Albez edutainment production
Pianificazione, controllo,
reporting
Classe V ITC
In questo modulo :
Pianificazione strategica
Pianificazione aziendale
Il business plan
Il controllo di gestione
Il budget
Budgetary control e controllo strategico
Il reporting
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
2
La pianificazione strategica
La pianificazione è il processo con cui si formalizzano le scelte e le azioni strategiche che
conducono al raggiungimento della missione aziendale.
Il processo pianificatorio richiede l’analisi preventiva dell’ambiente esterno, l’individuazione delle
risorse a disposizione dell’impresa e la fissazione degli obiettivi da raggiungere.
La pianificazione strategica è quel processo con il quale si fissano gli obiettivi aziendali e si
indicano i mezzi, gli strumenti e le azioni per raggiungerli in una prospettiva di medio/lungo
periodo.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
3
Fasi della pianificazione strategica
1.
Determinare gli obiettivi da realizzare nel medio-lungo periodo
2.
Scegliere le politiche più idonee a conseguire gli obiettivi prestabiliti
3.
Analizzare la struttura organizzativa
4.
Elaborare piani e programmi
5.
Controllare i risultati ottenuti confrontando gli andamenti effettivi con quelli ipotizzati
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
4
Pianificazione, programmazione e controllo
Le scelte di fondo compiute in sede di pianificazione, che hanno come orizzonte temporale il
medio/lungo termine, vengono concretizzate con riferimento ai vari periodi amministrativi mediante il
processo di programmazione che conduce alla redazione dei budget.
Per essere efficaci, i processi di pianificazione e di programmazione non possono prescindere da
un processo di controllo: è necessario confrontare sistematicamente gli andamenti effettivi con quelli
ipotizzati per individuare gli eventuali scostamenti, le cause che li hanno generati, le azioni
necessarie per correggerli (se sfavorevoli) o consolidarli (se favorevoli).
Da un punto di vista organizzativo, la pianificazione compete ai massimi vertici aziendali, mentre i
processi di programmazione e controllo, che costituiscono l’attività di direzione, sono di competenza
del management.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
5
La pianificazione aziendale
È il processo con il quale si stabiliscono le azioni e gli strumenti che consentono la
realizzazione della strategia aziendale.
Dopo che la pianificazione strategica ha individuato le opportunità di sviluppo che accrescono il
valore dell’impresa e ne ha fissato gli obiettivi generali, la pianificazione aziendale è il primo passo
per rendere operativi i piani strategici.
Ciò comporta la formulazione di piani a medio/lungo termine (action plan) che formalizzano
tali obiettivi e strumenti e li analizzano negli aspetti economico, finanziario e patrimoniale.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
6
ORIENTAMENTO
STRATEGICO
Pianificazione di
medio/lungo periodo
Controllo dei risultati
Ciclo della
pianificazione
Attuazione concreta
dei piani e delle politiche
Formulazione di
politiche specifiche
Programmazione di
breve periodo
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
7
I piani pluriennali
Di solito coprono un orizzonte temporale di tre-cinque anni e possono riguardare:
Singoli settori aziendali o aree strategiche dell’impresa (piani settoriali). Ad esempio, il piano
commerciale che accoglie i ricavi di vendita attesi, i margini desiderati, gli investimenti di struttura
necessari per adeguare la rete distributiva e le strutture logistiche agli obiettivi di vendita.
L’impresa nel suo complesso (piano aziendale).
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
8
Composizione del piano aziendale
PIANO
AZIENDALE
piano
economico
piano
patrimoniale
piano degli
investimenti
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
piano
finanziario
9
Criterio guida per la formulazione dei piani
La corretta formulazione dei piani è un fattore determinante per il successo aziendale e
richiede pertanto previsioni ed elaborazioni accurate.
Un elemento fondamentale per la corretta redazione dei piani è la capacità di chi li predispone
(top management) di partire dall’esperienza passata e dalle informazioni che questa fornisce
senza tuttavia lasciarsi condizionare da essa.
