: FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE PER LA GESTIONE DEL DOLORE CON FARMACI OPPIOIDI NEL PAZIENTE CON NEOPLASIA RICOVERATO PRESSO LA FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 1/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale 1. BACKGROUND E RAZIONALE Il dolore nel paziente affetto da neoplasia può comparire all’inizio della malattia ed essere quindi il primo sintomo che poi può portare alla diagnosi, oppure comparire in fase avanzata di malattia quando questa è già stata diagnosticata. In accordo con la letteratura internazionale l’approccio terapeutico in caso di dolore lieve consiste nell’utilizzo di farmaci antinfiammatori (per non più di 5-7 giorni) o di Paracetamolo. In caso di persistenza o aggravamento del dolore non appare indicato insistere con questo approccio terapeutico, e quindi è indicato iniziare terapia con oppioidi. L’approccio terapeutico verrà adattato all’intensità e alle caratteristiche del dolore riferito dal paziente. Nel paziente affetto da neoplasia il dolore può essere di origine nocicettiva (conseguenza quindi dall’attivazione dei nocicettori somatici e/o viscerali) o di origine neuropatica (per interessamento diretto delle strutture nervose). Frequentemente il dolore avvertito dal paziente affetto da neoplasia risulta essere conseguenza dell’associazione di entrambe queste componenti con variabile preponderanza dell’una o dell’altra. E’ fondamentale sottolineare come una corretta diagnosi dell’eziopatogenesi e fisiopatologia della sintomatologia dolorosa sia fondamentale per instaurare un corretto trattamento. Pertanto è necessario che il medico curante, in collaborazione con il medico di Terapia del Dolore, valuti sempre le caratteristiche e le cause eziopatogenetiche del dolore prima di instaurare un trattamento adeguato. 2. SCOPO ED AMBITO DI APPLICAZIONE Trattamento del dolore nei pazienti con tumore ricoverati presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, secondo un condiviso Protocollo, formulato sulla base delle evidenze della letteratura. 3. DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO - World Health Organization. Cancer Pain Relief, 2nd edition. Geneva: World Health Organization 1996. - Caraceni A et al. Use of opioid analgesics in the treatment of cancer pain: evidencebased recommendations from the EAPC. Lancet Oncol 2012; 13: e58–68. PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 2/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” - Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale Ripamonti CI et al. Management of cancer pain: ESMO Clinical Practice Guidelines. Annals of Oncology 23 (Supplement 7): vii139–vii154, 2012. - Portenoy RK, Koh M. Cancer pain syndromes. In Bruera E, Portenoy RK (eds), Cancer Pain. Assessment and Management. Cambridge University Press 2010; 4: 53–88. - I.O. 018.2 “Istruzione Operativa per il monitoraggio del dolore nel paziente ricoverato” attiva presso la Fondazione. 4. RESPONSABILITÁ Infermiere di reparto: è responsabile della valutazione e registrazione del dolore nel paziente come da I.O. 018.2 “Istruzione Operativa per il monitoraggio del dolore nel paziente ricoverato” attiva presso la Fondazione, utilizzando la scala più adeguata alle condizioni psico-fisiche del paziente, avvisando il medico se il paziente riferisce dolore non controllato, somministrando la terapia prescritta e la relativa efficacia della stessa. Controlla altresì l’insorgenza di effetti collaterali eventualmente imputabili alla terapia antalgica in atto, ne valuta l’entità e avvisa il Medico di Reparto. Medico di Reparto: è responsabile di valutare le condizioni generali del paziente, la sede e le caratteristiche del dolore, di prescrivere la terapia farmacologica e monitorizzarne l’efficacia, gli effetti collaterali ed indesiderati, attivando, se necessario, il Servizio di Terapia del Dolore. Medico di Terapia del Dolore: quando richiesto dal Medico di Reparto è responsabile di valutare, in regime di consulenza, le condizioni generali del paziente, la sede e le caratteristiche del dolore, prendendo visione della terapia fino ad allora effettuata dal paziente, formulando un eventuale nuovo percorso terapeutico e monitorizzandone l’efficacia, gli effetti collaterali ed indesiderati, prendendo così in carico il paziente. Rivalutando il paziente qualora il medico curante lo ritenga opportuno o qualora alla valutazione infermieristica dedicata i valori dell’ESAS richiedano un intervento. Infermiere di Terapia del Dolore: è responsabile di valutare quotidianamente tutti