A .D.2000
ACTA ORDINIS
The
The face
face of
of Franciscanism
Franciscanism
from
from Memory
Memory to
to Prophecy
Prophecy
El rostro del Franciscanismo
de la memoria a la profecía
El rostro del Franciscanismo
de la memoria a la profecía
editio specialis
Il volto del Francescanesimo:
dalla Memoria alla Profezia
I.R.
An. CXIX Fasci.2 MAII-AUGUSTI 2000
Status die 31 Decembris 1999
OCCIDENTALIS SLAVICA
Provincia
015
076
077
078
079
097
016
Natio
S. Venceslai / Bohemiae-Moraviae
Assumptionis B.V.M.
S. Hedvigis
Immaculatae Conceptionis B.V.M.
S. Mariae Angelorum
S. Francisci Assisiensis
Ss.mi Salvatoris / Slovakiae
Ceca Respublica
Polonia
Polonia
Polonia
Polonia
Polonia
Slovakia
Dom
Sol
Temp
Nov
8
25
17
39
21
16
7
133
57
211
171
366
193
145
46
1189
4
72
23
70
40
32
32
273
15
8
30
15
12
7
87
Dom
Sol
Temp
Nov
47
40
38
44
10
14
193
182
180
301
220
37
41
961
49
38
75
73
20
23
278
7
11
18
17
4
8
65
Tot
61
298
202
466
248
189
85
1549
MEXICI ET AMERICÆ CENTRALIS (S. Maria de Guadalupe)
Provincia
091
069
070
071
101
V16
Natio
Dominae Nostrae de Guadalupe
S. Evangelii
Ss. Francisci et Jacobi Jalisco
Ss. Petri et Pauli de Michoacan
B. Junipero Serra
S. Philippi de Iesu
A.C. / /Panama
Mexicum
Mexicum
Mexicum
Mexicum
Mexicum
Tot
238
229
394
310
61
72
1304
CONO SUR
Provincia
004
V06
092
017
Natio
Fluvii Platensis Assumptionis B.V.M
S. Francisci Solano
S. Michaelis
Ss.mae Trinitatis
Argentina
Argentina
Argentina
Chilia
Dom
Sol
Temp
Nov
16
23
10
26
75
76
85
47
124
332
4
13
8
15
40
6
5
2
10
23
Tot
86
103
57
149
395
ASIÆ MERIDIONALIS, AUSTRALIÆ ET OCEANIÆ (SAOO)
Provincia
005
040
041
V10
V11
Natio
Sancti Spiritus
S. Thomae Apostoli / Indiae
S. Michaelis Archangeli
S. Ioannis Baptistae
S. Francisci Assisiensis
Australia
India
Indonesia
Pakistan
Papua N. Guinea
Dom
Sol
Temp
Nov
26
21
19
5
15
86
138
104
114
36
36
428
7
63
56
9
13
148
1
8
17
2
2
30
Tot
146
175
187
47
51
606
BOLIVARIANA
Provincia
001
098
018
094
073
074
Natio
S. Francisci de Quito
S. Antonii / Missionaria
S. Fidei
S. Pauli Apostoli
S. Francisci Solano
Ss. XII Apostolorum
Aequatoria
Bolivia
Columbia
Columbia
Peruvia
Peruvia
Dom
Sol
Temp
Nov
29
65
36
14
18
16
178
111
151
214
62
97
89
724
34
22
21
6
14
29
126
5
6
11
1
7
2
32
Tot
150
179
246
69
118
120
882
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34
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
West Slavica
Il Volto del Francescanesimo:
dalla Memoria alla Profezia
La Conferenza Westslavica è composta da
otto entità: Provincia del Santissimo Salvatore
(Bratislava); Provincia dell’Immacolata Concezione della Beata Maria Vergine (Kraków); Provincia dell’Assunzione della Beata Maria Vergine (Katowice); Provincia di Santa Maria degli
Angeli (Kraków); Provincia di San Francesco
(Poznan); Provincia di Sant’Edvige (Wroclaw);
Provincia di San Venceslao (Praga); Custodia di
San Michele Arcangelo (Zytomir, Ukraina)
Polonia
Memoria
Provincia dell’Immacolata
Concezione della B. V. M.
I primi frati minori giunsero in Polonia
nel secolo XIII: a Breslavia (1236) ed a Cracovia
(1237). I francescani in Polonia, durante il
primo secolo, ebbero una straordinaria crescita.
Nella seconda metà del Trecento si è sviluppato
il conventualismo che riguardò quasi tutte le
comunità francescane. Nell’anno 1453 arrivò in
Polonia san Giovanni Capestrano con un gruppo
dei frati dell’osservanza. San Giovanni predicò a
Cracovia così suggestivamente da convincere
molti studenti ad abbracciare la vocazione francescana. Infatti, grazie alle sue prediche molti
studenti e professori dell’Accademia di Cracovia
entrarono nell’Ordine. Il convento fondato dal
re della Polonia, Casimiro Jaghellone, e dal
famoso cardinale polacco, Zbigniew Olesnicki,
vescovo di Cracovia, accolse molti candidati. La
chiesa dei frati fu dedicata a san Bernardino da
Siena. Fino all’anno 1517 sono stati eretti quasi
trenta conventi con le chiese e molte di esse
hanno ricevuto come patrono san Bernardino.
Per questo la gente cominciò a chiamare i frati
"bernardini".
All’inizio i conventi polacchi fecero parte
della vicaria austro-ceca, poi di quella polacca ed
infine, dopo la divisione dell’Ordine del 1517,
appartennero alla Provincia polacca. In quel
primo periodo (1453-1517) gli Osservanti ebbero
un grande sviluppo; conducevano una vita santa:
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
tre di loro – Giovanni da Dukla, Simone da Lipnica e Ladislao da Gielniów – sono stati proclamati
beati e nel 1997 Giovanni da Dukla è stato canonizzato. I frati nei conventi copiavano i libri a
mano, fecero innari, messali, graduali con bellissimi ornamenti. I loro studi di filosofia e di teologia erano di alto livello.
Nel 1628 la Provincia polacca è stata divisa
in quattro Province che, nel 1772 avevano 1433
frati. In tutta la loro storia i bernardini sono conosciuti e amati come predicatori e confessori, come
pastori delle anime e missionari.
La spartizione della Polonia e la perdita
dell’indipendenza per più di cento anni (17721918) condusse la gente alla disperazione e a
tragiche insurrezioni. I frati appoggiarono la
lotta per la liberazione, a volte anche a mano
armata. Accadde che dopo le sconfitte gli occupanti perseguitarono i frati, chiudendo i
conventi, deportandoli e vietando l'accoglienza
di nuovi candidati. Dopo più di cento anni di
schiavitù politica, i frati sopravvissero solo nel
territorio annesso all’Austria, nella regione della
Polonia meridionale e pian piano crebbero
numericamente e ricuperarono molti conventi
in tutta la Polonia
Attualmente alla Provincia dell’Immacolata Concezione della BVM appartengono 26
case in Polonia e 12 all’estero. Da questa Provincia dipende la Custodia di San Michele in
Ucraina. I candidati al sacerdozio studiano nella
casa di formazione di Kalwaria Zebrzydowska.
Molti frati fanno gli studi specialistici in Polonia
o all’estero. I membri della Provincia sono oltre
450, inclusi quelli della custodia. I giovani frati
vanno a lavorare nelle missioni in Congo-Kinshasa, Zimbabue, Terra Santa, Ucraina, Russia
Bianca. Inoltre lavorano tra i polacchi nell’Argentina e Gran Bretannia.
Provincia di
Santa Maria degli Angeli
Dall’inizio del secolo XVII si diffonde nei
conventi polacchi un movimento di più stretta
osservanza. Nel 1623 viene eretta una Custodia
35
dei Riformati, più tardi trasformata in Provincia
(1639). La nuova Provincia, al momento dell’erezione, ebbe 65 frati e 10 conventi. Nel 1745,
periodo del più grande sviluppo, alla Provincia
appartennero 480 frati e 23 case. La Provincia
comprendeva un grande territorio della Polonia
meridionale e centrale. Per tale motivo è stata
creata, nella zona orientale della Provincia, una
Custodia, con sede a Leopoli, che nel 1763
divenne Provincia. Nella Polonia indipendente,
prima della spartizione, esistevano quattro Province di origine di "stretta osservanza". A queste erano iscritti 826 frati.
Nella seconda metà del sec. XVII i frati di
"stretta osservanza" hanno elaborato un proprio
stile nella costruzione delle chiese, protrattosi
anche nel sec. XIX. Era lo stile barocco, che si
distingueva, però, per la semplicità della decorazione. Le chiese erano piccole, di una navata,
di solito senza cappelle e senza torri. Gli altari
erano fatti di quercia, di colore marrone. All’altare maggiore si collocava di solito un’immagine
di Cristo crocifisso. Sul piazzale, davanti alla
chiesa, venivano erette 14 cappelle della Via
Crucis.
Durante la spartizione della Polonia anche
i frati di "stretta osservanza" furono perseguitati,
deportati e anche le loro case furono chiuse. I
frati sopravvissero solo nella zona dipendente
dall’Austria, ma erano pochi e dopo la prima
guerra mondiale nella Polonia già indipendente
cercarono di ricuperare i vecchi conventi dei
Riformati esistenti in altre parti della Polonia.
Dopo la proclamazione della Costituzione
apostolica di Leone XIII "Felicitate quadam"
(1897), nel 1899 fu realizzata l’unione delle due
Province, che rappresentavano i due movimenti
della spiritualità dell’Ordine: l’una, l’erede degli
Osservanti; l’altra, l’erede dei Riformati. Nel
1911 la Santa Sede acconsentì alla divisione
della Provincia secondo i confini che le due Province avevano prima della riunificazione e, cioè,
prima del 1899. Alla Provincia fu ridato il titolo:
Provincia di Santa Maria degli Angeli. Nella Provincia vissero 120 frati in 11 case.
Dopo la seconda guerra mondiale la Provincia di Santa Maria degli Angeli, a causa della
modifica delle frontiere nella Polonia occidentale, perse, come la Provincia dell’Immacolata
Concezione, molti frati e molte case. Ma pian
piano in entrambe le Province riprese la crescita
dei frati e delle case.
Provincia dell’Assunzione della B. V. M.
Dopo la prima guerra mondiale nel territorio della Polonia esisteva formalmente la Pro36
vincia dell’Immacolata Concezione, con l’annotazione: nella Polonia Maggiore. La Provincia
ebbe due conventi e sei frati nella Prussia occidentale e nel Principato di Poznan. Nella Slesia
fu eretto il Commissariato dipendente dalla Provincia di Sant’Edvige. Il Ministro generale con il
decreto "Antiqua Ordinis Provincia", del 17
marzo 1923, ha unito le due Entità nella Provincia dell’Immacolata Concezione. La Provincia è stata governata da un Commissario, fr.
Kolumban Sobota, nominato dal Ministro generale. Al tempo della rinascita la Provincia aveva
64 frati. In breve tempo eresse il Noviziato,
organizzò gli studi filosofico-teologici e ricuperò qualche casa. Il 6 luglio 1929 con il decreto
"Sacra Visitationis canonica" il Ministro generale elesse il primo Ministro provinciale (L.
Kasperczyk) ed il definitorio. Nel 1932 il Capitolo provinciale cambiò il titolo della Provincia;
da quel tempo la Provincia si chiama: Provincia
dell’Assunzione della Beata Vergine Maria.
Dopo la seconda guerra mondiale, sotto il
regime comunista (1945-1991), la Provincia
ebbe un grande sviluppo sia per il numero delle
case (18), sia per il lavoro intenso nella cura
pastorale delle vocazioni. Nel 1979 erano iscritti alla Provincia 272 frati e nel 1989, dieci anni
più tardi, già 391.
Nel 1991 il Ministro generale ha creato la
nuova Provincia di San Francesco, nel nord
della Polonia, a cui sono stati iscritti dieci
conventi e una gran parte dei frati della Provincia di Katowice. Per questo la Provincia dell’Assunzione è diminuita. Ciononostante i frati
hanno ancora missioni in Zaire, Bolivia, Republica dell’Africa Centrale, Custodia di Terra
Santa; lavorano fra i polacchi in Austria e Germania. Negli ultimi anni i frati sono andati in
Russia, Russia Bianca, Ucraina, Estonia, Boemia. La Provincia ha adesso 16 case in Polonia
ed 8 all’estero. Dopo la divisione alla Provincia
appartengono 298 frati e 14 novizi.
Provincia di Sant’Edvige
La Provincia di Sant’Edvige è stata eretta
con un decreto del Ministro generale Pacifico
Monza dell’11 novembre 1911, con otto case
nel territorio della Slesia (due in Wroclaw, due
in Prudnik, una in Góra sw. Anny, Nysa, Panewniki, Borki Wielkie). Al momento dell’erezione
la Provincia aveva 201 frati. Fino al 1939 ebbe
una ventina di nuove case. Nel 1923 il Ministro
generale, Bernhardin Klumper, ha iscritto quattro case – Panewniki, Rybnik, Chocz, Wielun –
alla Provincia dell’Immacolata Concezione nella
Polonia Maggiore. Altre due case – Kretynga e
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
Ryga – nel 1931 sono state aggiunte al Commissariato lituano. Nel 1939 il numero era di
399 frati con 17 Fraternità principalmente nella
Slesia e Prussia dell’est. I frati della Provincia
facevano pastorale anche in polacco. In Góra
Sw. Anny i frati pubblicavano in polacco un
mensile per i terziari, calendari, libri di preghiere, ecc… Così insegnarono la lingua e sostennero l'animo dei polacchi. Nel loro Seminario
Maggiore a Wroclaw-Karlowice ogni anno,
durante gli studi filosofico-teologici, si tennero
lezioni obbligatorie di lingua polacca.
