Università della Svizzera Italiana, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, MEGS LA PROSPETTIVA INFERMIERISTICA DI ACCREDITAMENTO DI ECCELLENZA IN CURE INTENSIVE Tesi presentata nell’ambito di : Master in Economia e Gestione Sanitaria e Sociosanitaria di Dr. Med. Luca Billeter Relatore: Dr. Med. Roberto Grilli Lugano, settembre 2003 Indice INTRODUZIONE pag. 3 1. QUADRO TEORICO ED ESPERIENZE DI RIFERIMENTO pag. 5 1.1. MOTIVAZIONI ED ESPERIENZE pag. 5 1.2. MATERIALI E METODI pag. 8 1.2.1. 1.2.2. 1.2.3. 1.2.4. Il questionario Il sondaggio L’intervista Il Focus Group pag. 9 pag. 9 pag. 10 pag. 10 1.3. L’ALBERO DELLA QUALITA’ pag. 11 1.4. LE FASI DEL PROGETTO pag. 13 1.4.1 La centralità del paziente pag. 15 1.4.2 Elaborazione dei criteri pag. 16 1.5. I RISULTATI pag. 16 1.6. IL TARGET pag. 18 2. IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE PRESSO IL SERVIZIO DI CURE INTENSIVE pag. 20 2.1. LA DEFINIZIONE DEI PROFESSIONISTI pag. 20 2.2. I GRUPPI DI LAVORO pag. 21 2.3. LO SCHEMA DI VALUTAZIONE DEL QUESTIONARIO pag. 23 2.3.1. Ponderazione dei Gruppi di Lavoro pag. 24 3. IL QUESTIONARIO pag. 25 3.1. LA STRUTTURA DEL QUESTIONARIO pag. 25 3.2. I CRITERI pag. 26 3.3. I RISULTATI DEI GRUPPI DI LAVORO pag. 56 4. pag. 63 IL MANUALE DI ACCREDITAMENTO 4.1. GUIDA AL MANUALE pag. 63 4.2. INDICE DEL MANUALE pag. 66 4.3. PONDERAZIONE DEI CRITERI pag. 102 5. SPERIMENTAZIONE E VALORI DI RIFERIMENTO pag. 112 5.1. IL CASO PRATICO: LE CURE INTENSIVE DELL’EOC pag. 114 6. LA REGRESSIONE LOGISTICA pag. 115 7. CONCLUSIONI pag. 117 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI pag. 118 2 Abstract Il tema della valutazione in sanità coinvolge tutte le professioni e non in ultimo la professione infermieristica, impegnata ad assicurare il livello di accettabilità dell’assistenza offerta ai clienti/utenti. Operando in sistemi organizzativi complessi, gli Infermieri sono interessati ed integrati con altri professionisti nei progetti assistenziali: il prodotto finale ed i risultati dipendono strettamente dalla combinazione del contributo delle varie parti dell’organizzazione, quindi non sarebbe possibile accreditare un servizio senza considerare il punto di vista infermieristico. Nell’ottica di questo principio si propone di procedere all’ elaborazione di un manuale di accreditamento dell’assistenza infermieristica fornita in una specifica area di bisogno di salute: le Cure Intensive. Parole chiave: Accreditamento di eccellenza – assistenza infermieristica – terapia intensiva INTRODUZIONE “….Nulla è più importante del fatto di poter disporre di indicatori che aiutino a precisare i problemi associati alla salute della gente, che assistano nel momento di decidere ciò che si potrebbe fare per risolverli e che guidino nella valutazione dei risultati raggiunti” OMS, 1955 Le teorie e le modalità di verifica e revisione della Qualità applicate all’assistenza sanitaria si sono sviluppate in tempi relativamente recenti e solo ultimamente stanno acquisendo, nella politica sanitaria la dovuta centralità. Non a caso l’attenzione per il tema della valutazione della qualità si manifesta quando la centralità del cittadino viene tematizzata ed affermata nella pubblica amministrazione nel suo complesso e specificamente nel campo della salute, all’interno del quale sempre più viene avvertita, dai soggetti responsabili, l’esigenza di interventi che regolino non solo la quantità ma anche la qualità dei servizi sanitari.1 3 Un approccio che negli ultimi anni ha riscontrato ampi consensi all’interno del movimento per la qualità é l’accreditamento, un sistema di verifica esterna fra pari che ha lo scopo di determinare la conformità a una serie di requisiti o standard, livelli concordati di buona pratica e di comportamento che possono essere usati nell’attività quotidiana e in base ai quali tutto il personale lavora. Gli obiettivi di questo sistema di verifica sono dunque di supportare i professionisti nei processi di miglioramento continuo della qualità e di aiutare i fruitori dei servizi sanitari nella ricerca di meccanismi idonei a ottenere informazioni adeguate sui servizi sanitari oltre che a partecipare attivamente alla definizione e realizzazione degli standard di qualità. Nell’intento di rispondere a questo doppio mandato, professionale e sociale, si propone di procedere all’elaborazione ed alla stesura di uno strumento di valutazione dell’assistenza infermieristica fornita in una specifica area di bisogno: il manuale di accreditamento di eccellenza dell’assistenza infermieristica in Cure Intensive. 4 1. QUADRO TEORICO ED ESPERIENZE DI RIFERIMENTO 1.1. Motivazioni ed esperienze La prospettiva infermieristica nei processi di accreditamento I concetti di accreditamento, sistema qualità e certificazione di qualità hanno conosciuto negli ultimi anni una singolare popolarità in campo sanitario. I concetti in questione non sono altro che la teorizzazione e lo sviluppo di un’idea elementare, ovvero che per svolgere qualsiasi attività occorre essere attrezzati per farlo e che qualcuno abbia controllato che sia davvero così perché tutto è stato fatto secondo norme codificate. In particolare in sanità, la parola accreditamento è usata con un significato simile a quello che può avere nella lingua inglese accreditation, con cui s’intende che se un istituzione è accreditata, viene ufficialmente dichiarato che è conforme agli standard richiesti. In pratica, l’accreditamento rappresenta una verifica e garanzia di qualità. Secondo quanto fissato nel 1987 dall’International Organization for Standardization (ISO) qualità è la globalità di caratteristiche di un prodotto o servizio che si prestano a soddisfare necessità implicite o dichiarate dell’utente. In sintesi, se l’accreditamento è un meccanismo in cui qualcuno riconosce che si è in grado di fare certe cose, la certificazione di qualità stabilisce che questo accreditamento è basato su una verifica fatta rispondendo ad alcune normative generali. Il tema della valutazione in sanità coinvolge, come detto in premessa, tutte le professioni e non in ultimo la professione infermieristica, impegnata ed integrata con altri professionisti nei progetti assistenziali e nei processi di miglioramento continuo della qualità: il prodotto finale ed i risultati dipendono strettamente dalla combinazione del contributo delle varie parti dell’organizzazione. Le motivazioni specifiche che inducono gli Infermieri a lavorare per l’accreditamento di eccellenza dell’assistenza infermieristica e che avvalorano la proposta di manuale qui illustrata, sono riconducibili alle: 5 9 ragioni date dalla nuova realtà professionale; 9 ragioni etiche e ai principi guida che ci pongono di fronte al cittadino e ci impegnano con lo stesso in un contratto che si esplicita in una serie di azioni;2 9 ragioni di sicurezza atte a garantire un’assistenza sicura, dotata di requisiti di buona qualità tecnico-scientifica;3 9 ragioni economiche e sociali per l’esigenza di fare buon uso delle risorse umane e materiali in quanto la non qualità ha un costo per la comunità; 9 motivazioni educative poiché: il processo di accreditamento all’eccellenza è sempre volontario e correttivo, mai punitivo l’équipe infermieristica riconosce che il processo di elaborazione dei criteri specifici di buona qualità non può essere delegato ad altri professionisti.4 Tale processo mentale di riflessione ed autodiagnosi permette l’individuazione di livelli di qualità a cui tendere e la misurazione delle proprie carenze conferisce maggiore senso alle attività svolte quotidianamente. Si delineano così momenti di autoformazione molto importanti che si traducono in maggiore soddisfazione lavorativa. Gli obiettivi dichiarati sono orientati a garantire: a) la centralità del cliente e del suo diritto alla salute b) la qualità tecnica delle prestazioni c) la qualità organizzativa d) la sicurezza e la soddisfazione degli operatori e) il buon uso delle risorse f) l’integrazione tra i dipartimenti e i servizi che concorrono agli stessi obiettivi 6 Gli obiettivi dichiarati rispondono alle seguenti caratteristiche: a) esplicitano le motivazioni che hanno portato alla loro scelta b) esplicitano le figure responsabili c) sono misurabili e dotati di sistema di monitoraggio d) esplicitano le risorse assegnato L’obiettivo dell’ autore, in questa sede, é dunque quello di proporre uno strumento per l’autovalutazione e l’autodiagnosi organizzativa che serva ai professionisti che operano nelle Unità di Cura Intensiva per: Elaborare e redigere uno strumento per l’autovalutazione e l’autodiagnosi organizzativa che serva ai professionisti del settore infermieristico che operano nelle CI. Verificare, attraverso il confronto con gli operatori, che i criteri adottati abbiano senso e siano rappresentativi di tutti gli aspetti importanti, allo scopo di arrivare ad una stesura definitiva che abbia ottenuto il consenso tra i professionisti del settore in un Servizio di CI degli ospedali dell’EOC. Applicare lo strumento in un servizio di CI degli ospedali dell’EOC allo scopo di valutare il livello di qualità raggiunto nell’assistenza infermieristica e di identificare le aree prioritarie necessitanti di miglioramento in questo settore,avendo come punto cardine di riferimento le esigenze e le attese del cittadino-utente. 7 1.2. Materiali e Metodi Il percorso di elaborazione dello schema generale per la costruzione del manuale di accreditamento dovrà essere guidato dai riferimenti teorico-concettuali relativi alla cultura infermieristica e alla metodologia per la ricerca del consenso , tenendo in considerazione le diverse disposizioni normative esistenti sull’argomento.a b c d e f In particolare si fa riferimento: al Manuale della JCAHO (Joint Commission on Accreditation Health Care Organization), Commissione americana per l’accreditamento delle organizzazioni sanitarie all’IGEQSI (Instrument Global d’Evaluation de la Qualité de Soins Infermiers), strumento di misurazione della qualità dell’assistenza infermieristica progettato e sperimentato nel Quebec in Canada al Flow Process Model proposto da J. Ovretveit al modello degli scostamenti proposto da Parasuraman et al.. Mi avvarrò a tal proposito della consulenza del gruppo infermieristico della U.T.I dell’ASL di Asti che nel 2001 ha già redatto un simile manuale e al quale mi sono inspirato. Un processo destinato a coinvolgere un gran numero di stakeholders diversi – con le loro idee, le loro visioni, la loro formazione e i loro obiettivi specifici e spesso divergenti – non può sottovalutare l’importanza delle tecniche di lavoro utilizzate per la ricerca del consenso. Una scelta errata a tale livello può infatti vanificare una fetta notevole del potenziale dell’esercizio, in quanto limiterebbe la disponibilità degli attori in gioco a collaborare. _________________ Piano Sanitario Nazionale per il triennio 1998 – 2000. Un patto di solidarietà per la salute. DPCM 19 maggio 1995. Schema generale di riferimento della “Carta dei servizi pubblici sanitari”. c Dlgs 30 luglio 1999, n.286 art.11, che introduce le modifiche alla disciplina della Carta dei servizi d Dlgs 18 giugno 1999, n.229 “Norme per la razionalizzazione del servizio sanitario nazionale” in applicazione della legge 30 novembre 1998, n.419 e Legge 10 agosto 2000, n.251 “Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, nonché della professione ostetrica”. G. U. 6 settembre 2000, serie generale n.208 f Legge 26 febbraio 1999, n. 42 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie” a b 8 Nei paragrafi che seguono ci occuperemo quindi brevemente delle seguenti tecniche di autovalutazione, utilizzabili – singolarmente oppure abbinate ad hoc secondo varie combinazioni – come metodologie per investigare le aree di approfondimento prescelte5,6,7,8,9,10,11: • questionario; • sondaggio; • intervista; • focus group. 