i pazienti presi in carico dal Servizio di Terapia del Dolore sia per ciò che riguarda la qualità della PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 3/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale vita e sia per quanto riguarda l’efficacia della terapia, utilizzando il questionario dedicato ESAS attraverso il quale il paziente verrà poi rivalutato dal terapista del dolore PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 4/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale 5 FLOW CHART DELLE ATTIVITÁ Paziente con tumore che lamenta dolore Terapia con Paracetamolo e/o FANS Dolore non controllato Protocollo Oppioidi Deboli Eventuale Attivazione servizio Terapia del Dolore per valutazione nel caso il clinico ritenga necessario impostazione terapia dolore neuropatico o se effetto collaterale Dolore non controllato Attivazione servizio Terapia del Dolore per - valutazione terapia/monitoraggio oppioidi - impostazione terapia/PCA NRS <7 Protocollo Oppioidi Forti: Titolazione con morfina per os NRS >7 Protocollo Oppioidi Forti: Titolazione con morfina PCA Dolore controllato Switch a oppioide SR Dolore non controllato/effetti collaterali Attivazione servizio Terapia del Dolore per - Switch via somministrazione e/o oppioide - Terapia neurassiale PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 5/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale 6. STEP DEL PERCORSO 6.1 Trattamento con Oppioidi Deboli in Pazienti Non Responsivi a Paracetamolo e/o FANS Il paziente con dolore affetto da neoplasia che arriva all’attenzione del clinico può presentare caratteristiche diverse sia per ciò che riguarda le caratteristiche del dolore sia per ciò che riguarda l’intensità del dolore. Se la prima linea di trattamento (paracetamolo con o senza FANS) non è in grado di controllare la terapia è opportuno iniziare a trattare il dolore con oppioidi deboli, valutando, insieme al collega terapista del dolore, se sia indicato un trattamento anche per il controllo del dolore neuropatico o se vi sia indicazione a un trattamento invasivo (infiltrazioni, blocchi nervosi, neurolesioni, etc etc). Il dolore viene sempre monitorato attraverso una scala validata quale la Numerical Rating Scale (NRS) come da I.O. 018.2 “Istruzione Operativa per il monitoraggio del dolore nel paziente ricoverato” attiva presso la Fondazione. Il protocollo con oppioidi deboli prevede due possibilità di trattamento: l’associazione codeina/paracetamolo, o il tramadolo. 1- Terapia con codeina/paracetamolo In caso di inefficacia di terapia con FANS o Paracetamolo è possibile iniziare terapia con associazione codeina/paracetamolo (30 mg + 500 mg) 1 somministrazione ogni 8 ore; al bisogno 1 ulteriore somministrazione (fino a un max 3 volte/die) o, in alternativa, Paracetamolo 1000 mg 1 cpr (max 2 volte/die). La terapia con l’associazione codeina/paracetamolo sarà da preferire nei casi in cui il dolore è unicamente di origine nocicettiva. Tale terapia è sconsigliata in pazienti con insufficienza epatica severa. 2- Terapia con Tramadolo Il trattamento con Tramadolo dovrà iniziare con la titolazione dello stesso al fine di identificare il dosaggio indicato nel caso specifico, in grado di alleviare il dolore senza la comparsa di effetti collaterali gravi. La titolazione avverrà utilizzando la formulazione in gocce (2,5 mg/gt) con un dosaggio di 10 gtt (pari a 25 mg) ogni 8 ore, associando (se non PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 6/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale controindicazioni) Paracetamolo 1000 mg ogni 8/12 ore e mantenendo, come farmaco rescue, ulteriori 10 gtt di Tramadolo per non oltre 2 volte al giorno. In caso di insufficiente controllo del dolore la posologia andrà aumentata gradualmente fino a 20 gtt (pari a 50 mg) ogni 8 ore aumentando in modo consensuale anche le dosi al bisogno fino a 20 gtt. Una volta ottenuto il dosaggio efficace la terapia dovrà essere shiftata al medesimo dosaggio con compresse a lento rilascio (nelle 12 o 24 ore). La terapia con Tramadolo sarà da preferire nei casi in cui al dolore di origine nocicettiva è associato un dolore di tipo neuropatico. Il dosaggio dovrà essere adattato in pazienti con insufficienza renale e qualora insorgano effetti collaterali si dovrà contattare il servizio di terapia del dolore. Nel caso la terapia con oppioidi deboli non fosse sufficiente a controllare la sintomatologia algica del paziente vi sarà indicazione all’utilizzo di oppioidi maggiori. 