Dopo la seconda guerra mondiale la maggioranza dei conventi della Provincia si è venuta a trovare entro le frontiere della Polonia. In
quel tempo nella Provincia c’erano 62 frati,
compresi i 12 frati della Provincia dell’Assunzione, inviati come aiuto. A causa della situazione
speciale nella Slesia, nel 1946 il Vicario generale, Pacifico Maria Perantoni, ha conferito a
queste case lo status di Commissariato indipendente. In virtù del decreto del Ministro generale, Costantino Koser, nel 1972 questo Commissariato è diventato Provincia. Attualmente alla
Provincia appartengono 215 frati e 14 case in
Polonia e 4 all’estero. I frati lavorano in Albania,
Lituania, Germania, Norvegia, Italia, Custodia
di Terra Santa, Kenya, Bolivia, Togo. Vi sono
anche frati che insegnano nelle facoltà teologiche delle università.
Provincia di San Francesco d’Assisi
Il Ministro generale, fr. John Vaughn, con
decreto del 7 marzo 1991, ha creato in Polonia
del nord una nuova Provincia, dedicata a san
Francesco d’Assisi. La Provincia è stata costituita con frati e case delle altre quattro Province
polacche, soprattutto della Provincia dell’Assunzione. La proclamazione della nuova Entità ha
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
avuto luogo a Poznan 19 marzo 1991 con la presenza del Ministro generale. Fra gli altri, erano
presenti: Fr. Zenon Stys, Definitore generale; fr.
Dominik Kiesch, Delegato generale per la creazione della Provincia; i Ministri provinciali delle
Province polacche, della Provincia ceca e slovacca, e fr. Kapistran Martzall, Delegato generale per le Province dei frati cechi e slovacchi.
Come Ministro provinciale è stato nominato fr. Hipolit Lipinski. La Curia provinciale si
trova nella casa di Poznan. Alla Provincia sono
state iscritte le seguenti case: Poznan, Jarocin,
Wschowa, Osieczna, Pakosc, Wejherowo, Hel,
Wiezyca Torun, Wronki (Provincia dell’Assunzione); Olsztyn, Barczewo, Milakowo (Prov. dell’Immacolata Concezione); Brodnica e GdanskNowy Port (Prov. di Beata Maria degli Angeli).
Già nel 1991 la Provincia ha fissato a Wronki il
seminario maggiore, affiliato nel 1997 alla Pontificia Facoltà Teologica di Poznan, che poi è
stata trasformata un anno dopo in Facoltà Teologica dell'Università di Adamo Mickiewicz in
Poznan. La casa del noviziato si trova ad Osieczna. Qualche frate studia all’estero. I frati lavorano nelle missioni (Congo, Albania, Madagaskar,
Kazakhstan, Bolivia, Libia), ma anche in Austria
e Germania. Da molti anni si pubblica l’annuario scientifico "Studia Franciscana" e recentemente la collana "Biblioteca degli Studi Francescani". Nella breve storia della Provincia un
evento importante è stato l’incoronazione dell’immagine della Madre di Dio a Wejherowo da
parte di Giovanni Paolo II nel 1999.
Custodia di San Michele Archangelo
(Ucraina)
Il Ministro generale dell’Ordine dei Frati
Minori, fr. Hermann Schalück, il 23 marzo 1993
ha firmato il decreto con cui viene eretta in
37
Ucraina la Custodia di San Michele Arcangelo,
dipendente dalla Provincia dell’Immacolata
Concezione in Polonia. La Custodia è stata proclamata il 1° giugno 1993 durante il Capitolo
provinciale. Come primo Custode è stato nominato fr. Maksymilian Dubrawski. La Custodia è
la continuazione della presenza dei bernardini
già nel sec. XVI, prima come Custodia e poi, dal
1628, come Provincia russa. L’erezione della
Custodia è stata resa possibile grazie al lavoro in
Ucraina di fr. Martynian Darzycki (Provincia
dell’Immacolata Concezione). Questi, dopo sei
anni di prigione e deportazione in Kolyma
(1946-1952), è tornato in Ucraina e in gran segreto ha cominciato negli anni settanta ad accogliere all’Ordine i candidati, i quali furono allora inviati a studiare teologia a Riga, dove esisteva il Seminario Maggiore per tutta l’Unione
Sovietica.
Al momento dell’erezione appartenevano
alla Custodia 38 frati e otto case. Attualmente
nella Custodia sono iscritti 80 frati (tra questi vi
sono due vescovi) e 10 case. I candidati fanno
un anno di postulato, fin dall’inizio in Custodia,
e il noviziato dal 1997 in Ucraina. Dopo il noviziato fanno gli studi filosofico-teologici nel
Seminario Maggiore a Kalwaria Zebrzydowska,
dove attualmente si trovano 25 chierici della
Custodia; altri tre studiano teologia a Verona
(Italia). I frati della custodia costituiscono il
gruppo più numeroso tra i religiosi in Ucraina.
che richiede pazienza e molta disponibilità.
Le altre Fraternità, che non hanno la
responsabilità delle parrocchie, hanno senza
dubbio più tempo per dedicarsi all'annuncio
della parola di Dio. Si tratta soprattutto delle
missioni popolari, degli esercizi spirituali, dei
giorni di ritiro per i diversi gruppi dei fedeli e
delle persone consacrate. Inoltre l'annuncio
della parola di Dio avrà un particolare spazio in
occasione del Giubileo 2000.
Oltre a questo servizio importante in prospettiva del Giubileo, le Fraternità saranno
impegnate nell’animazione dell'adorazione del
Santissimo Sacramento e nel ministero della
riconciliazione.
Un ruolo irripetibile nello sviluppo dell'Ordine e della religiosità dei fedeli è svolto dai
santuari mariani oppure dei santi e beati. Essi
sono centri di rinnovamento spirituale per i pellegrini o per gruppi particolari, nonché luoghi
per la promozione vocazionale.
Profezia
Lo sviluppo dell'Ordine in Polonia riguardante le cinque Province si caratterizza per
alcune dimensioni importanti.
1. L’attività pastorale
La maggior parte delle nostre case ha la
cura delle parrocchie, perciò i frati aiutano le
chiese locali nel loro compito principale che è la
santificazione del popolo di Dio. In questo caso,
spesso si realizza il programma pastorale per
tutta la Polonia oppure il programma locale,
prendendo in considerazione in tal caso le
caratteristiche particolari della regione stessa.
Tra i compiti principali c’è anzitutto la
catechesi nella scuola, che impegna di solito i
frati giovani per il grande numero settimanale
delle ore. L'ultima riforma della scuola, che prevede l'aumento delle ore, ci obbligherà ad una
presenza maggiore nelle scuole.
Alla pastorale parrocchiale è legata spesso l'attività riguardante le cappellanie negli
ospedali e nelle prigioni. Per questo ci vuole una
buona preparazione dei frati per tale servizio,
38
2. L’impegno caritativo.
Tale impegno riscuote grande interesse
nei frati, specialmente nei giovani, già nella formazione iniziale. Spesso i frati si sono incontrati con questo tipo di attività già prima di entrare nell'Ordine. Si tratta soprattutto del lavoro
tra gli handicappati, dipendenti dalla droga ed
alcol, tra i poveri ed abbandonati, per i quali
sono organizzate le mense di S. Antonio.
3. Il lavoro intellettuale.
Lo scopo principale è quello della diffusione del pensiero filosofico e teologico francescano. In questa prospettiva, un ruolo importante senza dubbio sarà svolto dall’Istituto di
Studi Francescani (ISF) di Cracovia presso la
Pontificia Accademia Teologica, fondato dalle
dieci Province francescane di Polonia (minori,
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
conventuali e cappuccini). L'Istituto si propone
l'approfondimento di tematiche francescane
non solo a vantaggio dei frati o delle suore francescane, ma anche dei laici che desiderano
accostarsi al pensiero e alla spiritualità francescani. Gli studenti dell'Istituto avranno la possibilità di conseguire i gradi accademici. Un tale
centro di studio sarà per i frati impegnati nell’insegnamento uno stimolo costante allo studio
e alla ricerca; per gli altri un’opportunità per
conseguire i gradi accademici.
Si può salutare con gioia l'iniziativa di
organizzare ogni mese giornate di aggiornamento da parte del Centro Francescano di Varsavia. Gli incontri comuni delle congregazioni
francescane danno l'occasione per l'approfondimento del carisma di san Francesco e per la
conoscenza più profonda del patrimonio spirituale delle comunità francescane.
Sempre su questa linea c’è da registrare la
consuetudine di inviare, per gli studi, i nostri
Si scopre anche il valore dei musei che
propongono una vasta gamma di reperti che
ricordano le nostre origini e la nostra cultura. Il
ricco patrimonio ereditato dai nostri predecessori ci obbliga a mostrarlo alle nuove generazioni.
4. La dimensione missionaria.
Nell'ambito della Conferenza opera il
segretariato missionario, che ha come scopo
principale la coordinazione del lavoro dei segretariati provinciali, l’organizzazione degli incontri con i missionari in vacanza, l’informazione
sui bisogni dei missionari nelle diverse parti del
mondo. Attualmente 96 frati si trovano nelle
missioni in Bolivia, Nuova Guinea, Libia Madagascar, Libia, Kazakhstan, Giorgia, Costa d'Avorio, Repubblica Sudafricana, Togo, Estonia,
Ucraina, Bielorussia, Kenya, Uganda, Norvegia,
Zaire, Zimbabwe, Argentina. Si sta cercando di
rafforzare queste presenze con nuove forze,
oltre che a guardare verso altri spazi nel mondo,
come il Marocco.
Il segretariato promuove pure l'interesse
per le missioni tra i laici con incontri informativi e di preghiera.
5. L’impegno nel campo della formazione.
Le Province collaborano nella preparazione dei frati alla professione solenne e negli
incontri formativi fra le varie case di formazione.
In futuro si pensa di organizzare esercizi
spirituali comuni per i formatori di tutte le Province. È molto probabile che si terranno incontri
di questo genere anche per i guardiani e gli operatori nella catechesi. Oltre a ciò bisogna notare
che è in preparazione il rituale francescano.
Repubblica Ceca
chierici all'estero: in Austria, in Italia, in Terra
Santa; di fare conseguire ad alcuni frati le specializzazioni in filosofia e teologia nelle diverse
Università cattoliche in Polonia ed all'estero,
così da avere un "corpus" di docenti francescani.
Ultimamente è stato promosso un grande
lavoro in campo editoriale. Si sta, infatti, pubblicando tutto ciò che può essere utile per la
conoscenza del francescanesimo. In collaborazione tra le Province si sta preparando una
nuova edizione delle Fonti Francescane.
Oltre a questo vale la pena sottolineare il
crescente interesse per la promozione dell’Ordine con i mezzi di comunicazione come radio,
televisione e stampa. Con speranza si guarda il
futuro in questo campo, poiché non si può più
prescindere da questi mezzi se si vuole raggiungere un maggiore numero di fedeli nella promozione del carisma francescano.
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
Provincia di S. Venceslao
Memoria
La prima testimonianza sulle radici del
francescanesimo in terra ceca risale all'anno
1230. Durante la storia dell'Ordine in Moravia e
Boemia si registrano pagine tragiche. Innanzitutto le guerre degli ussiti e poi nel XVII secolo
la strage nel convento di Praga, dove sono stati
uccisi tutti i frati.
L'attività dei francescani consisteva prima
di tutto nell'aiuto alle Chiese locali. Nelle grandi città i francescani erano ricercati come confessori, predicatori di missioni popolari e di
esercizi spirituali, animatori delle religiose. Si
presero cura dei poveri e dei malati. In tutta l'attività collaborarono con il secondo Ordine,
come ai tempi di Sant’Agnese di Praga.
39
A partire dalle riforme dell'imperatore
Giuseppe II, tutti i frati si sono preparati al
sacerdozio nella facoltà teologica dell'Università
di Praga. Tale situazione durò fino al 1950,
allorché il regime comunista abolì la facoltà di
cui fu ultimo decano il francescano, fr. Jan Kapistran Vyskocil. Venne il tempo delle repressioni:
21 case furono chiuse, molti frati imprigionati,
alcuni giovani dovettero fare il servizio militare,
tutti furono severamente controllati. Solo dopo
la "Primavera di Praga" del 1968 lo Stato diede
un po' di libertà agli Istituti religiosi. I frati
cominciarono a organizzarsi in piccoli gruppi, in
case comprate a tale scopo, nel tentativo di fare
rivivere la vita religiosa. Accolsero candidati che
studiavano e nello stesso tempo andavano normalmente al lavoro. Il tempo dello studio durava anche dieci anni. In questo periodo 30 frati
terminarono gli studi e furono ordinati all'estero, in particolare nella Germania orientale. Da
allora si svilupparono contatti più stretti con le
Province tedesche che aiutarono nello studio
soprattutto offrendo testi di teologia. Altre fonti
per i libri teologici, che poi dovevano essere tradotti nella lingua madre, sono state Roma e la
Polonia. Grande importanza ha avuto la traduzione delle Fonti Francescane, stampate a
Roma.
Un ruolo significativo per lo sviluppo dell’Ordine lo ha avuto fr. Jan Baptysta Bárta. Questi, riacquistata la libertà dopo 16 anni di prigione, ha organizzato le Conferenze dei superiori maggiori e si è interessato del programma
40
di formazione iniziale e permanente. I francescani, con il permesso del Cardinale Tomaszek,
per primi stamparono la liturgia delle ore in lingua ceca.
Delle 21 case che la Provincia aveva
prima del 1950, lo Stato ne ha restituite 17, ma
di queste solo tre possono essere usate e cioè:
Moravska Trebova, come casa di Noviziato;
Praga, come sede della Curia provinciale e
Hájck, presso Praga, come santuario mariano.
