Il santuario e il sagrato. Con dedicazione alla Santa Casa di Loreto, si diffusero in Valle Intelvi molti edifici di piccole dimensioni definibili come oratori. Opera dell’arch. Pietro Spazzi (1673), il santuario di Loreto di Lanzo Intelvi ricalca sia l’impianto architettonico che i rapporti dimensionali, ma in scala minore, del nucleo centrale della basilica Lauretana di Giuliano da Majano, realizzando un edifico contenitore della cella che simboleggia la Santa Casa entro cui è ricavata la nicchia che custodisce la statua lignea della Madonna di Loreto. La cella è voltata a botte e circondata per tutto il suo perimetro da un ambulacro chiuso, che nella parte anteriore forma un piccolo atrio coperto da una cupola a sesto ribassato affrescata da Luca Antonio Colomba di Arogno. Facciata: due ordini di complesse lesene in pietra, fortemente aggettanti e declinanti rispetto al filo della facciata. Nicchia della facciata: statua in pietra coeva alla realizzazione della facciata, che riproduce in forme sintetiche l’immagine della Madonna di Loreto custodita all’interno. Atrio, volta: Assunzione della Vergine. Atrio, volta: particolare dei pennacchi della volta con le figure degli Evangelisti. Interno: sullo sfondo la nicchia della Madonna di Loreto. Madonna di Loreto, statua lignea adornata di tessuti e oreficerie coeve. Putti lignei apposti alla cornice della nicchia della Madonna nera. Altare coevo alla costruzione: il paliotto, opera di un Ferretti, è tripartito, d’impaginazione intelvese e grande effetto pittorico, con lastre laterali che presentano il motivo a cuore ed uccellini realistici ( fringuelli e cardellini). Lesena laterale dell’altare in scagliola. Lunetta liberty ad affresco rappresentate putti reggi-festone, 1904. Pavimento: mosaico rappresentate la Santa Casa in volo.