Chimica Organica Prof.ssa Maria Michela Corsaro [email protected] • CHIMICA ORGANICA 3 crediti • CHIMICA ORGANICA DEI SISTEMI BIOLOGICI 2 crediti • ESERCITAZIONI NUMERICHE DI CHIMICA ORGANICA 1 credito •Esame orale con voto finale unico •Prove intercorso scritte valide per le sedute di Giugno, Luglio e Settembre •Le esercitazioni numeriche sono obbligatorie e saranno tenute durante il corso Sito web www.docenti.unina.it 1 Libri di testo consigliati: •T.W.G. Solomons FONDAMENTI DI CHIMICA ORGANICA Zanichelli •W. Brown T. Poon INTRODUZIONE ALLA CHIMICA ORGANICA Edises 2 PERCHE' il CARBONIO ? Il carbonio forma solo legami covalenti Chimica organica chimica del legame covalente del carbonio il carbonio è l'unico elemento capace di dare strutture pluriatomiche stabili nell'atmosfera terrestre C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C C anche il silicio sarebbe capace di dare strutture pluriatomiche ma nell'atmosfera terrestre il legame Si-Si si ossida per dare i silicati caratterizzati dai legami O O O Si Si Si O O O Il legame covalente caratterizza le molecole ed essendo direzionale impone determinate geometrie molecolari che comportano definite forme tridimensionali Il legame covalente, la formazione di macrostrutture e la forma spaziale delle molecole sono essenziali per la vita 3 LE DATE DELLA CHIMICA ORGANICA 1769: Isolamento dei primi prodotti organici da fonti naturali (Scheele) 1784: Analisi elementare (Lavoisier) : tutti i materiali organici contenevano Carbonio in combinazione con altri elementi 1807: Definizione di sostanze organiche (Berzelius) 1828: Sintesi dell'urea dal cianato di ammonio (Wölher): cade la teoria della vis vitalis. Data di inizio della Chimica Organica O NH4+CNOH2N NH2 O Sintesi dell’Acido Acetico dai suoi componenti (Kolbe) H 3C 1895: Sintesi dell’Aspirina (Acido Acetilsalicilico) 1923: H2O, CO2, N2, CH4, NH3 (A.J. Oparin) 1950: scarica elettrica amminoacidi OH CH3 C O O C O HO 4 ATOMI e MOLECOLE a) modello atomico di Rutherford b) gli orbitali atomici c) descrizione della configurazione elettronica degli atomi d) perchè gli atomi reagiscono? e) in quale modo reagiscono gli atomi? f) valenza g) strutture di Lewis h) risonanza h) orbitali molecolari i) ibridazione 5 modello atomico di Rutherford elettroni di valenza Na N. atomico = 11 Cl N. atomico = 17 6 Orbitali ATOMICI Principio di indeterminazione di Heisenberg Equazione d'onda di Schrödinger \ + + - + + - - x 2s - nodo + y y z x x y 2px 1s z z + x - z y z ampiezza nodo x y 2pz 2py In ciascuno degli orbitali possono trovarsi solo due elettroni con spin opposti 7 CONFIGURAZIONE ELETTRONICA DI UN ATOMO: distribuzione degli elettroni e descrizione degli orbitali TAVOLA PERIODICA 1s 2s 3s 4s Carbonio: C, numero atomico: 6, peso atomico: 12 u.m.a. 2p 3p 4p 3d 4d 1s 2s 2p 3s 3p 4s 3d 4p 5s 4d 5p 4f 4f energia o 1)PRINCIPIO DELL’AUFBAU: l’ordine degli orbitali dipende dalla loro energia 2)PRINCIPIO DI ESCLUSIONE DI PAULI: max. 2 elettroni per orbitale 3)REGOLA DI HUND (o di massima molteplicità) REGOLA DEL GAS NOBILE: cedere o condividere un numero di elettroni tali da raggiungere la configurazione del gas nobile della stessa riga 8 9 PERCHE' GLI ATOMI REAGISCONO? Un atomo reagisce per raggiungere una configurazione elettronica a cui compete una maggiore stabilità e che corrisponde a quella del gas nobile a lui più vicino VIIa gas nobili IIIa IVa Va VIa Ia IIa I H He 2.1 II Li 1.0 Be 1.5 B 2.0 III Na Mg 0.9 1.2 Al 1.5 C 2.5 Si 1.8 N 3.0 O 3.5 F 4.0 Ne P 2.1 S 2.5 Cl 3.0 Ar Kr Br K 0.8 2.8 Il numero del gruppo corrrisponde agli elettroni di valenza nel guscio più esterno, quello del periodo al numero quantico principale IV Potenziale di ionizzazione = Energia spesa per allontanare un elettrone del guscio esterno dall'atomo in fase gassosa. Genera ioni positivi. Affinità elettronica = Energia (di solito) guadagnata quando un elettrone si addizione ad un atomo in fase gassosa. Genera ioni negativi. Elettronegatività = Proprietà di attrarre gli elettroni di legame da parte degli atomi. Responsabile della polarizzazione del legame. Tutte queste grandezze aumentano da sinistra verso destra lungo il periodo e 10 diminuiscono dall'alto verso il basso lungo il gruppo. IN QUALE MODO REAGISCONO GLI ATOMI? LEGAME IONICO= cessione di elettroni dall'atomo con basso P.I a quello con alta A.E. con conseguente formazione di ioni, rispettivamente positivo e negativo, e quindi attrazione. + Il legame ionico non è Na + Cl direzionale e non dà origine a molecole, ma a solidi ionici + Na Cl - + = ClNe = Na+ Ar 11 IN QUALE MODO REAGISCONO GLI ATOMI? LEGAME COVALENTE = Messa in compartecipazione di un elettrone da parte di ciascuno atomo impegnato nel legame. Gli elettroni devono avere spin opposti in modo da formare un doppietto elettronico di legame Cl + Cl Cl Cl Il legame covalente, a differenza di quello ionico, è direzionale induce quindi una certa geometria molecolare e caratterizza le molecole. 12 Valenza Il numero di legami covalenti che un certo atomo può formare dipende dal numero di elettroni che gli occorrono (per compartecipazione) per raggiungere la configurazione elettronica del gas nobile a lui più vicino nel sistema periodico monovalente H 1s1 + 1 I periodo monovalente F bivalente O O +2 +3 N 2p6 2s2 p p p x y z N trivalente Ne C tetravalente C 1s2 He +1 F II periodo H +4 Regola dell'ottetto. La più comune configurazione elettronica stabile è quella che prevede otto elettroni nel guscio più esterno. 13 STRUTTURE DI LEWIS I legami covalenti sono indicati con le strutture di Lewis che mostrano tutti gli elettroni di valenza sia quelli non condivisi, indicati con punti, che quelli condivisi, cioè quelli di legame. Questi di solito sono indicati da un trattino che indica una coppia di elettroni con spin opposti. H Cl Cl Cl + Cl O + 2H H OH C + 4H H C H H _ Cl Cl Cl2 H O H H2O H CH4 HCH H H N H N + 3H H HN H NH3 H Le valenze di un atomo possono essere saturate, cioè soddisfatte, anche da legami multipli H H H N N + C C H N H C H H C H H N N H azoto catione ammonio etino etene 14 CARICA FORMALE Elettroni di valenza dell'atomo neutro - elettroni non condivisi - 1/2 elettroni condivisi Acido nitrico Acido carbonico 6-4-2 = 0 O O + N - O 5-4 = +1 H O 6-4-2 = 0 H O 6-6-1 = -1 C H O 6-4-2 = 0 6-4-2 = 0 6-4-2 = 0 15 RISONANZA: LO IONE CARBONATO CO32(-) (-) C (-) O O O O C O O (-) C O (-) O O (-) FORME CANONICHE DI RISONANZA O STRUTTURE LIMITE DI RISONANZA •Le strutture rappresentabili con più formule di risonanza sono più stabili delle singole strutture che contribuiscono all’ibrido •Nessuna singola struttura rappresenta la realtà, ma solo l’insieme delle varie forme canoniche di risonanza δ O ibrido di risonanza δ- C δO O 16 FORMALISMO DELLE FRECCE RICURVE • Disegnare la struttura con gli elettroni del guscio di valenza (-) O C O O (-) • • Spostare a due a due gli elettroni La punta indica la destinazione, la coda il punto da cui gli elettroni partono (-) (-) C O (-) O O O C O O O (-) C O (-) O (-) 17 LA RISONANZA: UN FENOMENO DIFFUSO IN CHIMICA ORGANICA H C HC H C CH HC CH HC C H H H H C C C C H H H H C C C CH H HC H H CH C H benzene H C + - H butadiene C O - + C O il gruppo carbonilico 18 REGOLE DELLA RISONANZA 1. Due strutture di risonanza si differenziano solo per la distribuzione degli elettroni, ma hanno la stessa identica posizione dei nuclei H 2. 3. 4. 5. N C e H N C NON sono strutture di risonanza La molecola reale è un ibrido di due o più strutture di risonanza che non hanno esistenza reale ma servono per descrivere la situazione elettronica effettiva che è la media ponderata delle strutture limiti La struttura più stabile dà il maggior contributo La risonanza è importante quando le strutture che contribuiscono all’ibrido hanno un contenuto energetico simile Sono più stabili le strutture con più legami e quelle in cui non c’è separazione di carica O C A O O - C O + B molto meno stabile di A B 19 6. Il contributo all’ibrido delle strutture limiti dipende dalla natura dell’atomo su cui si trovano le cariche L’ossigeno porta molto meglio una carica negativa essendo più elettronegativo del carbonio, per cui A è molto meno stabile e contribuisce poco all’ibrido (-) O O C (-) CH2 C H H CH2 A B 7. Tutti gli atomi dovrebbero avere la configurazione di un gas nobile (regola dell’ottetto completo) 8. L’ibrido di risonanza è più stabile di ciascuna delle strutture che ad esso contribuiscono 9. L’aumentata stabilità è detta “Energia di Risonanza” ed è tanto maggiore quante più sono le strutture e quanto più simile è il loro contenuto energetico 20 Orbitali Molecolari formazione della molecola di idrogeno repulsione E legame IV attrazione II H H III HH nessuna attrazione I H H Edissociazione = 104 kcal/mole r0 =0.74 distanza tra i due nuclei H HH + H H + HH ∆H = -104 kcal/mole H ∆H = +104 kcal/mole Å esotermica endotermica 21 LCAO combinazione lineare degli orbitali atomici Ψmol. = c11s1 +- c21's1 E - orbitale di antilegame vuoto + orbitale di legame nodo + 1s1 1's1 contiene il doppietto di elettroni Si ottengono tanti orbitali molecolari quanti sono gli orbitali atomici che si combinano 22 Orbitali Molecolari Orbitale molecolare σ dell'H2 Gli orbitali molecolari σ sono ottenuti per sovrapposizione di orbitali atomici lungo la direzione dell'asse internucleare e sono caratterizzati da una simmetria cilindrica lungo tale asse, cioè per rotazione intorno all'asse internucleare non cambia il segno della funzione d'onda molecola di F2 1s2 2s2 2p 5 F-F ≡ + 2px 2px ≡ simmetria cilindrica σ 23 Orbitali Molecolari ≡ antilegante + 2pz o 2py x 2pz 2py ≡ legante Gli orbitali molecolari π sono quelli ottenuti per sovrapposizione laterale degli orbitali p e non hanno simmetria cilindrica lungo l'asse internucleare, infatti per rotazione intorno a tale asse cambia il segno della funzione. Gli orbitali molecolari π sono a più alta energia di quelli σ 24 Perchè il carbonio è tetravalente? Stato fondamentale del carbonio 2px1 2py1 2pz0 stato eccitato 2sp3 2s2 1s2 1s2 tetravalente bivalente pz ibridazione s px C py 4 sp3 l'ibridazione (mescolamento degli orbitali) è un artificio matematico che permette di spiegare la tetravalenza del carbonio 25 Metano CH4 il carbonio, tranne nell'ossido di carbonio, forma sempre 4 legami H 1.10 Å 109,5° C H H H C H sp3 C H 1s simmetria cilindrica del legame C-H σ 26 Ibridazione sp2 del Carbonio 2px12py1 2pz1 2pz1 sp2 2s1 z pz 1s2 1s2 z sp2 z px s py 3 sp2 3 sp2 + pz la geometria dei 3 sp2 è planare trigonale. Dei quattro legami del carbonio, 3 sono ottenuti con i tre sp2, l'altro con l'orbitale pz non ibridizzato che è perpendicolare al piano degli sp2. Tipico dei C=C 27 Ibridazione sp 2p x1 2s 2p y1 2p z1 2p y1 2p z1 sp 1 1s 2 1s 2 z z x px s y pz sp x y 180° py 2sp la geometria dei due sp è lineare, dei quattro legami del carbonio 2 sono ottenuti con i due sp, gli altri con gli orbitale p y e p z non ibridizzati che sono perpendicolari all'asse degli sp. Tipico di C≡C 28 Cosa spiega la ibridazione? geometria dell'intorno dell'atomo ibridato lunghezza di legame forza di legame elettronegatività - + - + sp3 tetraedrica 109,5° sp2 trigonale planare 120° sp lineare 180° p sp3 : 25% carattere s e 75% carattere p - + sp2:33,3% carattere s e 66,6% carattere p - + sp : 50% carattere s e 50% carattere p C H 1,09 Å C H 1,086 Å C H 1,06 Å elettronegatività cresce nell'ordine sp > sp2 > sp3 quanto più è corto il legame tanto più esso è forte 29 Perchè il metano è tetraedrico? VSEPR valence shell electron-pair repulsion H H N H C 109,5° H C-H 1,09 Å H H O 107 ° H N-H 1,07 Å H H 105° O-H 0,96 Å La geometria molecolare è determinata dalla repulsione dei doppietti elettronici sia quelli di legame che quelli isolati. Tali doppietti tendono a stare quanto più lontano possibile in modo da ridurre la repulsione 29a Legame covalente polare Il legame covalente tra due atomi di diversa elettronegatività determina una asimmetrica distribuzione elettronica