Il mensile dell’agricoltura veneta che cresce in Europa News MENSILE AVEPANEWS · NUMERO 87 · APRILE 2011 PROPRIETARIO AVEPA AGENZIA VENETA PER I PAGAMENTI IN AGRICOLTURA VIA N. TOMMASEO N. 67 · 35131 PADOVA · TEL. 049. 7708711 · WWW.AVEPA.IT REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI PADOVA N. 1797 DEL 29 MAGGIO 2002 DIRETTORE RESPONSABILE: GIORGIO MARIA CAMBIÈ · STAMPA: SAFIGRAF INDUSTRIA GRAFICA Schio (VI) POSTE ITALIANE SPA · SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. I COMMA 2 - CNS PADOVA Aprile 2011 n. 87 Domanda unica 2010: liquidati i titoli assegnati dalla riserva nazionale Sono stati liquidati dall’AVEPA i titoli ordinari assegnati per il 2010 dalla riser va nazionale, ai sensi dell’art. 41 del regolamento (CE) 73/2009, per un valore complessivo di 1.350.836,91 euro (Tab. 1). Per le cinque fattispecie di accesso alla riserva nazionale previste sono state presentate complessivamente n. 861 domande di cui n. 743 sono risultate ammissibili a seguito delle verifiche amministrative documentali effettuate dai Centri di Assistenza Agricola. La fattispecie più consistente risulta quella relativa ai nuovi agricoltori che si sono insediati nel 2010 e che non hanno svolto atti- vità agricola nei cinque anni precedenti, mentre le altre fattispecie costituiscono casi limitati (Tab. 2). Tutte le fattispecie si riferiscono a situazioni nelle quali l’agricoltore è venuto a trovarsi dopo la presentazione della domanda unica 2009. Ai sensi del DM 24 marzo 2005, la super ficie che è possibile richiedere per l’accesso alla riserva è qualsiasi super ficie occupata da seminativi e pascoli permanenti escluse le super fici destinate a colture forestali o a colture permanenti diverse da oliveti ed agrumeti. Una discreta quota di super ficie richiesta nelle do- Tab. 1 - Titoli assegnati N. titoli Sup. titoli assegnati (ha) 4.133 3.763,49 Valore titoli (€) Valore medio (€/ha) 1.350.836,91 358,93 Tab. 2 - Fattispecie richieste per l’accesso alla riserva nazionale Descrizione fattispecie Nuovo agricoltore dal 2010 Trasferimento di terre date in affitto a soggetti che hanno già partecipato al Regime di Pagamento Unico nel 2009 Trasferimento di terre date in affitto a soggetti che accedono al Regime di Pagamento Unico dal 2010 Acquisto di terreni dati in locazione da parte di soggetti che partecipano al Regime di Pagamento Unico dal 2010 Agricoltori in zone sottoposte a programmi di sviluppo conclusi dopo il 9 giugno 2009 TOTALE N. % 733 98,7 5 0,7 3 0,4 1 0,1 1 0,1 743 100,0 AVEPA News nella tua casella e-mail Ricevi AVEPA News direttamente nella tua casella di posta elettronica; è semplice e gratuito. Basta indicare il nominativo del richiedente e la casella di e-mail nella quale si desidera ricevere AVEPA News all’indirizzo [email protected] È possibile anche consultare i numeri scorsi di AVEPA News nella sezione Notizie > AVEPA News del sito www.avepa.it Per informazioni inviare un e-mail all’indirizzo [email protected] mande 2010, pari a circa il 14 %, è riferita a prati e pascoli mentre la par te rilevante è costituita da super ficie investita a seminativi (Tab. 3). Dal 2009 non sono più previste fonti dirette di finanziamento della riser va nazionale, come il consueto taglio lineare operato sul valore dei titoli già attribuiti agli agricoltori, per tanto, con DM 13 maggio 2010 sono stati stabiliti criteri di priorità per l’accesso alla riser va nazionale in caso di carenza di fondi che, tuttavia, per le domande presentate nel 2010, non è stato necessario utilizzare. Tali criteri prevedono priorità per i nuovi agricoltori e per gli agricoltori che aderiscono a programmi di ristrutturazione e/o sviluppo e punteggi aggiuntivi in base all’età anagrafica, alla zona altimetrica dove ricadono le aziende, al grado