A maggior ragione la capacità di formulare strategie e di formalizzarle in piani assume
particolare rilevanza quando si decide di dare avvio a una nuova iniziativa economica
(costituzione di azienda, ingresso in un nuovo segmento di mercato, ecc.).
In tal caso è opportuna la redazione di un business plan.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
10
Il business plan (studio di fattibilità, piano d’impresa, progetto strategico)
È il documento che descrive l’idea imprenditoriale, ne esamina i fattori di successo
nel lungo periodo e consente di valutarla.
Le funzioni del business plan:
1.
Per l’impresa è lo strumento che consente di razionalizzare ed esplicitare l’idea imprenditoriale
(business idea). La sua redazione impone infatti l’identificazione dei fattori di successo e delle
lacune del progetto consentendo di focalizzare l’idea imprenditoriale nei dettagli.
2.
Per i terzi il business plan è lo strumento che consente di valutare l’iniziativa economica, le sue
potenzialità, i rischi ad essa connessi.
3.
Per l’ideatore della business idea, il business plan è lo strumento mediante il quale coinvolgere
altri soggetti nella realizzazione del progetto
.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
11
Contenuto del business plan
Il business plan deve essere redatto in modo chiaro e deve descrivere sinteticamente, ma con
completezza l’iniziativa imprenditoriale e focalizzarne l’aspetto economico e finanziario.
Il contenuto varia a seconda dei destinatari, della dimensione dell’investimento, degli scopi che
si vogliono raggiungere, dell’ambiente nel quale il progetto sarà realizzato.
I contenuti sono comunque strutturati in tre parti:
A.
Parte prima: descrizione dell’idea imprenditoriale e/o dei vantaggi ottenibili dalla sua
realizzazione.
B.
Parte seconda: studio di fattibilità in relazione all’ambiente esterno (mercato) e interno
(organizzazione, risorse).
C.
Parte terza: valutazione monetaria della business idea. Questa fase richiede l’elaborazione
del piano aziendale articolato nelle sue quattro componenti: degli investimenti, economico,
patrimoniale e finanziario.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
12
Il controllo di gestione
Il controllo di gestione (o controllo direzionale) è il processo volto ad assicurare che le risorse
vengano acquisite e impiegate in modo efficiente ed efficace al fine di conseguire gli obiettivi
prefissati.
pianificazione
Controllo di gestione
Fissa gli obiettivi strategici e li formalizza attraverso
i piani a medio/lungo termine
Mediante la programmazione di breve periodo e il controllo
dell’attività svolta deve garantire il perseguimento degli obiettivi
strategici.
Esercitare il controllo di gestione significa guidare l’azienda verso gli obiettivi prestabiliti.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
13
Il controllo di gestione spetta alla direzione aziendale e prevede:
1)
La definizione degli obiettivi di breve periodo coerentemente con quelli di medio/lungo
periodo (programmazione).
2)
La guida delle persone preposte allo svolgimento delle attività aziendali, la valutazione delle
loro prestazioni, la gestione delle ricompense.
3)
La rilevazione dei risultati effettivamente conseguiti dalla gestione (mediante idoneo
sistema di rilevazione dei costi e dei ricavi e di altri indicatori anche non monetari).
4)
Il confronto tra dati effettivi e programmi aziendali, l’individuazione degli scostamenti e
l’analisi delle relative cause.
5)
La decisione di interventi correttivi.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
14
Attività di controllo
L’attività di controllo è di supporto alla gestione e deve essere in grado di influenzare i risultati
aziendali spingendo verso il miglioramento continuo. Ciò può avvenire:
1.
Con meccanismi di feed-back (controllo retroattivo), che si realizzano mediante il confronto tra
dati consuntivi e obiettivi programmati o standard prestabiliti e consentono di prendere decisioni
per migliorare la programmazione e l’attività futura.
2.