del doppietto di legame, detta polarizzazione, che provoca la creazione di un dipolo con un Gnegativo sull'atomo più elettronegativo ed una deficienza elettronica, G positivo, sull'altro atomo (+) d 1,08 D (-) debye H G+ G H Cl Cl P = e x d [D] G+ G H F 1,91 D G+ G H Br 0,80 D CCl4 La polarità del legame può determinare una polarità dell'intera molecola se questa non ha una geometria simmetrica Cl H2O Cl C Cl 0D Cl H O H 1,85 D 30 Gruppi Funzionali e Classi di Composti Organici Idrocarburi costituiti solo da C e H insaturi non danno addizioni aromatici sp2 H H C C H C C H * C C benzene H H alcheni (olefine) sp2 dieni polieni 2 sp alchini, sp alcani sp3 insaturi danno addizioni H C C H H H H H H H C C C C H H H C C H etene butadiene H H C H H metano * saturi poco reattivi H H H C C H H H etano etino * possono essere lineari, ramificati o ciclici 31 Modi di scrittura delle formule H H H C C H H H H3C CH3 Formula di struttura in cui tutti i legami sono esplicitati sono omessi i legami C-H CH3CH3 sono omessi anche i legami C-C CH3CHCH2CH3 sono esplicitati solo i legami C-C delle ramificazioni CH3 I terminali della spezzata e gli angoli sono C, il completamento della tetravalenza dei carboni è dato da H che sono omessi 32 Rappresentazione delle strutture metano H H H H modello a cuneo modello ad aste e sfere modello a spazio pieno 33 Alcani Formula Generale CnH(2n+2) Idrocarburi saturi a catena aperta contenenti solo legami singoli C-C. Il carbonio è ibridato sp3 H HH H C CC H H H C H H HH H3C CH2 CH3 propano H CH4 metano H H H C C H H H H3C CH3 etano H HH H H C CC C H H HH H H3C CH2 CH2 CH3 butano 34 Nomenclatura degli alcani La nomenclatura internazionale per tutti i composti organici è definita dalla IUPAC (International Union of Pure and Applied Chemistry) Gli alcani sono caratterizzati dalla desinenza -ano Il prefisso indica il numero di atomi di carbonio del composto Alcani lineari 1 C metano 2C etano 3C propano 4C butano 5C pentano 6C esano 7C eptano 10 C decano 11C undecano 12 C dodecano 13 C tridecano 20 C eicosano 30 C triacontano 100 C ectano CH4 CH3CH3 CH3CH2CH3 CH3CH2CH2CH3 CH3(CH2)3CH3 CH3(CH2)4CH3 CH3(CH2)5CH3 CH3(CH2)8CH3 CH3(CH2)9CH3 CH3(CH2)10CH3 CH3(CH2)11CH3 CH3(CH2)18CH3 CH3(CH2)28CH3 CH3(CH2)98CH3 35 Nomenclatura dei gruppi alchilici (alifatici) lineari Dall'alcano lineare si sostituisce la desinenza -ano con -ile Metano Etano Propano Butano CH3-H CH3CH2-H CH3CH2CH2-H CH3CH2CH2CH3 Metile Etile Propile Butile -CH3 -CH2CH3 -CH2CH2CH3 -CH2CH2CH2CH3 Nomenclatura degli alcani ramificati 1) si scrive la catena "lineare" più lunga di atomi di carbonio del composto, che determinerà il nome base dell'alcano CH3CH2CH2CH2CHCH3 CH2 non è un etilesano ma un metileptano CH3 2) si numera la "catena più lunga" in modo che il sostituente abbia il numero d'ordine più basso 6 5 4 3 2 1 CH3CH2CH2CH2CHCH3 CH3 2-metilesano 7 6 5 4 3 CH3CH2CH2CH2CHCH3 2 CH2 1 CH3 3-metileptano 36 Nomenclatura degli alcani ramificati 3) se sono presenti più sostituenti si individua la loro posizione dal numero dell'atomo di carbonio facendo in modo da dare loro il numero d'ordine più basso 1 2 3 4 5 6 7 8 CH3CHCH2CH2CHCH2CH2CH3 CH3 CH 2 CH 3 5-etil-2-metil-ottano non 4-etil-7-metil-ottano l' etil precede il metil in base all'ordine alfabetico CH3 CH2CH2CCH2CH2CH3 CH2 CH3 CH2CH2 CCH2CH2CH3 CH3 CH3 3,3-dimetil-esano 3-etil-3-metil-esano CH3 CH3 1 2 3 4 5 6 7 CH3 CHCH CHCHCH2CH3 CH2 CH3 2,3,5-trimetil-4-propil-eptano (4 sost.) CH2 non CH3 4-[2-butil]-2,3-dimetil-eptano (3 sost.) 37 Classificazione degli atomi di C e di H carbonio 4° * 3 CH H3*C C * carboni e idrogeni 1° § CH2 CH3 * # CH CH3 CH3 * * § carboni e idrogeni 2° # carboni e idrogeni 3° CH3 C e H del metile Nomenclatura gruppi alchilici ramificati -CH2CH2CH3 n-propile CH3CH2CH3 CH3CHCH3 isopropile -CH2CH2CH2CH3 n-butile CH3CH2CH2CH3 CH3CHCH2CH3 sec-butile CH3 CH3 CH3CHCH3 -CH2CHCH3 isobutile CH3 CH3CCH3 terz-butile 38 Isomeria costituzionale negli alcani Isomeri costituzionali = composti con uguale formula molecolare ma nei quali gli atomi sono legati con un ordine diverso C4H10 H3C CH2 CH2 CH3 H3C CH CH3 CH3 butano 2-metilpropano C6H14 CH3CH2CH2CH2CH2CH3 CH3 CH3CHCH2CH2CH3 2-metilpentano n-esano CH3 CH3 CH3CH2CHCH2CH3 3-metilpentano CH3CCH2CH3 CH3 CH3CHCHCH3 CH3 2,2-dimetilbutano CH3 2,3-dimetilbutano 39 NUMERO DI ISOMERI AL VARIARE DEI CARBONI FORMULA Isomeri FORMULA Isomeri CH4 1 C7H16 9 C2H6 1 C8H18 18 C3H8 1 C9H20 35 C4H10 2 C10H22 75 C5H12 3 C20H42 366319 C6H14 5 C30H62 411. 107 40 Etano H H H C C H H Vista laterale H H H H3C CH3 Vista frontale H H H H formula a cavalletto H H H H H H proiezione di Newman 41 Conformazioni Intorno al legame singolo C-C c'è libera rotazione. Le infinite diverse disposizioni degli atomi nello spazio ottenute per rotazioni sono dette conformazioni sfalsata H H H H H H eclissata H H H H H H 42 Analisi conformazionale dell'etano H HH H H H H H H Eclissata H H H angolo diedro E DH 2,8 kcal/mol H H H H H H H H H H sfalsata H sfalsata 0° 2,8 kcal/mol 60° H a H H H H Hb H H H H H H D tensione torsionale 43 Cicloalcani Formula Generale CnH2n Alcani con struttura ciclica Hanno 2H in meno rispetto agli alcani a catena aperta CH2 H2C CH2 CH2 CH2 CH2 H2C CH2 ciclobutano CH2 C CH2 ciclopentano cicloesano H H H2C CH2 assiale H H CH2 CH2 H C H2C C C H H C equatoriale H H H H C H assiale Cicloesano Il cicloesano non è planare Tutti gli angoli tra i legami sono di circa 109,5 ° 44 Analisi conformazionale cicloesano H H H H barca E 10,8 kcal/mol 7,1 kcal/mol H H H H H H H H Nella interconversione della sedia i sostituenti assiali diventano equatoriali e viceversa. La conformazione a sedia più stabile è quella che porta il sostituente più ingombrante in posizione equatoriale 45 Alcheni (olefine) Formula generale CnH2n idrocarburi contenenti il doppio legame C=C Il carbonio impegnato nel doppio legame è ibridato sp2 121,7° H H C H C Etene H H3C pz pz π* H C H σ* impegnati nella formazione del legame π C=C zx C PropeneH 2 π sp impegnati nella formazione del legame σ C-C σ yx 46 Nomenclatura degli alcheni IUPAC Cambiando il suffisso -ano (degli alcani) in -ene 6 5 3 2 4 H3C CH2 CH2 CH2 CH 1 CH2 1-esene CH3 2 3 6 5 4 H3C CH2 CH CH2 CH 1 CH2 4-metilesene Si prende la catena più lunga contenente il doppio legame 5 1 4 3 CH3 2 H3C CH2 CH C CH2 CH2CH3 2-etil-3-metilpentene Cicloalcheni 4 5 CH3 3 1 2 3-metilciclopentene 1 CH3 6 CH3 2 5 4 3 1,2-dimetilciclopentene 1 CH3 5 H3CH2C 4 2 3 47 4-etil-1-metilcicloesene Dieni Gli alcheni con due doppi legami sono detti dieni Dieni isolati 1 H2C CH 4 CH CH2 CH2 1,4-pentadiene Dieni coniugati 1 H2C CH 3 CH2 CH2 1,3-butadiene 1,3-ciclopentadiene 48 Alchini CnH2n-2 I carboni del triplo legame sono ibridati sp H C C H H3C ACETILENE op. ETINO pz C C PROPINO pz sp CH3 H2C H3C C H sp py H C C C CH3 π C σ π' H 1-BUTINO 2-BUTINO Z C H py X sp y 49 La isomeria in Chimica Organica isomeri composti differenti con la stessa formula molecolare (bruta) costituzionali isomeri i cui atomi sono connessi in modi diversi conformazionali stereoisomeri che sono interconvertibili per rotazione intorno a legami singoli (σ) stereoisomeri isomeri che a parità di connessione differiscono per come gli atomi sono disposti nello spazio configurazionali stereoisomeri la cui interconversione richiede rottura di legami o comunque una energia tale che non è ottenibile in condizioni ordinarie enantiomeri stereoisomeri che sono l'uno l'immagine speculare dell'altro non sovrapponibile diasteroisomeri stereoisomeri che non sono l'uno l'immagine speculare 50 dell'altro Isomeri costituzionali composti con la stessa formula molecolare (bruta) ma che differiscono per l'ordine con cui sono legati gli atomi C4H10 CH3 H3C CH CH3 H3C CH2 CH2 CH3 butano 2-metilpropano C2H6O H3C O CH3 H3C CH2OH etere dimetilico alcol etilico C3H8O OH H3C CH2 CH2OH H3C CH CH3 alcol n-propilico alcol isopropilico H3C CH2 O etilmetiletere CH3 51 stereoisomeri conformazionali H H H H configurazionali H enantiomeri H H H H H H H sfalsata eclissata etano diasteroisomeri b Z C a b C a X cis trans y si ha diastereoisomeria cis-trans negli alcheni quando su ciascun carbonio sp2 ci sono sostituenti diversi H H H C C CH3 H3C H3C C C CH3 H trans-2-butene cis-2-butene Sistemi ciclici H3C CH3 CH3 CH3 1,2-cis-dimetilciclopentano 52 1,2-trans-dimetilciclopentano Molecole Chirali Una molecola, in genere un oggetto, si dice chirale quando non è sovrapponibile alla sua immagine speculare Esempi di oggetti chirali: mano, vite, scala a chiocciola In genere un oggetto achirale possiede un piano di simmetria H H Cl Cl C H C Cl Br Cl molecole achirali: il piano del lucido è un piano di simmetria H Cl C I Br chirale Un atomo tetraedrico (carbonio) che ha quattro sostituenti (atomi o gruppi) diversi è privo di un piano di simmetria ed è pertanto chirale ed è detto stereocentro ( centro 53 asimmetrico) Enantiomeria L'enantiomeria si ha nelle molecole chirali. La più comune (ma non l'unica) causa di enantiomeria è la presenza di uno stereocentro nella molecola OH HO C H H3C C H CH2CH3 CH3 H3CH2C II I Il 2-butanolo è una molecola chirale: non sovrapponibile alla propria immagine speculare Le due molecole I e II sono due enantiomeri in quanto sono l'una l'immagine speculare dell'altra e non sono sovrapponibili A A C B C D I D B II 180° specchio A A C B I D D B C II I e II non sono sovrapponibili 54 Nomenclatura degli stereocentri Sistema (R,S ) di Cahn, Ingold e Prelog A) Identificare lo stereocentro ed i gruppi ad esso legato B) Assegnare una priorità ai gruppi da 1 (alta priorità) a 4 (bassa priorità) in base al Numero Atomico dell'atomo legato allo stereocentro 1° OH -CH2CH3 3° CH3 4° H CH2CH3 2° precede il -CH3 perchè al -CH2 sono legati 2H ed un C ( questo ha una priorità più alta rispetto ad H) mentre al CH3 sono legati 3H C) Orientare la molecola nello spazio in modo che il gruppo a priorità minore (4) sia diretto lontano dall'osservatore, mentre gli altri tre si proiettano verso l'osservatore come i raggi di uno sterzo 1° OH 4° H 3° CH3 (S ) 2-butanolo CH2CH3 2° D) Guardando dalla parte del guidatore dell'auto, cioè opposta alla canna dello sterzo, si vede il verso di rotazione per andare dal gruppo 1 al 3, se questo è orario la configurazione dello stereocentro sarà (R ) se antiorario sarà (S ) 55 OGNI MOLECOLA HA UN’IMMAGINE SPECULARE!!! SOLO SE QUESTE NON SONO SOVRAPPONIBILI SONO DIVERSE, CIOE’ ENANTIOMERI H OH C H H HO C CH3 H3C H Rotazione di 180° Identiche H OH C H CH3 55a CONFIGURAZIONE ASSOLUTA: descrittori R o S [Cahn – Ingold –Prelog] 1) L’atomo con numero atomico maggiore ha priorità sull’atomo a numero atomico minore. I > Br > Cl > F > O > N > C > H 2 T 2) Nel caso di isotopi la priorità spetta all’isotopo con numero di massa maggiore. C 4 H D F 3 1 3) Se al carbonio chirale (centro stereogenico) sono legati atomi uguali, la priorità si determina sulla base del numero atomico del primo atomo differente. 1 OH H 3C 3 2 CH H 3C C 4 H CH 2 CH 3 55b CONFIGURAZIONE ASSOLUTA 4) Gli atomi legati con legami multipli sono considerati come atomi legati con un numero equivalente di legami semplici. CH2 H C CH2 C C CH2 H C 5) Attribuiti i corretti numeri ai sostituenti del carbonio chirale, osservare la disposizione dei gruppi 1, 2 e 3 guardando la molecola dalla parte opposta rispetto al gruppo a priorità più bassa Se la rotazione è oraria, la configurazione è R, altrimenti è S 55c Descrizione della configurazione dello stereocentro della gliceraldeide Qual é la configurazione di questo enantiomero? 