di professionalità e istruzione degli imprenditori agricoli e per le donne. In riferimento a tali criteri è interessante rilevare che nelle n. 743 domande ammesse risultano i seguenti dati: lo 0,3 % delle aziende sono collocate in montagna, il 6,5 % dei richiedenti ha un diploma o una laurea nel settore agricolo, il 50 % ha un’età anagrafica compresa tra 40 e 65 anni e il 14,5 % superiore a 65 anni, il 40,2 % sono donne e l’85,7 % dei richiedenti non è iscritto alla gestione previdenziale per l’agricoltura. Tali dati rappresentano indicatori di alcune priorità che il nuovo periodo di programmazione della Politica Agricola Comunitaria dovrebbe perseguire: formazione, ricambio generazionale e impresa. Antonio Caridi Tab. 3 - Tipologia superficie richiesta nelle domande informazioni e contatti Per informazioni relative al contenuto degli articoli pubblicati in questo numero o, più in generale, sull’attività dell’Agenzia è possibile telefonare allo 049 7708711 (dalle 8.30 alle 13.00), oppure inviare un fax allo 049 7708750, o una e-mail all’indirizzo [email protected] Descrizione superficie Sup. (ha) % 4.127,02 85,3 Prati e pascoli esclusi i pascoli magri 692,27 14,3 Pascoli magri: pascoli cespugliati tara 20% 14,89 0,3 Pascoli magri: pascoli arborati tara 50% 3,16 0,1 4.837,34 100,0 Seminativi TOTALE Conclusa la rilevazione per il 6° Censimento dell’Agricoltura Con il 28 febbraio si sono concluse le attività di raccolta dati relative al 6° Censimento dell’agricoltura. L’”invasione” dei rilevatori comunali presso le aziende agricole è terminata, questo ha causato qualche disagio per le aziende agricole, ma era purtroppo un’attività necessaria per poter raccogliere i dati da elaborare e che rappresentano un patrimonio fondamentale per la Politica Agricola locale, nazionale e comunitaria. A questo punto la grossa mole di informazioni rilevate deve essere acquisita, depurata dagli errori, aggregata, interpretata e diffusa. L’Istat si fa carico di coordinare e realizzare tutte le operazioni necessarie per dare coerenza ai dati e trasformarli in informazioni. L’Istat, insieme alle Regioni e a tutti gli attori coinvolti, realizza il censimento nell’interesse del paese intero, delle diverse realtà territoriali - di cui la rilevazione farà emergere le specificità - e di tutti gli operatori del settore. “L’ISTAT produce e diffonde informazioni affidabili, imparziali, trasparenti, accessibili e pertinenti, capaci di descrivere le condizioni sociali, economiche, demografiche e ambientali del Paese e i cambiamenti che avvengono in esso, con il vincolo del più rigoroso rispetto della privacy”. Il censimento si è svolto contemporaneamente in tutta la Comunità Europea. Questa fotografia simultanea è necessaria per ottenere quelle informazioni statistiche che spaziano su una molteplicità di fenomeni agricoli, di sviluppo rurale e di sostenibilità ambientale e che sono necessarie alla impostazione, programmazione e valutazione della politica agricola a tutti i livelli. NUOVI CRITERI DI IDENTIFICAZIONE DELL’AZIENDA AGRICOLA E RACCOLTA DI NUOVE INFORMAZIONI Con il Censimento 2010, l’Italia ha deciso di adottare il campo di osservazione comunitario che include le sole aziende agricole al di sopra di determinate soglie fisiche, in modo da avere risultati comparabili a livello comunitario. Le aziende rientranti nell’Universo UE sono quelle aventi superficie agricola utilizzata (SAU) superiore a un ettaro o con produzione agricola commercializzata superiore a una determinata soglia economica. Tutte le realtà produttive che si collocano al di sotto di queste soglie, diverse a seconda delle Regioni, non sono state coinvolte nella rilevazione, ad eccezione delle aziende che operano nei settori florovivaistico, ortofrutticolo e viticolo. Con il Censimento