di Maria Laura Marescalchi e Nadia Baiesi - LANDIS
Luoghi della memoria
Trasmissione
ieri
della
oggi
MEMORIA COLLETTIVA
Per la scuola
DIDATTICA INCENTRATA SUL LABORATORIO
uscita dalle aule scolastiche per stabilire contatti col territorio
• Sviluppare una didattica dei luoghi
in grado di valorizzare visite didattiche
e lezioni itineranti
• Interrogare i luoghi della memoria
alla ricerca di tracce del passato e segni del
presente che possano trasformarsi in fonti per la
ricostruzione di eventi storici o in strumenti per
l’educazione alla cittadinanza
Conoscenze
Collocazione attività
• Programmazione di Storia
• Educazione alla convivenza civile
porre l’accento sul luogo come fonte storica, impostando
un lavoro che permetta di risalire dall’evento locale
a un contesto più generale
insistere sulla dimensione esperienziale del luogo come contenitore di memorie
riuscire a mantenere un nesso tra i due aspetti
non potrà che rafforzare l’apprendimento,
agendo potentemente sulla motivazione
la progettazione di un percorso attraverso
un luogo opportunamente scelto è un buon modo
per misurarsi con quei particolari “luoghi”
rappresentati da alcune ricorrenze, come
le giornate della memoria
(quella delle persecuzioni e dello sterminio degli
ebrei e, sulla scia di questa, le altre, già istituite
e consacrate alla memoria di altre vittime),
facendone occasioni
di apprendimento e di formazione,
e
non vuote celebrazioni ufficiali
Spesso l’uscita dalla scuola si configura come
una delega
totale da parte dell’insegnante
a coloro che operano sui luoghi
può capitare che l’insegnante non abbia piena chiarezza di tutte le questioni
che il rapporto col luogo pone e che la guida a cui si affida non metta
in campo tutte le cautele metodologiche indispensabili
al corretto svolgimento dell’attività
In questo caso
fallirebbe il conseguimento degli obiettivi prefissati
Lo scopo dell’attività che qui si propone è stimolare nel
docente la riflessione sulle opportunità e sulle insidie
che la visita a un luogo della memoria può nascondere
Il docente si appresta a predisporre una unità di apprendimento
che prevede, come laboratorio, la visita di un luogo della memoria
Non avendo più di una giornata da dedicare all’uscita,
è costretto a scegliere un luogo (di deportazione, di internamento,
teatro di un massacro di civili, ecc.) vicino
dove ancora non è stata allestita una struttura che disponga
di un adeguato servizio didattico-educativo
con cui concordare il lavoro
per cui
l’intera organizzazione della visita ricade sulle sue spalle
Decide che vale comunque la pena tentare, perché è
convinto che l’andare sui luoghi possa costituire un efficace
ponte tra il presente dei suoi allievi e delle sue allieve
e il passato, tale da agire anche nel senso di rafforzarne
la motivazione allo studio
grande è l’incertezza su
come presentare il luogo
Il suo timore è che la visita non solo possa non aggiungere
nulla di significativo al lavoro svolto in classe e rivelarsi
noiosa o inutile, ma che addirittura finisca per risultare
fuorviante
I suoi timori sono fondati, perché
• l’azione del tempo trasforma profondamente l’aspetto dei
luoghi, fino a renderli, a volte, irriconoscibili
• una successione di differenti destinazioni d’uso ne ha
alterato l’aspetto originale
• sovrapposizione di monumenti, non sempre coerenti con
una lettura storiograficamente corretta dell’evento che vi
ha avuto luogo
• da tempo abbandonati e perciò stravolti dall’incuria e
dall’azione della natura
Casaglia
(Parco storico
come
di Monte Sole,
luogo della strage
nota come
"strage di Marzabotto")
Di un intero borgo
restano i ruderi
della chiesa e
del campanile.
Il problema è:
far parlare il luogo?
