Obesità Barbara Cresci SOD Endocrinologia Epidemiologia Percentuale sovrappeso/obesi % 2010, Sperimentazione del Sistema di Sorveglianza della popolazione italiana PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia ) Proiezioni di prevalenza 2010 2030 Proiezione USA 2010 vs 2030 della percentuale di sovrappeso/obesità per fasce di età Disponibilità di cibo negli USA nel periodo 1910-2006 REQUISITI DELLE MISURE ANTROPOMETRICHE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Semplice determinazione Non invasività Riproducibilità nel tempo Affidabilità Sensibilità Predittività Basso costo BMI (kg/m2) Sottopeso < 18.5 Normopeso da 18.5 a 24.9 Rischio comorbilità (DM2, IMA, stroke, ipertensione, dislipidemia, cancro, osteoartrite): Sovrappeso da 25.0 a 29.9 Aumentato Obesità di classe I (moderata) da 30.0 a 34.9 Moderato Obesità di classe II da 35.0 a 39.9 Severo Obesità di classe III BMI > 40 Molto severo Negli asiatici: 18.5-22.9 kg/m2 (normopeso), 23-24.9 kg/m2 (sovrappeso), 25-29.9 kg/m2 (obesità I classe), 30 kg/m2 (obesità II classe). National Institute for Health and Clinical Excellence, 2006,2 adapted from World Health Organization, 2000 Equazione per ricavare la percentuale di massa grassa dal BMI : Percentuale di massa grassa = (1.20 x BMI) + (0.23 x Età) - (10.8 x sesso) - 5.4 maschio= 1, femmina=0. Limiti: Attività fisica Allettamento H<150 cm o >200 cm Circonferenza vita • Posizionarsi a fianco del paziente. Localizzare l’ultima costa e l’estremità superiore della cresta iliaca. • Piedi uniti, braccia rilasciate lungo i fianchi, al termine di una normale espirazione misurare la circonferenza passante per il punto intermedio tra il margine inferiore della gabbia toracica e l’estremità superiore della cresta iliaca. Training and Practical Guides; Section 3: Guide to Physical Measurements (Step 2) WHO STEPS Surveillance Last Updated: 12 December 2008 Circonferenza vita • W> 94 cm nei M e > 80 cm nelle F rischio aumentato di comorbilità W> 102 cm nei M e > 88 cm nelle F rischio molto alto Nei maschi asiatici Waist patologico >90 cm Nelle femmine asiatiche Waist patologico >80 cm National Institute for Health and Clinical Excellence, 2006 International Diabetes Federation, 2005 World Health Organization, 2000 • Se BMI≥35 kg/m2 la misura della circonferenza vita aggiunge poco alla stima del rischio di comorbilità ottenuto mediante BMI. • Se BMI< 35 kg/m2 è fondamentale associare la misura della circonferenza vita BMI Sottopeso <18.5 Normopeso 18.5-24.9 Sovrappeso 25-29.9 Obesità >30 Waist M 94-102 F 80-88 cm Waist M >102 F >88 cm - aumentato aumentato alto alto molto alto National Institute for Health and Clinical Excellence, 2006 BMI & Waist nel management del paziente Waist normale Sovrappeso Obesità I Dieta+ attività fisica Waist M 94-102 F 80-88 cm Waist M >102 F >88 cm Comorbilità Dieta+ attività fisica Dieta+ attività fisica + farmaci Dieta+ attività fisica Dieta+ attività fisica + farmaci Obesità II + farmaci + farmaci + farmaci + chirurgia Obesità III + chirurgia + chirurgia + chirurgia + chirurgia National Institute for Health and Clinical Excellence, 2006 Circonferenza fianchi • Posizionarsi a fianco del paziente. • Il paziente deve stare a piedi uniti, braccia rilasciate lungo i fianchi. • Posizionare il metro orizzontalmente lungo i fianchi e misurare in corrispondenza della massima circonferenza. Training and Practical Guides; Section 3: Guide to Physical Measurements (Step 2) WHO STEPS Surveillance Last Updated: 12 December 2008 Waist/Hip Ratio • Corrisponde al rapporto tra circonferenza vita/circonferenza fianchi. • Misura di grasso viscerale. • Non esiste consensus sui valori soglia. • Viene in genere considerato patologico se nei M ≥ 1.0 se nelle F ≥ 0.85 Plicometria cutanea • Ricava lo spessore (pliche) della cute e del tessuto adiposo sottocutaneo in alcuni punti ben definiti