NANOBIOTECNOLOGIE – 4 CFU (32 ore) -Nanosistemi e multivalenza: cooperatività -Dimensioni e densità -Funzionalizzazione -Targeting -Delivering -Sensing Esame scritto su 5 esercizi Energie dei legami covalenti C-O bond 81 kcal/mol 1.43 Å C-C bond 86 kcal/mol 1.54 Å C-H bond 103 kcal/mol 1.11 Å C=C bond 143 kcal/mol 1.33 Å C=O bond 165 kcal/mol 1.21 Å Se confrontate con molte interazioni non covalenti sono caratterizzate da: • Energie molto elevate • Distanze piccole • Forte dipendenza dall’orientazione Interazioni non covalenti (guidano la formazione delle interazioni supramolecolari) idrofobiche <10 kcal/mol elettrostatiche ~5 kcal/mol legame ad idrogeno 2-10 kcal/mol π-π π aromatiche 0-10 kcal/mol van der Waals 0.1-1 kcal/mol La forze intermolecolare che agisce tra due molecole è la somma di tutte le forze che esercitano l’una con l’altra. Conclusione: molte interazioni devono operare in maniera concertata per portare ad energie simili a quelle di un legame covalente Dal punto di vista topologico un virus e la superficie di una cellula sono simili ad un nanosistema sintetico Multiple interactions in binding: definitions reference: receptor multiple binding sites: receptor interacts with a multivalent ligand ligand multiple binding sites: receptor interacts with a monovalent ligand complex poly ∆G avg = ∆G Npoly N poly ∆G avg = α∆G mono ∆G = − R T ln( K ) poly N ∆G avg = ∆G Npoly = αN ∆G mono poly N K Npoly = ( K avg ) poly N K Npoly = ( K avg ) = ( K mono ) αN lg( K Npoly ) α= lg( K mono ) N α? α=degree of cooperativity α>1: positive cooperativity (synergistic) α=1: noncooperative (additive) α<1: negative cooperativity (interfering) in all cases overall binding constants increase! when talking about cooperativity (in binding) we often consider this one as the typical situation. On the contrary this is a rare situation! most of the available examples are characterized by α<1 Don’t be fooled by the overall strength of binding which is always larger: ∆G Npoly = ∆G mono − R T ln( β ) β = K Npoly K mono Entropy Enthalpy Positive cooperativity is due to entropic and enthalpic contributions to binding. Entropy: loss of motion of the molecule, including internal rotation and vibrations (contribution already paid for in connecting together the recognition elements) Enthalpy: secondary functional groups interactions, conformational changes, polarization of the interacting groups Il peso dell’entropia Energie di associazione (∆G in kJ mol-1) tra molecole in seguito alla formazione di legami ad idrogeno o coppie ioniche in funzione del numero di legami singoli che separano i siti di interazione. (vedi: Angew. Chem. Int. Ed Eng. 1998, 37, 826; Chem. Eur. J. 1999, 5, 1284) Sperimentalmente si osserva che il costo entropico è molto maggiore quando si ha a che fare con interazioni covalenti che con interazioni non covalenti tra coppie ioniche (suggerimento: le interazioni tra coppie ioniche non comportano una totale “rigidificazione” del complesso). Nel caso di interazioni tra coppie ioniche si trova una relazione lineare tra -∆G e numero di interazioni -∆Gmono=5 kJ mol-1 è un esempio di sistema non cooperativo (α=1) Energie libere di complessazione (-∆ ∆G in kJ mol-1) in funzione del numero di interazioni tra coppie ioniche (n) misurate in acqua. noncooperative α=0.87 β=1x105.2 α=0.93 β=1x1012.8 PNAS 2006, 103, 3034-3038 negative cooperativiy N N N N N HN O N HN NH O O N N N NH N N HN O N O N N O N S S N O N S S N H N S S S H N S Au S S S S S N N N O S S S S S N S S O N H N O SS S S S S N S S N Zn N HN HN S S H N S N S N HN NH O O CH3O N O HN N O O NH R NH HN O O N HN N N N N N N H N HS N R N O R N N N R N N R α=1 O HN R O HN HN O 10 N N 8 R N N 6 R N N N R N R N N N N R R R R 4 1 2 α=0.75 β=90 R Data1_B Data1_B Data1_B 12 N N 3 n. porphyrins Chem. Comm. 2003, 1004-1005 α=0.58 β=1000 2β K=0.42 α=0.38 β=2.4 3β K=1 negative cooperativity JACS 2000, 122, 8350-8356 Dato sperimentale: α<1 β=30 β=420 β=2800 α<1 Not considered: S K Typicallly “cooperativity” in these multiple interactions is due to conformational changes of the different sites of the polyvalent receptor (allosterism). They are described by the Hill equation: Y log = h log S − log K 1 −Y Y = degree of saturation; h =Hill constant (h ≤ number of sites; h > 1 positive cooperativity; h = 1 no cooperativity; h < 1 negative cooperativity) (GM1 = porzione saccaridica del ganglioside GM1) Un possibile esempio di cooperatività positiva (α α>1) Grafico di Hill log Y = h log S − log K 1 −Y G=S h