1° OH CHO HO C H CH2OH 4° H gliceraldeide C 2° H gruppo formilico C O CH2OH 3° (R )-gliceraldeide Il gruppo formilico precede il -CH2OH perchè il doppio legame viene considerato come se al C formilico fossero legati 2 O, oltre che 1 H, mentre al gruppo al C del gruppo -CH2OH è legato 1 O, oltre che 2 H H OH 1° C 2° H O O C 3° H OH H 4° 56 Descrittori (D,L) di Fisher per la configurazione di stereocentri Formule di Fisher. Ideate per i carboidrati che sono composti contenenti sempre gruppi -OH su centri chirali. Sono proiezioni delle formule prospettiche CHO H CHO H C OH CHO H 1 OH CH2OH CH2OH OH CH2OH Il carbonio chirale è il centro della croce e non si indica, quindi si dispongono i sostituenti in modo che la catena carboniosa più lunga sia sempre verticale, mettendo in alto il carbonio con il carbonio più ossidato Quindi se l'OH è a destra e l'H a sinistra la configurazione è D, se è l'inverso la configurazione è L H 1 CHO 2 CHO CHO OH H 3 CH2OH OH CH2OH (D)-gliceraldeide HO CHO H CH2OH HO H CH2OH (L)-gliceraldeide Nelle formule di Fisher i legami orizzontali si dirigono verso l'osservatore, quelli verticali si allontanano dall'osservatore 57 Limiti delle formule di Fisher Le formule di Fisher permettono di indicare le configurazioni nel piano, cioè senza utilizzare le formule prospettiche, ma esse non possono essere ruotate di 90° nel piano in quanto questo comporterebbe la trasformazione di un enantiomero nell'altro H CH3 90° CH3 H3CH2C H OH OH CH2CH3 CH3 H OH CH2CH3 (S)2-butanolo CH3 H OH CH2CH3 H 90° H3CH2C CH3 OH (R)2-butanolo il piano del lucido è lo specchio e le immagini non sono sovrapponibili Anche lo scambio di due sostituenti causa l'inversione della configurazione Le formule di Fisher non possono essere sollevate dal piano, possono invece essere ruotate di 180° nel piano perchè questa rotazione porta allo stesso enantiomero di partenza 58 CONFIGURAZIONE RELATIVA La nomenclatura dei centri chirali dei carboidrati e degli amminoacidi fa ancora uso del sistema (D,L) COOH CHO H OH CH2OH D-gliceraldeide H NH2 R D-amminoacido COOH CHO HO H CH2OH L-gliceraldeide H2N H R L-amminoacido 59 Molecole a catena aperta con più di uno stereocentro Numero massimo di stereoisomeri con n stereocentri = 2n CHO *CHOH *CHOH CH2OH 2 stereocentri (quelli asteriscati) determinano al massimo 22= 4 stereoisomeri 2,3,4-triidrossibutanale CHO CHO H C OH HO C H H C OH HO C H CH2OH I CH2OH II coppia di enantiomeri CHO HO C H H C OH CH2OH III CHO H C OH HO C H CH2OH IV coppia di enantiomeri I e II (enantiomeri tra loro) sono diastereoisomeri di III e IV III e IV (enantiomeri tra loro) sono diastereoisomeri di I e II 60 Descrizione delle configurazioni in una molecola a più stereocentri Le priorità per il centro a sono 1 -OH; 2 -CHO (gruppo formilico) 3 -CHOH-CH2OH; 4 -H 2 CHO 4 H H R C a 3 C 1 OH 2,3,4-triidrossibutanale OH CH2OH il verso di rotazione da 1 a 3 è antiorario ma poichè dobbiamo leggere il verso mettendoci dal lato opposto del sostituente a priorità più bassa (4) e invece tale sostituente (H) è nella struttura orientato verso di noi, il verso corretto è l'opposto cioè l'orario e quindi la configurazione è R 61 Molecole acicliche con più di uno stereocentro-formule di Fisher 2,3,4-triidrossibutanale CHO H C OH H C OH CH2OH CHO HO C H HO C H H C OH HO C H CH2OH II I CHO CH2OH CHO H C OH HO C H CH2OH IV III Si possono utilizzare anche le formule piane di Fisher. CHO R H OH R H OH CH2OH I CHO S HO H S HO H CH2OH II CHO S HO H R H OH CHO R H OH S HO H CH2OH CH2OH III IV Ovviamente se lo stereocentro di una molecola chirale è R quello del suo enantiomero è S 62 Proprietà degli stereoisomeri Gli enantiomeri hanno proprietà chimiche e fisiche identiche I diastereoisomeri hanno proprieà chimiche e fisiche diverse Gli enantiomeri si possono distinguere solo quando reagiscono con altre molecole chirali o con un mezzo chirale come la luce polarizzata filtro polarizzatore cella contenente l'enantiomero α angolo di rotazione della luce piano polarizzata luce piano polarizzata sorgente luminosa nuova posizione della luce piano polarizzata dopo l'attraversamento del campione posizione della luce piano polarizzata che entra nella cella Gli enantiomeri sono otticamente attivi, cioè ruotano il piano della luce polarizzata 63 Potere rotatorio specifico Un enantiomero è caratterizzato da una costante fisica che misura la sua capacità a ruotare il piano della luce polarizzata, detta potere rotatorio specifico [α]D25 [α]D25 = α rotazione osservata in gradi lunghezza della cella [dm] x Conc. [g/ml] Poiché ciascun enantiomero ha un potere rotatorio specifico uguale in valore assoluto ma di segno apposto, gli enantiomeri sono anche indicati come antipodi ottici H OH OH C C H3CH2C CH3 (S )-(+)-2-butanolo [a]D25 = +13,5 destrogiro H3C H CH2CH3 (R )-(-)-2-butanolo [α]D25 = -13,5 levogiro Non c'è alcuna relazione tra il potere rotatorio specifico (si può conoscere solo attraverso la misura sperimentale) e i descrittori (R,S) della configurazione dello stereocentro, che dipende solo dalla priorità dei gruppi 64 Composti Meso Composto meso = molecola achirale che possiede due o più stereocentri COOH * CHOH acido tartarico * CHOH COOH COOH COOH H C OH HO C H H C OH HO C H COOH composto meso achirale (2) COOH (4) (1) H C OH H C OH HO C H H C OH COOH I = II COOH COOH HO C H COOH III chirale COOH IV chirale coppia di enantiomeri configurazione R piano di simmetria intramolecolare (4') H C OH (1') (2') COOH configurazione S L'acido tartarico, invece di avere 4 stereoisomeri cioè 22, ne ha solo 3, una coppia di enantiomeri più una forma meso 65 Molecole cicliche con più stereocentri cis trans CH3 * CH3 * CH3 CH3 CH3 trans-1,2-dimetilciclopentano enantiomeri cis-1,2-dimetilciclopentano meso achirale CH3 CH3 CH3 H3C cis-1,3-dimetilcicloesano meso achirale H 3C CH3 CH3 CH3 CH3 CH3 H 3C trans-1,3-dimetilcicloesano enantiomeri trans-1,4-dimetilcicloesano cis-1,4-dimetilcicloesano entrambi achirali H 3C H3C trans-1,2-dimetilcicloesano enantiomeri 66 Miscela racemica Una miscela equimolecolare dei due enantiomeri è detta miscela racemica ed è caratterizzata dall'essere otticamente inattiva cioè non fa ruotare il piano della luce polarizzata quindi ha un [α]D = 0 H OH OH C C CH3 H3CH2C H H3C CH2CH3 50% 50% (S )-(+)-2-butanolo (R )-(-)-2-butanolo La separazione dei componenti di una miscela racemica è detta risoluzione La strategia consiste nel fare reagire la miscela con un agente chirale che la trasformerà in una miscela di diastereoisomeri, questi avendo proprietà chimico-fisiche diverse, potranno essere separati e quindi ritrasformati nei singoli enantiomeri 1 (S + R ) miscela racemica (S + R) + R1 (S + R1) (R + R1) agente chirale risolvente - R1 S separazione chimico-fisica miscela diastereoisomerica 1 (R + R ) - R1 R 67 Forze intermolecolari Le molecole tra loro esercitano delle interazioni che dipendono dalle loro strutture molecolari le molecole dotate di un momento dipolare permanente, perchè contengono legami polarizzati, danno interazioni dipolo-dipolo δ+ δH3C Cl + δ δ - δ+ - δ ~2 kcal/mol δ+ δ- δ- δ+ Molecole con H legati ad atomi molto elettronegativi come H-F, H-Cl, -O-H, -N-H formano legami (o ponti) idrogeno la cui forza dipende dalla differenza di elettronegatività H3C O H 1-9 kcal/mol H O CH3 Le forze di van der Waals sono dovute al moto degli elettroni che determinano dipoli istantanei tra i quali avviene attrazione, Sono forze universali, le uniche che agiscono tra molecole nonpolari. Più sono grandi le molecole più è forte tale interazione H3C CH3 δ+ δ- dipolo istantaneo Interazioni ione-ione. Tipica dei composti ionici. Dovuta all'attrazione tra ioni di carica opposta. Particolarmente forte 68 Perché gli enzimi hanno la capacità di distinguere gli enantiomeri e quindi di reagire con uno solo di questi? Substrato Superficie dell’enzima Tre interazioni corrette Superficie dell’enzima Due interazioni corrette 69 Gruppi Funzionali Gruppi funzionali: atomi diversi da C e H, o gruppi di atomi con peculiari reattività che identificano le classi di composti organici R = residuo alifatico derivante da un qualsiasi idrocarburo saturo o insaturo in cui un C è privato di un idrogeno al quale si lega il gruppo funzionale; se deriva da un idrocarburo aromatico il residuo si indica con Ar R OH R N OH fenoli R C O R' chetoni R HO C O acidi R' C O R S tioesteri R R SH tioli H ammine alcoli Ar H X (dove X=F,Cl,Br,I) alogenuri alchilici Ar NH2 ammine aromatiche H C O R O R' R aldeidi R' C O R O esteri R' X eteri R R N C O R' ammidi C O alogenuri acilici R' C O O R C O anidridi 70 Interazione idrofobica Associazione di molecole apolari in acqua, tanto più forte quanto più è grande la molecola H2O molecole di n-ottano insolubili in H2O interazione molto importante per le macromolecole biologiche Formazione di Micelle COO-Na+ testa polare coda apolare acqua benzene 71 Proprietà fisiche e Struttura p. eb. p.f. solido liquido etano cloroetano etanolo acetaldeide acido acetico acetato di sodio etilammina gas p.f. °C -183 CH3CH3 CH3CH2Cl -138,7 -115 CH3CH2OH CH3CHO -121 16,6 CH3COOH CH3COO-NA+ 324 CH3CH2NH2 -80 p.eb. °C -162 -23,7 78,5 20 118 decomp 17 Solubilità Per sciogliere composti ionici o polari occorrono solventi polari I composti non polari sono solubili in solventi non polari simile scioglie simile + - dissoluzione - solido solvatato H O = H + + - + + - ioni solvatati 72 Perchè le molecole reagiscono ? Come gli atomi reagiscono per dare le molecole, che sono specie di maggiore stabilità, così le molecole, poste in certe condizioni, reagiscono per dare delle nuove molecole dotate di una maggiore stabilità CH4 + 2O2 temperatura di ignizione CO2 + 2H2O + calore Come esiste una energia potenziale che può trasformarsi in energia cinetica, così esiste per una molecola un potenziale chimico che esprime la sua capacità a trasformarsi in un altro prodotto, in opportune condizioni H2SO4 + 2NaOH Na2SO4 + 2H2O In molte molecole organiche si può individuare un carattere acido o basico secondo le definizioni di Arrhenius, Brønsted o Lewis. Quest'ultima è particolarmente importante per comprendere perchè avvengono le reazioni chimiche e anche il loro andamento La natura acida o basica di una molecola è una delle principali forze motrici che fanno reagire le molecole 73 Acidi e basi Arrhenius Un acido è una sostanza che in acqua libera un eccesso di ioni H+ (H3O+), una base libera in acqua un eccesso di ioni OH- H O + G+ G H Cl (gas) H O H+ H H H N H _ + Cl H + G- G + H O H H + H N H + H O H La definizione di acidità e basicità di Arrhenius ha come limite il fatto che è data solo per le soluzioni acquose 74 Acidi e basi BRØNSTED-LOWRY Un acido è una sostanza in grado di cedere protoni (H+), una base è una sostanza capace di acquistarli H O + H base H Cl (gas) acido + H O H + H acido coniugato Cl _ base coniugata L'equilibrio della reazione acido/base è sempre spostato verso le specie deboli a danno di quelle forti Pìù forte è l'acido più debole è la sua base coniugata acido più debole O H3C C CH4 Keq = Ka = OH base più debole + H2O + CH3O - [CH3COO-][H3O+] [CH3COOH][H2O] [CH3COO-][H3O+] [CH3COOH] base più forte O H3C C acido più forte + H3O+ O- CH3Keq[H2O] = Ka + CH3OH costante di acidità -logKa = pKa Più è alto il valore del Ka (basso pKa) più forte è l'acido 75 Acidi e Basi di Lewis Un acido è un accettore di coppie di elettroni, una base è un donatore di coppie di elettroni - δ+ δ B-A B +A Basi di Lewis Sono tutte quelle specie che hanno coppie di elettroni non condivise o doppietti di elettroni di legami ad alta energia, come gli elettroni π di C=C Cl - HO NH3 - CH3OH CH3SH CH3NH2 CH3OCH3 H3C C O H3C Acidi di Lewis Sono tutte quelle specie che hanno una lacuna elettronica H3O + Ag Cl F + F Cl B Cl F + CH+ HO H3 C -− H3 C CH OH H3C H3 C H3O+ CH+ base acido H3 C Al H3C + H2C CH2 H2C CH2 + H O 2 + H 76 Struttura e Acidità La forza di un acido è misurata dalla sua Ka (pKa) più questa è alta (basso pKa) più l'acido è forte, cioè più l'equilibrio è spostato verso la sua base coniugata A- + H 3 O + HA + H2O Ka = [A- ][H3O+] [HA] L'equilibrio è sempre spostato verso specie più stabili, che sono quelle a minore contenuto energetico, quindi i fattori che aumentano la stabilità della base coniugata, rispetto all'acido, aumenteranno la forza di quest'ultimo Elettronegatività Lungo un periodo, quanto