è prevista anche l’acquisizione di informazioni sui metodi di produzione adottati dalle aziende, al fine di migliorare la qualità degli indicatori agro-ambientali. Ulteriori informazioni, rilevate per la prima volta, contribuiranno a tracciare, in modo più preciso possibile, il disegno del mondo agricolo italiano: ad esempio quelle sull’impatto ambientale dell’attività agricola (consumo di acqua, cura del paesaggio agricolo, smaltimento degli effluenti zootecnici legato alla presenza di animali, ecc.), sulla produzione e l’utilizzo di energie rinnovabili, sull’estensione delle coltivazioni energetiche e perfino sulla cittadinanza dei lavoratori impegnati nell’agricoltura. Rispetto ai precedenti censimenti, con l’adozione del campo di osservazione comunitario più circoscritto, si riescono ad evidenziare le sole realtà aziendali con caratteristiche imprenditoriali potendo tralasciare entità poco significative dal punto di vista macroeconomico. Con questa nuova ottica, i risultati del censimento 2010 dovrebbero confermare ulteriormente l’andamento che si è rilevato da tempo. Sono sempre meno le aziende agricole in Italia, mentre aumenta, di anno in anno, la dimensione media aziendale. Questo andamento generale riflette una dinamica ben precisa che, dal 1961, si ripete ad ogni censimento. LA DIVERSIFICAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE Sono sempre più numerose le aziende agricole che si rinnovano attraverso nuove iniziative imprenditoriali. Ovvero, diversificando i propri ambiti operativi, puntano a rilanciarsi e a promuovere un nuovo volto per il mondo rurale del Paese. Molte aziende agricole, hanno introdotto criteri nuovi di approccio al mondo economico: fornendo ai consumatori un’offerta più ampia e variegata, puntando su innovazioni di prodotto, di mercato, di servizio. Dal 6° Censimento generale dell’Agricoltura ci si aspetta la conferma numerica di una tendenza ormai consolidata: il nuovo volto del mondo agricolo italiano è differenziato e multifunzionale. DISPONIBILITÀ DEI DATI L’Istat prevede di fornire già a Giugno 2011 i primi dati provvisori a livello regionale mentre i dati definitivi saranno disponibili l’anno successivo. La necessità di verificare e correggere eventuali errori di rilevazione in maniera precisa e sistematica induce l’Istat al rilascio dei dati definitivi con un così ampio lasso temporale. Paola Giacomazzo Firmata la Convenzione con la Regione del Veneto per i controlli del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR 2007-2013 Con la firma della convenzione in data XXXXX la Regione del Veneto ha affidato all’AVEPA lo svolgimento di alcuni controlli in loco nell’ambito della gestione del Programma Operativo Regionale (POR) – Obiettivo “Competitività regionale e occupazione” (CRO), parte del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 2007-2013). Le attività si estenderanno su più esercizi, dal 2011 e fino a conclusione delle attività del Programma in oggetto, anno 2016. La convenzione è a rinnovo annuale e attiene ad alcune specifiche azioni del POR FESR 2007-2013. È da rilevare che la legge regionale n. 31/2001, istitutiva dell’Agenzia, prevede lo svolgimento di compiti inerenti il monitoraggio di flussi finanziari relativi ai fondi strutturali dell’Unione europea e che l’AVEPA ha già svolto negli anni passati analoghi incarichi nell’ambito del Programma Leader 2000-2006, avente carattere ampiamente multisettoriale (fondo FEAOG-Orientamento), nonché per le due edizioni del Programma PRAI Azioni Innovative (fondo FESR 2000-2006). Il FESR finanzia gli interventi destinati a rafforzare la coesione economica e sociale, eliminando le disparità regionali attraverso il sostegno allo sviluppo. Con il POR CRO FESR 2007-2013 i contesti specifici su cui la