1.2.1. Il questionario Il questionario è la forma più comune di tecnica per l’autovalutazione. Il suo grande vantaggio consiste nella confidenzialità e nell’anonimato, ciò che permette di disporre di un feedback senza timore di recriminazioni, se non addirittura di ritorsioni. Il questionario può al limite essere utilizzato anche in alternativa al profilo di autovalutazione anziché successivamente allo stesso, ma in questo modo rischia di andare persa la dinamica di dialogo che il profilo di autovalutazione è in grado di innescare. Il questionario risulta particolarmente adatto per investigare in estrema profondità una determinata area, e un suo adeguamento a seconda del gruppo di stakeholders destinatari rende possibile un monitoraggio ad ampio raggio delle varie tematiche d’interesse per la problematica della qualità della scuola. 1.2.2. Il sondaggio Il sondaggio è una variante del questionario, e si differenzia da quest’ultimo in quanto l’intera procedura di svolgimento è gestita da un supervisore (in genere esterno) o comunque da qualcuno che svolge un ruolo diretto nella raccolta e nell’analisi dei dati. Rispetto al questionario, il sondaggio offre una maggiore efficienza operativa, in quanto si viene sgravati dai compiti di distribuzione, raccolta, assemblaggio e analisi dei dati, attività queste che sono piuttosto dispendiose in termini di tempo. Il prezzo da pagare consiste però in un tributo in termini di confidenzialità. 9 1.2.3. L’intervista L’intervista costituisce una metodologia alquanto diffusa nei processi di autovalutazione, anche se è ritenuta dispendiosa in termini di tempo. I suoi vantaggi principali sono la grande profondità di approccio raggiungibile in relazione alla tematica studiata, la tempestività del follow-up e l’esplorazione spontanea degli argomenti in esame. Le interviste possono essere condotte sia in modo autonomo all’interno di gruppi specifici di stakeholders (docenti intervistano docenti, studenti intervistano studenti), sia da parte di esterni (alla scuola o ai gruppi di stakeholders coinvolti). 1.2.4. Il focus group Il focus group riunisce un gruppo di persone – in genere tra le 6 e le 20 unità – rappresentante un gruppo di opinione. Così, ad esempio, un focus group composto da 20 infermieri può essere considerato rappresentativo del punto di vista degli infermieri generale. Le domande e la discussione sono volte alla messa a fuoco – nel modo più sincero e dettagliato possibile – del punto di vista del gruppo d’interessi. La strategia, molto usata dalle società di marketing e dal governo nelle loro attività di ricerca del consenso, presenta il vantaggio di essere economica ed efficiente, nonché idonea per ricavare dati qualitativi. Vi è però lo svantaggio – rispetto al questionario – di attingere a una fonte meno ampia e di conseguenza meno rappresentativa. Nell’ambito di un focus group vengono tipicamente utilizzate tecniche di brainstorming, seguite da discussione volte a esplorare le tematiche oggetto di studio. La conduzione di una sessione richiede inoltre un’abilità considerevole nell’evitare che i partecipanti vengano condotti a priori verso un determinato orientamento e nel permettere loro di esprimere i loro pareri in modo aperto e senza censura. La tecnica del focus group può essere utilizzata anche successivamente alla somministrazione di un questionario, per analizzarne e interpretarne i risultati. Ciò può avvenire in gruppi separati (infermieri, medici,….) oppure nell’ambito di gruppi di maggiori dimensioni, che riuniscano in una sede unica tutti i gruppi di stakeholders. Quest’ultima tecnica di autovalutazione verrà utilizzata per la costruzione del Manuale. 10 1.3. L’Albero della Qualità’ Considerate le analogie tra i modelli sopra citati si decide di trasferire al contesto clinico-assistenziale delle Cure di Terapia Intensiva lo strumento dell’albero della qualità, fondato sulla ricostruzione del percorso effettuato dal paziente all’interno delle stesse. Sulla base di tali presupposti è stata costruita la matrice del manuale illustrata nel diagramma n.1 11 “L’albero della qualità dell’assistenza infermieristica in CI”. Diagramma n°1 A LBERO D ELL AQ UALITA’ D ELL’ASSSIISTENZA STENZA IINFERMIERISTICA NFERMIERISTICA IIN NC I LL ALBERO DEL LA QUALITA’ DELL’AS CI FASI DELL’ESPERIENZA Accesso Ammissione Valutazione Presa in carico FATTORI DI QUALITA’ 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 accoglienza continuità tempestività valutazione iniziale bisogni/problemi priorità sicurezza e comfort ambiente appropriatezza interventi rispetto privacy comunicazione verbale/non verbale orientamento informazione utente e persone significative sistema di attese utente/famiglia interazione équipe assistenziale Progetto assistenziale Processo 9 assistenziale 9 9 Degenza Interventi assistenziali 9 9 Rivalutazione e revisione del progetto assist. 9 9 9 9 9 9 Aspetti assistenziali Dimissione Follow-up Aspetti amministrativi 9 9 9 9 9 Valutazione del paziente e della famiglia 9 9 9 Valutazione continua e globale bisogni/problemi Relazione d’aiuto Coinvolgimento utente, famiglia nelle decisioni assistenziali Integrazione multiprofessionale. Pianificazione assistenza personalizzata Appropriatezza interventi Protocolli, linee guida Prevenzione e controllo infezioni Sicurezza e comfort ambientale Continuità assistenza Documentazione Completezza documentazione Educazione, informazione Continuità dell’assistenza Programmazione di followup Coordinamento con altri servizi socio-sanitari Facilitazioni Chiarezza e disponibilità dei questionari di soddisfazione Gestione dei reclami 12 1.4. Le Fasi del Processo Elaborazione dello schema generale di accreditamento: a) Costruzione di un formulario che raccolga una serie di criteri ispirati all’albero della qualità dell’assistenza infermieristica in CI ed in riferimento ai Manuali sovraccitati b) Validazione teorica dei criteri da parte di professionisti del settore (Focus Group) c) Scelta dei criteri reputati più adatti ad ottemperare gli obiettivi d) Elaborazione del manuale di accreditamento e) Strutturazione del manuale (architettura, criteri ed indicatori, sistema di ponderazione) f) Sperimentazione del manuale (verifica dell’applicabilita`) In seguito alla verifica teorica dei criteri, che avverrà utilizzando sempre tecniche di consenso e la tecnica Delphi, si procederà alla sperimentazione del manuale all’interno della realtà di appartenenza al fine di verificarne l’affidabilità, fattibilità, precisione, accettabilità e la reale utilità nel diagnosticare le maggiori criticità all’interno delle dimensioni indagate. Si procederà quindi all’applicazione pratica dello strumento, in un servizio prescelto di CI allo scopo di applicare lo strumento in un servizio di CI degli ospedali dell’EOC allo scopo di valutare il livello di qualità raggiunto nell’assistenza infermieristica e di identificare le aree prioritarie necessitanti di miglioramento in questo settore, avendo come punto cardine di riferimento le esigenze e le attese del cittadino-cliente. 13 Le fasi del processo da perseguire sono sintetizzate nella figura 1. Figura n.1: percorso di elaborazione dello schema generale FASI TECNICHE analisi del percorso assistenziale dell’utente definizione delle fasi dell’esperienza Definizione delle caratteristiche della qualità dell’CI, secondo le tre dimensioni: percepita, professionale e gestionale Definizione priorità FASI SO SOCIALI Razionale: le fasi tecniche sono importanti per ricondurre le formulazione astratte a eventi specifici e osservabili, in modo da produrre il giusto tipo di formulazione. Coinvolgimento del gruppo infermieristico locale ed analisi del processo di flusso Consultazione allargata Definizione delle caratteristiche della qualità del processo e degli elementi di criticità Definizione priorità Razionale: le fasi sociali sono importanti per coinvolgere coloro che operano nei servizi e che dovranno impegnarsi per avviare il processo di autovalutazione e di raggiungimento dei livelli di eccellenza 14 1.4.1. LA CENTRALITA’ DEL PAZIENTE La centralità del paziente, come detto in precedenza, rappresenta il filo conduttore di questo processo di accreditamento. Si vorrà perciò estendere la consultazione prendendo in considerazione il punto di vista dei familiari dei pazienti ricoverati, in un periodo determinato, nella Terapia Intensiva relativamente a ciascuna fase dell’esperienza (fig. 2). Questa scelta, oltre che dall’approccio teorico assunto, scaturisce dalla necessità di ridefinire il prodotto in termini di esito di un processo interattivo. In questo modo la qualità viene correlata alla capacità dell’équipe infermieristica di coniugare insieme aspetti più strettamente tecnici con le esigenze, le aspettative e la soddisfazione del cliente. In tal senso, il processo di accreditamento é da intendersi come un ulteriore sviluppo della capacità professionale, che si traduce nella capacità di internalizzare, in fase di progettazione e di attuazione del progetto assistenziale, bisogni, esigenze ed aspettative del paziente e della sua famiglia.12 Figura 2: Modello del processo di flusso. Tratto e adattato da J. Ovretveit, 1996 Aspettative dell’utente Ammissione Degenza Unità degenza, domicilio, riabilitazione, lungodegenza Dimissione, trasfer., follow up Rivalutazione e revisione progetto Attuazione del progetto assist. Valutazione iniziale e progettazione assistenziale Accoglienza, presa in carico Ammissione Esperienze dell’utente Dimissione Follow up 15 1.4.2. ELABORAZIONE DEI CRITERI Stabilita la matrice del manuale, recante le dimensioni da indagare e i fattori di qualità identificati, si procederà alla graduale elaborazione dei criteri. La specificazione dei criteri si deve basare comunque sulla condivisione, utilizzando i gruppi di professionisti consultati per raggiungere un consenso intorno alle proposte formulate. Sarà questo un passaggio molto delicato ma potenzialmente ricco in termini formativi per tutti coloro che vi parteciperanno, per dover indurre un percorso di riflessione sul proprio operato, sulla coerenza di determinate scelte, sulle finalità di ciò che si fa e soprattutto sui risultati che, autonomamente e in integrazione con gli altri professionisti, si vuole garantire all’utenza dei servizi. Nella definizione dei requisiti di qualità, l’attenzione mira alle relazioni che si determinano fra paziente/persone significative e personale infermieristico, all’integrazione tra questi e le diverse figure operanti in CI e che intervengono all’interno del progetto assistenziale e uno dei valori che concorrono a determinare il giudizio, è essere “patient centered”. 1.5. Risultati Lo strumento proposto per la valutazione della qualità dell’assistenza all’interno delle CI é il MANUALE DI ACCREDITAMENTO. Esso dovrà comprendere un numero di criteri (generali, specifici, subspecifici) organizzati in 14 DIMENSIONI, a loro volta aggregate in due grandi funzioni: funzioni centrate sul paziente e funzioni organizzative (figura 3). Le funzioni centrate sul paziente si devono incentrare sulla persona assistita e comprendono criteri la cui valutazione esplora essenzialmente due elementi:13 ⇒ l’attività svolta dal personale (valutazione del processo); questo orientamento si fonda sull’assunto secondo cui se il processo é corretto, vi sono buone probabilità che i risultati siano idonei; 16 ⇒ i risultati che tale attività realizza a beneficio degli utenti (valutazione degli esiti). Le funzioni organizzative saranno incentrate sui processi gestionali, ponendo l’attenzione sui diversi aspetti della “struttura organizzativa” che possono influire sulla qualità dell’assistenza infermieristica, vale a dire sui fattori che esprimono la capacità operativa complessiva e integrata del servizio, che deve aver identificato e sancito determinati criteri di qualità attesi, coerenti con la propria impostazione filosofica e strategica. La misura di questi processi può indicare la capacità dell’organizzazione di sostenere l’assistenza infermieristica. Figura 3: architettura del manuale FUNZIONI CENTRATE SUL PAZIENTE 1. Accesso del paziente all’unità di cura 2. Accoglienza 3. Valutazione iniziale e presa in carico 4. Progetto assistenziale 5. Processo assistenziale 6. Gestione di specifiche situazioni clinicoassistenziali 7. Prevenzione del rischio di complicanze 8. Assistenza terminale e sospensione delle cure 9. Continuità assistenziale 10. Follow-up FUNZIONI ORGANIZZATIVE 11. 