Dopo 10 anni di libertà la vita religiosa si
è indebolita a causa dei rapporti incerti tra lo
Stato e Chiesa. Oltre a questo, anche il consumismo sta incidendo negativamente nella cura
pastorale delle vocazioni.
Profezia
Oggi la Provincia conta 7 case e 61 frati.
Tra questi, ci sono: 43 sacerdoti, un diacono, 6
studenti di teologia, 9 frati laici, 4 in professione temporanea. Il noviziato per ora è vuoto, ma
si sono presentati due candidati. Dopo due
Capitoli provinciali la Provincia vuole riferirsi
alla tradizione francescana di questa terra.
Intende poi aiutare le Chiese locali per la crescita spirituale dei fedeli ed impegnarsi nella
nuova evangelizzazione secondo il carisma
francescano. I frati impegnati nelle parrocchie,
devono continuare a farlo, perché le diocesi non
hanno sacerdoti. Questi confratelli stanno vicino alle nostre case e prendono parte alla vita
comunitaria. Il nostro frate più anziano (90
anni) è ancora cappellano delle suore. Mancano
i frati di età media. Ai frati giovani invece
manca l'esperienza. Nonostante ciò riusciamo
ugualmente ad incidere tra quanti sono attratti
dalla figura di san Francesco.
Per iniziativa del Ministro provinciale, a
Praga si tengono giornate di ritiro e ogni lunedì
ci si riunisce per riflettere sulle Priorità dell'Ordine. Si cerca di preparare due case di eremo
per vivere, anche se per un tempo breve, l'intimità con Dio nella solitudine.
Si organizzano gli esercizi spirituali interfrancescani con i conventuali e cappuccini.
Nella prospettiva della "minoritas" abbiamo
dato una nostra casa (Jidrichuv Hradec) per
l’accoglienza degli ex-carcerati. A Praga nel
nostro refettorio mangiano i poveri e abbandonati. Nelle nostre parrocchie si fanno raccolte di
vestiti, si visitano gli ammalati e i poveri.
Nell'ambito dell'evangelizzazione collaboriamo con l'Episcopato. A Plzen è stata fondata
una nuova parrocchia dove la comunità dei frati
lavora soprattutto con i non credenti e con le
persone influenzate dalle sette.
Nella formazione il segretario pubblica
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
materiale di spiritualità francescana. Un frate,
che ha terminato gli studi di dogmatica all'Antonianum e che attualmente insegna teologia
alla facoltà teologica di Olomuc, tiene conferenze ascetiche ai confratelli. Assieme ad un altro
frate, ha studiato spiritualità francescana, sta
organizzando dei corsi per laici. Si tratta della
continuazione degli "Studia catholica", animati
prima del 1950 dal Ministro provinciale, fr. Jan
Ev. Urban.
I nostri frati tengono giornate di ritiro,
esercizi spirituali per giovani, suore, sacerdoti e
membri dell’Ordine Francescano Secolare.
Durante le vacanze si organizzano campi-scuola
per gli scout. Si sta cercando di suscitare nei giovani l'interesse per il carisma francescano
Slovacchia
Provincia di SS. Salvatore
Memoria
Le prime case dei francescani in Slovacchia risalgono al secolo XIII, allorché i frati
giunsero nel territorio della Slovacchia dalla
Germania, assieme agli immigranti, invitati dai
monarchi dell’impero Austroungarico. La prima
notizia scritta che parla dell'esistenza dell'Ordine francescano in Slovacchia si trova nella lettera di papa Gregorio IX alle Clarisse di Trnava
nell'anno 1239. Questo lascia presupporre l'esistenza di una casa di frati nella stessa città. Nel
secolo XIV vennero sul nostro territorio gli Slavi
dalla penisola balcanica. Insieme con loro giunsero anche i francescani della Bosnia, che fondarono alcune case. La Vice Provincia, che
prima apparteneva alla Bosnia, divenne nel
1444 indipendente; poi, nel 1517, Provincia del
Ss. Salvatore.
Così a livello dell'organizzazione, nel territorio della Slovacchia, coesistevano i francescani delle due Province fino al 1900, quando la
Provincia del Ss. Salvatore e la Provincia di S.
Ladislao, in territorio boemo, sono state soppresse e le sue case furono divise tra la Provincia Mariana (Slovacchia occidentale e centrale)
e la Provincia Capistrana (Slovacchia orientale).
Dopo la prima guerra mondiale e la nascita
della Cecoslovacchia, fu rifondata la Provincia
del Ss. Salvatore con decreto del Ministro generale, fr. Bernardino Klemper, del 31 gennaio
1924, nel quale si poneva la Curia provinciale a
Bratislava. Ad essa appartenevano le case delle
due Province, che si trovavano sul territorio
della Cecoslovacchia.
Nel 1941 la Provincia poteva già rifondare lo studio filosofico e teologico a Zilina. I gioACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
vani frati pubblicarono negli anni 1935-1948 la
rivista "Frantiskansky obzor". La fondazione del
ginnasio francescano a Malacky nel 1927 è stato
un passo importante per la promozione dell'educazione nella Slovacchia di quel tempo. Nel
1929 fu fondato il Commissariato negli Stati
Uniti, giuridicamente dipendente dalla Provincia del Ss. Salvatore. Nel 1930 nacque il Commissariato di Terra Santa, il quale si occupava
della promozione dei luoghi santi, dell’aiuto
finanziario e del personale.
Nel 1950 cominciò in Slovacchia una violenta persecuzione, che è durata per quasi 40
anni ed impedì qualsiasi forma di vita religiosa.
Questa situazione ha paralizzato l'organizzazione e lo sviluppo della Provincia rifondata. Dopo
la scarcerazione i frati furono costretti a cercarsi il lavoro in campo civile. Solo alcuni sacerdoti potevano lavorare in modo molto limitato
nelle parrocchie. Il cambiamento politico degli
anni 1968-69 ha reso possibile, ma solo per
breve tempo, la ripresa della vita religiosa.
Per iniziativa di fr. Ales Zlamal, OFM, a
suo tempo Ministro provinciale della Provincia di S. Venceslao in Boemia e Moravia, come
pure per l'aiuto delle Suore Francescane di
Bratislava-Petrzalka, nel 1974 è stato possibile ricominciare, naturalmente nella clandestinità, a formare la comunità dei frati, a partire da alcuni chierici. Questi ed altri frati
entrarono nella Provincia di S. Venceslao, ma
vivendo in Slovacchia. La comunità francescana di Bratislava cresceva tanto da poter
41
fondare nel 1980 le case di Trnava e Kosice.
Nello stesso anno parecchi frati hanno emesso la professione solenne ed alcuni hanno
ricevuto l'ordinazione sacerdotale. Essi terminarono gli studi sotto la guida dei professori
della Provincia di S. Venceslao. I frati trovarono accoglienza nei vescovi della diocesi di
Erfurt (Germania). In seguito, la pacifica
rivoluzione del novembre 1989 ha aperto
nuove possibilità alla vita religiosa in Slovacchia. Dopo l'accordo dei definitori, nel luglio
del 1990 sono passati dalla provincia di S.
Venceslao alla Provincia del Ss. Salvatore 15
frati (6 professi solenni, 9 professi temporanei, 4 novizi e 2 postulanti).
Profezia
In un contesto di libertà religiosa, il primo
Capitolo si è svolto dal 20 a1 23 ottobre 1992 a
Trnava. I temi fondamentali hanno riguardato la
normalizzazione della vita religiosa, la formazione nella Provincia, l’approvazione degli Statuti particolari. Il Capitolo è stato presieduto dal
Visitatore generale, fr. Kapistran Martzall, della
Provincia di S. Hedvige in Polonia. Nei giorni 812 maggio del 1995, si è tenuto il successivo
Capitolo, questa volta elettivo e presieduto dal
Visitatore e Delegato del Ministro generale, fr.
Andrzej Pabin della Provincia dell’Immacolata
Concezione in Polonia. I temi principali di questo capitolo sono stati: la formazione iniziale e
permanente, la dimensione contemplativa della
nostra vita francescana, i rapporti interpersonali, la visibilità del carisma francescano nella
42
nostra vita. Gran parte del Capitolo è stata
dedicata alla revisione degli Statuti particolari.
Anche il terzo Capitolo, tenutosi dal 16 al 19
giugno 1998, è stato presieduto da fr. Andrzej
Pabin. Oltre l'elezione del nuovo Ministro provinciale, il Capitolo ha trattato le "priorità" dell'Ordine come proposte dal Capitolo generale
del 1997. Il risultato dei lavori capitolari è stato
la stesura di un documento conclusivo, che
costituisce il programma della Provincia per il
nuovo sessennio.
La vita della Provincia si sta normalizzando ed acquista nuovi aspetti e nuove dimensioni. È stata fondata la nuova Casa editrice Serafin, che pubblica la rivista francescana "Serafinsky svet". Qui viene stampata la letteratura
cristiana, e soprattutto la spiritualità francescana. I frati della Provincia partecipano alla pastorale dei malati, degli handicappati, dei sordomuti, dei carcerati, collaborano con i preti diocesani. Sono i giovani ad occupare la gran parte
delle attività evangelizzatrici dei nostri frati. Si
sviluppano i rapporti tra le Province, quelle
vicine e lontane, mediante i contatti tra i frati, i
vari corsi di lingue straniere, gli studi e i soggiorni fraterni. Possiamo ricordare anche la collaborazione con la Custodia di Terra Santa, che
ha portato alla rifondazione del Commissariato
in Slovacchia, ed ha offerto ai nostri frati l’opportunità di studiare a Gerusalemme o di poter
prestare servizio nella Custodia.
Attualmente nella Provincia ci sono 92
frati: 31 sacerdoti, un diacono permanente, 2
diaconi, 31 frati con professione temporanea, 7
novizi e 7 postulanti.
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
Cono Sur
El rostro del franciscanismo
de la memoria a la profecía
Caminar por las calles, clamando bajo la
lluvia, en el frío atardecer de una ciudad desierta que cierra todas las ventanas a la realidad
cotidiana, que el Amor no es amado, identifica
bruscamente al Pobre de Asís con la rica historia del Cono Sur y nos obliga a preguntarnos
quiénes han llevado el clamor por Cristo.
Para una primera reflexión
La presencia de los franciscanos en el
Cono Sur sólo se entiende en el contexto mayor
del franciscanismo en América, testimonio vivo
de la continuidad de la Reconquista española y
del sentimiento de "misión evangelizadora"
compartido tanto por los primeros conquistadores como por los religiosos que los acompañaban.
América nace franciscana, aunque a los
religiosos de hoy les cueste admitirlo: un terciario franciscano, Don Cristóbal Colón, recibe la
ayuda de los religiosos franciscanos del convento de La Rábida para llevar su proyecto ante una
Reina, terciaria franciscana también, Isabel de
Castilla.
La presencia franciscana – iniciada desde
el segundo viaje de Colón – con un plan sistemático de evangelización surge a partir del proyecto iniciado en 1502 por el cardenal Fr. Francisco Jiménez de Cisneros, franciscano, por ese
entonces confesor de la reina.1
La Madre de Dios mostrará con quiénes se
comunica, desde la gloriosa presencia en el
Jepeyac, bajo la advocación de "Nuestra Señora
de Guadalupe"2, ante el terciario franciscano de
raza aborigen, Don Juan Diego, y su interlocutor, el obispo de México, Fr. Juan de Zumárraga,
franciscano él, hasta su milagrosa presencia en
la – entonces – reducción y misión franciscana
de Itatí.3/4
Memoria y profecía
1. Si bien "Memoria"5 y "Profecía" 6 se confunden, para el presente documento se ha preferido señalar ambas cosas como momentos difeACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
rentes de la reflexión. Ambos integran un único
discurso ubicado en el desdibujado y, al mismo
tiempo, muy intenso presente, que se resiste a
cruzar la inexistente valla del segundo milenio....
2. Para este trabajo las referencias al franciscanismo o a los franciscanos, deben aplicarse
a la Orden de los Hermanos Menores, tal como
la entendemos hoy, y a sus inmediatos antecesores, sin demasiadas aclaraciones a las distintas
orientaciones que las variadas CCGG permitieron en su momento. Por lo tanto, salvo las referencias explícitas, capuchinos, conventuales,
terciarios seglares o regulares y la riquísima experiencia religiosa de las mujeres que tomaron
la espiritualidad franciscana como norma de vida, sea en el claustro, en la vida comunitaria o
en la vida personal, quedan afuera del mismo.
3. La Orden está presente en la región, a
ciencia cierta, desde 1538.7 Los actuales límites
políticos entre los distintos países no se corresponden con las inexistentes e inciertas y variables fronteras de los primeros años.
Las Provincias, Viceprovincias, Custodias
y demás instituciones que se desempeñan actualmente en el precitado territorio tienen distintas historias institucionales y una etapa de
trabajo conjunto relativamente breve.
Sin embargo, pese a que las actividades se
desarrollan en cuatro repúblicas diferentes, con
casi 200 años de historia propia e innegables
particularidades culturales, la pertenencia de todos a la cristiandad hispanoparlante en la Iglesia
de América permite una lectura clara de procesos comunes con riquísimas singularidades.
4. Recién en 1968 se produce el primer
encuentro franciscano de América Latina, con el
"soplo del Espíritu", inspirado en el Concilio Vaticano Segundo. Comienza la pequeña Historia
del Cono Sur, con dos "áreas": Atlántica, que incluye a los religiosos de Argentina, Paraguay y
Uruguay, y Pacífico, con Chile. Desde la primera
reunión hasta hoy los cambios institucionales
producidos – generalmente con fuerte iniciativa
de la Curia General – son decididamente dirigi43
dos a una mayor integración en la región: unificaciones, autonomía, noviciados propios.8
Memoria…
1. El Cono Sur, en su conjunto, es el último territorio al que llegan los conquistadores
españoles. Lo mismo corre para los religiosos de
nuestra Orden, que, sin embargo, están en 1538
en Asunción del Paraguay y en 1553 en Chile.