Con meccanismi di feed-forward (controllo anticipativo), che si realizzano mediante il
monitoraggio continuo dell’attività in corso di svolgimento, consentendo così di intervenire non
dopo l’ottenimento dei risultati bensì sulle condizioni che li generano.
Nel primo caso si privilegiano strumenti di controllo tecnico-contabili (analisi degli scostamenti,
budgetary control).
Nel secondo caso, pur utilizzando strumenti tecnico-contabili, il controllo è affrontato come questione
organizzativa poiché richiede il coinvolgimento quotidiano dei manager.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
15
Sistema informativo e controllo di gestione
Risulta evidente che il processo di controllo di gestione richiede un flusso continuo di informazioni
che vengono attinte dal sistema informativo direzionale e, a sua volta, genera informazioni di
ritorno (sintetizzate nei reports) che vengono immesse in tale sistema informativo per costituire il
fondamento razionale delle decisioni aziendali.
Sistema delle ricompense e controllo di gestione
Oltre che strumento di verifica e fonte di nuove informazioni, il controllo di gestione è strumento di
motivazione per i dipendenti.
La misurazione dei risultati ottenuti è infatti uno strumento di miglioramento continuo solo se è
finalizzata a orientare l’organizzazione verso gli obiettivi aziendali.
Ciò esige un sistema di ricompense capace di incidere sul comportamento delle persone. A tal
fine, sempre più imprese, legano gli aumenti di stipendio o il premio annuale o persino parte della
retribuzione dei manager di ogni livello al raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
16
Il budget
La programmazione indica gli obiettivi, in genere intermedi e/o parziali rispetto a quelli strategici,
che dovranno essere conseguiti in un intervallo temporale breve (un anno) e li traduce in
programmi operativi dettagliati (budget).
La programmazione consente:
la consapevolezza degli obiettivi aziendali ai diversi livelli
una più efficace ripartizione delle risorse disponibili in funzione del raggiungimento degli obiettivi
un maggiore coordinamento delle operazioni di gestione
il controllo dell’attività di gestione, negli aspetti economico, finanziario, patrimoniale
una maggiore possibilità di individuare eventuali inefficienze
una più rapida capacità di intervento per attuare azioni correttive
la possibilità di prevedere gli effetti di soluzioni alternative
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
17
Definizione e funzioni del budget
Il budget è lo strumento della programmazione aziendale, articolato per centri di responsabilità,
che evidenzia gli obiettivi economico-finanziari da realizzare nel prossimo esercizio, nonché le
risorse da impiegare per conseguire i risultati previsti.
Il budget è dunque il documento amministrativo che, sulla base delle ipotesi operative assunte, traccia il
futuro andamento della gestione.
Le sue funzioni sono:
a.
b.
c.
d.
tradurre in termini quantitativi i programmi di gestione
consentire il coordinamento delle diverse funzioni aziendali, delle diverse attività, degli obiettivi di
breve periodo
permettere al management di considerare in anticipo i problemi e le difficoltà e di decidere
tempestivamente le azioni necessarie per fronteggiarli
consentire il controllo della gestione attraverso l’analisi degli scostamenti
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
18
Composizione del budget
Il budget è composto da più parti:
Budget economico analitico: prevede, a livello di analisi mensile o trimestrale, i costi e ricavi
di competenza dell’esercizio predeterminando il risultato economico; esso costituisce la sintesi
dei budget settoriali.
Budget degli investimenti: prevede le operazioni che si intendono attuare nel settore delle
immobilizzazioni in base a programmi a medio/lungo termine i corso di realizzazione.
Budget finanziario: prevede i movimenti finanziari della gestione e precisamente i flussi di
cassa derivanti dal regolamento delle operazioni di gestione, dall’accensione e dall’estinzione di
prestiti, da aumenti e diminuzioni di capitale a pagamento.
