Le idee di Expo verso la Carta di Milano,
Report tavolo tematico 42
Guerra alla povertà
Contributo n° 69
LE IDEE DI EXPO 2015 – VERSO LA CARTA DI MILANO
Milano, 7 febbraio 2015
TAVOLO N° 42
Tavolo di Lavoro: Guerra alla povertà
Coordinatore: Lino Lacagnina, Fondazione Don Gnocchi
Rapporteur: Chiara Pozzi, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Partecipanti al Tavolo:
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Don Roberto Davanzo, Direttore Caritas Ambrosiana,
Elisabetta Pontello, Social Business Unit, ACRA CCS,
Cristina De Luca, Istituto per la ricerca sociale, Ex-Sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali (2006-2008),
Giuseppe De Marzo, coordinatore naz. campagna “Miseria Ladra” Libera,
Gianni Bottalico, presidente ACLI,
Vittorio Rinaldi, presidente Consorzio Altromercato,
Luigi Pietroluongo , membro della presidenza FIOPSD (assente),
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Alberto Fontana, Commissione Centrale di Beneficenza, Fondazione Cariplo,
Senatrice Nerina Dirindin, Gruppo Abele (assente),
Marco Delvecchio, S. Vincenzo De Paoli,
Giampiero Farru, Presidente CSV Sardegna,
Gianfranca Duca, Assessore Politiche Sociali Comune Cinisello Balsamo,
Paola Severini Melograni, Agenzia sociale AngeliPress,
1.
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SESSIONE MATTUTINA
Verbale narrativo della discussione del mattino (massimo 2.000 caratteri, spazi inclusi)
Stando alle statistiche più recenti il 14,5% della popolazione mondiale si colloca al di sotto della soglia di
povertà: oltre un miliardo di persone (1.011.000.000), cioè, vive con meno di 1.25 dollari al giorno
(WorldBank, 2014 -Anno di riferimento 2011). Tra queste, una su tre ha meno di 13 anni. Nel 2013 in Italia il
16,6% della popolazione vive in condizioni di povertà relativa. Tra questi 6.020.000 sono poveri assoluti
(9,9%) (dato ISTAT 2013). Nel comune di Cinisello Balsamo, ad esempio, negli ultimi 2 anni si è riscontrato
un aumento del 151% degli accessi ai servizi sociali.
I dati mostrano come occorra avere degli obiettivi alti che mettano in gioco non solo denaro ma anche
relazioni e servizi. Mostrano anche perché passare dal contrasto alla povertà alla guerra alla povertà.
Povero è chi, in relazione al suo contesto, non ha accesso ai servizi, al credito, al mercato, al lavoro,
all’istruzione, chi è escluso. La ricchezza non può essere considerata arrogantemente intangibile, abbiamo
bisogno di attivare meccanismi di redistribuzione della ricchezza perché l’inequità è la radice dei mali.
Il giro di tavolo ha portato all’emersione di tematiche comuni (sezione report “parole chiave”) e di progetti,
iniziative, eventi e campagne portate dai soggetti presenti (sezione report relativa).
Come contrastiamo la povertà? Tra le azioni/proposte discusse:
• Introduzione di politiche di sviluppo, di contrasto alla povertà, politiche di reddito per chi è escluso
• Nuovo modello di welfare/ricapitalizzazione del welfare: non è responsabile delegare al privato sociale,
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occorre una regia da parte dello Stato e soprattutto rifinanziare i fondi per il welfare tagliati
drasticamente durante la crisi
Lavorare per creare azioni che introducano innovazione
Valorizzare l’economia sociale e la responsabilità sociale, le imprese, responsabilizzate e sostenute,
possono favorire il cambiamento sociale e l’emancipazione della povertà
Mettere a sistema le esperienze lavorare in una logica di rete delle reti (in contrasto alla
frammentazione delle politiche sociali e degli interventi/posizioni del terzo settore)
Responsabilizzazione di tutti i protagonisti, da chi rappresenta ai cittadini, con attenzione ai giovani
Responsabilità della politica. Restituire alla politica un ruolo di regia nella lotta alla povertà che non va
delegata al terzo settore.