12. 13. 14. Direzione Formazione e ricerca Valutazione e miglioramento qualità Gestione delle informazioni Per ciascun criterio saranno esplicitati i livelli di performance distribuiti su una scala, non sempre presente per intero, che comprende un punteggio da 1 a 5, dove 1 rappresenta il livello più alto o di eccellenza e 5 il livello più basso o di assenza di corrispondenza al criterio. Ai fini della valutazione si propone un sistema di ponderazione a punti, la cui somma totale é di 1000 punti. Per ogni dimensione da indagare si deve definire un punteggio totale massimo e, di conseguenza, ad ogni criterio sarà assegnato un valore in punti, la cui somma servirà per valutare il livello di qualità raggiunto sia nella singola dimensione che nell’intera fase dell’esperienza considerata. In questo modo sarà possibile, in fase applicativa, stabilire delle priorità di valutazione e di intervento di miglioramento. 17 1.6. Target L’intento di questo lavoro sarà quindi quello di tentare di rispondere al quesito succitato cercando di costruire uno strumento di valutazione (il manuale di accreditamento di eccellenza), basato su criteri appropriati e condivisi da professionisti esperti, atti a valutare la specificità disciplinare dell’assistenza infermieristica nell’ambito della Terapia Intensiva. Tuttavia è importante non sottovalutare alcuni quesiti correlati a qualsiasi strumento di misurazione: 9 É possibile rendere misurabili gli aspetti processuali di un servizio complesso e per definizione dinamico e poco standardizzabile, quale quello sanitario? 9 E’ possibile fare un uso dello strumento conforme alle finalità per cui é nato, senza incorrere in inutili prassi burocratiche o dimenticarlo in qualche cassetto? L’accreditamento, abbiamo visto, si basa su criteri e indicatori (di processo e di risultato) che non dovrebbero avere caratteristiche statiche e formali, bensì di flessibilità e dinamicità con valore prospettico. La difficoltà concettuale e pratica sta proprio nel tradurre in descrizioni pertinenti e credibili oltre che misurabili, quegli aspetti di relazione, di funzionalità e di dinamicità che caratterizzano i processi; in questo sforzo di “oggettivazione” il rischio é quello di incorrere in una eccessiva burocratizzazione dei processi o in una eccessiva staticità, il che non facilita la buona qualità gestionale e professionale. Certo é che un sistema organizzativo va pensato in funzione dei risultati da garantire ai suoi clienti, quindi il punto di misura e di riferimento sono i risultati, ma le attività attraverso le quali questi risultati vengono raggiunti sono lo strumento di lettura dell’organizzazione. Il coinvolgimento dei professionisti a partire dalla fase iniziale, può aiutare a superare buona parte delle difficoltà, in quanto contribuirebbe a sviluppare nelle organizzazioni e negli stessi operatori, quella cultura di responsabilità e trasparenza su cui si fonda la 18 filosofia dell’accreditamento, cultura senza la quale non é possibile avviare alcun percorso di miglioramento della qualità dei servizi. La definizione consensuale di livelli di qualità tendenti all’eccellenza, rende gli stessi raggiungibili ed accentua il carattere di volontarietà del processo valutativo. Quale uso fare dello strumento? Indubbiamente l’uso che se ne desidera fare non può che essere vantaggioso per l’ambiente di lavoro, per i professionisti e per i “manager” delle organizzazioni, se non viene disattesa la finalità per cui é nato o, come afferma Scrivens, se non si modifica da modello professionale, formativo e di supporto a modello di controllo, rendendo gli standard piccoli ostacoli da scavalcare, piuttosto che linee guida per la buona pratica. A questo proposito diventa strategico il ruolo dei manager, i quali ...vedono il mondo con occhi diversi e hanno modelli e aspettative diversi da quelle dei professionisti: il loro sguardo abbraccia infatti interessi sociali e collettivi più ampi . Lo sviluppo del manuale dovrà pertanto avvenire con particolare attenzione alle normative professionali e sanitarie vigenti che, non solo richiamano alla qualità tecnicoprofessionale ed ai risultati di salute, ma anche alla responsabilizzazione ed alla capacità di collaborare dei cittadini/utenti nei processi di mantenimento e/o recupero della salute, nella prospettiva di perfezionare lo strumento al fine di pervenire ad un riconoscimento più ampio dello stesso e di garantire, in modo diffuso, valori quali l’equità, l’eticità, la correttezza professionale, la trasparenza e la sicurezza per i pazienti/clienti. 19 2. IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE PRESSO IL SERVIZIO DI CURE INTENSIVE 2.1. La definizione dei professionisti del settore nella validazione tecnica dei criteri proposti, nonché la proposti di eventuali criteri Al fine di garantire un compromesso accettabile tra il tempo, tendenzialmente poco, che gli attori possono mettere a disposizione per il processo di autovalutazione ed il tempo, tendenzialmente molto, necessario per ottenere dei riscontri dettagliati, si è ritenuto opportuno definire i criteri ispirati all’albero della qualità dell’assistenza infermieristica in CI ed al Manuale della JCAHO14 (Joint Commission on Accreditation Health Care Organization), Commissione americana per l’accreditamento delle organizzazioni sanitarie , all’IGEQSI (Instrument Global d’Evaluation de la Qualité de Soins Infermiers), strumento di misurazione della qualità dell’assistenza infermieristica progettato e sperimentato nel Quebec in Canada15, al Flow Process Model proposto da J. Ovretveit16, al modello degli scostamenti proposto da Parasuraman et al..17 L’autore si è avvalso come detto sopra della consulenza del gruppo infermieristico della U.T.I dell’ASL di Asti che nel 2001 ha già redatto un simile manuale. 20 2.2. I Gruppi di Lavoro Definiti i criteri sottoforma di questionario, occorre definire il gruppo di professionisti che avrà il compito di validare il questionario medesimo e di indicare quali siano i criteri più adatti per la stesura del Manuale di Accreditamento. Riallacciandoci alla tecnica di Delfi, che consiste nel selezionare un Gruppo di Esperti in varie discipline che sono di volta in volta consultati sulla credibilità di scenari ad essi prospettati e sulle eventuali modifiche da apportare al Manuale sottoposto al loro vaglio, unitamente al processo del consenso (vedi 1.3) con la tecnica di autovalutazione mediante Focus Group, che crea una dinamica cooperativa (tutti lavorano insieme per prendere la decisione migliore per il gruppo), si è deciso in tal senso di affidare tale incarico ai seguenti 4 gruppi di lavoro: • 9 Infermieri specializzati delle Cure Intensive dell’Ospedale Beata vergine di Mendrisio • 4 Infermieri specializzati delle Cure Intensive dell’ Ospedale San Giovanni di Bellinzona • Al Capo Servizio delle Cure Intensive dell’OBV Mendrisio ed al Direttore Sanitario e Primario dell’OBV Mendrisio (questo rappresenta il Gruppo di Lavoro formato da medici) • Al Responsabile della Formazione degli Infermieri in Cure Intensive della SSCI Bellinzona Questi gruppi dovranno dunque esprimere un livello di consenso dei criteri scelti, mediante: 9 il sistema di valutazione riportato al punto 2.3 9 impressioni, consigli sulla specificità dei criteri 9 proposta di nuova criteri 21 Ciò viene attuato nell’ottica di identificare i criteri più adatti ad allestire il Manuale di Accreditamento conclusivo. Dopo aver ordinato l’architettura del manuale, si è avuta una riunione coi gruppi di lavoro, non in seduta plenaria (impossibilità di conciliare i propri impegni anche in funzioni dei turni ospedalieri), ma Gruppo per Gruppo, chiedendo loro di esprimere osservazioni critiche sul manuale in generale e sui criteri in termini di: • valutazione qualitativa di ogni singolo criterio • chiarezza e comprensibilità dei criteri • misurabilità e possibilità di rilevazione dei criteri • importanza dei criteri ai fini di una valutazione qualitativa dell’assistenza infermieristica Il 10 aprile 2003 i Gruppi di Lavoro hanno ricevuto il questionario con relative spiegazioni. Il questionario è stato accompagnato da una brochure indicante le istruzioni di compilazione del questionario medesimo. Il sottoscritto era sempre raggiungibile via telefonica o via posta elettronica per ulteriori spiegazioni. Il termine di consegna è stato fissato per il 2 maggio; dei 15 questionari distribuiti, 14 sono rientrati regolarmente. Diverse i contatti fra l’autore ed i componenti dei Gruppi, per spiegazioni inerenti alla domande, che in alcuni casi non sono state di immediata comprensione. I Gruppi di Lavoro, individuati per area di competenza, non hanno intereagito fra di loro, ma la discussione è avvenuta in seno unicamente ai gruppi di Lavoro stessi. In particolare grazie alla consulenza dei Gruppi di Lavoro: 9 sono stati mantenuti i criteri giudicati chiari e misurabili (mediante la scala di valutazione riportata al punto 3.3.) 9 sono stati eliminati i criteri giudicati eliminabili 9 sono state aggiunte le specificazioni necessarie a criteri poco chiari 9 sono stati aggiunti nuovi criteri. 22 Il questionario consegnato ai Gruppi di lavoro e riportato nelle seguenti pagine. I questionari completati dai Gruppi di Lavoro sono stato oggetto di analisi ed è stata allestita una graduatoria dei criteri medesimi, per poter procedere alla selezione stabilita a priori. 2.3. Lo schema di valutazione del questionario Ad ogni attore viene chiesto di indicare il proprio giudizio ai diversi criteri prescelti, secondo il seguente schema di valutazione: Importante 5 punti mediamente importante 3 punti poco importante 0 punti assolutamente irrilevante -3 punti domanda lasciata in bianco 0 punti Oltre a ciò, al termine di ogni sottocategoria o dimensione, i Gruppi di Lavoro, liberamente, possono porre considerazioni, aggiunte, precisazioni e proporre nuovi criteri. Una volta raccolte le scelte dei gruppi di lavoro si procederà alla selezione dei criteri medesimi in base a quanto segue: 9 per ogni sottocategoria verranno selezionati a far parte del Manuale di Accreditamento i migliori criteri che presenteranno il coefficiente di punti maggiore, in misura del 6080% dei criteri proposti, almeno che tutti i criteri del sottogruppo siano superiore ai 4 punti. In questo caso tutti i criteri con media finale totale superiore a 4 sono selezionati 9 un criterio per essere selezionato deve raggiungere la media finale totale di 3 punti, almeno che questa misura non implichi il fatto che il sottogruppo non presenti almeno un criterio di valutazione. 23 In questo caso, il miglior criterio del sottogruppo verrà selezionato. Esempio: Sottocategoria Xy Criterio A punti 20 media punti 5.0 Criterio B punti 18 media punti 4.5 Criterio C punti 16 media punti 4.0 Criterio D punti 14 media punti 3.5 Criterio E punti 12 media punti 3.0 Criterio F punti 10 media punti 2.5 Criterio G punti 0 media punti 0 Criterio H punti -4 media punti -1.0 Vengono scelti i criteri A, B, C, D, E cioè i migliori 5 su 8 (62.5%). F scartato in quanto non raggiunge la media finale di 3 punti. 