più è elettronegativo l'atomo A di AH tanto più l'acido è forte perchè nella base coniugata A- la carica negativa si troverà su un atomo più elettronegativo e questa è una situazione a più bassa energia. H3C H H2 N H HO H F H + CH3 + H Elettr. C 2,5 pKa 54 NH2 + H+ N 3,0 38 + OH + H O 3,5 15,7 - - F + H+ F 4,0 aumento di acidità 3,2 elettronegatività degli ibridi sp > sp2 > sp3 acidità decrescente H C C H > H2C CH H > H3C CH2 H 77 Struttura e Acidità Forza di legame Scendendo lungo un gruppo la forza del legame A-H diminuisce e quindi aumenta la forza dell'acido aumenta E. dis. kcal/mol F F H + H+ - Cl + H + Br + H + H+ I Cl H Br H I + H pKa 135 3,2 102 -7 87 -9 71 -10 aumento di acidità Effetto induttivo L'effetto induttivo consiste nella polarizzazione della densità elettronica indotta dalla differenza di elettronegatività ed è trasmesso attraverso i legami σ H H O H H O H H acido acetico δF δ- F δ- F H O O + H+ pKa = 4,76 O O + H+ pKa = 0,23 - Fδ O O H acido trifluoroacetico δF δ- F 78 Struttura e Acidità Effetto di delocalizzazione degli elettroni p (risonanza) Quanto più una carica è delocalizzata, cioè distribuita su più atomi, tanto più il sistema è stabile Acido carbossilico: la base coniugata, carbossilato, è molto più stabile dell'acido perchè la delocalizzazione è tra strutture identiche mentre nell'acido è tra strutture molto diverse H3C C O OH O - H3C C + OH H3 C C pKa= 4,76 O + H3CC +H O O O - Alcol, la base coniugata, alcossido, ha una stabilità simile a quella dell'alcol, per entrambi non c'è delocalizzazione + pKa= 15,9 CH CH + H H3C H3C 2 O H 2 O Fenolo: la base coniugata, fenossido, è più stabile del fenolo quindi esso è più acido dell'alcol, ma lo è meno dell'acido carbossilico OH HO HO - HO pKa= 9,95 O O - O O - - + +H 79 acido più debole Base più forte Acido Formula Base coniugata Etano CH3CH3 51 CH3CH2ammoniaca NH3 38 NH2etanolo CH3CH2OH 15,9 CH3CH2Oacqua H 2O 15,7 HO10,64 CH3NH2 Ione metilammonio CH3NH3+ etantiolo CH3CH3SH 10,5 CH3CH2SIone bicarbonato HCO310,33 CO3-fenolo C6H5OH 9,95 C6H5O9,24 NH3 Ione ammonio NH4+ Acido carbonico H2CO3 6,36 HCO3Acido acetico CH3COOH 4,76 CH3COO+ anilinio H3N 4,63 H2N Acido benzoico Acido fosforico Ione idronio Acido solforico Acido cloridrico Acido bromidrico Acido iodidrico C6H5COOH 4,19 H3PO4 2,1 + H3O -1,74 H2SO4 -5,2 HCl -7 HBr -8 HI -9 acido più forte pKa C6H5COOH2PO4H2O HSO4ClBrI- Base più debole 80 Relazione tra Keq e variazione di energia libera standard DG° Una reazione chimica avviene se permette il raggiungimento di una maggiore stabilità del sistema che sarà quindi a minore energia AH + H2O - A + H3O + - Ka = + [A ] [ H3O ] DG°= - 2,303 RT log Ka [AH] quando Ka > 1, cioè l'acido è forte, il ∆G° è < 0 quando Ka < 1, cioè l'acido è debole, il ∆G° è > 0 In generale per qualsiasi reazione: DG° < 0: reazione favorita termodinamicamente DG° > 0: reazione sfavorita termodinamicamente DG°= DH°-TDS° La rottura e formazione di legami in una reazione chimica comporta una variazione di energia: rompere un legame comporta una spesa energetica, formare un legame comporta un guadagno energetico: Il ∆H° (entalpia o contenuto termico) rappresenta il bilancio energetico totale della reazione DH° < 0 reazione esotermica favorita entalpicamente DH° > 0 reazione endotermica sfavorita entalpicamente La rottura e formazione di legami comporta, di solito, anche una variazione del grado di ordine e del disordine del sistema che è misurato dal ∆S (entropia) DS° > 0 aumenta il disordine favorita entropicamente DS° < 0 aumenta l'ordine sfavorita entropicamente 81 Cinetica e Meccanismo di reazione Una reazione termodinamicamente favorita, cioè che ha ∆G°< 0, non è detto che effettivamente avvenga, perchè dipende anche dalla sua velocità, cioè dalla sua cinetica La cinetica di una reazione dipende dalle energie implicate nei processi di formazione e rottura dei legami durante l'evolversi della reazione stessa, cioè dipende dal meccanismo di reazione Le molecole per reagire devono venire a contatto tra loro e quindi vincere la repulsione delle loro atmosfere elettroniche, cioè devono superare una barriera di energia, l'energia libera di attivazione ∆G#, al cui massimo corrisponde lo stato di transizione stato di transizione A+B k1 ∆G [A---B] P k1 è la costante specifica di velocità v = k1[A][B] ∆G# A+B profilo di reazione P coordinata di reazione 82 Più alta è DG più è bassa k1, cioè più è lenta la reazione # Differenza tra Keq e k A+B P [A---B] ∆G [A---B] ∆G # ∆G1 caso 1 caso 2 # ∆G2 A+B ∆G1° P coord. reaz. ∆G1°= ∆G°P - ∆G°(A+B)< 0 per cui la reazione è favorita e la Keq > 1 A+B P ∆G2° coord. reaz. ∆G2°= ∆G°P -∆G°(A+B)>0 per cui la reazione è sfavorita e la Keq < 1 il valore della costante di equilibrio dipende solo dal ∆G°cioè dalla differenza di energia tra prodotti e reagenti quindi la Ka,essendo una Keq, dipende solo dalla relativa stabilità della base coniugata rispetto all'acido La costante specifiva di velocità, k, invece, dipende dall'energia libera di attivazione ∆G#, cioè dalla differenza di energia tra stato di transizione e reagenti # # ∆G1 < ∆G2 quindi la reazione del caso 1 è più veloce di quella del caso 2 83 Reazioni ad uno o a più stadi La reazione ad un solo stadio attraversa un unico stato di transizione stato di transizione ∆G prodotto P reagenti A+B A+B P coordinata di reazione La reazione a più stadi attraversa due o più stati di transizione reagenti A+B 1 intermedio AB 2 prodotto P stati di transizione ∆G stadio più lento # ∆G2 # ∆G1 AB A+B P ∆G1° coordinata di reazione # ∆G2 # > ∆G1 cioè la velocità di reazione è limitata dallo stadio 2 che è quello che passa attraverso lo S.T. ad energia più alta 84 Classificazioni delle reazioni chimiche In una reazione di solito si distingue, per convenzione, tra substrato, composto della cui trasformazione siamo interessati, e reattivo, composto necessario per indurre la trasformazione 1) In base al tipo di trasformazione del substrato a) sostituzione R CH2 R CH2 Y X + Y + X b) addizione, eliminazione H2C CH2 + YX addizione eliminazione Y H2C X CH2 c) ossidazione, riduzione H H3C C OH H + 2H (riduzione) H C aldeide H3C + O (ossidazione) O C O aldeide alcol primario H3C H - 2H (ossidazione) - O (riduzione) OH H3C C O acido carbossilico 85 Classificazione delle reazioni organiche 2) in base al tipo di meccanismo concertata senza la formazione di intermedi, in un unico stadio quindi con un solo stato di transizione a stadi con formazione di intermedi e più stati di transizione Intermedi più comuni radicali specie aventi elettroni spaiati ottenute da scissioni omolitiche del legame CH Z C + Z ionici ottenuti per scissione eterolitica del legame + C CH Z + Z - carbocatione CH Z C + + Z 86 carboanione Classificazione delle reazioni 3) in base alla natura del reattivo quando il reattivo porta l'attacco sul substrato nucleofila con un doppietto elettronico isolato o di legame ad alta energia. Di fatto è anche una base nucleofili più comuni: Cl - Br - I R O H2O R elettrofila + H - - - HO RO O NH3 H R HS - - C R NH elettroni π R quando il reattivo va alla ricerca di doppietti. Di fatto è anche un acido C+ BF3 + Ag Come una base reagirà con una specie che si comporta da acido e viceversa, così: reagirà con reattivo nucleofilo substrato elettrofilo reattivo elettrofilo reagirà con substrato nucleofilo Quindi anche per i substrati si può identificare una natura nucleofila o elettrofila, in particolare gli atomi che nel substrato esplicano questa azione saranno il bersaglio del reattivo di natura opposta La tendenza di un nucleofilo a reagire con un elettrofilo, e viceversa, è la principale forza motrice delle reazioni 87 chimiche Reattività La natura nucleofila è data da doppietti elettronici facilmente disponibili ad essere ceduti e questi sono ovviamente quelli ad alta energia Gli elettroni molecolari s sono a più bassa energia dei p La natura elettrofila è data dalla disponibilità ad accettare doppietti elettronici e quindi è individuabile in quei siti molecolari che hanno una deficienza di elettroni, cioè sono caratterizzati da un d+ o da una carica positiva piena Le molecole polari presentano siti con un eccesso di elettroni (d-) e siti con un difetto di elettroni (d+) per cui in esse è facile identificare un sito nucleofilo ed uno elettrofilo Gli alcani che sono molecole poco polari sono in generale poco reattivi. La reazione più importante degli alcani è la combustione, cioè una ossidazione che produce calore CH4 + O2 2H2O + CO2 ∆H = -192 kcal/mole La reattività di un composto organico è quindi essenzialmente quella del suo gruppo funzionale, caratterizzato di solito da elettroni ad alta energia e/o da deficienze di elettroni. Lo scheletro carbonioso saturo comunque influenza la reattività del gruppo funzionale sia per effetti elettronici (induttivi o di risonanza) che sterici, cioè di ingombro spaziale dovuto alle sue dimensione 88 Reattività degli alcheni Il gruppo funzionale degli alcheni è costituito dal doppio legame C=C, che si rompe piuttosto facilmente essendo formato da elettroni π ad energia più alta degli elettroni σ, che formano il legame singolo Pertanto gli alcheni sono dei composti di natura nucleofila, disponibili a cedere il doppietto elettronico del legame π a molecole di natura elettrofila che si addizionano saturando il doppio legame. La classica reazione degli alcheni è : l'addizione elettrofila nucleofilo: elettroni π elettrofilo HCl + H H2C CH2 H2C CH2 Cl H3O+ + H2C CH2 H H2SO4 H2C CH2 OH Il meccanismo è a stadi e prevede la formazione di un intermedio carbocationico + H3C CH CH2 + δ- δ H Cl propene + CH H3C CH3 + Cl - carbocatione isopropilico Cl + CH H3C CH3 + Cl - H3C CH CH3 cloruro di isopropile 89 2-cloropropano Regioselettività dell'addizione elettrofila Teoricamente, l'addizione di H+ può avvenire su ciascuno dei due carboni sp2 del doppio legame - - H3C CH δ+ δ Cl + H3C CH2 CH2 carbocatione 1° - CH2 + H Cl H3C CH2 CH2 Cl 1-cloropropano + Cl H3C CH CH3 carbocatione 2° H3C CH2 CH3 Cl 2-cloropropano H3C 2-metil-2-butene CH CH3 H3C C + H Cl Cl H3C H3C CH - + CH CH3 carbocatione 2° H3C H3C CH Cl CH CH3 2-cloro-3-metilbutano H3C Cl + CH2 CH3 H3C C carbocatione 3° H3C H3C C CH2 CH3 Cl 2-cloro-2-metilbutano Il preferenziale attacco di un reattivo su uno specifico sito molecolare e quindi la formazione preferenziale di un isomero costituzionale rispetto ad un altro si dice regioselettività. L'addizione del protone sugli alcheni è quindi regioselettiva 90 Geometria e stabilità dei carbocationi Il carbonio dei carbocationi è ibridato sp2, per cui i tre sostituenti sono tutti H3C nello stesso piano e formano angoli di + C CH3 120°, l'orbitale p non ibridizzato è H3C perpendicolare a questo piano ed è vuoto carbocatione terz-butilico stabilità crescente dei carbocationi H3C + H + C H C H < H H metilico 1° < H3C + C H H3C 2° < H3C + C CH3 H3C 3° L'aumentata stabilità dei carbocationi all'aumentare della sostituzione alchilica è dovuta all'aumentata dispersione della carica su un volume più ampio carbocatione ∆G ∆G# alchene + HCl L'addizione elettrofila ha un meccanismo a stadi dove la formazione del carbocatione è lo stadio lento cloroalcano coord. di reazione Più è stabile il catione più esso si forma velocemente ecco perchè la reazione è regioselettiva, cioè dei due isomeri costituzionali possibili si ottiene solo, o preferenzialmente, quello che si forma più velocemente 91 Addizione di H2O agli alcheni. Catalisi Il meccanismo è simile a quello dell'addizione di HCl solo che in questo caso l'elettrofilo è H3O+, la cui concentrazione è aumentata dalla presenza dell'H2SO4 che funziona da catalizzatore. La reazione, quindi, procede con catalisi acida H3C CH CH2 + + lento + H3C CH CH3 + H O H O H H H veloce + H3C CH CH3 + H O + O H H3C CH CH3 + H O H + H O H H3C CH CH3 H H catione ossonio veloce H3C CH CH3 H O alcol isopropilico + + H O H H Un catalizzatore è una sostanza che aumenta la velocità di una