Budget dell’esercizio: attinge ai dati dai budget precedentemente elencati presentando la
previsione della situazione patrimoniale e della situazione economica dell’esercizio considerato.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
19
Il budget dell’esercizio ha come punto di partenza (e poi di confronto) il bilancio dell’esercizio
precedente. Poiché il bilancio è noto solo a esercizio concluso, mentre il budget si predispone
prima dell’inizio del nuovo esercizio, le formulazioni prendono come punto di partenza il progetto
del bilancio e successivamente vengono aggiornate e assestate in base ai risultati definitivi.
Budget degli
investimenti
Budget
finanziario
Budget economico
analitico
Budget dell’esercizio
Situazione patrimoniale
Situazione economica
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
20
Analisi di un caso: redazione dei budget settoriali e del budget economico
La Matrix spa – impresa industriale di medie dimensioni che fabbrica due tipi di prodotti, Silver e Gold – sta
predisponendo il budget economico per l’esercizio 2006.
Nel corso dell’anno 2005, la Matrix ha venduto, nel primo semestre, 9.800 unità del prodotto Silver al prezzo medio
unitario di € 175, e 11.400 unità del prodotto Gold al prezzo medio unitario di € 185. nel secondo semestre, 8.200 unità
del prodotto Silver al prezzo medio unitario di € 180, e 14.600 unità del prodotto Gold al prezzo medio unitario di €190.
Per il prossimo esercizio, il direttore commerciale si è impegnato a incrementare le quantità commercializzate dei due
prodotti del 15% nel primo semestre, e del 10% nel semestre successivo, lasciando invariati i prezzi di vendita.
I fattori da impiegare per realizzare una unità di ciascun prodotto sono riepilogati nella seguente tabella:
FATTORI PRODUTTIVI
SILVER
GOLD
Materia Gamma
Materia Delta
Manodopera diretta
Kg 12
Kg 5
2 ore
Kg 9
Kg 4
3 ore
Al termine dell’anno 2005, in magazzino vi erano le seguenti rimanenze finali di beni:materia Gamma kg 82.000,
materia Delta kg 71.00, prodotto Silver 3.000 unità, prodotto Gold 1.200 unità. Per il prossimo anno, il direttore della
funzione acquisti non prevede variazioni rilevanti nei prezzi delle materie prime, che, quindi, dovrebbero rimanere
sostanzialmente invariati rispetto a quelli dell’esercizio 2005, vale a dire € 4,5 al kg per la materia Gamma e € 3,00 al kg
per la materia Delta.
L’ufficio del personale stima in € 13,00 il costo medio orario della manodopera per l’anno 2006. Inoltre, sono
programmate spese generali di produzione per € 1.411.190,00, costi di ricerca e sviluppo per € 593.300,00, costi
commerciali per € 925.500,00 e spese amministrative e generali per € 984.600,00. Infine, la Matrix prevede di sostenere
oneri finanziari per un importo pari all’1% del fatturato.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
21
Analisi di un caso: redazione dei budget settoriali e del budget economico
Sulla base dei dati esposti nella pagina precedente, presentare:
il budget delle vendite;
il budget della produzione tenendo presente che la società ha programmato di avere in magazzino, al termine dell’anno
2006, le seguenti rimanenze finali: 2.800 unità di Silver; 1.400 unità di Gold, kg 85.000 di materia Gamma, kg 68.000 di
materia Delta;
il budget dei consumi e degli approvvigionamenti;
il budget della manodopera diretta;
il budget delle rimanenze,considerato che le scorte di prodotti finiti sono valutate al costo industriale ripartendo le spese
generali di produzione in proporzione alle ore di manodopera diretta;
il budget del costo del venduto;
il budget economico, ipotizzando che le imposte siano pari al 40% del reddito lordo.
Vediamo come si fa!