2.3.1. Ponderazione dei Gruppi di Lavoro Non vi sono fattori di ponderazione. Ogni Gruppo è ponderato per un coefficiente 1. Ogni indicatore avrà una media di Gruppo. La media dei 4 Gruppi per indicatore stabilirà la media finale totale dell’indicatore. Sebbene ogni Gruppo abbia comunque lo stesso peso ponderale, nell’ottica di attribuire un punteggio totale alle singole dimensioni, l’autore terrà conto della valutazione dei Gruppi, assegnando punteggi superiori alle dimensioni reputate dai Gruppi di maggior importanza. 24 3. IL QUESTIONARIO 3.1. La struttura del questionario Il questionario comprende dunque 2 categorie, 14 sottocategorie, per un totale di 124 criteri, dei quali circa un centinaio dovranno comporre il Manuale di Accreditamento. L’aggregazione avviene nel modo seguente (in parentesi i criteri per sottocategoria): A. FUNZIONI CENTRATE SUL PAZIENTE 1. Accesso (5) 2. Accoglienza (6) Ammissione A 3. Valutazione iniziale e presa in carico (17) 4. Progetto Assistenziale (7) 5. Processo assistenziale (14) Degenza D 6. Gestione di specifiche situazioni clinico-assistenziali (13) 7. Prevenzione del rischio di complicanze (3) 8. Assistenza terminale e sospensione delle cure (4) 9. Continuità assistenziale (10) 10. Follow – up (2) Trasferimento T B. FUNZIONI ORGANIZZATIVE 11. Governo, leadership, direzione (GLD) (19) 12. Formazione e ricerca (FR) (8) 13. Valutazione e miglioramento della qualità (VQ) (10) 14. Gestione delle informazioni (GI) (6) Nelle pagine seguenti viene riportato il questionario consegnato ai Gruppi; la brochure di accompagnamento (istruzione all’uso) non viene allegata. 25 In neretto e sottolineato significa criterio selezionato, mentre in corsivo indica non selezionato. La Griglia Riepilogativa, che seguirà al punto 4.3., esprime le preferenze nel dettaglio dei singoli criteri dai Gruppi di lavori. 3.2. I Criteri FASE DELL’ESPERIENZA: Ammissione (A) Accesso (A1) A 1.1 A tutti i pazienti viene garantito l’accesso appropriato all’assistenza intensiva fornita all’interno del Centro di Rianimazione o Unità di Terapia Intensiva sulla base dei loro bisogni di salute A 1.1.1 L’équipe multiprofessionale ha esplicitato i criteri di appropriatezza per l’ammissione degli utenti in CI importante mediamente importante poco importante assolutamente irrilevante A 1.1.2 I criteri di appropriatezza sono stati formulati con il contributo dei membri dell’équipe multiprofessionale. Evidenza data dall’avvenuta documentazione dei partecipanti al gruppo di lavoro, tra cui infermieri importante mediamente importante poco importante assolutamente irrilevante 26 A 1.1.3 Ogni paziente all’ingresso é valutato sulla base degli indicatori di gravità adottati. L’evidenza é data dalla presenza di una scheda – paziente chiaramente compilata e presente all’interno della cartella sanitaria oppure su sistema informatico importante mediamente importante poco importante (non verranno più riportati assolutamente irrilevante i livelli di performance) A 1.2 L’accesso all’assistenza fornita nella CI avviene in modo tempestivo, sicuro e coordinato A 1.2.1 Sono previste all’interno delle CI procedure specifiche di risposta immediata ai bisogni del paziente e di organizzazione delle risorse necessarie Evidenza data dalla presenza di documentazione di procedure di risposta immediata e di organizzazione delle risorse necessarie A 1.2.2 E’ documentato nella cartella sanitaria che le procedure previste vengono sistematicamente applicate per tutti i pazienti Dovrebbe essere esplicitata l’eventuale causa di scostamento qualora non fosse possibile applicare le procedure previste Accoglienza (A2) A 2.1 Il paziente viene accolto tenendo conto della centralità della sua persona, in coerenza con la filosofia assistenziale adottata dal gruppo infermieristico A 2.1.1 Il gruppo infermieristico adotta modalità codificate per l’accoglienza del paziente e della sua famiglia in CI 27 Per modalità codificate si intende un protocollo o indicazioni procedurali di accoglienza A 2.1.1.1 Esiste un documento scritto che descrive le modalità di approccio e di intervento da parte degli infermieri A 2.1.2 L’indicazione procedurale adottata esplicita i seguenti elementi qualificanti riferibili al processo assistenziale: a) Modalità di relazione con il paziente e la sua famiglia per facilitare l’impatto con la situazione critica b) Acquisizione delle informazioni utili per impostare l’assistenza c) Attività di informazione – comunicazione volte all’orientamento dei familiari e del paziente all’interno delle CI e dei servizi ad essa connessi A 2.1.3 Tutti i pazienti vengono accolti secondo la procedura adottata dal gruppo infermieristico La valutazione di questo criterio può avvenire attraverso la revisione delle cartelle infermieristiche all’interno delle quali é compresa una scheda – paziente relativa alla procedura di accoglienza A 2.1.4 Viene motivato sulla cartella infermieristica per quale paziente non é stato possibile o é risultato problematico realizzare l’accoglienza come da procedura A 2.1.5 Il paziente e la famiglia asseriscono che l’attività di accoglienza ha risposto ai bisogni percepiti in questa fase La valutazione di questo criterio é effettuabile attraverso l’analisi dei risultati di interviste e/o questionario somministrato all’universo dei pazienti e/o familiari presenti nell’UTI nella giornata scelta oppure attraverso i risultati dei questionari di soddisfazione somministrati periodicamente. 28 Valutazione iniziale e presa in carico (A3) A 3.1 E’ dichiarata formalmente e sostenuta una filosofia assistenziale fondata sull’impegno a rispondere in modo individualizzato e globale alle esigenze dell’utenza A 3.1.1 Esiste un documento in cui é dichiarata la filosofia assistenziale seguita dal gruppo infermieristico A 3.1.2 Esiste evidenza che la filosofia assistenziale seguita dal gruppo contiene precisi riferimenti a: a) centralità del paziente e della sua famiglia b) qualità tecnica delle prestazioni c) qualità organizzativa d) buon uso delle risorse A 3.1.3 Il documento é stato formulato in modo che sia leggibile e interpretabile dall’utenza delle CI La leggibilità e interpretazione sono date dall’uso di un linguaggio semplice e diretto, eventualmente corredato di figure, con esplicitazione delle sigle utilizzate A 3.2 Esiste evidenza che la valutazione iniziale dei bisogni del paziente viene effettuata in un tempo che sia in rapporto alla gravità dei problemi. A 3.2.1 Sono state elaborate dal gruppo multiprofessionale indicazioni procedurali finalizzate a valutare con tempestività lo stato funzionale del paziente Possono essere presenti algoritmi decisionali per ogni problema clinicoassistenziale o “clinical pathways” atti a uniformare l’approccio degli operatori e a ridurre gli step non necessari 29 A 3.2.2 Le indicazioni procedurali elaborate: a) sono aggiornate secondo le evidenze scientifiche b) sono chiaramente in vista e interpretabili c) riportano i nomi degli autori o referenti A 3.2.3 Lo stato funzionale del paziente viene valutato secondo le indicazioni procedurali concordate. Per stato funzionale si intende bisogni fisici, abilità mentale, dolore A 3.2.4 I risultati della valutazione iniziale sono documentati negli strumenti informativi adottati dall’équipe infermieristica Per strumenti informativi si intende la scheda di valutazione iniziale presente nella cartella infermieristica e/o altri strumenti facenti parte della documentazione sanitaria A 3.2.5 L’accertamento infermieristico effettuato include le diagnosi relative agli aspetti psico-sociali del paziente, in particolare: a) la descrizione delle risorse facenti parte del “sistema paziente” b) la descrizione delle reazioni del paziente alla situazione di criticità e ai primi interventi assistenziali c) la descrizione delle reazioni dei familiari Evidenza data dalla cartella infermieristica adottata o schede per l’accertamento A 3.2.6 Le modalità utilizzate per completare l’accertamento infermieristico di ogni paziente comprendono: a) Valutazione della documentazione infermieristica e clinica presenti b) Strumenti di misurazioni oggettive e di valutazioni soggettive c) Coinvolgimento dei familiari d) Coinvolgimento del team assistenziale 30 A 3.2.7 Esiste evidenza documentale che l’accertamento infermieristico viene completato in un tempo che non sia superiore alle 24 ore dall’ammissione del paziente in CI La corretta e completa documentazione infermieristica rende disponibili i dati per tutti coloro che si prenderanno cura del paziente A 3.3 Le modalità di presa in carico del paziente rispettano il principio di personalizzazione dell’assistenza A 3.3.1 Sono stati formulati criteri o procedure operative per stabilire le modalità di presa in carico del paziente in coerenza con il principio di personalizzazione dell’assistenza Evidenza data dall’esistenza di un documento scritto in cui risultano formalizzati e condivisi da tutta l’équipe infermieristica i criteri o le procedure operative A 3.3.2 I criteri o le procedure operative formulate per stabilire le modalità di presa in carico del paziente vengono regolarmente applicati A 3.3.3 Nella decisione relativa a quale Infermiere prenderà in carico il nuovo paziente vengono tenuti in considerazione elementi relativi a: a) livello di competenza dell’infermiere in relazione alla severità/complessità del paziente b) impegno assistenziale – organizzativo globale 31 A 3.4 Viene garantito un ambiente terapeutico finalizzato a far sì che il paziente e la sua famiglia si sentano tutelati, seguiti e liberi di esprimersi rispetto all’esperienza di malattia A 3.4.1 Esiste evidenza che gli infermieri attuano strategie finalizzate a far sì che il paziente e la sua famiglia possano superare i problemi psicologici e di adattamento, attraverso: a) tecniche di comunicazione per la comprensione e l’allontanamento dei motivi di stress b) possibilità di dialogo con lo psicologo c) possibilità di partecipare a gruppi di auto aiuto A 3.4.2 Vi è evidenza che il bisogno di privacy del paziente e della famiglia é tenuto in considerazione, attraverso: a) applicazione delle procedure per il trattamento dei dati personali b) attività finalizzate a tutelare il bisogno di comfort e di riservatezza c) indicazioni procedurali per la custodia degli effetti personali e di valore A 3.4.3 A tutti i pazienti e i familiari viene assicurato il bisogno di comfort e riservatezza durante gli interventi assistenziali infermieristici, l’osservazione e le prestazioni diagnostico-terapeutiche anche di tipo invasivo A 3.4.4 I pazienti e i familiari non riferiscono esperienze di discomfort e scarsa riservatezza. La valutazione di questo criterio può avvenire attraverso l’analisi dei risultati dei questionari di soddisfazione periodicamente somministrati ai pazienti e ai familiari. 