LA MEDICINA BIOLOGICA
OTTOBRE - DICEMBRE 2015
CLINICAL
G. Bottegoni
RIASSUNTO
Nel trattamento della malattia da reflusso
gastroesofageo gli inibitori di pompa protonica sono i farmaci di prima scelta secondo le linee guida della Medicina convenzionale. Tuttavia, l’utilizzo a lungo termine di tali farmaci sembra gravato dal rischio di importanti effetti indesiderati.
Scopo di questo case report, riguardante
un paziente di 16 anni, è dimostrare l’efficacia, in termini di benefici e di sicurezza,
di una terapia alternativa, articolata in una
fase di integrazione tra Medicina convenzionale ed omotossicologica, cui si aggiunge l’apporto innovativo della Medicina Fisiologica di Regolazione, con l’inserimento
di un fattore di crescita low dose.
I risultati di tale approccio terapeutico sono stati confermati da endoscopia di controllo e comparazione istopatologica dei
prelievi bioptici ottenuti prima e dopo 3
mesi di terapia.
– Si conclude affermando che l’approccio
biointegrato offre al medico maggiori opzioni terapeutiche e che la Low Dose Medecine è in grado di fornire risposte efficaci, sicure e concettualmente innovative.
ESOFAGITE DA REFLUSSO IN
ERNIA GASTRICA IATALE
– UN EFFICACE OVERLAPPING
TRA TERAPIA CONVENZIONALE
E TERAPIA LOW DOSE
CASE REPORT
REFLUX ESOPHAGITIS IN HIATAL HERNIA
– AN EFFECTIVE OVERLAPPING BETWEEN CONVENTIONAL
AND LOW DOSE THERAPY
CASE REPORT
PAROLE CHIAVE REFLUSSO GASTROESOFAGEO, GERD, NERD, EGF,
OMOTOSSICOLOGIA, MEDICINA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE, PRM
SUMMARY: In the treatment of gastroesophageal
reflux disease, proton pump inhibitors are the
first-choice drugs according to the guidelines
of conventional medicine. However, the longterm use of these drugs is burdened with the
risk of important side effects.
Therefore, the aim of this case report
concerning a 16-year-old patient is to propose
and demonstrate the safety and efficacy of an
alternative therapy. This therapy integrates
conventional and homotoxicological medicine,
with the additional innovative contribution of
the Physiological Regulating Medicine through
the use of a low-dose growth factor.
The results of this therapeutic approach are
very encouraging from the point of view of the
patient’s symptoms, as confirmed by the
endoscopic
examination
and
the
histopathological comparison of biopsy
samples taken before and after a 3-month
therapy.
– Therefore, we can conclude that this biointegrated approach offers the physician more
treatment options, and that Physiological
Regulating Medicine provides effective, safe
and conceptually innovative answers.
KEY WORDS: GASTRO-ESOPHAGEAL REFLUX
DISEASE, GERD, NERD, EGF, HOMOTOXICOLOGY,
PHYSIOLOGICAL REGULATING MEDICINE, PRM
INTRODUZIONE
Si definisce reflusso gastroesofageo la risalita involontaria del contenuto gastroduodenale in esofago.
Pur rappresentando la condicio sine
qua non il determinismo della malattia
da reflusso gastroesofageo (GERD - Gastro Esophageal Reflux Disease), non
costituisce per sé una patologia; è da
considerare piuttosto un fenomeno
parafisiologico frequente.
Ciò è ancor più vero nel periodo neonatale in cui il rigurgito, espressione di reflusso gastroesofageo, si manifesta nel
40% dei casi; nel 5% di questi anche
con 6 o più episodi giornalieri.
– Solitamente il rigurgito compare prima che il neonato abbia raggiunto le 8
settimane di età; la sua frequenza tende
a diminuire progressivamente, fino alla
completa risoluzione entro il primo anno di vita nel 90% dei casi.
Si parla di GERD quando il reflusso
gastroesofageo produce la comparsa
e la sussistenza di sintomi in grado di
interferire con lo stato di salute e la
qualità di vita.