6.2 Trattamento con Oppioidi Forti in Pazienti Non Responsivo a Oppioidi Deboli 6.2.1 Paziente con dolore nocicettivo da neoplasia e 4 < nrs < 7 Nel paziente affetto da neoplasia con dolore di intensità moderata non più responsivo al trattamento con oppioidi deboli verrà iniziata terapia con oppioidi maggiori. Il farmaco di riferimento sarà la Morfina che inizialmente verrà utilizzata nella sua formulazione in gocce (20 mg/ml, 1 ml = 16 gtt) per le caratteristiche di rapidità d’azione e brevità dell’effetto analgesico (4-6 ore) che permettono un’efficace modulazione della posologia. Il trattamento iniziale prevede la somministrazione di Morfina 4 gtt per os (pari a 5 mg) ogni 6 ore associata (se non controindicazioni) a Paracetamolo 1000 mg ogni 8/12 ore; come farmaco rescue sarà somministrata ancora Morfina 4 gtt (5 mg) per un massimo di 4 volte al giorno. L’efficacia della terapia sarà valutata tramite scala NRS e considerando il numero di volte in cui il paziente ha fatto ricorso alle dosi di farmaco rescue. Se il paziente riferirà un valore NRS < 4 senza aver fatto uso di più di due dosi rescue per almeno 2 giorni consecutivi non saranno necessari adattamenti posologici e verrà PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 7/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale concluso il periodo di titolazione per passare ad un trattamento equianalgesico con oppioidi a lunga durata d’azione. Se il paziente riferirà un valore NRS > 4 o comunque avrà fatto uso di più di 2 dosi rescue sarà necessario aumentare la posologia a Morfina 8 gtt per os (pari a 10 mg) ogni 6 ore aumentando ad 8 gocce anche le dosi rescue. L’aumento di posologia sarà pari a 5 mg/dose fino ad ottenere valori di NRS < 4 con un utilizzo di dosi rescue non maggiore di 2 al giorno per almeno 2 giorni consecutivi. A quel punto verrà concluso il periodo di titolazione per passare ad un trattamento equianalgesico con oppioidi a lunga durata d’azione. 6.2.2 Paziente con dolore nocicettivo da neoplasia e nrs > 7 Nel paziente affetto da neoplasia con dolore di intensità elevata sarà indicato il ricovero e il trattamento del dolore per via endovenosa previa attivazione del Servizio di Terapia del Dolore. Il farmaco utilizzato sarà la Morfina fiale per uso endovenoso 10 mg/ml. Si inizierà pertanto infusione endovenosa di morfina con possibilità di boli da parte del paziente di PCA (Patient Controlled Analgesia). Il dosaggio iniziale (a parte diversa indicazione del terapista del dolore) è Morfina 20 mg/die associata (se non controindicazioni) a Paracetamolo 1000 mg ogni 8/12 ore; in caso di necessità di farmaco rescue la pompa elettronica verrà impostata in modo da poter erogare su richiesta del paziente 2 mg di Morfina per via endovenosa con un intervallo di tempo (Lock Out) di 2 ore (a parte diversa indicazione del terapista del dolore). L’efficacia della terapia sarà valutata tramite scala NRS e considerando il numero di volte in cui il paziente ha fatto ricorso alle dosi di farmaco rescue. Se il paziente riferirà un valore NRS < 4 senza aver fatto uso di più di 2 dosi rescue per più di 2 giorni consecutivi (a parte diversa indicazione del terapista del dolore) non saranno necessari adattamenti posologici e verrà concluso il periodo di titolazione per passare ad un trattamento equianalgesico con oppioidi a lunga durata d’azione. Se il paziente riferirà un valore NRS > 4 o comunque avrà fatto uso di più di 2 dosi rescue al giorno sarà necessario aumentare la posologia aggiungendo alla infusione di base nelle PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 8/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale 24 ore la quantità di morfina che il paziente ha richiesto in più e aumentando di conseguenza le dosi rescue (mg di dose rescue calcolata con la seguente formula: mg totali somministrati nella giornata/10). Quando il paziente riferirà un valore NRS < 4 senza aver fatto uso di più di 2 dosi rescue per almeno 2 giorni consecutivi verrà concluso il periodo di titolazione per passare ad un trattamento equianalgesico con oppioidi per os a lunga durata d’azione. 