32 FASE DELL’ESPERIENZA: DEGENZA (D) Progetto assistenziale (D1) L’obiettivo principale dell’équipe infermieristica é fornire al paziente un’assistenza sicura, efficace ed appropriata, nel rispetto della sua unicità. Un setting che supporta e risponde ai bisogni delle persone assistite richiede un elevato livello di pianificazione e coordinamento. Tali attività comprendono la pianificazione e l’attuazione del progetto assistenziale per ciascun paziente, la valutazione continua dei risultati raggiunti, la modificazione del progetto quando necessario, la pianificazione della dimissione o del trasferimento. I risultati dell’assistenza dipendono da un buon livello di integrazione dei professionisti coinvolti nel progetto assistenziale e dalla partecipazione dell’utente e/o dei familiari alle decisioni assistenziali. D 1.1 Per ogni paziente l’équipe multiprofessionale garantisce la realizzazione del progetto assistenziale in modo individualizzato, coerentemente con la filosofia assistenziale adottata e con le evidenze scientifiche disponibili D 1.1.1 Il progetto assistenziale viene formalizzato per iscritto D 1.1.2 Esiste evidenza che le decisioni assunte per la definizione del progetto assistenziale individualizzato si basano su prove di efficacia. L’evidenza é data dalla documentazione nella cartella sanitaria della pertinenza delle informazioni scientifiche necessarie per la formulazione del progetto assistenziale D 1.1.3 Il progetto assistenziale prevede la partecipazione di un infermiere individuato come responsabile e il coinvolgimento dei familiari nel processo decisionale 33 D 1.1.4 Il paziente e i familiari vengono informati dall’équipe multiprofessionale sulle modalità di partecipazione alle decisioni assistenziali. Evidenza data dall’esistenza di una procedura formalizzata. Il coinvolgimento dei membri della famiglia nel progetto assistenziale aiuta l’équipe a comprendere la situazione e a costruire una relazione di fiducia a supporto dei processi decisionali. D 1.1.5 All’interno del progetto assistenziale sono indicate le risorse esterne all’UTI attivabili in relazione a specifici bisogni del paziente e/ o dei familiari D 1.2 Il progetto assistenziale viene valutato sistematicamente sulla base di precisi indicatori di risultato D 1.2.1 Vengono realizzati incontri di sintesi e di valutazione degli interventi previsti all’interno del progetto assistenziale Evidenza data dalla documentazione sanitaria in cui risulta che é stata verificata la congruenza tra esiti previsti, esiti raggiunti e interventi attuati D 1.2.2 I risultati di tali incontri vengono utilizzati per rivedere gli obiettivi e gli interventi diagnostico-terapeutici-assistenziali. Processo assistenziale infermieristico (D2) D 2.1 L’équipe infermieristica sviluppa programmi assistenziali standardizzati come base su cui lavorare in modo personalizzato ed in relazione alle evidenze scientifiche I programmi assistenziali standardizzati costituiscono uno strumento che consente di distinguere l’assistenza infermieristica da quella medica, definire gli ambiti di integrazione professionale, fornire un’assistenza personalizzata, conciliare qualità dell’assistenza con contenimento dei costi, aggiornare le conoscenze e le modalità operative 34 D 2.1.1 Sono definiti programmi assistenziali standardizzati che riflettono il percorso di cura del paziente in CI per problemi di salute specifici Evidenza data dall’esistenza di documentazione specifica in cui sono raccolti i programmi assistenziali standardizzati D 2.1.2 I programmi assistenziali standardizzati si basano sull’evidenza scientifica, sono condivisi dall’intera équipe infermieristica e riflettono l’unicità del paziente D 2.1.3 Esiste evidenza che per ciascun paziente l’équipe infermieristica discute e socializza il programma assistenziale personalizzato L’evidenza é data dalla documentazione infermieristica in cui risultano i risultati dei momenti di socializzazione del programma assistenziale D 2.1.4 Nel programma di assistenza personalizzato sono dichiarati: a) Le diagnosi infermieristiche attuali e potenziali b) Gli obiettivi assistenziali relativi ai problemi attuali e potenziali c) Il piano degli interventi infermieristici autonomi e su prescrizione, in base al criterio di priorità d) I tempi e le modalità per la valutazione del processo e dei risultati assistenziali D 2.1.5 Viene assicurata la continuità assistenziale attraverso l’integrazione con l’équipe medica, i servizi di supporto, il fisioterapista e/o altri operatori che intervengono nel programma assistenziale D 2.1.6 Per ogni paziente, turno dopo turno, sono documentati nella cartella infermieristica i problemi individuati, gli interventi infermieristici attuati, i risultati attesi e raggiunti 35 D 2.2 Sono indicate ed applicate strategie di coinvolgimento del paziente e dei familiari all’interno del programma di assistenza personalizzato (PAP) L’équipe infermieristica identifica le risorse interne del paziente e dei familiari, quale strategia per rinforzare l’autonomia e la partecipazione al processo soprattutto in situazioni specifiche caratterizzate da malattie progressive croniche ( polmonari, neuromuscolari...) D 2.2.1 Esiste evidenza che l’infermiere che ha in carico il paziente e i familiari discutono gli obiettivi del PAP e le aspettative rispetto alla qualità di vita Evidenza data dalla pianificazione e dalla realizzazione di momenti di incontro tra l’infermiere, i familiari e il paziente, documentati nella cartella infermieristica D 2.2.2 Al paziente e ai familiari viene data l’opportunità di partecipare attivamente ad alcune attività assistenziali sotto la guida e la supervisione dell’infermiere di riferimento Incoraggiare i familiari e il paziente a partecipare ad alcune attività assistenziali (ad esempio il mantenimento dell’igiene della bocca, delle mani, aiuto nell’alimentazione ....) aumenta la capacità di adattamento e facilita l’interazione di supporto tra paziente e famiglia. La valutazione del criterio avviene attraverso la revisione della documentazione infermieristica D 2.2.3 L’attività di guida e di supervisione dell’infermiere é supportata da interventi educativi pertinenti che riflettono le esigenze del paziente. La realizzazione degli interventi educativi é documentata nella cartella infermieristica D 2.2.4 La capacità di adattamento del paziente e della famiglia alla situazione clinico-assistenziale viene sistematicamente valutata sulla base di specifici indicatori di risultato 36 D 2.2.5 Esiste evidenza che entro i primi due giorni di degenza in UTI il paziente e i familiari sono in grado di a) indicare problemi immediati b) porre domande appropriate Per evidenza si intende che le capacità descritte ai punti sopracitati sono acquisite entro i primi due giorni di degenza in CI e documentate all’interno della cartella infermieristica D 2.3 Gli infermieri attuano strategie che favoriscono l’orientamento spazio-temporale del paziente all’interno dell’ambiente delle CI D 2.3.1 L’équipe infermieristica ha definito procedure formalizzate atte a favorire l’orientamento spazio-temporale del paziente all’interno dell’ambiente delle CI. D 2.3.2 Le procedure utilizzate individuano strategie di a) controllo degli stimoli in eccesso o insufficienti (rumori, luce, temperatura ambientale..) b) informazione sugli avvenimenti interni, in particolare correlate all’uso della tecnologia c) informazione sugli avvenimenti esterni, in particolare correlate all’ambiente familiare d) utilizzo di elementi utili all’orientamento quale orologi e calendari nel campo visivo del paziente Per evidenza si intende che le strategie descritte, se attuate, sono documentate nella cartella infermieristica. D 2.3.3 La documentazione infermieristica evidenzia che nei primi due giorni di degenza in CI il paziente non ha manifestato alterazioni sensorialipercettive correlate ad un inefficace orientamento spazio-temporale. La valutazione di questo criterio é possibile nelle situazioni in cui il paziente sia reattivo e non sia stato sottoposto a sedazione. 37 D 2.4 Esiste evidenza che il ritmo sonno-veglia del paziente viene mantenuto, nel rispetto dei suoi bisogni e delle esigenze diagnosticoterapeutico-assistenziali D 2.4.1 L’équipe infermieristica attua strategie terapeutiche di carattere psicologico-relazionale per coadiuvare l’impiego dei farmaci sedativi. L’impiego dei farmaci sedativi deve essere valutato caso per caso sulla base di sistemi di valutazione oggettivi e soggettivi. D 2.4.1.1 Vengono documentate sulla cartella infermieristica le strategie attuate e gli esiti raggiunti, per coadiuvare l’impiego dei farmaci sedativi Gestione di specifiche situazioni clinico - assistenziali (D3) Gli infermieri assumono un ruolo prioritario e di responsabilità nell’équipe multiprofessionale delle CI. Essi dovrebbero adottare protocolli assistenziali e/o linee guida che consentano di rispondere con sicurezza ed efficacia ai problemi dei pazienti e di prevenire il rischio di complicanze. Una pratica basata su prove di efficacia contribuisce in modo importante al miglioramento della qualità, alla riduzione dei tempi di degenza e dei costi all’interno delle CI D 3.1 L’équipe infermieristica ha formalizzato, in collaborazione con l’équipe medica, protocolli assistenziali e/o linee guida per la gestione delle situazioni clinico-assistenziali più rilevanti D 3.1.1 Sono presenti protocolli assistenziali o linee guida relativi a: a) gestione del paziente in svezzamento dalla ventilazione meccanica (V.M) b) gestione del paziente sottoposto a ventilazione assistita non invasiva c) gestione della sedazione e controllo del dolore d) gestione del paziente in nutrizione parenterale totale (NPT) e) somministrazione dei farmaci 38 D 3.1.2 I protocolli sono condivisi dall’équipe multiprofessionale D 3.2 Esiste evidenza che i protocolli assistenziali adottati rispondono a criteri di efficacia, sicurezza, accettabilità e applicabilità D 3.2.1 I protocolli assistenziali sono basati sulla valutazione sistematica delle migliori prove scientifiche disponibili Per valutazione sistematica si intende almeno ogni due anni e deve essere indicata la bibliografia consultata. D 3.2.2 L’équipe infermieristica applica i protocolli assistenziali elaborati per la gestione delle situazioni clinico-assistenziali descritte Questo criterio é valutabile attraverso il feed-back ricevuto sull’uso dei protocolli. D 3.2.3 L’équipe infermieristica documenta l’applicazione dei protocolli e le eccezioni legate al loro uso. Evidenza data dalla documentazione infermieristica. Per “eccezione” si intende l’esplicitazione della motivazione di scostamento dai protocolli. D 3.2.4 Sono esplicitati specifici indicatori di esito per valutare la compliance dei pazienti agli interventi previsti dai protocolli adottati D 3.2.5 Esiste evidenza che gli infermieri, nel gestire le situazioni clinicoassistenziali descritte, effettuano una valutazione sistematica delle risposte del paziente agli interventi ed eventuale compliance inefficace sulla base degli indicatori di esito Per evidenza si intende che i risultati della valutazione ed eventuale compliance inefficace sono documentati all’interno del sistema informativo in uso 39 D 3.2.6 Gli infermieri adottano una procedura formalizzata per il monitoraggio degli eventi sentinella e degli incidenti critici, potenzialmente evitabili, verificatisi durante l’attuazione del processo assistenziale Esistenza di un registro in cui vengono descritti gli eventi sentinella e gli incidenti critici D 3.2.7 La descrizione degli eventi sentinella é frutto di un lavoro comune di tutta l’équipe infermieristica E’ documentata la realizzazione di apposite riunioni nelle quali sono stati discussi gli eventi sentinella D 3.2.8 Vi é evidenza che vengono intraprese azioni di miglioramento in relazione agli eventi sentinella e agli incidenti critici Il registro degli eventi sentinella indica quali azioni di miglioramento sono state intraprese. D 3.3 Esiste evidenza che durante i trattamenti sostitutivi e conservativi messi in atto, il paziente e la famiglia sono coinvolti nei processi decisionali D 3.3.1 L’équipe multiprofessionale applica le procedure concordate per informare in modo appropriato il paziente e i familiari e renderli partecipi ai processi decisionali D 3.3.2 Le procedure concordate tengono conto del rispetto della privacy, della comprensibilità delle informazioni e delle reazioni psico-emotive D 3.3.3 I familiari e il