Esempi di interazioni di tipo allosterico Coniugazione di una biomolecola ad un nanosistema Nanosistema Cluster inorganico: richiede Polimero organico, dendrimero, lipide: gruppi funzionali già presenti funzionalizzazione o in fase di sintesi nei singoli monomeri o successivamente AuCl4 F S F SH S F X F S F F Coniugazione di una biomolecola ad un nanosistema Gruppi funzionali presenti in una proteina o in un oligisaccaride: ci consentono l’ancoraggio al nanosistema ma la chimica necessaria può non essere banale. I gruppi finzionali che servono per la coniugazione dipendono dalle condizioni operative Coniugazione di un oligosaccharide NS NS pericolo! In generale l’ambiente nel quale si conduce la coniugazione non deve presentare gruppi funzionali competitivi con la reazione di coniugazione stessa! NS La formazione di un legame peptidico può essere condotta sfruttando le classiche strategie di accoppiamento; L’approccio qui sotto riporta quella che viene chiamata “native chemical ligation” NS NS NS NS In queste funzionalizzazioni la proteina può essere sostituita da un amminooligosaccaride N-maleimmide NS NS NS NS NS NS La reazione a-b è la reazione di Staudinger che permette di ottenere un gruppo amminico a partire da una azide; quest’ultima si ottiene facilmente per sostituzione nucleofila di un alogenuro. La reazione c e la d sono invece le reazioni di formazione di un legame peptidico che può essere condotta in situ. Queste reazioni si chiamano “Staudinger ligations”. Una possibile alternativa è usare una reazione di cicloaddizione come in questo caso tra un diene ed un alchene povero di elettroni; le reazioni di cicloaddizione sono reazioni poco sensibili al solvente. NS NS NS NS Questo prodotto si forma invece da una reazione di cicloaddizione nota come 1,3-dipolare. I due partners sono un alchino e una azide: viene chiamata “click reaction” NS Proteina o polisaccaride NS NS NS NS Esiste anche la possibilità di coniugare il nanosistema alla proteina o al polisaccaride attraverso un “legame” non covalente. Questa interazione però deve essere molto forte, cioè essere caratterizzata da un valore di ∆G molto elevato (>20 kcal/mole; cioè una costante di associazione di almeno 1 x 1014 M-1). Questa situazione si verifica per l’interazione biotina/(strept)avidina Confronto tra avidina e streptavidina Biotina Strategie per l’interazione nanosistema/target mediate dalla complessazione biotina/(strept)avidina NS NS NS Strategie di coupling via estere attivo (nucleofilo tipico: ammina primaria o secondaria) Strategie di coupling con tioli Strategie di coupling con: a) carboidrati; b) derivati di acidi carbossilici a) Idrazoni b) Ammidi Ruolo delle dimensioni del nanosistema e della densità dei gruppi funzionali nella complessazione con il target NS NS Gruppo RUOLO DELLA % DI FUNZIONALIZZAZIONE DEL NS inerte Gruppo funzionale ? Gruppi funzionali (attivi) possono mescolarsi con unità inerti in maniera casuale o formando domini Kd random domini Inserimento casuale Queste due situazioni posono essere rappresentate da una superficie nella quale esagoni o pentagoni sono affiancati gli uni agli altri + + + …+ + Inserimento a cluster : unità funzionale : unità inerte Analisi (semplice target bivalente) Affinità per singolo sito assunta costante (α=1) Siti potenziali ‘Kd’ Siti saturabili ‘molecole di target max’ random 18 8 clustering 35 8 Che cosa mi aspetto 100 : max mol target kcat, rel 75 random 50 25 0 0.00 : 0.25 0.50 0.75 1.00 x1 clustering 25 20 Kd KM,rel : + 15 10 self-sorting 5 0 0.00 0.25 0.50 x1 0.75 1.00 Binding di un oligonucleotide ad una nanoparticella cationica tri Efficienza di finterazione (normalizzata) di % cariche positive 3 La conclusione è che per target ad alta valenza conviene usare un NS ad alta % di funzionalizzazione Valenza Target 2 1 0 25 50 75 % funzionalizzazione NS per massima interazione RUOLO DELLA DIMENSIONE DEL NS I gruppi funzionali sono più lontani I gruppi funzionali sono più vicini Il “peso” relativo della frazione funzionale è però maggiore nel NS più piccolo La superficie di contatto con il target è direttamente proporzioanela alla dimensione del NS Ruolo delle dimensioni nell’interazione con il target biologico: NS non funzionalizzati In this work, the focus is on spherical particles not coated with ligand molecules and with a size ranging from 0.5 μm up to 0.10 μm. The adhesive performances of these particles is assessed in terms of the number of particles adhering non-specifically to a confluent layer of