I PROTAGONISTI DI ‘ITALIAX10, LA SCIENZA DEL FUTURO’
Sono diversi, per provenienza geografica, profili biografici e percorsi professionali. Ma i protagonisti di
‘Italiax10. La scienza del futuro’ hanno in comune il fatto di essere italiani eccellenti, “cervelli” apprezzati
anche all’estero dove molti di loro hanno trascorso lunghi periodi di formazione o lavoro. Alcuni stanno
trasformando la propria idea in un’impresa, altri sviluppano progetti di ricerca in modo autonomo e sono
alla ricerca di finanziamenti; tutti tengono a sottolineare che i successi sono sempre frutto di un lavoro di
squadra.
Si parte con Silvia Barbon, giovane ricercatrice specializzata in medicina della rigenerazione. Borsista alla
Fondazione TES di Padova, la sua ricerca, ancora nelle prime fasi di sviluppo, è focalizzata sulle cellule
staminali per la terapia dell’emofilia; l’obiettivo è di passare dai dati ottenuti in vitro alla sperimentazione
in vivo su modelli animali.
Sempre nell’ambito medicale si iscrive la ricerca di Luca Braga, tra i più giovani protagonisti di Italiax10 di
quest’anno: 25 anni, piacentino, sta concludendo il dottorato in Medicina molecolare presso l’ICGEB di
Trieste, con un progetto di forte potenziale terapeutico che combina lo studio del pancreas, l’utilizzo di
tecnologie robotizzate e l’analisi della rigenerazione delle cellule che producono insulina, e che gli è valso
una borsa di studio dell’AIRH-Associazione Italiana Ricerca Cura e Prevenzione Handicap.
Si occupa invece di tecnologia e geomatica Mara Branzanti, 26 anni dell’Università di Roma e unica
italiana selezionata per l’edizione 2013 della Google Summer of Code, programma promosso dal gigante
di Mountain View con l’obiettivo di coinvolgere giovani ricercatori da tutto il mondo nello sviluppo di
software aperti. Mara potrà così procedere con la creazione di un software che renda più veloce l’uso del
sistema di navigazione satellitare globale Galileo, implementato dall’Unione Europea e dall’Agenzia
Spaziale Europea. I risultati finali della Google Summer of Code saranno annunciati proprio il giorno di
Italiax10, venerdì 27 settembre.
Si passa dalla tecnologia all’energia con Doriano Brogioli, ricercatore indipendente 37enne di Milano che,
lavorando sulla meccanica e l’elettrocinetica del DNA, ha avuto un’intuizione geniale: dal contrasto tra
soluzioni con diversi gradi di salinità si produce energia. In un anno di lavoro è così riuscito con il suo team
a mettere a punto una metodologia efficace per la produzione a costi vantaggiosi di energia elettrica
estraibile dal mix di acqua dolce e salata.
E’ un esempio di eccellenza al femminile Chiara Cantiani: 31 anni, dopo gli studi al Max Planck di Lipsia e
alla Rutgers negli Stati Uniti, porta il suo progetto all’IRCSS Eugenio Medea di Bosisio Parini, in provincia
di Lecco. Con la sua ricerca, che ha l’obiettivo di studiare la possibilità di riconoscere disturbi del
linguaggio e dislessia già in neonati di pochi mesi di vita, ha ottenuto il prestigioso Premio L’Oréal ItaliaUnesco per le Donne e la Scienza nel 2013.
Interverrà in video dall’Inghilterra, e precisamente dall’Università di Cambridge, Graziano Martello,
biotecnologo 32enne che con le sue ricerche sul ruolo del microRNA nella metastasi del tumore alla
mammella ha ottenuto la vittoria, all’età di soli 26 anni, il “Concorso Giovani Ricercatori” del Ministero
della Salute. Dopo aver vinto il Premio Cecilia Cioffrese, nel 2010 si trasferisce a Cambridge dove
collabora con il Microsoft Research Institute per lo sviluppo di simulazioni informatiche per descrivere il
processo di differenziamento delle cellule staminali.
Sono quattro giovani promesse della scienza, Alessio Pampaloni, Lorenzo Biffoli, Tommaso Ristori,
Lorenzo Maddii Fabiani: hanno 99 anni in 4, ma sono riusciti a costruire da soli un pallone aerostatico,
dotato di omino di lego e bandiera di Firenze, e a mandarlo nella stratosfera, a 32mila metri di altitudine:
con colla, carta di giornale, il video del miniastronauta è stato caricate su Youtube, dove il video di questo
volo straordinario ha superato oltre 35.000 visualizzazioni in poche settimane.
Si passa dal cielo alla crosta terrestre con Antonella Peresan, specialista di analisi del rischio sismico e
autrice di oltre 40 pubblicazioni scientifiche, ha sviluppato con il professor Panza e in collaborazione con
l’Istituto dell’Accademia Russa delle Scienze-Iliept un metodo di previsione a medio termine dei terremoti
di magnitudo superiore a 5.4 gradi: al base di questo metodo un algoritmo che ha permesso di prevedere
13 dei 15 forti terremtori registrati nel mondo tra il 1954 ed oggi.
Da una tesi di laurea è, invece, nata l’idea di Tooteko, oggi una startup guidata da Serena Ruffato,
all’epoca laureanda, e dal suo relatore Fabio D’Agnano: Tooteko, che ha vinto il premio della critica alla
Fiera delle Startup del Sole24 Ore e il bando Changemakers for Expo Milano 2014, è un sistema che
trasforma repliche mute in modelli parlanti integrando l’esperienza tattile diretta con la fruizione di
contenuti audio localizzati. Un sistema ingegnoso e geniale che rende accessibili le opere d’arte nei musei
ai non vedenti e agli ipovedenti e che ora si sta sviluppando anche come supporto didattico nelle scuole.
Non poteva mancare – in un’edizione di Trieste Next che nasce nel segno di Margherita Hack – anche un
giovane talento dell’astrofisica: è Matteo Viel, ricercatore presso l’Osservatorio Astronomico di Trieste
dove si occupa del mezzo intergalattico, ovvero della materia presente tra le galassie, uno strumento
cosmologico nuovo e fondamentale per capire come il nostro universo si evolve e quali sono le particelle
che lo costituiscono. Grazie all’ERC Starting Grant che gli ha assegnato la Commissione Europea, coordina
ora un piccolo team di ricercatori da tutta Europa.
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