paziente affermano di essere soddisfatti per le modalità con cui sono stati coinvolti nei processi decisionali Evidenza data dai risultati dei questionari di soddisfazione periodicamente somministrati al paziente e ai familiari dall’URP 40 Prevenzione del rischio di complicanze (D 4) D 4.1 L’équipe multiprofessionale ha elaborato linee guida e/o protocolli per la prevenzione del rischio delle complicanze per i pazienti in CI D 4.1.1 Le linee guida e/o i protocolli elaborati riguardano: a) la prevenzione delle polmoniti nosocomiali b) la prevenzione dell’ulcera da stress c) la nutrizione enterale precoce d) la prevenzione delle lesioni da pressione e dei danni da immobilità e) la prevenzione delle tromboembolie D 4.1.2 L’applicazione delle linee guida e/o protocolli avviene sulla base di criteri scientificamente validati di identificazione dei pazienti a rischio D 4.1.3 L’équipe infermieristica, in collaborazione con l’équipe medica, valuta sistematicamente la risposta del paziente alle misure di prevenzione adottate sulla base di specifici indicatori di esito Evidenza data dalla documentazione infermieristica in cui sono registrati gli interventi e gli esiti raggiunti Assistenza terminale e sospensione delle cure (D5) L’équipe infermieristica assicura, pianifica ed attua l’assistenza più appropriata per rispondere ai bisogni del paziente e dei familiari nelle situazioni della terminalità e della sospensione delle cure. Migliorare il supporto alla famiglia e il coinvolgimento in questa fase può aiutare a prendere decisioni legate alla sospensione delle cure e/o al prelievo multiorgano 41 D 5.1 L’équipe infermieristica ha elaborato indicazioni procedurali per garantire uniformità di comportamento nell’assistenza al paziente terminale e alla famiglia D 5.1.1 Sono presenti indicazioni procedurali per rispondere in modo appropriato ai bisogni del paziente e della famiglia nella fase della terminalità D 5.1.2 All’interno delle indicazioni procedurali elaborate sono esplicitati le finalità o outcomes e i principi guida dell’assistenza terminale D 5.1.3 Esiste evidenza che le indicazioni procedurali sono applicate in tutte le situazioni di terminalità Per evidenza si intende che é documentato nella cartella infermieristica l’avvenuta assistenza terminale secondo le indicazioni procedurali. D 5.1.4 L’assistenza terminale fornita prevede che: a) siano garantiti la privacy e il comfort ambientale b) sia permesso ai familiari di rimanere accanto al paziente c) siano soddisfatti i bisogni fisici e psico-sociali d) siano somministrate terapie palliative e) sia permesso al paziente e ai familiari di ricevere assistenza religiosa, se desiderato FASE DELL’ESPERIENZA: TRASFERIMENTO e FOLLOW-UP (T) Continuità assistenziale (T 1) Il trasferimento del paziente dalla CI dovrebbe essere opportunamente pianificato e documentato all’interno del progetto assistenziale. Linee guida o indicazioni procedurali per il piano di dimissione integrato nel progetto assistenziale aiutano l’équipe infermieristica ad attuare le strategie educative ed assistenziali pertinenti e coerenti con i bisogni del paziente e della famiglia, oltre che favorire la continuità dell’assistenza e la presa in carico all’interno del servizio che accoglierà il paziente. 42 T 1.1 L’équipe infermieristica, in collaborazione con l’équipe medica, ha elaborato indicazioni procedurali per il trasferimento del paziente, atte a garantire la continuità dell’assistenza T 1.1.1 Esistono indicazioni procedurali per il trasferimento del paziente, fondate su criteri condivisi con le Unità Operative di riferimento T 1.1.2 I criteri di trasferimento / dimissione sono stati diffusi a tutte le UUOO presso cui vengono riferiti i pazienti . Evidenza data dall’esistenza di circolare firmata per presa visione dai responsabili infermieristici e medici delle UUOO T 1.1.3 Le indicazioni procedurali formulate dall’équipe multiprofessionale sono applicate in tutte le situazioni ed é esplicitata la causa di scostamento E’ verificabile la presenza di documentazione all’interno del sistema informativo utilizzato T 1.1.4 All’interno delle indicazioni procedurali sono esplicitati il piano di trasferimento infermieristico e il piano di trasferimento in caso di urgenze od eventi imprevisti T 1.1.5 All’interno del piano di dimissione infermieristico sono chiaramente esplicitati: a) gli esiti raggiunti dal paziente a livello funzionale b) gli esiti raggiunti dal paziente a livello psico-sociale c) le necessità educative correlate a situazioni di cronicità e/o disabilità d) il livello di coinvolgimento dei familiari Per “chiaramente” si intende che sono rispettati i criteri di completezza e facile consultazione delle informazioni registrate in un’apposita scheda di dimissione infermieristica 43 T 1.1.6 La scheda di dimissione infermieristica é trasmessa all’équipe di riferimento in un tempo che consente di accogliere il paziente in modo sicuro e appropriato T 1.1.7 Esiste evidenza che l’accoglienza all’interno del servizio di riferimento avviene senza attese e disagi per il paziente e i familiari T 1.2 L’équipe infermieristica o l’infermiere di riferimento, nel periodo che precede il trasferimento, effettua interventi educativi diretti a sviluppare la capacità del paziente e della famiglia di gestire particolari programmi terapeutici di tipo conservativo, sostitutivo e/o riabilitativo (pazienti affetti da malattie polmonari croniche, neuromuscolari, neurovascolari, lesioni vertebromidollari...) T 1.2.1 Esiste evidenza che, nel periodo di degenza che precede la dimissione o trasferimento, l’infermiere affronta ambiti educativi prioritari ed adeguati alle esigenze del paziente. Per evidenza si intende sono documentati nella cartella infermieristica e nella scheda di dimissione gli interventi educativi iniziati. Prendere in considerazione i problemi del paziente stimola la persona a concentrare l’attenzione sul processo educativo e aiuta a stabilire un rapporto di fiducia con l’équipe del servizio di riferimento T 1.2.2 Gli ambiti educativi intrapresi riguardano: a) la conoscenza della malattia b) la capacità di controllare i sintomi c) la capacità di individuare i segni di peggioramento d) l’approccio all’utilizzo di eventuali presidi terapeutici a permanenza 44 T 1.2.3 La risposta del paziente e della famiglia agli interventi educativi viene valutata T 1.2.4 Sulla scheda di dimissione viene segnalato il livello di compliance del paziente e della famiglia agli interventi educativi iniziati Follow-up (T 2) T 2.1 L’équipe multiprofessionale applica modalità di follow-up dei pazienti dopo la dimissione o trasferimento dalle CI. T 2.1.1 Esiste un documento in cui sono esplicitate le modalità di follow-up T 2.1.2 Le modalità di follow-up sono condivise dall’équipe multiprofessionale e periodicamente applicate T 2.1.3 Sono in corso studi di valutazione della sopravvivenza e della Qualità di vita dei pazienti dopo la dimissione/trasferimento dalle CI. Governo, leadership, direzione (GLD) La qualità dell’assistenza infermieristica dipende anche da una leadership efficace, esercitata da coloro che ricoprono funzioni di direzione, governo clinico e coordinamento, al fine di rendere l’organizzazione un’efficace ed efficiente risorsa per la comunità ed i pazienti. Una leadership efficace inizia con la comprensione e il riconoscimento delle differenti responsabilità e dei ruoli e di come le persone interagiscono per raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione. Inoltre, contribuisce a ridurre i problemi di comunicazione fra i dipartimenti e i servizi e ad accrescere il livello di collaborazione, migliorando i risultati di salute della popolazione servita. 45 GLD 1.1 L’organizzazione delle CI ha definito la propria mission, gli obiettivi e le modalità organizzative coerentemente con gli obiettivi aziendali Dalla mission derivano gli obiettivi e le strategie, nonché gli orientamenti, che costituiscono la base per la progettazione, la messa in atto e la valutazione di tutte le attività della CI GLD 1.1.1 Esistono uno o più documenti programmatici in cui sono esplicitati: a) La mission del servizio b) Gli obiettivi generali e specifici c) Le strategie complessive, cioé i campi prioritari di azione d) Le principali attività per raggiungere gli obiettivi generali GLD 1.1.2 Gli obiettivi dichiarati tengono conto: a) della centralità del cliente e del suo diritto alla salute b) della qualità tecnica delle prestazioni c) della qualità organizzativa d) della sicurezza e la soddisfazione degli operatori e) del buon uso delle risorse f) dell’integrazione tra i dipartimenti e i servizi che concorrono agli stessi obiettivi GLD 1.1.3 Gli obiettivi dichiarati sono misurabili e dotati di sistema di monitoraggio GLD 1.1.4 Vi é evidenza che tutto il personale della UO é a conoscenza del piano programmatico 46 GLD 1.2 L’organizzazione interna é descritta in modo chiara ed é ufficialmente formalizzata GLD 1.2.1 Sono esplicitate le modalità organizzative interne e i rispettivi responsabili, medici e infermieristici Presenza di documentazione in cui risultano descritte le articolazioni interne e i nomi delle figure responsabili, individuati attraverso un confronto positivo GLD 1.2.2 Vi é evidenza che tutti i componenti dell’équipe multiprofessionale conoscono il documento GLD 1.3 Il coordinatore infermieristico attua strategie dirette a sviluppare negli infermieri professionalità e autonomia GLD 1.3.1 Esiste un documento in cui sono descritte a) le specifiche responsabilità di tipo assistenziale e organizzativo delegate agli infermieri b) gli obiettivi c) le attività e i tempi per la loro realizzazione d) i criteri per la valutazione dei risultati GLD 1.3.2 Vi é evidenza che il conferimento delle responsabilità é frutto di un processo di condivisione da parte dell’équipe infermieristica L’evidenza é data dalla presenza di uno o più verbali di riunione dai quali risultano gli infermieri partecipanti, gli obiettivi discussi e le decisioni assunte attraverso un confronto positivo GLD 1.3.3 Vi è evidenza che il coordinatore infermieristico valuta il raggiungimento dei risultati in rapporto agli obiettivi perseguiti con le attività delegate Evidenza data dalla presenza di documentazione in cui risultano la verifica dei risultati, le difficoltà incontrate nella gestione delle attività delegate e gli obiettivi di correzione o le strategie di superamento 47 GLD 2.1 Sono formalizzati momenti di riunione per sviluppare l’integrazione multiprofessionale GLD 2.1.1 Vengono effettuate periodiche riunioni multiprofessionali GLD 2.1.2 Le riunioni periodiche multiprofessionali affrontano strategie di a) formazione b) miglioramento organizzativo c) miglioramento della qualità assistenziale d) Evidenza data dalla presenza di verbale in cui risultano discusse le strategie relative agli ambiti descritti GLD 2.1.3 Vi é evidenza di partecipazione attiva dell’équipe multiprofessionale alle riunioni programmate Evidenza data dai verbali stilati in ogni riunione con riassunto dei temi discussi ed elenco dei partecipanti GLD 3.1 Sono definite le competenze professionali specifiche del personale infermieristico attese dall’organizzazione GLD 3.1.1 L’équipe infermieristica ha elaborato il profilo di competenza professionale specifica GLD 3.1.1.1 Esiste un documento in cui sono dichiarate le competenze specifiche dell’infermiere delle CI a partire dalle funzioni generali stabilite dal profilo professionale, dai problemi di salute dell’utenza servita e dai bisogni dell’organizzazione GLD 3.1.2 Il profilo di competenza é stato elaborato con il contributo dell’équipe multiprofessionale Sono presenti uno o più verbali di riunioni o relazione scritta con riassunto ed elenco dei