P E R I O D I C O
D E L L A
Z O O T E C N I A
P R O D U T T I VA
NUMERO 16 • ANNO VIII (n° 2) • LUGLIO 2013
Produzioni eccellenti
e gestione manageriale:
una ricetta che
in zootecnia premia
Stress da caldo
Adattamenti ambientali e gestione alimentare,
i fattori chiave per superarlo
Con la Dott.ssa Isa Fusaro - dell’ateneo teramano - sono
stati approfonditi gli effetti dello stress da caldo nelle bovine
da latte e con l’occasione sono state presentate le proposte
tecnico-commerciali Dell’Aventino per la stagione in corso. Un
altro tassello al posto giusto del rapporto tra “chi fa e chi
insegna”. Vi rimando agli articoli interni di questo numero per
gli approfondimenti del caso.
Ringrazio gli autori degli articoli riportati su questo numero
per il loro prezioso contributo.
Presentiamo infine nella rubrica “Area marketing” il restyling
del nostro web-site. Ci auguriamo che rappresenti la miglior
vetrina della nostra Azienda ed un mezzo in grado di
aumentare la relazione con i nostri stakeholders e di far
intendere loro al meglio il nostro lavoro. Spero che possiate
essere veramente numerosi ad “entrare in connessione con noi”!
Buona lettura.
Detto
tra noi
Gentili Lettrici e Gentili Lettori,
l’anno in corso prosegue tra incertezze e difficoltà. Ognuno
di noi s’imbatte nelle preoccupazioni che il panorama
economico-sociale quotidianamente ci presenta.
Non proprio uno scenario ideale, soprattutto per chi vuole
“fare impresa” oggi in Italia. L’Istat segnala per il secondo
anno consecutivo un calo costante dei consumi alimentari;
segno che la crisi che attanaglia le famiglie italiane è arrivata
in settori primari che sono generalmente considerati anticiclici.
Cosa fare in questo contesto assai critico?
In Dell’Aventino tutti concordiamo sul fatto che innanzitutto
vanno perseguiti sempre e comunque gli obiettivi strategici
individuati da tempo. Certamente però vanno riconsiderate
le tattiche di breve periodo.
Uno degli obiettivi strategici su cui si fonda la Dell’Aventino
Mangimi è quello di essere un punto di riferimento per gli
allevatori del centro-sud Italia, del settore latte in particolare
(bovino, bufalino e ovino). Nella sostanza vuol dire:
• affiancare gli allevatori che producono eccellenze alimentari
fornendo loro il supporto agro-zootecnico con l’intento di
ottenere risultati costanti nell’arco dell’anno;
• contribuire a massimizzare la gestione economica della
stalla (più ricavi e meno costi);
• fornire le ultime conoscenze nell’ambito del benessere
animale;
• concorrere ad esaltare la “qualità delle produzioni”.
In questo numero riportiamo casi emblematici di successo
di nostri clienti che ci inorgogliscono e ci fanno comprendere
che la strada intrapresa è quella giusta. Per poter essere
sempre “un passo avanti” e per poter rispondere alle
esigenze della Clientela, i nostri Agenti, ma soprattutto i
Tecnici, impegnano tempo e risorse per aggiornare le loro
conoscenze e per scambiare esperienze anche al di fuori
dell’ambito aziendale. Nello specifico crediamo molto
nell’interscambio di conoscenza tra azienda e università:
oggi è indispensabile ad entrambe per crescere e migliorare.
Dell’Aventino da anni collabora con le più prestigiose
università italiane del settore agro-zootecnico.
Con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ad
esempio, partecipiamo ad un progetto coordinato dal Prof.
Masoero sulla calibrazione delle curve NIR per la valutazione
della composizione aminoacidica delle materie prime e dei
mangimi; con la Facoltà di MedicinaVeterinaria dell’Università
Federico II di Napoli, con il Prof. Zicarelli in particolare (vera
autorità mondiale del settore bufalino), eseguiamo test ed
approfondimenti scientifici su nuove forme di alimentazione;
con la Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agroalimentari e
Ambientali dell’Università di Teramo, in particolare con il
Prof. Giuseppe Martino, sviluppiamo studi sulle filiere del
latte e della carne. E soprattutto teniamo a costruire “ponti”
di sapere tra mondo aziendale e mondo accademico. Ad
esempio lo scorso 5 luglio si è svolta in Azienda un’importante
giornata formativa con la partecipazione di una qualificata
platea di tecnici, alimentaristi, veterinari, clienti allevatori, oltre
alla rete di Agenti Dell’Aventino.
Nereo Dell’Aventino
Amministratore Unico - Dell’Aventino Srl S.U.
P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA
NUMERO 16
ANNO VIII (n° 2)
LUGLIO 2013
Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag
3
La parola al tecnico . . . . . . . . . Pag
5
Buone nuove ................... Pag
8
Innovazione e sinergia, una via giusta per il futuro
Lo stress da caldo nelle bovine da latte
Le ultime novità in casa Dell’Aventino
Sotto i riflettori ................ Pag 10
• Azienda Agricola Faustini
• Fattoria Maiuri
A rigor di legge ............... Pag
Norme e regolamenti
13
L’esperienza positiva ........ .Pag 14
Nicola Genobile, Torrevecchia Teatina (CH)
In linea con il mercato ....... Pag
16
2013/14: previsioni di raccolti record per cerali e soia
Vita d’azienda .................. Pag 17
Filo diretto tra Dell’Aventino e i suoi collaboratori
Noi&Voi ....................... Pag 18
A domanda rispondiamo
Area marketing ............... Pag 19
Ricco di informazioni e facile da consultare:
è online il nuovo sito Dell’Aventino
Editore
Dell’Aventino S.r.l. - S. U.
66022 Fossacesia (CH) - S.P. Pedemontana, 8
Tel. 0872.62.211 r.a. - Fax 0872.62.00.05
www.dellaventino.it
[email protected]
[email protected]
2
Progetto grafico
Sinergia Advertising - Pescara
Stampa
Litografia Botolini - Rocca S. Giovanni (Ch)
Tiratura
9.000 copie
Primo piano
Prof. Giuseppe Martino
L’articolo di apertura
Laureato in Medicina Veterinaria
è Docente di Produzioni Animali
presso la Facoltà di Bioscienze
e Tecnologie Agroalimentari e Ambientali
dell’Università di Teramo
Innovazione e sinergia,
una via giusta per il futuro
I risultati di una sperimentazione sul latte vaccino esaltano il valore aggiunto
della collaborazione tra pubblico e privato, tra università, istituti di ricerca, istituzioni e aziende
Gli allevatori, non solo in Abruzzo, vivono sulla
propria pelle e quotidianamente la precarietà del loro
lavoro; in particolare nel settore latte i modesti prezzi
pagati “alla stalla”, la concorrenza estera aggressiva, i
ristretti margini, le richieste mensili di latte vaccino
in calo generalizzato gettano più di un’ombra sul
loro futuro. Tale situazione si ripercuote anche sul
prodotto trasformato e sulla produzione.
Come uscire allora da quest’impasse?
Occorrono doti come dinamismo, intraprendenza,
progettualità per scuotersi e aprire nuovi varchi;
bisogna ripensare l’azienda zootecnica e i
suoi prodotti, non ultimi i processi produttivi.
Puntare sulla filiera corta e la trasformazione del latte
in formaggi tipici per avere un certo “valore aggiunto”,
ad esempio, è una stimolante soluzione: con una
oculata strategia ed opportune variazioni sul tema
della tipicità si possono cogliere interessanti risultati.
Oppure si può guardare oltre, osservare i nuovi trend
di consumo e notare ad esempio come i prodotti
salutistici - e tra essi i cosiddetti funzionali (quelli cioè
che promettono più salute con l’aggiunta di sostanze
benefiche) - stanno prendendo piede.
Sembrano mercati presidiati quasi esclusivamente
dai big di settore e invece unendosi in consorzi e
investendo nella ricerca, anche piccole aziende
possono cavalcare l’onda dell’innovazione.
Lo dimostra un progetto dal titolo “Innovazione
della filiera bovina da latte in Abruzzo per
produzioni lattiero-casearie ad elevato
contenuto salutistico ed ecocompatibile”
promosso dall’Università di Teramo attraverso il
Consorzio di Ricerca “Innovazione Tecnologica,
Qualità e Sicurezza degli Alimenti” (IT.QSA),
con sede presso l’ateneo aquilano costituito da
un’aggregazione di Imprese, Università, Istituzioni
di Ricerca, Enti Pubblici e Privati che operano sul
territorio abruzzese. Il Consorzio è focalizzato sul
3
È da tener presente che la carenza nutrizionale di
Iodio rappresenta uno dei problemi di salute pubblica
più importanti in Italia e nel mondo; si stima che
circa 5 milioni di italiani siano esposti agli effetti della
carenza iodica e, specialmente nel caso degli anziani,
non sempre rimedi come il sale iodato - approvato
dalla legge nel 2005 che ne prevede la vendita
obbligatoria - sono consigliabili.
La sperimentazione è ancora in corso e si svolge
comparando l’assorbimento di Iodio in due gruppi
di animali, uno cosiddetto “controllo” alimentato
secondo una normale razione e l’altro “sperimentale”,
alimentato con la stessa razione ma arricchita con
100 grammi al giorno di una particolare integrazione
a base di alghe marine Ascophyllum Nodosum
(somministrati in due tornate).
Dopo due mesi di studio, il latte del gruppo
“sperimentale” vantava ben 1400-1500 microgrammi
di Iodio/kg di latte, contro i 480-600 riscontrati nel
gruppo “controllo”.
La ripetizione dell’analisi presso un organismo terzo
ha prodotto valori analoghi a testimonianza della
veridicità della sperimentazione.