Regione del Veneto ha ritenuto opportuno intervenire sono relativi a: • innovazione ed economia della conoscenza • energia • ambiente e valorizzazione del territorio • accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazioni di interesse economico generale • cooperazione interregionale e transregionale. I principi generali dei sistemi di gestione e controllo, stabiliti dall’art. 58 del regolamento (CE) 1083/2006 per assicurare una sana gestione finanziaria dei Programmi operativi, prevedono l’implementazione di sistemi e procedure per garantire un’attività di controllo adeguata. In particolare nel rispetto del principio della separazione delle funzioni, sono stati necessariamente individuate alcune Autorità e alcuni Organismi regionali, tra cui i seguenti: • Autorità di Gestione, preposta alla gestione del programma operativo; • Autorità di Certificazione, preposta a certificare le dichiarazioni di spesa e le domande di pagamento prima del loro invio alla Commissione; • Autorità di Audit, responsabile della verifica dell’efficace funzionamento del sistema di gestione e controllo. segue a pag. 3 segue da pag. 2 I pagamenti dell’AVEPA Pagamenti eseguiti dal 16.10.2010 al 18.03.2011 Settore Formazione professionale e informazione Insediamento di giovani in agricoltura Prepensionamento Utlizzo dei servizi di consulenza Ammodernamento delle aziende agricole Accrescimento del valore economico delle foreste Accrescimento valore aggiunto prodotti agricoli Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie 125 Infrastrutture connesse alla silvicoltura 131 Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle norme rigorose basate sulla legislazione comunitaria 132 Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare 133 Sostegno per attività di informazione e promozione per i prodotti agroalimentari 211 Indennità agli agricoltori delle zone montane 214 Pagamenti agroambientali 215 Pagamenti per il benessere degli animali 216 Sostegno agli investimenti non produttivi 221 Primo imboschimento di terreni agricoli 227 Investimenti non produttivi per investimenti forestali 311 Diversificazione verso attività non agricole 323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale 413 Qualita della vita/diversificazione 511 Assistenza tecnica Totale pagamenti PSR DU Domanda unica DO Domanda unica ortofrutta OO Fondo operativo - Settore ortofrutta DV Assicurazione Vite VE Vitivinicolo - Estirpazione VP Programmi nazionali di aiuto vitivinicolo FC Foraggi - Calore L2 Latte alle scuole ZU Barbabietola e canna da zucchero ZUC Aiuto alla diversificazione - ristrutturazione bieticolo saccarifero Totale pagamenti AVEPA 111 112 113 114 121 122 123 124 Importi E 673.274,13 E 5.589.623,17 E 325.688,70 E 584.130,46 E 10.452.124,31 E 1.445.404,05 E 22.999.668,23 E E 75.597,50 533.933,80 E 3.167,00 E 40.063,02 E 1.904.013,16 E 11.978.488,77 E 11.492.340,58 E 1.319.500,33 E 1.190.519,87 E 323.709,75 E 142.914,17 E 1.815.446,17 E 122.926,20 E 994.492,97 E 284.560,62 E 74.291.586,96 E 314.938.342,38 E 430.316,14 E 737.926,62 E 236.906,98 E 15.142,68 E 28.124,55 E 465.995,47 E 241.606,57 E 27.238,51 Le attività affidate all’AVEPA, attengono a verifiche in loco di 1° livello di competenza dell’Autorità di Gestione, da svolgere sotto la supervisione e il coordinamento della Direzione Regionale Programmazione presso la Segreteria regionale per l’Istruzione, il Lavoro e la Programmazione, Autorità di Gestione del POR CRO FESR 2007-2013. Le verifiche che l’AVEPA è demandata ad effettuare ai sensi dell’ ar t. 13 del regolamento (CE) 1828/2006 dovranno consentire “di accertare che le spese dichiarate siano reali, che i prodotti o i ser vizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione, che le domande di rimborso del beneficiario siano