partecipanti 48 GLD 4.1 Vi é evidenza di attenzione al clima organizzativo da parte delle figure con funzioni di direzione e governo della UO GLD 4.1.1 Sono previste modalità di monitoraggio del clima organizzativo a scadenze prestabilite GLD 4.1.2 Le modalità di monitoraggio adottate sono volte a misurare: a) tasso di partecipazione alle attività di formazione b) tasso di partecipazione alle attività di programmazione c) dati su attività scientifica e produzione di linee guida, protocolli d) numero di proteste dell’utenza e di altri servizi e) indice di turnover del personale f) tasso di assenza per malattie g) numero di procedure disciplinari GLD 4.1.3 Esiste evidenza che qualora si rilevino problemi vengono intraprese iniziative di miglioramento GLD 4.1.4 Vengono attuate, periodicamente, indagini sul grado di soddisfazione degli infermieri che riguardano aspetti legati a: a) coinvolgimento all’interno dell’organizzazione b) sviluppo personale e responsabilizzazione c) efficacia della comunicazione Per periodicamente si intende almeno ogni 2-3 anni GLD 4.1.5 Le figure con funzioni di direzione e governo utilizzano i risultati ottenuti dalle indagini per attuare interventi migliorativi Evidenza data dalla presenza di verbali di una o più riunioni in cui vengono discussi i risultati ottenuti e concordate le azioni di miglioramento 49 Formazione e ricerca (FR) Le CI possono contare su un numero appropriato di infermieri qualificati per rispondere con sicurezza ed efficacia ai bisogni di salute dei pazienti e ai bisogni dell’organizzazione. L’organizzazione pertanto promuove attività di formazione e di ricerca aventi per obiettivo la competenza infermieristica. FR 1.1 L’équipe infermieristica sviluppa un piano annuale di aggiornamento e di formazione continua coerente con gli obiettivi della UO e con le competenze attese FR 1.1.1 Il piano di formazione continua contiene: a) L’analisi dei bisogni formativi derivanti dal profilo di competenza b) La definizione degli obiettivi di apprendimento c) La definizione delle attività formative d) La pianificazione della valutazione dei risultati di impatto FR 1.1.2 Le attività formative previste riguardano a) Programmi di formazione specifica, inclusa la formazione all’utilizzo di tecnologia neoacquisita b) Attività di autoformazione c) Partecipazione a convegni internazionali, nazionali e regionali d) Esperienze professionali in sedi accreditate FR 1.1.3 Esiste evidenza che le attività formative previste nell’anno vengono effettivamente realizzate Per evidenza si intende che é documentata l’avvenuta partecipazione degli infermieri alle attività formative previste. 50 FR 1.1.4 Viene effettuata una verifica regolare dell’efficacia delle attività formative realizzate rispetto ai cambiamenti auspicati FR 1.1.5 Sono previsti momenti formalizzati in cui vengono socializzati con il gruppo i risultati delle attività formative All’interno del piano formativo risultano pianificati e attuati incontri per la socializzazione dei risultati formativi, riportati gli obiettivi e il nome degli infermieri FR 2.1 Esiste evidenza che l’équipe infermieristica viene coinvolta in attività di ricerca per migliorare la qualità delle prestazioni in terapia intensiva FR 2.1.1 Gli infermieri ricevono una formazione orientata alla applicazione dei risultati di studi di ricerca FR 2.1.2 L’équipe infermieristica partecipa attivamente a studi di ricerca volti a verificare l’efficacia degli interventi assistenziali rispetto a specifici quesiti clinici e/o l’efficacia del modello assistenziale adottato FR 2.1.3 Esiste evidenza che i risultati degli studi di ricerca effettuati sono utilizzati per modificare la pratica assistenziale. Questo criterio é valutabile solo nel caso in cui siano stati portati a termine studi di ricerca 51 Valutazione e Miglioramento della qualità (VQ) L’équipe infermieristica é attivamente coinvolta all’interno di strategie per la Qualità relative a problemi rilevanti per i clienti e per l’organizzazione, coerentemente con le politiche aziendali e dell’unità operativa. VQ 1.1 Esiste evidenza che l’équipe infermieristica é rappresentata all’interno dei programmi di miglioramento della qualità attivati all’interno della UO e/o del Dipartimento aziendale VQ 1.1.1 Esiste un documento che delinea le strategie e gli obiettivi per la qualità a livello della UTI e/o del Dipartimento aziendale coerentemente con i corrispondenti documenti aziendali VQ 1.1.2 Le strategie e gli obiettivi delineati sono periodicamente aggiornati sulla base: a) dei risultati delle attività di valutazione predisposte dalla UO o dall’azienda b) delle necessità dei pazienti e delle persone significative La valutazione di questo criterio avviene attraverso la documentazione messa a disposizione, dalla quale si evincono la periodicità e la modalità di aggiornamento. VQ 1.1.3 Gli infermieri, nell’ambito delle strategie delineate, ricevono una formazione orientata alla qualità VQ 1.1.4 All’interno della UO e/o del Dipartimento aziendale sono in corso progetti di miglioramento della qualità VQ 1.1.5 Esiste evidenza che gli infermieri sono impegnati nel o nei progetti di miglioramento della qualità in corso Evidenza data dalla documentazione relativa ai progetti di miglioramento in corso 52 VQ 1.1.6 All’interno dei progetti di miglioramento vengono anche affrontati problemi rilevanti per gravità o frequenza I problemi scelti possono essere inerenti ai risultati dell’assistenza fornita ai pazienti, all’organizzazione, alla qualità percepita. Essi derivano dagli eventi critici o eventi sentinella registrati VQ 1.1.7 Gli infermieri partecipano attivamente a programmi di valutazione della qualità dell’assistenza infermieristica percepita dai pazienti e dai familiari VQ 1.1.8 Esiste evidenza che i risultati derivati dai programmi di valutazione della qualità percepita sono utilizzati per intraprendere iniziative di miglioramento. VQ 1.1.9 Sono documentati i cambiamenti (organizzativi, tecnici...) derivati dalle iniziative di miglioramento VQ 1.1.10 Tutta l’équipe multiprofessionale é a conoscenza dei cambiamenti avvenuti in seguito alle iniziative di miglioramento 53 Gestione delle informazioni (GI) Fornire un’assistenza di qualità é un obiettivo che dipende in modo rilevante dalla qualità delle informazioni all’interno dell’organizzazione, fra questa e gli altri dipartimenti e i servizi di supporto. L’équipe infermieristica applica appropriati criteri di raccolta, gestione e utilizzo delle informazioni per migliorare i risultati dell’assistenza fornita all’utenza dell’organizzazione, attraverso l’uso del sistema informatico e/o cartaceo aziendale GI 1.1 All’interno della UO esiste un sistema informativo in grado di raccogliere, trasmettere e conservare tutte le informazioni necessarie al soddisfacimento dei bisogni di assistenza dei pazienti e alla gestione delle attività organizzative GI 1.1.1 Esiste un sistema informativo in grado di documentare con precisione le attività infermieristiche relative alla gestione dei processi assistenziali e organizzativi GI 1.1.2 Il sistema informativo utilizzato consente di garantire: a) la confidenzialità, la sicurezza, l’accuratezza delle informazioni e dei dati necessari b) la rapidità nelle comunicazioni all’interno e all’esterno del servizio Dovrebbero essere presenti procedure che esplicitano le responsabilità e le modalità di gestione dei dati e delle informazioni. GI 1.1.3 All’interno degli strumenti informativi utilizzati dall’équipe infermieristica sono documentati i dati e le informazioni relativi a: a) dati di ammissione b) anamnesi infermieristica c) dati clinici d) gravità delle condizioni del paziente e) processo assistenziale f) dati di dimissione/trasferimento 54 GI 1.1.4 Viene attuata una verifica periodica della validità del sistema informativo utilizzato Evidenza data dall’esistenza di procedure di verifica periodica, la cui applicazione è documentata GI 1.1.5 Esiste evidenza che l’équipe infermieristica utilizza i dati e le informazioni di competenza rilevati con il sistema informativo per a) valutare i risultati dell’assistenza b) valutare la complessità assistenziale e il carico di lavoro infermieristico GI 1.1.6 I report ottenuti dall’elaborazione dei dati e delle informazioni di competenza vengono portati a conoscenza di tutta l’équipe multiprofessionale e del servizio infermieristico 55 3.3. I Risultati dei Gruppi di Lavoro I Gruppi di Lavoro erano dunque composti secondo quanto riportato: 9 Responsabile Formazione Infermieri specializzati Cure Intensive, SSCI Bellinzona 9 Primario di Medicina dell’OBV di Mendrisio e Responsabile Medico Cure Intense 9 9 infermieri specializzati in CI dell’OBV di Mendrisio 9 4 infermieri specializzati in CI dell’OSG di Bellinzona La media finale di ogni criterio è stata calcolata dalla media aritmetica della valutazione espressa dai 4 Gruppi di Lavoro. Tale calcolo ha dato luogo alla selezione prevista. Viene riportata la Griglia Riepilogativa. Nella colonna “Media Finale Criteri” in Verde sono indicati i criteri selezionati, mentre in Rosso i criteri non selezionati, secondo i concetti espressi nel punto 3.3. (vedi sopra). Ulteriormente a ciò è stata calcolata la media finale di tutte le 14 dimensioni e la media finale delle 7 categoria, nell’ottica di attribuire i punteggi alle categorie ed alle dimensioni ponderando il giudizio espresso dai Gruppi di Lavoro. In numeri romani viene indicata la posizione ottenuta dalle 7 categorie, mentre il numeri arabi la posizione ottenuta dalle singole dimensioni. 56 Tabella 1. ssci medici inf OBV inf OSG media criteri finale A 1.1.1 5 5 4,1 3,75 4,46 A 1.1.2 5 5 4,1 3,25 4,34 A 1.1.3 5 5 5 3,25 4,56 A 1.2.1 5 5 3,67 4 4,42 A 1.2.2 5 3 3,34 2 3,34 media finale dimensione media finale categoria 4,22 (1°) A 2.1.1 5 3 2,78 1,5 3,07 A 2.1.1.1 5 0 2,44 2,75 2,55 A 2.1.2 5 3 4,67 4,5 4,29 A 2.1.3 3 3 0,34 1,5 1,96 A 2.1.4 5 3 -2,67 0,75 1,52 A 2.1.5 5 3 1,67 1,5 2,79 2,7 (3°) A 3.1.1 5 3 3,89 1,25 3,28 A 3.1.2 3 5 4,45 4,5 4,24 A 3.1.3 5 5 4,45 3,75 4,55 A 3.2.1 5 5 2 3,25 3,81 A 3.2 2 5 5 3,22 4,5 4,43 A 3.2.3 5 5 4,56 2,5 4,265 A 3.2.4 5 3 2,1 5 3,775 A 3.2.5 5 5 3,33 4,5 4,46 A 3.2.6 5 5 4,11 5 4,78 57 A 3.2.7 5 3 2,66 4 3,665 A 3.3.1 3 3 3,44 2,75 3,05 5 4,78 4,5 4,76 A 3.3.2 A 3.3.3 5 5 3,89 5 4,72 A 3.4.1 5 5 3,11 3,25 4,09 A 3.4.2 5 5 2,44 3,75 4,05 A 3.4.3 5 5 5 5 5 A 3.4.4 5 5 1,33 4,5 3,96 4,17 (2°) D 1.1.1 5 0 3,89 3,25 3,03 D 1.1.2 5 3 3,89 3,75 3,91 D 1.1.3 5 5 4,78 2 4,2 D 1.1.4 5 3 3,89 2,75 3,66 D 1.1.5 5 5 4,33 3,25 4,4 D 1.2.1 5 3 4,33 3,25 3,9 D 1.2.2 5 5 4,33 4 4,58 3,7 (V°) 3,96 (3°) D 2.1.1 0 3 4,56 3,5 2,76 D 2.1.2 0 3 5 4,5 3,12 D 2.1.3 5 3 4,33 2 3,58 D 2.1.4 5 3 4,33 1,5 3,46 D 2.1.5.1 5 5 3,33 3,75 4,27 D 2.2.1 5 5 3,67 2 3,92 D 2.2.2 5 3 2,67 3,25 3,48 58 D 2.2.3 5 0 4,1 3,25 3,09 D 2.2.4 5 0 4,1 3 3,02 D 2.2.5 5 3 3,56 3,25 3,7 D 2.3.1 5 5 2,44 2,75 3,8 D 2.3.2 5 3 3,33 2,5 3,46 D 2.3.3 3 0 3,44 4,5 2,73 D 2.4.1.1 5 3 2,89 3,75 3,66 3,43 (5°) D 3.1.1 5 5 3,89 4,5 4,6 D 3.1.2 5 5 5 5 5 D 3.2.1 5 3 5 5 4,5 4,37 D 3.2.2 5 5 4 4,67 D 3.2.3 5 5 1,89 3,25 3,78 D 3.2.4 5 5 3,67 4 4,42 D 3.2.5 5 3 2,67 3,75 3,6 D 3.2.6 5 3,67 2 3,56 D 3.2.7 5 3,78 3,25 4,01 D 3.2.8 5 3,89 3,5 4,13 D 3.3.1 5 5 4,56 4,5 4,76 D 3.3.2 5 5 5 5 5 D 3.3.3 5 5 5 4 4,75 4,36 (1°) D 4.1.1 5 5 2,78 5 4,44 D 4.1.2 5 5 2,78 5 4,44 D 4.1.3 5 3 2,78 3,5 3,57 4,15 (2°) D 5.1.1 5 5 2,78 3,75 4,13 D 5.1.2 5 3 2,78 2 3,2 59 D 5.1.3 5 3 2,78 1,5 3,07 D 5.1.4 5 5 3,33 5 4,58 3,74 (4°) T 1.1.1 5 5 4 4,5 4,62 T 1.1.2 3 3 4 3,75 3,44 T 1.1.3 0 3 2,33 0,75 1,52 T 1.1.4 3 3 4,22 2,75 3,24 T 1.1.5 5 5 4,44 4,5 4,73 T 1.1.6 5 5 3,77 4,5 4,57 T 1.1.7 5 3 2,67 3,5 3,54 T 1.2.1 5 3 3,78 2,75 3,63 T 1.2.2 5 3 4 4,5 4,125 T 1.2.3.1 5 3 3,78 4 3,945 3,736 