I meccanismi fisiopatologici alla base
del reflusso gastroesofageo sono molteplici: riduzione del tono dello sfintere
esofageo inferiore (LES - Lower Esophageal Sphincter), ridotto clearing esofageo, alterato svuotamento gastrico.
Fattori predisponenti o esacerbanti so-
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no: obesità, gravidanza, farmaci, abitudini dietetico-comportamentali (fumo,
pasti abbondanti, cibi ricchi di grassi, caffeina, clinostatismo post-prandiale, etc.).
Nel 50% dei casi la GERD si accompagna a ernia iatale gastrica, caratterizzata dalla risalita di parte dello stomaco
nel torace attraverso lo iato diaframmatico.
– I sintomi caratteristici di GERD sono
rigurgito e pirosi retrosternale, con un
grado di specificità rispettivamente del
95% e dell’89%.
Tuttavia nel 25-30% dei casi compaiono manifestazioni definite atipiche o extraesofagee: dolore toracico non cardiogeno, raucedine, tosse cronica, asma
bronchiale, faringodinia, laringite, alterazioni dello smalto dentario e carie.
L’esposizione prolungata al contenuto
gastroduodenale può causare danni alla mucosa esofagea (esofagite iperemica o erosiva) e talora complicanze,
quali ulcere (~5%), sanguinamento
(<2%), sub-stenosi e stenosi (8-20%),
fino all’”esofago di Barrett” (10%),
condizione francamente precancerosa.
Se si escludono i casi di malattia da reflusso gastroesofageo senza infiammazione ed erosioni della mucosa esofagea (NERD - Non Erosive Reflux Disease) – in cui la negatività del reperto endoscopico è criterio di esclusione dall’indagine statistica – la GERD, intesa
come esofagite, è riscontrabile nei Paesi industrializzati nel 50-75% dei soggetti sintomatici e fino al 40% dei soggetti asintomatici sottoposti a screening endoscopico, con un incremento
di 3-4 volte negli ultimi 20 anni.
– In Italia la prevalenza di esofagite
da reflusso è stimata pari all’8,6%,
con un trend di crescita valutabile intorno a 3 volte negli ultimi 10 anni.
Tuttavia la varietà clinica minoritaria,
rappresentata dal 25-30% dei casi
con sintomatologia atipica extraesofagea, è sicuramente responsabile di
una sottostima del suo reale tasso
d’incidenza (1).
Il progressivo incremento epidemiologico di questa patologia ha comportato
DATI ANAMNESTICI
Paziente di 16 anni
Anamnesi positiva per reflusso
gastroesofageo fino a 1 anno di età
Da circa un anno rigurgito acido e pirosi
retrosternale
DIAGNOSI ENDOSCOPICA
Esofagite da reflusso di II grado sec. Savary
Gastrite iperemica antrale
Esofago
FIG. 1
Inquadramento anamnestico e diagnostico del paziente.
– Le frecce bianche indicano l’iperemia antrale e l’erosione esofagea.
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Pertanto, nel caso riportato viene proposta una terapia farmacologica alternativa, di cui si è monitorata l’efficacia
clinica e strumentale mediante endoscopia di controllo e comparazione
istopatologica dei prelievi bioptici ottenuti prima e dopo 3 mesi di terapia.
CASE REPORT
Ragazzo di 16 anni affetto da esofagite
da reflusso di II grado, a carattere erosivo, correlata a ernia iatale gastrica.
– A rendere interessante il caso intervengono l’aspetto epidemiologico, nel
senso di un’emergente incidenza in fasce di età sempre più precoci, il substrato organico irreversibile e quindi la tendenza alla cronicizzazione del quadro
patologico (a meno che non si ricorra
ad una correzione chirurgica, che peraltro a questa età e in questo stadio di malattia non trova indicazione) e le particolari connotazioni PNEI legate all’età
adolescenziale.
Il paziente giunge alla personale osservazione con diagnosi endoscopica di
“Esofagite da reflusso di II grado sec. Savary, ernia gastrica iatale di medie dimensioni e note di gastrite antrale iperemica H. pylori negativa”.
Ernia gastrica Iatale
Antro gastrico
negli anni un utilizzo “massivo” degli
inibitori di pompa protonica, indicati
quali farmaci di prima scelta dalle linee
guida della Medicina convenzionale
(2,3).