A titolo di confronto sono stati prelevati casualmente
in alcuni punti vendita diversi campioni di latte ed i
risultati si attestano su valori oscillanti dai 580 agli
850 microgrammi/kg (in linea quindi con i 480-600
del gruppo “controllo”).
Giova ricordare che il fabbisogno giornaliero di
Iodio in un adulto è di circa 150/200 microgrammi,
maggiore durante la gravidanza e l’allattamento.
Fatte le dovute proporzioni, per apportare benefici al
nostro organismo sarebbe quindi già sufficiente bere
un bicchiere di “latte iodato” al giorno, alimento dal
sapore gradevole oltre che facilmente digeribile.
E’ stata calcolata anche l’incidenza del maggior costo
delle alghe che l’allevatore si troverebbe a sostenere
e che ammonterebbe a pochi centesimi per litro
di latte prodotto: un aumento del tutto irrisorio
se si considera il valore aggiunto di innovazione di
prodotto e i benefit salutistici che sarebbero percepiti
dal consumatore.
I risultati positivi della sperimentazione hanno
indotto il team di ricercatori a spingersi oltre: infatti
sono in corso dei test anche sui prodotti trasformati
realizzati con latte iodato, i cosiddetti “formaggi
iodati”.
settore agroalimentare, con particolare riferimento
alla Qualità ed alla Sicurezza degli Alimenti, al fine di
sviluppare la competitività tecnologica nei territori
di attinenza.
Il progetto di ricerca, finanziato dalla Regione
Abruzzo nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale
(PSR) 2007-2013, Misura 1.2.4, vede la partecipazione
dell’Università di Teramo (ente promotore e
coordinatore del progetto di ricerca), l’Università
di Chieti, l’Azienda mangimistica Dell’Aventino,
l’Azienda Agricola Dino Rossi di Ofena (AQ),
l’Associazione Regionale Allevatori d’Abruzzo (ARA),
il Centro di Ricerca Regionale “CRAB” e AN.SA.PE.,
Società Cooperativa Agricola srl.
Nell’ottica del miglioramento e della differenziazione
di prodotto, l’obiettivo generale del progetto
prevede l’arricchimento del latte con importanti
microelementi indispensabili per la nutrizione
dell’uomo - soprattutto per le fasce più deboli come Zinco, Selenio, acidi grassi Omega 3 e - novità
assoluta - Iodio, non aggiunti in seconda battuta ma
integrati nell’alimentazione delle vacche da latte.
Lo Iodio è importante nella nostra alimentazione
quotidiana: assicura il normale accrescimento
dell’organismo ed è indispensabile per la produzione
degli ormoni tiroidei che hanno un ruolo chiave nella
regolazione dei processi metabolici cellulari e delle
funzioni vitali.
Queste esperienze hanno molto da insegnare, a
noi che ci occupiamo di divulgazione scientifica e di
ricerca applicata, ma soprattutto agli allevatori i quali,
stretti nella morsa della crisi e dei prezzi bassi del
latte alla stalla, potranno trovare spiragli di successo
per il futuro.
Promuovendo progetti di ricerca applicata, agendo
in rete con imprese lungimiranti, optando per una
gestione più moderna e coraggiosa delle aziende,
non si farà molta fatica ad inaugurare l’era dei circoli
virtuosi.
4
Giuseppe Martino
La parola
al tecnico
Dott.ssa Isa Fusaro
Laureata in Medicina Veterinaria
è Ricercatrice Universitaria
e Docente di Alimentazione
e nutrizione animale
presso la Facoltà
di Medicina Veterinaria
dell’Università di Teramo
Il punto di vista
dei professionisti
del settore su un tema
di interesse generale
Lo stress da caldo nelle bovine da latte:
monitoraggio, conseguenze e prevenzione
Guida agli accorgimenti gestionali per affrontare con successo le problematiche
di produttività, riproduttività e benessere legate alle temperature elevate
bruscamente e permangono a valori elevati per tempi
prolungati, come spesso accade nelle aree mediterranee,
è poco probabile assistere ad un acclimatamento veloce;
i rapidi cambiamenti climatici con il passaggio da basse ad
alte temperature hanno reso l’“heat stress” un problema
particolarmente attuale per le bovine da latte.
Il caldo durante la stagione estiva è un fattore prevedibile
che deve essere affrontato nella quasi totalità degli
allevamenti di bovine da latte presenti sul territorio
italiano. Lunghe giornate estive con temperature elevate
tra 30°C e i 40°C non rappresentano di certo le
condizioni migliori per le bovine, soprattutto per quelle
che si trovano all’inizio della lattazione.
Alle temperature diurne particolarmente difficili da
sopportare, seguono quelle notturne che spesso,
purtroppo, variano di pochi gradi. E’ stato dimostrato che
gli effetti negativi del caldo diurno possono essere arginati
sensibilmente se durante la notte le temperature subiscono
un sostanziale abbassamento. Una vasta bibliografia indica
che l’adattamento al caldo per le bovine ad alta produttività
avviene gradualmente e così, se le temperature si innalzano
Stress da caldo:
conseguenze fisiologiche
Le bovine da latte sono capaci di adattarsi ad una larga
varietà di condizioni ambientali ma la massima produttività
può essere ottenuta solo all’interno di un range di valori
di temperatura e umidità relativa che viene definito di
termoneutralità. All’interno della zona di termoneutralità
(ZTN) è raggiunta la massima produttività al minimo
Alcuni tipici rimedi per ovviare alla situazione critica che si verifica nella stagione estiva.
5
costo fisiologico (Johnson, 1987). In altre parole, la zona di
termoneutralità è quell’intervallo di temperature e umidità
all’interno del quale è minima l’energia destinata a produrre
o disperdere calore ed è massima l’energia destinata alle
produzioni zootecniche. Secondo Johnson (1987), la zona
di termoneutralità per le bovine in asciutta è compresa fra
0°C e 24°C e per le bovine in lattazione oscilla tra valori
di -5°C e 21°C.
L’umidità relativa dell’aria svolge un ruolo determinante
nel condizionare l’effetto della temperatura sulle risposte
metaboliche dell’animale; per questo già dagli anni ‘90 è
stato messo a punto un indice sintetico che esprime questo
effetto; tale indice viene chiamato THI (Temperature
& Humidity Index) e si calcola a partire da valori che si
debbono registrare negli spazi dove vivono gli animali.
essendo presente nel sudore dei ruminanti in elevate
quantità, potrebbe subire bruschi cali di concentrazione e
potrebbe condizionare i fabbisogni nutrizionali di questo
elettrolita da parte dell’animale.
UMIDITA’
70
C°
15
20
25
30
35
Il THI è calcolato mediante un’equazione che comprende la
temperatura dell’aria e l’umidità relativa. Quando il valore
di THI eccede 72 (es. 24°C con 70% di umidità), le bovine
iniziano a percepire lo stress da caldo anche se le loro
performances produttive e riproduttive non sono state
ancora attaccate. Quando il THI eccede il valore di 78 (es.
27°C e 80% di umidità) la produzione di latte da parte delle
bovine viene fortemente compromessa; quando i valori
invece superano 82 (es. 32°C con 55% di umidità), ci si può
aspettare un calo significativo della produzione.
E’ molto importante la valutazione del THI in stalla in quanto
ci fornisce indicazioni sulla reale percezione dello stress da
caldo a cui gli animali sono sottoposti. Infatti, nelle stalle
non in possesso di un sistema di rilevazione automatica del
THI, l’utilizzo dei sistemi di aerazione artificiale vengono
erroneamente attivati da una percezione delle temperature
che non tiene conto delle reali esigenze degli animali.
80
90
LATTE KG/GG
36.0
36.0
34.8
33.0
30.2
36.0
36.0
34.6
32.3
28.8
36.0
36.0
34.2
31.5
27.2
UMIDITA’
70
C°
15
20
25
30
35
80
90
INGESTIONE SS/GG
21.4
21.3
21.0
20.6
20.2
21.4
21.3
20.9
20.5
20.0
21.4
21.3
20.8
20.3
19.8
Effetto dello stress termico sulla produzione di latte e
l’ingestione di alimenti.
Lo sforzo che gli animali compiono per stabilizzare la
loro temperatura corporea è essenziale per controllare
le reazioni biochimiche e i processi fisiologici associati
al normale metabolismo (Shearer e Beede, 1990). Per
mantenere l’omeotermia (capacità di mantenere costante
la temperatura corporea), un animale deve essere in
equilibrio termico con l’ambiente. E’ opportuno a tal
proposito ricordare che tutte le regioni dell’area
mediterranea raggiungono durante il periodo
estivo temperature superiori a quelle critiche
con conseguenti condizioni di stress da caldo
per le bovine da latte. L’interazione tra le bovine da
latte e l’ambiente è evidenziata da alcuni studi in cui bovine
ad alto potenziale genetico, che registravano elevatissime
produzioni in contesti caratterizzati da climi temperati,
nel momento in cui sono state trasferite in ambienti
tropicali non hanno manifestato le loro reali capacità
produttive (Kadzere, 2002). Gli animali sottoposti a heat
stress mettono in atto una serie di comportamenti tesi a
diminuire la loro “sofferenza” e ristabilire l’optimum termico.
Col crescere della temperatura, le vacche prediligono, per
dissipare il calore, i mezzi evaporativi. In sostanza, eliminano
l’eccesso di caldo tramite la respirazione e la sudorazione a
scapito dei mezzi non evaporativi (convezione, conduzione,
irraggiamento). Quindi i primi effetti riscontrabili sono
un aumento delle perdite di acqua tramite il sudore e
un incremento della frequenza respiratoria. Berman et al.
(1985) riportano che la frequenza respiratoria inizia ad
aumentare da temperature di 25°C per raggiungere valori
superiori ai 50 atti respiratori.
Con il sudore vengono invece persi elettroliti importanti
come sodio e potassio. Quest’ultimo in particolare,
Valori di THI calcolati tenendo conto della temperatura
e dell’umidità relativa.