corrette e che le operazioni e le spese siano conformi alle norme comunitarie e nazionali. Esse comprendono procedure intese a evitare un doppio finanziamento delle spese attraverso altri programmi nazionali o comunitari o attraverso altri periodi di programmazione”. Lisa Burlinetto AUTORITÀ di GESTIONE AUTORITÀ di AUDIT Gestisce il programma operativo AUTORITÀ di CERTIDICAZIONE È responsabile della verifica dell’eficace funzionamento del sistema di gestione e controllo E 170.386,15 E 391.583.573,01 La tabella evidenzia i pagamenti eseguiti dall’Agenzia nel corso dell’esercizio finanziario 2010 (16.10.2010 - 15.10.2011) relativi al PSR, alla Domanda unica e agli altri principali settori di intervento (FEAGA-FEASR). Veneto Agricoltura - Europe Direct Veneto Bilancio europeo e capitolo agricolo La Commissione europea, con la realizzazione di una serie di seminari ad alto livello, è entrata nel vivo del dibattito sul futuro Bilancio UE, che culminerà nella presentazione, il prossimo mese di giugno, della proposta legislativa per il quadro finanziario pluriennale post 2013. È in questo contesto che si inserisce anche il dibatto sul futuro della PAC, il cui testo di riforma è in corso di definizione (il prossimo 2 maggio è previsto il voto in Commissione agricoltura del Parlamento europeo, mentre per l’inizio estate sarà la volta della Plenaria). Dibattito che in queste ultime settimane si è focalizzato su alcune questioni chiave quali, appunto, le risorse necessarie per attuare la riforma della PAC post 2013, le modalità di distribuzione degli aiuti diretti, alcuni provvedimenti “verdi” introdotti per volontà del Commissario Dacian Ciolos (ma da più parte criticati) e alcune misure di mercato (1° Pilastro). L’intero mondo agricolo chiede una PAC proiettata verso il 2020 “forte” e in grado di “sostenere” il reddito degli agricoltori europei, nonché la qualità delle produzioni, lo sviluppo delle aree rurali, la sicurezza alimentare, ecc. ecc., ma è evidente che senza un capitolo di bilancio agricolo adeguato (almeno pari a quello attuale) la strada che gli agricoltori europei dovranno percorrere dopo il 2013 sarà ancora più in salita. Agricoltori motore dell’economia rurale europea L’agricoltura europea, unitamente al comparto agroalimentare, è uno dei settori economici più importanti dell’UE, capace di generare un fatturato di oltre 1.270 miliardi di euro e offrire impiego a oltre 40 milioni di persone nelle zone rurali. Oltre al loro ruolo strategico nell’ambito della produzione economica, gli agricoltori europei applicano dei sistemi per la protezione dell’ambiente e il mantenimento di una gestione sostenibile del terreno nelle zone svantaggiate, che coprono più di 38 milioni di ettari. Ciò contribuisce non solo all’attrattiva delle zone rurali per i 150 milioni di persone che ci vivono, ma genera anche un reddito essenziale proveniente dal turismo (tre Certifica le dichiarazioni di spesa e le domande di pagamento prima del loro invio Notizie a cura di Renzo Michieletto quarti delle sistemazioni alberghiere dell’UE si trovano infatti nelle zone rurali). Per questi e altri motivi risulta essenziale mantenere una PAC post 2013 “forte” e una Politica di Sviluppo rurale finanziata adeguatamente. Le Organizzazioni degli agricoltori europei non sono dell’avviso che la Politica rurale debba cambiare sostanzialmente nella futura PAC, ma lanciano un appello affinché i pagamenti per le zone svantaggiate rimangano nel 2° Pilastro. Inoltre, chiedono che i nuovi criteri di delimitazione delle zone svantaggiate debbano essere adeguati, ragionevoli e possedere un grado sufficiente di sussidiarietà a livello di Stato membro. Il grido di allarme degli allevatori europei Il mercato sta diventando sempre più volatile e i costi dei fattori di