A .D.2000 ACTA ORDINIS The The face face of of Franciscanism Franciscanism from from Memory Memory to to Prophecy Prophecy El rostro del Franciscanismo de la memoria a la profecía El rostro del Franciscanismo de la memoria a la profecía editio specialis Il volto del Francescanesimo: dalla Memoria alla Profezia I.R. An. CXIX Fasci.2 MAII-AUGUSTI 2000 Status die 31 Decembris 1999 OCCIDENTALIS SLAVICA Provincia 015 076 077 078 079 097 016 Natio S. Venceslai / Bohemiae-Moraviae Assumptionis B.V.M. S. Hedvigis Immaculatae Conceptionis B.V.M. S. Mariae Angelorum S. Francisci Assisiensis Ss.mi Salvatoris / Slovakiae Ceca Respublica Polonia Polonia Polonia Polonia Polonia Slovakia Dom Sol Temp Nov 8 25 17 39 21 16 7 133 57 211 171 366 193 145 46 1189 4 72 23 70 40 32 32 273 15 8 30 15 12 7 87 Dom Sol Temp Nov 47 40 38 44 10 14 193 182 180 301 220 37 41 961 49 38 75 73 20 23 278 7 11 18 17 4 8 65 Tot 61 298 202 466 248 189 85 1549 MEXICI ET AMERICÆ CENTRALIS (S. Maria de Guadalupe) Provincia 091 069 070 071 101 V16 Natio Dominae Nostrae de Guadalupe S. Evangelii Ss. Francisci et Jacobi Jalisco Ss. Petri et Pauli de Michoacan B. Junipero Serra S. Philippi de Iesu A.C. / /Panama Mexicum Mexicum Mexicum Mexicum Mexicum Tot 238 229 394 310 61 72 1304 CONO SUR Provincia 004 V06 092 017 Natio Fluvii Platensis Assumptionis B.V.M S. Francisci Solano S. Michaelis Ss.mae Trinitatis Argentina Argentina Argentina Chilia Dom Sol Temp Nov 16 23 10 26 75 76 85 47 124 332 4 13 8 15 40 6 5 2 10 23 Tot 86 103 57 149 395 ASIÆ MERIDIONALIS, AUSTRALIÆ ET OCEANIÆ (SAOO) Provincia 005 040 041 V10 V11 Natio Sancti Spiritus S. Thomae Apostoli / Indiae S. Michaelis Archangeli S. Ioannis Baptistae S. Francisci Assisiensis Australia India Indonesia Pakistan Papua N. Guinea Dom Sol Temp Nov 26 21 19 5 15 86 138 104 114 36 36 428 7 63 56 9 13 148 1 8 17 2 2 30 Tot 146 175 187 47 51 606 BOLIVARIANA Provincia 001 098 018 094 073 074 Natio S. Francisci de Quito S. Antonii / Missionaria S. Fidei S. Pauli Apostoli S. Francisci Solano Ss. XII Apostolorum Aequatoria Bolivia Columbia Columbia Peruvia Peruvia Dom Sol Temp Nov 29 65 36 14 18 16 178 111 151 214 62 97 89 724 34 22 21 6 14 29 126 5 6 11 1 7 2 32 Tot 150 179 246 69 118 120 882 Layout and computer setting: John Abela ofm for OFM Communications’ Ofice - Rome 34 ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis West Slavica Il Volto del Francescanesimo: dalla Memoria alla Profezia La Conferenza Westslavica è composta da otto entità: Provincia del Santissimo Salvatore (Bratislava); Provincia dell’Immacolata Concezione della Beata Maria Vergine (Kraków); Provincia dell’Assunzione della Beata Maria Vergine (Katowice); Provincia di Santa Maria degli Angeli (Kraków); Provincia di San Francesco (Poznan); Provincia di Sant’Edvige (Wroclaw); Provincia di San Venceslao (Praga); Custodia di San Michele Arcangelo (Zytomir, Ukraina) Polonia Memoria Provincia dell’Immacolata Concezione della B. V. M. I primi frati minori giunsero in Polonia nel secolo XIII: a Breslavia (1236) ed a Cracovia (1237). I francescani in Polonia, durante il primo secolo, ebbero una straordinaria crescita. Nella seconda metà del Trecento si è sviluppato il conventualismo che riguardò quasi tutte le comunità francescane. Nell’anno 1453 arrivò in Polonia san Giovanni Capestrano con un gruppo dei frati dell’osservanza. San Giovanni predicò a Cracovia così suggestivamente da convincere molti studenti ad abbracciare la vocazione francescana. Infatti, grazie alle sue prediche molti studenti e professori dell’Accademia di Cracovia entrarono nell’Ordine. Il convento fondato dal re della Polonia, Casimiro Jaghellone, e dal famoso cardinale polacco, Zbigniew Olesnicki, vescovo di Cracovia, accolse molti candidati. La chiesa dei frati fu dedicata a san Bernardino da Siena. Fino all’anno 1517 sono stati eretti quasi trenta conventi con le chiese e molte di esse hanno ricevuto come patrono san Bernardino. Per questo la gente cominciò a chiamare i frati "bernardini". All’inizio i conventi polacchi fecero parte della vicaria austro-ceca, poi di quella polacca ed infine, dopo la divisione dell’Ordine del 1517, appartennero alla Provincia polacca. In quel primo periodo (1453-1517) gli Osservanti ebbero un grande sviluppo; conducevano una vita santa: ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis tre di loro – Giovanni da Dukla, Simone da Lipnica e Ladislao da Gielniów – sono stati proclamati beati e nel 1997 Giovanni da Dukla è stato canonizzato. I frati nei conventi copiavano i libri a mano, fecero innari, messali, graduali con bellissimi ornamenti. I loro studi di filosofia e di teologia erano di alto livello. Nel 1628 la Provincia polacca è stata divisa in quattro Province che, nel 1772 avevano 1433 frati. In tutta la loro storia i bernardini sono conosciuti e amati come predicatori e confessori, come pastori delle anime e missionari. La spartizione della Polonia e la perdita dell’indipendenza per più di cento anni (17721918) condusse la gente alla disperazione e a tragiche insurrezioni. I frati appoggiarono la lotta per la liberazione, a volte anche a mano armata. Accadde che dopo le sconfitte gli occupanti perseguitarono i frati, chiudendo i conventi, deportandoli e vietando l'accoglienza di nuovi candidati. Dopo più di cento anni di schiavitù politica, i frati sopravvissero solo nel territorio annesso all’Austria, nella regione della Polonia meridionale e pian piano crebbero numericamente e ricuperarono molti conventi in tutta la Polonia Attualmente alla Provincia dell’Immacolata Concezione della BVM appartengono 26 case in Polonia e 12 all’estero. Da questa Provincia dipende la Custodia di San Michele in Ucraina. I candidati al sacerdozio studiano nella casa di formazione di Kalwaria Zebrzydowska. Molti frati fanno gli studi specialistici in Polonia o all’estero. I membri della Provincia sono oltre 450, inclusi quelli della custodia. I giovani frati vanno a lavorare nelle missioni in Congo-Kinshasa, Zimbabue, Terra Santa, Ucraina, Russia Bianca. Inoltre lavorano tra i polacchi nell’Argentina e Gran Bretannia. Provincia di Santa Maria degli Angeli Dall’inizio del secolo XVII si diffonde nei conventi polacchi un movimento di più stretta osservanza. Nel 1623 viene eretta una Custodia 35 dei Riformati, più tardi trasformata in Provincia (1639). La nuova Provincia, al momento dell’erezione, ebbe 65 frati e 10 conventi. Nel 1745, periodo del più grande sviluppo, alla Provincia appartennero 480 frati e 23 case. La Provincia comprendeva un grande territorio della Polonia meridionale e centrale. Per tale motivo è stata creata, nella zona orientale della Provincia, una Custodia, con sede a Leopoli, che nel 1763 divenne Provincia. Nella Polonia indipendente, prima della spartizione, esistevano quattro Province di origine di "stretta osservanza". A queste erano iscritti 826 frati. Nella seconda metà del sec. XVII i frati di "stretta osservanza" hanno elaborato un proprio stile nella costruzione delle chiese, protrattosi anche nel sec. XIX. Era lo stile barocco, che si distingueva, però, per la semplicità della decorazione. Le chiese erano piccole, di una navata, di solito senza cappelle e senza torri. Gli altari erano fatti di quercia, di colore marrone. All’altare maggiore si collocava di solito un’immagine di Cristo crocifisso. Sul piazzale, davanti alla chiesa, venivano erette 14 cappelle della Via Crucis. Durante la spartizione della Polonia anche i frati di "stretta osservanza" furono perseguitati, deportati e anche le loro case furono chiuse. I frati sopravvissero solo nella zona dipendente dall’Austria, ma erano pochi e dopo la prima guerra mondiale nella Polonia già indipendente cercarono di ricuperare i vecchi conventi dei Riformati esistenti in altre parti della Polonia. Dopo la proclamazione della Costituzione apostolica di Leone XIII "Felicitate quadam" (1897), nel 1899 fu realizzata l’unione delle due Province, che rappresentavano i due movimenti della spiritualità dell’Ordine: l’una, l’erede degli Osservanti; l’altra, l’erede dei Riformati. Nel 1911 la Santa Sede acconsentì alla divisione della Provincia secondo i confini che le due Province avevano prima della riunificazione e, cioè, prima del 1899. Alla Provincia fu ridato il titolo: Provincia di Santa Maria degli Angeli. Nella Provincia vissero 120 frati in 11 case. Dopo la seconda guerra mondiale la Provincia di Santa Maria degli Angeli, a causa della modifica delle frontiere nella Polonia occidentale, perse, come la Provincia dell’Immacolata Concezione, molti frati e molte case. Ma pian piano in entrambe le Province riprese la crescita dei frati e delle case. Provincia dell’Assunzione della B. V. M. Dopo la prima guerra mondiale nel territorio della Polonia esisteva formalmente la Pro36 vincia dell’Immacolata Concezione, con l’annotazione: nella Polonia Maggiore. La Provincia ebbe due conventi e sei frati nella Prussia occidentale e nel Principato di Poznan. Nella Slesia fu eretto il Commissariato dipendente dalla Provincia di Sant’Edvige. Il Ministro generale con il decreto "Antiqua Ordinis Provincia", del 17 marzo 1923, ha unito le due Entità nella Provincia dell’Immacolata Concezione. La Provincia è stata governata da un Commissario, fr. Kolumban Sobota, nominato dal Ministro generale. Al tempo della rinascita la Provincia aveva 64 frati. In breve tempo eresse il Noviziato, organizzò gli studi filosofico-teologici e ricuperò qualche casa. Il 6 luglio 1929 con il decreto "Sacra Visitationis canonica" il Ministro generale elesse il primo Ministro provinciale (L. Kasperczyk) ed il definitorio. Nel 1932 il Capitolo provinciale cambiò il titolo della Provincia; da quel tempo la Provincia si chiama: Provincia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Dopo la seconda guerra mondiale, sotto il regime comunista (1945-1991), la Provincia ebbe un grande sviluppo sia per il numero delle case (18), sia per il lavoro intenso nella cura pastorale delle vocazioni. Nel 1979 erano iscritti alla Provincia 272 frati e nel 1989, dieci anni più tardi, già 391. Nel 1991 il Ministro generale ha creato la nuova Provincia di San Francesco, nel nord della Polonia, a cui sono stati iscritti dieci conventi e una gran parte dei frati della Provincia di Katowice. Per questo la Provincia dell’Assunzione è diminuita. Ciononostante i frati hanno ancora missioni in Zaire, Bolivia, Republica dell’Africa Centrale, Custodia di Terra Santa; lavorano fra i polacchi in Austria e Germania. Negli ultimi anni i frati sono andati in Russia, Russia Bianca, Ucraina, Estonia, Boemia. La Provincia ha adesso 16 case in Polonia ed 8 all’estero. Dopo la divisione alla Provincia appartengono 298 frati e 14 novizi. Provincia di Sant’Edvige La Provincia di Sant’Edvige è stata eretta con un decreto del Ministro generale Pacifico Monza dell’11 novembre 1911, con otto case nel territorio della Slesia (due in Wroclaw, due in Prudnik, una in Góra sw. Anny, Nysa, Panewniki, Borki Wielkie). Al momento dell’erezione la Provincia aveva 201 frati. Fino al 1939 ebbe una ventina di nuove case. Nel 1923 il Ministro generale, Bernhardin Klumper, ha iscritto quattro case – Panewniki, Rybnik, Chocz, Wielun – alla Provincia dell’Immacolata Concezione nella Polonia Maggiore. Altre due case – Kretynga e ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis Ryga – nel 1931 sono state aggiunte al Commissariato lituano. Nel 1939 il numero era di 399 frati con 17 Fraternità principalmente nella Slesia e Prussia dell’est. I frati della Provincia facevano pastorale anche in polacco. In Góra Sw. Anny i frati pubblicavano in polacco un mensile per i terziari, calendari, libri di preghiere, ecc… Così insegnarono la lingua e sostennero l'animo dei polacchi. Nel loro Seminario Maggiore a Wroclaw-Karlowice ogni anno, durante gli studi filosofico-teologici, si tennero lezioni obbligatorie di lingua polacca. Dopo la seconda guerra mondiale la maggioranza dei conventi della Provincia si è venuta a trovare entro le frontiere della Polonia. In quel tempo nella Provincia c’erano 62 frati, compresi i 12 frati della Provincia dell’Assunzione, inviati come aiuto. A causa della situazione speciale nella Slesia, nel 1946 il Vicario generale, Pacifico Maria Perantoni, ha conferito a queste case lo status di Commissariato indipendente. In virtù del decreto del Ministro generale, Costantino Koser, nel 1972 questo Commissariato è diventato Provincia. Attualmente alla Provincia appartengono 215 frati e 14 case in Polonia e 4 all’estero. I frati lavorano in Albania, Lituania, Germania, Norvegia, Italia, Custodia di Terra Santa, Kenya, Bolivia, Togo. Vi sono anche frati che insegnano nelle facoltà teologiche delle università. Provincia di San Francesco d’Assisi Il Ministro generale, fr. John Vaughn, con decreto del 7 marzo 1991, ha creato in Polonia del nord una nuova Provincia, dedicata a san Francesco d’Assisi. La Provincia è stata costituita con frati e case delle altre quattro Province polacche, soprattutto della Provincia dell’Assunzione. La proclamazione della nuova Entità ha ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis avuto luogo a Poznan 19 marzo 1991 con la presenza del Ministro generale. Fra gli altri, erano presenti: Fr. Zenon Stys, Definitore generale; fr. Dominik Kiesch, Delegato generale per la creazione della Provincia; i Ministri provinciali delle Province polacche, della Provincia ceca e slovacca, e fr. Kapistran Martzall, Delegato generale per le Province dei frati cechi e slovacchi. Come Ministro provinciale è stato nominato fr. Hipolit Lipinski. La Curia provinciale si trova nella casa di Poznan. Alla Provincia sono state iscritte le seguenti case: Poznan, Jarocin, Wschowa, Osieczna, Pakosc, Wejherowo, Hel, Wiezyca