A lavoro uguale
salario uguale
Come difendersi dalle
discriminazioni salariali
Sommario
Introduzione
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Le donne sono vittime di discriminazioni salariali
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Il lavoro delle donne è spesso sottovalutato
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Parità salariale significa…
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Percepire lo stesso salario per lo stesso
lavoro è un diritto
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Il mio salario: parliamone
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Discriminazione salariale: un esempio
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Che cosa potete fare?
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Parlare dei salari vale la pena: un esempio
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Denuncia per discriminazione salariale
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Maggiori dettagli
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Contatti
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L’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo sostiene
il progetto nell’ambito degli aiuti finanziari previsti dalla Legge sulla
parità dei sessi.
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Introduzione
In Svizzera le donne continuano a guadagnare in media il 20% in meno
rispetto agli uomini. Se per esempio un uomo guadagna 4500 franchi,
a una donna ne verranno corrisposti solo 3600. Questo comporta una
perdita salariale di circa 10000 franchi l’anno. Nell’arco di una vita
professionale di 35 anni, questo significa pagare ad una donna
350 000 franchi in meno.
In Svizzera la Costituzione federale e la Legge sulla parità dei sessi
vietano di pagare meno una donna per uno stesso lavoro. Invece nella
pratica questo divieto viene violato molto spesso. Il presente opuscolo
fornisce utili informazioni in merito e indica gli strumenti a cui ricorrere
per difendersi.
L’opuscolo è stato pubblicato in otto lingue, visto che le migranti subiscono una doppia discriminazione: come donne e come straniere sono
meno favorite sul mercato del lavoro svizzero. Potete ordinare ulteriori
copie dell’opuscolo al segretariato Unia.
Senza una vera e propria parità salariale, l’indipendenza economica
resta irraggiungibile per molte donne. Aiutateci a cambiare questo stato
di cose e impegnatevi con il vostro sindacato a favore di condizioni più
giuste sul mercato del lavoro!
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Donne
Uomini
Assicurazioni
Industria degli orologi
Industria agroalimentare
Commercio al minuto
Settore alberghiero e
della ristorazione
Produzione di prodotti
metallurgici
Pulizie
Salario mensile lordo (CHF)
Industria chimica
Differenze salariali
tra donne e uomini aventi
lo stesso profilo
Fonte: calcolatore salariale dell’USS al sito www.paritasalariale.ch
La presente tabella mostra la percentuale di donne che a pari condizioni guadagnano
meno degli uomini nei vari rami. Sono stati messi a confronto salari di donne e uomini
(convertiti in salari mensili lordi di impieghi a tempo pieno) aventi lo stesso profilo
professionale, vale a dire con lo stesso livello di formazione, esperienza professionale e
livello di competenze richieste per il posto.
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Le donne sono vittime
di discriminazioni salariali
Avete l’impressione che lavorate fino a mettere a repentaglio la vostra
salute senza che il vostro salario vi basti per vivere? In tal caso siete
nella situazione di molte donne che percepiscono una remunerazione
insufficiente per un’esistenza decorosa.
In Svizzera le donne guadagnano in media il 20% in meno rispetto agli
uomini. Le donne lavorano spesso nei rami (pulizie, settore alberghiero
e della ristorazione, commercio al dettaglio) nei quali i salari sono
generalmente bassi. Ma anche all’interno di uno stesso ramo si riscontrano notevoli differenze salariali tra i sessi. Tali differenze sono percettibili praticamente per ogni attività e a tutti i livelli gerarchici. Vari fattori
come la formazione, l’esperienza e la posizione in seno all’azienda
possono spiegare obiettivamente circa la metà di tali differenze. Per le
altre, si tratta di discriminazioni vere e proprie.
Questo dimostra che le donne percepiscono salari inferiori
e vengono discriminate solo per la loro appartenenza al sesso
femminile.
