Pensieri di Don Alberione tratti dalla Circolare del 1962 Lavorare intensamente a emendare i nostri difetti, a togliere ciò che vi è d’imperfetto in noi e costruire l’uomo nuovo, fatto secondo Dio, in verità e santità. Non abbiamo mai finito di studiare. Dobbiamo accompagnare il mondo attuale che sempre si evolve; rispondendo alle obiezioni e dare al mondo il nutrimento adatto secondo la mentalità che oggi ha. Le vostre migliori attitudini, l’intelligenza, la forza del corpo, l’energia della volontà: tutto per Gesù Cristo e per l’apostolato. La nostra povertà deve portarci a lavorare come ha lavorato il Figlio di Dio nella casetta di Nazaret. La nostra è una povertà che fatica, è una povertà che procura, è una povertà riparatrice ed una povertà redentrice, come era la povertà riparatrice e redentrice del Figlio di Dio quando lavorava nella casetta di Nazaret. da: Il “Carro” Paolino di Juan Manuel Galaviz ssp “Se hai un ideale, nulla ti spaventi. Persèguilo con zelo diligente; nel pericolo certo sii prudente, e nel bene bramato sii costante. La vita si costruisce ad ogni istante e occorre viverla intensamente; avere uno sguardo intelligente e un cuore gioioso e traboccante. Se hai un ideale, sii come il fiume che scorre verso la mèta dell’oceano senza fermare il suo corso, ma crescendo in brio e ravvivando il suolo e cantando orgoglioso… Non ho altro d’aggiungere, fratello mio, se hai un ideale… dammi la mano! Elaborazione AT