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
22
Per redigere il budget delle vendite occorre, in via preliminare, quantificare i volumi di vendita programmati
per l’ anno 2006. Pertanto:
(9.800 x 15%) = 1.470 unità
(9.800 + 1.470) = 11.270 unità
Incremento vendite prodotto Silver previsto per il primo semestre 2006
Vendite programmate del prodotto Silver per il primo semestre 2006
(8.200 x 10%) = 820 unità
(8.200 + 820) = 9.020 unità
Incremento vendite prodotto Silver previsto per il secondo semestre 2006
Vendite programmate prodotto Silver per il secondo semestre 2006
(11.400 x 15%) = 1.710 unità
(11.400 + 1.710) = 13.110 unità
Incremento vendite prodotto Gold previsto per il primo semestre 2006
Vendite programmate prodotto Gold per il primo semestre 2006
(14.600 x 10%) = 1.460 unità
(14.600 + 1.460) = 16.060 unità
Incremento vendite prodotto Gold previsto per il secondo semestre 2006
Vendite programmate prodotto Gold per il secondo semestre 2006
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
23
Siamo ora in grado di predisporre il budget delle vendite:
MATRIX SPA
Budget Generale delle
Vendite
(valori in euro)
Budget n.1
Prodotto Silver
Unità
1° semestre:
prezzo medio unitario Silver €175
prezzo medio unitario Gold € 185
totale vendite 1° semestre
2° semestre:
prezzo medio unitario Silver € 180
prezzo medio unitario Gold € 190
totale vendite 2° semestre
Totali
11.270
Importo
Prodotto Gold
Unità
Importo
Totale vendite
1.972.250
13.110
2.425.350
4.397.600
9.020
1.623.600
16.060
3.051.400
4.675.000
20.290
3.595.850
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
29.170
5.476.750
9.072.600
24
Tenendo conto delle vendite previste e delle rimanenze finali programmate, si
determinano le quantità da fabbricare di ciascun prodotto; i dati sono riepilogati nel
budget della produzione.
MATRIX SPA
Esistenze all’01/01/2006
Rimanenze finali al 31/12/2006
Budget delle scorte di prodotti
finiti
(a quantità)
Budget n.2
Prodotto Silver
(unità)
Prodotto Gold
(unità)
3.000
2.800
1.200
1.400
Budget riepilogativo di
produzione
(a quantità)
Budget n.3
Rif.
Prodotto Silver
(unità)
Prodotto Gold
(unità)
Vendite programmate
Rimanenze finali
Budget n. 1
Budget n. 2
20.290
+ 2.800
29.170
+ 1.400
Unità richieste
Esistenze iniziali
Budget n. 2
23.090
- 3.000
30.570
- 1.200
20.090
29.370
MATRIX SPA
Unità da produrre
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
25
Siamo ora in grado di compilare il budget dei consumi, che mette in evidenza i
quantitativi di materie necessari per ottenere i prodotti programmati.
MATRIX SPA
Budget riepilogativo dei consumi
Budget n.4
PRODOTTO SILVER
Riferimento
Materia Gamma
Materia Delta
PRODOTTO GOLD
Budget n. 3
Budget n.3
Produzione
Programmata
(unità)
Coefficiente di
impiego
Materie
Richieste
(kg)
Produzione
Programmata
(unità)
Coefficiente di
impiego
Materie
Richieste
(kg)
Totale materie
Richieste
(kg)
20.090
20.090
Kg 12
Kg 5
241.080
100.450
29.370
29.370
Kg 9
Kg 4
264.330
117.480
505.410
217.930
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
26
Conoscendo il fabbisogno di materie, le esistenze iniziali, le rimanenze finali
programmate e i prezzi medi di acquisto, possiamo redigere il budget degli
approvvigionamenti:
MATRIX SPA
Budget degli approvvigionamenti
Budget n.5
MATERIE PRIME
Rif.
kg richiesti per la produzione
(consumi)
rimanenze finali
esistenze iniziali
Kg da acquistare
Importo da approvvigionare
Budget n.4
GAMMA
DELTA
505.410
217.930
+ 85.000
- 82.000
+ 68.000
- 71.000
508.410
x € 4,50
214.930
x € 3,00
2.287.845,00
644.790,00
Costi totali d’acquisto
€ 2.932.635
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
27
Il budget della manodopera diretta evidenzia le quantità (espresse in ore) e il costo
della manodopera diretta per ottenere la produzione programmata.