per poi stimare con equazioni empiriche il contenuto di massa grassa. • Metodica molto economica ma poco accurata e scarsamente riproducibile (operatori diversi misure diverse). • Da 3 a 9 siti corporei in cui eseguire misurazioni Come valutare la composizione corporea? • La pesatura idrostatica (Hydrostatic weighting) si basa sul principio di Archimede per stimare la densità corporea da cui ricavare mediante equazione di Siri la FM. E’ attualmente considerato il Gold standard tra le misure indirette della composizione corporea Come valutare la composizione corporea? • TC e RMN forniscono misure dirette della FM. Non applicabili su larga scala per costi e per la TC a causa dell’esposizione a radiazioni. Non applicabili per la valutazione in itinere. • Proposte scansioni di siti corporei specifici (es addominale) per la valutazione del grasso viscerale. In corso di validazione. Come valutare la composizione corporea? DEXA total body • Metodica per la misura dei solidi corporei tramite emissione di raggi ad alta energia in grado di fornire mappa di distribuzione e superficie dei diversi distretti corporei in funzione della maggiore o minore attenuazione legata alla densità. Precisa nella valutazione della FM. • Costosa,rapida (15’), minima esposizione a radiazioni, richiede personale tecnico. Come valutare la composizione corporea? • Pletismografo ad aria Misura il volume del corpo attraverso tecnica di sottrazione. Associando il volume del corpo al peso, stima la densità ricavando FM e FFM. Pochi studi di validazione. Costoso. Bioimpedenziometria corporea La Bioimpedenziometria corporea misura la resistenza offerta dal corpo al passaggio di una corrente alternata. Nella metodica standard si usa una corrente alternata con frequenza di 50 Hz che attraversa il corpo per via transcutanea mediante due elettrodi di superficie (iniettori). Una seconda coppia di elettrodi (sensori) registra la resistenza del corpo al passaggio della corrente. Tale ostacolo al passaggio della corrente è definito IMPEDENZA. Questa è costituita da resistenza e reattanza. I vantaggi della BIA - Semplice, relativamente non costosa, altamente riproducibile, non invasiva, innocua. - Correla altamente con i dati antropometrici ricavati dalla plicometria cutanea, dal BMI, dalla DXA e dalla pletismografia ad aria Come si esegue ? fattori genetici abitudini alimentari fattori genetici stile di vita stile di vita sedentario sedentario disturbi dell’umore disturbi d’ansia COMPORTAMENTO - iperfagia prandiale - grignottage - disturbo da alimentazione incontrollata malattie endocrine forme genetiche aumentato introito alimentare disturbi mentali malattie neurologiche ridotto consumo energetico essenziale obesità da farmaci Secondaria OBESITA’ The physiology of weight gain Energy input Energy output Control factors Genetic make-up Diet Exercise Basal metabolism Thermogenesis Vecchi e nuovi punti di vista • • • I centri cerebrali e il sistema nervoso sono strettamente correlati con la regolazione del metabolismo, dal punto di vista della generazione della sensazione della fame e del controllo dell’accumulo di energia. Per questo motivo non si può ridurre il controllo del peso e il trattamento dell’obesità a un semplice bilancio tra calorie introdotte ed energia utilizzata. Le recenti ricerche hanno evidenziato che se da una parte il metabolismo viene influenzato dai processi neurofisiologici è d’altra parte anche la stessa condizione di obesità ad alterare i processi che interessano le regolazioni neurologiche: infatti emerge dagli studi come il tessuto adiposo abbia a sua volta una attività neuroendocrina, capace quindi di interferire con il normale funzionamento dell’organismo. Per questo motivo è bene superare l’atteggiamento attuale ancora molto presente che considera l’obesità come un problema di semplice bilancio calorico Fat Stores Meccanismi