Progettare le politiche sociali perché ci sia una compenetrazione tra i vari ambiti di intervento
Cultura del dono
Elenco delle PAROLE CHIAVE/concetti raccolti e loro descrizione sintetica:
1. DIGNITA’ della persona umana
2. ACCESSO ALLE OPPORTUNITA’ (e alle risorse)
Garantire l’accesso ad uguali opportunità come la possibilità aperta a tutti di migliorare la propria
condizione di vita (che significa accesso alle risorse: reddito, condizioni di salute, istruzione e, in
generale, al benessere)
3. RESPONSABILITA’ personale e collettiva. Concretezza delle proposte politiche.
4. GOVERNANCE COMUNE, intesa come ampia governance territoriale in contrasto alla
frammentarietà, governance inclusiva
5. RICAPITALIZZAZIONE DEL WELFARE in opposizione al taglio alle risorse. Passare da una logica
di erogazione di denaro alla garanzia di servizi
6. FRATERNITA’ come condivisione e compartecipazione alle necessità degli altri, in opposizione al
concetto di individualismo
7. COAGULO DELLE RISORSE MATERIALI E IMMATERIALI
8. WELFARE COMUNITARIO (locale) in grado di innescare processi partecipati che garantiscano il
coinvolgimento della società e dei cittadini, rendendo maggiormente incisiva, stabile e sostenibile
l’innovazione prodotta. Per una riprogettazione e adeguamento delle risposte ai bisogni della
comunità.
9. REDDITO (Reddito minimo di cittadinanza/Reddito di inserimento/ Reddito civico / Reddito di
dignità)
10. LIBERTA’ inteso come libertà di scelta: la possibilità effettiva di scegliere liberamente quali azioni
intraprendere, quali traguardi realizzare, quali piani di vita perseguire
Descrizione delle case history segnalate:
1. CASE HISTORY: Alleanza contro la povertà (Italia)
Un insieme di soggetti sociali che decidono di unirsi per contribuire alla costruzione di adeguate
politiche pubbliche contro la povertà assoluta nel nostro paese.
Obiettivi: a) svolgere un lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, b) promuovere un
dibattito basato sull’evidenza empirica concernente gli interventi esistenti e quelli proposti, c)
confronto con le forze politiche e pressione su di esse affinché compiano scelte favorevoli alla lotta
contro la povertà, d) elaborare una propria dettagliata proposta di riforma.
Rete/soggetti coinvolti: Action Aid, Anci, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Cgil-Cisl-Uil,
Cnca, Comunità di S. Egidio, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province
Autonome, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Nazionale Italiano ONLUS, Fio-PSD, Fondazione Banco Alimentare ONLUS, Forum Nazionale del Terzo Settore,
Lega delle Autonomie, Movimento dei Focolari, Save the Children, Jesuit Social Network.
2. CASE HISTORY Miseria Ladra (Italia)
Miseria Ladra vuole proporre una visione ed un approccio teso a difendere l’interesse generale,
contrastando le mafie all’interno di una visione europeista fondata sulla cultura dei diritti e del
welfare come elemento di civiltà.
Le proposte della campagna intervengono sia su situazione emergenziali e contingenti che vanno
affrontate e risolte nell’immediato, come il blocco degli sfratti, l’utilizzo dei beni confiscati per fini
sociali e la residenza per i senza fissa dimora, sia sulle cause strutturali della povertà e della crisi,
attraverso proposte da attuare nel medio e lungo periodo come la rinegoziazione del debito
pubblico. Le proposte di Miseria Ladra sono per queste ragioni suddivise a livello territoriale,
nazionale ed europeo.
Rete/soggetti coinvolti: promosso da Libera e Gruppo Abele, aderiscono oltre 1200 realità tra cui:
il Forum Nazionale Agricoltura Sociale, EAPN (european antipoverty netowork), BIN (basic income
netowork), Cartias Regione Campania e di tante altre città, centinaia di cooperative del CNCA,
Social Pride di Roma (raggruppa una trentina di realtà), la Rete per il Patrimonio Comune,
Emergency, Arci, diversi CESV di varie città italiane
3. CASE HISTORY: Tavolo della povertà (Comune di Cinisello Balsamo)
Il Tavolo Povertà del comune di Comune di Cinisello Balsamo pone al centro dell’attenzione il tema
delle nuove povertà, intese come casi di emarginazione sociale, di disagio familiare o di crisi
lavorativa.