Stress da caldo:
conseguenze sull’alimentazione
L’alimentazione è fortemente influenzata dalle condizioni
microclimatiche interne alla stalla; in condizioni di stress da
caldo si riduce il consumo di sostanza secca e la frequenza
di alimentazione durante le ore diurne. Tuttavia, durante le
ore serali, la notte e le prime ore del mattino il tempo
speso in mangiatoia aumenta (Schneider et al., 1988). Per
le vacche il consumo di sostanza secca inizia a calare a
partire dai 25-27°C. I soggetti stabulati sembrerebbero
meno colpiti di quelli al pascolo che devono soddisfare
i propri fabbisogni tramite il pascolamento, attività che
diminuisce fortemente in animali stressati. Il decremento
nell’assunzione di cibo è esacerbato, inoltre, dall’aumento
dell’assunzione di acqua (Roman-Ponce, 1977; Mallonee,
1985), che contribuisce a dare la sensazione di sazietà. Cook
et al. (2006) confermano che lo stress da caldo influenza
negativamente il comportamento alimentare delle bovine
da latte e affermano che la capacità d’ingestione di sostanza
secca è ridotta. E’ stato dimostrato che durante lo stress
6
esercizio esterne (paddock) con alberi, reti, pannelli, sporti
di gronda permette di ridurre gli effetti dovuti alle elevate
temperature. Schutz et al. (2009) hanno dimostrato come
bovine al pascolo preferivano un ricovero che avesse una
copertura del 99% dalle radiazioni solari rispetto a quelle
che invece presentavano solo uno schermo parziale di
copertura.
Nelle strutture nelle quali sono presenti doccette e/o
ventilatori, è stato dimostrato che gli animali risentono
molto meno degli effetti dello stress da caldo. In particolare
Tao et al. (2011) hanno provato come l’utilizzo di sistemi
di raffreddamento dell’ambiente abbia effetti positivi sulle
bovine in asciutta, che non hanno evidenziato problemi
al parto e la cui produzione lattea si attestata su livelli
superiori rispetto ad animali che invece hanno subito
forti stress termici. E’ stato anche dimostrato che bovine
allevate in stalle dotate di sistemi di raffreddamento hanno
prodotto latte con una percentuale di grasso superiore.
da caldo la ruminazione è ridotta (Tapk e Sahin, 2006;
Acatincai et al., 2009; Moallemet et al., 2010) e si osserva
anche un ridotto flusso sanguigno nell’epitelio ruminale
(Hales et al., 1984). Il tasso di passaggio dell’ingesta nel
tratto gastrointestinale è rallentato, il che deriverebbe dalla
minore assunzione di sostanza secca e dalla ridotta motilità
ed attività ruminale (Silanikove, 1992).
Stress da caldo:
conseguenze sulla produzione di latte
Il protrarsi ininterrotto di temperature ambientali elevate
per settimane o mesi, in concomitanza ad elevati valori
di umidità relativa dell’aria, comporta un peggioramento
delle prestazioni produttive e riproduttive con particolare
riferimento agli animali ad alta produzione.
Questa condizione è effettivamente più marcata per vacche
con alto merito genetico che hanno un metabolismo
accelerato e producono più calore da dissipare. In pratica
queste vacche si dimostrano più sensibili, avendo una
temperatura-soglia decisamente inferiore rispetto a razze
con diverso merito genetico. Johnson et al. (1988) riportano
un declino più persistente in vacche che producono 30
kg/d di latte (-0,059%/d), rispetto a vacche che producono
25 kg/d di latte (-0,019%/d). Inoltre la produzione di calore,
per vacche che producono 18,5 e 31,6 kg/d di latte, è
risultata essere più alta del 27,3% e 48,5% rispettivamente,
in paragone con vacche non in lattazione (Purwanto et
al., 1990). La quantificazione diretta degli effetti del clima
sulla produzione di latte è difficile poiché essa è anche
strettamente collegata ad altri fattori come, ad esempio, la
gestione della razione alimentare (Fuquay, 1981).
Comunque, alcuni autori hanno riportato una diminuzione
della produzione di latte e una riduzione delle riserve
adipose come diretta conseguenza delle alte temperature
ambientali.
Gestione alimentare
In presenza di stress termico è bene riformulare le razioni
per riadeguare gli apporti nutrizionali considerando la
diminuzione dell’ingestione. Inoltre, bisogna considerare
che le fermentazioni nel rumine producono calore che,
in caso di stress da caldo, fanno aumentare ulteriormente
la temperatura basale dell’animale con il risultato di una
ulteriore diminuzione dell’ingestione di sostanza secca.
Questa problematica potrebbe essere bypassata attraverso
un minore utilizzo di alimenti che hanno tempi di
fermentazione molto lunghi nel rumine come ad esempio
la fibra poco degradabile e molto lignificata.
Una delle strategie alimentari maggiormente proposte
per far fronte a queste problematiche è rappresentata
dalla somministrazione di una dieta più concentrata a
scapito della presenza di alimenti scarsamente degradabili.
Conseguentemente si avrebbe a disposizione più energia
per le funzione produttive. La riduzione della percentuale di
lignina apportata con i foraggi poco digeribili diminuirebbe il
calore prodotto dalle fermentazioni ruminali e faciliterebbe
una maggiore ingestione.
Questa strategia tuttavia può portare a situazioni di
pericolo predisponendo l’animale a problemi di eccessivo
abbassamento del pH nel rumine. Per limitare il problema
è preferibile l’utilizzo di fibre velocemente degradabili
(>13-14% della sostanza secca) come ad esempio buccette
di soia o polpe di bietola ed una percentuale di zuccheri
che non dovrebbe eccedere il 5-7% della sostanza secca
della razione. Parallelamente si dovrà porre attenzione al
mantenimento di adeguate quote di foraggi strutturati che
consentano di mantenere ed esaltare la ruminazione.
E’ utile:
• lasciare disponibile a libera scelta del foraggio lungo
e nella preparazione del carro miscelatore trinciare i
foraggi (preferibilmente 2-3 cm di lunghezza) per evitare
pericolose cernite;
• porre dunque attenzione alla manutenzione dei coltelli
del carro ed ai tempi e modi di miscelazione.
Anche l’aumento di minerali e di sostanze tamponanti
(sodio bicarbonato, sali di potassio, cloruro di sodio, ecc.)
sono utili per mantenere il pH a livelli fisiologici.
In definitiva le temperature estive molto elevate
rappresentano una realtà a cui ciascun allevatore può far
fronte sia attraverso una corretta gestione ambientale
come pure attraverso delle modifiche sostanziali alla
razione.
Isa Fusaro
LE DIFESE CONTRO LO STRESS DA CALDO
In condizioni di stress da caldo si possono mettere in
atto opportuni accorgimenti gestionali; secondo Beede
and Collier (1986), lo stress termico può essere alleviato
attraverso una corretta gestione alimentare e con
opportuni adattamenti ambientali.
Adattamenti ambientali
La corretta progettazione delle stalle permette, soprattutto
in zone soggette ad estati molto calde ed umide, di gestire
in modo più adeguato lo stress da caldo. La creazione di
zone di ombreggiamento della stalla e di eventuali zone di
Dettagli costruttivi di una moderna struttura realizzata per
massimizzare il benessere dei capi.
7
Buone
nuove
Clotilde Villeri
Uno sguardo attento
alle ultime novità
firmate Dell’Aventino
Laureata in Medicina Veterinaria
presso l’Università di Parma
è Direttore Area Tecnica
Dell’Aventino
Well’ SUMMER
il Team Tecnico Dell’Aventino quest’anno ha
valutato alcuni meccanismi di difesa che la bovina mette
in atto e che riguardano il metabolismo minerale e
in particolar modo il Potassio. E’ noto che durante la
sudorazione (meccanismo per dissipare il calore) si
hanno importanti perdite di minerali tra i quali proprio il
Potassio. Sempre per dissipare calore la bovina aumenta gli
atti respiratori determinando l’alcalosi respiratoria.
L’approccio nutrizionale Dell’Aventino
per la gestione dello stress da caldo
Le condizioni ambientali di caldo estremo durante la
stagione estiva hanno un effetto negativo sulle
performances produttive e riproduttive delle
vacche da latte. La temperatura ambientale elevata ed il
calore prodotto dal metabolismo impediscono all’animale di
mantenere il proprio organismo in zona termoneutrale (ZTN).
Si può considerare lo stress da caldo (HS - Heat Stress)
il risultato di uno squilibrio tra il calore prodotto
e quello dissipato. In questa situazione l’animale mette
in moto numerosi meccanismi compensatori per riportare
l’organismo in condizioni di ZTN come l’aumento
della traspirazione e della sudorazione che permettono di
dissipare il calore in eccesso grazie all’evaporazione dell’acqua
dalla cute. Quando ciò non è sufficiente, intervengono
altri meccanismi fisiologici come la riduzione delle
funzioni che generano calore interno (alimentazione,
produzione di latte, movimento) e come l’incremento
delle attività di dispersione del calore (sudorazione,
aumento degli atti respiratori e della salivazione).
Soluzione
Una dieta con
adeguati livelli
di Potassio
Il Potassio risulta essere
il principale catione
intra-cellulare ed è un
importante co-fattore in diversi processi metabolici.
Esso interviene nel calcolo del bilancio Cationi-Anioni
(DCAB) della dieta. Il DCAB è un elemento di valutazione
importante perché influenza l’omeostasi acido-base
dell’animale.
Per il suo mantenimento è necessario un continuo input
e output di acidità. L’ingestione netta di acidità è legata
proprio alla differenza tra cationi e anioni presenti nella
dieta. Gli ioni Sodio (Na), Potassio (K), Cloro (Cl) e Zolfo
(S) sono individuati come gli elementi più importanti da
questo punto di vista nelle bovine da latte. Il concetto
su cui si basa il DCAB è il mantenimento dell’equilibrio
fisiologico acido-base che è stato posizionato da Kronfeld
(1979) nella lista delle priorità omeostatiche, dopo il
bisogno di ossigeno e la dissipazione del calore e prima
dell’eliminazione della CO2 e della ritenzione idrica.