reazione senza alterarne la posizione dell'equilibrio e, di solito, non viene consumato durante la reazione, cioè viene ripristinato durante la reazione stessa Gli enzimi sono i catalizzatori che permettono la realizzazione delle reazioni nei sistemi biologici a temperatura fisiologica 92 Idrogenazione degli alcheni ad alcani Quando, potendosi formare più stereoisomeri, se ne formano uno o più prevalentemente si dice che la reazione è stereoselettiva + H2 Pd 25°C,3 atm La idrogenazione catalitica degli alcheni è stereoselettiva CH3 H CH3 Pt + H2 CH3 H CH3 H + CH3 H CH3 70% cis30% trans1,2-dimetilcicloesano 1,2-dimetilcicloesene Il doppio legame è planare e questo determina l'esistenza di due facce della molecola. Se l'addizione dei due H su ciascun carbonio avviene sulla stessa faccia della molecola si dice che l'addizione è sin e porta al prodotto cis, se avviene su facce opposte si dice che l'addizione è anti e porta al prodotto trans. H H H H catalizzatore H H H catalizzatore H H catalizzatore 93 Calore di idrogenazione. Stabilità degli alcheni La riduzione di un alchene ad un alcano è un processo esotermico H-H + CH2=CH2 ∆H° = -32.8 kcal/mol CH3-CH3 ∆H°: calore di idrogenazione Più l’alchene è stabile minore sarà il calore sviluppato nella idrogenazione ∆H° = -30,1 kcal/mol H3C CH CH2 H3C C C CH3 H3C H H cis-2-butene CH3CH2CH2CH3 C C CH3 CH3 H 2-metil-2-butene H3C H3C C C CH3 CH3 2,3-dimetil-2-butene H H CH3 trans-2-butene 1 kcal/mol -28,6 kcal/mol H3C C C -27,6 kcal/mol ∆H° = -26,9 kcal/mol ∆H° = -26,6 kcal/mol 94 Idrocarburi aromatici Idrocarburi ciclici contenenti doppi legami alternati a legami singoli e dotati di particolare stabilità per cui non danno reazioni di addizione, pur essendo insaturi. Tutti i carboni sono ibridati sp2 HC HC H C C H CH CH fenile benzene Alchil benzeni = Areni CH3 metil benzene toluene il residuo è indicato con Ar H3C CH2CH3 etilbenzene CH2 CH isopropilbenzene CH3 CH3 HC CH2 stirene CH3 CH3 dimetilbenzeni CH3 orto meta CH3 para 95 La struttura del benzene. Aromaticità FeCl3 C6H6 + Br2 C6H5Br + Br2 bromobenzene benzene C6H4Br2 dibromobenzene 3 isomeri costituzionali Kekulè H H C C H C C C C H 1,34 Å C C 1,54 Å CH C H orbitali π del benzene H H sp2 H H H i tre orbitali π che contengono i 6 elettroni dei p non ibridizzati dei 6 carboni sp2 del benzene indicano una delocalizzazione estesa all'intera molecola e questo conferisce una extra stabilità che è l'essenza dell'aromaticità L'aromaticità è comune ad altre molecole cicliche anche con eteroatomi. Regole di Hückel: a) avere un orbitale 2p su ciascun atomo dell'anello b) essere planare o quasi planare, in modo da consentire una sovrapposizione continua di tutti gli orbitali 2p dell'anello 3) Il numero degli elettroni p deve essere uguale a 4n+2 dove 96 n = 0, 1, 2, 3......n Energia di risonanza del benzene L'energia di risonanza è la differenza tra l'energia dell'ibrido di risonanza (la realtà fisica) e la più stabile delle strutture canoniche di risonanza (strutture ipotetiche) che ad esso contribuiscono + H2 benzene cicloesano ∆H° = - 49,8kcal/mole cicloesatriene (ipotetico) + 3H2 E [kcal/mole] cicloesadiene benzene + 3H2 + 2H2 ER= 36 cicloesene - 85,8 (calcolata) + H2 - 55,4 - 49,8 cicloesano - 28,6 97 Reattività dei composti aromatici. Sostituzione elettrofila aromatica Gli idrocarburi aromatici, pur essendo altamente insaturi, non danno reazioni di addizione elettrofila ma solo di sostituzione elettrofila, perchè i loro legami π sono molto stabili e difficilmente possono essere rotti. H δ+ δ E-Y + elettrofilo E + veloce E + Y- + nucleofilo: elettroni p Y- H H E H E lento H E ∆G# + Y-H + E-Y+ E Elettrofili più comuni NO2+ nitronio H3C H3C + nitrazione CH carbocatione δ+ Br Br δFeCl3 O2N nitrobenzene alchilazione bromurazione H3C H3C CH isopropilbenzene Br bromobenzene 98 Alogenuri alchilici e arilici Derivano formalmente da un alcano in cui un idrogeno è stato sostituito da un alogeno, il quale quindi è legato ad un C sp3 δ+ R-X dove X= F, Cl, Br, I il legame è polarizzato R δX IUPAC Il nome dell'alcano è preceduto dal nome dell'alogeno CH3Cl clorometano o cloruro di metile CH3CH2Cl cloroetano o cloruro di etile alogenuro 1° H3C CH CH3 Cl 2-cloropropano o cloruro di isopropile alogenuro 2° CH3 2-cloro-2-metilpropano o cloruro di terz-butile alogenuro 3° H3C C CH3 Cl CHCl3 triclorometano o cloroformio o CCl4 tetraclorometano tetracloruro di carbonio Cl Alogenuri Arilici clorocicloesano Cl Ar-Cl Cl CH3 99 clorobenzene o-cloro-metil-benzene Sostituzione nucleofila alifatica Il substrato svolge il ruolo di elettrofilo, mentre il reagente svolge quello di nucleofilo. Il nucleofilo, carico negativamente o neutro, deve avere un doppietto elettronico facilmente cedibile. E' necessario che il substrato abbia una lacuna elettronica, cioè un sito con un δ+, sul quale avverrà l'attacco dell'atomo nucleofilo Nu - nucleofilo δX + δ R + gruppo uscente + X - elettrofilo δ+ CH3CHCH2CH3 + CH3OH δ- Cl CH3 Nu R CH3CHCH2CH3 + HCl OCH3 + - CH3 δ δ CH3CHCH2CH2-Br + Na+ I - CH3CHCH2CH2I + Na+ Br- δ+ + CH3CHCH2CH3 + CH3S Na CH3CHCH2CH3 + Na+ Br- δ- Br SCH3 100 Meccanismi della sostituzione nucleofila alifatica Meccanismo SN2= SostituzioneNucleofila Bimolecolare Meccanismo concertato, senza intermedi, con un solo S.T. nella cui struttura sono presenti sia la molecola di substrato che quella del nucleofilo, da cui il bimolecolare S.T. 'G CH3Br+ HOCH3OH + Br- coord. reaz. - H - HO + C Br H H - H bromuro di metile G HO C H S.T. # GBr H H Br + HO C H H metanolo v = k[CH3Br][HO-] significa che se aumento [CH3Br] e/o [HO-] aumenta v L'attacco del nucleofilo avviene dal lato opposto del gruppo uscente. Questo comporta una inversione di configurazione se il carbonio che subisce l'attacco è chirale Se il carbonio del reagente ha configurazione R, quello del prodotto non è detto che abbia configurazione S, perchè i descrittori dipendono dalla priorità dei gruppi. Se il reagente è levogiro non è detto che il prodotto sia destrogiro, questo è un dato solo sperimentale e che non si può prevedere 101 Meccanismi della sostituzione nucleofila alifatica Meccanismo SN1= SostituzioneNucleofila monomolecolare 'G Meccanismo a stadi, nel 1° stadio, lento, si forma il carbocatione come intermedio attraverso uno S.T. a cui partecipa solo la molecola di substrato (monomolecolare) H3C H3C + 1° lento G C Br C H3C H3C H3C H3C bromuro di terz-butile S.T. CH3 CH3OH C+ H3C CH3OH veloce 2° CH3 attacco su entrambi i lati perchè il carbocatione è planare S.T. carbocatione 1° G Br # 2° coord.reaz. CH3 C+ BrH3C H3C CH3 H OCH3 H3C C + H3C + -H veloce H3C H3C C OCH3 H3C terz-butilmetil etere v = k[CH3Br], cioè la velocità dipende solo da [CH3Br]. Poichè l'attacco è sui due lati, se il carbonio è chirale, si forma una miscela racemica. 102 Fattori che influenzano i meccanismi di sostituzione nucleofila alifatica a) struttura del substrato: effetto del sostituente b) natura del nucleofilo c) natura del gruppo uscente d) solvente Poichè gli effetti sono sulla velocità di reazione bisogna solo vedere come giocano i vari fattori sulla stabilità relativa dello S.T. rispetto ai reagenti effetto sterico (dimensioni) Un sostituente influenza per H H H effetto elettronico C Br H metilico H R induttivo delocalizzazione (risonanza) R H C Br 1° C Br R R C Br R R 2° 3° SN2 velocità di reazione diminuisce per effetto sterico SN1 velocità di reazione aumenta per effetto sterico ed elettronico 103 Fattori che influenzano i meccanismi di sostituzione nucleofila alifatica natura del nucleofilo buoni Br - I HOO medi - CH3S- RSCH3OO RORSH RCO- CH3CO- R2S NH3 RNH2 R2NH scarsi H2O O RCOH CH3OH ROH O CH3COH gruppo uscente Un gruppo uscente quando esce sviluppa una carica negativa Quindi quanto meglio sopporta la carica negativa tanto più è stabile e tanto più è un buon gruppo uscente. Questo accade per quegli anioni che sono le basi coniugate degli acidi forti I- > Br > Cl > F >> CH3CO > HO > CH3O > NH2 104 Reazioni di E-Eliminazione Poichè un nucleofilo è anche una base se la molecola possiede un idrogeno sul carbonio (E adiacente al carbonio (D) che porta il gruppo uscente può aversi unaE-eliminazione che porterà ad un alchene. Quindi la sostituzione spesso compete con la E-eliminazione attacco nucleofilo Na+ CH3CH2O etossido di sodio D Br E H OCH2CH3 Na+Br+ + CH3CH2OH + Na+Br- attacco basico La base attacca l'idrogeno, il nucleofilo attacca il carbonio Meccanismo E2 Meccanismo bimolecolare, concertato, avviene in un unico stadio senza intermedi. Favorito da basi forti. CH3 Na+ CH3CH2O - + H CH CH2 Br CH3CH2OH + CH3CH CH2 + Br - La rottura e la formazione dei legami sono sincroni 105 Meccanismo E1 di E-eliminazione Meccanismo a stadi, il 1° stadio è lo stesso della SN1, quindi l'intermedio è il carbocatione. E' favorito dalle basi deboli CH3 lento H3C C CH3 eterolisi Br CH3 H O H3C H H2C C CH3 + CH3 Br H3C C CH3 + + H + O H + CH 2 H3C - CH3 C CH3 Il solvente (base debole), nel 2° stadio, accetta un protone da carbocatione e si ottiene l'alchene Nel caso in cui si possono ottenere due isomeri (regioisomeri), sia con la E2 che con la E1, si forma di solito l'isomero che ha il maggior numero di sostituenti sul doppio legame CH3 CH3 CH C CH3 CH3 CH3 CH2 C CH3 Br 2-bromo-2-metilbutano 2-metil-2-butene più abbondante + CH3 CH3 CH2 C CH2 2-metil-1-butene 106 Alcoli e Fenoli Formalmente derivano da un alcano per sostituzione di un idrogeno con l'ossidrile (-OH), che quindi è legato ad un C sp3 R OH G+ GG- G+ legami C-O- e -O-H entrambi polarizzati CH3OH alcol metilico o metanolo CH3CH2OH alcol etilico o etanolo alcol 1° CH3 CH CH3 alcol isopropilico o 2-propanolo alcol 2° OH CH3 alcol terz-butilico o CH3 C CH3 2-metil-2-propanolo alcol 3° OH La catena lineare più lunga contenente il carbonio con l'OH fornisce il nome base dell'alcol che deve terminare con la desinenza -olo. La numerazione deve essere tale da avere il carbonio con l'OH con il numero d'ordine più basso 5 4 3 2 1 CH3CHCH2CHCH2OH CH3 CH3 2,4-dimetil-1-pentanolo 1 2 3 4 CH3CHCH2CH 5 CH2 OH 4-penten-2-olo Fenoli OH OH Ar-OH cicloesanolo fenolo OH H3C p-metil-fenolo 107 Polioli Composti con più ossidrili su carboni sp3 H2C CH2 OH OH 1,2-etandiolo H2C CH2 CH2 1,2,3-propantriolo OH OH OH glicerolo Eteri Etere: un composto contenente un atomo di ossigeno legato a due carboni sp3 O CH3 H3C 110,3° R O R' H3C O CH2CH3 etil-metil etere dimetiletere Tioli molecola contenente il gruppo -SH legato ad un carbonio sp3 CH3 SH R SH H3C CH2 SH H3C CH2 OH metantiolo etantiolo pKa= 10,5 etanolo pKa= 18 I tioli sono più acidi degli alcoli perchè il legame legame -S-H è più debole del legame -O-H 108 Reazioni degli alcoli Disidratazione degli alcoli reazione inversa all'addizione di H2O agli alcheni CH3 H2SO4 CH2 OH OH 180°C CH2 CH2 H2SO4 velocità di reazione 1°< 2° < 3° 140°C CH3 CH3COH CH3 H2SO4 CH3 H3C C CH2 50°C Ossidazione degli alcoli CH3 CH2 OH H+/CrO3 H CH3 C H+/CrO3 O aldeide 1° CH3 CH3 CH OH + H /CrO3 2° CH3 CH3COH OH CH3 C O acido carbossilico CH3 CH3 CH O chetone H+/CrO3 non reagisce CH3 3° 109 Reazioni dei fenoli pKa = 9-10 sono più acidi degli alcoli O OH + 2H+ + 2eO OH idrochinone O H3CO H3CO p-benzochinone CH3 O coenzima Q ossidato H3CO H3CO n H + 2H+ + 2e- n=6-10 OH CH3 OH n H coenzima Q ridotto 110 Ammine Composti formalmente derivati dall'ammoniaca in cui uno o più idrogeni sono sostituiti da gruppi alchilici (R) o arilici (Ar) Ammine alifatiche contengono solo gruppi alchilici NH2 NH H N H H N H H N CH3 CH3 CH3 H dimetilammina ammina 2° metilammina ammina 1° ammoniaca N H3C N CH3 CH3 trimetilammina ammina 3° Ammine aromatiche contengono almeno un gruppo arilico NH2 anilina H3C NH N-metilanilina H3C N CH3 N,N-dimetilanilina 111 Reattività delle ammine La reattività delle ammine è data dal doppietto elettronico isolato che è più disponibile di quello dell'alcol a causa della minore elettronegatività dell'N rispetto all'O, quindi sono più basiche e nucleofile H H