Podemos decir que en sesenta años la evangelización ha llegado, de algún modo, a toda América. Los primeros años se caracterizan por la
altísima movilidad de los religiosos: etapa
misional, presencia en las fundaciones de las
distintas ciudades, llegada constante de nuevos
frailes a la región, rápido y accidentado proceso
de institucionalización y la colaboración constante en la construcción de la sociedad civil.
En el siglo siguiente, y hasta los albores
de las luchas de la independencia, será el convento el centro de las actividades y la vida religiosa tendrá dos "novedades" que renuevan
tanto la vida espiritual como la actividad misionera: los conventos de recolección y los colegios
de misiones.
Desde las luchas por la independencia
hasta hoy hay un cambiante horizonte en la
vida religiosa: dedicada actuación de algunos
religiosos en la vida política de jóvenes naciones, posterior prescindencia en la misma; expulsión de Paraguay y Uruguay y posterior reimplantación; modificaciones en la estructura jurí-
44
dica de las instituciones, tanto externa como
internamente; aportes diversos a la Iglesia institucional ....
2. La etapa misional comenzó apenas llegados los primeros religiosos a la región. El testimonio misional de Fr. Bernardo de Armenta y
Fr. Alonso Lebrón desde su llegada a las riveras
de Santa Catalina y el posterior crecimiento en
el Paraguay con la fecunda e ímproba tarea realizada los frailes Alonso de Sanbuenaventura y
Luis Bolaños, a partir de 1575; en 1611 la custodia del Paraguay atendía 40 doctrinas, mayormente en el horizonte guaraní. Entre 1591 y
1595, San Francisco Solano recorrió lo que hoy
es el noroeste argentino y estableció como custodio de la custodia de San Jorge "conocer la
lengua y las costumbres" para poder misionar
entre los aborígenes.
En Chile las primeras actividades se asociaron, fundamentalmente, a la tarea misma de
la conquista del territorio, y las iniciativas hacia
los naturales se vieron dificultadas por la sostenida
guerra hacia los mismos, especialmente en el sur.
En 1624 comenzaron las misiones del
Uruguay, con los frailes Bernardino Guzmán y
Juan de Vengara como principales iniciadores.
En 1686 se decretó la fundación de los
colegios de misioneros en España y América, y
sus estatutos fueron aprobados por Inocencio
XI.9 El nuevo estatuto tuvo pronta respuesta en
el Cono Sur: en Chile, los colegios de San Adefonso de Chillán (1756) y del Santísimo Nombre de Jesús de Castro; en el Río de la Plata, los
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
colegios de San Carlos (1786), Nuestra Señora
de la Merced, San Francisco Solano, Río Cuarto,
San Diego de Salta. A principios de siglo fueron
suprimidos como institutos de la Orden, integrándose a entidades preexistentes o, como en
el Río de la Plata, constituyendo nuevas instituciones.10
3. Desde el inicio de la conquista en el
Cono Sur, la presencia de los franciscanos en las
fundaciones parece ser una constante que tiene
mucho que ver con la honda formación franciscana de más de uno de los conquistadores.11
Tanto en Chile como en el Río de la Plata
el periplo evangelizador está casi unificado con
las fundaciones que se van realizando. Este proceso permite comprender la presencia de los
conventos franciscanos en todas las ciudades
coloniales y una señalada ausencia en las
poblaciones posteriores. En la última fundación
colonial, San Ramón de la Nueva Orán, estuvieron los franciscanos.
pondiendo a distintos motivos, se establecen:
Fundaciones, Delegaciones y Custodias de distintas Provincias europeas. Misioneros franciscanos de Salta (Prov. de los Santos Apóstoles
Pedro y Pablo—Roma, Italia); Custodia de Tandil (Prov. de San Jaime de las Marcas, Las Marcas, Italia); Fundación de Asís (Seráfica Provincia de Asís, Asís, Italia); Custodia de Río Cuarto
(Prov. de San Salvador de Horta, Cataluña,
España); Custodia de San Antonio (Prov. de San
José de Valencia, Aragón y Baleares, Valencia,
España); Custodia del Paraguay (Prov. de Cantabria, España); Custodia Inmaculado Corazón
de María (Prov. de San Jerónimo en Dalmacia,
Zadar, Croacia); Custodia Inmaculada Concepción (Prov. de la Inmaculada Concepción de la
Beata Virgen María, Cracovia, Polonia). Tendríamos que añadir la presencia de los belgas en
Chile, de la Provincia de Cantabria en el Uruguay, las Delegaciones Checa, Húngara y Véneta,12 los genoveses en el comienzo del colegio
de Río Cuarto, la particular situación y desarrollo de la Custodia de Tierra Santa en la región y
la cantidad de religiosos de distinto origen que
con su presencia itinerante enriquecieron y
enriquecerán las particulares características del
perfil franciscano de la región.
5. Una breve referencia al proceso de institucionalización en las entidades del Cono Sur.
En 1538, en Asunción, tenemos pomposamente
instalada a la "Custodia del Santísimo Nombre
de Jesús". En 1565 la Provincia de la Santísima
Trinidad se convertía en la primera entidad
4. Podríamos decir que el descubrimiento
de América y el inicio de la conquista produjo,
en la Orden Franciscana, una verdadera fiebre
misional: en todo el siglo dieciséis los religiosos
responden con verdadero afán evangelizador
ante los pedidos de los fundadores. Una nueva
oleada de religiosos acude al llamado misional
a partir del siglo dieciocho: los colegios misioneros reciben nuevas presencias religiosas. Y,
sobre todo en el Río de la Plata, desde fines del
siglo pasado hasta mediados del presente, resACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
45
autónoma de la región, al emanciparse de la
Provincia de los Doce Apóstoles del Perú, de la
que hasta entonces dependía. En 1612 la Provincia de Asunción, ya con sede en Buenos
Aires, unifica las Custodias de San Jorge y del
Paraguay (ex SSmo. Nombre de Jesús). En 1662
se funda la primera casa de recolección en Santiago de Chile, a la que le seguirán similares
fundaciones en Buenos Aires, Catamarca, Asunción, San Pedro. En 1756, con la fundación del
colegio misionero de Osorno, se inicia un proceso similar de multiplicación de institutos. Podríamos decir que la movilidad institucional será
una constante en la presencia de la Orden en la
región: integración de nuevos modelos de fidelidad franciscana, apertura en las iniciativas
evangelizadoras, unificación de entidades de
origen diverso para enfrentar nuevos desafíos
vivenciales y pastorales...13 Podríamos ver similares procesos si hiciéramos una historia de las
políticas vocacionales, de la pastoral parroquial
o de la pastoral educativa.
Un trato especial merece el traumático
proceso de las guerras de la independencia. El
corte con las autoridades de la Orden, las identificaciones partidarias del momento, la participación de muchos religiosos en la gesta emancipadora y la fuerte tendencia secularizadora14 de
distintos mandatarios tendrá, como primera
consecuencia, la merma de vocaciones religiosas, de modo tal que no se recupere el número
de profesos solemnes, tanto absoluto como relativo, ni siquiera hoy.
6. La colaboración en la construcción de
la sociedad civil fue – y sigue siendo- una de las
características más fuertes de los religiosos a lo
largo de todo este período histórico. Desde su
llegada, los religiosos participan en la construcción de la Iglesia local, no sólo en la pastoral
misionera dirigida a naturales y conquistadores,
sino también en la defensa de los derechos de
los aborígenes, desde los reclamos de Fr. Bernardino de Armenta, Fr. Martín de Robleda o Fr.
Luis de Bolaños16 en los primeros momentos de
la conquista, hasta la decidida defensa de los
derechos humanos en los momentos de las dictaduras sufridas en la región recientemente.
La participación en el desarrollo institucional de la estructura jerárquica significó, también, la participación en el episcopado a numerosos religiosos: Fr. Fernando de Barrionuevo,
segundo obispo de Santiago; Fr. Diego de Medellín, funda el seminario conciliar de Santiago;
Fr. Pedro de Azuaga; Fr. Juan Pérez de Espinoza, defensor de los derechos del indio y de la
libertad de la Iglesia; Fr. Fernando Trejo y Sanabria, primer obispo criollo (obispo del Tucumán,
46
muere en 1514); Fr. Bernardino de los Barrios,
primer obispo de Asunción; Fr. Mamerto
Esquiú, obispo de Córdoba; Fr. Zenón Bustos,
obispo de Córdoba; y muchos otros...
La actividad pastoral, la constante recepción y posterior devolución de parroquias, colegios, misiones entre aborígenes, doctrinas o
conventos parece una parte de la realidad que
nunca estamos dispuestos a aceptar como próxima...
La actividad universitaria es otra realidad
que parece llamar a las puertas de la Orden en
la región: la primera Universidad del Río de la
Plata se funda por iniciativa de un franciscano:
Fr. Fernando Trejo y Sanabria, obispo del Tucumán. Y, cuando los jesuitas se retiran, en 1767,
serán los franciscanos los que se hacen cargo de
su continuidad. En 1807 pasará, esta vez, al
clero.
Hoy, por lo menos dos facultades de la UCA
están regenteadas por entidades franciscanas...
La participación de la comunidad franciscana en el trabajo social es amplísima, y
podríamos señalar dos actitudes distintas y no
contradictorias: la de compromiso directo y la
de participación en lo fundacional. El compromiso directo va desde los religiosos que participaron como legisladores, constituyentes,
funcionarios políticos, intendentes en más de
un pueblo... maestros, periodistas, cocineros
de campamentos, y en mil y un oficio al servicio de la comunidad civil. En la de participación en lo fundacional, también la diversidad
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
2. Desde lo dicho, podríamos formar una
respuesta profética de cara al próximo milenio,
desde "Hermanos Menores, presentes en el mundo, pertenecientes a la Iglesia", a partir de algunos desafíos que nos incluyan a todos:
puede superar cualquier imaginación: diarios,
revistas, editoriales, radios, orfanatos, leprosarios, institutos religiosos femeninos... con
posterior continuidad o con breve pero intensa vida....
… y profecía
1. Encarar la profecía franciscana de un
modo único en el ámbito de la región supone un
primer, y muy arduo, paso profético: la integración de los religiosos de la misma en un horizonte unificador, más allá de lo institucional y de las
particularidades de cada entidad.
La "vuelta a las fuentes" y la renovación
de la vida según el Espíritu, tan presentes en los
documentos del Concilio Vaticano Segundo, en
los documentos de la Iglesia, en las distintas
Constituciones Generales y documentos de la
Orden, en las documentaciones capitulares, provinciales, etc., merece, por lo menos, una discreta intervención en la vida cotidiana de los frailes
de la región.
El planteo no niega lo hecho: la mirada
está puesta, desde el presente, hacia la riquísima
perspectiva del futuro... La elaboración, en el
ámbito de la región, ha tenido hasta el presente
una tensión entre los planteos y elaboraciones
racionales y las iniciativas vivenciales.
Pareciera faltar – sin dejar de lado lo antes
citado – una síntesis abarcante que permita encarar una actuación regional de conjunto.
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
• Profundización de la identidad franciscana, con una clara visión de los necesarios
procesos de inculturación y de formación
continua y permanente, para responder
en el mundo y en la Iglesia con el testimonio de una vida según el Espíritu de
clara vivencia minorítica.
• Abierto testimonio del "espíritu de oración y devoción al que las demás cosas
deben servir" no sólo en el necesario
ámbito de lo personal, sino, fundamentalmente, en lo fraterno, en lo provincial, en
lo regional y en la participación en la vida
de la Iglesia local.
• La misión como fruto de lo antedicho: la
nueva evangelización nos desafía a preguntarnos dónde tenemos que estar proclamando que "el Amor no es amado".
Los proyectos pastorales (parroquiales,
educacionales, rurales; dirigidos a la
Familia franciscana, a los enfermos, a los
jóvenes, a los drogadictos, a los leprosos,
a los homosexuales y prostitutas, etc.)
tienen que transformarse en respuestas
compartidas a las necesidades de los
hombres de hoy en el ámbito del mundo
y de la Iglesia.
• Humildemente tenemos que preguntarnos
qué necesitamos nosotros. ¿La actitud del
Seráfico Padre de pedir, que nos convirtió
en "mendicantes" en la denominación
eclesial del medioevo, cómo se condice
con la sociedad de consumo de hoy?
¿Qué necesitamos frente a la "sociedad
del conocimiento"? ¿Podemos dar la respuesta solos? ¿Frente a las pobrezas de
hoy y de siempre, qué podemos compartir? ¿O sólo podemos dar... lo que alguna
vez no fue nuestro?
• A fuerza de ser reiterativos: la Orden, la
región, la Provincia o cualquier otra institución es testimonio del Reino (o del
infierno, según decidamos) a partir de lo
que "muestra" en mundo y en la Iglesia,
desde la fraternidad, "lugar existencial"
propio y exclusivo del franciscanismo. El
segundo milenio también espera el testimonio de los Hermanos Menores, mostrando la alegría hasta los extremos de
aquella "perfecta alegría" que nos propusiera el Seráfico Padre.
47
Notas
1 En 1500 se había iniciado la evangelización
metódica, con dos expediciones.
2 1531. En España, el convento de Guadalupe es
un monasterio originalmente de los jerónimos y
por ese entonces administrado por los franciscanos.