di regolazione di fame e sazietà Cosa influenza l’assunzione di cibo e la spesa energetica 1 – l’assunzione di cibo è regolata a livello ipotalamico in modo da rispondere a segnali di fame e di sazietà con una rete di diversi mediatori chimici e nervosi 2 - la spesa energetica si divide in varie voci: - metabolismo basale - attività fisica - attività dinamico specifica degli alimenti 3 – la spesa energetica può subire variazioni dovute a: - cambiamenti di rendimento della catena respiratoria - cambiamenti di rendimento del lavoro fisico Fattori volontari nella bilancia energetica Gli unici fattori completamente volontari e quindi modificabili nella bilancia energetica sono: - l’assunzione di cibo - l’attività fisica Fame e sazietà • Fame e sazietà sono due sensazioni che sono il risultato dell’ integrazione a livello corticale di diversi segnali di varia provenienza e che hanno il compito di regolare l’assunzione di cibo • Il punto critico è che la pressione evolutiva ha reso più efficiente il meccanismo che fa capo alla sensazione di fame piuttosto che quello che presiede alla sensazione di sazietà • Il rischio di non avere sufficienti calorie per sopravvivere è stato considerato più pericoloso del rischio di incorrere in handicap o patologie collegate al sovrappeso. Alcune definizioni • Fame – bisogno di qualsiasi cibo; non necessariamente piacevole. • Appetito – desiderio* di un particolare cibo; piacevole. • Pienezza - fine del bisogno di cibo • Sazietà – mancanza di fame. Sensazione prolungata, determina l’intervallo fra un pasto e l’altro. * Mediato da fattori non energetici Regolazione dell’appetito: teoria classica Corteccia Ipotalamo Centro della fame (NA) Centro della sazietà (5HT) Segnali metabolici L’ipotalamo ha un ruolo centrale nella regolazione dell’assunzione di cibo Sistema di regolazione complesso Coinvolgimento di diverse vie centrali e periferiche Aree ipotalamiche coinvolte nell’assunzione di cibo • Nucleo paraventricolare (PVN) • Nucleo arcuato • Nucleo ventromediale (VMN): tradizionalmente definita “centro della sazietà” • Area ipotalamica laterale (LHA): tradizionalmente definita “centro della fame” • Area perifornicale (PFA) Dalla periferia giungono segnali che regolano l’attività di queste aree ipotalamiche External factors Brain Central Signals Stimulate Inhibit NPY Orexin-A AGRP dynorphin galanin α-MSH CART CRH/UCN NE GLP-I 5-HT Peripheral signals Glucose CCK, GLP-1, Apo-A-IV Vagal afferents Peripheral organs Gastrointestinal tract Food Intake Insulin + + Ghrelin Emotions Food characteristics Lifestyle behaviors Environmental cues Leptin Adipose tissue Cortisol Adrenal glands Regolazione dell’appetito 1. I neurotrasmettitori e neuromodulatori coinvolti nella regolazione del comportamento alimentare sono molto numerosi 2. Nell’ipotalamo non esiste un vero centro della fame e della sazietà, ma numerosi nuclei con popolazioni neuronali funzionalmente eterogenee, interconnesse in maniera complessa 3. Vari centri sottocorticali extraipotalamici partecipano alla regolazione della fame e della sazietà (amigdala, nucleo del tratto solitario, necleus accumbens, etc) 4. I segnali periferici non sono soltanto metabolici, ma anche endocrini e nervosi Regolazione dell’appetito Altre aree corticali Area gustativa secondaria Nucleus accumbens Vie efferenti Pallido Talamo Area tegmentale ventrale mesencefalica Nucleo del tratto solitario Amigdala Ipotalamo Nucleo parabrachiale laterale del ponte Control of Energy Balance Blood Nutrients Glucose Fatty Acids Amino Acids Lactate Ketone Bodies Hormones Glucocorticoids Aldosterone Estrogen Insulin Cholecystokinin GLP-1 PYY Ghrelin Obestatin Neurotransmitters Noradrenaline Dopamine Serotonine GABA NO Tissue signals Leptin Resistin Adiponectin IL-6 TNFα Visfatin Neuropeptides Neuropeptide Y Grelin Peptide YY Galanin Opioids Endocannabinoids GHRH CRH