CH3 N + H O H H base Keq = idrossido di CH3 N H OH metilammonio + H base acido coniugato coniugata acido [CH3NH3+][OH-] [CH3NH2][H2O] [H2O] = 55,5 moli/L costante Keq[H2O] = Kb = 4,37 10-4 pKb=3,36 poichè la forza di una base è collegata a quella dell'acido coniugato si può utilizzare la costante di acidità di quest'ultimo per avere informazioni sulla forza della base stessa H H + CH3 N H + H acido Keq [H2O] =Ka = CH3 N H O H + H + H O H H base [CH3NH2][H3O+] [CH3NH3+] = 2,29 10-11 pKa=10,64 pKa + pKb = 14 112 Ammine aromatiche Le ammine alifatiche sono più basiche di quelle aromatiche perchè il doppietto, in queste ultime è delocalizzato sull'anello aromatico e quindi meno disponibile per la donazione NH3+OH- NH2 + H2O ione anilinio anilina Kb = 4,3 10-10 ; pKb = 9.37; pKa (ione anilinio)= 4,63 NH2 NH2 + NH - + NH + H+ HNH NH - H+ HNH - strutture canoniche dell'anilina N N + H2O piridina uniche strutture canoniche possibili per lo ione anilinio + N H + N H OH- pKb = 8,75; pKa (piridinio) = 5,25 meno basica delle ammine alifatiche perchè il doppietto è in un orbitale sp2 113 Aldeidi e Chetoni G+ G C O Composti caratterizzati dal gruppo carbonilico Aldeidi contegono il gruppo formilico -CHO H H C O C O R Ar aldeidi aromatiche aldeidi alifatiche Il nome dell'aldeide si ricava cambiando il suffisso -o dell'alcano in -ale. Si sceglie sempre come nome base quello della catena carboniosa più lunga che contiene il gruppo -CHO H H C O H metanale formaldeide CH3 4 3 2 1 CH3CHCH2CHO C O H3C etanale acetaldeide 3 21 H2C CHCHO 2-propenale 3-metilbutanale CHO ciclopentanale CHO benzaldeide 114 Chetoni 'R R C O C O R Ar chetoni alifatici chetoni aromatici Il nome del chetone si ricava cambiando il suffisso -o dell'alcano in -one H3C C O H3C propanone acetone CH3CH2 C O CH3 2-butanone 3 2 1 H3C CH CH C CH3 O 3-penten-2-one CH3 O 1 3 5 CH3CH2CCH2CHCH3 5-metil-3-esanone O C CH3 acetofenone fenilmetilchetone O C benzofenone difenilchetone 115 La struttura del gruppo carbonilico - G + G R 120° C R S V sp 2 O 120° sp 2 C + C O O La netta polarizzazione con una lacuna elettronica sul C, che lo rende elettrofilo, indica che l'attacco deve essere condotto da reagenti nucleofili. Addizione nucleofila al carbonile Se il nucleofilo è molto efficiente l'addizione può avvenire sul composto carbonilico direttamente, altrimenti esso deve essere attivato mediante catalisi acida. C O + + H + C OH + C OH 116 Addizione di alcoli R' chetone HO RO C R' R'' C O + ROH R'' R' aldeide HO RO C R' H C O + ROH H emichetale emiacetale Attacco nucleofilo dell'ossigeno dell'alcol sul carbonio elettrofilo del gruppo carbonilico lento H3C C O + CH3CH2OH H acetaldeide H O + H3CH2CO C CH3 H Neutralizzazione dell'intermedio tetraedrico. Trasferimento protonico H O + H3CH2CO C CH3 H veloce O H H3CH2CO C CH3 H emiacetale Equilibrio di solito spostato verso sinistra, se si formano cicli stabili l'equilibrio è spostato a destra (carboidrati) 117 Formazione di Acetali (Chetali) 1) protonazione dell'OH del chetale CH3 H + C2H5O C OH + A H CH3 C2H5O C OH + H A H 2) fuoriuscita dell'OH dell'emiacetale come H2O e formazione dello ione ossonio CH3 C2H5O C+ H CH3 H + C2H5O C OH H CH3 + + H2O C2H5O C H 3) attacco dell'alcol (metanolo) sul catione e formazione dell'acetale protonato CH3 C2H5O C+ H CH3 + C2H5O C H + CH3OH CH3 + C2H5O C OCH3 H H 4) deprotonazione ad opera della base coniugata dell'acido catalizzatore e suo ripristino CH3 H + C2H5O C OCH3 + A H CH3 C2H5O C OCH3 + H H A La reazione è di equilibrio per cui bisogna sottrarre l'H2O per spostare l'equilibrio verso destra OR' H+ R C H + 2R'OH R C H + H2O 118 OR' O Addizione di ammoniaca e ammine L'azoto è un nucleofilo molto efficiente O H3C CH + H+ + H2O H3C CH N H2N etanale immina (basi di Schiff) 1) attacco nucleofilo dell'ammina e formazione dell'intermedio tetraedrico O + H2N R H O C + N O H R C H N R H intermedio tetraedrico 2) protonazione dell'ossidrile, fuoriuscita dell'acqua e formazione dell'immina protonata H H + H O H O H O H + C N R C N R H H 3) deprotonazione dell'immina protonata ad apera della base H2O C + N H R + H2O C N R + H2O + H 119 Prochiralità del gruppo carbonilico Quando il carbonio del gruppo carbonilico è sostituito da due gruppi diversi e il nucleofilo che lo attacca è diverso da questi due gruppi esso diventa chirale nel prodotto di reazione. Per tale motivo il carbonio carbonilico sp2 è detto prochirale NC C2H5 HO OH C O C2H5 C H cianidrina chirale(S) H C2H5 CN C H cianidrina chirale(R) CN Se nella molecola non ci sono altri centri chirali, come nel caso dell'esempio (propanale), i due enantiomeri S e R si formano in quantità uguali perchè l'attacco sulle due facce del carbonile avviene con uguale probabilità e quindi si ottiene una miscela racemica. Gli enzimi sono in grado di distinguere gli attacchi sulle due facce permettendo l'ottenimento di uno solo degli 120 enantiomeri Prochiralità del gruppo carbonilico Se nella molecola è presente un altro centro chirale (supponiamo R), l' attacco sul carbonile prochirale crea le due configurazioni R e S portando alla formazione di due molecole diastereoisomeriche di cui una contiene i centri stereogenici (R,R) e l'altra i centri (R,S) per cui non sono l'una l'immagine speculare dell'altra. Pertanto si ottengono diastereoisomeri e non enantiomeri NC (S) OH H C (R) C H OH HO (R) H C O H H HOH2C C (R) C H OH C CN (R) OH HOH2C HOH2C - CN diastereoisomeri 121 Tautomeria Cheto-Enolica O D D H3C C CH2 tautomeri dell' acetone CH3 OH O H3C C CH3 acetone forma chetonica forma chetonica forma enolica O H3C C H C CH3 C CH3 acetone forma enolica % forma enolica all'equilibrio OH 6 x 10-5 H2C CH OH O H3C H2C H2C 6 x 10-7 C CH3 Meccanismo acido-catalizzato H3C O C CH3 + H A H3C + O H C CH2 H +A + O H veloce H3C lento H3C C CH3 + A O H C CH2 + H-A 122 Racemizzazione al carbonio D La formazione di enoli determina la racemizzazione di stereocentri inDal gruppo carbonilico H3C C C OH O C CH3 H H3C (R)-3-fenil-2-butanone OH Rid. H3C CH2 HO H3C CH CH3 alcol secondario CH3 achirale O H3C C alcol primario CH3 O Oss. H H3C C OH acido carbossilico O H3C C C (S)-3-fenil-2-butanone aldeide Rid. C H H3C C O Oss. CH3 chetone 123 Acidi carbossilici R caratterizzati dal gruppo carbossilico -COOH Ar C O C O HO HO alifatici aromatici IUPAC catena più lunga contenente il gruppo -COOH al quale si dà il nome dell'alcano in cui la desinenza -o è sostituita con -oico H H3C C O HO acido metanoico acido formico C O CH3 O 4 CH3CH2CHCH2CH2COH HO acido etanoico acido acetico acido 4-metilesanoico O H3CHC 4 CHCH2CH2COH acido 4-esenoico Acidi bicarbossilici COOH COOH COOH CH2 ossalico COOH glutarico acido etandioico COOH acido benzoico COOH CH2 CH2 COOH CH2 CH2 COOH succinico CH2 COOH adipico COOH CH2 CH2 CH2 CH2 COOH glutarico 124 Alcuni acidi carbossilici alifatici Struttura HCOOH IUPAC acido metanoico CH3COOH etanoico Nome comune acido formico acetico CH3CH2COOH propanoico CH3(CH2)2COOH butanoico butirrico CH3(CH2)3COOH pentanoico valerianico esanoico capronico CH3(CH2)4COOH CH3(CH2)6COOH ottanoico CH3(CH2)8COOH decanoico CH3(CH2)10COOH dodecanoico CH3(CH2)12COOH tetradecanoico CH3(CH2)14COOH esadecanoico CH3(CH2)16COOH ottadecanoico CH3(CH2)18COOH eicosanoico 9 H C C (CH2)7CH3 H3C(H2C)7 proprionico caprilico caprico laurico miristico palmitico stearico arachidico H cis-9-ottadecenoico oleico 125 Acidi con un ulteriore gruppo funzionale Quando si usano i nomi comuni si aggiungono spesso le lettere greche DEJG, per indicare la posizione dei sostituenti O C C C C C OH 5 4 3 2 1 G J O CH3 CH C OH OH acido Didrossipropionico E D O O H3C C CH2 C OH E-cheto acido acido E-ossobutirrico acido lattico O H3C CH CH2 C OH OH acido E-idrossibutirrico O O CH3 C C OH D-cheto acido acido D-ossopropionico O CH3 C H O C OH NH2 H3C CH CH C OH acido D,E-insaturo acido 2-butenoico acido D-amminopropionico alanina 126 Proprietà degli acidi carbossilici Gli acidi carbossilici formano legami idrogeno intermolecolari molto forti per cui hanno p.e. più alti di aldeidi e chetoni di pari peso molecolare. + G G O H3C C H O O H G+ C CH3 O G- Inoltre formano legami idrogeno anche con l'H2O per cui i composti a minor numero di carbonio sono solubili in acqua. Aumentando le dimensioni diminuisce la solubilità coda idrofobica (non polare) testa polare COOH acido decanoico Gli acidi carbossilici sono i più acidi composti organici, anche se sono molto più deboli di quelli minerali (acido solforico, cloridrico, etc.) Essi sono in grado di formare sali con basi come NaOH e anche con NaHCO3 O H3C C OH + NaHCO3 O + H3C C O- Na + H2CO3 acetato di sodio i sali sono solubili in acqua 127 Acidità degli acidi carbossilici CH3COOH < CClH2COOH < CCl2HCOOH < CCl3COOH acido acetico cloroacetico dicloroacetico tricloroacetico pKa 4,76 2,86 1,48 0,70 acidi carbossilici (pKa 4-5)> fenoli (pKa 9-10)> alcoli (pKa 16-18) CH3COOH + H3C OH + OH miscela in etere etilico trattamento con soluzione acquosa di NaHCO3 sol. NaHCO3 CH3COONa etere etilico H3C OH + OH trattamento con soluzione acquosa di NaOH sol. di NaOH H3C ONa etere etilico Etere sol. acquosa OH 128 Riduzione degli acidi carbossilici O R C OH O LiAlH4 LiAlH4 R CH2 OH R C H aldeide acido alcol primario Formazione dei cloruri degli acidi O O H3C C OH acido acetico + SOCl2 cloruro di tionile H3C C Cl + HCl cloruro di acetile Decarbossilazione degli acidi carbossilici O R C OH calore RH + CO2 I E-chetoacidi e gli acidi E-dicarbossilici decarbossilano velocemente perchè i riarrangiamenti elettronici avvengono attraverso uno stato di transizione ciclico a sei termini 129 Decarbossilazione di E-chetoacidi H H O O O C C C CH2 H3C O acido acetoacetico E-ossobutanoico H3C O + CH2 C O O + CO2 C CH3 H3C acetone enolo del chetone Ciclo degli acidi tricarbossilici (TCA) Krebs O DE HOOC O HOOC COOH COOH COOH acido D-chetoglutarico acido ossalsuccinico Decarbossilazione degli acidi E-dicarbossilici O O C C 140-150°C HO CH2 OH acido malonico acido propandioico H O O C HO CH2 O + C CH3 OH C O acido acetico O C C O O H + HO CH2 forma enolica di un acido carbossilico O O C O C HO + CO2 CH3 130 Derivati degli acidi carbossilici Per sostituzione dell'ossidrile del carbossile si ottengono vari derivati degli acidi carbossilici, noti come derivati acilici essendo il gruppo (Ar) R-C=O detto gruppo acilico X= OH acidi carbossilici X= OR esteri X=-NH2, NHR, NRR'; ammidi X= OCOR' anidridi X= alogeni; alogenuri acilici (Ar) R C O X Esteri la nomenclatura fa uso di due termini, per indicare l'acido si sostituisce la desinenza -oico o -ico con -ato per la parte alcolica si usa il nome del residuo alifatico corrispondente all'alcol H3C O C O C O CH2CH3 H3C O etanoato di metile acetato di metile benzoato di etile H3CH2CH2C C O O propanoato di terz-butile H3C C CH3 CH3 131 Ammidi Sostituzione della desinenza -oico o -ico con la desinenza ammide O H3C H3C C NH2 O C O H3C N H2N H3C acetammide benzammide N,N-dimetilacetammide etanammide Anidridi si sostituzione il termine acido con quello di anidride O H3C C C O anidride anidride O O acetica benzoica C O C H3C O O O O O HO P OH + H-O P OH OH HO acido fosforico O O O HO P O P O OH OH P OH HO P O P OH OH OH acido pirofosforico acido trifosforico OH Alogenuri acilici si sostituzione la desinenza -ico con quella di -ile e si aggiunge il termine alogenuro di...... H3C H3CH2C C O C O Cl F cloruro di acetile floruro di propanoile cloruro di etanoile 132 Reattività del carbonile negli acidi e suoi derivati + δ δ R C O X Nuδ+ δR C O X X= OH acidi carbossilici X= OR esteri X=-NH2, NHR, NRR'; ammidi X= OCOR' anidridi X= alogeni; alogenuri acilici - a Nu R C OX b Nu C O +X R intermedio tetraedrico quando X= R,H (chetoni, aldeidi), lo stadio b non avviene perchè X è un pessimo gruppo uscente e la reazione si ferma allo stadio di intermedio tetraedrico. Nel caso dei derivati degli acidi X è un migliore gruppo uscente e quindi la reazione procede oltre dando quindi una reazione di