produzione (fertilizzanti, combustibili e mangimi) sono notevolmente aumentati, raggiungendo livelli insostenibili. Questa situazione mette a repentaglio la competitività e l’efficienza economica degli allevatori europei. In aggiunta, si osserva un aumento delle importazioni provenienti da Paesi terzi che non devono far fronte agli stessi costi di produzione o rispettare le severe norme comunitarie in materia di sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e benessere degli animali. Basti pensare, per esempio, che i costi di produzione nel settore bovino in Brasile (81 euro/100 kg peso vivo) corrispondono a quasi un terzo di quelli registrati in Italia (233 euro). In Francia, gli stessi costi raggiungono i 221 euro, rispetto ai 73 euro in Argentina. Nel frattempo, il prezzo corrisposto all’allevatore per il suo prodotto non è aumentato nella stessa proporzione e talvolta non riesce a coprire neppure i costi di produzione. Si tratta di una situazione inaccettabile, tanto che se questa tendenza non viene al più presto invertita vi saranno nel prossimo futuro conseguenze significative per la produttività agricola e, in definitiva, per la sicurezza alimentare dell’Unione europea. Per questo motivo, le Organizzazioni agricole europee chiedono che la Commissione si attivi affinché gli agricoltori ottengano ricavi più elevati dal mercato. Appare dunque necessario garantire una maggiore trasparenza ed esaminare in maniera più approfondita la ripartizione dei prezzi e dei margini lungo la filiera alimentare. FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: lʼEuropa investe nelle zone rurali Stato attuazione PSR Competitivitá: locomotiva dell’agricoltura veneta Costituisce il primo asse della programmazione ed è al momento quello con più risorse erogate: oltre 120 milioni di euro spesi già nei primi tre anni È l’ambito d’intervento con la maggior quota di spesa programmata e di importi liquidati. Le misure per la competitività del PSR Veneto hanno già messo a disposizione delle imprese oltre 120 milioni di euro. Si tratta del 39,2% della spesa impegnata per questo asse, che rappresenta la parte più consistente della programmazione. A fine 2010 la Regione del Veneto aveva già impegnato il 64% dell’importo previsto dal PSR per l’asse 1, a testimonianza della tempestività con cui il programma ha risposto alle richieste del comparto in questo specifico settore. Dei 120 milioni liquidati nei primi tre anni, la quota maggiore è servita per finanziare l’ammodernamento delle aziende agricole. Si tratta di interventi sia di tipo strutturale (costruzione e ristrutturazione di fabbricati), sia tecnologico (nuovi macchinari, impiantistica ad elevata efficienza tecnologica), sia organizzativo-strategici (investimenti in logistica, acquisizione di hardware e software). Per le richieste della misura 121 sono stati erogati quasi 50 milioni di euro, che rappresentano il 37% delle somme finora programmate in questo ambito d’intervento. Un sostegno importante è arrivato anche all’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli. Lo scopo di questa misura è quello di aiutare le imprese ad aggregarsi, a certificare la tracciabilità del prodotto e ad avvicinarsi ad una progettazione integrata di filiera. I 29 milioni di euro liquidati sono serviti a finanziare interventi di razionalizzazione degli impianti, di adeguamento a sistemi di gestione di qualità e investimenti per il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Notevole successo ha fatto inoltre registrare la misura dedicata all’insediamento di giovani agricoltori. Per stimolare il ricambio generazionale dell’agricoltura, il PSR ha messo in campo aiuti per 21 milioni di euro. La somma impegnata in questo ambito è stata già quasi interamente liquidata (93,8%) consentendo