Per quanto efficaci, tali farmaci non sono privi di importanti effetti indesiderati
a lungo termine, il che dovrebbe ridimensionarne anche il ruolo dei “gastroprotettori” in corso di terapie croniche
e/o notoriamente gastrolesive (4).
La madre riferisce una storia importante
di rigurgito neonatale fino a 1 anno di
età, il che rimanda ad un’immaturità
dell’Apparato sfinterico con sviluppo di
ernia gastrica iatale su base meiopragica costituzionale.
– Il paziente riferisce il protrarsi da circa un anno di una sintomatologia tipi-
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APPROCCIO TERAPEUTICO
ca, caratterizzata da rigurgito acido e
pirosi retrosternale e di aver trovato beneficio nell’assunzione temporanea di
omeprazolo, con effetto rebound alla
sospensione del trattamento, in termini
di iperacidità ed esacerbazione sintomatologica (FIG. 1).
Particolarmente interessante è la completa aderenza del profilo costituzionale del soggetto all’habitus fosforico:
longilineo astenico con scarso sviluppo toracico, masse muscolari esili ed
allungate, colorito cutaneo pallido,
denti soggetti a carie.
Intelligente e iperemotivo, con bassi livelli di intensità vitale, per cui regge
poco la concentrazione, si stanca facilmente e presenta frequentemente cefalea dopo applicazione prolungata.
Narcisista con note di maniacalità nella
ricerca della magrezza, presenta un
comportamento alimentare oscillante e
compulsivo, con attacchi di fame soprattutto nelle ore pomeridiane e preferenza per gli alimenti dolci come il
cioccolato.
Fuma e non disdegna gli eccessi di caffè
e occasionalmente di alcolici.
Dal punto di vista PNEI il paziente è un
disreattivo.
L’inquadramento sulla Tavola delle
Omotossicosi individua l’esofagite e la
gastrite nell’ambito delle Fasi Umorali;
l’insufficienza cardiale e l’ernia gastrica
iatale nella Fase di Impregnazione (Fase
della Sostanza Fondamentale).
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FIG. 2
Obiettivo terapeutico e fattori condizionanti.
왘 Razionale terapeutico
L’approccio terapeutico è stato condizionato da alcune considerazioni:
1) prospettiva di una terapia a lungo
termine (carattere cronico della malattia);
2) scarsa compliance di questo tipo di
paziente;
3) necessità di ottenere beneficio nel
minor tempo possibile, per evitare il rischio di una sospensione precoce della
terapia;
4) finalizzare il trattamento non alla
CORREZIONE DELLE ABITUDINI DIETETICO-COMPORTAMENTALI
MATERIALI E METODI
왘 Metodiche di valutazione
diagnostica
Poichè il paziente era stato precedentemente sottoposto a diagnostica endoscopica, si è ritenuto opportuno ripetere
l’endoscopia di controllo a 3 mesi dall’inizio della terapia.
I prelievi bioptici ottenuti in corso rispettivamente di endoscopia diagnostica e di controllo sono stati fissati in formalina, inclusi in paraffina e sottoposti
ad analisi istologica dopo colorazione
con ematossilina-eosina.
FIG. 3
Terapia dietetico-comportamentale.
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PROPOSTA TERAPEUTICA
4) contrasta l’eventuale iperprolattinemia secondaria all’assunzione di domperidone.
Per la giovane età e la perfetta efficienza
degli Apparati escretori del paziente,
fatta eccezione per quello gastroenterico, il drenaggio emuntoriale è stato ritenuto superfluo.
– Per quanto riguarda il drenaggio cellulare, piuttosto che ricorrere a tutti i
catalizzatori del ciclo di Krebs, si è optato per la prescrizione del solo Acidum α-ketoglutaricum-Injeel® (1 fl s.l.
2 volte/settimana), perché svolge anche
azione di stimolo nervoso e contrasta
l’ipotonia cardiale.
FIG. 4
Overlapping terapeutico.
soppressione dei sintomi, ma al progressivo ripristino anatomo-funzionale delle
mucose coinvolte.