MCH Orexin CART AGRP POMC Nesfatin-1 network serotoninergico Serotonina Potenzia la sazietà Riduce il consumo dei carboidrati Agisce tramite recettori 5HT1D SEROTONINA • Agonisti del sistema serotoninergico inducono un’immediata e rilevante diminuzione dell’assunzione di cibo. • Antagonisti serotoninergici invece ne causano un aumento. • La serotonina sopprime l’assunzione di cibo (↓CHO vs proteine) interagendo soprattutto con un particolare tipo di recettori post-sinaptici 5HT1D concentrati nel nucleo ipotalamico mediale. network simpatico noradrenergico Noradrenalina Nel nucleo paraventricolare, stimola l’assunzione di cibo (via recettori 2) Nell’ipotalamo laterale, inibisce l’assunzione di cibo (via recettori ) I neuroni noradrenergici del PVN sono stimolati dall’ipoglicemia e funzionano quindi come gluco-recettori Principali peptidi implicati nel controllo dell’omeostasi energetica oressizzanti NPY: neuropeptide Y AGRP: agouti-related protein MCH: melanin concentrating hormone Ipocretina 1 e 2 Galanina NA: noradrenalina anoressizzanti -MSH: -melanocyte stimulating hormone CRH: corticotropin releasing hormone TRH: tyrothropin-releasing hormone CART: cocaine and amphetamine regulated transcript Ossitocina Segnali oressigeni • • • • NPY (Neuropeptide Y) MCH (Melanin Concentrating Hormone) Endocannabinoidi Oppioidi endogeni • -Endorfine • Dinorfine • Encefaline • Grelina NPY (Neuropeptide Y) • E’ sintetizzato prevalentemente nel nucleo arcuato dell’ipotalamo • E’ il più importante attivatore di consumo di cibo; risponde sia al digiuno che alla restrizione calorica • La somministrazione intracranica di NPY determina uno stato di obesità NPY: azioni centrali e periferiche Recettore Effetto biologico Effetti periferici Y1 (Y2, Y5) Vasocostrizione arteriolare Y1 ? Ipertrofia miocardica, effetto cronotropo negativo Y1 Stimolazione contrazione muscolatura liscia gastroenterica Y1 Effetto broncodilatatore Effetti centrali Y1 Riduzione frequenza cardiaca e pressione arteriosa Y2 Aumento pressione arteriosa Y1 Stimolazione secrezione biliare Y1, Y2, Y4, Azione antiepilettica Y5 ? Mediazione della nocicezione ? Stimolazione secrezione CRH e LHRH, inibizione secrezione TRH Y5 (Y1) Stimolazione dell’appetito Regolazione della secrezione di NPY nel PVN da parte dei neuroni del nucleo arcuato Stimolatori Inibitori Oppioidi Serotonina (via 5HT1D) GABA Ciliary Neurotrophic Factor Galanina Insulina Glucocorticoidi Leptina Noradrenalina CRH Endocannabinoidi • Sono prodotti in molte aree del SNC, dove i suoi recettori (specie CB-1) sono ubiquitari • I CB-1 sono attivati da numerosi neuropeptidi, specie NPY e β-Endorfine • Facilitano il consumo di cibo, rispondendo al digiuno, indipendentemente dal NPY • La loro azione è potenziata dal NPY e dalle βEndorfine ed inibita dalla leptina Gli endocannabinoidi sembrano avere un ruolo nei processi che amplificano la motivazione al consumo di cibi palatabili, aumentando gradualmente nell’intervallo tra i pasti, sino a raggiungere un livello critico quando scatta la necessità di cibo. Siti di Azione dei CB1 ant Woods SC. Am J Med. 2007; 120:S19-S25. Grelina • La grelina è una proteina prodotta dallo stomaco • E’ un potente segnalatore di fame • I suoi effetti sono in parte mediati dal’NPY • Tende anche a far diminuire il dispendio calorico (riducendo l’attività fisica) SEGNALI ANORESSIGENI Leptina Insulina Peptide YY (PYY) CCK (Colecistochinina) CART (cocaine -anphetamine-regulatedtranscript) Pro-opiomelacortina (POMC) a-MSH (Melanocyte Stimulating Hormone) Corticotropin Releasing Hormone (CRH) Leptina • Già più di 40 anni fa un biochimico di fama, Kennedy, aveva formulato l’ipotesi del lipostato, cioè di un sistema di regolazione dell’accumulo di grasso nel tessuto adiposo • Da qui è iniziata la ricerca di un gene e della relativa proteina che svolgesse questa funzione • Jeffrey Friedman