sostituzione in cui Nu sostituisce X Poichè il gruppo R-C=O è detto acile la reazione prende il nome di Sostituzione Nucleofila Acilica Come per l'addizione nucleofila alle aldeidi e chetoni, anche in questo caso si può avere necessità della catalisi acida che può agire sia a livello di addizione (stadio a) che a livello di eliminazione (stadio b) a seconda della forza del nucleofilo (Nu) e della bontà del gruppo uscente (X) 133 Derivati degli acidi L'ordine di reattività dei derivati degli acidi nella sostituzione nucleofila acilica è: O O R C X > alogenuri acilici R C R C O O O O > R C OR' , R C OH > R C NHR esteri O acidi ammidi anidridi Nuδ+ δR C O Z - a Nu R C O - b Z Nu C O +Z R Z= X-, RCOO-, RO-, R2N- gruppo uscente Tale ordine è determinato, a parità di nucleofilo, da due fattori: 1) elettrofilicità del carbonio carbonilico quanto più il gruppo legato al carbonile è elettronattrattore tanto più l'attacco del nucleofilo è favorito 2) quanto migliore è la bontà del gruppo uscente tanto più la reazione è favorita bontà come gruppo uscente X- > RCOO- > RO- > R2N- 134 Formazione di esteri e loro idrolisi ad acidi carbossilici O CH3OH CH3 COH + alcol metilico ac.acetico O H2SO4 CH3 COCH3 + H2O acetato di metile 1) protonazione dell'acido carbossilico + O + H3C COH + H OH H3C COH O H H3C C OH + O H + H3C C OH 2) addizione nucleofila del metanolo sul carbonile dell'acido O H H3C C OH + + CH3OH O H H3C C OH O+ H3C H 3) trasferimento veloce del protone dall'alcol protonato all'ossidrile + O H H O H + H3C C OH H3C C OH + H2O H3C C OH O+ H3C O H3C O H H3C 4) deprotonazione dell'estere e ripristino del catalizzatore acido + + H+ H3C C O H3C C OH H3C O H3C O Il protone H+ non è mai nudo ma sempre solvatato, in questo caso dal CH3OH che è anche il solvente di reazione 135 Idrolisi basica di un estere (saponificazione) 1) attacco nucleofilo di HO- sul carbonile e formazione dell'intermnedio tetraedrico O H3C C OCH3 + HO O - - H3C C OCH3 OH 2) fuoriuscita del gruppo alcossi e ripristino del gruppo carbonilico O - O H3C C OCH3 OH H3C C OH - + OCH3 3) stadio irreversibile perchè la reazione è spostata verso l'acido e la base più debole O H3C C O-H - + OCH3 specie più forti O - H3C C O + CH3OH specie più deboli 136 Idrolisi dei derivati degli acidi cloruri degli acidi O H3C C Cl H2O O - OH H3C C Cl H3C C Cl OH2 + -HCl O H3C C OH OH Anidridi O H3C C H3C C O O + H2O 2H3C C OH O Ammidi HCl O calore O H3C C OH + + NH4 Cl H3C C NH2 + H2O NaOH calore Esteri H2SO4 O H3C C OCH3+ H2O NaOH O H3C C O-Na+ + NH3 O H3C C OH + CH3OH O H3C C O-Na+ + CH3OH 137 Preparazione dei derivati degli acidi O H3C C OCH3 CH3OH O H3C C Cl O 2NH3 H3C C NH2 + HCl + NH4+Cl- O O H3C C H3C C CH3OH H3C C OCH3 + CH3COOH O O O 2NH3 O H3C C Cl H3C C NH2 + CH3COO-NH4+ SOCl2 O O H3C C O C CH3 O H3C C OH O H3C C OCH3 H+ O H3C C NH2 O H3C C O - 138 Riduzione dei derivati degli acidi O 1.LiAlH4 H3C C OCH3 O H3C C NH2 H3C CH2OH + CH3OH 2.H2O 1.LiAlH4 2.H2O H3C CH2NH2 CH2OR CH2OH COOH OH OH OH alcol salicilico salicina acido salicilico COOH OCOCH3 acido acetil salicilico (aspirina) R = glucosio α δ O cumarina δ-lattone O H H H R N S CH3 C Cβ α C CH3 O C N C O COOH H penicilline β-lattame 139 Anioni enolato Il gruppo carbonilico rende più acidi gli idrogeni nelle posizioni adiacenti (α) pKa= 51 H3C CH2 H3C CH2 H + A alcano - - H2C CH H + A alchene H pKa= 44 H3CO C CH2 + A- O H2C CH + HA H3CO C CH2 pKa= 22 O H3CO C CH3 O + HA H3CO C CH2 O ioni enolato + A- H3C C CH2 pKa= 20 O chetone o aldeide H3C C CH2 O H3C C CH2 + HA O ioni enolato H3CO C CH C CH3 O H O pKa= 11 + AH3CO C CH C CH3 O - estere + H + HA O chetoestere H3CO C CH C CH3 O O H3CO C CH C CH3 O O + HA ioni enolato 140 Formazione del legame C-C via ioni enolato Il carbonio α dell'enolato è un sito nucleofilo che può quindi reagire con siti elettrofili quale il carbonio carbonilico, portando alla formazione di un legame C-C Condensazione aldolica β-idrossialdeide= aldolo= aldeide + alcol 1.Lo ione ossidrilico strappa il protone dalla posizione α H C CH3 + HO- H C CH2 O H C CH2 + H2O O- O enolato 2.Lo ione enolato porta l'attacco nucleofilo sul carbonile di un'altra molecola di acetaldeide formando l'addotto tetraedrico O- H C CH3 + H C CH2 H C CH2 C H CH3 O O O 3. L'addotto tetraedrico prende un protone dall'acqua e ripristina lo ione ossidrilico OH C CH2 C H + H-O CH3 H O OH H C CH2 C H CH3 O OH α β H C CH2 C H + HO CH3 O β-idrossialdeide riscaldamento in acidi o basi β α H C CH C H CH3 O aldeide-α,β-insatura 141 Condensazione aldolica incrociata Avviene tra un aldeide con idrogeni inDche produce lo ione enolato, e un aldeide che non ha idrogeni in D O CH O HCH O O CH CH3 O H3C C CH CH3 O O CH + H3C CH NaOH O HO CH CH2 CH I chetoni sono meno reattivi delle aldeidi nel subire l'attacco nucleofilo O H3C C CH3 + HCH O NaOH H3C C CH2 CH2OH O 4-idrossi-2-butanone Condensazione di Claisen Avviene tra esteri che hanno idrogeni in D e porta alla formazione di E-chetoesteri. In questo caso per produrre lo ione enolato, che è anche in questo caso l'intermedio di reazione, è necessario usare una base più forte di NaOH perchè i protoni in D degli esteri sono meno acidi di quelli delle aldeidi e chetoni. Inoltre l'uso di una base acquosa produrrebbe la idrolisi (saponificazione ) dell'estere. Quindi si usano gli alcolati (etilato o metilato di sodio in alcol etilico o metilico, rispettivamente. 142 Meccanismo della Condensazione di Claisen 1)La base rimuove un H in D al carbonile dell'estere per dare uno ione enolato stabilizzato per delocalizzazione H2C C OEt Et- = CH3CH2- O EtO- + H H2C C OEt O pKa=22 + EtOH H2C C OEt O- pKa=15,9 2)Attacco nucleofilo dell'enolato su una seconda molecola di estere O CH3 EtO C CH2 + H3C C OEt EtO C CH2 C OEt O OO 3)Fuoriuscita del gruppo uscente O CH3 EtO C CH2 C OEt O- O EtO C CH2 C + OEt O CH3 EtO C CH C + EtOH EtO C CH C CH3 + OEt O - O O H pKa=10,7 CH3 O pK =15,9 a O + EtO C CH C CH3 + H O H H O HCl O H3C EtO C CH2 C+ H2O O 143 Condensazione di Claisen incrociata esempi di esteri senza H in D che, quindi non danno enolato EtO C OEt EtO C C OEt C OEt O O OO O dietil carbonato benzoato di etile ossalato di etile formiato di etile H C OEt O O Ph + OCH3 O 1. CH3ONa OCH3 2. H2O,HCl Ph O OCH3 Idrolisi e decarbossilazione dei E-chetoesteri Poichè i E-chetoacidi, così come gli acidi E-dicarbossilici, subiscono facilmente decarbossilazione, anche i E-chetoesteri , previa idrolisi in ambiente basico e successiva acidificazione decarbossilano Claisen O O 1. NaOH,H2O OEt OEt O E O O D calore OH 2. H2O,HCl O + CO2 144 Condensazioni aldoliche e di Claisen in biologia O O SCoA + tiolasi O SCoA Claisen O + CoASH SCoA acetil-CoA tioestere O O + SCoA 3-idrossi-3-metilglutaril OH O O -CoA sintetasi O O SCoA S aldolica SCoA (S) 3-idrossi-3metilglutaril-CoA 1. La formazione del nuovo stereocentro è selettiva, solo S 2. la condensazione aldolica è accoppiata con la idrolisi del gruppo tioestere O - O O - O OH 3-idrossi-3-metilglutaril O OH -CoA riduttasi O O OH R (NADH) SCoA S (R) mevalonato OPO32- E-eliminazione OP2O63- + CO2 + PO43- OP2O63- 3-fosfo-5-pirofosfo mevalonato isopentenilpirofosfato terpeni colesterolo isoprene 145 biosintesi acidi grassi L'Acetil Coenzima A si ottiene per acetilazione a livello cellulare ad opera dell'acido acetico, anche da carboidrati, proteine e grassi O CoA-SH acido acetico carboidrati H3 C O C CoAS CoA-SH SCoA acetil-CoA carbossilasi CH3 + O protei ne grassi O C O CoAS acetil-CoA O CH2 C O H malonil-CoA trasferimento dei gruppi acilici del malonil ed acetilCoA al gruppo SH di una proteina detta ACP-SH O O C CH3 H3C C S-ACP E S-ACP + ACP-SH HO C HO C CH D S-ACP H2 C condensazione O O malonil-CoA decarbossilazione O O OH O riduzione CH2 S-ACP H3 C O O C O + + ACP-SH H3 C CH2 S-ACP Acetacetil-S-ACP disidratazione O H3 C CH CH O H2C SHO C ACP CH2 riduzione O O H C S-ACP malonil-CoA 3 CH2 S-ACP butirril-S-ACP O si ripete il ciclo e la catena carboniosa si allunga di altri due atomi di C 146 Tioesteri O + O H3C H3C OR O OR alto contributo all'ibrido riduce attacco nucleofilo O O H2C OR H2C O H3C O + H3C S R - OR - O S R H3C alto contributo all'ibrido attiva attacco nucleofilo -H H2C S R + S R basso contributo all'ibrido O O - + OR H3C -H - - H2C S R alto contributo all'ibrido stabilizza base coniugata differenza di reattività di un tioestere rispetto ad un estere 1. più reattivo per l'attacco nucleofilo al carbonile 2. H in D più acido 3. Il legame C-SR di un tioestere più debole del C-OR di un estere e SR migliore gruppo uscente di OR 147 149 D-Amminoacidi O forma non D ionizzata R CH C OH NH2 O forma ionizzata D R CH C O- sale interno (zwitterione) stato solido cristallino + NH3 p.f. alti e decomp. In soluzione acquosa c'è equilibrio O - H+ O R CH C OH NH3+ R CH C O- + H+ forma cationica pH molto acidi NH3 + forma dipolare - H+ + H+ O R CH C ONH2 forma anionica pH molto basici Ka = 10-10 gruppo acido -NH3+ Kb= 10-12 gruppo basico -COOTranne nella glicina in tutti gli altri amminoacidi naturali il carbonioDè uno stereocentro COO- O D CH2 C OH NH2 glicina H NH3+ H3+N CH3 D-alanina COOH CH3 L-alanina La quasi totalità delle proteine sono costituite da solo 20 tipi di D-amminoacidi, tutti della serie L, di cui 19 hanno il gruppo amminico primario e solo in uno è secondario, la prolina. Tipi di amminoacidi Catene non polari O R CH C ONH3+ R= H- glicina, Gly, G R= CH3- alanina, Ala,A CH3 CH3CHCH2- leucina, Leu, L R= R= H 3C CH3CH2CH- R = CH3SCH2CH2 Catene acide - R= acido aspartico Asp, D O - R= O CH2O isoleucina, Ile, I CH2- HS R= - CH2- O metionina. Met, M cisteina Cys, C CH2R= R= R= CH2CH3 CH3CH- fenilalanina, Phe,F HO Catene basiche CH2NH2+ triptofano, Trp, W N H H tirosina Tyr, Y valina, Val,V R= N acido glutammico Gln, E COO- R= prolina, Pro,P CH2- H 2N N H + R = H3N arginina Arg, R CH2- lisina Lys, K CH2- N R= istidina His, H N H Catene polari R= HO CH2- serina, Ser,S R = H2N O O R= H2N C C CH2 CH2- glutammina, Gln,Q R= H3C CH2asparagina, Asn,N OH CH- treonina, Thr,T 159 Proprietà acido-base degli amminoacidi acidità dei gruppiD-carbossilici riferimento acido acetico pKa= 4,76 O O R CH C O- + H3O+ R CH C OH + H2O pKa= 2,19 NH3+ NH3+ J HOOC CH2 pKa= 3,86 pKa= 2,10 CH COOH NH3 HOOC pKa= 4,07 G CH2 CH2 pKa= 2,10COOH CH NH3+ + acido glutammico acido aspartico riferimento RNH3+ pKa= 10,76 acidità dei gruppiD-ammonici O O R CH C O- + H3O+ R CH C O- + H2O NH3+ pKa= 9,47 NH2 basicità dei gruppoguanidinico dell'arginina RHN C NH2 + NH2 RHN C pKa= 12,48 + NH2 + RHN C NH2 NH2 NH2 basicità dei gruppoimidazolico dell'istidina H NH3+ N N+ H COO- RN H + N NH3+ N H COO- sito basico N C NH2 +H3O+ NH2 pKa= 6,10 NH3+ +H3O+ COO- N H doppietto necessario per l'aromaticità (4n+2) 160 Titolazione della glicina con NaOH A OH B OH C H2NCH2COO H3NCH2COO H3NCH2COOH H2O H2O Partendo da 1 mole di glicina a pH=0, A, si aggiunge una soluzione 1M di NaOH. Quando si sono aggiunte 0,5 moli di NaOH si ha che il 50% di A ha reagito e il pH=pKa1=2,35 [H3NCH2COOH]= [H3NCH2COO-] aggiungendo ancora NaOH fino ad 1 mole, tutto A ha reagito per dare a ad un pH=6,06 [H NCH COO-] 3 2 aggiungendo ancora NaOH fino ad 1,50 mole, il 50% di B ha reagito per dare a pH=pKa2=9,78 [H NCH COO-]= [H NCH COO-] 3 2 3 2 aggiungendo ancora NaOH fino ad 2 mole, tutto B ha reagito per dare 161 C Punto isoelettrico Il punto isoelettrico, pI, di un amminoacido, di un peptide o di una proteina è il pH al quale la specie non ha una carica netta, cioè la maggior parte delle molecole si trovano come zwitterione e le specie cariche positivamente sono in uguale concentrazione di quelle cariche negativamente pI = 1/2(pKa D-COOH + pKa D-NH3+) per la glicina pI=1/2(2,35+9,78)=6,06 Ogni aminoacido, peptide o proteina ha il suo punto isoelettrico caratteristico e conoscendolo è possibile valutare la carica posseduta dalla specie ad un dato pH ad esempio, la tirosina ha un pI= 5,63, il che significa che a pH=5,63 la tirosina ha carica 0, a un pH=5 avremo