Torun, Wronki (Provincia dell’Assunzione); Olsztyn, Barczewo, Milakowo (Prov. dell’Immacolata Concezione); Brodnica e GdanskNowy Port (Prov. di Beata Maria degli Angeli). Già nel 1991 la Provincia ha fissato a Wronki il seminario maggiore, affiliato nel 1997 alla Pontificia Facoltà Teologica di Poznan, che poi è stata trasformata un anno dopo in Facoltà Teologica dell'Università di Adamo Mickiewicz in Poznan. La casa del noviziato si trova ad Osieczna. Qualche frate studia all’estero. I frati lavorano nelle missioni (Congo, Albania, Madagaskar, Kazakhstan, Bolivia, Libia), ma anche in Austria e Germania. Da molti anni si pubblica l’annuario scientifico "Studia Franciscana" e recentemente la collana "Biblioteca degli Studi Francescani". Nella breve storia della Provincia un evento importante è stato l’incoronazione dell’immagine della Madre di Dio a Wejherowo da parte di Giovanni Paolo II nel 1999. Custodia di San Michele Archangelo (Ucraina) Il Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, fr. Hermann Schalück, il 23 marzo 1993 ha firmato il decreto con cui viene eretta in 37 Ucraina la Custodia di San Michele Arcangelo, dipendente dalla Provincia dell’Immacolata Concezione in Polonia. La Custodia è stata proclamata il 1° giugno 1993 durante il Capitolo provinciale. Come primo Custode è stato nominato fr. Maksymilian Dubrawski. La Custodia è la continuazione della presenza dei bernardini già nel sec. XVI, prima come Custodia e poi, dal 1628, come Provincia russa. L’erezione della Custodia è stata resa possibile grazie al lavoro in Ucraina di fr. Martynian Darzycki (Provincia dell’Immacolata Concezione). Questi, dopo sei anni di prigione e deportazione in Kolyma (1946-1952), è tornato in Ucraina e in gran segreto ha cominciato negli anni settanta ad accogliere all’Ordine i candidati, i quali furono allora inviati a studiare teologia a Riga, dove esisteva il Seminario Maggiore per tutta l’Unione Sovietica. Al momento dell’erezione appartenevano alla Custodia 38 frati e otto case. Attualmente nella Custodia sono iscritti 80 frati (tra questi vi sono due vescovi) e 10 case. I candidati fanno un anno di postulato, fin dall’inizio in Custodia, e il noviziato dal 1997 in Ucraina. Dopo il noviziato fanno gli studi filosofico-teologici nel Seminario Maggiore a Kalwaria Zebrzydowska, dove attualmente si trovano 25 chierici della Custodia; altri tre studiano teologia a Verona (Italia). I frati della custodia costituiscono il gruppo più numeroso tra i religiosi in Ucraina. che richiede pazienza e molta disponibilità. Le altre Fraternità, che non hanno la responsabilità delle parrocchie, hanno senza dubbio più tempo per dedicarsi all'annuncio della parola di Dio. Si tratta soprattutto delle missioni popolari, degli esercizi spirituali, dei giorni di ritiro per i diversi gruppi dei fedeli e delle persone consacrate. Inoltre l'annuncio della parola di Dio avrà un particolare spazio in occasione del Giubileo 2000. Oltre a questo servizio importante in prospettiva del Giubileo, le Fraternità saranno impegnate nell’animazione dell'adorazione del Santissimo Sacramento e nel ministero della riconciliazione. Un ruolo irripetibile nello sviluppo dell'Ordine e della religiosità dei fedeli è svolto dai santuari mariani oppure dei santi e beati. Essi sono centri di rinnovamento spirituale per i pellegrini o per gruppi particolari, nonché luoghi per la promozione vocazionale. Profezia Lo sviluppo dell'Ordine in Polonia riguardante le cinque Province si caratterizza per alcune dimensioni importanti. 1. L’attività pastorale La maggior parte delle nostre case ha la cura delle parrocchie, perciò i frati aiutano le chiese locali nel loro compito principale che è la santificazione del popolo di Dio. In questo caso, spesso si realizza il programma pastorale per tutta la Polonia oppure il programma locale, prendendo in considerazione in tal caso le caratteristiche particolari della regione stessa. Tra i compiti principali c’è anzitutto la catechesi nella scuola, che impegna di solito i frati giovani per il grande numero settimanale delle ore. L'ultima riforma della scuola, che prevede l'aumento delle ore, ci obbligherà ad una presenza maggiore nelle scuole. Alla pastorale parrocchiale è legata spesso l'attività riguardante le cappellanie negli ospedali e nelle prigioni. Per questo ci vuole una buona preparazione dei frati per tale servizio, 38 2. L’impegno caritativo. Tale impegno riscuote grande interesse nei frati, specialmente nei giovani, già nella formazione iniziale. Spesso i frati si sono incontrati con questo tipo di attività già prima di entrare nell'Ordine. Si tratta soprattutto del lavoro tra gli handicappati, dipendenti dalla droga ed alcol, tra i poveri ed abbandonati, per i quali sono organizzate le mense di S. Antonio. 3. Il lavoro intellettuale. Lo scopo principale è quello della diffusione del pensiero filosofico e teologico francescano. In questa prospettiva, un ruolo importante senza dubbio sarà svolto dall’Istituto di Studi Francescani (ISF) di Cracovia presso la Pontificia Accademia Teologica, fondato dalle dieci Province francescane di Polonia (minori, ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis conventuali e cappuccini). L'Istituto si propone l'approfondimento di tematiche francescane non solo a vantaggio dei frati o delle suore francescane, ma anche dei laici che desiderano accostarsi al pensiero e alla spiritualità francescani. Gli studenti dell'Istituto avranno la possibilità di conseguire i gradi accademici. Un tale centro di studio sarà per i frati impegnati nell’insegnamento uno stimolo costante allo studio e alla ricerca; per gli altri un’opportunità per conseguire i gradi accademici. Si può salutare con gioia l'iniziativa di organizzare ogni mese giornate di aggiornamento da parte del Centro Francescano di Varsavia. Gli incontri comuni delle congregazioni francescane danno l'occasione per l'approfondimento del carisma di san Francesco e per la conoscenza più profonda del patrimonio spirituale delle comunità francescane. Sempre su questa linea c’è da registrare la consuetudine di inviare, per gli studi, i nostri Si scopre anche il valore dei musei che propongono una vasta gamma di reperti che ricordano le nostre origini e la nostra cultura. Il ricco patrimonio ereditato dai nostri predecessori ci obbliga a mostrarlo alle nuove generazioni. 4. La dimensione missionaria. Nell'ambito della Conferenza opera il segretariato missionario, che ha come scopo principale la coordinazione del lavoro dei segretariati provinciali, l’organizzazione degli incontri con i missionari in vacanza, l’informazione sui bisogni dei missionari nelle diverse parti del mondo. Attualmente 96 frati si trovano nelle missioni in Bolivia, Nuova Guinea, Libia Madagascar, Libia, Kazakhstan, Giorgia, Costa d'Avorio, Repubblica Sudafricana, Togo, Estonia, Ucraina, Bielorussia, Kenya, Uganda, Norvegia, Zaire, Zimbabwe, Argentina. Si sta cercando di rafforzare queste presenze con nuove forze, oltre che a guardare verso altri spazi nel mondo, come il Marocco. Il segretariato promuove pure l'interesse per le missioni tra i laici con incontri informativi e di preghiera. 5. L’impegno nel campo della formazione. Le Province collaborano nella preparazione dei frati alla professione solenne e negli incontri formativi fra le varie case di formazione. In futuro si pensa di organizzare esercizi spirituali comuni per i formatori di tutte le Province. È molto probabile che si terranno incontri di questo genere anche per i guardiani e gli operatori nella catechesi. Oltre a ciò bisogna notare che è in preparazione il rituale francescano. Repubblica Ceca chierici all'estero: in Austria, in Italia, in Terra Santa; di fare conseguire ad alcuni frati le specializzazioni in filosofia e teologia nelle diverse Università cattoliche in Polonia ed all'estero, così da avere un "corpus" di docenti francescani. Ultimamente è stato promosso un grande lavoro in campo editoriale. Si sta, infatti, pubblicando tutto ciò che può essere utile per la conoscenza del francescanesimo. In collaborazione tra le Province si sta preparando una nuova edizione delle Fonti Francescane. Oltre a questo vale la pena sottolineare il crescente interesse per la promozione dell’Ordine con i mezzi di comunicazione come radio, televisione e stampa. Con speranza si guarda il futuro in questo campo, poiché non si può più prescindere da questi mezzi se si vuole raggiungere un maggiore numero di fedeli nella promozione del carisma francescano. ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis Provincia di S. Venceslao Memoria La prima testimonianza sulle radici del francescanesimo in terra ceca risale all'anno 1230. Durante la storia dell'Ordine in Moravia e Boemia si registrano pagine tragiche. Innanzitutto le guerre degli ussiti e poi nel XVII secolo la strage nel convento di Praga, dove sono stati uccisi tutti i frati. L'attività dei francescani consisteva prima di tutto nell'aiuto alle Chiese locali. Nelle grandi città i francescani erano ricercati come confessori, predicatori di missioni popolari e di esercizi spirituali, animatori delle religiose. Si presero cura dei poveri e dei malati. In tutta l'attività collaborarono con il secondo Ordine, come ai tempi di Sant’Agnese di Praga. 39 A partire dalle riforme dell'imperatore Giuseppe II, tutti i frati si sono preparati al sacerdozio nella facoltà teologica dell'Università di Praga. Tale situazione durò fino al 1950, allorché il regime comunista abolì la facoltà di cui fu ultimo decano il francescano, fr. Jan Kapistran Vyskocil. Venne il tempo delle repressioni: 21 case furono chiuse, molti frati imprigionati, alcuni giovani dovettero fare il servizio militare, tutti furono severamente controllati. Solo dopo la "Primavera di Praga" del 1968 lo Stato diede un po' di libertà agli Istituti religiosi. I frati cominciarono a organizzarsi in piccoli gruppi, in case comprate a tale scopo, nel tentativo di fare rivivere la vita religiosa. Accolsero candidati che studiavano e nello stesso tempo andavano normalmente al lavoro. Il tempo dello studio durava anche dieci anni. In questo periodo 30 frati terminarono gli studi e furono ordinati all'estero, in particolare nella Germania orientale. Da allora si svilupparono contatti più stretti con le Province tedesche che aiutarono nello studio soprattutto offrendo testi di teologia. Altre fonti per i libri teologici, che poi dovevano essere tradotti nella lingua madre, sono state Roma e la Polonia. Grande importanza ha avuto la traduzione delle Fonti Francescane, stampate a Roma. Un ruolo significativo per lo sviluppo dell’Ordine lo ha avuto fr. Jan Baptysta Bárta. Questi, riacquistata la libertà dopo 16 anni di prigione, ha organizzato le Conferenze dei superiori maggiori e si è interessato del programma 40 di formazione iniziale e permanente. I francescani, con il permesso del Cardinale Tomaszek, per primi stamparono la liturgia delle ore in lingua ceca. Delle 21 case che la Provincia aveva prima del 1950, lo Stato ne ha restituite 17, ma di queste solo tre possono essere usate e cioè: Moravska Trebova, come casa di Noviziato; Praga, come sede della Curia provinciale e Hájck, presso Praga, come santuario mariano. Dopo 10 anni di libertà la vita religiosa si è indebolita a causa dei rapporti incerti tra lo Stato e Chiesa. Oltre a questo, anche il consumismo sta incidendo negativamente nella cura pastorale delle vocazioni. Profezia Oggi la Provincia conta 7 case e 61 frati. Tra questi, ci sono: 43 sacerdoti, un diacono, 6 studenti di teologia, 9 frati laici, 4 in professione temporanea. Il noviziato per ora è vuoto, ma si sono presentati due candidati. Dopo due Capitoli provinciali la Provincia vuole riferirsi alla tradizione francescana di questa terra. Intende poi aiutare le Chiese locali per la crescita spirituale dei fedeli ed impegnarsi nella nuova evangelizzazione secondo il carisma francescano. I frati impegnati nelle parrocchie, devono continuare a farlo, perché le diocesi non hanno sacerdoti. Questi confratelli stanno vicino alle nostre case e prendono parte alla vita comunitaria. Il nostro frate più anziano (90 anni) è ancora cappellano delle suore. Mancano i frati di età media. Ai frati giovani invece manca l'esperienza. Nonostante ciò riusciamo ugualmente ad incidere tra quanti sono attratti dalla figura di san Francesco. Per iniziativa del Ministro provinciale, a Praga si tengono giornate di ritiro e ogni lunedì ci si riunisce per riflettere sulle Priorità dell'Ordine. Si cerca di preparare due case di eremo per vivere, anche se per un tempo breve, l'intimità con Dio nella solitudine. Si organizzano gli esercizi spirituali interfrancescani con i conventuali e cappuccini. Nella prospettiva della "minoritas" abbiamo dato una nostra casa (Jidrichuv Hradec) per l’accoglienza degli ex-carcerati. A Praga nel nostro refettorio mangiano i poveri e abbandonati. Nelle nostre parrocchie si fanno raccolte di vestiti, si visitano gli ammalati e i poveri. Nell'ambito dell'evangelizzazione collaboriamo con l'Episcopato. A Plzen è stata fondata una nuova parrocchia dove la comunità dei frati lavora soprattutto con i non credenti e con le persone influenzate dalle sette. Nella formazione il segretario pubblica ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis materiale di spiritualità francescana. Un frate, che ha terminato gli studi di dogmatica all'Antonianum e che attualmente insegna teologia alla facoltà teologica di Olomuc, tiene conferenze ascetiche ai confratelli. Assieme ad un altro frate, ha studiato spiritualità francescana, sta organizzando dei corsi per laici. Si tratta della continuazione degli "Studia catholica", animati prima del 1950 dal Ministro provinciale, fr. Jan