POLITICHE EUROPEE PER
L’ECONOMIA DELLA
CONOSCENZA
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Il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo del
2000 ha determinato una svolta significativa
nella storia della cooperazione europea in
campo di istruzione e formazione
Obiettivo strategico:
rendere l’UE entro il 2010 l’economia basata
sulla conoscenza più competitiva e dinamica
del mondo, capace di una crescita economica
duratura accompagnata da un miglioramento
quantitativo e qualitativo dell’occupazione e
da una maggiore coesione sociale
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Ciò significa che:
Il peso della conoscenza come risorsa strategica
nelle dinamiche economiche approda nell’agenda
politica europea
Le politiche della formazione e dell’educazione
nell’arco di tutta la vita sono ritenute strategiche ai
fini dell’incremento della competitività
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I percorsi educativi, formativi e del lavoro devono
integrarsi maggiormente per favorire l’emersione e
la circolazione delle conoscenze
Il riconoscimento della centralità dell’individuo
che apprende si traduce nell’attivazione di percorsi
“personalizzati”
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Nell’economia della conoscenza i rischi sono:
• l’obsolescenza sempre più rapida di
conoscenze e competenze (per individui e
organizzazioni)
•L’allargamento del Learning Divide, e quindi
di esclusione sociale ed economica (per
individui e organizzazioni)
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(Consiglio istruzione 2001)
I macro-obiettivi strategici puntano a:
Aumentare la qualità e l’efficacia dei
sistemi di istruzione e formazione dell’UE
Facilitare l’accesso di tutti ai sistemi di
istruzione e formazione
Aprire al mondo esterno i sistemi di
istruzione e formazione
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Considerato il rapido muoversi del mondo
globalizzato verso economie e società basate sulla
conoscenza, l’opportunità di istruirsi lungo tutto
l’arco della propria vita diventa l’obiettivo primario
dei nuovi sistemi sociali.
Puntare sul capitale umano e sociale
rafforzando conoscenze e competenze risulterà
un fattore determinante per la crescita sociale e
economica di ogni paese, attraverso la creazione
di un sistema integrato di istruzione e
formazione
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L’idea di lifelong learning, che è alla base di
questa nuova concezione dell’istruzione e della
formazione, implica soprattutto una visione
sistemica in grado di stabilire legami forti tra i
vari tipi di apprendimento in diversi momenti
della vita e in un ampio raggio di ambienti e
partenariati piuttosto che considerare le varie
forme di istruzione e formazione isolate le une
dalle altre
Dal LifeLong Learning al Life Wide Learning
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Il modello sociale europeo di coesione sociale vuole
incentivare tutti i cittadini ad accedere ai sistemi di
istruzione e di formazione formali, informali e
non formali facilitando soprattutto il passaggio da
un settore d’istruzione ad un altro, dall’infanzia
all’età matura
La sfida del futuro è quella di valorizzare tutte le
competenze dei soggetti, indipendentemente dalle
loro modalità di acquisizione, riconoscerle e
certificarle
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l’apprendimento formale è quello riferito al
sistema di scuole, collages, università ecc.
L’apprendimento non-formale riguarda ogni
attività di istruzione organizzata e finanziata che
non corrisponde alla prima e di solito non porta a
certificati ufficiali
L’apprendimento informale riguarda tutte le
attività di apprendimento hanno un basso livello di
organizzazione.
A
volte
può
non
essere
intenzionale e normalmente ha luogo a livello
individuale (autoapprendimento) o a livello di
gruppo (luogo di lavoro o famiglia)
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L’obiettivo strategico di Lisbona viene realizzato con
l’applicazione del “metodo di coordinamento
aperto”, il quale implica:
la definizione di orientamenti comuni dell’U.E.
per il conseguimento degli obiettivi fissati a
breve, medio e lungo termine
periodico svolgimento di attività di
monitoraggio, verifica e valutazione
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la trasposizione di questi orientamenti europei nelle
politiche nazionali e regionali
la determinazione di parametri di riferimento
(benchmarks) intesi come strumenti per
confrontare le buone prassi
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Benchmarks:
Abbandono scolastico prematuro: per il
2010 gli abbandoni scolastici prematuri non
dovrebbero essere superiori al 10%
Matematica, scienze e tecnologie: il totale
dei laureati in matematica, scienze e tecnologie
dovrebbe aumentare almeno del 15% entro il
2010 e al contempo dovrebbe diminuire lo
squilibrio tra i sessi in questo settore
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Completamento del ciclo di istruzione
secondaria superiore: almeno l’85% della
popolazione ventiduenne dovrebbe aver completato
un ciclo di istruzione secondaria superiore
Competenze di base: la percentuale di quindicenni
con scarse capacità di lettura dovrebbe diminuire
almeno del 20% rispetto al 2000
Apprendimento lungo tutto l’arco della vita: il
livello medio di partecipazione ad iniziative di LLL
dovrebbe aumentare almeno fino al 12,5% della
popolazione adulta in età lavorativa la cui fascia di
età è compresa tra i 25 ed i 64 anni
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Ad oggi in Italia:
Il numero degli abbandoni scolastici è troppo elevato
Poche donne in carriere scientifiche e tecnologiche
Numero di diplomati nell’istruzione superiore basso
Quasi il 20% dei giovani non ha le competenze base
La partecipazione degli adulti al LLL è insufficiente
Carenza di insegnanti e di formatori qualificati
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Il Quadro Strategico Nazionale
2007/2013
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Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi:
1.Sviluppare i circuiti della conoscenza
priorità 1: miglioramento e valorizzazione
delle risorse umane
priorità 2: promozione, valorizzazione e
diffusione della Ricerca e dell’Innovazione
per la competitività
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Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi:
2. Accrescere la qualità della vita, la sicurezza
e l’inclusione sociale nei territori
priorità 3: energia e ambiente: uso sostenibile
e efficiente delle risorse per lo sviluppo
priorità 4: inclusione sociale e servizi per la
qualità della vita e l’attrattività territoriale
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Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi:
3. Potenziare le filiere produttive, i servizi e la
concorrenza
priorità 5: valorizzazione delle risorse naturali e culturali
per l’attrattività per lo sviluppo
priorità 6: reti e collegamenti per la mobilità
priorità 7: competitività dei sistemi produttivi e
occupazione
priorità 8: competitività e attrattività delle città e dei
sistemi urbani
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Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi:
4. Internazionalizzare e modernizzare
priorità 9: apertura internazionale e
attrazione di investimenti, consumi e risorse
priorità 10: governance, capacità istituzionali
e mercati concorrenziali e efficaci
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