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Zurigo, 23 giugno 2015
La Società Svizzera degli Impresari-Costruttori presenta
all’Unia e Syna l'accordo che garantisce il CNM
6000 franchi di salario medio, pensionamento anticipato a 60 anni, da cinque a sei
settimane di vacanza, settimana di 40.5 ore (orario di lavoro annuale), 720 giorni di
pagamento continuato del salario in caso di malattia: non manca che la firma dei
sindacati, se desiderano assicurare ai lavoratori del settore dell'edilizia principale
queste eccezionali condizioni anche il prossimo anno. La Società Svizzera degli
Impresari-Costruttori ha recapitato oggi a Unia e Syna un accordo pronto da
sottoscrivere per prolungare il Contratto nazionale mantello (CNM). Questo per evitare
ad ogni costo l'assenza di un contratto nel 2016 e per far sì che i lavoratori dell'edilizia
non subiscano le conseguenze dei giochi di potere ideologici dei sindacati.
Il 15 giugno si è tenuto un incontro tra la SSIC, Allianz Bau, i sindacati Unia e Syna e la
Segreteria di Stato per l'economia (SECO) per giungere a un accordo sulle questioni
controverse concernenti il miglioramento dell'esecuzione del Contratto nazionale mantello
(CNM) per l’edilizia principale. Le decisioni che ne sono scaturite sono state messe a
verbale, successivamente approvato dalla SSIC e dalla SECO, ma non dall'Unia, come
questa ha comunicato ieri (22.6) alla SSIC e alla SECO. Pertanto mancano ancora i requisiti
per condurre i colloqui o addirittura le negoziazioni tra la SSIC e l'Unia.
Per evitare la conseguente assenza di una base contrattuale, la SSIC presenta la sua
proposta per prolungare l'attuale CNM fino alla fine del 2016. Oggi (23.6) la SSIC ha inviato
all'Unia il relativo accordo, pronto da sottoscrivere. L'accordo prevede di prorogare per un
anno, senza variazioni, il Contratto nazionale mantello (CNM) per l'edilizia principale in
scadenza a fine 2015. Se i sindacati lo firmeranno, sarà definitivamente garantita la
prosecuzione del CCL più favorevole per i lavoratori che la Svizzera abbia mai visto.
Per gli impresari costruttori questa decisione è stata tutt'altro che scontata: le prospettive
congiunturali si fanno più oscure e alcune aziende attuano addirittura provvedimenti come il
lavoro ridotto e il taglio dei salari. Su tale sfondo, la prosecuzione del CNM è una soluzione
decisamente generosa e sicuramente costosa per gli imprenditori. Il CNM per l'edilizia
principale prevede salari minimi nettamente superiori alla gran parte degli altri settori
artigianali. Un muratore che ha superato il tirocinio professionale guadagna ad esempio
almeno 5500 franchi al mese e un manovale non qualificato guadagna 4500 franchi. I salari
effettivamente pagati per muratori e costruttori stradali si aggirano in media sui 6000 franchi,
4900 per il personale non qualificato. A ciò si aggiungono la tredicesima mensilità, cinque
settimane di vacanza (sei per gli ultracinquantenni), otto festività retribuite, settimana di
40.5 ore (orario di lavoro annuale), 720 giorni di pagamento continuato del salario in caso di
malattia e un pensionamento anticipato particolarmente vantaggioso e unico in tutta la
Svizzera. Il salario medio dell'intero personale di cantiere si aggira sui 6000 franchi, pari
all'incirca al salario medio percepito in Svizzera.
Gli impresari costruttori non hanno alcun interesse nel dumping salariale
Per la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori è del tutto incomprensibile che il sindacato
Unia, con i suoi attacchi verbali, trascini continuamente nel fango l'edilizia principale, che
invece offre condizioni di lavoro esemplari, e che nei media accusi generalmente tutta la
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categoria degli impresari costruttori di voler polverizzare i salari e addirittura diffamandoli con
l’appellativo di "disonesti". In realtà, le imprese di questo settore devono vedersela con
aziende che tentano di procurarsi un vantaggio competitivo attuando il dumping salariale
illegale. Gli impresari costruttori sono fortemente interessati a far sì che tali casi vengano alla
luce.
Il sindacato Unia nega un controllo corretto del CNM
Eppure, il sindacato Unia ostacola proprio il controllo delle condizioni di lavoro. Anziché
controllare il rispetto del contratto assieme ai rappresentanti dei datori di lavoro, come
previsto dal CNM, redige a pagamento le cosiddette "analisi del rischio" dei subappaltatori,
come una qualunque azienda di consulenza commerciale per grandi imprese generali.
Indipendentemente dal fatto che le attestazioni di controllo acquistate sono prive di qualsiasi
valore legale, con il suo "Servizio specializzato per l'analisi del rischio" l'Unia impedisce
l'esecuzione del CNM, giuridicamente corretta e rispettosa del partenariato sociale, come ha
recentemente affermato in una sua perizia Urs Saxer, professore di diritto dell'università di
Zurigo. Per evitare che i lavoratori edili paghino le conseguenze dei giochi di potere
ideologici dei loro sindacati, la SSIC propone la proroga immutata del Contratto nazionale
mantello (CNM) fino al 31 dicembre 2016.
Per ulteriori informazioni:
- Gian-Luca Lardi, presidente centrale SSIC
Tel. 079 226 19 64, [email protected]
- Dott. Daniel Lehmann, direttore SSIC,
Tel. 079 129 11 52, [email protected]
- Martin A. Senn, vicedirettore, capo politica e comunicazione,
Tel. 079 301 84 68, [email protected]
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