MATRIX SPA
Prodotto Silver
Prodotto Gold
Budget della manodopera diretta
Budget n.6
Produzione
programmata
Rif. Budget n. 3
Ore standard
Unitarie
Ore di lavoro
Richieste
Costo orario
Medio
Costo
manodopera
Diretta
20.090
29.370
2
3
40.180
88.110
€ 13
€ 13
€ 522.340
€ 1.145.430
128.290
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
€ 1.667.770
28
Determiniamo, ora, il costo industriale dei due prodotti, necessario per
valutare le scorte finali dei prodotti stessi e, quindi, redigere il budget delle
rimanenze.
I dati relativi ai costi variabili si desumono dai budget già compilati; i costi
indiretti da imputare a ciascun prodotto sono, invece, determinati con il
seguente riparto:
Spese generali di produzione
1.411.190
=
Ore di manodopera diretta
128.290
= € 11 quota oraria di
costi indiretti di
produzione da
imputare a
ciascun prodotto
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
29
Questi
Questi sono
sono ii conteggi:
conteggi:
Materia prima Gamma
(€ 4,5 x 12 kg)
(€ 4,5 x 9 kg)
Materia prima Delta:
(€ 3 x 5 kg)
(€ 3 x 4 kg)
Prodotto Silver
Prodotto Gold
€ 54,00
€ 40,50
€ 15,00
€ 12,00
Costo fisico
Manodopera diretta:
(€ 13 x 2 ore)
(€ 13 x 3 ore)
€ 69,00
Costo primo
Quota di costi indiretti di produzione
(€ 11 x 2 ore)
(€ 11x 3 ore)
Costo industriale
€ 95,00
€ 52,50
€ 26,00
€ 39,00
€ 91,50
€ 22,00
€ 33,00
€ 117,00
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
€ 124,50
30
E questo è il budget delle rimanenze:
Matrix spa
Riferimento
Materie prime:
materia Gamma
materia Delta
Budget generale delle rimanenze
Budget n. 7
Esistenze iniziali
Rimanenze finali
Quantità
Costo
unitario
Budget n. 5
Budget n. 5
82.000
71.000
4,5
3,00
totale materie prime
Prodotti finiti:
prodotto Silver
prodotto Gold
totale prodotti finiti
Totale esistenze iniziali
369.000
213.000
Quantità
Costo unitario
Budget n. 5
Budget n. 5
85.000
68.000
4,50
3,00
582.000
Quantità
Riferimento
Importo
Costo
unitario
Importo
Budget n.2
3.000
1.200
Importo
382.500
204.000
586.500
Quantità
Costo unitario
Importo
117,00
124,50
327.600
174.300
Budget n. 2,3
117,00
124,50
351.000
149.400
2.800
1.400
500.400
1.082.400
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
501.900
Totale rimanenze finali
1.088.400
31
Siamo ora in grado di predisporre il budget del costo del venduto:
Matrix spa
Budget del costo del venduto
Budget n. 8
Rif.
IMPORTI
Parziali
Materie prime consumate:
Esistenze iniziali
Acquisti
Rimanenze finali
Consumi di materie prime
Manodopera diretta
Spese generali di produzione
Costo dei prodotti fabbricati
Esistenze iniziali di prodotti finiti
Rimanenze finali di prodotti finiti
Budget n. 7
Budget n. 5
Budget n. 7
Budget n. 6
Budget n. 7
Budget n. 7
Totali
582.000
+ 2932.635
- 586.500
2.928.135
+ 1.667.770
+ 1.411.190
6.007.095
+ 500.400
-501.900
6.005.595
Costo del venduto
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
32
Infine, compiliamo il budget economico, che evidenzia l’utile netto aziendale programmato:
Matrix spa
Ricavi di vendita
Costo del venduto
Budget economico
Budget n.9
Riferimento
IMPORTI
Budget n. 1
Budget n. 8
9.072.600
-6.005.595
3.067.005
- 593.300
- 925.500
- 984.600
Margine lordo industriale
Costi di ricerca e sviluppo
Costi commerciali
Costi amministrativi e generali
Reddito operativo
Oneri finanziari
563.605
- 90.726
Risultato economico ante imposte
Imposte dell’esercizio
472.879
-189.152
Utile dell’esercizio
283.727
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
33
Budgetary control
Il budgetary control (o controllo a bilancio) è il processo di controllo attuato mediante il budget.
