Interferenza La luce si propaga come un’onda (Huygens 1678), quindi possiamo parlare di lunghezze d’onda in funzione del mezzo in cui la luce si trova a viaggiare. Consideriamo un mezzo con indice di rifrazione n, la lunghezza d’onda varrà λv n = v λ λn = → λn = c n c Ci si può chiedere cosa succede alla frequenza dell’onda nel mezzo con indice n, si ha νn = v cn c = = =ν λn n λ λ Torviamo quindi che la frequenza dell’onda non dipende dal mezzo in cui essa viaggia, solo la lunghezza d’onda viene alterata dal mezzo. Quando inviamo un fascio di luce su materiali con n diversi, abbiamo λ diverse in ogni materiale e in uscita le onde possono essere sfasate Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 1 Consideriamo un fascio di luce incidente su due blocchetti di materiale con indici di rifrazione n2 ed n1 (n2 > n1). I blocchetti hanno lo stesso spessore L. Sia inoltre N il numero di lunghezze d’onda contenute nel tratto L di ciascun materiale. N1 = L Ln = 1 λn1 λ λn1 = λ n1 N2 = L Ln = 2 λn 2 λ λn2 = λ n2 N 2 − N1 = L (n2 − n1 ) λ Se N2 –N1 = intero ⇒ le onde sono in fase ⇒ differiscono di 2π ⇒ interferenza costruttiva Se N2 –N1 = intero/2 ⇒ le onde sono in opposizione di fase ⇒ differiscono di π ⇒ interferenza distruttiva Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 2 Esperimento di Young (1801) Prima prova sperimentale della natura ondulatoria della luce Inviamo un’onda piana su uno schermo in cui è praticata una fenditura, per diffrazione l’onda emergente da S0 è un’onda sferica che va ad incidere su un secondo schermo in cui ci sono due fori, S1 ed S2, che simulano due sorgenti di luce coerenti (in fase). Le onde emesse da S1 ed S2 sono sferiche. Le dimensioni di S1 ed S2 devono essere superiori alla λ dell’onda incidente per evitare che il fenomeno della diffrazione prevalga su quello di interferenza Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 3 Vediamo di trovare la posizione delle frange di interferenza (frange chiare sono massimi, frange scure sono minimi) L’onda incidente arriva sullo schermo B in fase quindi S1 ed S2 sono sorgeneti coerenti di onde sferiche. Se analizziamo l’immagine nel punto P, notiamo immediatamente che i percorsi fatti dalle due onde, quella da S1 e quella da S2, sono diversi; pertanto in P le due onde arriveranno sfasate per la differenza di cammino ottico ∆L. Se D >> d, possiamo pensare che r1 ed r2 siano praticamente ||. ∆L = d sin θ Se ∆L = # intero di λ ⇒ interferenza costruttiva Se ∆L = # intero/2 di λ ⇒ interferenza distruttiva dsinθ = mλ con m = intero ⇒ massimi dsinθ = (m+1/2) λ con m = intero ⇒ minimi Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 4 Il massimo centrale si ha in corrispondenza ad m = 0. Per avere interferenza la differenza di fase deve restare costante, pertanto devo avere luce coerente. Ricaviamo ora la figura di interferenza. In P le due onde arrivano con campi elettrici non in fase E1 = E0 sin ωt E2 = E0 sin( ωt + φ ) L’intensità in P vale 2πd 1 I = 4 I 0 cos 2 φ φ = sin θ λ 2 1 I e' massima per φ = mπ con m = 0,1,2,... 2 2πd 2mπ = sin θ m = 0,1,2,... λ d sin θ = mλ I0 = intensità sullo schermo associata alla luce che arriva da una delle due fenditure In modo del tutto analogo trovo l’intensità dei minimi Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 5 Vediamo ora dal punto di vista vettoriale cosa succede considerando i campi elettrici. E risultante ha una costante di fase β =1/2 φ 1 E = 2( E0 cos β ) = 2 E0 cos φ 2 1 E 2 = 4 E02 cos 2 φ I ∝ E 2 I 0 ∝ E02 2 I E2 1 = 2 ⇒ I = I 0 4 cos 2 φ I 0 E0 2 Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 6 Per la differenza di cammino ottico e lo sfasamento abbiamo 1 ∆L = λ ⇒ φ = π ∆L φ = 2 λ 2π ∆L = λ ⇒ φ = 2π 2π φ= ∆L ∆L = d sin θ λ 2πd φ= sin θ λ Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 7 Interferenza su lamine sottili Facciamo incidere della luce su di una lamina sottile di spessore L confrontabile con la λ della luce incidente. L’angolo di incidenza θ i è molto piccolo. I due raggi r1 ed r2 seguono percorsi diversi e quindi possono emergere sfasati dalla lamina. Infatti, il raggio r2 passa attraverso un materiale con diverso indice di rifrazione e fa un percorso più lungo rispetto ad r1, mentre r1 subisce una riflessione tra due mezzi con n1 > n2. Questo tipo di riflessione provoca uno sfasamento di λ/2. Le riflessioni tra mezzi con n2 > n1 non comporta sfasamenti e così pure le rifrazioni. Lo sfasamento di r2 dipende dalla differenza di cammino ottico in un mezzo con indice di rifrazione diverso da quello di partenza. Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 8 Dato che r1 viene sfasato dalla riflessione di mezza lunghezza d’onda, per avere interferenza costruttiva il raggio r2 deve venire sfasato di un numero intero di mezze lunghezze d’onda. ∆L ≈ 2 L = r2 − r1 2m + 1 2L = λn2 2 2 L = mλn2 m = intero interferenza costruttiva m = intero interferenza distruttiva 2m + 1 λ 2L = 2 n2 massimi λ 2L = m n2 minimi Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 9 Interferometro di Michelson Nel 1881 Michelson realizzò un interferometro per la misura dello spessore di fogli sottili. Lo strumento è schematicamente costituito da una sorgente di luce (S) inviata verso uno specchio semiriflettente (M) posto a 45o rispetto al fascio di luce incidente. M riflette metà della luca verso lo specchio M2 mentre trasmette per rifrazione l’altra metà allo specchio M1. Le distanze d1 e d2 tra M ed M 1 , M 2 sono diverse quindi i raggi di luce che colpiscono l’osservatore posto in T, hanno percorso distanze diverse, e risultano sfasati. Si ha una figura di interferenza con frange curve. La differenza di cammino ottico vale ∆L = 2d 2 − 2d1 Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 10 La figura di interferenza può variare se si inserisce un foglio trasparente sottile lungo il percorso ottico verso uno degli specchi, ad esempio M1. Se il foglio ha spessore t ed indice di rifrazione n abbiamo Nn = 2t 2 nt = λn λ Mentre senza il foglio in uno spessore t di aria si sarebbe avuto N aria = 2t λ Quindi lo sfasamento otteuto inserendo il foglio vale 2t (n − 1) λ Se N n − N aria = mλ ⇒ la figura di interferen za si sposta di 1 frangia N n − N aria = Se N n − N aria λ posso ricavare t = m ⇒ la figura di interferen za si sposta di 1/2 frangia 2 Posso allora esprime gli spessori degli oggetti in funzione delle λ della luce ⇒ il metro campione viene definito in termini di λ. Per questo esperimento Michelson ottenne il Nobel nel 1907. Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A.2003/04 11