Numerose ricerche eseguite in passato hanno osservato
che vacche da latte in lattazione durante lo HS alimentate
con diete con DCAB positivo presentavano una maggiore
ingestione rispetto a quelle alimentate con diete con
bilancio mediamente positivo o con quello completamente
negativo.
Numerosi ricercatori hanno concluso che il valore
DCAB nelle diete per vacche da latte in lattazione è
più importante del contenuto dei singoli elementi. Altre
ricerche sono state condotte durante lo stress da caldo
e hanno evidenziato una risposta lineare al contenuto di
Potassio presente nella dieta.
Problema
Più caldo, meno Potassio
Diverse strategie nutrizionali sono state messe a punto
per alleviare lo stress da caldo nelle bovine soprattutto
per mantenere alte le prestazioni produttive. In particolare
Il TEAM TECNICO DELL’AVENTINO ha valutato alcune
diete con diversi livelli di Potassio con differenti DCAB
e ne ha potuto verificare “in campo” l’effetto positivo
sull’ingestione.
8
In conclusione, con l’inserimento nelle diete per bovine
durante lo stress da caldo del carbonato di Potassio, si
ottiene un aumento dell’ingestione e questo apporta
benefici sulla produzione e sullo stato di salute in generale
dell’animale.
Il bicarbonato di Potassio somministrato in periodi diversi
da quello estivo però sembra non determinare benefici
sull’ingestione di sostanza secca. Quando il Potassio
viene inserito nella dieta, è necessario tener presente
l’interazione con il Magnesio e l’aggiunta di bicarbonato di
Sodio è pure necessaria durante l’heat stress, sia per il suo
coinvolgimento nel calcolo del DCAB e sia per l’effetto
nel contrastare l’acidosi ruminale.
Problema
Alte temperature,
basse difese immunitarie
Durante e dopo lo stress da caldo si assiste nella mandria
ad un indebolimento delle difese immunitarie: aumentano i
fenomeni infettivi ed in particolar modo gli episodi di mastiti;
la produzione di latte diminuisce ed aumentano le cellule
somatiche. Le difese immunitarie, infatti, si abbassano nel
momento dello stress, poiché l’animale produce cortisone
ed adrenalina che sono in grado di distruggere le L-Selectine
che rivestono i neutrofili (cellule specializzate del sistema
immunitario). Si ha, inoltre, un aumento dei problemi infettivi
in periparto e si riscontra la nascita di vitelli sotto peso con
incremento del tasso di mortalità neonatale.
Il TEAM TECNICO DELL’AVENTINO nella valutazione
delle diete per lo stress da caldo pone un accento sulla
gestione minerale della bovina da latte.
Per molti nutrizionisti la gestione minerale si limita
all’aumento del bicarbonato di Sodio in razione, non
considerando il Potassio, altro importante catione che
insieme al Sodio concorre all’equilibrio acido-base
dell’organismo (terza priorità omeostatica).
Soluzione
OMNIGEN-AF
stimola le difese
immunitarie
Per ottenere buone
lattazioni è necessario
concentrare tutti gli sforzi nutrizionali e manageriali
durante il periodo di asciutta. Tali sforzi dovrebbero
essere indirizzati in particolar modo a rafforzare il
sistema immunitario della bovina. Un efficiente sistema
immunitario è necessario infatti per limitare i rischi di
patologie infettive del periparto e per il trasferimento
dell’immunità passiva al vitello.
L’utilizzo di Well’ SUMMER K è la soluzione
ottimale nelle diete estive perchè favorisce
il giusto apporto di Potassio, consentendo di
raggiungere le concentrazioni ideali per superare gli effetti
negativi dello stress da caldo.
Si raccomanda in ogni caso di seguire quanto proposto da
Griswold (2007) - vedasi tabella.
ELEMENTI
% sulla SS
Potassio
Sodio
Magnesio
Cloro
Zolfo
DCAD
1,4
0,4
0,35
0,25
0,22
+25 mEq/100 g SS
Il TEAM TECNICO DELL’AVENTINO, in collaborazione
con AgroTeam, propone Well’ SUMMER OMNI,
un’integrazione specifica a base di OMNIGEN-AF
particolarmente indicato per le bovine in
asciutta che mostrano fenomeni di mastopatie e sono
affaticate dallo stress da caldo. Ha un’azione nutrizionale
mirata a stimolare il sistema immunitario, diretta
sui neutrofili e in particolar modo sulle L-Selectine.
E’ indicata soprattutto nei mesi caratterizzati da
alte temperature.
Linee guida per gli apporti di minerali durante il periodo estivo.
Nota Bene - Evitare la somministrazione di Well’ SUMMER K
alle vacche da latte in asciutta.
Nota Bene - Per ottenere una buona risposta immunitaria,
somministrare Well’ SUMMER OMNI per almeno 40/50 giorni.
BenefIci per l’animale
BenefIci per l’animale
Più ingestione e benessere
Le diete per bovine formulate per ovviare allo stress da
caldo devono tener conto del contenuto di Potassio ed
avere un DCAB positivo (almeno 25 mEq/100 g ss) per
ottenere un aumento dell’ingestione.
Esse apportano benefici sulla produzione e sullo
stato di salute generale dell’animale.
Benessere e mammella in salute
BenefIci per l’allevatore
Produttività, qualità e vitalità
3 Maggiore produttività e miglioramento della
Grazie a Well’ SUMMER OMNI il sistema immunitario
durante la stagione estiva viene salvaguardato e stimolato,
con ripercussioni positive sulla salute della mammella
e sul benessere generale della mandria.
BenefIci per l’allevatore
Più latte e non solo
3 Maggiore ingestione e conseguente miglioramento
qualità del latte per effetto della risposta positiva del
sistema immunitario;
3 vitelli più sani e vitali grazie ad un buon corredo
immunitario.
Clotilde Villeri
della produzione di latte;
3 aumento in estate del benessere animale
che si renderà maggiormente evidente in occasione della
“ripresa” autunnale.
Well’ SUMMER K e Well’ SUMMER OMNI sono integrazioni specifiche da inserire a richiesta nei mangimi Dell’Aventino previa valutazione
“caso per caso” da parte del Team Tecnico Dell’Aventino. Saranno valutati gli indicatori di stress da caldo che possono interessare i singoli allevamenti.
9
Sotto
i riflettori
Allevatori, rivenditori
e personaggi di successo
alla ribalta
Qualità alla ribalta
Momento d’oro per l’Azienda
Agricola Faustini di Paliano (Fr)
che con i suoi prodotti svetta
a Roma nel pianeta gourmet
di Eataly e su Rai 1 a Linea Verde
Il sig. Giuseppe Faustini davanti al moderno impianto di imbottigliamento dell’Azienda Agricola Faustini di Paliano (Fr).
“Ci piace far sapere che il nostro latte viene munto,
pastorizzato e immediatamente venduto, senza addensanti
nè farine. Non temiamo la concorrenza di marchi della zona
più blasonati di noi perché l’eccellenza della produzione è
la nostra missione. Vorrei essere ricordato per aver fatto
del bene alle persone, per aver contribuito alla loro sana e
gustosa alimentazione. Non m’importa guadagnare un po’
di più o un po’ di meno ma voglio vivere serenamente”.
quella che allieta i pranzi domenicali di milioni di italiani
con una panoramica sull’agricoltura, sulla zootecnia e
sulle eccellenze gastronomiche del nostro Belpaese.
Mamma Rai ha deciso di enfatizzare l’orientamento
dell’azienda alla qualità estrema; un esempio da seguire
e gli stessi conduttori del programma si sono detti
stupiti della capacità di un’attività a conduzione familiare
di ritagliarsi un’importante fetta di mercato nella quale
far primeggiare i propri prodotti.
“La nostra splendida realtà - spiega il sig. Faustini - avviata
negli anni Settanta a Ripi, si occupava inizialmente solo di
attività agricole come viticoltura e olivicoltura ma in azienda
non mancavano mai delle pecore da allevare; pochi capi ma
sempre presenti per ottenere prodotti ad uso familiare. Nel
tempo tale forma di allevamento è cresciuta. Non a caso,
Il sig. Giuseppe Faustini tra Graziano Di Costanzo e Alessandro Cori
(rispettivamente Area Manager e Agente di zona Dell’Aventino).
Inizia così la testimonianza del sig. Giuseppe Faustini
che “Sotto i riflettori” di Zoo-Zoom racconta la sua
azienda con sede a Paliano, nel frusinate.
Che sia una realtà al top lo si intuisce anche da una
sintetica rassegna stampa esaminata prima della visita.
L’Azienda Agricola Faustini è già finita sotto le luci
della ribalta della celebre trasmissione Rai ‘Linea Verde’,
Il modernissimo impianto di pastorizzazione del latte.
10
dipendenti con una meticolosità quasi svizzera”.
Questo modus operandi associato all’indubbia qualità dei
prodotti, ha spalancato all’azienda le porte di uno dei
luoghi di culto del mangiare bene all’italiana, Eataly,
aperto a Roma nel 2012 nell’ambito di un progetto
riuscitissimo con il suo originale mix di ristorazione,
vendita di specialità ed eventi a sfondo gastronomico
con prodotti rigorosamente Made in Italy. Un “format”
che sta portando in giro per il mondo la nostra migliore
cultura alimentare.
“L’impatto di Eataly si è avvertito dal primo giorno, è per
noi una eccezionale vetrina e chi vede il latte in quel contesto
di riflesso gli attribuisce un valore elevato” - sottolinea con
grande orgoglio il sig. Faustini.