Pertanto sono stati eliminati gli inibitori
di pompa protonica per evitare gli effetti
indesiderati a lungo termine (deficit di
vitamina B12, carenza marziale, carenza
di calcio e osteopenia correlata, aumentato rischio di infezioni, poliposi del
fondo gastrico, gastrite atrofica, carcinoma gastrico e del colon), benché alcuni di essi siano rischi teorici o comunque non supportati da studi sufficientemente validati (4).
Si è fatto temporaneo ricorso alla Medicina convenzionale utilizzando un
procinetico (Peridon 10 mg granulato:
1 bustina x 2/die per 3 settimane) che,
aumentando la pressione del LES ed
accelerando lo svuotamento gastrico,
contribuisse ad una remissione sintomatologica rapida, fintanto che la terapia PRM raggiungesse un grado di efficacia ottimale (FIG. 2).
La correzione delle abitudini dietetico-
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comportamentali, pur svolgendo un
ruolo importante, trova in questo tipo di
paziente, per l’età e per il profilo costituzionale, scarsa adesione.
Tuttavia, è stato sconsigliato il consumo
o quanto meno l’eccesso di caffè, cioccolato, spezie, aceto, fritti, grassi, bevande gassate, carni suine, alcolici, salse, pomodori, agrumi, etc.
Sono stati consigliati pasti frazionati nell’arco della giornata ed una terapia posturale post-prandiale (FIG. 3).
왘 La proposta terapeutica omotossicologica è partita dal drenaggio della matrice extracellulare: Pulsatilla compositum (1 fl s.l. 3 volte/settimana x 2 mesi).
– Pulsatilla compositum:
1) oltre al drenaggio della matrice espleta un’azione detossificante ed antinfiammatoria sulle mucose;
2) è un coadiuvante del trattamento sintomatico della pirosi;
3) trova particolare indicazione nelle
problematiche con tendenza alla cronicizzazione e nel passaggio dalle terapie
convenzionali a quelle low dose;
La terapia di Fase è stata sostenuta da
Nux vomica-Heel® (1 cp x 3/die) che,
contenendo unitari in bassa diluizione,
presenta tropismo per la mucosa gastrica, su cui espleta modulazione dell’infiammazione e della secrezione acida
limitando peraltro, grazie alla presenza
di Arsenicum album (D6), la progressione verso la cronicizzazione.
L’azione trofica e di sostegno metabolico sulla mucosa gastro-esofagea e gastrica è garantita da Mucosa compositum (1 fl s.l. 2 volte/settimana) che, per
la sua struttura omeofarmacologica, garantisce anche: 1) drenaggio delle secrezioni mucose, grazie a componenti
quali Pulsatilla (D6), Kalium bichromicum (D8), etc.; 2) stimolo immunitario,
per la presenza di Lachesis (D10) e Bacterium coli (D28); 3) modulazione della
flogosi, contenendo Argentum nitricum
(D6), Belladonna (D10) e Nux vomica
(D13).
La novità della proposta terapeutica risiede nella prescrizione di Guna-EGF
4CH (10 gtt x 2/die), allo scopo di modulare la secrezione acida gastrica e di
stimolare la riparazione della mucosa
attraverso la proliferazione delle cellule
del Tratto gastroenterico, secondo i cànoni della Medicina Fisiologica di Regolazione (FIG. 4).
Infatti la parete gastrica è dotata, oltre
che di recettori muscarinici M3, di re-
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cettori gastrinici e H2 istaminergici, anche di recettori ritenuti fisiologicamente
meno rilevanti, per le prostaglandine e
per l’Epidermal Growth Factor (EGF), il
cui effetto inibitorio sull’ipercloridria
gastrica è stato sfruttato nel trattamento
dell’ulcera peptica e della sindrome di
Zollinger-Ellison (5), trovando l’unico limite all’utilizzo nella rapida degradazione gastrica.
Inoltre, poichè EGF è un fattore di crescita, per la sua azione di stimolo proliferativo e riparativo sulle cellule della
cute e del Tratto gastroenterico, è stato
utilizzato nell’enterite necrotizzante e
nell’atrofia congenita dei microvilli intestinali (6).