endothelial cells under fixed hydrodynamic conditions in a parallel plate flow chamber. Particelle commerciali di polistirene (Fluoresbrite) Numero totale di particelle legate Particelle legate alle cellule Densità delle particelle legate alle cellule Conclusions: (i) the absolute number of particles adherent to the cell layer per unit surface decreases with the size of the particle as d −1.7; (ii) the volume of the particles adherent per unit surface increases with the size of the particles as d +1.3. From these results and considering solely nonspecifi c particles, the following hypothesis are generated (i) use the smallest possible particles in biomedical imaging and (ii) use the largest possible particles in drug delivery. Densità delle particelle legate in totale Ruolo delle dimensioni nell’interazione con il target biologico: NS funzionalizzati Herceptin Herceptin (Trastuzumab) is a monoclonal antibody that interferes with the HerbB2 receptor, a tyrosine kinase. The Herb receptors are proteins that are embedded in the cell membrane and communicate molecular signals from outside the cell to inside the cell, and turn genes on and off. The Herb proteins regulate cell growth, survival, adhesion, migration, and differentiation—functions that are amplified or weakened in cancer cells. In some cancers, notably some breast cancers, HerbB2 is over-expressed, and, among other effects, causes breast cells to reproduce uncontrollably Au-NP Target: HerbB2 receptor over expressed by SK-BR-3 human breast cancer cells Andamento della quantità di proteine legata alle NP in funzione delle loro dimensioni. Nature Nanotechnology 2008, 3, 145-150 Densità della proteina sulla superficie della NP in funzione della dimensione (è possibile che vi siano modi diversi di complessazione!) L’affinità per il target dipende dalla dimensione: NP più grandi hanno una affinità maggiore. L’affinità si correla con la densità della proteina sulla NP. ATTENZIONE: l’affinità è misurata in funzione della concentrazione di NP e NON di proteina! Au-NP (7.550 nm) IgE FcεεRI Target: complesssi IgEFcεεRI nei mastociti con conseguente variazione della trasmissione del segnale cellulare Varia la densità sulla superficie Rilascio di β-esosaminidasi (degranulazione) Determinazione del grado di copertura delle Au-NP con il tiolo funzionalizzato con il dinitro derivato mediante spostamento della Rodamina 6G dalla superficie. Rodamina 6G Concentrazione di Au-NP alla quale si osserva la massima degranulazione Valore limite di dimensione per ottenere il massimo effetto di degranulazione Risultati ottenuti variando la concentrazione di tioli funzionali su Au-NP di 19.8 nm Grafico dose/risposta nell’inibizione della degranulazione da parte di un sistema multivalente costituito da BSA-DNP The family Neisseriaceae consists of Gram-negative aerobic bacteria from fourteen genera. The genus Neisseria contains two important human pathogens, N. gonorrhoeae and N. meningitidis. N. gonorrhoeae causes gonorrhea, and N. meningitidis is the cause of meningococcal meningitis. N. meningitidis infections have a low prevalence and high mortality. Neisseria meningitidis scanning EM Neisseria meningitidis has 13 clinically significant serogroups. These are classified according to the antigenic structure of their polysaccharide capsule. Saccharides-functionalyzed nanoparticle RS a polyvalent interaction SR RS Au SR RS O OH NHAc O HO HO OH NHAc O 1 O P O Na -O HO HO O 4 O 2 HO HO H N O SH HO HO O P O O NHAc O HO HO O P O Na O HO HO O NHAc O 3 H N O 7 SH O O NH2 NHAc O O P O Na O HO HO NHAc O 6 O SH O NHAc 5 O H N O Adv. Mater. 2008, 20, 4348-4352 O P O O HO HO O O P O O HO HO OH NHAc O Na NH2 OH NHAc O Na OH NHAc O Na O HO HO SH NHAc O HO HO A O O P O- H N OH NHAc O HO HO O HO RO O SR NHAc NH2 Amplification of the interaction between the antibody and the saccharide-functionalized nanoparticle antibodies competitive antigen 100 Antigen (MenA) cleave 1.wash % Inhibition 80 5 nm nanoparticles Men A nanodimer and nanotrimer 60 40 2. nano mono 20 Test ELISA 0 1,0E-10 1,0E-08 1,0E-06 1,0E-04 Concentration / M 1,0E-02 The strength of the interaction depends on the density of the saccharides on the monolayer and on the size of the nanoparticle: the largest 100% functionalized nanoparticles show the strongest binding with the antibodies 40 80 35 70 5 nm NPs 30 25 50 107 IC50 / M 107 IC50 / M 60 40 30 20 15 20 10 10 5 0 50 60 70 80 90 100 0 2 % Saccharide 2,5 3 3,5 Size / Ǟ Di-saccharide-functionalized NPs 4 4,5 5