Oggi il portafoglio prodotti di questa azienda è ben
diversificato: oltre all’ottimo latte fresco pastorizzato
(Alta Qualità, intero e parzialmente scremato) include
panna fresca, yogurt, primosale e mozzarella per quanto
riguarda i prodotti vaccini.
Formaggio classico di pecora, Scamosciato della
Ciociaria e Secco Scoperino sono invece i pecorini
ottenuti dai 300 capi esclusivamente di razza massese
presenti in azienda.
Oltre al fiore all’occhiello Eataly, vengono riforniti
numerosi bar e supermercati del frusinate e della
provincia di Roma, con una forte concentrazione a Ripi
e Subiaco: un mercato che cresce al ritmo giusto proprio
perché l’azienda ha sposato la politica dei piccoli passi.
Ogni mattina latte e formaggi sono consegnati con 4
moderni automezzi refrigerati, uno
specifico per Eataly ...segno che la
qualità ha sempre un forte appeal!
La ricca vetrina dei prodotti Faustini al prestigioso Eataly di Roma.
mio padre Armando che da giovane faceva il “garzone” in
una stalla di 300 pecore, conduceva il gregge a pascolare nei
luoghi migliori di Paliano e portava con sé anche le nostre
poche pecore. Si dà il caso che in quei luoghi, eccellenti per il
pascolo, oggi abbiamo sviluppato la nostra azienda. Pascolo
che favoriva la riuscita di un prodotto buonissimo e che
oggi rappresenta parte del nostro successo imprenditoriale.
Immancabile il supporto di mamma Emilia, sempre presente
anche oggi in azienda”.
Nell’ambito dell’allevamento vaccino, l’azienda
vanta circa 200 frisone, di cui 60 in lattazione
e per l’alimentazione si affida con fiducia al
Team Tecnico Dell’Aventino (in particolare
al Tecnico Alimentarista Dott. Cristiano
Chiappa) che ha realizzato un “Personal
Faustini” per una perfetta complementarietà
con le caratteristiche delle materie prime
aziendali come silomais, fieno di medica, fieno
misto di graminacee.
L’azienda è seguita commercialmente ormai
da anni da Alessandro Cori e da Graziano Di
Costanzo (Agente di zona ed Area Manager
Dell’Aventino per il Lazio).
Passeggiando tra i ricoveri degli animali si
percepisce subito la cura con la quale vengono
gestiti i capi; il loro benessere è evidente.
Nel caseificio Faustini viene lavorato solo
latte proprio per controllare al meglio tutta
la filiera.
“Mia moglie Sandra - precisa il sig. Giuseppe gestisce prevalentemente il caseificio con i suoi 4
11
della Grande Distribuzione della provincia di Frosinone.
Benessere animale, una severa selezione delle materie
prime
aziendali,
un’alimentazione attenta
con mangimi mirati,
oculata gestione delle
stalle e rispetto delle
tradizioni casearie sono
alla base di un successo
consolidato.
Numerosi i formaggi
eccellenti firmati
Maiuri: tra essi i classici
del centro-sud come
caciocavalli, scamorze,
mozzarella, provoloni e
accanto a questi anche
interpretazioni più
fantasiose come i formaggi speziati tra cui svettano quelli al
peperoncino e al tartufo.
Durante l’intervista viene “intercettata” anche una
dottoressa di una società specializzata intenta a verificare
gli elevati standard qualitativi tipici della Fattoria Maiuri e
il sig. Rocco Maiuri puntualizza: “Per il nostro progetto-qualità
i controlli non sono solo un aspetto normativo, obbligatorio, ma
sanciscono il nostro modo di considerare la zootecnia e l’arte
casearia; in pratica non rappresentano un peso per noi ma sono
uno stimolo per essere sempre al passo con i tempi!”.
Rotto il ghiaccio, il sig. Rocco si lascia andare anche a
qualche considerazione a ruota libera: “Il futuro non è privo di
preoccupazioni ma la nostra elasticità fa ben sperare. In passato
abbiamo avuto dei cali, ma una decina di anni fa l’impulso dato
dal rinnovato caseificio ci ha fatto invertire la tendenza”.
L’azienda si estende su circa 50 ettari (tra proprietà e
locazione) seminati a triticale (parte per l’insilato e parte
che viene trebbiato e somministrato in farina); a disposizione
anche buona paglia. Nell’avvicendamento colturale tolto il
triticale viene seminato il mais per il relativo insilato.
Il sig. Rocco, oltre a gestire l’allevamento, si occupa
personalmente del caseificio.
Come accennato, la conduzione della Fattoria Maiuri è
di tipo prettamente familiare, con l’ausilio di un operaio
nell’allevamento e di una collaboratrice nel caseificio.
Un’organizzazione tradizionale ma al passo con i tempi
come testimonia la partecipazione a diversi corsi e incontri
di Slow Food …ovviamente per una crescita fast!
Allevatori, rivenditori
e personaggi di successo
alla ribalta
Sotto
i riflettori
Divini quei
formaggi
A Ceprano, in provincia di
Frosinone, la Fattoria Maiuri
si è costruita una solida
reputazione nel comparto caseario
In casa Maiuri l’allevamento ha profonde radici. Da
generazioni infatti si respira in casa la passione per questa
pratica antica.
Zoo-Zoom fa visita per questo numero all’azienda del sig.
Rocco Maiuri e incontra anche suo padre, il sig.Arduino, uno
dei fratelli Maiuri storicamente dediti alla pratica zootecnica
con eccellenti risultati.
Il sig. Arduino è in pensione ma non perde l’abitudine di
“salutare” quotidianamente i suoi capi; anzi, ci tiene ad
illustrare il patrimonio oggi passato al figlio: “Nella nostra
azienda vengono allevati circa 80 capi tra quelli in lattazione,
in asciutta e manze, tutti
di razza Frisona. Le vacche
sono alimentate con il
mangime Dell’Aventino
VL Cotton Mash U (21-34),
con il B500 per l’asciutta
e con il Mini Beef per lo
svezzamento dei vitelli. Da
circa 5 anni siamo clienti
Dell’Aventino e sicuramente
è una collaborazione
positiva fonte finora di
ottimi risultati. Oltre ai
mangimi le vacche possono
contare su degli ottimi
insilati, fieno di loietto e
fieno di erba medica”.
Per mantenere sempre al
Il sig. Arduino Maiuri con Alessan- top gli standard qualitativi
dro Cori e Graziano Di Costanzo
aziendali Alessandro
(rispettivamente Agente di zona e
Cori e il Dott. Cristiano
Area Manager Dell’Aventino).
Chiappa (rispettivamente
Agente e Tecnico Alimentarista Dell’Aventino) seguono
puntualmente la Fattoria Maiuri, sotto la supervisione di
Graziano Di Costanzo, Area Manager per il Lazio.
La qualità, infatti, è di rigore nella “Fattoria Maiuri”. Inoltre
sono stati saggiamente diversificati i canali di vendita: parte
della produzione passa direttamente dal caseificio aziendale
all’annessa rivendita ormai entrata stabilmente nei ‘giri’ dei
palati più sopraffini; il resto arriva in diversi punti vendita
Il sig. Rocco Maiuri all’interno del punto vendita Fattoria Maiuri.
12
A rigor
di legge
Come essere informati
e districarsi tra norme
e regolamenti
Dott. Antonio De Mattia
Responsabile Amministrativo
Dell’Aventino
TARES, costa cara la tariffa
che pensionerà Tarsu e Tia
CALCOLO della tariffa
La normativa nazionale fissa le regole principali, i singoli Comuni
determineranno eventuali maggiorazioni, riduzioni ed esenzioni.
La Tares viene calcolata in base a:
1. numero componenti del nucleo familiare;
2. metratura dell’abitazione.
In attesa di chiarimenti sull’IMU, per
ora sospesa solo sulle prime abitazioni,
introduciamo quella che invece è una certezza
che accrescerà sensibilmente la pressione
fiscale anche di allevatori e rivenditori
• Quota fissa: si applica alla superficie dell’alloggio e dei locali
di pertinenza, le tariffe privilegiano i nuclei familiari più numerosi.
• Quota variabile: in relazione al numero degli occupanti.
• Coefficienti: determinati nella delibera comunale.
CHE COS’E’ LA TARES
La Tariffa comunale sui rifiuti e servizi entrerà in
vigore a luglio 2013, sostituirà Tarsu e Tia, racchiudendo in un
solo tributo le voci riguardanti raccolta e smaltimento dei rifiuti
urbani e affini, maggiorazioni per illuminazione e manutenzione
strade da parte dei Comuni.
Avrà un maggior impatto sui contribuenti per due ragioni:
• è una “tariffa”, cioè deve coprire per intero la spesa
per i servizi resi (l’attuale Tarsu invece è un contributo parziale);
• oltre allo smaltimento rifiuti ingloba anche le
maggiorazioni per illuminazione, manutenzione
strade etc. da parte dei Comuni; la sua incidenza sarà
maggiore delle attuali Tarsu e Tia, specialmente per imprese,
uffici, attività commerciali etc.
Calcolo quota fissa
• per le unità immobiliari a destinazione, viene calcolata sull’80%
della superficie catastale;
• per le altre unità immobiliari, è da calcolare sulla superficie
calpestabile interna al netto;
• le medesime disposizioni si applicano alle unità immobiliari per
le quali è stata attribuita la rendita presunta.
Calcolo quota variabile
Sulle utenze domestiche è calcolata sulla base del numero degli
occupanti l’abitazione.
Per le abitazioni in cui vivono più nuclei familiari, la Tares è
calcolata in base al numero complessivo degli occupanti l’alloggio.
Riduzioni e agevolazioni
Saranno regolamentate dai singoli Comuni.