Si tratta di una tecnica che richiede una procedura di preparazione, di approvazione e di
esecuzione assai complessa, che prende avvio negli ultimi mesi dell’anno precedente a quello a cui
si riferisce la programmazione, per proseguire poi durante l’esercizio.
Lo sforzo della programmazione ha senso solo se è accompagnato da un’accurata fase di
rilevazione dei dati consuntivi mediante sistemi di contabilità generale e gestionale e dal successivo
confronto con il contenuto del budget al fine di calcolare gli scostamenti e individuarne le cause.
Tutto ciò deve essere sintetizzato e comunicato agli organi competenti con la stesura di appositi
reports (rapporti informativi) che costituiscono il supporto informativo per le decisioni da prendere.
L’esecuzione di tutte queste operazioni (rilevazione, confronto, analisi scostamenti, reports)
comporta un notevole impegno organizzativo e una struttura amministrativa adeguata alla
complessità del lavoro da svolgere.
Un sistema di programmazione e controllo trova quindi più facile applicazione nelle medie/grandi
imprese che non in quelle di piccole dimensioni.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
34
Vantaggi del budgetary control
Costringe i vari responsabili della struttura aziendale a partecipare alla determinazione degli
obiettivi e a formulare i programmi in armonia con gli altri
Richiede la collaborazione del personale a tutti i livelli e la coordinazione dei responsabili dei vari
settori aziendali con una chiara assunzione di responsabilità
Comporta uno studio accurato del mercato, la raccolta di informazioni interne ed esterne, la
tenuta di una contabilità aggiornata ed ordinata
Obbliga tutti a ragionare in termini quantitativi
Consente un uso razionale delle risorse, il miglioramento dell’organizzazione, dell’efficienza e
della redditività aziendale
Fa emergere inefficienze e inadeguatezze
Permette l’individuazione delle cause degli scostamenti e la loro rimozione attraverso un’azione
continua di verifica e di correzione
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
35
Svantaggi del budgetary control
Appesantimento della struttura aziendale
Istituzione di un apposito organo permanente (ufficio budget e pianificazione)
Aumento della burocratizzazione del lavoro amministrativo
Disponibilità di strumenti hardware e software adeguati
Si limita a verificare il raggiungimento di obiettivi di breve periodo, perciò si dimostra efficace
per le imprese che operano in ambiente semplice ed attuano strategie di leadership di costo
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
36
Controllo strategico
È il controllo attuato misurando i risultati aziendali rispetto agli obiettivi di lungo periodo.
Il controllo strategico viene adottato in ambienti molto dinamici nei quali la focalizzazione sui risultati
di breve periodo può arrivare a compromettere la competitività dell’impresa.
Se il budgetary control misura in termini quantitativi i risultati di breve periodo, il controllo strategico
si basa su indicatori di tipo qualitativo (qualità, grado di soddisfazione dei clienti, fidelizzazione, ecc.)
che misurano l’efficacia di medio/lungo periodo e quindi il valore creato o distrutto dalla strategia
adottata.
La necessità di attuare sia il controllo budgetario sia il controllo strategico non deve tuttatvia portare
all’adozione di due differenti sistemi di controllo. Al contrario deve basarsi su una visione unitaria della
gestione e quindi avvalersi di un sistema di controllo bilanciato (balanced scorecard).