una piccola frazione di tirosina carica positivamente e a un pH ancora inferiore avremo che tutto la tirosina sarà sotto forma di ione positivo Se si introducono due elettrodi, aventi tra loro una differenza di potenziale, in una soluzione di un amminoacido che si trova ad un pH uguale al punto isoelettrico, l'amminoacido non migrerà nè all'anodo nè al catodo Scegliendo un opportuno pH è possibile fare migrare in un campo elettrico selettivamente i vari amminoacidi. Su tale principio si basa la elettroforesi, tecnica di separazione di specie differentemente cariche 162 Polipeptidi e proteine I polipeptidi sono macromolecole contenenti da dieci a cento unità di amminoacidi legate tramite un legame peptidico, le proteine si hanno quando gli amminoacidi sono più di cento Il legame peptidico è un legame ammidico HOH2C H H O OH HN C C + C C OH H2N CH3 O H serina H O HOH2C H N C C C C OH H2N O H CH3 alanina legame peptidico serilalanina amminoacido N-terminale a sinistra amminoacido C-terminale a destra Il legame ammidico ha un parziale carattere di doppio legame che determina una impedita rotazione intorno ad esso causa di diastereoisomeria cis-trans O O CD C N CD C CD H 120° O C N CD H 118,5° + CD H O C N H N CD CD cis O CD 121,5° CD C N CD trans H 163 LIPIDI Classe eterogenea di sostanze organiche caratterizzate dal fatto di non essere solubili in acqua ma solubili in solventi non polari aprotici (liposolubili) 1) trigliceridi, 2) fosfolipidi, 3) steroidi, 4) prostaglandine Trigliceridi CH2OCOR 1. NaOH, H2O saponificazione CHOH CHOCOR' CH2OCOR'' 2. HCl, H2O RCOOH CH2OH + CH2OH R''COOH glicerolo trigliceridi R'COOH acidi grassi Gli acidi grassi sono acidi carbossilici a lunga catena (10-20 carboni) non ramificata p.f. 44 12:0 CH (CH ) COOH laurico 3 2 10 14:0 CH3(CH2)12COOH miristico p.f. 58 16:0 CH3(CH2)14COOH palmitico p.f. 63 18:0 CH3(CH2)16COOH stearico p.f. 70 20:0 CH3(CH2)18COOH arachidico p.f. 77 p.f. 16 p.f. -5 p.f. -11 18:1 CH3(CH2)7 CH 18:2 CH3(CH2)4 (CH 18:3 CH3(CH2)4 (CH 20:4 CH3(CH2)4 (CH CH (CH2)7CH3 CH CH2)2 (CH2)6CH3 CH CH2)3 (CH2)6CH3 CH CH2)4 (CH2)2CH3 CH2OCO(CH2)14CH3 CHOCO(CH2)7CH=CH(CH2)7CH3 CH2OCO(CH2)16CH3 oleico linoleico linolenico arachidonico p.f. -49 palmitato oleato stearato 164 Struttura secondaria di una proteina Descrive le particolari sistemazioni ordinate (conformazioni) assunte dagli amminoacidi in particolari regioni della proteina Pauling propose due tipi di strutture secondarie Struttura D D Struttura (o ad ad elica) elica) (o Struttura E E Struttura (o aa pieghe) pieghe) (o I legami idrogeno stabilizzano una conformazione di una proteina (polipeptide) Legame idrogeno Il legame H può essere intercatena o intracatena Carboidrati Cn(H2O)m Chimicamente è una poliidrossialdeide o un poliidrossichetone monosaccaridi: glucosio, fruttosio disaccaridi: saccarosio polisaccaridi: amido, cellulosa Monosaccaridi CnH2nOn : aldosi (-CHO) e chetosi CH2OH CHO C O * CHOH CH2OH CH2OH diidrossiacetone gliceraldeide aldotrioso chetotrioso (S)-gliceraldeide CHO HO C=O HO CH2OH H CH2OH CHO CHO CHO H (R)-gliceraldeide H OH H CH2OH OH CH2OH L-gliceraldeide D-gliceraldeide [a]D= -13,5 [a]D= +13,5 148 Relazione configurazionali tra D-aldotreosi,D-aldotetrosi, D-aldopentosi, D-aldoesosi 1 2 3 4 5 6 CHO CHO H CHO OH HO H HO H HO H H OH H OH H OH H OH H H OH HO H HO OH H OH HO H HO H H OH H OH HO H HO H H OH H OH H OH H OH CH2OH mannosio glucosio 1 2 3 4 5 HO OH H OH CH2OH H OH H OH H OH 1 2 3 4 H OH CH2OH D-eritrosio OH H OH HO H HO H H OH H OH CH2OH CH2OH CH2OH idosio gulosio CHO H H HO H HO OH H CH2OH OH H OH CH2OH D-lixosio D-xilosio CHO OH H HO H D-ribosio H OH H CHO CH2OH D-arabinosio H HO OH talosio galattosio CHO H H CH2OH CH2OH altrosio allosio CHO H CHO CHO CHO HO CH2OH CH2OH CHO CHO CHO HO H 1 2 3 CHO H OH CH2OH H OH CH2OH D-treosio D-gliceraldeide la serie D è determinata dalla configurazione del penultimo carbonio che deve avere, nella proiezione di Fischer, l' OH a destra. La serie L avrà questo ossidrile a sinistra. Un monosaccaride L è l' ENANTIOMERO dello stesso stereoisomero della serie D. Diastereisomeri che differiscono per la configurazione di un certo stereocentro sono detti epimeri: il glucosio ed il mannosio sono epimeri a C-2, il glucosio ed il galattosio sono epimeri a C-4, l'arabinosio ed il ribosio sono epimeri a C-2, etc. 149 Forme cicliche degli zuccheri Gli alcoli reagendo con le aldeidi o chetoni danno rispettivamente emiacetali o emichetali. O H O H3C C H + EtOH emiacetale 1 CHO H3C C OEt H I carboidrati chiudono intramolecolarmente un emiacetale o emichetale formando cicli stabili a 5 o 6 termini detti furani o pirani, rispettivamente. H HO H OH 2 H 3 4 OH H O furano O pirano Formule di Haworth 6 CH OH 2 D-D-glucopiranosio 5 O H D-anomero H H 4 OH H 1C OH HO 3 2 OH H H carboni anomerici CH2OH 5 O H OH HO H OH 5 6 CH2OH D-glucosio OH H 1C H OH E-anomero E-D-glucopiranosio HOH2C H H OH H 5 1 CHO OH OH H OH H 5 CH2OH H H O OH C OH H 1 HO H OH CH2OH 5 OH H H O H C H OH 1 HO H OH 150 Forme Furaniche CHO H H OH H OH H OH HOH2C 4 H 3 H 2 1 CHO OH OH OH CH2OH CH2OH D-ribosio 4 OH H H C O H OH OH OH OH OH E-D-ribofuranosio D-D-ribofuranosio 1 CH2OH 2C O CH2OH CH2OH HO H O H OH 5 H HO 2 5 OH H OH H CH2OH OH H D-D-fruttofuranosio 4 CH2OH H C O H H CH2OH OH O H H H H OH OH CH2OH H O H H OH H OH OH 1 H H D-fruttosio 2-chetosio CH2OH OH O 5 H HO 2 CH2OH H OH H 1 E-D-fruttofuranosio 151 Rappresentazioni delle conformazioni Gli anomeri sono tra loro diastereoisomeri perchè differiscono solo per la configurazione al C-1. Gli altri stereocentri hanno uguali configurazioni, per cui non sono immagini speculari CH2OH H O H OH CH2OH O H OH H OH H C H HO H H C OH HO OH H D-D-glucopiranosio [D]D=+112 HOH2C HO OH H E-D-glucopiranosio [D]D=+18,7 HOH2C O HO HO OH O OH HO OH OH Le forme piraniche non sono planari ma a sedia, quella che predomina all'equilibrio ha i sostituenti più ingombranti equatoriali Mutarotazione La mutarotazione è la spontanea variazione dell'[D]D di un anomero puro quando è messo in soluzione. Essa è dovuta al raggiungimento dell'equilibrio tra i due anomeri, attraverso la forma aperta, ciascuno dei quali ha un diverso [D]D E-anomero [D]D=+18,7 D-anomero [D]D=+112 HOH2C HO HO O OH OH HOH2C HO HO OH O OH H HOH2C HO HO O OH OH +52,7 valore dell' [D]D della miscela anomerica all'equilibrio 152 Formazione di glicosidi O-glicosidi e N-glicosidi Chimicamente la forma ciclica degli zuccheri corrisponde ad un semiacetale o semichetale, per cui reagendo con una molecola di un alcol in ambiente acido danno acetali o chetali. HOH2C HOH2C O HO HO OH OCH3 HO + legami OHO OH OH O-glicosidi glicosidici HOH2C O partendo sia dall'D che OCH3 HO dalE anomero HO OH metil D-D-glucopiranoside e N-glicosidi NH2R metil E-D-glucopiranoside HOH2C O NH2 O HO HO OH NHR N HN N N H 2N N N O CH3OH /H+ adenina H NH2 basi puriniche N O N CH2OH O H H H H HO OH guanina H legame E-N-glicosidico ribonucleoside (citidina) O NH2 HN O N N H uracile O O CH3 HN N H O N H timina citosina 153 basi pirimidiniche Zuccheri riducenti Gli zuccheri riducenti sono quelli in equilibrio con la forma aperta aldeidica, che è responsabile dell'attività riducente perchè si ossida facilmente ad acido carbossilico. Gli zuccheri riducenti sono anche quelli che danno mutarotazione. 1 CHO H OH HO HO HO O 1 HO OH OH D-glucosio H H OH H OH 1 COOH H ossidante HO CH2OH E-D-glucopiranosio + O2 + H2O glucosio ossidasi OH H H OH H OH CH2OH acido Dgluconico acido D-gluconico + H2O2 I glicosidi non sono riducenti, nè danno mutarotazione perchè non sono in equilibrio con la forma aperta, a pH neutro Amminozuccheri HO HO HO O OH NHCOCH3 E N-acetil-D-glucosammina Acidi uronici 6 HOOC HO HO O OH OH acido E-D-glucuronico154 Alditoli Poichè le aldeidi, oltre che ossidarsi, si possono anche ridurre, gli zuccheri, in equilibrio con la forma aperta, possono essere ridotti ad alditoli 1 CH2OH 1 CHO HO HO HO H O OH OH E-D-glucopiranosio H OH HO LiAlH4 H HO OH H H OH H OH H OH H OH CH2OH CH2OH D-glucitolo (D-sorbitolo) D-glucosio acido L-ascorbico (vitamina C) CH2OH H OH O O HO OH 155 Disaccaridi OH OH OH 4 O HO O O OH HO OH 1 E-galattosio glucosio 4 O O E-glucosio OH O OH HO OH 1 glucosio OH 1 D-glucosio 4 O OH O maltosio OH HO OH OH glucosio O HO HO cellobiosio OH O HO HO OH OH OH HO HO lattosio 1 D-glucopiranosio OH O CH2OHO HO 2 CH2OH OH saccarosio E-fruttofuranosio non è riducente e non dà mutarotazione 156 Gruppi Sanguigni OH E-D-Galp OH O Gruppo sanguigno O HO O 2 O HO 1 antigene H D-L-Fucp OH O OH OH OH O Gruppo sanguigno A e AB H3C HO CH3COHN D-D-GalpNAc 1 OH E-D-Galp OH O O 2 O HO 1 3 antigene A O D-L-Fucp OH O H3 C OH D-D-Galp OH OH O Gruppo sanguigno B e AB antigene B HO OH OH E-D-Galp OH O O 3 O 2 O HO 1 O D-L-Fucp OH H3 C OH 157 Polisaccaridi E-D-Glcp OH 4 cellulosa fino a 3000 residui O O HO O 1 HO 4 HO amilosio D-D-Glcp 4 O HO O 1 O O HO legame idrogeno OH O HO fino a 4000 residui 1 O 4 OH O HO 1 HO O amilosio (20-25%)+ amilopectina (80-85%) = amido OH 4 O cartene laterali 24-30 residui O 1 HO HO OH O 4 amilopectina O 6 O 1 CH2 HO 4 HO O O 1 HO HO catena lineare fino a 10000 residui O chitina E-D-GlcpNAc 4 O HO OH O 1 O NHCOCH3 HO NHCOCH3 4 O 1 HO O 158 Prostaglandine Sono una famiglia di sostanze con uno scheletro a 20 atomi di carbonio derivate dall’acido prostanoico Le prostaglandine sono coinvolte nei processi fisiologici della riproduzione e nei processi infiammatori 3 Una prostaglandina Misoprostolo, un farmaco per l’ulcera gastrica 165 Steroidi Composti naturali aventi la caratteristica struttura tetraciclica (nucleo steroideo) Metili assiali trans trans trans Componente essenziale delle membrane biologiche. Colesterolo E’ il composto di partenza per la biosintesi degli ormoni sessuali ed adrenocorticoidi. 166 Alcuni ormoni steroidei Ormoni sessuali maschili testosterone androsterone Ormoni sessuali femminili progesterone estrone 167 Alcuni ormoni steroidei Ormoni corticoidi, regolano il metabolismo dei carboidrati ed altro cortisone cortisolo aldosterone Ormone corticoide, regola la pressione ed il volume del sangue 168 Fosfolipidi (fosfoacilgliceroli) Il glicerolo è esterificato con due molecole di acido grasso e una di acido fosforico Testa polare I fosfolipidi si trovano quasi esclusivamente nelle membrane cellulari Coda apolare Acido Fosfatidico 169 Membrane biologiche oligosaccaride Parte esterna della cellula Sono formate da un doppio strato lipidico fosfolipide colesterolo catene idrocarburiche proteine Parte interna della cellula 170 171 Lipid A Inner Core Outer Core O-Specific Chain n Biological Activities of the O-chain portion 9 9 9 9 9 Recognition Antigenicity Symbiosis Adhesion Virulence 172 Acidi nucleici, struttura Sono dei biopolimeri formati da tre tipi di unità monomeriche: 1. basi azotate etereocicliche aromatiche; 2. D-ribosio o da 2-deossi-D-ribosio 3. fosfato 173 Basi azotate etereocicliche aromatiche Primidina Purina Uracile (U) Adenina (A) Citosina (C) Timina (T) Guanina (G) 174 Composti contenenti una base azotata e il D-ribosio o il 2-deossi-D-ribosio Nucleosidi uracile Questo nucleoside è: Uridina ribosio Legame N-glicosidico A Adenosina G C Citidina Guanosina 175 Nucleotide È un nucleoside nel quale è presente un gruppo fosfato (o in 5’ o in 3’) Adenosina trifosfato (ATP) Adenosina-5’-monofosfato 176 Una parte di catena di DNA (a singolo filamento) 5’ Le unità nucleosidiche sono legate da ponti (3’-5’) fosfodiesterei 3’ 177 DNA struttura secondaria a doppia elica Struttura scoperta da J.D. Watson e F.C. Crick nel 1953 Essa consiste di due filamenti polinucleotidici antiparalleli con avvolgimento destrogiro intorno allo stesso asse. Solco minore Solco maggiore Passo dell’elica, ogni 10 basi I due filamenti sono strettamente legati da legami idrogeno intercatena (tra basi di due filamenti diversi). 178 Timina Adenina Citosina Guanina H H N N N CH3 H O N H N N N dR A O N dR N O N H N N N N H dR T H N G H O dR C 179