così l’insediamento di mille nuovi giovani agricoltori, ciascuno dei quali ha presentato un piano aziendale triennale per lo sviluppo della propria impresa. Notizie a cura della Direzione piani e programmi settore primario della Regione del Veneto oltre 1 milione di euro per la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio storico e rurale. Per questi interventi il termine per la presentazione delle domande è il 28 aprile. Scendendo verso la pianura sono ben sette i bandi del GAL Terre di Marca, che spaziano dall’informazione, agli itinerari turistici, agli agriturismi e alle fattorie plurifunzionali. In tutto più di 2 milioni di euro di risorse, i cui bandi sono in scadenza tra il 26 aprile e il 26 maggio. Sei sono invece i bandi attualmente aperti per il GAL Antico Dogado, che opera nella provincia di Venezia. A bando sono disponibili 1 milione e 70 mila euro, suddivisi in interventi che vanno dallo sviluppo dell’ospitalità agrituristica, alla creazione di fattorie plurifunzionali, fino ad interventi di miglioramento paesaggistico-ambientale (scadenze: il 26 aprile e il 26 maggio). Due interventi invece riguardano l’area del GAL Delta Po (scadenza 28 maggio), dove le risorse andranno al sostegno della diversificazione e delle microimprese. Tornando verso i territori di montagna, si segnalano gli interventi promossi dal GAL Montagna Vicentina, che ha concentrato 1 milione e 770 mila euro soprattutto sullo sviluppo delle attività turistiche del territorio. Sempre in provincia di Vicenza, il GAL Terra Berica ha aperto cinque bandi dedicati in particolare all’informazione e all’integrazione dell’offerta turistica. Infine, da segnalare i due bandi in scadenza il 18 e 19 aprile del GAL Baldo Lessinia per la diffusione dei biocarburanti e degli itinerari turistici. Per il dettaglio delle scadenze e delle modalità di presentazione delle domande, è possibile consultare i siti web dei rispettivi GAL e la pagina “Leader” nel sito della Regione del Veneto (sezione “Ambiente e Foreste” - “Sviluppo Rurale”). PSR Veneto: lo stato di attuazione Spesa programmata Competitività Ambiente e spazio rurale Diversificazione e qualità vita Leader (sviluppo locale) Assistenza tecnica Totale Impegni decretati Spesa liquidata % spesa liquidata su impegni 481.165.000 307.788.972 120.606.061 39,2% 377.969.611 177.013.460 76.462.126 43,2% 63.627.633 15.607.044 6.342.637 40,6% 100.614.250 23.679.889 4.663.353 19,7% 27.440.250 2.829.223 2.829.223 100% 1.050.817.666 526.918.588 210.903.400 40% Fonte: Direzione Piani e Programmi Settore Primario Regione del Veneto (aggiornati al 31 dicembre 2010) Programma Leader La primavera dello sviluppo locale Ospitalità agrituristica, fattorie plurifunzionali, valorizzazione del territorio: tra aprile e maggio i GAL del Veneto mettono a bando risorse per più di 8 milioni di euro “Diari della Terra” Premio fotografico internazionale indetto dalla Regione del Veneto per la valorizzazione delle aree e del patrimonio rurale www.diaridellaterra.it Sostegno al turismo, diffusione delle energie rinnovabili, tutela e riqualificazione del territorio. La primavera del programma Leader riserva una importante serie di opportunità per le imprese agricole. Molti e consistenti sono infatti i bandi in scadenza predisposti dai GAL veneti per lo sviluppo locale della regione. Entrata ormai a pieno regime, la programmazione Leader del PSR Veneto è sempre più il motore per interventi legati alla diversificazione delle attività delle imprese agricole e al miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali. A essere coinvolto è una buona parte del territorio del Veneto. A partire dalle zone di montagna, dove il GAL Alto Bellunese ha messo a bando Massimo Bolognini Giallo (2008); Este - PD. Fotografia analogica.