3 En 1505 se erige la Provincia observante de
Santa Cruz de las Indias Occidentales. En 1504,
al erigirse la jerarquía eclesiástica en el mundo,
uno de los tres obispos designados es el franciscano García de Padilla, que recién en 1511, al
efectivizarse la jerarquía establecida, será el primer obispo de la sede de Santo Domingo. En
1513 el primer obispo del continente, Fr. Juan de
Quevedo, designado para la sede de Santa María
de la Antigua, en el Darién. También el primer
obispo criollo, Fr. Fernando Trejo y Sanabria, es
un franciscano.
4 De la reducción de Itatí y su histórica imagen
tenemos datos en los archivos de la Orden, con
fecha 7 de diciembre de 1615, como fundación
del pueblo.
5 Tomamos el concepto con toda la riqueza del
pensamiento agustiniano, retomado por S. Buenaventura en el Itinerarium Mentis in Deum, en
el cual la memoria es un recuerdo repetidor
"hacia adelante".
6 Aquí, el sentido tomado es el bíblico, aplicado a
la vida religiosa: el presente "muestra" una parte
de la salvación (o del juicio) que llegará al fin de
los tiempos.
7 Lázaro de Iriarte los coloca en 1533, en Chile; y
Santa Clara Córdoba, siguiendo a Eduardo
Madero, en 1536 en Buenos Aires, ambos sin
fundamento en firme.
48
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15
16
El otro factor es la disminución de vocaciones
europeas a partir de los años 60 y la desaparición paulatina del Colegio Seráfico.
Los colegios de Propaganda Fide toman cuerpo
propio a partir de la institución de la Sagrada
Congregación de Propaganda Fide en 1622;
tuvieron participación en la nueva organización,
básicamente, los capuchinos, conventuales y
reformados.
Con la expulsión de los jesuitas en 1767, los
franciscanos se hicieron cargo de varias de las
tareas misionales que los jesuitas desempeñaban, en distintas reducciones y doctrinas.
Familias como los Valdivia, Garay, los Cabrera o
los Trejo, no sólo fueron fundadores, sino que sus
hijos y nietos participaron como religiosos en la
vida de las incipientes Provincias.
Los vénetos llegan en 1950 y dan un importante
impulso a la entonces Comisaría Provincial de
Misioneros Franciscanos de la República Argentina.
Tal vez la historia de unificaciones más lineal es
la chilena, con sus Custodias originadas en los
colegios misioneros.
Sólo para ejemplificar: la 1° Junta de gobierno,
en 1810, anula las elecciones del Provincial. En
1811, el Virrey Elio expulsa a los religiosos de
Montevideo y, en 1838, seculariza la vida religiosa en la Banda Oriental. En 1824 lo había
hecho el Brigadier Francia en Paraguay y, parcialmente, Rivadavia en Buenos Aires en 1823...
Podríamos seguir con Fr. Francisco Solano, Fr.
Quirico Porreca, Fr. Mamerto Esquiú...
Aquello de "con un oído en el Pueblo y otro en el
Evangelio...", del humilde terciario dominico que
se confesaba con los frailes de La Rioja, siendo
obispo de la misma...
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
SAAO
The face of Franciscanism
from Memory to Prophecy
The SAAO Conference consists of 10 entities: 3 Provinces (Australia, India, Indonesia), 2
Vice – Provinces (Papua New Guinea, Pakistan),
2 Custodies ( Singapore, Irian Jaya) and 3 Foundations (New Zealand, Thailand, Sri Lanka).
The distances between these entities are so
enormous that it is not easy for them to meet together as often as they desire.
The SAAO Conference is characterized by
variety, diversity and pluriformity. There are varieties of languages and dialects, tribes and
classes and castes, ideologies, cultures, philosophies, spiritualities, rituals, social customs and
practices. What we see in Asia is also the reality
of contrast: poverty and affluence, corruption
and holiness, greed and simplicity, consumerism
and renunciation, exploitation and contemplation, violence and compassion. This contrast is
more pronounced in India than in any other
country in Asia. Australia and Oceania reflect a
European culture and mentality.
Australia
Memory
The first friar to set foot in Australia was
the French chaplain and physicist, Louis Receveur in 1788. He died after a few weeks and
his tomb is the oldest non-indigenous grave in
Australia.
Irish Recollects began to arrive in Australia as missionaries to the Irish Catholics who
were in need of clergy. The first of these was
Bonaventure Geoghegan OSF who built the
Church of St. Francis in Melbourne. He was
elected second bishop of Adelaide, and was succeeded by Friar Bonaventure Sheil OSF. Another
friar, Francis O’Farrell OSF worked towards getting a whole community of the brethren to Australia, and they established what was known as
the "Franciscan District" in the eastern suburbs
of Sydney. They looked after a large section of
the eastern suburbs, administered from three
parishes in Sydney.
Later on the friars were given a parish in
Brisbane on the feast of St. Anthony in 1929,
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
and also given access to the diocese of Melbourne where the friars opened a retreat house
and a boys’ reformatory. Soon followed the prosperous years. In 1939 the Australian Province
was founded which included also New Zealand.
The 1940s and 50s saw immense development.
In 1936 St. Paschal’s College was opened and
extended within a few years. Vocations were so
numerous that within 10 years an additional
student house had to be built. The Province expanded into all six States of the Commonwealth, and friars of other ethnic groups came
as chaplains to their people. One of the first decisions of the new Province was to establish its
own mission field, and so in 1946 a band of 6
Friars set sail for Papua New Guinea, and it is today a Vice-Province.
An excellent formation program in Campbelltown favoured non-clerics. They were taught
farming skills, tailoring (especially making
habits), cooking, building, teaching, nursing
and counselling. There existed a good spirit of
brotherhood between clerics and non-clerics.
There were just the three parishes in Sydney for so long. Others were started as well as
retreat houses and a Boys’ College in Brisbane in
1956. Yarra Theological Union (YTU) for clerics
of other Orders in Melbourne began in the mid49
60s, with St Paschal’s College as its venue. Friars
were lecturers at YTU and one has been president several times.
Some memorable gatherings: a Chapter
of Mats, a Provincial gathering in 1975 for the
first visit of a M.G., Br. Constantine Koser, and
assemblies in 1991 and 1992 for the pastoral
plan, as well as last October for the visit of Br.
Giacomo Bini.
With the aging of so many friars, the ministry of care and nursing has now become a
more visible witness to Franciscan Brotherly
love than ever before. The Province is blessed
with some very generous friars who care for the
aged. The family bond has grown stronger. And
numerous ministries are being carried out by enthusiastic and qualified friars.
The Province has 1 Bishop, 82 priests, 28
Solemnly Professed Friars, 1 Simply Professed
Friar, and 2 Postulants.
Prophecy
Vocations to priesthood and religious life
declined drastically after Vatican II. A lack of friar-priests made the Province rethink parish ministry and produce The Franciscan Vision for
Parish Ministry. This document prioritised what
is Franciscan in this field and furthered closer
co-operation between friars and parishioners, a
collaborative ministry which is being implemented in all parishes under their care.
The Friars collaborate with the Poor
Clares, the Capuchins and the Conventuals and
the various orders of Franciscan Sisters. The
Secular Franciscan Order is strong. The Franciscan mandate to spread peace and promote love
for creation have much to offer to Australians of
all denominations. The Friars are actively involved in Justice and Peace and Integrity of Creation in various Dioceses in Australia. The recent project of three friars living in a housing
commission estate is an attempt at evolving new
ways of being franciscan in Australia.
The Six Year Plan of Five Priorities of the
Order is being given serious attention. The
house of prayer in country Victoria is made use
of by friars, other religious, clergy and lay people. Guardians meetings are planned. Communities are encouraged to use the Priorities as the
basis for Friary Chapters and Recollections. The
Province looks forward to welcoming more
young men to the Franciscan way of life, and
there are a number of prospective Candidates.
New Zealand
Memory
The Franciscan Foundation of St. Andrew,
Aotearoa-New Zealand is dependent on the
Province of Australia. This Foundation is the result of a 60 year presence of the Friars from Australia. Retreat and Parish ministry have been the
most consistent activities of the Friars. From
1860 to 1873 a group of Friars from Italy, France
and Ireland worked in New Zealand as missionaries to the Maori people and as pastors to the
European settlers. The friars are proud to be
part of the rich Franciscan tradition. The declining numbers does not discourage them because
history shows that provinces can be re-started as
the seasons and tides of Franciscan life change.
In New Zealand, presently there are 9
Solemnly Professed and 3 Temporarily Professed Friars, and 2 Postulants.
Prophecy
One of the challenges is to remember the
early Friars who worked among the Maori people in New Zealand and develop a form of Franciscan life truly inculturated in the South Pacific. The Friars must be prepared to accept as
brothers people coming from different cultures.
The Friars must ensure that a deep spirit of
prayer and devotion characterize their life and
ministry. They must remain loyal to the Pope
and the Church in all their endeavours. They
must respond as an evangelical fraternity to the
injustices stemming from globalization and
market economy. They must respond as an evangelical fraternity to the rapidly changing cultural composition of the New Zealand population.
The Friars must find creative ways of promoting
vocations to the Franciscan way of life.
50
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
Singapore
Memory
The Vatican had asked the Franciscans to
set up a sociological centre in Singapore and
translate the Church’s teachings to counter the
threat of Communism. The first friars arrived in
1957 and the task of starting the centre fell to
Fr. Vergil Mannion, an Irish friar who had been a
China missionary for many years; the Centre
was ready by 1959. The first friars there, an international group from Ireland, Italy, Holland
and China, had licentiates and doctorates from
Spain, Germany and Belgium. Among the pioneers was an outstanding figure, Fr. Fulgence
Gross from the U.S., who spent most of his life in
China and Singapore.
The Australian Province was asked to help
out in 1963 and lent a friar for a year. The Minister General appealed to the Australians to take
over the buildings of the Centre, which he
wished to transfer to Taipei, and they asked for a
parish around the building. They received a 25year Parish agreement from the Archbishop; this
was to be St Mary of the Angels, which they
came to start in 1969 to maintain the Franciscan
presence.
Prophecy
There are now 19 Solemnly Professed friars of whom 12 are priests, 5 Simply Professed,
1 Novice and 1 Postulant. During formation they
are sent to the Conference’s other entities for exposure programmes, to Papua New Guinea,
Thailand, India, Sri Lanka, etc. Besides parishes,
friars are involved in prison ministry, work with
deaf and dumb children, kindergarten schools,
etc. Different races from Singapore and
Malaysia join the friars; so, the question is, who
should train them? Australians or Asians? There
are Singaporeans who think it very possible to
establish Franciscan life within a Singapore context.
country was divided between Germans and
British. In 1975 it became independent and is
now a member of the UN and of the Commonwealth of Nations.
Franciscans first visited PNG and the
Solomon Islands with the Spanish explorer
Mendana in 1567, but missionary work started
only in 1946 when a band of 6 friars arrived
from Australia. In 1947 they settled in undeveloped Aitape. Their setting up of cloistered communities in the bush isolated them from the
people. In the 1950s they had to move through
the mission to secure parishes and counteract
the influx of fundamentalist Protestant groups.
The SVDs, who worked on their own, influenced
the friars, as also did Italian friars who came, after expulsion from China in 1952, and who were
also used to living and working alone. Prayer
had to be in private, they were so far apart, although there were recollection days every couple of months.
After five distressing departures in the
early 70s, the friars felt the need of spiritual renewal and recognised the importance of prayer
and fraternal living. After setting up small communities, which had common prayer, they began to receive and train national vocations.
Numbers increased very slowly. Now, however,
there are 24 expatriate friars and 25 professed
nationals, 15 in Simple Vows, 3 novices and 6
postulants.
Prophecy
At the Vice Province’s Jubilee assembly in
1997 the priorities of the Order were taken up as
the basis for renewal. Communities are faithful
to common meditation, the Office and Commu-
Papua New Guinea
Memory
PNG consists of 1400 islands and has
nearly 800 distinct languages and 1500 dialects,
English as the language of education, and Pidgin
English and Motu as the basic media of communication. The indigenous people are predominantly Melanesian; there are some Micronesian
and Polynesian. European explorers arrived
from the year 1500. In the 19th century the
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
51
nity Eucharist. There are some who show no
commitment to prayer.
Fraternal living receives greatest emphasis. Integrating ethnically mixed communities is
a challenge. Some expatriates show poor sensitivity to national friars, while the nationals, uncomfortable with mixed communities, betray
racist attitudes. Breaches of celibacy and abuse
of alcohol are major problems among national
clergy and (some) religious, and this influences
national friars. The friars have strong ties with
the Franciscan Family and work closely with the
Poor Clares, Franciscan Sisters, and with the
SFO, of which there are about 10 fraternities.
The friars are quite self-critical of their life
style, which differs greatly from that of the people who live in thatched huts, but visitors regard
their life as simple and poor. On patrol from village to village, however, they share the life of
the villagers.
Over the past 10 years friars have been in
the forefront of ecological issues, especially educating people about logging abuses. The Franciscan Archbishop, Brian Barnes, has been
prophetic in standing against corruption. Last
year, friars were involved in ministering to 9000
displaced survivors of the tsunami disaster of
July 1998; caring for the injured, burying decaying bodies, assisting the disabled and widowed
to rebuild houses, etc. They have been managing a fund for the people’s basic needs; the two
largest amounts of money coming from the
Rome General Curia and the Singapore friars. A
new challenge is the AIDS disaster which, it appears, will burst upon the country in full force in
about 5 years.
Although the vice-province promotes all
aspects of formation, it is hampered by small
numbers and the lack of friars capable of pursuing higher studies. Yet the friars are convinced
they have something vital to offer the Church in
PNG, even with struggle and pain in the process.
various parts of India and elsewhere; the last
died in Bombay in 1893. English friars arrived in
1925 to be entrusted with the Mission of Bellary,
which became a diocese in 1949 with Dr. John
Forest Hogan OFM as its first bishop. He was
succeeded in 1964 by Bishop Ambrose P. Yeddanapalli OFM.