Ecco sinteticamente quelle previste dalla normativa nazionale:
1) Riduzione della quota variabile per le utenze domestiche che
si trovano nelle seguenti condizioni:
• abitazioni con unico occupante;
• abitazioni per uso stagionale, limitato, discontinuo;
• locali, diversi dalle abitazioni, e aree scoperte adibiti a uso
stagionale o a uso non continuativo, ma ricorrente;
• abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la
dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero;
• fabbricati rurali a uso abitativo.
CHI DEVE PAGARLA
Chi possiede o detiene a qualsiasi titolo locali e aree
scoperte (superfici prive di edifici o di strutture edilizie, di
spazi circoscritti che non costituiscono parte integrante del
locale come tettoie, balconi, terrazze, campeggi, dancing e
cinema all’aperto, parcheggi, adibiti a qualunque utilizzo e in
grado di produrre rifiuti urbani e assimilati).
Sono escluse:
• le aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni,
quali i balconi e le terrazze scoperte, i posti auto scoperti, i cortili,
i giardini e i parchi;
• le aree comuni condominiali di cui all’articolo 1117 c.c. che
non siano detenute o occupate in via esclusiva, come androni,
scale, ascensori, stenditoi o altri luoghi di passaggio o di utilizzo
comune tra i condomini.
La Tares colpisce proprietari e fruitori di immobili.
2) Riduzione della tariffa per le utenze domestiche in cui il
Comune non abbia proceduto ad attivare la raccolta differenziata.
E’ facoltà del Comune prevedere ulteriori riduzioni ed esenzioni
totali.
COME E DOVE PAGARE
Per le scadenze attuali si continuerà a pagare sulla base della
COME SI CALCOLA
La base imponibile è l’80% della superficie catastale degli
immobili. Prima del trasferimento dei dati catastali ai Comuni,
per gli acconti si terranno gli importi precedenti della Tarsu.
Con il saldo di dicembre i comuni potranno applicare la
maggiorazione di 0,30 €/mq.
La Tares vera e propria, calcolata in base alla produzione dei
rifiuti, è rimandata all’ultima rata, da pagare fra ottobre e
dicembre in base alle decisioni locali insieme alla maggiorazione
destinata allo Stato.
Tarsu, Tia, Tari, secondo le denominazioni nei diversi Comuni.
Dal 2014, la Tares si pagherà in 4 rate (gennaio, aprile, luglio e
ottobre).
Per il 2013 è stato previsto un regime transitorio con il pagamento
della prima rata a luglio mediante apposito modello F24, oppure
tramite bollettino postale.
Antonio De Mattia
13
L’esperienza
positiva
Nicola Genobile,
Torrevecchia
Teatina (CH)
Il re della porchetta
fa Nobile anche
il servizio catering
Suinetti Genobile alimentati con i mangimi Pig 1 e Pig 2 Dell’Aventino.
tecnologico dei risultati di un progetto di ricerca finanziato dal
CIPE-MIUR dal titolo “Allevamento di suini all’aperto: qualità e
sicurezza delle produzioni” promosso dal Consorzio di Ricerca
“Innovazione Tecnologica, Qualità e Sicurezza degli Alimenti”.
L’Azienda Genobile, almeno sulla carta, può definirsi “artigianale”
ma in quanto a risultati, a tutela del gusto e della qualità è una
grandissima realtà.
Benessere animale e filiera chiusa quasi a Km 0 producono
risultati che si traducono in una proposta commerciale completa
per la vendita diretta e per le forniture a negozi specializzati:
carne fresca, salumi, gli esclusivi Genottini (arrosticini di maiale
che coniugano qualità e tradizione) e per finire la rinomatissima
porchetta.
Come accennato, la sede dell’attività che ingloba laboratorio e
macelleria è a Torrevecchia Teatina, sulle verdeggianti colline del
chietino.
Da qui partono i grandi “auto-negozi” che girano tutto il giorno
con porchette appetitose, di mattina nei mercati di molti comuni
in provincia e di sera in punti strategici cittadini. Le porchette
targate Genobile, inoltre, sono distribuite anche nelle insegne più
note della Grande Distribuzione locale.
L’azienda Genobile è molto orientata al servizio: questa filosofia
si è cementata negli anni con l’alternarsi delle generazioni. Le sue
radici infatti si perdono nei secoli e bisogna tornare al lontano
1855 con il bisnonno del sig. Nicola, poi il nonno e poi il papà
classe 1921: un cliché tipico di aziende familiari che lavorano
duro ma che trainate da una passione sconfinata raggiungono
risultati eccellenti.
Il sig. Nicola si sofferma sui suoi inizi, racconta che a 20 anni
già intuiva che solo l’allevamento (che comprendeva allora 25
scrofe) non poteva essere il suo futuro; a “governare” gli animali
pensava sua madre mentre lui si divideva tra lavoro e... qualche
svago giovanile.
Che ci si trovi in una delle vie principali di Pescara o che si decida
di ascoltare un po’ di musica in occasione di una festa patronale
di un paese del chietino o anche che si faccia un giro tra le
bancarelle di un mercato cittadino... il panino con la porchetta di
Genobile è una tappa obbligata.
Viene da dire Ge-Nobile, tanto è aristocratico ed alto il gusto
della porchetta “made in Torrevecchia Teatina” e che da questo
paese del chietino raggiunge diversi paesi limitrofi.
Per ottenere una buona porchetta, però, bisogna partire
innanzitutto da un “buon” maiale. Lo sa bene il sig. Nicola
Genobile, titolare dell’omonima azienda che possiede
l’allevamento a Pennapiedimonte, un piccolo centro all’interno
del Parco della Majella, in un ambiente incontaminato ed ideale
per una zootecnia modernamente concepita. L’allevamento
è gestito con molta cura dal sig. Carmine Pizzi, collaboratore
dell’azienda Genobile che porta i maiali fino alla macellazione.
L’aria buona e un’alimentazione “ad hoc” con i mangimi Pig 1 e Pig
2 Dell’Aventino fanno tutto il resto. SimoneVellante, il Dott. Guido
Massimini e il Dott. Fabrizio Di Fonzo (rispettivamente Agente
di Zona, Area Manager e Tecnico Alimentarista Dell’Aventino)
seguono da tempo e con passione questo importante cliente.
L’allevamento è seguito dal Prof. Giuseppe Martino, docente
presso la Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agroalimentari
e Ambientali dell’Università di Teramo per il trasferimento
Il sig. Carmine Pizzi, con il Dott. Guido Massimini, il Dott. Fabrizio
Di Fonzo e Simone Vellante (rispettivamente Area Manager, Tecnico
Alimentarista e Agente di Zona Dell’Aventino).
14
Il sig. Nicola Genobile insieme alla figlia Serena.
Un passaggio importante è stato il dislocamento dell’allevamento
in montagna, a Pennapiedimonte; come si diceva, aria buona e
“ambiente” ottimo per i capi.
La qualità però è il chiodo fisso di quest’azienda; anche i numeri
danno la misura delle performance di Genobile, ormai un
vero “brand” ma forse meglio dire una vera “casa d’arte” della
porchetta!
Oggi l’azienda conta 15 dipendenti oltre ai componenti della
famiglia. I figli Domenico,Arianna e Serena seguono ciascuno una
precisa divisione dell’azienda e la sig.ra Rita Pelagatti, moglie del
sig. Nicola e anche lei in azienda, è molto orgogliosa del lavoro
dei figli i quali hanno ben saputo ereditare le competenze del
papà e trasformarle in un moderno business.
Numeri da spavento che fanno la differenza:
- oltre 3.000 porchette all’anno vendute;
- 20 servite in contemporanea in occasione della festa per il
ritorno del Pescara calcio in serie A nell’estate del 2012;
- 80 porchette servite in 8 punti di distribuzione (per 50.000
panini) in occasione della festa aziendale di una delle più grandi
realtà industriali della Val di Sangro.
Apriamo qui una parentesi su Catering&Banqueting, un indicatore
dello spirito innovativo di Nicola Genobile.
In realtà è il figlio Domenico che, ereditata la passione di famiglia
per la ristorazione, si occupa di questa divisione. Oggi una cena
Simone Vellante (Agente di Zona Dell’Aventino), il sig. Nicola Genobile, il
Dott. Guido Massimini e il Dott. Fabrizio Di Fonzo (Area Manager e Tecnico
Alimentarista Dell’Aventino) davanti alla sede di Torrevecchia Teatina (CH).
di gala, una convention aziendale, un vernissage, un ricevimento
nuziale, possono essere confezionati ad arte da Genobile, con
un servizio completo condito da uno staff super organizzato
composto da chef, maître professionisti, decine di camerieri.
Gastronomia sopraffina, personalizzazione della mise en place,
effetti scenografici e location suggestive sono gli ingredienti
giusti per aziende e privati. “Un’esperienza positiva”, quindi, che
amplia con intelligenza e coerenza il core business dell’azienda.
Tornando alla “regina di casa Genobile”, la sua unicità non nasce
a caso. La tipicità della porchetta è data anche dalla cottura nel
forno “a mattone”. Oggi i forni sono generalmente in metallo
e si è passati dalla legna al gas ma il sig. Genobile non rinuncia
ai mattoni perché si impregnano di profumo di porchetta e
rappresentano la cottura ideale per i suoi maiali.
Nell’ambito del perfezionamento dei metodi di cottura - dopo
innumerevoli prove - ha anche costruito di sana pianta un forno
che si riscalda dall’esterno. La ricetta di questa delizia è quella
classica abruzzese: benessere animale, maiali alimentati e trattati
con guanti bianchi, sale, pepe, rosmarino, aglio e gli immancabili
chiodi di garofano. Sono quest’ultimi, infatti, a distinguere la
porchetta d’Abruzzo da quelle del resto d’Italia.
L’irresistibile porchetta di Genobile è versatile nel consumo: si va
dal classico panino di strada ad un gustoso secondo, economico
e gratificante per l’intera famiglia… crosta compresa!