dell’Università Rockeffeller di New York nel 1991 ha identificato per primo tale proteina e l’ha denominata leptina (dalla radice greca leptos che significa magro). • Il gene è stato denominato ob e ratti privi di ob diventano obesi. • Nell’uomo però le relazioni fra obesità e gene ob sono più complesse e il fenomeno più probabile che si instaura è uno stato di RESISTENZA alla leptina, così come avviene per l’insulina nel diabete di tipo II. Leptina • E’ considerata una citochina • Espressa a livello del tessuto adiposo e di altri tessuti • I livelli circolanti di leptina sono associati all’entità della massa adiposa, aumentano dopo il pasto e si riducono nel digiuno prolungato • Attraversa la barriera ematoencefalica con un sistema di trasporto specifico, saturabile • Agisce a livello ipotalamico attraverso uno specifico recettore, determinando riduzione dell’appetito TOPO ob/ob Genotipo: Fenotipo: mutazione nel gene della leptina Assenza di leptina circolante Obesità Iperfagia Infertilità La somministrazione di leptina corregge eccesso di peso, iperfagia e infertilità DEFICIT DI LEPTINA E TERAPIA CON LEPTINA Leptina ed obesità: Leptino-resistenza? I topi ob/ob (carenti di leptina) sono obesi I pazienti obesi hanno generalmente leptinemia elevata; il trattamento con leptina ha effetti modesti sul peso I casi di obesità dovuti a deficit di leptina sono rari (Montague et al, 1997; Strobel et al, 1998; O’Rahilly, 1998) I topi db/db (carenti del recettore per la leptina) sono obesi I pazienti obesi hanno generalmente un recettore per la leptina normale I casi di obesità dovuti a deficit del recettore per la leptina sono rari (Clement et al, 1998) Non si possono escludere difetti post-recettoriali Principal sites of synthesis of GI peptides implicated in the regulation of food intake Colecistochinina (CCK) • Prodotta in risposta al pasto dall’intestino tenue • Attiva i segnali di sazietà (forse inibendo la produzione di -endorfine/meccanismo periferico?) • Riduce la motilità e rallenta lo svuotamento gastrico • Attiva la contrazione della colecisti • Attiva la secrezione pancreatica • Aumenta la motilità del colon • Favorisce la memoria (del cibo?) CCK1R agonists: a promising target for the pharmacological treatment of obesity. Szweczyk JR. Curr Top Med Chem. 2003;3(8):837-54. GLP-1 Ormone gastrointestinale prodotto a partire dal pro-glucagone in risposta al pasto Stimola la secrezione di insulina indotta dal glucosio Inibisce l’appetito per azione diretta sull’ipotalamo (PVN) Terapia del Diabete Mellito di tipo 2 Azioni del GLP-1 nell’uomo Dopo assunzione di cibo… • Stimola la secrezione insulinica glucosio-dipendente • Sopprime la secrezione di glucagone • Rallenta lo svuotamento gastrico • Riduce l’introito di cibo • Migliora la sensibilità insulinica il GLP-1 è secreto dalle cellule L dell’intestino e..... Effetti a lungo termine dimostrati nell’animale… • Aumenta la massa beta-cellulare e ne mantiene l’efficienza Drucker DJ. Curr Pharm Des 2001; 7:1399-1412 Drucker DJ. Mol Endocrinol 2003; 17:161-171 Fattori periferici di regolazione dell’appetito Fattori metabolici Fattori nervosi Fattori endocrini Fattori metabolici Agenti direttamente sul SNC: glicemia (neuroni noradrenergici del PVN), corpi chetonici, scorie azotate Agenti tramite il fegato: livelli intraepatocitari di glucosio, riserve epatiche di glicogeno, ossidazione intraepatica di FFA Segnali nervosi • La distensione delle pareti gastriche rappresenta un potente segnale di sazietà • Il segnale capace di indurre sazietà a livello gastrico sarebbe la DISTENSIONE della parete*, la quale attiverebbe delle AFFERENZE VAGALI dirette al SNC *BAROCETTORI e CHEMOCETTORI (sensibili alla composizione degli alimenti ingeriti) Fattori endocrini: Insulina Insulina Riduzione glicemia Periferia SNC Stimolazione appetito Aree corticali Inibizione appetito LH PVN