6.3 Mantenimento della terapia con oppioidi forti al termine del periodo di titolazione Al termine del periodo di titolazione verrà impostata terapia per os con oppioidi maggiori in dosi equianalgesiche rispetto ai dosaggi di Morfina risultati efficaci a controllare il dolore del paziente. Qualora sia stata effettuata la titolazione per via endovenosa, la dose equivalente per os sarà tre volte la dose efficace endovenosa. Il paziente continuerà pertanto la terapia impostata eventualmente aumentando l’oppioide scelto qualora necessiti più di due volte al giorno per più di due giorni consecutivi la dose rescue. N.B.:Il dolore deve SEMPRE essere monitorato quotidianamente in accordo con l’I.O.018.2 e qualsiasi protocollo terapeutico deve prevedere SEMPRE una dose rescue qualora il paziente lamenti dolore (NRS>4) di morfina solfato a rapido onset o fentanyl transmucosale (1/5 della dose totale giornaliera somministrata al max. 4 volte al giorno). Gli oppioidi maggiori nelle formulazioni a lunga durata d’azione oggi disponibili sono: Morfina a lento rilascio (compresse) da somministrare ogni 8/12 ore Ossicodone a lento rilascio (compresse) da somministrare ogni 8/12 ore Idromorfone a lento rilascio (capsule) da somministrare ogni 24 ore Tapentadolo a lento rilascio (compresse) da somministrare ogni 12 ore Fentanil transdermico a lento rilascio (cerotti) da cambiare ogni 72 ore Buprenorfina transdermica a lento rilascio (cerotti) da cambiare ogni 72 ore Morfina a lento rilascio La Morfina rimane in letteratura il farmaco di riferimento. Ottima efficacia in particolare nel dolore puramente nocicettivo. Spesso non gradita dal paziente perché ancora oggi PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 9/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale idealmente associata al trattamento delle fasi terminali della vita. E’ il farmaco di riferimento comunque nei pazienti epatopatici e/o con cirrosi, mentre è poco indicata nei pazienti con insufficienza renale moderata/severa. Ossicodone a lento rilascio Potenza analgesica doppia e biodisponibilità maggiore rispetto alla Morfina, che permette di dimezzare i dosaggi rispetto alla Morfina con maggiore compliance da parte del paziente. Alcuni lavori evidenziano un miglior profilo di efficacia in pazienti che presentano una componente neuropatica o nocicettivo viscerale del dolore. Tale farmaco è poco indicato nei pazienti con insufficienza renale moderata/severa. L’associazione Ossicodone-Naloxone è da preferirsi nei casi di stipsi indotta da oppioidi per l’azione di regolarizzazione della peristalsi intestinale legata alla presenza del naloxone; poco indicata in caso di insufficienza epatica moderata/severa. Idromorfone a lento rilascio Potenza analgesica 5 volte superiore a quella della Morfina. La somministrazione “once a day” risulta di comoda gestione anche nei pazienti meno cooperanti. Da non utilizzare in caso di diarrea profusa o di sindromi da intestino corto. Tale farmaco è controindicato nei pazienti con insufficienza renale moderata/severa. Tapentadolo Molecola recentemente resa disponibile anche in Italia. Capostipite di una nuova classe di farmaci denominati MOR-NRI che possiedono una azione agonista sui recettori µ degli oppioidi e una azione di inibizione della ricaptazione della noradrenalina. Questa caratteristica rende il Tapentadolo indicato in caso di dolore severo misto, in cui cioè si riconosce sia una componente nocicettiva che una componente neuropatica. Fentanil transdermico Potenza analgesica 100 volte superiore a quella della Morfina. La formulazione transdermica ne consiglia l’utilizzo nei pazienti con vomito incoercibile legato alla PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 10/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale neoplasia o ai trattamenti chemioterapici oppure con problemi di deglutizione o di malassorbimento. Indicata nel trattamento del dolore nei pazienti con insufficienza renale. Non indicato nel paziente epatopatico. La sostituzione del cerotto avviene ogni 3 giorni con ottima compliance da parte del paziente. Buprenorfina transdermica Potenza analgesica 30 volte superiore a quella della Morfina. La formulazione transdermica ne consiglia l’utilizzo nei pazienti con vomito incoercibile legato alla neoplasia o ai trattamenti chemioterapici oppure con problemi di deglutizione o di malassorbimento. Indicata nel trattamento del dolore nei pazienti con insufficienza renale. In caso di ittero ostruttivo per calcolosi del coledoco è preferibile per i minori effetti sullo sfintere di Oddi. La sostituzione del cerotto avviene ogni 3 giorni con ottima compliance da parte del paziente. 