In 1932 the Dutch Province accepted from
the Holy See the new Mission of Sind and
Baluchistan with headquarters in Karachi, the
first friars arriving in 1934. The first candidates
recruited were sent to Holland; the first Indian
to join the Order, Friar Paschal Lobo, received
the habit on 13th May 1936. A new foundation
was made in Bangalore in 1947, and the first friars, under Fr. Denis Boers, came there in 1948.
The May 20th is kept as Foundation Day, when
the first Mass was celebrated in the temporary
friary. Land and a bungalow, about 130 kms
from Bangalore, were the gift of the Archbishop
India and Pakistan
Memory
The first friar to arrive in India
(Madras/Mylapore) was John of Montecorvino
in 1291. Since then many friars have sailed to
India and preached the gospel there until a hostile Portuguese Government put an end to it.
During the Portuguese period there were
two Provinces, both with headquarters in Goa,
but they were suppressed by the Portuguese
king in 1835. The friars continued ministry in
52
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
of Madras, and since December 1949 it is the
Province’s novitiate. Friars are in Cochin since
1951, in Madavaram (Madras) since1953 and in
Ponda, Goa, since 1962.
While friars in formation did their novitiate and philosophy studies in India they went
to Karachi for theology. Due to visa restrictions,
it was becoming more difficult to send Indian
friars to Pakistan and there was thought of shifting to India and closing Karachi, but this was
not acceptable. It was decided in 1957 to conduct a theology course in India itself.
In 1959 India became the independent
Commissariat of St Thomas the Apostle, and
Pakistan in 1964 became the Commissariat of St
John the Baptist and in 1985 a Vice Province. In
1971 Dar-ul-Naim was opened in Lahore for aspirants, and in 1974 Darakshan, a house for
novices; 1990 Sanghar (fraternity), and Rahatgah (centre for mentally handicapped children);
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
1991 ministry among Lahore drug addicts began; 1992 home built for senior friars; 1993
ministry to AIDS victims in diocese of Lahore;
1994 physiotherapy centre opened.
1962 transfer of church and parish of
Sion (Bombay) from English to Indian friars.
Between then and 1980, friars worked briefly
in various places: Bellary, Kirem (Mangalore),
Bhopal, Siruguppa in Bellary diocese, Komaragiri in Eluru diocese, and Varanasi. Since 1974
friars are in North Kanara, Karwar diocese,
and since accepting a parish there in 1975 in
Hyderabad. Since 1982 much attention to
backward areas in North, the first Mission being in Basen, Raigarh diocese. 1985 Franciscan India became Province of St Thomas the
Apostle, with Fr. Fidelis D’Lima as first Provincial. 1987 Atma Jyoti, a theology student
house, built in Mysore, close to Capuchin Theologate which our students attend. 1992-93:
three more centres for training candidates
(Madurai, Goa, Hyderabad) built, and a new
postulancy in Nagpur.
New missions: Nanesera (1992), Malom
Naotoli (1996), Assam (NE), community established there (1998). The Dharmodaya Seva
Ashram was esdtablished in Bellary in 1995,
combining Indian with Franciscan life elements,
option for the poor with evangelisation, interreligious dialogue with contemplation. In 1997
the Province received land from the bishop of
Raipur for an Ashram or spiritual centre, and also a small parish of the Syro-Malabar rite, its
first official contact with that Church, though
many friars are from it.
The Province has sent personnel, to meet
the Order’s needs, to the Antonianum, the General Curia, the Africa Project, the Bonn MZF, the
Custodies of Singapore and the Holy Land, and
is now preparing to serve the Thailand Foundation. Pakistan intends to help out, as the missionary spirit grows. The Province hosted the
Plenary Council of the Order in 1988, and in
1998 celebrated the Golden Jubilee of the Franciscan Presence in India.
Besides pastoral ministry the friars are also involved in schools, housing projects (for the
Bombay people, the Bellary poor, the Palmaner
lepers), industrial training, an orphanage,
boarding poor boys, a home for street children
and rag-pickers, caring for mentally and physically handicapped (in collaboration with a lay
organisation), the Christian Family Movement,
Bible Study Groups, Ashram ministry, teaching,
preaching and publishing. TOGETHER is a
monthly magazine promoting Christian family
life, and TAU is a review which reflects on Franciscan spirituality in India.
53
Present numbers: India has 109 Solemnly
Professed, 63 Simply Professed, 8 Novices, 10
Postulants, 40 candidates in 3 regional juniorates, 55 in the Initiation Year; Pakistan has 49
Solemnly Professed, 10 Simply Professed, 1
novice and 2 postulants.
Prophecy
If the regional vocation promoters continue their work there is good hope the Order will
have good candidates. Friars are showing enthusiasm for new ministries. Their top priority in
India is life modelled on Jesus’ teaching and
proclaiming his kingdom; then integral development of the people, community building, identification with the marginalised (and the dalits),
inter-religious dialogue, peace and reconciliation, ecological awareness, the spirit of prayer
and devotion. These should be seen against the
challenges the country faces: consumerism,
mass poverty, religious conflicts, child abuse and
child labour, exploitation of women, deforestation and displacement of the poor and the tribal
population. But the Church is alienated from India’s culture and religious character; still clerical, it has not become a participative church of
the laity.
The Ashrams at Bellary and Raipur will
cater for the contemplative dimension of our
life. The novitiate house at Palmaner, the theology house in Mysore as well as the houses in the
North suit the spirit of prayer and devotion.
Provincial retreats are being arranged and fraternal life is being fostered through house chapters, recollection days, common prayer, meals
and recreation. The Secretariat for ongoing formation has arranged courses for guardians and
54
heads of institutions and parishes on spiritual
animation and community leadership. It is
thought all should attend these.
The life style of the friars everywhere is in
solidarity with that of the ordinary people. They
are committed to the poor. Evangelisation is the
primary concern of the Dharmodaya Seva
Ashram in Bellary. A detailed programme has
been worked out for initial and ongoing formation, there being a 6-year plan for the latter and
for sabbaticals for friars of different age groups.
Indonesia and Irian Jaya
Memory
The worst of the many crises to hit Indonesia since 1997 was the economic and monetary one, when a drastic devaluation of the Rupiah resulted in soaring prices for the most basic
necessities and many businesses went bankrupt.
People lost confidence in Suharto’s New
Order Regime and demanded his resignation.
B.J. Habibie succeeded him, but his government
brought no significant changes. There was, however, an atmosphere of transparency and freedom of the press, many new political parties appeared (48 at the 1999 general elections) and
the need for reform was felt. Recent results
showed victory for the Indonesian Democratic
Party of Struggle. Some territories, such as
Aceh, Irian Jaya and East Timor, are demanding
independence, despite conflict over the issue.
It was the 29th December 1929 when the
first five friars arrived in Indonesia from Holland. Present numbers: 114 Solemnly Professed
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
(inclusive of Irian Jaya Custody), 58 Simply Professed, 17 Novices, 20 Postulants, and a number
(figure unknown) of Candidates.
Prophecy
The Catholic Church, through the Bishops’
Conference, has been giving the people criteria
for decision making, and exhorting them to follow their conscience in voting, to develop a communal spirit and work with human rights groups,
etc. The bishops set an example by having direct
dialogue with all social and national figures, and
this is expected to combat prejudice and fanaticism. During the economic crisis the Church
showed solidarity with the masses through its
Coupons Market Action, free distribution of basic
goods, free medical examinations, scholarships
for children, all regardless of race or religion.
That crisis also affected the Indonesian
Franciscans, as the cost of living rose high and
the friars were forced to live more simply. Young
friars are actively involved in reform movements
for justice and peace. The Provincial Fraternity
gives scholarships to children and funds to social institutions and religious congregations for
the distribution of basic goods to the poor and
suffering, such as the East Timor refugees.
In Irian Jaya nearly 50% of the population are migrants; they bring a new, dominant
culture and set of values and force them on
the local population. The land, respected
there as "Mother", is desecrated by big international mining and logging companies.
Many church workers are enticed by them,
and young men with potential are lured from
theology by other studies which are paid for
by the big companies.
There are some hopeful signs. The press
is free; people, more aware of their rights, are
becoming vocal; co-ordination between people
and NGOs is growing. Friars are involved in the
very influential human rights department of
the diocese of Jayapura. Other friars are involved in human rights issues as local pastors
or students.
Sri Lanka
Memory
The first Franciscan to arrive in Sri Lanka,
and the first priest to celebrate Mass there, was
Friar Vicente from Portugal in 1505. Five others
came in 1543. With the conquest of Colombo in
1656 and Jaffna in 1658 by Dutch forces, PorACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
tuguese rule and presence ended, and the friars
also left.
In the 1980s friars of Assisi Province started a foundation at Thalangama, and in 1994
this was entrusted to the Philippine Province
whose friars began work here on 25th May
1995.
There are 5 Solemnly Professed, 3 temporarily professed (all Philippinos), 2 novices
and 2 postulants. The main priority is giving
good Franciscan formation to candidates. A prenovitiate, novitiate, and post-novitiate are already established. Entities of EAC and SAAOC
are welcome to join the Foundation, especially
those interested in formation work, as are student-friars interested in a "missionary experience programme".
Prophecy
The spirit of prayer and devotion is fostered by means of gospel and faith sharing sessions, common prayer, occasional creative liturgies, making the novitiate chapel conducive for
prayer, and by giving inputs on prayer and the
psalms.
Communion of life in fraternity is fostered
through sports and recreations, chapters, small
groups sharing, recollection days, participating
in the meetings of the small Christian communities, visiting the families of friars and candidates
in SL, practicing availability and openness to
each other in the community.
Life of minority, poverty and solidarity is
practiced by setting aside 10% of monthly balance for the poor, situating the post-novitiate
community among the poor section of the society; joining JPIC Movements; visiting hospitals,
homes for the aged and orphans; putting a collection box in the friary to collect funds for the
poor; taking good and extra care of what each
one has.
In order to give a thrust to Evangelization-Mission the next OFM Community is to be
situated in a non-parochial setting, and open to
other forms of ministries; focus on Sri Lankan
studies: history, religion, culture, languages, traditions, etc. in view of inculturation and contextualization; starting to organize a Sri Lanka
FMU; learning of Sinhala, Tamil and English by
all.
As regards Formation, the Friars are drawing up a post novitiate programme in the context of SL; attention is being given to continuing
formation; to promotion of study, research, publication; preparing formators, etc.
Report by Scaria Varanath, OFM
55
Bolivariana
El rostro del Franciscanismo
de la memoria a la profecía
La Conferencia Bolivariana comprende
nueve entidades (Provincia Franciscana de los
12 Apóstoles del Perú; Provincia de la Santa Fe Colombia; Provincia San Francisco de Quito Ecuador; Provincia Misionera de San Antonio de
Bolivia; Provincia Misionera de San Francisco
Solano - Perú; Provincia San Pablo Apóstol - Colombia; Custodia de la Inmaculada Concepción Venezuela; Custodia de San José del Amazonas Perú; Custodia del Santísimo Nombre de Jesús Perú) distribuidas en los siguientes países: Bolivia, Colombia, Ecuador, Perú y Venezuela.
Memoria
1. Historia
Provincia de los
Doce Apóstoles del Perú
La Provincia fue fundada oficialmente en
1553. Los hermanos franciscanos llegaron al Perú en 1531, con Fray Marcos de Niza y doce
compañeros, grupo simbólico de doce, memoria
de los doce Apóstoles de Cristo, fue común por
aquel tiempo para el envío de expediciones misioneras a las Indias. En 1553 se erige oficialmente la Provincia, siendo su primer Provincial
Fray Luis de Oña. La casa central de la Provincia
en Lima favoreció grandemente la expansión de
la Orden dentro del territorio del virreinato del
Perú, fundándose conventos en muchas ciudades. Se encargaron permanentemente de las
doctrinas de los indígenas, comprendía 59 doctrinas y atendían por lo menos cerca del 10% de
la población indígena peruana de aquel tiempo.
El método empleado por los frailes en las doctrinas se basó en aquél adoptado por sus hermanos
de México, su objetivo fue no sólo convertir al
cristianismo al indio, si no también su integración a la cultura. Se pretendía que la Iglesia fuera no solo centro social, sino también, centro intelectual de arte y cultura, como también económico, que favoreciera al indígena. Supervisaban y enseñaban en las escuelas de indios. A la
fundación de varios conventos, éstos servían de
56
cabecera para la evangelización de extensas regiones, delimitando el perfil de muchas ciudades y constituyéndose en edificaciones de gran
valor artístico. La disposición del Capítulo general de Segovia, en 1621, permite también la fundación de casas de recolección, la primera, la de
Nuestra Señora de los Ángeles, estuvo a cargo
de san Francisco Solano, hijo predilecto de la
Provincia y testimonio de santidad de su época.
La aspiración de los franciscanos fue mediar entre los indígenas y la conducta de los conquistadores que cometieron abusos y protegerlos de
las instituciones socio-ecónomicas con sistemas
injustos, cada religioso estaba autorizado para
ser protector de los indios ante cualquier abuso,
y vivía con ellos en las encomiendas para adoctrinarles y evitar los castigos corporales o insuficiente pago de salarios. El siglo XVII es el de mayor esplendor y desarrollo de la Orden franciscana en el Perú. En cuanto a su papel principal de
evangelización tuvo la capacidad de extender
sus actividades por el norte, centro y sur de la
costa y sierra del virreinato del Perú y generalmente fuera de los centros urbanos, sino en las
poblaciones rurales e indígenas. Durante este siglo se construyeron iglesias y conventos de gran
admiración, y genera verdaderas obras de arte
al estilo barroco.
