Albez edutainment production Controllo di gestione, budget settoriali, budget economico Classe V ITC Il caso Pianificazione, programmazione e controllo di gestione costituiscono le tre fasi del processo globale attraverso il quale l’impresa realizza la propria “mission”. Individuare i rapporti tra dette fasi, soffermandosi in particolare sugli strumenti con cui si attua il controllo di gestione. Successivamente redigere, assumendo opportunamente i dati mancanti, il budget economico dell’esercizio “n” della Matrix spa, impresa industriale che produce due tipi di prodotti, considerando quanto segue: a) i ricavi di vendita per l’anno n-1 ammontano a € 7.350.000, ottenuti attraverso la produzione e la commercializzazione di 20.000 unità del prodotto A a € 180 ciascuna e 25.000 unità del prodotto B a € 150 ciascuna; b) La società intende acquistare nuovi macchinari per € 400.000, finanziati anche mediante l’accensione all’1/01/n di un mutuo di € 200.000 al 6%. I nuovi beni strumentali serviranno ad aumentare la capacità produttiva da 50.000 a 60.0000 unità complessive di produzione, migliorando anche la qualità della stessa. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 2 Indicazioni per lo svolgimento della parte teorica Dopo aver definito la propria “mission”, l’impresa deve elaborare e attuare il relativo piano strategico. Inizia così la fase della pianificazione, che implica l’analisi dell’ambiente esterno e delle risorse aziendali interne da coordinarsi per il raggiungimento degli obiettivi di medio/lungo periodo. Le scelte strategiche in tal modo stabilite vengono distribuite con riferimento ai vari periodi amministrativi, attraverso la fase della programmazione, che parte dalla redazione del budget. Il budget può essere definito come il documento amministrativo che evidenzia gli obiettivi economico-finanziari da realizzare nel prossimo esercizio, unitamente alle risorse da impiegare per ottenere i risultati prefissati. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 3 Indicazioni per lo svolgimento della parte teorica Per verificare l’efficacia della pianificazione e della programmazione occorre il controllo di gestione (o controllo direzionale), tramite il quale il management aziendale appura che le risorse siano acquisite e impiegate in modo efficiente ed efficace nel realizzare gli obiettivi previsti nei processi precedenti (confronto fra programmato ed eseguito). Si instaura tra pianificazione, programmazione e controllo un circuito logico e continuo che permette di migliorare le previsioni e compiere le necessarie azioni correttive verso il miglioramento continuo. L’attività di controllo può avvenire tramite due tecniche: 1. Il feed-back (controllo retroattivo), confronto tra dati consuntivi e obiettivi programmati a standard prestabiliti; 2. Il feed-forward (controllo anticipativo), che consente di intervenire sulle condizioni che genereranno i risultati ancor prima che gli stessi si verifichino. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 4 Indicazioni per lo svolgimento della parte teorica Per entrambe le tecniche di controllo saranno adottati strumenti tecnico-contabili, quali analisi degli scostamenti, budgetary control, ecc. Occorre, però, aggiungere che il feed-forward richiede una particolare struttura organizzativa, che coinvolga quotidianamente i manager di linea, perfettamente informati su pianificazione e programmazione alfine di intuire ogni possibile eventuale deviazione tra risultati effettivi e risultati programmati. Pertanto, il controllo di gestione avviene con un continuo flusso d’informazioni attinte dal sistema informativo direzionale, che, a sua volta instaura un flusso di ritorno (informazionireport), che, partendo dai manager di linea arriva al sistema informativo direzionale. Per miglior chiarezza, è necessario soffermarsi sul budgetary control, quale controllo della gestione che viene effettuato tramite il budget. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 5 Indicazioni per lo svolgimento della parte teorica I report informeranno gli organi competenti degli scostamenti tra dati preventivi e dati consuntivi al fine di individuarne le cause e procedere ad aggiustamenti e rettifiche. Anche il budgetary control richiede un notevole impegno organizzativo e una struttura amministrativa adeguata alla complessità del lavoro, con rilevanti costi. Mentre il budgetary control verifica il raggiungimento degli obiettivi di breve termine, il controllo strategico misura i risultati aziendali collegati agli obiettivi di lungo periodo. In aziende operanti in settori dinamici, nelle quali occorre proiettarsi verso il futuro, la ricerca di risultati ottimali nel breve periodo può compromettere i risultati del medio/lungo termine. Per esempio la riduzione dei costi di ricerca e sviluppo migliora il risultato d’esercizio, ma può compromettere la competitività futura. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 6 Indicazioni per lo svolgimento della parte teorica Mentre il budgetary control misura in termini quantitativi-monetari i risultati della gestione (scostamenti quantità-prezzo), il controllo strategico si basa essenzialmente su indicatori di tipo qualitativo (qualità, soddisfazione dei clienti, conquista di mercati, ecc.). Al fine di avere una visione globale della gestione occorre, pertanto, che budgetary control e controllo strategico siano tra loro complementari, costituendo il cosìddetto sistema di controllo bilanciato (balanced scorecard), nel quale sono coordinati indicatori di performance quantitativi-monetari e non, proiettati su orizzonti temporali diversi. Infine, il controllo di gestione costituisce uno strumento di motivazione per i dipendenti. Il controllo continuo dei risultati raggiunti, unito a un adeguato sistema di compensi, stimola le risorse umane aziendali verso il miglioramento continuo. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 7 Caso pratico È necessario premettere che il budget economico rappresenta la sintesi dei budget settoriali redatti secondo il seguente ordine: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) Budget Budget Budget Budget Budget Budget Budget Budget delle vendite della produzione degli approvvigionamenti (acquisti) del personale delle scorte di magazzino dei costi generali di produzione, vendita, amministrazione dei proventi vari degli oneri vari Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 8 Caso pratico Si ipotizzano i seguenti dati: PRODOTTO MATERIA PRIMA X MATERIA PRIMA Y MANODOPERA A Kg 3,5 Kg 2 h3 B Kg 2,5 Kg 1,8 h 2,50 Costo standard € 12,00 al kg € 18,00 al kg € 10,00 l’ora Esistenze iniziali Materia prima X kg 10.000 Materia prima Y kg 6.000 Prodotto A 2.000 unità Prodotto B 1.800 unità Le esistenze di materia sono valutate al costo standard, le esistenze del prodotto A sono valutate € 115 per ciascuna unità, del prodotto B € 95 per ciascuna unità. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 9 Caso pratico Per l’anno “n” sono programmate: Vendite Rimanenze finali prodotto A 30.000 unità 2.300 unità Prodotto B 28.000 unità 2.000 unità Materia prima X Kg 12.000 Materia prima Y Kg 6.500 Le rimanenze finali dei prodotti sono valutate al costo industriale. Prezzi di vendita previsti: € 190 per il prodotto A, € 160 per il prodotto B. I costi indiretti di produzione sono programmati per il 15% del costo primo; tali costi sono attribuiti alle due produzioni in base alle ore di manodopera. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 10 Caso pratico I costi commerciali e amministrativi ammontano al 10% dei costi indiretti di produzione. Gli oneri finanziari sono di € 70.000. Si prevedono imposte dell’esercizio per il 55% circa del risultato economico lordo. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 11 Vediamo come si fa! 1. Budget delle vendite Prodotto Vendite programmate Prezzo di vendita unitario Totale A 30.000 unità € 190 € 5.700.000 B 28.000 unità € 190 € 4.480.000 58.000 unità Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze € 10.180.000 12 Vediamo come si fa! 2. Budget della produzione Vendite programmate + rimanenze finali - esistenze iniziali Quantità da produrre Prodotto A Prodotto B 30.000 28.000 2.300 2.000 - 2.000 - 1.800 30.300 28.200 Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 13 Vediamo come si fa! 3. Budget delle materie prime Prodotto Produzione programmata Q.tà standard materia X Fabbisogno Materia X Q.tà standard materia Y Fabbisogno Materia Y A 30.300 Kg 3,5 Kg 106.050 Kg 2 Kg 60.600 B 28.200 Kg 2,5 Kg 70.500 Kg 1,8 Kg 50.760 Kg 176.550 Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze Kg 111.360 14 Vediamo come si fa! 4. Budget degli approvvigionamenti Materia prima X Materia prima Y Kg 176.550 Kg 111.360 Kg 12.000 Kg 6.500 Kg 10.000 Kg 6.000 Quantità da acquistare Kg 178.550 Kg 111.860 Costo standard unitario € 12 € 18 Costo d’acquisto € 2.142.200 € 2.013.480 Fabbisogno per la produzione + rimanenze finali - esistenze iniziali Costi totali di acquisto € 4.156.080 Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 15 Vediamo come si fa! 5. Budget della manodopera diretta Prodotto Produzione programmata Standard unitario Ore lavorate Costo orario standard Costo MOD A 30.300 h3 90.900 € 10 € 10 € 909.000 B 28.200 h 2,5 70.500 € 705.000 161.400 € 1.614.000 Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 16 Vediamo come si fa! 6. Budget delle rimanenze Occorre determinare il costo primo programmato delle due produzioni: Prodotto A Prodotto B Costo materie prime X (costo stand. x fabbisogno) 1.272.600 846.000 Costo materie prime Y (costo stand. x fabbisogno) 1.090.000 913.680 909.000 705.000 3.272.400 2.464.000 Costo manodopera diretta Costo primo I costi indiretti di produzione sono programmati al 15% del costo primo: (3.272.400 + 2.464.00) x 15% = € 860.562 costi indiretti di produzione. Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 17 Vediamo come si fa! 6. Budget delle rimanenze I costi indiretti di produzione sono attribuiti ai due prodotti in base alle ore di manodopera diretta: 860.562/(90.900 + 70.500) = € 5,33185874 € (5,33185874 x 90.900) = € 484.666 costi indiretti industriali da imputare ad A € (5,33185874 x 70.500) = € 375.896 costi indiretti industriali da imputare a B Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 18 Vediamo come si fa! 6. Budget delle rimanenze Si determina il costo industriale programmato per le due produzioni: Prodotto A Prodotto B 3.272.400 484.666 2.464.680 375.896 Costo industriale programmato 3.757.066 2.840.576 Produzione programmata 30.300 28.200 Costo industriale unitario arrotondati a 123,996 124 100,73 101 Costo primo Costi indiretti di produzione Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 19 Vediamo come si fa! 6. Budget delle rimanenze E finalmente possiamo fare il budget delle rimanenze: Esistenze iniziali Rimanenze finali Quantità Valore unitario Valutazione Quantità Valore unitario Valutazione Mat. X kg 10.000 Mat. Y kg 6.000 € 12 € 18 € 120.000 € 108.000 Kg 12.000 Kg 6.500 € 12 € 18 € 144.000 € 117.000 Totale materie Prod. A 2.000 Prod. B 1.800 Totale prodotti finiti € 115 € 95 € 228.000 Totale materie € 230.000 € 171.000 2.300 2.000 € 401.000 Totale prodotti finiti Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze € 261.000 € 124 € 101 € 285.000 € 202.000 € 487.200 20 Vediamo come si fa! 7. Budget economico Parziali Ricavi di vendita + incremento rimanenze prodotti Valore della produzione 10.180.00 86.200 Costi acquisto materie Costi della manodopera diretta Costi indiretti di produzione -Incremento rimanenze di materie Costi commerciali e amministrativi Costi della produzione 4.156.080 1.614.000 860.562 -33.000 86.056 Totali 10.266.200 6.683.698 Differenza tra valore e costi della produzione Oneri finanziari 3.582.502 -70.000 Risultato economico lordo Imposte dell’esercizio 3.512.502 -1.931.876 Utile dell’esercizio 1.580.626 Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 21 Bibliografia C. Rovetto “Controllo di gestione, budget settoriali, budget economico” in “Esercitazioni svolte e materiali di economia aziendale secondo quadrimestre 2002/2003” Tramontana Milano Giuseppe Albezzano ITC Boselli Varazze 22