Genobile ha stabilito anche un record da libro del “Guinness dei
primati 2010”, merito di una gigantesca porchetta lunga 31,19
metri, la più lunga al mondo e venduta in poco meno di 2 ore in
un ipermercato pescarese.
Certo, non è stato facile allevare
un maiale così lungo!!!
Ironia a parte, è possibile
affermare senza tema di
smentita che la porchetta
griffata Genobile è
di una bontà…
mondiale!
La porchetta Genobile è entrata nel Guinness dei Primati 2010.
15
In linea
con il
mercato
Rubrica dedicata al mercato
delle materie prime, con un
breve accenno alla situazione dei prezzi dei principali
prodotti della trasformazione
zootecnica
Dott. Andrea Garzilli
Dipartimento Acquisti,
Produzione e Logistica
Dell’Aventino
Previsioni di raccolti record per cereali e
soia nella prossima campagna 2013/2014.
Ma attenti al rischio clima!!!
Nonostante le condizioni meteo negative abbiano fatto
tardare notevolmente le operazioni di semina in Nord
America e in alcuni paesi europei, la maggior parte degli
operatori di settore è convinta che il prossimo raccolto
sarà molto promettente e consentirà un innalzamento
delle scorte assottigliate da una serie di stagioni negative.
Questo ottimismo in buona parte dipende dagli ultimi
dati pubblicati dall’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura
Americano) non solo sulle produzioni definitive della
campagna in corso con i relativi stock finali (che sono
leggermente superiori alle attese) ma anche sulle buone
prospettive per la nuova campagna 2013/2014.
Produzioni
mondiali
2012/13
(fine campagna)
2012/13
stime
diff. %
MAIS
GRANO
SOIA
856
655
269
940
701
285
+10
+7
+6
118
180
62
155
186
75
+37
+2
+19
a fronte di un consumo stimato di 120 mln, offrono la
copertura per un solo mese.
Il mais, a livello mondiale, parte con stock particolarmente
bassi (118 mln circa) che, a fronte di consumi di oltre
900 mln, garantiranno una copertura di poco più di un
mese. Particolarmente critica la situazione negli USA,
primo produttore al mondo di mais con oltre 300 mln
di tons. A seguito dei deludenti risultati produttivi nella
campagna 2012/2013 (283 mln di tons contro una
prima stima di oltre 350 mln) provocati dalla grave siccità
che ha interessato i territori del Centro/Nord America, gli
americani si troveranno con scorte quasi azzerate alla fine
della campagna in corso.
Anche in Europa gli stock di mais sono ai minimi: 4 mln
di tons (circa il 40% in meno rispetto all’inizio campagna
2012/2013). Considerando un consumo di 68 milioni,
garantirebbero una copertura di un mese scarso.
Infine, per quanto riguarda la soia, le scorte di partenza
dovrebbero attestarsi attorno ai 60 mln di tons con una
copertura di circa 3 mesi considerando un consumo di
260 mln annui. Anche per la soia, per gli stessi problemi
di siccità, la situazione negli USA si presenta critica; non è
escluso che gli americani debbano importare da Argentina
o Brasile prima dell’inizio della nuova campagna (sett.
2013).
Per quanto riguarda invece la nuova campagna
2013/2014 gli andamenti delle semine e dei primi raccolti
si presentano molto positivi.
La produzione mondiale del frumento dovrebbe attestarsi
a 680 mln circa con un incremento del 4%. Anche in
Europa si stima un aumento del 5% con una produzione
di circa 138 mln di tons.
Per il mais si prevede un consistente aumento della
produzione mondiale. Secondo le ultime stime si dovrebbero
raggiungere 940 mln di tons con un +10% rispetto alla
campagna precedente. Un buon contributo sarà dato dal
raccolto americano che dovrebbe attestarsi su livelli record:
Giacenze
finali
MAIS
GRANO
SOIA
Sintesi dei dati USDA a livello mondiale per mais,
grano e soia.
La nuova campagna partita il 1° luglio sarà condizionata
quindi da stock iniziali molto ridotti.
Il grano, nel suo complesso, a livello mondiale presenta
stock iniziali (180 mln di tons circa) che corrispondono ad
una copertura di appena tre mesi. Rispetto alla precedente
campagna si parte con riserve più basse del 10% circa.
In Europa gli stock iniziali di grano vengono indicati a 10
mln circa (- 11% rispetto alla partenza 2012/2013) che,
16
incertezza: sul nuovo raccolto c’è una propensione
a ritenere che avremo un mercato ribassista. Il
che è anche confermato dalle prime coperture che si
stanno definendo sulle posizioni del medio periodo a
prezzi decisamente più bassi rispetto a quelli
registrati nel corso delle ultime campagne.
Sul raccolto in corso, invece, la scarsa disponibilità di
merce, gli stock mondiali molto ridotti e il ritardo dei
raccolti determinato da una stagione particolarmente
piovosa, stanno provocando tensione sui prezzi e
anche qualche incertezza sull’evoluzione futura.
Anche se le ultime stime sono molto incoraggianti,
dobbiamo essere consapevoli del fatto che è ancora troppo
presto per dare per scontato che le produzioni stimate si
traducano in risultati effettivi.
Come sempre saranno le condizioni climatiche
a dettare il verdetto definitivo sulla stagione.
Andrea Garzilli
350 mln di tons che rappresentano un +30% rispetto
alla campagna precedente. Anche in Europa è prevista
una crescita del 7% circa (68 mln) dovuta soprattutto
all’aumento delle rese. La domanda mondiale è prevista
in discreto aumento (+5%). Ma il dato molto importante
è dovuto al ripristino delle scorte mondiali che dovrebbero
portarsi a livelli di sicurezza con un quantitativo che viene
indicato a 155 mln di tons, con un aumento del 37%
rispetto alla campagna in corso.
Per quanto riguarda il comparto soia si prevede un
raccolto di circa 290 mln di tons con un incremento del
7% rispetto al 2012/13. Da evidenziare le ottime stime
per il prossimo raccolto USA indicate a 92 mln di tons
contro gli 82 della precedente campagna. Anche per la
soia si prevede un buon incremento delle scorte a fine
campagna 2013/2014 che dovrebbero portarsi a 75 mln
contro i 63 dell’attuale campagna (+19%).
Questo scenario sta creando sul mercato molta
di conseguenza, sul reddito aziendale. Il nuovo “atteggiamento
nutrizionale” Dell’Aventino ha generato diverse novità in fatto
di diete finalizzate al benessere animale.
In quest’ottica lo scorso 5 luglio si è tenuto in azienda un
interessante meeting focalizzato sugli effetti dello stress da caldo,
su come arginarli o porvi rimedio nel migliore dei modi.
La presentazione del meeting è stata affidata al Dott. Nereo
Dell’Aventino il quale ha tenuto a sottolineare lo “spirito giovane”
dell’Azienda e - fortunatamente - anche degli intervenuti. Segno
questo che il giusto rinnovamento nel nostro settore è in atto.
Illustri i relatori, a cominciare dalla Dott.ssa Isa Fusaro
dell’Università di Teramo che ha introdotto il tema dello Stress
da caldo e i fattori chiave per superarlo.
La seconda relazione è stata affidata invece al Dott. Sergio Vaiani,
Direttore Tecnico di Agroteam, società leader nel settore agrozootecnico, il quale si è soffermato prevalentemente sui concetti
di Immunità e Immunostimolazione ed ha presentato un
prodotto veramente innovativo - Omnigen-AF - adottato di
recente dalla Dell’Aventino.
Vita d’azienda
Filo diretto tra Dell’Aventino
ed i suoi collaboratori
Prosegue in azienda
il programma
di formazione a 360°
denominato “High School”
per specialisti nel settore
dei ruminanti e con esso
il dialogo con i “motori” della
ricerca e dell’innovazione spinta
In Dell’Aventino, da anni, è stata abbracciata la filosofia di crescita
allargando lo sguardo oltre il “semplice” prodotto, a cominciare
dal rapporto a doppio filo con il mondo della ricerca che nelle
Università trova un punto di riferimento imprescindibile.
Un “ponte” che per Dell’Aventino non s’interrompe mai, un trait
d’union in grado di stimolare innovazioni sulle quali investire con
convinzione e coraggio. Ciò perché la ricerca applicata alla fine
premia sempre.
E’ questo uno degli obiettivi quotidiani dell’Area Tecnica
Dell’Aventino ed il contatto con operatori qualificati della zootecnia
e allevatori fornisce, poi, gli stimoli giusti per orientare la ricerca.
Prendiamo ad esempio il delicato tema del benessere
animale, con il suo influsso su salute e produzione dei capi e,
Il Dott. Sergio Vaiani, Direttore Tecnico di Agroteam, durante il suo
intervento in Dell’Aventino.
La Dott.ssa Clotilde Villeri (Direttore Tecnico Dell’Aventino) ha
concluso la giornata con un esaustivo intervento focalizzato sul
Bilancio minerale della vacca da latte nel periodo estivo.
Presenti all’incontro diversi Medici Veterinari, i membri del
Team Tecnico Dell’Aventino (che con gli agenti vocati al settore
ruminanti continuano il loro programma “High School” iniziato
2 anni fa) e alcuni allevatori. Questi ultimi - a completamento
del parterre dalle competenze multidisciplinari - hanno offerto il
punto di vista “di campo”.
Durante l’intervento della Dott.ssa Villeri è stata presentata
la linea Well’ Summer che comprende le due innovative
integrazioni (K e OMNI) concepite proprio per combattere
gli effetti negativi sugli animali delle elevate temperature nella
stagione estiva.
La Dott.ssa Isa Fusaro spiega alla platea gli effetti dello Stress da caldo.
17
Noi&Voi
Volete saperne di più su un argomento che vi sta a cuore? Intendete soddisfare una curiosità?