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Un piano per il recupero la redistribuzione dei prodotti freschi. Frutta e verdura non
venduta nella grande distribuzione e quella non consumata nelle mense scolastiche verrà
ridistribuita alle famiglie in difficoltà attraverso le associazioni Cumse, Caritas, Fondazione
Auprema, Volontariato Vincenziano e Banco Alimentare di Muggiò
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Un percorso formativo per studenti e adulti che attraverso incontri, iniziative, eventi educhi a
stili di vita solidali e una “festa delle genti”
Rete/soggetti coinvolti: Comune di Cinisello Balsamo, 5 ipermercati, 120 associazioni, ASL,
imprese sul territorio
4. CASE HISTORY: Solidale Italiano (Italia)
Il progetto Solidale Italiano nasce con l’obiettivo di sostenere produzioni di cooperative e imprese
del territorio attraverso sistemi di acquisto orientati a remunerare dignitosamente il lavoro, rafforzare
le relazioni comunitarie di fiducia e incoraggiare metodi di agricoltura sostenibile. Le produzioni da
agricoltura solidale e sostenibile crescono su terreni liberi dalla mafia, dallo sfruttamento e dal
caporalato. Per un modello di sviluppo che mette al centro le persone, basato su equità,
sostenibilità e solidarietà. I prodotti da economia carceraria uniscono all’attenzione per le materie
prime e alla lavorazione, una particolare attenzione al percorso personale di chi crea questi prodotti.
Rete/soggetti coinvolti: Altromercato, AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), Il
Gruppo CGM (la più grande rete di imprese sociali in Italia), Slow Food.
5. CASE HISTORY: Housing e Housing Led
I percorsi Housing e Housing Led rappresentano una innovazione nell’ambito delle politiche di
contrasto alla grave marginalità poiché introducono potenziali cambiamenti di natura politicoistituzionale, organizzativa, culturale ed economica rispetto ai paradigmi di policy degli interventi
posti già in essere in materia di contrasto alla grave marginalità (homelessness), al disagio abitativo
dei singoli o dei nuclei familiari. I principi che guidano questo approccio – e che ribaltano
completamente l’approccio a scalini evidentemente insufficiente a rispondere alla complessità
dell’Homelessness anche perché basato su regole standard troppo rigide – sono: la comprensione
del bisogno dell’utente; un supporto che dura per tutto il tempo necessario; accesso ad
appartamenti indipendenti situati in diverse zone della città; separazione del trattamento dal diritto
alla casa; auto-determinazione del soggetto nelle scelte da fare; definizione di un programma di
supporto condiviso tra servizio sociale e utente; riduzione del danno.
Reti/soggetti coinvolti: il network Housing First
6. CASE HISTORY
7. …
SESSIONE POMERIDIANA
Verbale narrativo della discussione del pomeriggio (tenersi intorno a massimo 2.000 caratteri, spazi
inclusi)
Nella sessione pomeridiana il coordinatore del tavolo, Lino Lacagnina ha sintetizzato i lavori della mattinata
per individuare una sintesi condivisa delle questioni chiave emerse.
Emerge dal confronto l’importanza nel terzo settore di rafforzare le reti e lavorare per la costituzione di reti
di reti per rafforzare la gestione dell’operatività e per portare aventi proposte politiche comuni.
Viene quindi evidenziato il forte nesso tra povertà e criminalità organizzata (mafia/’ndrangheta nel caso
italiano). L’aumento della povertà e della dispersione scolastica è una risorsa per la mafia. Occorre una
semplificazione amministrativa perché i beni confiscati alla mafia possano tornare velocemente alla
collettività ed essere una risorsa per attivare progetti e percorsi di inclusione e di contrasto alla povertà
localizzata nei territori mafiosi.
I partecipanti al tavolo evidenziano l’importanza di una lievitazione culturale perché il cittadino sia informato
e consapevole. Il terzo settore deve investire energie nelle scuole, nel mondo giovanile. Costruire strumenti
facili per i non addetti ai lavori.