RISULTATI
Nell’arco di 3 mesi si è ottenuta la remissione sintomatologica pressoché
completa, con recrudescenze occasionali legate soprattutto ad eccessi alimentari.
– Il dato clinico è stato peraltro confermato da una gastroscopia di controllo
che ha documentato la regressione della gastrite antrale e la persistenza di
qualche lieve lesione erosiva a livello
esofageo.
tuzionale del paziente, degli eventuali
effetti indesiderati a lungo termine del
protocollo convenzionale e dell’apporto innovativo della PRM.
Oltre ad una pressoché totale remissione sintomatologica, si è ottenuto un significativo miglioramento del quadro
endoscopico, confermato dalla valutazione comparativa istopatologica.
– La persistenza di residue lesioni erosive e di infiltrato infiammatorio a livello
della mucosa esofagea richiede il prolungamento della terapia in atto per ulteriori 2-3 mesi, prima di impostare
eventualmente una terapia di stabilizzazione o di mantenimento con Nux vomica-Homaccord® (azione di riequilibrio neuro-vegetativo) (7) e Calcium
phosphoricum-Injeel® (rimedio costituzionale), relegando Guna-EGF 4CH ad
un utilizzo on demand.
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tudine con quanto già dimostrato nella
psoriasi, patologia in cui l’approccio
immuno-bioterapico si dimostra efficace per un periodo di trattamento di almeno 6 mesi (8).
Ciò suggerisce uno spunto di riflessione
sulla Medicina low dose, cioè solleva il
quesito se questo approccio richieda in
tutti i casi una durata di trattamento ≥6
mesi per il ripristino ottimale dell’equilibrio anatomo-funzionale stabile.
– In conclusione, i risultati ottenuti dimostrano come l’integrazione terapeutica multidisciplinare amplia il ventaglio delle opzioni terapeutiche a disposizione del medico e come la PRM sia
in grado di fornire risposte concrete,
efficaci, sicure e di più moderna con쐽
cezione.
La necessità di un periodo superiore ai
3 mesi di trattamento per il consolidamento terapeutico richiama una simili-
– La comparazione istopatologica dei
prelievi bioptici ottenuti nel corso delle
due indagini endoscopiche evidenzia la
netta riduzione della componente
emorragica a livello della mucosa esofagea, con persistenza di un residuo infiltrato infiammatorio alla base delle papille epiteliali. A livello della mucosa
gastrica è pressoché totale la regressione dell’edema stromale, degli stravasi
emorragici e dell’infiltrato flogistico,
con conseguente aspetto più compatto
dei lumi ghiandolari antrali (FIG. 5).
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
FIG. 5
L’approccio terapeutico di questo caso
rappresenta un ponte tra la Medicina
convenzionale e la Medicina low dose
dinamizzata, secondo un razionale che
tiene conto dell’età e del profilo costi-
Comparazione istopatologica dei prelievi bioptici pre- e post-trattamento.
A) Epitelio esofageo con evidenti stravasi emorragici (freccia) ed infiltrato flogistico alla base
delle papille epiteliali; B) Epitelio esofageo con residuo infiltrato flogistico (freccia) alla base di
alcune papille epiteliali; C) Mucosa gastrica antrale con edema (asterisco), stravasi emorragici
(freccia nera) ed abbondante infiltrato flogistico linfocitario (freccia bianca); D) Mucosa gastrica
antrale con netta riduzione della componente emorragica, edematosa e dell’infiltrato linfocitario.
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LA MEDICINA BIOLOGICA
OTTOBRE - DICEMBRE 2015
Bibliografia
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Testo elaborato dalla relazione dell’autore
presentata al 17° Incontro del Club dell’Omotossicologia, Rimini 7-8 Marzo 2015.
Riferimento bibliografico
BOTTEGONI G. – Esofagite da reflusso in ernia gastrica iatale.
– Un efficace overlapping tra terapia
convenzionale e terapia low dose
Case report.
La Med. Biol., 2015/4; 13-18.
autore
Dr.ssa Giuliana Bottegoni
– Specialista in Chirurgia Generale
– Medico esperto in Omeopatia,
Omotossicologia e Discipline Integrate
Via A.G. Majano, 5
I – 66100 Chieti
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