Ev. Urban. I nostri frati tengono giornate di ritiro, esercizi spirituali per giovani, suore, sacerdoti e membri dell’Ordine Francescano Secolare. Durante le vacanze si organizzano campi-scuola per gli scout. Si sta cercando di suscitare nei giovani l'interesse per il carisma francescano Slovacchia Provincia di SS. Salvatore Memoria Le prime case dei francescani in Slovacchia risalgono al secolo XIII, allorché i frati giunsero nel territorio della Slovacchia dalla Germania, assieme agli immigranti, invitati dai monarchi dell’impero Austroungarico. La prima notizia scritta che parla dell'esistenza dell'Ordine francescano in Slovacchia si trova nella lettera di papa Gregorio IX alle Clarisse di Trnava nell'anno 1239. Questo lascia presupporre l'esistenza di una casa di frati nella stessa città. Nel secolo XIV vennero sul nostro territorio gli Slavi dalla penisola balcanica. Insieme con loro giunsero anche i francescani della Bosnia, che fondarono alcune case. La Vice Provincia, che prima apparteneva alla Bosnia, divenne nel 1444 indipendente; poi, nel 1517, Provincia del Ss. Salvatore. Così a livello dell'organizzazione, nel territorio della Slovacchia, coesistevano i francescani delle due Province fino al 1900, quando la Provincia del Ss. Salvatore e la Provincia di S. Ladislao, in territorio boemo, sono state soppresse e le sue case furono divise tra la Provincia Mariana (Slovacchia occidentale e centrale) e la Provincia Capistrana (Slovacchia orientale). Dopo la prima guerra mondiale e la nascita della Cecoslovacchia, fu rifondata la Provincia del Ss. Salvatore con decreto del Ministro generale, fr. Bernardino Klemper, del 31 gennaio 1924, nel quale si poneva la Curia provinciale a Bratislava. Ad essa appartenevano le case delle due Province, che si trovavano sul territorio della Cecoslovacchia. Nel 1941 la Provincia poteva già rifondare lo studio filosofico e teologico a Zilina. I gioACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis vani frati pubblicarono negli anni 1935-1948 la rivista "Frantiskansky obzor". La fondazione del ginnasio francescano a Malacky nel 1927 è stato un passo importante per la promozione dell'educazione nella Slovacchia di quel tempo. Nel 1929 fu fondato il Commissariato negli Stati Uniti, giuridicamente dipendente dalla Provincia del Ss. Salvatore. Nel 1930 nacque il Commissariato di Terra Santa, il quale si occupava della promozione dei luoghi santi, dell’aiuto finanziario e del personale. Nel 1950 cominciò in Slovacchia una violenta persecuzione, che è durata per quasi 40 anni ed impedì qualsiasi forma di vita religiosa. Questa situazione ha paralizzato l'organizzazione e lo sviluppo della Provincia rifondata. Dopo la scarcerazione i frati furono costretti a cercarsi il lavoro in campo civile. Solo alcuni sacerdoti potevano lavorare in modo molto limitato nelle parrocchie. Il cambiamento politico degli anni 1968-69 ha reso possibile, ma solo per breve tempo, la ripresa della vita religiosa. Per iniziativa di fr. Ales Zlamal, OFM, a suo tempo Ministro provinciale della Provincia di S. Venceslao in Boemia e Moravia, come pure per l'aiuto delle Suore Francescane di Bratislava-Petrzalka, nel 1974 è stato possibile ricominciare, naturalmente nella clandestinità, a formare la comunità dei frati, a partire da alcuni chierici. Questi ed altri frati entrarono nella Provincia di S. Venceslao, ma vivendo in Slovacchia. La comunità francescana di Bratislava cresceva tanto da poter 41 fondare nel 1980 le case di Trnava e Kosice. Nello stesso anno parecchi frati hanno emesso la professione solenne ed alcuni hanno ricevuto l'ordinazione sacerdotale. Essi terminarono gli studi sotto la guida dei professori della Provincia di S. Venceslao. I frati trovarono accoglienza nei vescovi della diocesi di Erfurt (Germania). In seguito, la pacifica rivoluzione del novembre 1989 ha aperto nuove possibilità alla vita religiosa in Slovacchia. Dopo l'accordo dei definitori, nel luglio del 1990 sono passati dalla provincia di S. Venceslao alla Provincia del Ss. Salvatore 15 frati (6 professi solenni, 9 professi temporanei, 4 novizi e 2 postulanti). Profezia In un contesto di libertà religiosa, il primo Capitolo si è svolto dal 20 a1 23 ottobre 1992 a Trnava. I temi fondamentali hanno riguardato la normalizzazione della vita religiosa, la formazione nella Provincia, l’approvazione degli Statuti particolari. Il Capitolo è stato presieduto dal Visitatore generale, fr. Kapistran Martzall, della Provincia di S. Hedvige in Polonia. Nei giorni 812 maggio del 1995, si è tenuto il successivo Capitolo, questa volta elettivo e presieduto dal Visitatore e Delegato del Ministro generale, fr. Andrzej Pabin della Provincia dell’Immacolata Concezione in Polonia. I temi principali di questo capitolo sono stati: la formazione iniziale e permanente, la dimensione contemplativa della nostra vita francescana, i rapporti interpersonali, la visibilità del carisma francescano nella 42 nostra vita. Gran parte del Capitolo è stata dedicata alla revisione degli Statuti particolari. Anche il terzo Capitolo, tenutosi dal 16 al 19 giugno 1998, è stato presieduto da fr. Andrzej Pabin. Oltre l'elezione del nuovo Ministro provinciale, il Capitolo ha trattato le "priorità" dell'Ordine come proposte dal Capitolo generale del 1997. Il risultato dei lavori capitolari è stato la stesura di un documento conclusivo, che costituisce il programma della Provincia per il nuovo sessennio. La vita della Provincia si sta normalizzando ed acquista nuovi aspetti e nuove dimensioni. È stata fondata la nuova Casa editrice Serafin, che pubblica la rivista francescana "Serafinsky svet". Qui viene stampata la letteratura cristiana, e soprattutto la spiritualità francescana. I frati della Provincia partecipano alla pastorale dei malati, degli handicappati, dei sordomuti, dei carcerati, collaborano con i preti diocesani. Sono i giovani ad occupare la gran parte delle attività evangelizzatrici dei nostri frati. Si sviluppano i rapporti tra le Province, quelle vicine e lontane, mediante i contatti tra i frati, i vari corsi di lingue straniere, gli studi e i soggiorni fraterni. Possiamo ricordare anche la collaborazione con la Custodia di Terra Santa, che ha portato alla rifondazione del Commissariato in Slovacchia, ed ha offerto ai nostri frati l’opportunità di studiare a Gerusalemme o di poter prestare servizio nella Custodia. Attualmente nella Provincia ci sono 92 frati: 31 sacerdoti, un diacono permanente, 2 diaconi, 31 frati con professione temporanea, 7 novizi e 7 postulanti. ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis Cono Sur El rostro del franciscanismo de la memoria a la profecía Caminar por las calles, clamando bajo la lluvia, en el frío atardecer de una ciudad desierta que cierra todas las ventanas a la realidad cotidiana, que el Amor no es amado, identifica bruscamente al Pobre de Asís con la rica historia del Cono Sur y nos obliga a preguntarnos quiénes han llevado el clamor por Cristo. Para una primera reflexión La presencia de los franciscanos en el Cono Sur sólo se entiende en el contexto mayor del franciscanismo en América, testimonio vivo de la continuidad de la Reconquista española y del sentimiento de "misión evangelizadora" compartido tanto por los primeros conquistadores como por los religiosos que los acompañaban. América nace franciscana, aunque a los religiosos de hoy les cueste admitirlo: un terciario franciscano, Don Cristóbal Colón, recibe la ayuda de los religiosos franciscanos del convento de La Rábida para llevar su proyecto ante una Reina, terciaria franciscana también, Isabel de Castilla. La presencia franciscana – iniciada desde el segundo viaje de Colón – con un plan sistemático de evangelización surge a partir del proyecto iniciado en 1502 por el cardenal Fr. Francisco Jiménez de Cisneros, franciscano, por ese entonces confesor de la reina.1 La Madre de Dios mostrará con quiénes se comunica, desde la gloriosa presencia en el Jepeyac, bajo la advocación de "Nuestra Señora de Guadalupe"2, ante el terciario franciscano de raza aborigen, Don Juan Diego, y su interlocutor, el obispo de México, Fr. Juan de Zumárraga, franciscano él, hasta su milagrosa presencia en la – entonces – reducción y misión franciscana de Itatí.3/4 Memoria y profecía 1. Si bien "Memoria"5 y "Profecía" 6 se confunden, para el presente documento se ha preferido señalar ambas cosas como momentos difeACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis rentes de la reflexión. Ambos integran un único discurso ubicado en el desdibujado y, al mismo tiempo, muy intenso presente, que se resiste a cruzar la inexistente valla del segundo milenio.... 2. Para este trabajo las referencias al franciscanismo o a los franciscanos, deben aplicarse a la Orden de los Hermanos Menores, tal como la entendemos hoy, y a sus inmediatos antecesores, sin demasiadas aclaraciones a las distintas orientaciones que las variadas CCGG permitieron en su momento. Por lo tanto, salvo las referencias explícitas, capuchinos, conventuales, terciarios seglares o regulares y la riquísima experiencia religiosa de las mujeres que tomaron la espiritualidad franciscana como norma de vida, sea en el claustro, en la vida comunitaria o en la vida personal, quedan afuera del mismo. 3. La Orden está presente en la región, a ciencia cierta, desde 1538.7 Los actuales límites políticos entre los distintos países no se corresponden con las inexistentes e inciertas y variables fronteras de los primeros años. Las Provincias, Viceprovincias, Custodias y demás instituciones que se desempeñan actualmente en el precitado territorio tienen distintas historias institucionales y una etapa de trabajo conjunto relativamente breve. Sin embargo, pese a que las actividades se desarrollan en cuatro repúblicas diferentes, con casi 200 años de historia propia e innegables particularidades culturales, la pertenencia de todos a la cristiandad hispanoparlante en la Iglesia de América permite una lectura clara de procesos comunes con riquísimas singularidades. 4. Recién en 1968 se produce el primer encuentro franciscano de América Latina, con el "soplo del Espíritu", inspirado en el Concilio Vaticano Segundo. Comienza la pequeña Historia del Cono Sur, con dos "áreas": Atlántica, que incluye a los religiosos de Argentina, Paraguay y Uruguay, y Pacífico, con Chile. Desde la primera reunión hasta hoy los cambios institucionales producidos – generalmente con fuerte iniciativa de la Curia General – son decididamente dirigi43 dos a una mayor integración en la región: unificaciones, autonomía, noviciados propios.8 Memoria… 1. El Cono Sur, en su conjunto, es el último territorio al que llegan los conquistadores españoles. Lo mismo corre para los religiosos de nuestra Orden, que, sin embargo, están en 1538 en Asunción del Paraguay y en 1553 en Chile. Podemos decir que en sesenta años la evangelización ha llegado, de algún modo, a toda América. Los primeros años se caracterizan por la altísima movilidad de los religiosos: etapa misional, presencia en las fundaciones de las distintas ciudades, llegada constante de nuevos frailes a la región, rápido y accidentado proceso de institucionalización y la colaboración constante en la construcción de la sociedad civil. En el siglo siguiente, y hasta los albores de las luchas de la independencia, será el convento el centro de las actividades y la vida religiosa tendrá dos "novedades" que renuevan tanto la vida espiritual como la actividad misionera: los conventos de recolección y los colegios de misiones. Desde las luchas por la independencia hasta hoy hay un cambiante horizonte en la vida religiosa: dedicada actuación de algunos religiosos en la vida política de jóvenes naciones, posterior prescindencia en la misma; expulsión de Paraguay y Uruguay y posterior reimplantación; modificaciones en la estructura jurí- 44 dica de las instituciones, tanto externa como internamente; aportes diversos a la Iglesia institucional .... 2. La etapa misional comenzó apenas llegados los primeros religiosos a la región. El testimonio misional de Fr. Bernardo de Armenta y Fr. Alonso Lebrón desde su llegada a las riveras de Santa Catalina y el posterior crecimiento en el Paraguay con la fecunda e ímproba tarea realizada los frailes Alonso de Sanbuenaventura y Luis Bolaños, a partir de 1575; en 1611 la custodia del Paraguay atendía 40 doctrinas, mayormente en el horizonte guaraní. Entre 1591 y 1595, San Francisco Solano recorrió lo que hoy es el noroeste argentino y estableció como custodio de la custodia de San Jorge "conocer la lengua y las costumbres" para poder misionar entre los aborígenes. En Chile las primeras actividades se asociaron, fundamentalmente, a la tarea misma de la conquista del territorio, y las iniciativas hacia los naturales se vieron dificultadas por la sostenida guerra hacia los mismos, especialmente en el sur. En 1624 comenzaron las misiones del Uruguay, con los frailes Bernardino Guzmán y Juan de Vengara como principales iniciadores. En 1686 se decretó la fundación de los colegios de misioneros en España y América, y sus estatutos fueron aprobados por Inocencio XI.9 El nuevo estatuto tuvo pronta respuesta en el Cono Sur: en Chile, los colegios de San Adefonso de Chillán (1756) y del Santísimo Nombre de Jesús de Castro; en el Río de la Plata, los ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis colegios de San Carlos (1786), Nuestra Señora de la Merced, San Francisco Solano, Río Cuarto, San Diego de Salta. A principios de siglo fueron suprimidos como institutos de la Orden, integrándose a entidades preexistentes o, como en el Río de la Plata, constituyendo nuevas instituciones.10 3. Desde el inicio de la conquista en el Cono Sur, la presencia de los franciscanos en las fundaciones parece ser una constante que tiene mucho que ver con la honda formación franciscana de más de uno de los conquistadores.11 Tanto en Chile como en el Río de la Plata el periplo evangelizador está casi unificado con las fundaciones que se van realizando. Este proceso permite comprender la presencia de los conventos franciscanos en todas las ciudades coloniales y una señalada ausencia en las poblaciones posteriores. En la última fundación colonial, San Ramón de la Nueva Orán, estuvieron los franciscanos. pondiendo a distintos motivos, se establecen: Fundaciones, Delegaciones y Custodias de distintas Provincias europeas. Misioneros franciscanos de Salta (Prov. de los Santos Apóstoles Pedro y Pablo—Roma, Italia); Custodia de Tandil (Prov. de San Jaime de las Marcas, Las Marcas, Italia); Fundación de Asís (Seráfica Provincia de Asís, Asís, Italia); Custodia de Río Cuarto (Prov. de San Salvador de Horta, Cataluña, España); Custodia de San Antonio (Prov. de San José de Valencia, Aragón y Baleares, Valencia, España); Custodia del Paraguay (Prov. de Cantabria, España); Custodia Inmaculado Corazón de María (Prov. de San Jerónimo en Dalmacia, Zadar, Croacia); Custodia Inmaculada Concepción (Prov. de la Inmaculada Concepción de la Beata Virgen María, Cracovia, Polonia). Tendríamos que añadir la presencia de los belgas en Chile, de la Provincia de Cantabria en el Uruguay, las Delegaciones Checa, Húngara y Véneta,12 los genoveses en el comienzo del colegio de Río Cuarto, la particular situación y desarrollo de la Custodia de Tierra Santa en la región y la cantidad de religiosos de distinto origen que con su presencia itinerante enriquecieron y enriquecerán las particulares características del perfil franciscano de la región. 