6.4 Cambio della terapia con oppioidi forti per insorgenza di effetti collaterali e/o diminuzione dell’ efficacia della terapia impostata Qualora il paziente cominci a lamentare, nonostante l’aumento del dosaggio della terapia di base, per più giorni dolore non controllato o controllato solo con assunzione di tutte le dosi rescue dovrà essere contattato il Servizio di Terapia del Dolore che provvederà a rivalutare il paziente per valutare il tipo della sintomatologia dolorosa e l’eventuale necessità di cambio della terapia oppioide (switch della via e/o del farmaco con altro oppioide al 75% della dose equivalente). Qualora nel tempo sia necessario ulteriore cambio di oppioide oppure qualora durante il trattamento con morfina ev si raggiungano dosaggi superiori a 150 mg/die, il paziente dovrà essere rivalutato dal Servizio di Terapia del Dolore per terapia neurassiale con infusione continua di morfina per via spinale. La seguente tabella di conversione degli oppioidi rappresenta una indicazione dei dosaggi equianalgesici fra i diversi oppioidi. PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 11/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale In caso fosse necessario sostituire l’oppioide utilizzato con altro oppioide (per riduzione dell’efficacia o per comparsa di effetti collaterali) il nuovo farmaco andrà inizialmente introdotto ad un dosaggio pari al 75% dell’equivalente dose equianalgesica. Codeina Tramadolo Morfina Morfina Ossicodone Idromorfone Tapentadolo Fentanil Buprenorfina ev 50 mg 10 mg 5 mg 200 mg 100 mg 20 mg 10 mg 4 mg 50 mg 150 mg 30 mg 10 mg 12 µg/h 400 mg 200 mg 40 mg 20 mg 8 mg 100 mg 60 mg 20 mg 25 µg/h 35 µg/h 80 mg 40 mg 16 mg 200 mg 90 mg 30 mg 52,5 µg/h 100 mg 120 mg 40 mg 50 µg/h 70 µg/h 160 mg 80 mg 32 mg 400 mg 180 mg 60 mg 75 µg/h 240 mg 80 mg 120 mg 100 µg/h 320 mg 64 mg I dosaggi in mg sono da intendersi “al giorno” Per quanto riguarda fentanil e buprenorfina vengono intese le formulazioni transdermiche, cerotti da sostituire ogni 3 giorni. 6.5 Trattamento del breakthrough cancer pain (btcp) Il Breakthrough Cancer Pain (in passato chiamato anche Dolore Episodico Intenso o anche Dolore Incident) è definito come un aumento transitorio dell’intensità del dolore in un paziente affetto da neoplasia con un dolore di base ben controllato dalla terapia analgesica somministrata ad orari fissi. Il BTcP può essere efficacemente gestito con oppioidi orali a rilascio immediato, ma sono da preferire le formulazioni transmucosali di fentanil perché caratterizzati da più rapida insorgenza dell’analgesia e minore durata d’azione. Le formulazioni transmucosali di fentanil trovano indicazione nel trattamento del BTcP solo nei pazienti già in terapia di base con oppioidi maggiori. Possono essere utilizzate formulazioni transmucosali orali, ma le formulazioni transmucosali nasali sono caratterizzate da un onset più rapido. PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 12/12 : FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO” Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione del dolore nel paziente con neoplasia Direzione Sanitaria Aziendale Le formulazioni transmucosali richiedono un periodo iniziale di titolazione per valutare il dosaggio efficace nel trattamento dello specifico BTcP. Questo impone di iniziare il trattamento con il dosaggio inferiore proposto per il farmaco utilizzato, da ripetersi se dopo 10 minuti non si è ottenuto un significativo miglioramento del dolore. Al termine della titolazione si sarà determinato il dosaggio corretto da utilizzare negli episodi successivi di BTcP. Le formulazioni transmucosali di fentanil sono analgesici potenti per cui il paziente che ne fa uso va selezionato accuratamente e monitorizzato attentamente per prevenire fenomeni di abuso e di automedicazione. Gli oppioidi a rapido onset e a breve durata di azione (sia per via orale che per via transmucosale) sono indicati anche in caso di dolore prevedibile, come ad esempio il dolore procedurale o in corso di radioterapia, somministrando il farmaco 20-30 minuti prima dell’inizio delle manovre dolorose. 7. INDICATORI - Parametri numerici dell’andamento del dolore rilevato e registrato durante il ricovero (come da I.O. 18.2 “Istruzione Operativa per il monitoraggio del dolore nel paziente ricoverato” attiva presso la Fondazione) - Numero di effetti collaterali acuti e tardivi correlati alla terapia antalgica, in particolare legati a terapia con oppioidi maggiori - Numero di richieste di consulenza al Servizio di Terapia del Dolore 8 MODALITÀ DI CONSERVAZIONE DEL DOCUMENTO Il documento in formato cartaceo è conservato presso la SC Qualità e Risk Management. Tutto il personale viene informato rispetto all’ultima versione in vigore del documento, attraverso la pubblicazione della stessa nell’apposita sezione della Intranet, ad opera della SC Qualità e Risk Management. PDTA 18 Gestione del dolore nel paziente con neoplasia Rev 0 del 19/03/2014 13/12