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Il lavoro delle donne è spesso
sottovalutato
I motivi della minor retribuzione delle donne sono molteplici:
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I rami nei quali lavora una maggioranza di donne sono caratterizzati
da salari inferiori perché un lavoro «tipicamente da donna» in genere
è tenuto in minor considerazione di un lavoro «da uomini» e quindi
meno remunerato.
Gli uomini non esitano a chiedere salari iniziali più elevati,
più gratifiche e promozioni.
Le esperienze al di fuori del settore lavorativo e nell’ambito
dell’assistenza o attività di volontariato raramente sono prese in
considerazione per l’inquadramento salariale. Questo è a scapito
delle donne, che si assumono gran parte dei compiti domestici e
familiari.
Spesso il lavoro a tempo parziale è l’unica possibilità che hanno le
donne per conciliare lavoro e famiglia. Lavorare a tempo parziale
significa rinunciare ad una parte del salario. Questo spesso si
ripercuote negativamente sulla carriera professionale e a lunga
scadenza anche sulla situazione previdenziale.
Ci sono poche donne con mansioni direttive, anche nei rami che
contano un gran numero di lavoratrici. Le donne si trovano spesso
confrontate a barriere, che precludono loro la strada verso posizioni
superiori.
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Parità salariale significa…
… che le donne e gli uomini percepiscono lo stesso salario per lo stesso
lavoro o per un lavoro di uguale valore.
… che una donna con le stesse qualifiche di un uomo ha le stesse
opportunità di carriera e di remunerazione.
… che l’attività lavorativa delle donne beneficia dello stesso riconoscimento sociale di cui godono gli uomini. Questo vale soprattutto per la
remunerazione di lavori «tipicamente femminili», come quelli nei
settori assistenziali e dei servizi.
… che chi lavora a tempo parziale gode della stessa considerazione
di chi lavora a tempo pieno, p. es. nella distribuzione del lavoro o in
materia di perfezionamento. Dipendenti a tempo parziale sono
per la maggior parte di sesso femminile.
Insieme con il vostro sindacato potete lottare per migliorare
la posizione delle donne sul mercato del lavoro e quindi per
l’uguaglianza.
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Percepire lo stesso salario
per lo stesso lavoro è un diritto
«Uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un
lavoro di uguale valore « (art. 8, Costituzione Svizzera)
Da tempo la Costituzione federale promuove la parità salariale tra
donna e uomo. I datori di lavoro sono tenuti a versare lo stesso
salario per un lavoro uguale o di uguale valore – questo è sancito
dalla Costituzione sin dal 1981.
La Legge sulla parità dei sessi – entrata in vigore il 1° gennaio
1996 – contribuisce ad una parità di fatto tra uomo e donna nella
vita professionale. I lavoratori e le lavoratrici non possono essere
discriminati/e in base al sesso al quale appartengono. Questo
divieto di discriminazione riguarda soprattutto l’assunzione,
l’attribuzione dei compiti e la remunerazione. La legge vieta anche
di remunerare le lavoratrici meno dei lavoratori solo perché si tratta
di donne o di madri.
Tuttavia, in Svizzera siamo ancora molto lontani da una vera e
propria parità salariale. Servono uomini e donne impegnati/e e
pronti/e a lottare per i loro diritti. La legge è dalla parte delle donne.
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Il mio salario: parliamone
Per poter lottare contro la discriminazione salariale, dobbiamo
parlare dei salari.
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Parlare dei salari in azienda tra colleghi è permesso. Non c’è alcuna
legge che vieti di farlo. Quindi incominciate a parlare dei vostri salari!
All’inizio forse questo disturberà qualcuno, ma poi le differenze si
faranno visibili.
Solo se so quanto guadagnano gli altri nell’azienda, posso capire se
il mio salario è discriminante o meno. Potrete ottenere un confronto
dei salari presso il vostro sindacato o usando il calcolatore salariale
per sesso dell’USS (www.paritasalariale.ch).
Il contratto collettivo al quale siete sottoposte può comprendere delle
disposizioni speciali in materia di parità salariale. Informatevi presso
il vostro o la vostra fiduciario/a o presso il vostro sindacato!