Un appello al mondo dei media che crea l’opinione pubblica, alla responsabilità nel comunicare in modo
coerente il tema della povertà.
Discusse le diverse posizioni in relazione al “Reddito”, Reddito minimo di cittadinanza/Reddito di
inserimento/ Reddito civico / Reddito di dignità). Pur nelle diverse accezioni del “Reddito minimo” acquisisce
un senso pieno per tutti l’obiettivo di evitare ogni forma di assistenzialismo.
Elenco degli impegni-raccomandazioni emersi nella discussione (laddove possibile divisi per i cluster di
riferimento della Carta – 1. cittadini, 2. associazioni, 3. imprese, 4. istituzioni)
Cittadini (impegni dedicati ai cittadini)
1. Sviluppo di mutualismo e reciprocità, di una cultura cooperativa e di prossimità
Associazioni corpi intermedi
2. Un appello al terzo settore perché si lavori sempre di più in rete per costruire una rete di reti, sia
nelle pratiche che nelle richieste/pressioni politiche.
3. Generare un più ampio consenso e consapevolezza nel cittadino, occorre investire energie e
risorse per una “lievitazione culturale”.
4. Cambio di prospettiva: dall’emergenza alle priorità
Imprese
5. Assunzione di responsabilità sociale di impresa (sviluppo dell’occupazione, sicurezza dell’ambiente,
restituzione territoriale della tua azione) per tutte le imprese
6. Articolo 41 della costituzione (funzione sociale della proprietà privata)
7. Riconversione ecologica (?)
8. Riterritorializzare le produzioni in aree (locali) ad alta capacità di lavoro, per rispondere alla perdita
di capacità produttiva
9. Sostegno alle imprese socialmente responsabili (che non delocalizzano, che impiegano alta
intensità di manodopera)
Istituzioni
Servono più investimenti per le politiche sociali. Dove andare a prendere le risorse:
10. Richiesta alla BCE perché il denaro erogato alle banche sia vincolato all’economia reale e
produttiva
11. Restituire alla collettività i beni pubblici non utilizzati e confiscati alla mafia con una reale capacità di
azione. Occorrono regole che semplifichino e velocizzino l’uso dei suddetti beni da parte della
collettività.
12. Richiesta di una distinzione tra “Banche di affari” e “Banche di credito”
13. Semplificazione amministrativa: per combattere la povertà occorrono strumenti adatti e più agili.
14. Riattivare gli spazi di partecipazione della società civile e del terzo settore, luoghi di riflessione
politica e lettura dei bisogni (es. legge sui piani di zona).
15. Richiesta della via fittizia per i senza dimora, per consentire a tutte le persone, (italiani, comunitari e
stranieri regolarmente soggiornanti) che dimorano in maniera stabile ed effettiva nel territorio
nazionale l’iscrizione all’anagrafe e l’accesso ai servizi.
16. Aggio di Equitalia al 7%
17. Programmi scolastici che includano educazione alla solidarietà, alla legalità, educazione alimentare
contro lo spreco
Indicazione di eventi, iniziative, progetti, documenti segnalati durante i lavori del tavolo
EVENTI/INIZIATIVE
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Fare Trade Week (Settimana Mondiale del Commercio Equo e Solidale) – dal 28 al 31 maggio
2015 presso “Fabbrica del Vapore” - Milano.
Sito: http://www.fairtradeweek2015.org
Il focus della Settimana consisterà nel rendere visibile il senso profondo ed innovativo del
Commercio Equo e Solidale, anche tramite la presenza in città di centinaia di agricoltori, produttori
e piccole imprese da tutto il mondo. Saranno loro a testimoniare l’esistenza di imprese ed
organizzazioni che vincolano la propria attività produttiva e commerciale al perseguimento di una
giustizia economica che rispetti persone e natura, contribuendo alla riduzione di povertà, esclusione
sociale e dissesto ambientale.
Il Commercio Equo e Solidale (Fair Trade) nato negli anni 60 per promuovere un sistema
economico fondato su principi di giustizia – prezzi equi, migliori condizioni di lavoro, rapporti
commerciali trasparenti – e permettere ai produttori del Sud del mondo economicamente emarginati
di migliorare la loro vita e quella delle comunità, sta gradualmente allargandosi anche ai produttori
del Nord, proponendosi come modello economico socialmente ed ambientalmente sostenibile.