5. Una breve referencia al proceso de institucionalización en las entidades del Cono Sur. En 1538, en Asunción, tenemos pomposamente instalada a la "Custodia del Santísimo Nombre de Jesús". En 1565 la Provincia de la Santísima Trinidad se convertía en la primera entidad 4. Podríamos decir que el descubrimiento de América y el inicio de la conquista produjo, en la Orden Franciscana, una verdadera fiebre misional: en todo el siglo dieciséis los religiosos responden con verdadero afán evangelizador ante los pedidos de los fundadores. Una nueva oleada de religiosos acude al llamado misional a partir del siglo dieciocho: los colegios misioneros reciben nuevas presencias religiosas. Y, sobre todo en el Río de la Plata, desde fines del siglo pasado hasta mediados del presente, resACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis 45 autónoma de la región, al emanciparse de la Provincia de los Doce Apóstoles del Perú, de la que hasta entonces dependía. En 1612 la Provincia de Asunción, ya con sede en Buenos Aires, unifica las Custodias de San Jorge y del Paraguay (ex SSmo. Nombre de Jesús). En 1662 se funda la primera casa de recolección en Santiago de Chile, a la que le seguirán similares fundaciones en Buenos Aires, Catamarca, Asunción, San Pedro. En 1756, con la fundación del colegio misionero de Osorno, se inicia un proceso similar de multiplicación de institutos. Podríamos decir que la movilidad institucional será una constante en la presencia de la Orden en la región: integración de nuevos modelos de fidelidad franciscana, apertura en las iniciativas evangelizadoras, unificación de entidades de origen diverso para enfrentar nuevos desafíos vivenciales y pastorales...13 Podríamos ver similares procesos si hiciéramos una historia de las políticas vocacionales, de la pastoral parroquial o de la pastoral educativa. Un trato especial merece el traumático proceso de las guerras de la independencia. El corte con las autoridades de la Orden, las identificaciones partidarias del momento, la participación de muchos religiosos en la gesta emancipadora y la fuerte tendencia secularizadora14 de distintos mandatarios tendrá, como primera consecuencia, la merma de vocaciones religiosas, de modo tal que no se recupere el número de profesos solemnes, tanto absoluto como relativo, ni siquiera hoy. 6. La colaboración en la construcción de la sociedad civil fue – y sigue siendo- una de las características más fuertes de los religiosos a lo largo de todo este período histórico. Desde su llegada, los religiosos participan en la construcción de la Iglesia local, no sólo en la pastoral misionera dirigida a naturales y conquistadores, sino también en la defensa de los derechos de los aborígenes, desde los reclamos de Fr. Bernardino de Armenta, Fr. Martín de Robleda o Fr. Luis de Bolaños16 en los primeros momentos de la conquista, hasta la decidida defensa de los derechos humanos en los momentos de las dictaduras sufridas en la región recientemente. La participación en el desarrollo institucional de la estructura jerárquica significó, también, la participación en el episcopado a numerosos religiosos: Fr. Fernando de Barrionuevo, segundo obispo de Santiago; Fr. Diego de Medellín, funda el seminario conciliar de Santiago; Fr. Pedro de Azuaga; Fr. Juan Pérez de Espinoza, defensor de los derechos del indio y de la libertad de la Iglesia; Fr. Fernando Trejo y Sanabria, primer obispo criollo (obispo del Tucumán, 46 muere en 1514); Fr. Bernardino de los Barrios, primer obispo de Asunción; Fr. Mamerto Esquiú, obispo de Córdoba; Fr. Zenón Bustos, obispo de Córdoba; y muchos otros... La actividad pastoral, la constante recepción y posterior devolución de parroquias, colegios, misiones entre aborígenes, doctrinas o conventos parece una parte de la realidad que nunca estamos dispuestos a aceptar como próxima... La actividad universitaria es otra realidad que parece llamar a las puertas de la Orden en la región: la primera Universidad del Río de la Plata se funda por iniciativa de un franciscano: Fr. Fernando Trejo y Sanabria, obispo del Tucumán. Y, cuando los jesuitas se retiran, en 1767, serán los franciscanos los que se hacen cargo de su continuidad. En 1807 pasará, esta vez, al clero. Hoy, por lo menos dos facultades de la UCA están regenteadas por entidades franciscanas... La participación de la comunidad franciscana en el trabajo social es amplísima, y podríamos señalar dos actitudes distintas y no contradictorias: la de compromiso directo y la de participación en lo fundacional. El compromiso directo va desde los religiosos que participaron como legisladores, constituyentes, funcionarios políticos, intendentes en más de un pueblo... maestros, periodistas, cocineros de campamentos, y en mil y un oficio al servicio de la comunidad civil. En la de participación en lo fundacional, también la diversidad ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis 2. Desde lo dicho, podríamos formar una respuesta profética de cara al próximo milenio, desde "Hermanos Menores, presentes en el mundo, pertenecientes a la Iglesia", a partir de algunos desafíos que nos incluyan a todos: puede superar cualquier imaginación: diarios, revistas, editoriales, radios, orfanatos, leprosarios, institutos religiosos femeninos... con posterior continuidad o con breve pero intensa vida.... … y profecía 1. Encarar la profecía franciscana de un modo único en el ámbito de la región supone un primer, y muy arduo, paso profético: la integración de los religiosos de la misma en un horizonte unificador, más allá de lo institucional y de las particularidades de cada entidad. La "vuelta a las fuentes" y la renovación de la vida según el Espíritu, tan presentes en los documentos del Concilio Vaticano Segundo, en los documentos de la Iglesia, en las distintas Constituciones Generales y documentos de la Orden, en las documentaciones capitulares, provinciales, etc., merece, por lo menos, una discreta intervención en la vida cotidiana de los frailes de la región. El planteo no niega lo hecho: la mirada está puesta, desde el presente, hacia la riquísima perspectiva del futuro... La elaboración, en el ámbito de la región, ha tenido hasta el presente una tensión entre los planteos y elaboraciones racionales y las iniciativas vivenciales. Pareciera faltar – sin dejar de lado lo antes citado – una síntesis abarcante que permita encarar una actuación regional de conjunto. ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis • Profundización de la identidad franciscana, con una clara visión de los necesarios procesos de inculturación y de formación continua y permanente, para responder en el mundo y en la Iglesia con el testimonio de una vida según el Espíritu de clara vivencia minorítica. • Abierto testimonio del "espíritu de oración y devoción al que las demás cosas deben servir" no sólo en el necesario ámbito de lo personal, sino, fundamentalmente, en lo fraterno, en lo provincial, en lo regional y en la participación en la vida de la Iglesia local. • La misión como fruto de lo antedicho: la nueva evangelización nos desafía a preguntarnos dónde tenemos que estar proclamando que "el Amor no es amado". Los proyectos pastorales (parroquiales, educacionales, rurales; dirigidos a la Familia franciscana, a los enfermos, a los jóvenes, a los drogadictos, a los leprosos, a los homosexuales y prostitutas, etc.) tienen que transformarse en respuestas compartidas a las necesidades de los hombres de hoy en el ámbito del mundo y de la Iglesia. • Humildemente tenemos que preguntarnos qué necesitamos nosotros. ¿La actitud del Seráfico Padre de pedir, que nos convirtió en "mendicantes" en la denominación eclesial del medioevo, cómo se condice con la sociedad de consumo de hoy? ¿Qué necesitamos frente a la "sociedad del conocimiento"? ¿Podemos dar la respuesta solos? ¿Frente a las pobrezas de hoy y de siempre, qué podemos compartir? ¿O sólo podemos dar... lo que alguna vez no fue nuestro? • A fuerza de ser reiterativos: la Orden, la región, la Provincia o cualquier otra institución es testimonio del Reino (o del infierno, según decidamos) a partir de lo que "muestra" en mundo y en la Iglesia, desde la fraternidad, "lugar existencial" propio y exclusivo del franciscanismo. El segundo milenio también espera el testimonio de los Hermanos Menores, mostrando la alegría hasta los extremos de aquella "perfecta alegría" que nos propusiera el Seráfico Padre. 47 Notas 1 En 1500 se había iniciado la evangelización metódica, con dos expediciones. 2 1531. En España, el convento de Guadalupe es un monasterio originalmente de los jerónimos y por ese entonces administrado por los franciscanos. 3 En 1505 se erige la Provincia observante de Santa Cruz de las Indias Occidentales. En 1504, al erigirse la jerarquía eclesiástica en el mundo, uno de los tres obispos designados es el franciscano García de Padilla, que recién en 1511, al efectivizarse la jerarquía establecida, será el primer obispo de la sede de Santo Domingo. En 1513 el primer obispo del continente, Fr. Juan de Quevedo, designado para la sede de Santa María de la Antigua, en el Darién. También el primer obispo criollo, Fr. Fernando Trejo y Sanabria, es un franciscano. 4 De la reducción de Itatí y su histórica imagen tenemos datos en los archivos de la Orden, con fecha 7 de diciembre de 1615, como fundación del pueblo. 5 Tomamos el concepto con toda la riqueza del pensamiento agustiniano, retomado por S. Buenaventura en el Itinerarium Mentis in Deum, en el cual la memoria es un recuerdo repetidor "hacia adelante". 6 Aquí, el sentido tomado es el bíblico, aplicado a la vida religiosa: el presente "muestra" una parte de la salvación (o del juicio) que llegará al fin de los tiempos. 7 Lázaro de Iriarte los coloca en 1533, en Chile; y Santa Clara Córdoba, siguiendo a Eduardo Madero, en 1536 en Buenos Aires, ambos sin fundamento en firme. 48 8 9 10 11 12 13 14 15 16 El otro factor es la disminución de vocaciones europeas a partir de los años 60 y la desaparición paulatina del Colegio Seráfico. Los colegios de Propaganda Fide toman cuerpo propio a partir de la institución de la Sagrada Congregación de Propaganda Fide en 1622; tuvieron participación en la nueva organización, básicamente, los capuchinos, conventuales y reformados. Con la expulsión de los jesuitas en 1767, los franciscanos se hicieron cargo de varias de las tareas misionales que los jesuitas desempeñaban, en distintas reducciones y doctrinas. Familias como los Valdivia, Garay, los Cabrera o los Trejo, no sólo fueron fundadores, sino que sus hijos y nietos participaron como religiosos en la vida de las incipientes Provincias. Los vénetos llegan en 1950 y dan un importante impulso a la entonces Comisaría Provincial de Misioneros Franciscanos de la República Argentina. Tal vez la historia de unificaciones más lineal es la chilena, con sus Custodias originadas en los colegios misioneros. Sólo para ejemplificar: la 1° Junta de gobierno, en 1810, anula las elecciones del Provincial. En 1811, el Virrey Elio expulsa a los religiosos de Montevideo y, en 1838, seculariza la vida religiosa en la Banda Oriental. En 1824 lo había hecho el Brigadier Francia en Paraguay y, parcialmente, Rivadavia en Buenos Aires en 1823... Podríamos seguir con Fr. Francisco Solano, Fr. Quirico Porreca, Fr. Mamerto Esquiú... Aquello de "con un oído en el Pueblo y otro en el Evangelio...", del humilde terciario dominico que se confesaba con los frailes de La Rioja, siendo obispo de la misma... ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis SAAO The face of Franciscanism from Memory to Prophecy The SAAO Conference consists of 10 entities: 3 Provinces (Australia, India, Indonesia), 2 Vice – Provinces (Papua New Guinea, Pakistan), 2 Custodies ( Singapore, Irian Jaya) and 3 Foundations (New Zealand, Thailand, Sri Lanka). The distances between these entities are so enormous that it is not easy for them to meet together as often as they desire. The SAAO Conference is characterized by variety, diversity and pluriformity. There are varieties of languages and dialects, tribes and classes and castes, ideologies, cultures, philosophies, spiritualities, rituals, social customs and practices. What we see in Asia is also the reality of contrast: poverty and affluence, corruption and holiness, greed and simplicity, consumerism and renunciation, exploitation and contemplation, violence and compassion. This contrast is more pronounced in India than in any other country in Asia. Australia and Oceania reflect a European culture and mentality. Australia Memory The first friar to set foot in Australia was the French chaplain and physicist, Louis Receveur in 1788. He died after a few weeks and his tomb is the oldest non-indigenous grave in Australia. Irish Recollects began to arrive in Australia as missionaries to the Irish Catholics who were in need of clergy. The first of these was Bonaventure Geoghegan OSF who built the Church of St. Francis in Melbourne. He was elected second bishop of Adelaide, and was succeeded by Friar Bonaventure Sheil OSF. Another friar, Francis O’Farrell OSF worked towards getting a whole community of the brethren to Australia, and they established what was known as the "Franciscan District" in the eastern suburbs of Sydney. They looked after a large section of the eastern suburbs, administered from three parishes in Sydney. Later on the friars were given a parish in Brisbane on the feast of St. Anthony in 1929, ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis and also given access to the diocese of Melbourne where the friars opened a retreat house and a boys’ reformatory. Soon followed the prosperous years. In 1939 the Australian Province was founded which included also New Zealand. The 1940s and 50s saw immense development. In 1936 St. Paschal’s College was opened and extended within a few years. Vocations were so numerous that within 10 years an additional student house had to be built. The Province expanded into all six States of the Commonwealth, and friars of other ethnic groups came as chaplains to their people. One of the first decisions of the new Province was to establish its own mission field, and so in 1946 a band of 6 Friars set sail for Papua New Guinea, and it is today a Vice-Province. An excellent formation program in Campbelltown favoured non-clerics. They were taught farming skills, tailoring (especially making habits), cooking, building, teaching, nursing and counselling. There existed a good spirit of brotherhood between clerics and non-clerics. There were just the three parishes in Sydney for so long. Others were started as well as retreat houses and a Boys’ College in Brisbane in 1956. Yarra Theological Union (YTU) for clerics of other Orders in Melbourne began in the mid49 60s, with St Paschal’s College as its venue. Friars were lecturers at YTU and one has been president several times. Some memorable gatherings: a Chapter of Mats, a Provincial gathering in 1975 for the first visit of a M.G., Br. Constantine Koser, and assemblies in 1991 and 1992 for the pastoral plan, as well as last October for the visit of Br. Giacomo Bini. With the aging of so many friars, the ministry of care and nursing has now become a more visible witness to Franciscan Brotherly love than ever before. The Province is blessed with some very generous friars who care for the aged. The family bond has grown stronger. And numerous ministries are being carried out by enthusiastic and qualified friars. The Province has 1 Bishop, 82 priests, 28 Solemnly Professed Friars, 1 Simply Professed Friar, and 2 Postulants. Prophecy Vocations to priesthood and religious life declined drastically after Vatican II. A lack of friar-priests made the Province rethink parish ministry and produce The Franciscan Vision for Parish Ministry. This document prioritised what is Franciscan in this field and furthered closer co-operation between friars and parishioners, a collaborative ministry which is being implemented in all parishes under their care. The Friars collaborate with the Poor Clares, the Capuchins and the Conventuals and the various orders of Franciscan Sisters. The Secular Franciscan Order is strong. The Franciscan mandate to spread peace and promote love for creation have much to offer to Australians of all denominations. The Friars are actively involved in Justice and Peace and Integrity of Creation in various Dioceses in Australia. The recent project of three friars living in a housing commission estate is an attempt at evolving new ways of being franciscan in Australia. The Six Year Plan of Five Priorities of the Order is being given serious attention. The house of prayer in country Victoria is made use of by friars, other religious, clergy and lay people. Guardians meetings are planned. Communities are encouraged to use the Priorities as the basis for Friary Chapters and Recollections. The Province looks forward to welcoming more young men to the Franciscan way of life, and there are a number of prospective Candidates. New Zealand Memory The Franciscan Foundation of St. Andrew, Aotearoa-New Zealand is dependent on the Province of Australia. This Foundation is the result of a 60 year presence of the Friars from Australia. Retreat and Parish ministry have been the most consistent activities of the Friars. From 1860 to 1873 a group of Friars from Italy, France and Ireland worked in New Zealand as missionaries to the Maori people and as pastors to the European settlers. The friars are proud to be part of the rich Franciscan tradition. The declining numbers does not discourage them because history shows that provinces can be re-started as the seasons and tides of Franciscan life change. In New Zealand, presently there are 9 Solemnly Professed and 3 Temporarily Professed Friars, and 2 Postulants. Prophecy One of the challenges is to remember the early Friars who worked among the Maori people in New Zealand and develop a form of Franciscan life truly inculturated in the South Pacific. The Friars must be prepared to accept as brothers people coming from different cultures. The Friars must ensure that a deep spirit of prayer and devotion characterize their life and ministry. They must remain loyal to the Pope and the Church in all their endeavours. They must respond as an evangelical fraternity to the injustices stemming from globalization and market economy. They must respond as an evangelical fraternity to the rapidly changing cultural composition of the New Zealand population. The Friars must find creative ways of promoting vocations to the Franciscan way of life. 50 ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis Singapore Memory The Vatican had asked the Franciscans to set up a sociological centre in Singapore and translate the Church’s teachings to counter the threat of Communism. The first friars arrived in 1957 and the task of starting the centre fell to Fr. Vergil Mannion, an Irish friar who had been a China missionary for many years; the Centre was ready by 1959. The first friars there, an international group from Ireland, Italy, Holland and China, had licentiates and doctorates from Spain, Germany and Belgium. Among the pioneers was an outstanding figure, Fr. Fulgence Gross from the U.S., who spent most of his life in China and Singapore. The Australian Province was asked to help out in 1963 and lent a friar for a year. The Minister General appealed to the Australians to take over the buildings of the Centre, which he wished to transfer to Taipei, and they asked for a parish around the building. They received a 25year Parish agreement from the Archbishop; this was to be St Mary of the Angels, which they came to start in 1969 to maintain the Franciscan presence. Prophecy There are now 19 Solemnly Professed friars of whom 12 are priests, 5 Simply Professed, 1 Novice and 1 Postulant. During formation they are sent to the Conference’s other entities for exposure programmes, to Papua New Guinea, Thailand, India, Sri Lanka, etc. Besides parishes, friars are involved in prison ministry, work with deaf and dumb children, kindergarten schools, etc. Different races from Singapore and Malaysia join the friars; so, the question is, who should train them? Australians or Asians? There are Singaporeans who think it very possible to establish Franciscan life within a Singapore context. country was divided between Germans and British. In 1975 it became independent and is now a member of the UN and of the Commonwealth of Nations. Franciscans first visited PNG and the Solomon Islands with the Spanish explorer Mendana in 1567, but missionary work started only in 1946 when a band of 6 friars arrived from Australia. In 1947 they settled in undeveloped Aitape. Their setting up of cloistered communities in the bush isolated them from the people. In the 1950s they had to move through the mission to secure parishes and counteract the influx of fundamentalist Protestant groups. The SVDs, who worked on their own, influenced the friars, as also did Italian friars who came, after expulsion from China in 1952, and who were also used to living and working alone. Prayer had to be in private, they were so far apart, although there were recollection days every couple of months. After five distressing departures in the early 70s, the friars felt the need of spiritual renewal and recognised the importance of prayer and fraternal living. After setting up small communities, which had common prayer, they began to receive and train national vocations. Numbers increased very slowly. Now, however, there are 24 expatriate friars and 25 professed nationals, 15 in Simple Vows, 3 novices and 6 postulants. Prophecy At the Vice Province’s Jubilee assembly in 1997 the priorities of the Order were taken up as the basis for renewal. Communities are faithful to common meditation, the Office and Commu- Papua New Guinea Memory PNG consists of 1400 islands and has nearly 800 distinct languages and 1500 dialects, English as the language of education, and Pidgin English and Motu as the basic media of communication. The indigenous people are predominantly Melanesian; there are some Micronesian and Polynesian. European explorers arrived from the year 1500. In the 19th century the ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis 51 nity Eucharist. There are some who show no commitment to prayer. Fraternal living receives greatest emphasis. Integrating ethnically mixed communities is a challenge. Some expatriates show poor sensitivity to national friars, while the nationals, uncomfortable with mixed communities, betray racist attitudes. Breaches of celibacy and abuse of alcohol are major problems among national clergy and (some) religious, and this influences national friars. The friars have strong ties with the Franciscan Family and work closely with the Poor Clares, Franciscan Sisters, and with the SFO, of which there are about 10 fraternities. The friars are quite self-critical of their life style, which differs greatly from that of the people who live in thatched huts, but visitors regard their life as simple and poor. On patrol from village to village, however, they share the life of the villagers. Over the past 10 years friars have been in the forefront of ecological issues, especially educating people about logging abuses. The Franciscan Archbishop, Brian Barnes, has been prophetic in standing against corruption. Last year, friars were involved in ministering to 9000 displaced survivors of the tsunami disaster of July 1998; caring for the injured, burying decaying bodies, assisting the disabled and widowed to rebuild houses, etc. They have been managing a fund for the people’s basic needs; the two largest amounts of money coming from the Rome General Curia and the Singapore friars. A new challenge is the AIDS disaster which, it appears, will burst upon the country in full force in about 5 years. Although the vice-province promotes all aspects of formation, it is hampered by small numbers and the lack of friars capable of pursuing higher studies. Yet the friars are convinced they have something vital to offer the Church in PNG, even with struggle and pain in the process. various parts of India and elsewhere; the last died in Bombay in 1893. English friars arrived in 1925 to be entrusted with the Mission of Bellary, which became a diocese in 1949 with Dr. John Forest Hogan OFM as its first bishop. He was succeeded in 1964 by Bishop Ambrose P. Yeddanapalli OFM. In 1932 the Dutch Province accepted from the Holy See the new Mission of Sind and Baluchistan with headquarters in Karachi, the first friars arriving in 1934. The first candidates recruited were sent to Holland; the first Indian to join the Order, Friar Paschal Lobo, received the habit on 13th May 1936. A new foundation was made in Bangalore in 1947, and the first friars, under Fr. Denis Boers, came there in 1948. The May 20th is kept as Foundation Day, when the first Mass was celebrated in the temporary friary. Land and a bungalow, about 130 kms from Bangalore, were the gift of the Archbishop India and Pakistan Memory The first friar to arrive in India (Madras/Mylapore) was John of Montecorvino in 1291. Since then many friars have sailed to India and preached the gospel there until a hostile Portuguese Government put an end to it. During the Portuguese period there were two Provinces, both with headquarters in Goa, but they were suppressed by the Portuguese king in 1835. The friars continued ministry in 52 ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis of Madras, and since December 1949 it is the Province’s novitiate. Friars are in Cochin since 1951, in Madavaram (Madras) since1953 and in Ponda, Goa, since 1962. While friars in formation did their novitiate and philosophy studies in India they went to Karachi for theology. Due to visa restrictions, it was becoming more difficult to send Indian friars to Pakistan and there was thought of shifting to India and closing Karachi, but this was not acceptable. It was decided in 1957 to conduct a theology course in India itself. In 1959 India became the independent Commissariat of St Thomas the Apostle, and Pakistan in 1964 became the Commissariat of St John the Baptist and in 1985 a Vice Province. In 1971 Dar-ul-Naim was opened in Lahore for aspirants, and in 1974 Darakshan, a house for novices; 1990 Sanghar (fraternity), and Rahatgah (centre for mentally handicapped children); ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis 1991 ministry among Lahore drug addicts began; 1992 home built for senior friars; 1993 ministry to AIDS victims in diocese of Lahore; 1994 physiotherapy centre opened. 