Alcuni contratti di lavoro individuali indicano esplicitamente che
non è consentito parlare dei salari. Se da voi le cose stanno così,
naturalmente dovete essere prudenti.
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Discriminazione salariale:
un esempio
La signora Berset lavora da 20 anni come venditrice nello stesso
negozio. Poiché gli affari vanno a gonfie vele, il negozio viene ampliato
e viene assunto un nuovo venditore. Questo fa lo stesso lavoro della
signora Berset, ma è pagato 600 franchi più di lei. Il direttore del
negozio motiva questa differenza salariale con il fatto che il giovane
è stato assunto come potenziale futuro direttore di filiale e che ha una
formazione migliore.
Questo esempio è ispirato ad un caso vero che è finito davanti ai
tribunali. La querelante ha vinto la causa, e il suo salario ha dovuto
essere adattato. Il fatto che qualcuno in futuro avrà una funzione
superiore in un’azienda non costituisce un motivo sufficiente per
pagarlo di più. Anche una miglior formazione dei colleghi non giustifica
una differenza salariale se è in diretta relazione con l’attività lavorativa
presente.
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Che cosa potete fare?
Che cosa potete fare se pensate di percepire ingiustamente
un salario inferiore rispetto ai colleghi maschi?
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Rivolgetevi al vostro sindacato e lasciatevi consigliare e aiutare.
Parlate del vostro salario e contribuite ad una maggior trasparenza
in materia di salari. In Svizzera parlare del salario costituisce ancora
un tabù.
Procuratevi informazioni e una documentazione volta a comprovare
i vostri sospetti. Chiedete quali sono le regole in materia di salari e
come funziona il sistema salariale della vostra azienda.
Cercate il colloquio diretto con il o la superiore o il/la responsabile
del personale solo quando siete ben preparate. Il vostro segretario o
la vostra segretaria sindacale possono aiutarvi nella preparazione.
Rivolgetevi alla vostra commissione aziendale. Insieme potete
chiedere che il datore di lavoro renda pubblico il sistema salariale
o che l’azienda svolga un’analisi dei salari. A tale scopo la Confederazione mette gratuitamente a disposizione delle aziende un test
sulla parità salariale chiamato «Logib» (www.logib.ch).
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Nel 2001 Malica Skrijelj è stata una delle prime donne a vincere
una causa per discriminazione salariale davanti ad un tribunale.
Come operaia dell’industria metalmeccanica, guadagnava 1000
franchi in meno rispetto ai sui colleghi maschi. Ha lottato per
difendere i suoi diritti per tre anni con l’aiuto del sindacato.
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Vale la pena parlare dei salari:
un esempio
Josefine lavora come responsabile di reparto nel dipartimento tecnico
di una grande azienda di servizi. Alcuni anni fa ha constatato che pur
essendo lei la responsabile alcuni suoi sottoposti guadagnavano di
più. Ne ha parlato agli altri responsabili di reparto, e ha capito di essere
l’unica a trovarsi in quella situazione.
Josefine ha quindi invitato ogni responsabile di reparto per un colloquio
approfondito, spiegando il motivo dell’incontro e chiedendo delucidazioni sui salari. «Rimasi sbalordita. I miei colleghi hanno reagito
molto bene, dando prova di comprensione e mi hanno fornito ogni
informazione».
Dopo aver parlato con il sindacato, Josefine si è rivolta al capo con
una lista dei salari. Questi dapprima ha noegato la discriminazione e
messo in dubbio le cifre. «Voleva sapere da chi avevo avuto i dati e ha
fatto allusione alla protezione dei dati. E’ stato zitto solo quando gli ho
detto che le informazioni me le avevano date i miei colleghi .», ricorda
Josefine.
Qualche tempo dopo la direzione le ha annunciato con una lettera
un aumento del suo salario in seguito ad «alcune irregolarità».
Il suo salario è aumentato del 10%.