•
Enterprise World Forum (SEWF 2015) – dal 1 al 3 luglio presso l’Università IULM a Milano
Sito: http://sewf2015.org/it/
Un grande evento internazionale che sostiene la crescita delle imprese sociali in tutto il mondo. Per
incoraggiare la partecipazione e lo scambio tra le imprese sociali, stiamo organizzando il SEWF
2015.
L’evento più inclusivo al mondo sull’impresa sociale accoglierà oltre 1000 tra imprenditori,
investitori, studiosi, sostenitori, fondazioni, filantropi e rappresentati dei governi che più attivamente
promuovono lo sviluppo dell’economia sociale. I protagonisti dell’impresa sociale, provenienti dai
vari paesi del mondo, si confronteranno sui limiti e sulle potenzialità dei diversi ecosistemi, sulle
sfide del posizionamento del di rispondere alle crisi della contemporaneità nelle diverse latitudini del
pianeta, sul bisogno di rinnovarsi e di coinvolgere le nuove generazioni. Il forum, che proporrà voci
inedite e di rottura, si articolerà in 40 workshop e diverse plenarie.
PROGETTI
• Progetto Caritas internazionale: “Una sola famiglia umana cibo per tutti”
http://www.cibopertutti.it/
La campagna si pone l’obiettivo di promuovere consapevolezza ed impegno sugli squilibri del
pianeta, avendo come aspetto centrale l’elemento educativo. Nasce sulla base di una forte
mobilitazione di enti ed organismi del mondo ecclesiale italiano, e si sviluppa a livello locale, con i
territori in veste di protagonisti: le diocesi, gli organismi di volontariato e le ONG. La campagna
intende coinvolgere prioritariamente i giovani, nelle parrocchie, nei movimenti, nelle scuole, ed
anche i giovani imprenditori.
DOCUMENTI
• 10 principi del Fair Trade http://www.wfto.com/sites/default/files/10-FAIR-TRADE-PRINCIPLES2013-%28Rio-AGM-and-EGM-2013-approved-modifications%29.pdf
SINTESI COMPLESSIVA dei lavori della giornata - max.2000 caratteri spazi inclusi
Proponiamo alcune citazioni in sostituzione della sintesi che andrebbe a duplicare contenuti già presentati e
una riflessione condivisa da alcuni partecipanti al tavolo.
CITAZIONI
La parola “solidarietà” si è un po’ logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto di più di qualche
atto sporadico di generosità. Richiede di creare una nuova mentalità che pensi in termini di comunità, di
priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni. EG 188
La necessità di risolvere le cause strutturali della povertà non può attendere, non solo per una esigenza
pragmatica di ottenere risultati e di ordinare la società, ma per guarirla da una malattia che la rende fragile e
indegna e che potrà solo portarla a nuove crisi. I piani assistenziali, che fanno fronte ad alcune urgenze, si
dovrebbero considerare solo come risposte provvisorie. Finché non si risolveranno radicalmente i problemi
dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le
cause strutturali della inequità, non si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema.
L’inequità è la radice dei mali sociali. EG 202
RIFLESSIONE
Il titolo del tavolo “guerra alla povertà” lascia perplessi. La parola “guerra”, se da un lato sottolinea la forza
che deve avere il nostro impegno nei confronti di tutte le povertà, dall’altro richiama violenza, lotta armata,
distruzione, concetti che forse non sono così utili in un momento di riflessione in cui obiettivo primario è il
sostegno alla giustizia, alla tutela dei diritti dei più fragili (che per altro sono disarmati), all’inclusione sociale
e, soprattutto, non contribuisce a trasmettere il messaggio che la povertà è un problema di tutti (riguarda
anche me, anche se non sono o non ritengo di essere povero) e che dalla povertà non si esce senza
ascoltare e coinvolgere i poveri.
Carlo Levi diceva “le parole sono pietre” e la rigorosità con cui usiamo le parole può aiutarci a fare la
differenza nella diffusione di messaggi culturali connotati di speranza.
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Guerra alla povertà