Inviateci i vostri quesiti per e-mail all’indirizzo [email protected] oppure per posta a
Redazione Zoo-Zoom c/o Dell’Aventino Srl S. U., S.P. Pedemontana 8, 66022 Fossacesia (CH).
Esperti e studiosi del settore saranno lieti di rispondervi dalle colonne di questa rubrica.
A domanda
rispondiamo
Risponde
il dott. Fabrizio Di Fonzo,
Medico Veterinario
Area Tecnica Dell’Aventino
D. In occasione di una vostra “Giornata del
coniglio” a Campobasso, presso la rivendita
Edilbiggio, ho notato sui manifesti il logo ANCI.
Quali rapporti legano l’azienda Dell’Aventino a
tale organizzazione?
Pietro I. - Campobasso
La carne di coniglio risulta essere un grosso business per
l’Italia in quanto il nostro paese è il primo produttore ma
soprattutto il primo consumatore di questo alimento.
Ciononostante - considerate le abitudini alimentari degli
italiani - la carne di coniglio risulta superata nei consumi
da quelle bovine, avicole e suine.
Negli anni ‘70, per effetto di molti studi e ricerche, la
coniglicoltura è divenuta un’attività zootecnica razionale
e intensiva.
La vendita del prodotto è rimasta tuttavia per lungo
tempo legata a forme tradizionali come la distribuzione
della carcassa intera con testa e zampetti.
Anche se la carcassa intera e la mezza carcassa sono
ancora oggi le tipologie in commercio più diffuse specie
nelle macellerie tradizionali, nella grande distribuzione è
possibile trovare tagli e porzioni particolari, nel tentativo
di venire incontro alle nuove esigenze di consumo e ai
nuclei familiari di piccole dimensioni.
Il controllo della qualità del prodotto finale è il fiore
all’occhiello della produzione italiana, in piena sintonia con
la maggiore sensibilità degli acquirenti nei confronti della
propria salute e di riflesso sulla bontà e salubrità dei cibi
che vengono mangiati.
Negli ultimi tempi, infatti, la carne di coniglio viene
acquistata per il suo valore nutritivo, ossia per il buon
contenuto proteico e per la limitata
concentrazione di grasso, che si
trova di norma prevalentemente
sulla pelle, risultando quindi di facile
asportazione.
Il coniglio, infine, è caratterizzato
da un favorevole rapporto fra acidi
grassi insaturi e saturi.
La carne di coniglio presenta un
contenuto di colesterolo inferiore
rispetto alla carne di altre specie,
ha un’ottimale concentrazione di
Fosforo, Potassio e Magnesio.
Da non trascurare che un
allevamento rurale del coniglio
“ben gestito” è molto conveniente
(es. una fattrice può partorire anche
una decina di coniglietti per volta!)
ed è una risposta concreta alla
crisi economica che caratterizza il
particolare momento che il nostro
paese sta attraversando.
R. Per tutto il 2013 l’Azienda Dell’Aventino ha stipulato un
accordo con l’ANCI (Ass.ne Nazionale Coniglicoltori Italiani)
per la fornitura di conigli e per l’assistenza tecnica veterinaria
durante le “Giornate del coniglio”, attività promozionali tese ad
incentivare la vendita abbinata animale-mangime e diffondere
la cultura dell’allevamento rurale.
Presso gli allevamenti ANCI vengono selezionati e allevati
riproduttori iscritti al libro genealogico delle razze Bianca Italiana,
Macchiata Italiana e Argentata Italiana con l’obiettivo di migliorare
costantemente i caratteri produttivi e riproduttivi dei soggetti,
attraverso un innovativo programma di valutazioni genetiche.
L’ ANCI si propone di migliorare, valorizzare ed incrementare
l’allevamento nazionale del coniglio, operando a livello tecnico,
economico e promozionale, anche mediante programmi di
assistenza tecnica a favore delle aziende cunicole.
L’iniziativa delle Giornate di promozione - studiata con dei
“pacchetti” particolari per soddisfare le diverse esigenze della
clientela - sta riscuotendo molto successo soprattutto perché
in occasione di tali incontri presso le rivendite Dell’Aventino
aderenti all’iniziativa, è sempre presente (e lo sarà per tutta
la durata dell’accordo) un veterinario dell’ANCI disponibile a
rispondere agli interrogativi posti dagli allevatori in modo da
realizzare al meglio la loro attività.
I rivenditori che gradissero aderire a tale iniziativa sono pregati
di mettersi in contatto con l’Agente di zona o con l’Area
Manager di riferimento o, per altre informazioni, direttamente
con il sottoscritto.
Dell’Aventino collabora
con ANCI (Ass.ne Naz.le
Coniglicoltori Italiani).
Foto di gruppo nella rivendita Edilbiggio a Campobasso: Nicola
Testa, il Dott. Fabrizio Di Fonzo e Giovanni Malatesta (rispett.
Tecnico Alimentarista e Agente di Zona Dell’Aventino), Salvatore
Testa e il Veterinario ANCI Dott. Michele Schiavitto.
18
Area
marketing
Gianluca Ricciuti
Laureato in Architettura
è Responsabile
della Comunicazione e
del Marketing Operativo
in Dell’Aventino
Studi, analisi, ricerche
e consigli per puntare
sempre più in alto
Ricco di informazioni
e facile da consultare:
è online il nuovo sito
Dell’Aventino
investimenti ad ogni livello.
Non mancano approfondimenti su Sostenibilità e
rapporti con le Università: oggi è un imperativo
per le aziende attive e responsabili impegnarsi nella
salvaguardia dell’ambiente e crescere confrontandosi con
le istituzioni accademiche, fulcro e motore della ricerca.
Particolarmente voluta è la sezione dedicata a ZooZoom che mostra l’archivio digitale del nostro
Periodico della zootecnia produttiva giunto
ormai al settimo anno di pubblicazione e che continua a
dare molte soddisfazioni.
Annotate l’indirizzo, o url nel gergo di internet, www.
dellaventino.it: scoprirete il nostro nuovo biglietto da
visita sul web.
Il restyling si è fatto un po’ attendere ma abbiamo
preferito prenderci il tempo necessario per curarlo con
attenzione.
Il progetto è partito da due punti fermi: l’utilità per il
fruitore e la semplicità di navigazione.
Al giorno d’oggi capita di imbattersi in siti traboccanti
di notizie, di banner e di effetti speciali… salvo poi
accorgersi di non sapere da che parte cominciare!
Il sito Dell’Aventino è stato concepito come un
prolungamento digitale della filosofia aziendale:
chiarezza e completezza delle informazioni sono i suoi
punti di forza.
Interfaccia grafica, forme e tonalità di colore si raccordano
allo stile di comunicazione aziendale, alla cosiddetta
brand image; in più la realizzazione con il sistema
Responsive Web Design (RWD) permette l’agevole
consultazione anche con tablet e smartphone.
Un sito bilingue, fruibile anche in inglese a testimonianza
della crescente volontà di apertura ai mercati esteri da parte
dell’Azienda.
Movimentata da un alternarsi di foto che spaziano
nell’attività aziendale, la home page è caratterizzata nella
parte alta da un menu intuitivo e immediato; ‘scrollando’
verso il basso appaiono invece le due aree dedicate ai
nostri clienti principali (Rivenditori e Allevatori)
e a destra un box con le news su prodotti, iniziative,
progetti e molto altro.
Mission, Storia, Produzione, Laboratorio,
Organizzazione Commerciale, Distribuzione:
sono alcune delle sezioni che aiuteranno a descrivere la
realtà Dell’Aventino. L’area qualità approfondisce un
tema caro all’Azienda, quello sul quale vengono effettuati
Alcune schermate del nuovo sito Dell’Aventino.
Da segnalare anche la sezione Pubblicità, un
aspetto cruciale perché la reputazione di un’azienda è
strettamente legata alla comunicazione, al suo modo di
presentarsi sui mass media, a fiere, eventi e nel punto di
vendita.
Non manca naturalmente un’Area Riservata per
ottimizzare/accelerare i flussi informativi e l’operatività
all’interno della nostra organizzazione.
Che la Dell’Aventino sia alimentata da una grande
passione speriamo si percepisca anche sul web!
Buona navigazione a tutti!
19
Gianluca Ricciuti
SINERGIA ADV.
L’approccio nutrizionale Dell’Aventino
per la gestione dello stress da caldo.
Well’
SUMME
R
K
Well’
SUMMER
OMNI
Dall’esperienza del Team Tecnico Dell‘Aventino sulle diete estive,
due innovative integrazioni da aggiungere a richiesta nei nostri mangimi
per vacche da latte per fronteggiare lo “stress da caldo”.
Well’ SUMMER K a base di Potassio apporta benefici sulla
produzione e sul benessere dell’animale e Well’ SUMMER OMNI
a base di OMNIGEN-AF stimola il sistema immunitario con
ripercussioni positive sulla mammella e sulla salute della mandria.
UNA STAGIONE DI SUCCESSI PER GLI ALLEVATORI
con Well’ SUMMER K
✓ maggiore ingestione e miglioramento della produzione di latte;
✓ aumento del benessere animale, migliore ‘ripresa’ autunnale.
con Well’ SUMMER OMNI
✓ maggiore produttività e miglioramento della qualità del latte;
✓ vitelli più sani e vitali grazie ad un buon corredo immunitario.
Dell'Aventino S.r.l. Soc. Unip.
66022 Fossacesia
(CH)
Dell’Aventino
S.r.l. S.S.P.
U. Pedemontana, 8
Tel. 0872.62.211 r.a.
Fax 0872.62.00.05
P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA
www.dellaventino.it
[email protected]
[email protected]
66022 Fossacesia
(CH) S.P. Pedemontana,
8
Tel. 0872.62.211 r.a. Fax 0872.62.00.05
[email protected]
[email protected]
www.dellaventino.it
C/1076/2008
CH CDM 30319928
Scarica

Produzioni eccellenti e gestione manageriale: una ricetta che in