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Denuncia per discriminazione salariale
La Legge sulla parità dei sessi prevede la possibilità di sporgere denuncia per discriminazione salariale sia da parte delle dirette interessate
che da parte di sindacati e organizzazioni femminili. Le denunce di
questo tipo sono spesso lunghe e laboriose, pertanto è meglio preferire
dapprima altre possibilità di azione. Tuttavia – se la discriminazione
può essere dimostrata – le possibilità di successo sono molto buone.
Buono a sapersi:
n È possibile sporgere denuncia fino a cinque anni dopo
aver cambiato posto di lavoro.
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I procedimenti basati sulla legge sull’uguaglianza sono gratuiti
anche per chi perde. Gli onorari degli avvocati sono a carico della
querelante o della sua protezione giuridica.
Durante l’intero procedimento e nei 6 mesi successivi vige
la protezione contro il licenziamento.
Ci vuole coraggio e senso civico per fare sapere a tutti che i vostri
diritti sono lesi. È importante avere il sostegno di chi vi sta attorno
(famiglia, sindacato, colleghi e colleghe).
Se ad essere interessate sono molte persone nella stessa azienda,
il sindacato può presentare una denuncia da parte dell’associazione
e inizialmente potete restare anonime.
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Maggiori dettagli
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Alla pagina internet www.paritasalariale.ch è a disposizione un
calcolatore che vi permette di confrontare il vostro salario con quelli
corrisposti a uomini e donne nel vostro ramo. Il sito offre anche molte
altre utili informazioni sulla discriminazione salariale e le possibili
misure per farvi fronte.
In occasione dell’anno della parità salariale, l’USS ha pubblicato un
opuscolo con il profilo di varie donne che si sono impegnate per
ottenere salari migliori per le donne. L’opuscolo è disponibile al
segretariato centrale Unia.
Alla homepage di Unia www.unia.ch troverete ulteriori informazioni
sulla campagna per la parità salariale di Unia.
Potrete ottenere maggiori dettagli in merito presso la vostra sezione o
presso la segretaria per l’uguaglianza della centrale Unia, all’indirizzo
[email protected].
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Contatti
Unia Aargau Bachstrasse 41, Postfach 3918, 5001 Aarau
T +41 848 333 003, [email protected]
Unia Bern Monbijoustrasse 61, 3001 Bern
T +41 31 385 22 22, [email protected]
Unia Biel-Seeland/Solothurn Murtenstrasse 33, Postfach 1792, 2501 Biel
T +41 32 329 33 33, [email protected]
Unia Fribourg rue des Alpes 11, case postale 1574, 1700 Fribourg
T +41 26 347 31 31, [email protected]
Unia Genève chemin Surinam 5, case postale 288, 1211 Genève 13
T +41 22 949 12 00, [email protected]
Unia Neuchâtel avenue de la Gare 3, case postale 3136, 2001 Neuchâtel
T+41 32 729 30 29, [email protected]
Unia Nordwestschweiz Rebgasse 1, Postfach, Gewerkschaftshaus, 4005 Basel
T +41 61 686 73 00, [email protected]
Unia Ostschweiz-Graubünden Lämmlisbrunnenstr. 41, 9000 St. Gallen
T +41 71 227 25 70, [email protected]
Unia Ticino via Canonica 3, casella postale 5650, 6900 Lugano
T +41 91 910 50 70, [email protected]
Unia Transjurane rue des Moulins 19, case postale 1042, 2800 Delémont 1
T +41 32 421 60 60, [email protected]
Unia Valais rue de la Dent-Blanche 9, case postale 2190, 1950 Sion
T +41 27 322 60 48, [email protected]
Unia Vaud place de la Riponne 4, case postale 7667, 1002 Lausanne
T +41 21 310 66 00, [email protected]
Unia Zentralschweiz St. Karlistrasse 21, Postfach 4864, 6002 Luzern
T +41 41 249 93 00, [email protected]
Unia Zürich-Schaffhausen Stauffacherstrasse 60, Postfach 1544, 8026 Zürich
T +41 44 299 25 59, [email protected]
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