1962 transfer of church and parish of Sion (Bombay) from English to Indian friars. Between then and 1980, friars worked briefly in various places: Bellary, Kirem (Mangalore), Bhopal, Siruguppa in Bellary diocese, Komaragiri in Eluru diocese, and Varanasi. Since 1974 friars are in North Kanara, Karwar diocese, and since accepting a parish there in 1975 in Hyderabad. Since 1982 much attention to backward areas in North, the first Mission being in Basen, Raigarh diocese. 1985 Franciscan India became Province of St Thomas the Apostle, with Fr. Fidelis D’Lima as first Provincial. 1987 Atma Jyoti, a theology student house, built in Mysore, close to Capuchin Theologate which our students attend. 1992-93: three more centres for training candidates (Madurai, Goa, Hyderabad) built, and a new postulancy in Nagpur. New missions: Nanesera (1992), Malom Naotoli (1996), Assam (NE), community established there (1998). The Dharmodaya Seva Ashram was esdtablished in Bellary in 1995, combining Indian with Franciscan life elements, option for the poor with evangelisation, interreligious dialogue with contemplation. In 1997 the Province received land from the bishop of Raipur for an Ashram or spiritual centre, and also a small parish of the Syro-Malabar rite, its first official contact with that Church, though many friars are from it. The Province has sent personnel, to meet the Order’s needs, to the Antonianum, the General Curia, the Africa Project, the Bonn MZF, the Custodies of Singapore and the Holy Land, and is now preparing to serve the Thailand Foundation. Pakistan intends to help out, as the missionary spirit grows. The Province hosted the Plenary Council of the Order in 1988, and in 1998 celebrated the Golden Jubilee of the Franciscan Presence in India. Besides pastoral ministry the friars are also involved in schools, housing projects (for the Bombay people, the Bellary poor, the Palmaner lepers), industrial training, an orphanage, boarding poor boys, a home for street children and rag-pickers, caring for mentally and physically handicapped (in collaboration with a lay organisation), the Christian Family Movement, Bible Study Groups, Ashram ministry, teaching, preaching and publishing. TOGETHER is a monthly magazine promoting Christian family life, and TAU is a review which reflects on Franciscan spirituality in India. 53 Present numbers: India has 109 Solemnly Professed, 63 Simply Professed, 8 Novices, 10 Postulants, 40 candidates in 3 regional juniorates, 55 in the Initiation Year; Pakistan has 49 Solemnly Professed, 10 Simply Professed, 1 novice and 2 postulants. Prophecy If the regional vocation promoters continue their work there is good hope the Order will have good candidates. Friars are showing enthusiasm for new ministries. Their top priority in India is life modelled on Jesus’ teaching and proclaiming his kingdom; then integral development of the people, community building, identification with the marginalised (and the dalits), inter-religious dialogue, peace and reconciliation, ecological awareness, the spirit of prayer and devotion. These should be seen against the challenges the country faces: consumerism, mass poverty, religious conflicts, child abuse and child labour, exploitation of women, deforestation and displacement of the poor and the tribal population. But the Church is alienated from India’s culture and religious character; still clerical, it has not become a participative church of the laity. The Ashrams at Bellary and Raipur will cater for the contemplative dimension of our life. The novitiate house at Palmaner, the theology house in Mysore as well as the houses in the North suit the spirit of prayer and devotion. Provincial retreats are being arranged and fraternal life is being fostered through house chapters, recollection days, common prayer, meals and recreation. The Secretariat for ongoing formation has arranged courses for guardians and 54 heads of institutions and parishes on spiritual animation and community leadership. It is thought all should attend these. The life style of the friars everywhere is in solidarity with that of the ordinary people. They are committed to the poor. Evangelisation is the primary concern of the Dharmodaya Seva Ashram in Bellary. A detailed programme has been worked out for initial and ongoing formation, there being a 6-year plan for the latter and for sabbaticals for friars of different age groups. Indonesia and Irian Jaya Memory The worst of the many crises to hit Indonesia since 1997 was the economic and monetary one, when a drastic devaluation of the Rupiah resulted in soaring prices for the most basic necessities and many businesses went bankrupt. People lost confidence in Suharto’s New Order Regime and demanded his resignation. B.J. Habibie succeeded him, but his government brought no significant changes. There was, however, an atmosphere of transparency and freedom of the press, many new political parties appeared (48 at the 1999 general elections) and the need for reform was felt. Recent results showed victory for the Indonesian Democratic Party of Struggle. Some territories, such as Aceh, Irian Jaya and East Timor, are demanding independence, despite conflict over the issue. It was the 29th December 1929 when the first five friars arrived in Indonesia from Holland. Present numbers: 114 Solemnly Professed ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis (inclusive of Irian Jaya Custody), 58 Simply Professed, 17 Novices, 20 Postulants, and a number (figure unknown) of Candidates. Prophecy The Catholic Church, through the Bishops’ Conference, has been giving the people criteria for decision making, and exhorting them to follow their conscience in voting, to develop a communal spirit and work with human rights groups, etc. The bishops set an example by having direct dialogue with all social and national figures, and this is expected to combat prejudice and fanaticism. During the economic crisis the Church showed solidarity with the masses through its Coupons Market Action, free distribution of basic goods, free medical examinations, scholarships for children, all regardless of race or religion. That crisis also affected the Indonesian Franciscans, as the cost of living rose high and the friars were forced to live more simply. Young friars are actively involved in reform movements for justice and peace. The Provincial Fraternity gives scholarships to children and funds to social institutions and religious congregations for the distribution of basic goods to the poor and suffering, such as the East Timor refugees. In Irian Jaya nearly 50% of the population are migrants; they bring a new, dominant culture and set of values and force them on the local population. The land, respected there as "Mother", is desecrated by big international mining and logging companies. Many church workers are enticed by them, and young men with potential are lured from theology by other studies which are paid for by the big companies. There are some hopeful signs. The press is free; people, more aware of their rights, are becoming vocal; co-ordination between people and NGOs is growing. Friars are involved in the very influential human rights department of the diocese of Jayapura. Other friars are involved in human rights issues as local pastors or students. Sri Lanka Memory The first Franciscan to arrive in Sri Lanka, and the first priest to celebrate Mass there, was Friar Vicente from Portugal in 1505. Five others came in 1543. With the conquest of Colombo in 1656 and Jaffna in 1658 by Dutch forces, PorACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis tuguese rule and presence ended, and the friars also left. In the 1980s friars of Assisi Province started a foundation at Thalangama, and in 1994 this was entrusted to the Philippine Province whose friars began work here on 25th May 1995. There are 5 Solemnly Professed, 3 temporarily professed (all Philippinos), 2 novices and 2 postulants. The main priority is giving good Franciscan formation to candidates. A prenovitiate, novitiate, and post-novitiate are already established. Entities of EAC and SAAOC are welcome to join the Foundation, especially those interested in formation work, as are student-friars interested in a "missionary experience programme". Prophecy The spirit of prayer and devotion is fostered by means of gospel and faith sharing sessions, common prayer, occasional creative liturgies, making the novitiate chapel conducive for prayer, and by giving inputs on prayer and the psalms. Communion of life in fraternity is fostered through sports and recreations, chapters, small groups sharing, recollection days, participating in the meetings of the small Christian communities, visiting the families of friars and candidates in SL, practicing availability and openness to each other in the community. Life of minority, poverty and solidarity is practiced by setting aside 10% of monthly balance for the poor, situating the post-novitiate community among the poor section of the society; joining JPIC Movements; visiting hospitals, homes for the aged and orphans; putting a collection box in the friary to collect funds for the poor; taking good and extra care of what each one has. In order to give a thrust to Evangelization-Mission the next OFM Community is to be situated in a non-parochial setting, and open to other forms of ministries; focus on Sri Lankan studies: history, religion, culture, languages, traditions, etc. in view of inculturation and contextualization; starting to organize a Sri Lanka FMU; learning of Sinhala, Tamil and English by all. As regards Formation, the Friars are drawing up a post novitiate programme in the context of SL; attention is being given to continuing formation; to promotion of study, research, publication; preparing formators, etc. Report by Scaria Varanath, OFM 55 Bolivariana El rostro del Franciscanismo de la memoria a la profecía La Conferencia Bolivariana comprende nueve entidades (Provincia Franciscana de los 12 Apóstoles del Perú; Provincia de la Santa Fe Colombia; Provincia San Francisco de Quito Ecuador; Provincia Misionera de San Antonio de Bolivia; Provincia Misionera de San Francisco Solano - Perú; Provincia San Pablo Apóstol - Colombia; Custodia de la Inmaculada Concepción Venezuela; Custodia de San José del Amazonas Perú; Custodia del Santísimo Nombre de Jesús Perú) distribuidas en los siguientes países: Bolivia, Colombia, Ecuador, Perú y Venezuela. Memoria 1. Historia Provincia de los Doce Apóstoles del Perú La Provincia fue fundada oficialmente en 1553. Los hermanos franciscanos llegaron al Perú en 1531, con Fray Marcos de Niza y doce compañeros, grupo simbólico de doce, memoria de los doce Apóstoles de Cristo, fue común por aquel tiempo para el envío de expediciones misioneras a las Indias. En 1553 se erige oficialmente la Provincia, siendo su primer Provincial Fray Luis de Oña. La casa central de la Provincia en Lima favoreció grandemente la expansión de la Orden dentro del territorio del virreinato del Perú, fundándose conventos en muchas ciudades. Se encargaron permanentemente de las doctrinas de los indígenas, comprendía 59 doctrinas y atendían por lo menos cerca del 10% de la población indígena peruana de aquel tiempo. El método empleado por los frailes en las doctrinas se basó en aquél adoptado por sus hermanos de México, su objetivo fue no sólo convertir al cristianismo al indio, si no también su integración a la cultura. Se pretendía que la Iglesia fuera no solo centro social, sino también, centro intelectual de arte y cultura, como también económico, que favoreciera al indígena. Supervisaban y enseñaban en las escuelas de indios. A la fundación de varios conventos, éstos servían de 56 cabecera para la evangelización de extensas regiones, delimitando el perfil de muchas ciudades y constituyéndose en edificaciones de gran valor artístico. La disposición del Capítulo general de Segovia, en 1621, permite también la fundación de casas de recolección, la primera, la de Nuestra Señora de los Ángeles, estuvo a cargo de san Francisco Solano, hijo predilecto de la Provincia y testimonio de santidad de su época. La aspiración de los franciscanos fue mediar entre los indígenas y la conducta de los conquistadores que cometieron abusos y protegerlos de las instituciones socio-ecónomicas con sistemas injustos, cada religioso estaba autorizado para ser protector de los indios ante cualquier abuso, y vivía con ellos en las encomiendas para adoctrinarles y evitar los castigos corporales o insuficiente pago de salarios. El siglo XVII es el de mayor esplendor y desarrollo de la Orden franciscana en el Perú. En cuanto a su papel principal de evangelización tuvo la capacidad de extender sus actividades por el norte, centro y sur de la costa y sierra del virreinato