En el Capítulo general de Valladolid, en
1565, las Custodias constituidas en América fueron elevadas al rango de Provincias: por lo que
toca a las llamadas Provincias del Perú, las Custodias de Santa Fe (Colombia), Quito y Chile se
hicieron Provincias independientes, lo mismo
que la región del Alto Perú, que fue constituida
Provincia con el nombre de San Antonio de los
Charcas (Bolivia). Todas estas Provincias formaban la Comisaría General del Perú, cuyo Comisario residía en Lima. La Provincia de los Doce
Apóstoles tenía, además, en el siglo XVI dos
Custodias: la de Panamá y la de Tucumán (Argentina). A partir del tercer decenio del siglo
XVII resurge y se impulsa la actividad misionera
en el resto de América, promovida por la Congregación de Propaganda Fide. En el siglo XVIII
comienza una nueva era para la misiones franciscanas, se fundan los centros misioneros para
desarrollar la actividades en las comunidades
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
nativas de la Amazonía, abandonada por la
muerte de los misioneros. Se funda el convento
de Ocopa en 1725, manteniendo esta actividad
en el Oriente peruano. Y en el siglo XX se funda
la nueva Provincia de San Francisco Solano desarrollando sus actividades misioneras en este
vasto territorio amazónico.
Provincia Santa Fe de Colombia
En Colombia los franciscanos estuvieron
presentes desde el año de 1510 en Santa María
la Antigua de Darién, pero se estableció oficialmente desde el año 1550 con el nombre de
"Custodia de San Juan Bautista". El Capítulo
general reunido en Valladolid el año de 1565, la
elevó a la categoría de Provincia con el nombre
de "Provincia de la Santa Fe del Nuevo Reino de
Granada". La tarea primordial de los frailes fue
el adoctrinamiento de los indios en la vida cristiana, pero también dentro de las "doctrinas" y
de las escuelas anejas a los conventos, los frailes enseñaban a leer, a escribir, a cantar y a
conocer las normas de la "pulicia corporal" y
social, con las que pretendían introducir a los
indios en el sistema social de la época. Todo
esto en una línea de promoción humana. Los
frailes colocaron los cimientos de la organización eclesiástica del Nuevo Reino de Granada,
fundando el clero indígena, y los cimientos de la
identidad nacional preocupándose por registrar
la historia como los primeros cronistas, además
promocionaron el primer hospital de la capital
en 1564. Durante la época de la independencia,
la Provincia, completamente criolla, se vio afectada por varias crisis: vocacionales, supresión
de conventos por el Congreso Constituyente,
extinción de otros más por decretos dictatoriales, que debilitaron su autonomía al punto de
ser suspendida, hasta 1933 en que recuperó sus
plenos derechos. En 1954 le fue confiada la Prefectura Apostólica de Guapi y en 1955 la misión
de Nagano Oriental en el Japón y en 1973 se
reconoció nuevamente al Colegio Mayor de San
Buenaventura como Universidad.
Provincia de San Francisco de Quito
Casi al mismo tiempo que la del Perú comenzó la evangelización del Ecuador. En 1533,
el mismo Marcos de Niza llega a Quito acompañado de religiosos enviados desde Méjico. Fundaron el primer convento y se hicieron beneméritos de aquel primer impulso apostólico y civilizador los flamencos Jodoco Rijcke y Pedro Gosseal. En este primer convento estuvieron estos
religiosos proporcionando a los indios, juntaACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
mente con los rudimentos de la doctrina cristiana, las primeras letras y oficios, y asistían tal
multitud de indios a aprender, que dejaban sus
pueblos desiertos y acudían a la ciudad. De este
primer convento salieron los frailes a fundar
conventos a diferentes partes del Perú. Se fundo
el primer Colegio de San Andrés, en donde los
religiosos enseñaban a los indios no sólo la doctrina cristiana sino también a leer y escribir, y
los oficios necesarios: albañiles, carpinteros,
sastres, herreros zapateros, pintores, músicos y
cantores, las artes mecánicas, la agricultura, y
demás oficios, que salían diestros y todo cuanto
se requería para facilitarles una vida autónoma,
sin tener que depender de los encomenderos.
En 1565 era erigida la Provincia franciscana de
Ecuador con el nombre de "San Francisco". Ya en
1586 contaba con 11 conventos y 130 religiosos.
Todavía en el Siglo XVIII pasaban de 20 los pueblos de indios atendidos por los frailes.
Provincia Misionera
San Antonio de Bolivia
A pocos años de haber llegado a Perú, en
1540, encontramos a los franciscanos en Sucre,
al ser fundada la ciudad de Charcas. En 1565 la
Provincia de los 12 Apóstoles es dividida por el
Capítulo general celebrado en Valladolid, y de
ella nace la gloriosa Provincia de San Antonio
de Charcas, autoridad que es ejercida hasta el
año 1755, en que fue fundado el primer Colegio
de Propaganda Fide en Tarija, que junto con
otros cuatro colegios gozaban de una autoridad
independiente. Ellos operaron una eficaz presencia en las ciudades y en el campo, esta unión
de actividad urbana y presencia misionera que
57
amalgamó las variadas facetas de la nación boliviana. Los Colegios de Propaganda Fide cerraron su labor específica con la asunción de los Vicariatos. En 1971 nació la Federación Franciscana Boliviana con la finalidad de formar una sola
Provincia de Bolivia que integrara a todos los
franciscanos que trabajaban en el país, erigiéndose como Vicaría Misionera de San Antonio de
Bolivia en 1984 y reconocida como Provincia en
1993.
Provincia Misionera
San Francisco Solano
La provincia Misionera de San Francisco
Solano del Perú, fundada el año 1908 con la
finalidad de proseguir de la mejor manera la
obra de los Colegios Misioneros, preocupándose
por implantar la Iglesia local en comunidades
cristianas plenamente establecidas, ha desempeñado las más diversas labores apostólicas a lo
largo y ancho del Perú: Los Vicariatos Apostólicos de Requena y San Ramón, en la misión 'ad
gentes', las misiones populares, educación,
parroquias, OFS, JUFRA, apostolado social,
apostolado de prensa a través de obras de historia, pastoral, teología, catequesis, etc. Mártires, obispos y religiosos, distinguidos por su
ciencia, virtud y letras, junto a grandes exploradores, contribuyeron a la difusión y esclarecimiento de la geografía e historia nacionales,
fundando nuevos lugares de misión y promoviendo el estudio de lenguas nativas. Con motivo del Concilio Vaticano II la Orden instaura
una nueva mentalidad y conciencia de la vida
franciscana y los primeros años esta Provincia
sufrió una crisis que aún no logra resolverse en
una especie de estabilidad. Los últimos Capítulos, tanto generales como provinciales, van por
el camino de una auténtica 'refundación' de
nuestra vida.
58
Provincia Misionera
San Pablo Apóstol en Colombia
La Provincia de San Pablo Apóstol en
Colombia tiene su origen en un grupo de hermanos de la Provincia de la Santa Fe en Colombia, que venía llamándose "Grupo San Pablo" desde 1978, y que con la aprobación del
Ministro provincial había comenzado a organizarse en las zonas periféricas del país. Reconocidos como Vicaría en 1982, son erigidos Provincia en 1988. Su ubicación en las periferias
de las grandes ciudades, o en lugares periféricos del territorio colombiano, les permiten
ejercer su misión pastoral vivenciando los elementos básicos del carisma: contemplación,
defensa de la vida, inculturación. Desde el
proyecto de vida provincial se hace la animación de la vida y del servicio, que dinamizan
las opciones fundamentales por vivir desde la
experiencia con Dios, como hermanos y como
menores. El compromiso por la paz y la defensa de la vida en el servicio con los grupos de
desplazados y apoyo a la misión franciscana
por la paz en Colombia.
La Custodia de la Inmaculada
Concepción de Venezuela
En el año de 1954 la Provincia de Santiago de Compostela echó las primeras bases de la
actual Custodia de la Inmaculada Concepción
de Venezuela. En sus nueve primeros años tuvo
el rango de Delegación Provincial y el 3 de
marzo de 1963 fue erigida en Comisariato Provincial. Lleva el nombre de Custodia desde el 26
de setiembre de 1967. Sus primeras fundaciones surgieron en la zona oriental de Venezuela,
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
Ciudad Bolívar, El Tigre y El Tigrito. La obra
parroquial, con la que se inicia la actividad
apostólica de la Custodia, se complementa
desde el principio en el ejercicio de la enseñanza en colegios propios.
La Custodia de
San José del Amazonas, Perú
Dependientes de la Provincia de San José
del Canadá, tienen a su cargo el Vicariato de
San José del Amazonas, su presencia entre las
comunidades nativas de la selva amazónica data
en el año de 1945. Desarrollando su lavor evangelizadora a las orillas de los ríos Amazonas y
Putumayo, comprendiendo una zona de +/120.000 Km2. En poblaciones nativas como
Orellana, Yanashi, Pevas, Leprosorio de San Pablo, Indiana, Punchana en la ciudad de Iquitos.
Y en la selva baja en Tingo María. En la ciudad
de Lima se encuentra la casa de formación y la
parroquia de San Antonio.
La Custodia del
Santísimo Nombre de Jesús, Perú
El 24 de noviembre de 1948, llegan los
primeros misioneros franciscanos provenientes de Sicilia, Italia, de la Provincia del Santísimo Nombre de Jesús, de Sicilia. Llegaron a
Huancabamba, provincia del departamento de
Piura, ubicada a dos mil metros de altura, en
la cordillera de los Andes en el Norte del Perú.
Rápidamente se extiende la Misión por toda la
Provincia de Huancabamba en las poblaciones
de Huanabamba, Sondor, Canchaque, Huarmaca, en la Provincia de Piura y en Lima. El 16
de enero de 1967, tiene lugar el primer Capítulo custodial.
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2. Nuestra presencia en el presente
Somos países empobrecidos en medio de
una gran riqueza natural, considerados subdesarrollados e integrantes de lo que se denominó
III Mundo. Empobrecimiento y muerte temprana, consecuencias de la implantación del neoliberalismo en un sistema globalizado del que
hemos sido excluidos como protagonistas de su
gestión pero incluidos necesariamente en sus
efectos, especialmente los negativos.
En este marco económico-político, del
neoliberlaismo, la violencia amenaza permanentemente la vida y su sistemática violación
nos ha hecho caer, en algunos momentos, en la
más cruenta desesperanza (corrupción, terrorismo, narcotráfico, militarismo, demagogia,
populismo....). Pero advertimos procesos de
democratización y participación ciudadana que
nos hacen tomar conciencia de nuestro protagonismo, como sujetos dialogantes y agentes de
cambio.
Eclesialmente observamos, en medio de
la multiplicación de sectas y la relativización de
la religión, el surgimiento de variados movimientos cristianos desde el más puro integrismo, de formas religiosas intimistas que prescinden de la comunidad, desvinculadas del compromiso social y la historia; hasta los movimientos totalmente insertos en la vida económico-industrial y comercial, cargados de activismo.
La integración, facilitada por los medios
de comunicación, se debilita por la manipulación de los valores y el descrédito de la propia
identidad. La pobreza no es un mero sentimiento ni un dato secundario, sino una injusticia institucionalizada y creciente.
La presencia de los franciscanos en todas
las regiones (Costa, Sierra, Selva, Sabana, Des-
59
educativos dirigidos fundamentalmente a los
sectores populares. Centros de educación ocupacional para jóvenes y adultos, etc.
Presencia en la misión "ad gentes": Japón,
África, Tierra santa, el Cairo, etc.
Profecía
1. Retos
ierto y en las altas cordilleras, etc.), en las
grandes ciudades, en las zonas urbanas y suburbanas marginales, rurales y campesinas, entre
indígenas y negros, en comunidades nativas de
la selva amazónica, significa una rica pluralidad
de la acción evangelizadora y de inculturación.
Prestando servicios múltiples condicionados al
lugar y exigencias de las comunidades: parroquias urbanas y rurales, colegios, universidades, comunidades eclesiales de base, movimientos laicales, pastoral juvenil. Comisiones
de dialogo ecuménico. Pastoral de cárceles, promoción humana y servicio social: comedores
populares, proyectos de desarrollo y autogestión a niveles populares, asistencia de salud,
agro-industria e irrigaciones, promoción de la
mujer o simplemente una presencia en medio
del pueblo pobre.
A nivel de la defensa de la vida y acompañamiento de desplazados por la violencia y la
guerra, la pobreza y marginación, cada vez más
numerosos en nuestros países. El apoyo a la
misión franciscana por la paz. Presencia en las
comisiones de justicia y paz y derechos humanos, apoyo al Tribunal Internacional de Opinión que busca hacer justicia frente a masacres
de inocentes producto de la violencia, apoyando
en distintas acciones: marchas, jornadas de
reflexión y toma de conciencia contra la impunidad que está a la raíz de la violencia en nuestros países. Participación en las actividades de
Franciscans International.
Presencia en la cultura y la ciencia: El desarrollo de universidades y la docencia universitaria como promotores de valores éticos cristianos y la cultura de la paz. La educación de la
niñez y la juventud en la multitud de centros
60
Nustra forma de vida franciscana no
podría dejar de ser interpelada por lo que está
sucediendo en nuestro Continente Latinoamericano. Es más que una época de cambio; estamos
viviendo un cambio de época, en donde surge
una civilización y una cultura mundializadas,
cuya gran matriz es el neoliberalismo. Estos
grandes cambios significan un momento de crisis y son, a la luz de la fe, también un tiempo de
gracia, como llamado de Dios a que revisemos
nuestra práctica y descubrir la gracia que este
momento verdaderamente nuevo, en el cual el
Señor nos llama a seguir con fidelidad. Tiempo
de hacer el balance crítico y evangélico para
poder "pensar e impulsar la presencia y el compromiso franciscano en esta hora que nos toca
vivir, a la luz del carisma que el Señor nos ha
dado". Toca por lo tanto: reanimar el dinamismo
evangélico de la esperanza, en un momento de
cierto desánimo; ayudar a que nuestra forma de
vida responda con más claridad su rol en la
sociedad, en las nuevas situaciones culturales,
bajo el dominio de la postmodernidad; dar continuidad al compromiso de solidaridad exigida
por la opción por los pobres; profundizar, a la
luz del momento presente, los caminos de nuestra espiritualidad bíblica e inculturada, que el
Espíritu suscita.