Esempio di trasformazione di un “luogo della memoria”
Caprara di Sopra come era
fino al 2004
Caprara di Sopra come è oggi,
a lavoro di recupero avviati
Descrizione dell'attività
Utilizzo didattico di un luogo della memoria
legato a eventi relativi alla seconda guerra mondiale
Un luogo della memoria rappresenta un ponte tra presente e passato;
è vero che i luoghi sono di per sé muti, ma possono assumere un
significato per chi li vede
Diventa necessario creare le condizioni per stabilire una relazione,
attraverso il luogo, con gli eventi passati che lo hanno segnato,
affinché avvenga un “passaggio del testimone”
Nel caso dell’utilizzo didattico di un luogo della memoria,
è fondamentale la mediazione dell’insegnante
DECOSTRUITO, DECODIFICATO
sottoposto a CRITICA
come tutte le altre fonti di memoria
• Un luogo va affrontato alla stregua di una qualsiasi altra fonte e,
come tale, va sottoposto a critica
• Nessun luogo si può considerare “intatto”; lo stato in cui si trova è
sempre frutto di una scelta: sia che presenti degli interventi, che
sono da decodificare (spesso ospita una stratificazione di memorie,
che rappresentano il modo in cui è stato vissuto nel corso del tempo),
sia che si trovi in stato di abbandono
• I luoghi che presentano molti monumenti possono essere letti
secondo la chiave dell’incrocio di memorie, spesso conflittuali
• Va mantenuta sempre una distinzione tra storia e memoria, pur
tenendone presenti gli intrecci
(Questo è da non dimenticare soprattutto quando si fa uso di un testimone:
non dovrebbe essere utilizzato come guida e va sottoposto alla medesima
critica cui si sottopone ogni fonte orale. In particolare, di fronte a ogni
testimonianza occorre sempre riferirsi al tempo e alla cultura che l’hanno
prodotta (non dobbiamo mai dimenticare che il testimone parla oggi)
• Un luogo è, sì, segnato da un evento particolare, ma ha anche un “prima”
e un “dopo” che non devono essere trascurati; è bene cercare di realizzare
un percorso di continuità del luogo tra passato e presente, valorizzandone
l'importanza nel presente
• La visita al luogo si deve configurare come “esperienza”. Occorre perciò
trovare il modo di colmare la distanza (= senso di estraneità) tra il luogo e
Il fruitore, a partire dal presente del fruitore
• Prima della visita va ricostruito il contesto dell’evento che segna il luogo,
mentre il racconto fondato dell’evento può avvenire durante la visita, che
non deve essere condotta da testimoni. Ciò non significa che il testimone
non possa avere uno spazio, anzi è spesso molto efficace, ma va utilizzato
con cautela (v. cautele metodologiche)
• Contesto e racconto possono essere integrati dalla presentazione, nel corso
della visita, di varie tipologie di fonti e strumenti, attraverso le quali gli
alunni possano mettere a confronto il presente e il passato:
fotografie d’epoca, lettura di testimonianze scritte, mappe del luogo sulle
quali indicare lo svolgersi degli eventi
• Nel pianificare una visita è bene che ci sia un accordo preliminare tra
insegnanti e operatori (là dove è attivo un servizio didattico-educativo)
Dopo aver letto la definizione del contesto problematico e la
scheda di Documentazione si abbozzi la progettazione di un
percorso didattico su un luogo della memoria specificando i
seguenti passaggi:
1) definizione della classe con cui
lavorare, del contesto della visita
(storia, educazione alla cittadinanza,
anniversario, …), della durata del
percorso e degli obiettivi che si
vogliono raggiungere
3) riflessione su come articolare nel
percorso didattico l’episodio locale
con la storia generale e su quali
tipologie di materiali predisporre
allo scopo (documenti d’archivio,
pagine di storiografia, manuali,
fonti filmiche o letterarie, mappe,
fotografie, ...)
2) scelta del luogo – se possibile,
sarebbe opportuno che la scelta
cadesse su un luogo presente nel
proprio territorio
e riflessione sullo
stato in cui si trova
4) valutazione dell’opportunità di fare
ricorso a un/una testimone o alla lettura
(o visione di foto o filmati) di testimonianze
(su com’era il luogo prima o durante
l’evento che l’ha segnato), facendo
attenzione agli intrecci di storia e memoria
5) giustificazione della scelta del tipo di
attività e degli strumenti che si ipotizza di
utilizzare per una mediazione efficace, in
relazione alle finalità che si vogliono
raggiungere
Per farsi una prima idea di che cosa comporta la problematica dei luoghi della memoria
rinviamo ai materiali reperibili in http://www.landis-online.it/Materiali/Memoria_cornice.htm.
Allo stesso indirizzo, alla sezione “Itinerari Landis - I luoghi della memoria”,
Luoghi della memoria e didattica della storia di Maria Laura Marescalchi offre una panoramica
sulla situazione europea.
Per un approccio in chiave più ampia e problematica all’argomento,
segnaliamo gli interventi di Tristano Matta
(http://www.novecento.org/interMatta.html) e di Giuliana Bertacchi
(http://www.novecento.org/Bertacchi3.htm), dove il concetto di luogo della memoria
è inteso in un’accezione più ampia che può fornire spunti anche per un laboratorio
impostato sull’intreccio di fonti diverse e su un arco cronologico più ampio.
Può essere d’aiuto anche visitare alcuni siti che illustrano i servizi didattico-educativi
offerti da strutture che operano sui luoghi, in Italia e all’estero, per esempio:
http://www.istoret o.it/museo_lab/intro.htm - http://www.comune.modena.it/istorico/
page/didattica/itinerari.html - http://www.oradour.org/i ndex.htm http://www.ghwk.de/ital/italstart.htm - http://www.bergenbelsen.de/de/
ildungsangebote/#1
• Nadia Baiesi, Gian Domenico Cova, Educa il luogo, in Tristano Matta
(a cura di), Un percorso della memoria. Guida ai luoghi della violenza
nazista e fascista in Italia, Istituto regionale per la storia del movimento
di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia, Milano, Electa 1996, pp. 140-151
• Nadia Baiesi, Storia e memoria: percorsi educativi attraverso i luoghi
(Doc 46Kb) , in A. Chiappano, F. Minazzi (a cura di), Il presente ha un
cuore antico, Thélema Ed., Milano 2003, pp. 179-189
• Fausto Ciuffi, Il valore formativo dei luoghi della memoria, in Daniele Novara
(a cura di), Memoranda. Strumenti per la giornata della memoria,
La meridiana, Molfetta 2003
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La didattica dei luoghi