del Perú y generalmente fuera de los centros urbanos, sino en las poblaciones rurales e indígenas. Durante este siglo se construyeron iglesias y conventos de gran admiración, y genera verdaderas obras de arte al estilo barroco. En el Capítulo general de Valladolid, en 1565, las Custodias constituidas en América fueron elevadas al rango de Provincias: por lo que toca a las llamadas Provincias del Perú, las Custodias de Santa Fe (Colombia), Quito y Chile se hicieron Provincias independientes, lo mismo que la región del Alto Perú, que fue constituida Provincia con el nombre de San Antonio de los Charcas (Bolivia). Todas estas Provincias formaban la Comisaría General del Perú, cuyo Comisario residía en Lima. La Provincia de los Doce Apóstoles tenía, además, en el siglo XVI dos Custodias: la de Panamá y la de Tucumán (Argentina). A partir del tercer decenio del siglo XVII resurge y se impulsa la actividad misionera en el resto de América, promovida por la Congregación de Propaganda Fide. En el siglo XVIII comienza una nueva era para la misiones franciscanas, se fundan los centros misioneros para desarrollar la actividades en las comunidades ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis nativas de la Amazonía, abandonada por la muerte de los misioneros. Se funda el convento de Ocopa en 1725, manteniendo esta actividad en el Oriente peruano. Y en el siglo XX se funda la nueva Provincia de San Francisco Solano desarrollando sus actividades misioneras en este vasto territorio amazónico. Provincia Santa Fe de Colombia En Colombia los franciscanos estuvieron presentes desde el año de 1510 en Santa María la Antigua de Darién, pero se estableció oficialmente desde el año 1550 con el nombre de "Custodia de San Juan Bautista". El Capítulo general reunido en Valladolid el año de 1565, la elevó a la categoría de Provincia con el nombre de "Provincia de la Santa Fe del Nuevo Reino de Granada". La tarea primordial de los frailes fue el adoctrinamiento de los indios en la vida cristiana, pero también dentro de las "doctrinas" y de las escuelas anejas a los conventos, los frailes enseñaban a leer, a escribir, a cantar y a conocer las normas de la "pulicia corporal" y social, con las que pretendían introducir a los indios en el sistema social de la época. Todo esto en una línea de promoción humana. Los frailes colocaron los cimientos de la organización eclesiástica del Nuevo Reino de Granada, fundando el clero indígena, y los cimientos de la identidad nacional preocupándose por registrar la historia como los primeros cronistas, además promocionaron el primer hospital de la capital en 1564. Durante la época de la independencia, la Provincia, completamente criolla, se vio afectada por varias crisis: vocacionales, supresión de conventos por el Congreso Constituyente, extinción de otros más por decretos dictatoriales, que debilitaron su autonomía al punto de ser suspendida, hasta 1933 en que recuperó sus plenos derechos. En 1954 le fue confiada la Prefectura Apostólica de Guapi y en 1955 la misión de Nagano Oriental en el Japón y en 1973 se reconoció nuevamente al Colegio Mayor de San Buenaventura como Universidad. Provincia de San Francisco de Quito Casi al mismo tiempo que la del Perú comenzó la evangelización del Ecuador. En 1533, el mismo Marcos de Niza llega a Quito acompañado de religiosos enviados desde Méjico. Fundaron el primer convento y se hicieron beneméritos de aquel primer impulso apostólico y civilizador los flamencos Jodoco Rijcke y Pedro Gosseal. En este primer convento estuvieron estos religiosos proporcionando a los indios, juntaACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis mente con los rudimentos de la doctrina cristiana, las primeras letras y oficios, y asistían tal multitud de indios a aprender, que dejaban sus pueblos desiertos y acudían a la ciudad. De este primer convento salieron los frailes a fundar conventos a diferentes partes del Perú. Se fundo el primer Colegio de San Andrés, en donde los religiosos enseñaban a los indios no sólo la doctrina cristiana sino también a leer y escribir, y los oficios necesarios: albañiles, carpinteros, sastres, herreros zapateros, pintores, músicos y cantores, las artes mecánicas, la agricultura, y demás oficios, que salían diestros y todo cuanto se requería para facilitarles una vida autónoma, sin tener que depender de los encomenderos. En 1565 era erigida la Provincia franciscana de Ecuador con el nombre de "San Francisco". Ya en 1586 contaba con 11 conventos y 130 religiosos. Todavía en el Siglo XVIII pasaban de 20 los pueblos de indios atendidos por los frailes. Provincia Misionera San Antonio de Bolivia A pocos años de haber llegado a Perú, en 1540, encontramos a los franciscanos en Sucre, al ser fundada la ciudad de Charcas. En 1565 la Provincia de los 12 Apóstoles es dividida por el Capítulo general celebrado en Valladolid, y de ella nace la gloriosa Provincia de San Antonio de Charcas, autoridad que es ejercida hasta el año 1755, en que fue fundado el primer Colegio de Propaganda Fide en Tarija, que junto con otros cuatro colegios gozaban de una autoridad independiente. Ellos operaron una eficaz presencia en las ciudades y en el campo, esta unión de actividad urbana y presencia misionera que 57 amalgamó las variadas facetas de la nación boliviana. Los Colegios de Propaganda Fide cerraron su labor específica con la asunción de los Vicariatos. En 1971 nació la Federación Franciscana Boliviana con la finalidad de formar una sola Provincia de Bolivia que integrara a todos los franciscanos que trabajaban en el país, erigiéndose como Vicaría Misionera de San Antonio de Bolivia en 1984 y reconocida como Provincia en 1993. Provincia Misionera San Francisco Solano La provincia Misionera de San Francisco Solano del Perú, fundada el año 1908 con la finalidad de proseguir de la mejor manera la obra de los Colegios Misioneros, preocupándose por implantar la Iglesia local en comunidades cristianas plenamente establecidas, ha desempeñado las más diversas labores apostólicas a lo largo y ancho del Perú: Los Vicariatos Apostólicos de Requena y San Ramón, en la misión 'ad gentes', las misiones populares, educación, parroquias, OFS, JUFRA, apostolado social, apostolado de prensa a través de obras de historia, pastoral, teología, catequesis, etc. Mártires, obispos y religiosos, distinguidos por su ciencia, virtud y letras, junto a grandes exploradores, contribuyeron a la difusión y esclarecimiento de la geografía e historia nacionales, fundando nuevos lugares de misión y promoviendo el estudio de lenguas nativas. Con motivo del Concilio Vaticano II la Orden instaura una nueva mentalidad y conciencia de la vida franciscana y los primeros años esta Provincia sufrió una crisis que aún no logra resolverse en una especie de estabilidad. Los últimos Capítulos, tanto generales como provinciales, van por el camino de una auténtica 'refundación' de nuestra vida. 58 Provincia Misionera San Pablo Apóstol en Colombia La Provincia de San Pablo Apóstol en Colombia tiene su origen en un grupo de hermanos de la Provincia de la Santa Fe en Colombia, que venía llamándose "Grupo San Pablo" desde 1978, y que con la aprobación del Ministro provincial había comenzado a organizarse en las zonas periféricas del país. Reconocidos como Vicaría en 1982, son erigidos Provincia en 1988. Su ubicación en las periferias de las grandes ciudades, o en lugares periféricos del territorio colombiano, les permiten ejercer su misión pastoral vivenciando los elementos básicos del carisma: contemplación, defensa de la vida, inculturación. Desde el proyecto de vida provincial se hace la animación de la vida y del servicio, que dinamizan las opciones fundamentales por vivir desde la experiencia con Dios, como hermanos y como menores. El compromiso por la paz y la defensa de la vida en el servicio con los grupos de desplazados y apoyo a la misión franciscana por la paz en Colombia. La Custodia de la Inmaculada Concepción de Venezuela En el año de 1954 la Provincia de Santiago de Compostela echó las primeras bases de la actual Custodia de la Inmaculada Concepción de Venezuela. En sus nueve primeros años tuvo el rango de Delegación Provincial y el 3 de marzo de 1963 fue erigida en Comisariato Provincial. Lleva el nombre de Custodia desde el 26 de setiembre de 1967. Sus primeras fundaciones surgieron en la zona oriental de Venezuela, ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis Ciudad Bolívar, El Tigre y El Tigrito. La obra parroquial, con la que se inicia la actividad apostólica de la Custodia, se complementa desde el principio en el ejercicio de la enseñanza en colegios propios. La Custodia de San José del Amazonas, Perú Dependientes de la Provincia de San José del Canadá, tienen a su cargo el Vicariato de San José del Amazonas, su presencia entre las comunidades nativas de la selva amazónica data en el año de 1945. Desarrollando su lavor evangelizadora a las orillas de los ríos Amazonas y Putumayo, comprendiendo una zona de +/120.000 Km2. En poblaciones nativas como Orellana, Yanashi, Pevas, Leprosorio de San Pablo, Indiana, Punchana en la ciudad de Iquitos. Y en la selva baja en Tingo María. En la ciudad de Lima se encuentra la casa de formación y la parroquia de San Antonio. La Custodia del Santísimo Nombre de Jesús, Perú El 24 de noviembre de 1948, llegan los primeros misioneros franciscanos provenientes de Sicilia, Italia, de la Provincia del Santísimo Nombre de Jesús, de Sicilia. Llegaron a Huancabamba, provincia del departamento de Piura, ubicada a dos mil metros de altura, en la cordillera de los Andes en el Norte del Perú. Rápidamente se extiende la Misión por toda la Provincia de Huancabamba en las poblaciones de Huanabamba, Sondor, Canchaque, Huarmaca, en la Provincia de Piura y en Lima. El 16 de enero de 1967, tiene lugar el primer Capítulo custodial. ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis 2. Nuestra presencia en el presente Somos países empobrecidos en medio de una gran riqueza natural, considerados subdesarrollados e integrantes de lo que se denominó III Mundo. Empobrecimiento y muerte temprana, consecuencias de la implantación del neoliberalismo en un sistema globalizado del que hemos sido excluidos como protagonistas de su gestión pero incluidos necesariamente en sus efectos, especialmente los negativos. En este marco económico-político, del neoliberlaismo, la violencia amenaza permanentemente la vida y su sistemática violación nos ha hecho caer, en algunos momentos, en la más cruenta desesperanza (corrupción, terrorismo, narcotráfico, militarismo, demagogia, populismo....). Pero advertimos procesos de democratización y participación ciudadana que nos hacen tomar conciencia de nuestro protagonismo, como sujetos dialogantes y agentes de cambio. Eclesialmente observamos, en medio de la multiplicación de sectas y la relativización de la religión, el surgimiento de variados movimientos cristianos desde el más puro integrismo, de formas religiosas intimistas que prescinden de la comunidad, desvinculadas del compromiso social y la historia; hasta los movimientos totalmente insertos en la vida económico-industrial y comercial, cargados de activismo. La integración, facilitada por los medios de comunicación, se debilita por la manipulación de los valores y el descrédito de la propia identidad. La pobreza no es un mero sentimiento ni un dato secundario, sino una injusticia institucionalizada y creciente. La presencia de los franciscanos en todas las regiones (Costa, Sierra, Selva, Sabana, Des- 59 educativos dirigidos fundamentalmente a los sectores populares. Centros de educación ocupacional para jóvenes y adultos, etc. Presencia en la misión "ad gentes": Japón, África, Tierra santa, el Cairo, etc. Profecía 1. Retos ierto y en las altas cordilleras, etc.), en las grandes ciudades, en las zonas urbanas y suburbanas marginales, rurales y campesinas, entre indígenas y negros, en comunidades nativas de la selva amazónica, significa una rica pluralidad de la acción evangelizadora y de inculturación. Prestando servicios múltiples condicionados al lugar y exigencias de las comunidades: parroquias urbanas y rurales, colegios, universidades, comunidades eclesiales de base, movimientos laicales, pastoral juvenil. Comisiones de dialogo ecuménico. Pastoral de cárceles, promoción humana y servicio social: comedores populares, proyectos de desarrollo y autogestión a niveles populares, asistencia de salud, agro-industria e irrigaciones, promoción de la mujer o simplemente una presencia en medio del pueblo pobre. A nivel de la defensa de la vida y acompañamiento de desplazados por la violencia y la guerra, la pobreza y marginación, cada vez más numerosos en nuestros países. El apoyo a la misión franciscana por la paz. Presencia en las comisiones de justicia y paz y derechos humanos, apoyo al Tribunal Internacional de Opinión que busca hacer justicia frente a masacres de inocentes producto de la violencia, apoyando en distintas acciones: marchas, jornadas de reflexión y toma de conciencia contra la impunidad que está a la raíz de la violencia en nuestros países. Participación en las actividades de Franciscans International. Presencia en la cultura y la ciencia: El desarrollo de universidades y la docencia universitaria como promotores de valores éticos cristianos y la cultura de la paz. La educación de la niñez y la juventud en la multitud de centros 60 Nustra forma de vida franciscana no podría dejar de ser interpelada por lo que está sucediendo en nuestro Continente Latinoamericano. Es más que una época de cambio; estamos viviendo un cambio de época, en donde surge una civilización y una cultura mundializadas, cuya gran matriz es el neoliberalismo. Estos grandes cambios