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
37
L’analisi degli scostamenti
È uno strumento di controllo (retroattivo) che può essere applicato sia in imprese che
predispongono il budget, sia in imprese che, pur non avvalendosi del sistema di budget, adottano la
contabilità gestionale a costi standard.
Nel primo caso, l’analisi degli scostamenti fra dati effettivi e dati di budget è detta budgetary control e
consente di verificare il percorso della gestione verso la concreta realizzazione dei programmi
aziendali (analisi di efficacia).
Nel secondo caso l’analisi degli scostamenti richiede il confronto fra costi effettivi e costi standard al
fine di controllare l’efficiente reperimento e impiego delle risorse.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
38
Fasi dell’analisi degli scostamenti
1.
Confronto tra dati standard o programmati e dati consuntivi, al fine di individuare lo scostamento
globale
2.
Scomposizione dello scostamento globale in scostamenti elementari, che possono essere
molteplici e di segno opposto
3.
Individuazione delle cause degli scostamenti
4.
Adozione delle azioni correttive quando le cause degli scostamenti siano controllabili dall’impresa
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
39
Analisi degli scostamenti dei costi
Presuppone:
la determinazione dei costi standard e, se si attua il budgetary control, la redazione del budget;
la rilevazione degli impieghi effettivi dei fattori produttivi e dei costi consuntivi mediante un sistema di
contabilità gestionale.
Le differenze riscontrate fra costi effettivi e costi standard o programmati possono dipendere da:
1)
variazioni nei rendimenti dei fattori produttivi: si determina moltiplicando le differenze
riscontrate tra quantità effettive (Qe) e quantità standard (Qs) dei fattori impiegati per i prezzi
standard (Ps), per cui è pari a:
Ps x (Qe – Qs)
2)
variazioni nei prezzi dei fattori produttivi impiegati: si calcola moltiplicando le differenze
riscontrate tra prezzi effettivi (Pe) e prezzi standard (Ps) per le quantità effettive dei fattori
impiegati (Qe):
Qe x (Pe – Ps)
3)
variazioni nel volume di produzione (volume effettivo – volume standard o programmato)
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
40
Analisi degli scostamenti dei ricavi
Il controllo dei ricavi presuppone:
La redazione del budget delle vendite
La rilevazione dei dati effettivi di vendita
Se dal confronto tra ricavi effettivi e ricavi programmati emerge uno scostamento negativo
(ricavi effettivi < ricavi programmati) esso segnala la possibile presenza di problemi di marketing
aziendale, che devono essere individuati mediante la ricerca delle cause e rimossi con
opportune azioni correttive.
L’individuazione dei fenomeni che hanno prodotto lo scostamento globale dei ricavi ne richiede
la scomposizione in scostamenti elementari di volume di prezzo.
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
41
Il reporting
Accanto alle attività e alle tecniche di controllo, l’impresa deve sviluppare efficienti meccanismi di
comunicazione fra i membri dell’organizzazione. In particolare grande attenzione deve essere
destinata ai flussi informativi indirizzati ai manager che assumono le decisioni aziendali ai vari livelli
Il sistema di reporting è l’insieme dei rapporti predisposti per i vari livelli di direzione
Le informazioni contenute in un report possono essere:
Economico-finanziarie
Operative, non monetarie
Strategiche
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
42
Il reporting
Le informazioni contenute in un report devono essere:
chiare
affidabili
selettive
sintetiche
tempestive
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
43
Pianificazione aziendale, programmazione, controllo e reporting
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
44
Riuscissi ad acchiapparne
anche uno solo di questi
reports!!!
FINE
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
Hmm…. vediamo…
il budget è lo strumento…
45
BIBLIOGRAFIA
Astolfi, Barale & Ricci “Entriamo in azienda 3 imprese industriali, sistema
Informativo di bilancio e imposizione fiscale” Tomo 1 Tramontana editore
Milano 2005
Giuseppe Albezzano
ITC Boselli Varazze
46
Scarica

Pianificazione, controllo, reporting