La refundación de la Vida Religiosa como
expresión de nueva eclesialidad, signo profético
de una nueva actitud de los franciscanos ante sí
mismos, la Iglesia y el mundo de hoy. La refundación tiene como nueva manera de vivir las
relaciones al interior de nuestra familia, como
también como una manera nueva de asumir
"nuestro ser al mundo" y "nuestro estar en el
mundo" como hermanos menores que queremos
ser y formar.
Signo profético hoy, es ponerse en movimiento del Espíritu que puso a san Francisco en
marcha sin saber a dónde se lo llevaría. Esta
experiencia carismática implica escuchar lo que
dice hoy el Espíritu a la Iglesia y al mundo a través de los signos de los tiempos. El reto espiritual de hoy tiene que ver con la destrucción de
las seguridades más preciosas, paras desarrollar
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una espiritualidad del corazón, tiempo de destrucción, de espera, de humilde contemplación
de interiorización. La vida franciscana en la
más rica de sus intuiciones es siempre una
aventura en las fronteras de la Iglesia y de la
historia. A cada época corresponde una nueva
intuición de frontera para el franciscanismo. Se
trata hoy, en actitud de refundación, de partir
hacia las nuevas fronteras que designan los nuevos actores sociales de la postmodernidad.
¿Cómo responder a los numerosos desafíos
fronterizos de la cultura globalizada por una
propuesta franciscana fraterna y profética?
Ante las fronteras de pobrezas antiguas y nuevas, del género, de la juventud, de la comunicación, etc. Nos interpelan y nos urgen a dejar
todo lo viejo para explorar el hoy del Reino de
Dios. La refundación en el espíritu fundante que
nos planteamos, exige de nosotros una claraopción por la fragilidad. Nuestra forma de vida
en esta perspectiva será mucho más una modesta acompañante "descalza" en medio de nuestro
pueblo empobrecido y excluído.
2. Cómo se piensa responder
en el futuro
Respondiendo en el futuro, en el umbral
del Tercer Milenio, implica una revisión de todas
las obras y líneas de pastoral a la luz de la nueva
evangelización, de las "Prioridades del Sexenio"
del Gobierno central y de las orientaciones del
documento "Llenar la tierra con el Evangelio de
Cristo", buscando la renovación de nuestro ser
de Iglesia y de nuestra vocación, con el deseo de
comprometernos en nuevos proyectos y nuevas
formas de vida y de presencia.
Reafirmación de las convicciones más
profundas. La vida franciscana, en esta nueva
época, ante todo tiene que volver a sus raíces y
recuperar su identidad: centralidad del seguimiento de Jesús de Nazaret y del compromiso
por proseguir su proyecto del Reino. La opción
por los pobres necesita seguir adelante, pues está estrechamente ligada a la misión y al proyecto de Jesús y a su práctica concreta; pero debe
ser reformulada en un momento en que los pobres son los excluídos y la exclusión abarca a
grandes capas sociales. Revitalización de la experiencia espiritual, experiencia de escucha de
la Palabra, de oración, de liturgia comunitaria,
de momentos de silencio y contemplación. Vivencia intensa de la fraternidad, de comunión
fraterna en el seno de la comunidad, de la Iglesia y de la creación.
Abiertos a los nuevos desafíos:
• la propuesta de la inserción en las culturas,
inculturación;
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• la propuesta de una mayor inserción en las
Iglesias locales;
• la propuesta de una nueva colaboración con
los laicos;
• la propuesta del diálogo ecuménico e interreligioso;
• la propuesta de responder al mundo de los
jóvenes y a sus desafíos;
• la propuesta de mantener en la Iglesia y en la
sociedad la referencia concreta a la utopía del
Reino;
• la propuesta de ser generadores de esperanza
para un pueblo cansado y desencantado.
• la propuesta de ser en la propia vida personal
y comunitaria una alternativa a una sociedad
dividida y desgarrada por el odio;
• la propuesta de reformular la formación inicial
y permanente en vista al cambio de época;
• la propuesta de ser, en fin, misioneros en los
nuevos areópagos que surgen en nuestra sociedad.
La propuesta de refundación, nos urge volver a lo esencial, fundada sobre la roca de Cristo,
"vino nuevo en odres nuevos". No se trata solamente de refrescar las intuiciones particulares
de nuestro Padre Francisco. Mas bien necesitamos ponernos en la dinámica del Espíritu que
puso a Francisco en marcha. No se trata de una
restauración ni de un retorno a la fuente en sí,
sino de una recreación. De disponibilidad espiritual a lo imprevisible de mociones nuevas del
Espíritu para el hoy. Experiencia de Dios como el
Absoluto, el Señor, de quien todo procede y a
quien todo se ordena.
61
“Guadalupe”
El rostro del Franciscanismo:
de la memoria a la profecía
Memoria
El día 15 de junio de 1967, durante la
celebración del Capítulo general de la Orden,
los capitulares de América Latina aprobaron la
erección de la Conferencia Norte Latinoamericana OFM.
En ese entonces la Conferencia debería
abarcar, México y Centro América, pero por la
negativa de los Hermanos de Centro América,
solo se constituyó en Conferencia de Ministros
Provinciales de México, el 18 de marzo de 1968.
El 10 de abril de 1969 el Ministro General Fr. Constantino Koser declaró establecida la
Conferencia de Ministros Provinciales de México e incluyendo a América Central. Los oficios
de la Conferencia quedaron integrados de la
siguiente manera:
• Fr. Samuel Ortega, Presidente de la Conferencia, Ministro de la Provincia del Santo Evangelio
• Fr. Raymundo López, Secretario Ejecutivo
de la Conferencia
La Conferencia Franciscana O.F.M. de
Ministro Provinciales de México, América Central y El Caribe, es un organismo integrado por
mutuo acuerdo de sus miembros con carácter de
fraternal unidad y colaboración, para hacer más
62
efectiva la presencia franciscana y cumplir más
fácilmente su misión eclesial en el área de la
Conferencia (cf. CIC 708; CC.GG. 114 & 1; 227;
EE.GG. 176-179).
La Conferencia Franciscana de Ministros
Provinciales lleva por nombre "Santa María de
Guadalupe", está constituida por los Ministros Provinciales y Custodio de las siguientes Entidades:
- Provincia del Santo Evangelio de México
- Provincia de San Pedro y San Pablo de Michoacán
- Provincia de los Santos Francisco y Santiago de Jalisco
- Provincia de N. S. de Guadalupe, Centro
América
- Provincia del Beato Fr. Junípero Serra en
México
- Vice-Provincia San Felipe de Jesús de México
- Custodia de El Caribe
También, en el territorio de la Conferencia se encuentran tres fundaciones y una Delegación, que pertenecen a diferentes Entidades
de la Orden:
- Fundación de Cartagena en Centro América
- Fundación de Venecia en Centro América
- Fundación de N.Y. en Centro América
(Prov. de la Inmaculada)
- Delegación de la Custodia de El Caribe en
Cuba
La Conferencia promueve la continua
renovación y actualización de la vida Franciscana en el área de las Entidades respectivas,
ayuda a los hermanos a intensificar su vida con
Dios, Busca las formas más convenientes para
fomentar la Fraternidad y cooperación entre los
hermanos de las Entidades.
Las reuniones de los Ministros Provinciales de la Conferencia se celebran en forma rotatoria en las Entidades, se reúnen por lo menos
dos veces al año o cuando lo pide la mayoría, o
cuando el Presidente lo juzga conveniente. Se
tiene una reunión al año con los Secretariados y
Comisiones, que son los siguientes:
- Secretariado de Formación
- Secretariado de Evangelización Misionera
- Secretario de Evangelización
- Comisión de J. P. I. C.
- Secretariado Permanente
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La reunión de los Ministro Provinciales
con los Secretarios y Comisiones de cada una de
las áreas, se le llama la "Asamblea Plenaria de la
Conferencia" y sirve para planear y evaluar sus
actividades.
Los Presidentes junto con los miembros
de cada Secretariado y Comisión, fuera de la
Asamblea Plenaria se reúnen periódicamente,
para revisar las actividades y proyectos que se
han propuesto.
El Presidente de la Conferencia y el VicePresidente, se eligen por un trienio en forma
rotativa. El Presidente designa al Secretario
Ejecutivo.
Actualmente los oficios están integrados
de la siguiente manera:
- Fr. Eduardo Soriano Domínguez, Presidente de la Conferencia, Ministro de la Vice-Provincia San Felipe de Jesús.
- Fr. Federico Hernández Carrillo, VicePresidente de la Conferencia, Ministro de
la Provincia de los Santos Francisco y
Santiago.
- Fr. Juan Pablo Chávez Vargas, Secretario
Ejecutivo de la Conferencia, Definidor de
la Vice-Provincia San Felipe de Jesús.
Profecía
La Conferencia Franciscana Santa María
de Guadalupe, México, América Central y El Caribe, se ha propuesto dar prioridad a las conclusiones del Capítulo General de 1997:
- El espíritu de oración y devoción.
- La comunión de vida en fraternidad.
- La vida de minoridad, pobreza y solidaridad.
- La evangelización - misión
- Formación
Para hacer realidad las Conclusiones del
Capítulo General, los Secretariados y Comisiones de la Conferencia, dinamizan las actividades y proyectos entre los Hermanos de cada
Entidad.
Los Hermanos de la Conferencia nos
hemos propuestos vivir con mayor entrega el
valor de la Fraternidad, para poder afrontar los
retos que nos presenta la realidad del mundo.
Como Fraternidad evangelizadora, queremos
dar testimonio de Cristo, con las obras de justicia, de caridad y de diálogo, de manera que
nuestro testimonio evangélico sea siempre visible y significativo.
La Conferencia es un mosaico de mil colores, con nuevos rostros y diferentes sueños, nos
sentimos vinculados unos con otros con la firme
conciencia de que pertenecemos a una única
familia. Advertimos la necesidad de vivir cada
ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis
vez más la dimensión internacional y pluricultural, estamos conscientes de la diversidad cultural, pero también estamos conscientes de que
es más grande la cultura de la comunión y de la
solidaridad.
Así como Francisco de Asís que no nació
siendo un Hermano Menor, sino que a través
de un duro camino de conversión lo fue
logrando, así nosotros queremos lograrlo a través de la formación permanente, para crecer
humana y espiritualmente siendo fieles a nuestro carisma.
Para garantizar nuestra permanencia en
estas tierras, es necesario trabajar por las
vocaciones. Dios es el único que llama, de él
dependen todas las vocaciones. Por eso es
necesario que nuestras Fraternidades oren
incesantemente por las vocaciones y por nuestra propia vocación.
Las vocaciones deben surgir de comunidades vivas, en las que la fe se proclama, se
experimenta y se difunde. El trabajo de los
Hermanos Menores, no solo será trabajar por
"nuestras" vocaciones sino por las vocaciones
para la "Iglesia", y lo que sería peor, es que
dejáramos el trabajo solo al coordinador de la
pastoral vocacional.
Para dar prioridad a las conclusiones del
Capítulo General, los Hermanos de la Conferencia nos hemos propuesto reunirnos en
Asamblea Plenaria en Enero del 2000, teniendo como objetivo:
"Dinamizar como Conferencia, nuestra
vida Franciscana, según las prioridades de la
Orden y otros documentos, frente a las exigencias del próximo milenio, para vivir con mayor
plenitud nuestra vocación y misión".
63
Conclusíon
La Conferencia Franciscana Santa María
de Guadalupe, México, América Central y El
Caribe, de frente al umbral del tercer milenio,
ya sin las restricciones del pasado, miramos el
futuro con inmensa esperanza y trabajamos por
una nueva primavera del Evangelio. Siendo
cada uno de los Hermanos testigos de la paz de
Cristo, esforzándonos siempre por promover la
comprensión y el diálogo, especialmente entre
los más pobres.
Que María, Madre de la Iglesia y de la
Orden Seráfica nos conceda la gracia de vivir
mejor nuestro carisma, y asi podamos "llenar la
tierra con el Evangelio de Cristo".
"¡Oh María Inmaculada, Patrona de las
Américas y Reina de la Orden Seráfica, que erigiste un trono de misericordia en Guadalupe de
México, centro de este hemisferio, guíanos y
dirígenos para que hagamos conocer tu nombre
64
y misericordia por todas las naciones y pueblos
de las Américas.
Bendice nuestros esfuerzos encaminados
a dar a conocer a tu divino Hijo Rey del universo. Dígnate, Madre, llamar a muchas almas
nobles y escogidas, de entre la juventud de estos
continentes para que vivan la vida de Cristo y el
espíritu de nuestro Padre San Francisco.
Nutre, forma y alienta con amor tierno de
Madre muchas vocaciones para tu Orden de
Frailes Menores, Hermanas Clarisas y franciscanos seglares, a fin de que el amor, el trabajo y el
sacrificio seráficos florezcan en esta tierra de tus
amores". Amén.
Eduardo Soriano Domínguez, OFM
Presidente de la Conferencia
Juan Pablo Chávez Vargas, OFM
Secretario Ejecutivo de la Conferencia
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Memoria y profecía