subocclusione intestinale, turbe della canalizferimento, rappresentano zazione intestinale o della funzione urinaria appare ragionevole come un approccio metodologico valida alternativa alla morfina orale a rilascio controllato. significativo in terapia del dolore per il raggiungimen3. Nuovi studi, volti a validare un modello di predittività di efficacia/tolto di evidenze di efficacia e lerabilità, saranno necessari per meglio definire l’appropriatezza d’uso per la definizione di approdi tutti i farmaci oppiacei alternativi alla morfina orale nel dolore onpriatezza d’uso per le singocologico di grado moderato-severo. le specifiche molecole nelle 558 Recenti Progressi in Medicina, 100, 12, 2009 Bibliografia 1. www.who.int/cancer/palliative/definition/en/ 2. Quigley C. The role of opioids in cancer pain. BMJ 2005; 331: 825-9. 3. Hanks GW, De Conno F, Cherny N, Hanna M, Kalso E, McQuay HJ, et al. Morphine and alternative opioids in cancer pain: the EAPC recommendations. BMJ 2001; 85: 587-93. 4. Ambrosio F, Paoletti F, Savoia G, Amantea B, Arcuri E, Avogaro F, et al. SIAARTI recommendations on the assessment and treatment of chronic cancer pain. Minerva Anestesiol 2003; 69: 697-716, 717-29. 5. Cherny N, Ripamonti C, Pereira J, Davis C, Fallon M, McQuay H et al. Strategies to manage the adverse effects of oral morphine: an evidence-based report. J Clin Oncol 2001; 19: 2545-54. 6. Klepstad P, Kaasa S, Cherny N, Hanks G, de Conno F; Research Steering Committee of the EAPC. Pain and pain treatment in european palliative care units. A cross sectional survey from the European Association for Palliative Care Research Network. Pall Med 2005; 19: 477-84. 7. De Conno F, Ripamonti C, Brunelli C. Opioid purchases and expediture in nine western European countries: “are we willing off morphine?” Pall Med 2005; 19: 179-84. 8. Riley J, Ross JR, Rutter D, et al. No pain relief from morphine? Support Care Cancer 2006; 14: 56-64. 9. Ripamonti C, Fagnoni E, Campa T, et al. Is the use of transdermal fentanyl inappropriate according to the WHO guidelines and the EAPC recommendations? A study of cancer patients in Italy. Support Care Cancer 2006; 14: 400-7. 10. Chinellato A, Terrazzani G, Walley T, Giusti P. Opioids in Italy: is marketing more powerful than the law? Lancet 2003; 362: 78. 11. Bandieri E, Chiarolanza A, Luppi M, et al. Prescription of opioids in Italy: everything but the morphine. Ann Oncol 2009; 20: 961-2. 12. The Cochrane Database of Systematic Reviews. Oral morphine for cancer pain. 2006; vol. 4. 13. GRADE Working Group. Grading quality of evidence and strength of recommendations. BMJ 2004; 328: 1490-7. 14. Guyatt GH, Oxman AD, Kunz R, et al. What is “quality of evidence” and why is it important to clinicians? BMJ 2008; 336: 995-8. Indirizzo per la corrispondenza: Dott. Davide Tassinari cpn 35 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) E-mail: [email protected] 15. Schunemann HJ, Best D, Vist G, et al. Letters, numbers, symbols and words: how to communicate grades of evidence and recommendations. CMAJ 2003; 169: 677-80. 16. Guyatt GH, Oxman AD, Vist GE, et al. GRADE: an emerging consensus on rating quality of evidence and strength of recommendations. BMJ 2008; 336: 924-6. 17. Guyatt GH, Oxman AD, Kunz R, et al. Going from evidence to recommendations. BMJ 2008; 336: 104951. 18. Schunemann HJ, Oxman AD, Brozek J, et al. Grading quality of evidence and strength of recommendations for diagnostic tests and strategies. BMJ 2008; 336: 1106-10. 19. Ahmedzai S, Brooks D. Transdermal fentanyl versus sustained-release oral morphine in cancer pain: preference, efficacy and quality of life. The TTS-Fentanyl Comparative Trial Group. J Pain Symptom Manage 1997; 13: 254-61. 20. Wong JON, Chiu GL, Tsao CJ, et al. Comparison of oral controlled-release morphine with transdermal fentanyl in terminal cancer pain. Acta Anaestesiol Sin 1997; 35: 25-32. 21. Allan L, Hays H, Jensen NH, et al. Randomised crossover trial of transdermal fentanyl and sustained release oral morphine for treating chronic non-cancer pain. BMJ 2001; 322: 1154-8. 22. van Seventer R, Smit JM, Schipper RM, et al. Comparison of TTS-fentanyl with sustained-release oral morphine in the treatment of patients not using opioids for mild-to-moderate pain. Current Med Res Opin 2003; 19: 457-69. 23. Allan L, Richarz U, Simpson K, et al. Transdermal fentanyl versus sustained release oral morphine in strong-opioid naive patients with chronic low back pain. Spine 2005; 30: 2484-90. 24. Pace MC, Passavanti MB, Grella E, et al. Buprenorphine in long-term control of chronic pain in cancer patients. Frontiers in bioscience 2007; 12: 1291-9. 25. http://www.fda.gov/cder/drug/advisory/fentanyl 26. Greco MT, Deandrea S, Corli O, et al. Effetti della somministrazione di buprenorfina transdermica in pazienti oncologici. Risultati di uno studio di outcome. Recenti Prog Med 2008; 99: 538-51. 27. Apolone G, Corli O, Caraceni A, et al. Pattern and quality of care of cancer pain management. Results from the Cancer Pain Outcome Research Study Group. Br J Cancer 2009; 100: 1566-74.