significan un momento de crisis y son, a la luz de la fe, también un tiempo de gracia, como llamado de Dios a que revisemos nuestra práctica y descubrir la gracia que este momento verdaderamente nuevo, en el cual el Señor nos llama a seguir con fidelidad. Tiempo de hacer el balance crítico y evangélico para poder "pensar e impulsar la presencia y el compromiso franciscano en esta hora que nos toca vivir, a la luz del carisma que el Señor nos ha dado". Toca por lo tanto: reanimar el dinamismo evangélico de la esperanza, en un momento de cierto desánimo; ayudar a que nuestra forma de vida responda con más claridad su rol en la sociedad, en las nuevas situaciones culturales, bajo el dominio de la postmodernidad; dar continuidad al compromiso de solidaridad exigida por la opción por los pobres; profundizar, a la luz del momento presente, los caminos de nuestra espiritualidad bíblica e inculturada, que el Espíritu suscita. La refundación de la Vida Religiosa como expresión de nueva eclesialidad, signo profético de una nueva actitud de los franciscanos ante sí mismos, la Iglesia y el mundo de hoy. La refundación tiene como nueva manera de vivir las relaciones al interior de nuestra familia, como también como una manera nueva de asumir "nuestro ser al mundo" y "nuestro estar en el mundo" como hermanos menores que queremos ser y formar. Signo profético hoy, es ponerse en movimiento del Espíritu que puso a san Francisco en marcha sin saber a dónde se lo llevaría. Esta experiencia carismática implica escuchar lo que dice hoy el Espíritu a la Iglesia y al mundo a través de los signos de los tiempos. El reto espiritual de hoy tiene que ver con la destrucción de las seguridades más preciosas, paras desarrollar ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis una espiritualidad del corazón, tiempo de destrucción, de espera, de humilde contemplación de interiorización. La vida franciscana en la más rica de sus intuiciones es siempre una aventura en las fronteras de la Iglesia y de la historia. A cada época corresponde una nueva intuición de frontera para el franciscanismo. Se trata hoy, en actitud de refundación, de partir hacia las nuevas fronteras que designan los nuevos actores sociales de la postmodernidad. ¿Cómo responder a los numerosos desafíos fronterizos de la cultura globalizada por una propuesta franciscana fraterna y profética? Ante las fronteras de pobrezas antiguas y nuevas, del género, de la juventud, de la comunicación, etc. Nos interpelan y nos urgen a dejar todo lo viejo para explorar el hoy del Reino de Dios. La refundación en el espíritu fundante que nos planteamos, exige de nosotros una claraopción por la fragilidad. Nuestra forma de vida en esta perspectiva será mucho más una modesta acompañante "descalza" en medio de nuestro pueblo empobrecido y excluído. 2. Cómo se piensa responder en el futuro Respondiendo en el futuro, en el umbral del Tercer Milenio, implica una revisión de todas las obras y líneas de pastoral a la luz de la nueva evangelización, de las "Prioridades del Sexenio" del Gobierno central y de las orientaciones del documento "Llenar la tierra con el Evangelio de Cristo", buscando la renovación de nuestro ser de Iglesia y de nuestra vocación, con el deseo de comprometernos en nuevos proyectos y nuevas formas de vida y de presencia. Reafirmación de las convicciones más profundas. La vida franciscana, en esta nueva época, ante todo tiene que volver a sus raíces y recuperar su identidad: centralidad del seguimiento de Jesús de Nazaret y del compromiso por proseguir su proyecto del Reino. La opción por los pobres necesita seguir adelante, pues está estrechamente ligada a la misión y al proyecto de Jesús y a su práctica concreta; pero debe ser reformulada en un momento en que los pobres son los excluídos y la exclusión abarca a grandes capas sociales. Revitalización de la experiencia espiritual, experiencia de escucha de la Palabra, de oración, de liturgia comunitaria, de momentos de silencio y contemplación. Vivencia intensa de la fraternidad, de comunión fraterna en el seno de la comunidad, de la Iglesia y de la creación. Abiertos a los nuevos desafíos: • la propuesta de la inserción en las culturas, inculturación; ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis • la propuesta de una mayor inserción en las Iglesias locales; • la propuesta de una nueva colaboración con los laicos; • la propuesta del diálogo ecuménico e interreligioso; • la propuesta de responder al mundo de los jóvenes y a sus desafíos; • la propuesta de mantener en la Iglesia y en la sociedad la referencia concreta a la utopía del Reino; • la propuesta de ser generadores de esperanza para un pueblo cansado y desencantado. • la propuesta de ser en la propia vida personal y comunitaria una alternativa a una sociedad dividida y desgarrada por el odio; • la propuesta de reformular la formación inicial y permanente en vista al cambio de época; • la propuesta de ser, en fin, misioneros en los nuevos areópagos que surgen en nuestra sociedad. La propuesta de refundación, nos urge volver a lo esencial, fundada sobre la roca de Cristo, "vino nuevo en odres nuevos". No se trata solamente de refrescar las intuiciones particulares de nuestro Padre Francisco. Mas bien necesitamos ponernos en la dinámica del Espíritu que puso a Francisco en marcha. No se trata de una restauración ni de un retorno a la fuente en sí, sino de una recreación. De disponibilidad espiritual a lo imprevisible de mociones nuevas del Espíritu para el hoy. Experiencia de Dios como el Absoluto, el Señor, de quien todo procede y a quien todo se ordena. 61 “Guadalupe” El rostro del Franciscanismo: de la memoria a la profecía Memoria El día 15 de junio de 1967, durante la celebración del Capítulo general de la Orden, los capitulares de América Latina aprobaron la erección de la Conferencia Norte Latinoamericana OFM. En ese entonces la Conferencia debería abarcar, México y Centro América, pero por la negativa de los Hermanos de Centro América, solo se constituyó en Conferencia de Ministros Provinciales de México, el 18 de marzo de 1968. El 10 de abril de 1969 el Ministro General Fr. Constantino Koser declaró establecida la Conferencia de Ministros Provinciales de México e incluyendo a América Central. Los oficios de la Conferencia quedaron integrados de la siguiente manera: • Fr. Samuel Ortega, Presidente de la Conferencia, Ministro de la Provincia del Santo Evangelio • Fr. Raymundo López, Secretario Ejecutivo de la Conferencia La Conferencia Franciscana O.F.M. de Ministro Provinciales de México, América Central y El Caribe, es un organismo integrado por mutuo acuerdo de sus miembros con carácter de fraternal unidad y colaboración, para hacer más 62 efectiva la presencia franciscana y cumplir más fácilmente su misión eclesial en el área de la Conferencia (cf. CIC 708; CC.GG. 114 & 1; 227; EE.GG. 176-179). La Conferencia Franciscana de Ministros Provinciales lleva por nombre "Santa María de Guadalupe", está constituida por los Ministros Provinciales y Custodio de las siguientes Entidades: - Provincia del Santo Evangelio de México - Provincia de San Pedro y San Pablo de Michoacán - Provincia de los Santos Francisco y Santiago de Jalisco - Provincia de N. S. de Guadalupe, Centro América - Provincia del Beato Fr. Junípero Serra en México - Vice-Provincia San Felipe de Jesús de México - Custodia de El Caribe También, en el territorio de la Conferencia se encuentran tres fundaciones y una Delegación, que pertenecen a diferentes Entidades de la Orden: - Fundación de Cartagena en Centro América - Fundación de Venecia en Centro América - Fundación de N.Y. en Centro América (Prov. de la Inmaculada) - Delegación de la Custodia de El Caribe en Cuba La Conferencia promueve la continua renovación y actualización de la vida Franciscana en el área de las Entidades respectivas, ayuda a los hermanos a intensificar su vida con Dios, Busca las formas más convenientes para fomentar la Fraternidad y cooperación entre los hermanos de las Entidades. Las reuniones de los Ministros Provinciales de la Conferencia se celebran en forma rotatoria en las Entidades, se reúnen por lo menos dos veces al año o cuando lo pide la mayoría, o cuando el Presidente lo juzga conveniente. Se tiene una reunión al año con los Secretariados y Comisiones, que son los siguientes: - Secretariado de Formación - Secretariado de Evangelización Misionera - Secretario de Evangelización - Comisión de J. P. I. C. - Secretariado Permanente ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis La reunión de los Ministro Provinciales con los Secretarios y Comisiones de cada una de las áreas, se le llama la "Asamblea Plenaria de la Conferencia" y sirve para planear y evaluar sus actividades. Los Presidentes junto con los miembros de cada Secretariado y Comisión, fuera de la Asamblea Plenaria se reúnen periódicamente, para revisar las actividades y proyectos que se han propuesto. El Presidente de la Conferencia y el VicePresidente, se eligen por un trienio en forma rotativa. El Presidente designa al Secretario Ejecutivo. Actualmente los oficios están integrados de la siguiente manera: - Fr. Eduardo Soriano Domínguez, Presidente de la Conferencia, Ministro de la Vice-Provincia San Felipe de Jesús. - Fr. Federico Hernández Carrillo, VicePresidente de la Conferencia, Ministro de la Provincia de los Santos Francisco y Santiago. - Fr. Juan Pablo Chávez Vargas, Secretario Ejecutivo de la Conferencia, Definidor de la Vice-Provincia San Felipe de Jesús. Profecía La Conferencia Franciscana Santa María de Guadalupe, México, América Central y El Caribe, se ha propuesto dar prioridad a las conclusiones del Capítulo General de 1997: - El espíritu de oración y devoción. - La comunión de vida en fraternidad. - La vida de minoridad, pobreza y solidaridad. - La evangelización - misión - Formación Para hacer realidad las Conclusiones del Capítulo General, los Secretariados y Comisiones de la Conferencia, dinamizan las actividades y proyectos entre los Hermanos de cada Entidad. Los Hermanos de la Conferencia nos hemos propuestos vivir con mayor entrega el valor de la Fraternidad, para poder afrontar los retos que nos presenta la realidad del mundo. Como Fraternidad evangelizadora, queremos dar testimonio de Cristo, con las obras de justicia, de caridad y de diálogo, de manera que nuestro testimonio evangélico sea siempre visible y significativo. La Conferencia es un mosaico de mil colores, con nuevos rostros y diferentes sueños, nos sentimos vinculados unos con otros con la firme conciencia de que pertenecemos a una única familia. Advertimos la necesidad de vivir cada ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis vez más la dimensión internacional y pluricultural, estamos conscientes de la diversidad cultural, pero también estamos conscientes de que es más grande la cultura de la comunión y de la solidaridad. Así como Francisco de Asís que no nació siendo un Hermano Menor, sino que a través de un duro camino de conversión lo fue logrando, así nosotros queremos lograrlo a través de la formación permanente, para crecer humana y espiritualmente siendo fieles a nuestro carisma. Para garantizar nuestra permanencia en estas tierras, es necesario trabajar por las vocaciones. Dios es el único que llama, de él dependen todas las vocaciones. Por eso es necesario que nuestras Fraternidades oren incesantemente por las vocaciones y por nuestra propia vocación. Las vocaciones deben surgir de comunidades vivas, en las que la fe se proclama, se experimenta y se difunde. El trabajo de los Hermanos Menores, no solo será trabajar por "nuestras" vocaciones sino por las vocaciones para la "Iglesia", y lo que sería peor, es que dejáramos el trabajo solo al coordinador de la pastoral vocacional. Para dar prioridad a las conclusiones del Capítulo General, los Hermanos de la Conferencia nos hemos propuesto reunirnos en Asamblea Plenaria en Enero del 2000, teniendo como objetivo: "Dinamizar como Conferencia, nuestra vida Franciscana, según las prioridades de la Orden y otros documentos, frente a las exigencias del próximo milenio, para vivir con mayor plenitud nuestra vocación y misión". 63 Conclusíon La Conferencia Franciscana Santa María de Guadalupe, México, América Central y El Caribe, de frente al umbral del tercer milenio, ya sin las restricciones del pasado, miramos el futuro con inmensa esperanza y trabajamos por una nueva primavera del Evangelio. Siendo cada uno de los Hermanos testigos de la paz de Cristo, esforzándonos siempre por promover la comprensión y el diálogo, especialmente entre los más pobres. Que María, Madre de la Iglesia y de la Orden Seráfica nos conceda la gracia de vivir mejor nuestro carisma, y asi podamos "llenar la tierra con el Evangelio de Cristo". "¡Oh María Inmaculada, Patrona de las Américas y Reina de la Orden Seráfica, que erigiste un trono de misericordia en Guadalupe de México, centro de este hemisferio, guíanos y dirígenos para que hagamos conocer tu nombre 64 y misericordia por todas las naciones y pueblos de las Américas. Bendice nuestros esfuerzos encaminados a dar a conocer a tu divino Hijo Rey del universo. Dígnate, Madre, llamar a muchas almas nobles y escogidas, de entre la juventud de estos continentes para que vivan la vida de Cristo y el espíritu de nuestro Padre San Francisco. Nutre, forma y alienta con amor tierno de Madre muchas vocaciones para tu Orden de Frailes Menores, Hermanas Clarisas y franciscanos seglares, a fin de que el amor, el trabajo y el sacrificio seráficos florezcan en esta tierra de tus amores". Amén. Eduardo Soriano Domínguez, OFM Presidente de la Conferencia Juan Pablo Chávez Vargas, OFM Secretario Ejecutivo de la Conferencia ACTA ORDINIS - A.D. 2000, ed. specialis