T 2.1.1 3 3 -1,1 1,5 1,6 T 2.1.2.1 5 5 -1,1 0,75 2,41 3,74 (1°) 2 (2°) GLD 1.1.1 5 0 4 2,75 2,94 GLD 1.1.2 5 0 4,44 4,5 3,48 GLD 1.1.2.1 5 0 1,78 2 2,2 GLD 1.1.3 5 3 4,44 5 4,36 GLD 1.2.1 5 3 4,44 4,5 4,23 GLD 1.2.2 5 0 2,78 4,5 3,07 GLD 1.3.1 5 3 4,44 3 3,86 GLD 1.3.2 5 3 4,44 5 4,36 GLD 1.3.3 5 3 3,33 4,5 3,96 3,93 (III°) 2,87 (VII°) 60 GLD 2.1.1 5 5 3,78 4,5 4,57 GLD 2.1.2 5 3 3,78 5 4,2 GLD 2.1.3 5 3 4,44 4,5 4,23 GLD 3.1.1.1 5 0 4,44 4,5 3,49 GLD 3.1.2 0 0 4,22 2,75 1,74 GLD 4.1.1 5 0 3,11 3,25 2,84 GLD 4.1.2 5 3 4,44 3,25 3,92 GLD 4.1.3 5 5 4,44 5 4,86 GLD 4.1.4 5 5 4,44 5 4,86 GLD 4.1.5 5 5 4,44 5 4,86 3,79 3,79 (IV°) FR 1.1.1 5 3 4,44 5 4,36 FR 1.1.2 5 3 4,44 5 4,36 FR 1.1.3 5 3 4,44 5 4,36 FR 1.1.4 5 3 4 3,5 3,87 FR 1.1.5 5 3 4,22 3,5 3,93 FR 2.1.1 5 3 4,44 4 4,11 FR 2.1.2 5 3 4,44 4 4,11 FR 2.1.3 5 3 4,44 4,5 4,235 4,17 4,17 (II°) VQ 1.1.1 5 3 3,56 5 4,14 VQ 1.1.2 5 3 2,89 4,5 3,85 VQ 1.1.3 5 3 4,44 4,5 4,24 VQ 1.1.3 5 5 4,44 5 4,86 VQ 1.1.4 5 5 4,44 4,5 4,74 VQ 1.1.5 5 5 4,44 4,5 4,74 VQ 1.1.6 5 5 4,44 4 4,61 61 VQ 1.1.7 5 5 3,33 4,5 4,46 VQ 1.1.8 5 3 4 4,5 4,125 VQ 1.1.9 5 5 2,33 4 4,08 VQ 1.1.10 5 5 4,44 5 4,86 4,43 GI 1.1.1 5 0 2,56 2,5 2,52 GI 1.1.2 5 3 3,11 2,5 3,4 GI 1.1.3 5 3 4,44 4 4,11 GI 1.1.4 5 3 3,56 4 3,89 GI 1.1.5 GI 1.1.6 5 5 0 3 4,44 4,44 3,75 3,25 3,3 3,92 4,43 (I°) 3,52 3,52 (VI°) 62 4. IL MANUALE DI ACCREDITAMENTO L’attuale stesura del manuale è ora composta da 96 criteri, di cui : 9 invariati 90 9 modificati 5 9 nuovi 2 9 eliminati 30 4.1. Guida al Manuale I criteri di accreditamento contenuti in questo manuale sono stati aggregati in 14 dimensioni. I criteri di accreditamento, ora 96, sono stati aggregati secondo schema, senza aver apportato dei cambiamenti delle Categoria o delle Sottocategorie da parte dei Gruppi di Lavori (in parentesi i criteri per dimensione): A. FUNZIONI CENTRATE SUL PAZIENTE 1. Accesso (5) 2. Accoglienza (3) Ammissione A 3. Valutazione iniziale e presa in carico (12) 4. Progetto Assistenziale (6) 5. Processo assistenziale (12) 6. Gestione di specifiche situazioni clinico-assistenziali (10) Degenza D 7. Prevenzione del rischio di complicanze (2) 8. Assistenza terminale e sospensione delle cure (2) 9. Continuità assistenziale (8) 10. Follow – up (2) Trasferimento T B. FUNZIONI ORGANIZZATIVE 11. Governo, leadership, direzione (GLD) (15) 12. Formazione e ricerca (FR) (7) 13. Valutazione e miglioramento della qualità (VQ) (9) 14. Gestione delle informazioni (GI) (4) 63 Ciascuna dimensione é introdotta da un enunciato generale che esprime la finalità della specifica fase e i valori ad essa sottesi. Per ciascun criterio sono stati esplicitati i livelli di performance distribuiti su una scala, che comprende un punteggio da 1 a 5, dove 1 rappresenta il livello più alto o di eccellenza e 5 il livello più basso. Ad esempio: A 2.1.3 Tutti i pazienti vengono accolti secondo la procedura adottata dal gruppo infermieristico La valutazione di questo criterio può avvenire attraverso la revisione delle cartelle infermieristiche all’interno delle quali é compresa una scheda – paziente relativa alla procedura di accoglienza S LIVELLO DI PERFORMANCE C O R E 1 Almeno l’80% delle cartelle infermieristiche documenta l’avvenuta accoglienza secondo la procedura adottata 3 Il 50-79% delle cartelle infermieristiche documenta l’avvenuta accoglienza secondo la procedura adottata 5 Meno del 50% delle cartelle infermieristiche documenta l’avvenuta accoglienza secondo la procedura adottata Ai fini della valutazione si propone un sistema di ponderazione a punti, la cui somma totale é di 1000 punti. Per ogni dimensione da indagare é stato definito un punteggio totale massimo e, di conseguenza, ad ogni criterio é stato assegnato un valore in punti, la cui somma servirà per valutare il livello di qualità raggiunto sia nella singola dimensione che nell’intera fase dell’esperienza considerata. In questo modo sarà possibile, in fase applicativa, stabilire delle priorità di valutazione e di intervento di miglioramento. 64 Viene stabilito un punteggio totale da attribuire alle varie dimensioni, per un totale complessivo di 1000 punti, secondo la seguente tabella, che tiene conto delle indicazioni dei Gruppi di Lavoro scaturiti nel capitolo 4: Una volta individuato il livello di performance di ogni criterio attraverso l’attribuzione dello score, è possibile sommare tutti i punti totalizzati nelle 14 dimensioni e costruire a priori una scala di soddisfazione: Score e peso del criterio 1 > 100% 2 > 75% 3 > 50% 4 > 25% 5 > 0% Valutazione Evidenza assoluta di corrispondenza ai criteri Evidenza significativa di corrispondenza ai criteri Evidenza parziale di corrispondenza ai criteri Evidenza minima di corrispondenza ai criteri Assenza di corrispondenza ai criteri Esempio: se al criterio A 2.1.1 sono stati attribuiti punti 16 e lo score di performance è 3, il punteggio del criterio sarà 8, cioè il 50% di 16. 65 4.2. Indice del Manuale Fasi dell’esperienza del paziente o “funzioni centrate sul Pag. 67 Pag. 67 (A1) Accesso Pag. 67 (A2) Accoglienza. Pag. 69 (A3) Valutazione iniziale e presa in carico Pag. 71 (D) DEGENZA Pag. 76 (D1) Progetto Assistenziale Pag. 76 (D2) Processo Assistenziale Infermieristico. Pag. 78 (D3) Gestione di specifiche situazioni clinico-assistenziali Pag. 82 (D4) Prevenzione del rischio di complicanze Pag. 85 (D5)Assistenza terminale e sospensione delle cure Pag. 86 Pag. 87 (T1) Continuità Assistenziale Pag. 87 (T2) Follow-up. Pag. 89 Pag. 90 (GLD) Governo, leadership, direzione Pag. 90 (FR) Pag. 95 (VQ) Valutazione e miglioramento della qualità Pag. 97 (GI) Pag. 100 Paziente” (A) AMMISSIONE (T) DIMISSIONE O TRASFERIMENTO e FOLLOW-UP Funzioni organizzative Formazione e ricerca Gestione delle informazioni 66 FUNZIONI CENTRATE SUL PAZIENTE FASE DELL’ESPERIENZA: Ammissione (A) Accesso (A1) L’assistenza fornita all’interno dell’Unità di Cure Intensive è da considerarsi come parte di un sistema integrato di servizi, di professionisti e di livelli di assistenza, con la finalità di garantire continuità ed efficacia delle prestazioni. L’obiettivo di questa fase é di rispondere con tempestività e appropriatezza ai bisogni di salute dei pazienti nel rispetto della dignità e dei diritti della persona e coordinare il processo di assistenza all’interno dell’organizzazione e con altri servizi. A 1.1 A tutti i pazienti viene garantito l’accesso appropriato all’assistenza intensiva fornita all’interno del Centro di Rianimazione o Unità di Cure Intense sulla base dei loro bisogni di salute A 1.1.1 L’équipe multiprofessionale ha esplicitato i criteri di appropriatezza per l’ammissione degli utenti in CI Evidenza data dalla presenza di un documento in cui sono chiaramente descritti i criteri di appropriatezza per l’ammissione. I criteri di appropriatezza derivano da parametri atti a valutare la gravità del paziente all’ingresso e la congruità del ricovero in CI e includono indicatori di gravità validati internazionalmente SCORE 1 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, é presente il documento No, non é presente il documento 67 A 1.1.2 I criteri di appropriatezza sono stati formulati con il contributo dei membri dell’équipe multiprofessionale Evidenza data dall’avvenuta documentazione dei partecipanti al gruppo di lavoro, tra cui infermieri SCORE 1 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, i criteri di appropriatezza rispondono alla caratteristica descritta No, i criteri di appropriatezza non rispondono alla caratteristica descritta A 1.1.3 Ogni paziente all’ingresso é valutato sulla base degli indicatori di gravità adottati L’evidenza é data dalla presenza di una scheda – paziente chiaramente compilata e presente all’interno della cartella sanitaria oppure su sistema informatico LIVELLO DI PERFORMANCE SCORE 1 2 4 5 Tutte le cartelle sanitarie riportano la scheda – paziente chiaramente compilata In una percentuale tra il 99 e il 75% delle cartelle sanitarie é riportata la scheda – paziente chiaramente compilata In una percentuale tra il 75 e il 50% delle cartelle sanitarie é riportata la scheda – paziente chiaramente compilata In meno del 50% delle cartelle sanitarie é riportata la scheda – paziente chiaramente compilata A 1.2 L’accesso all’assistenza fornita nelle CI avviene in modo tempestivo, sicuro e coordinato A 1.2.1 Sono previste all’interno delle CI procedure specifiche di risposta immediata ai bisogni del paziente e di organizzazione delle risorse necessarie Evidenza data dalla presenza di documentazione di procedure di risposta immediata e di organizzazione delle risorse necessarie SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, sono previste procedure specifiche di risposta immediata ai bisogni del paziente e di organizzazione delle risorse necessarie Sì, sono previste procedure specifiche di risposta immediata ai bisogni del paziente ma non di organizzazione delle risorse necessarie No, non sono previste procedure specifiche di risposta immediata ai bisogni del paziente né di organizzazione delle risorse necessarie 68 A 1.2.2 E’ documentato nella cartella sanitaria che le procedure previste vengono sistematicamente applicate per tutti i pazienti SCORE 1 2 4 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Tutte le cartelle sanitarie dei pazienti documentano l’avvenuta applicazione delle procedure previste Il 99 – 75% delle cartelle sanitarie documenta l’avvenuta applicazione delle procedure previste Il 74 - 50% delle cartelle sanitarie documenta l’avvenuta applicazione delle procedure previste Meno del 50% delle cartelle sanitarie documenta l’avvenuta applicazione delle procedure previste Accoglienza (A2) A 2.1 Il paziente viene accolto tenendo conto della centralità della sua persona, in coerenza con la filosofia assistenziale adottata dal gruppo infermieristico Il gruppo infermieristico adotta modalità codificate per l’accoglienza del paziente e della sua famiglia in CI. Per modalità codificate si intende un protocollo o indicazioni procedurali di accoglienza A 2.1.1 L’indicazione procedurale adottata esplicita i seguenti elementi qualificanti riferibili al processo assistenziale: 9 Modalità di relazione con il paziente e la sua famiglia per facilitare l’impatto con la situazione critica 9 Acquisizione delle informazioni utili per impostare l’assistenza 9 Attività di informazione – comunicazione volte all’orientamento dei familiari e del paziente all’interno delle CI e dei servizi ad essa connessi SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Tutti gli elementi descritti sono esplicitati Alcuni degli elementi descritti sono esplicitati e almeno i primi due Uno o nessun elemento é esplicitato 69 A 2.1.2 Tutti i pazienti vengono accolti secondo la procedura adottata dal gruppo infermieristico La valutazione di questo criterio può avvenire attraverso la revisione delle cartelle infermieristiche all’interno delle quali é compresa una scheda – paziente relativa alla procedura di accoglienza SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Almeno l’80% delle cartelle infermieristiche documenta l’avvenuta accoglienza secondo la procedura adottata Il 50-79% delle cartelle infermieristiche documenta l’avvenuta accoglienza secondo la procedura adottata Meno del 50% delle cartelle infermieristiche documenta l’avvenuta accoglienza secondo la procedura adottata A 2.1.3 Il paziente e la famiglia asseriscono che l’attività di accoglienza ha risposto ai bisogni percepiti in questa fase La valutazione di questo criterio é effettuabile attraverso l’analisi dei risultati di interviste e/o questionario somministrato all’universo dei pazienti e/o familiari presenti nelle CI nella giornata scelta oppure attraverso i risultati dei questionari di soddisfazione somministrati periodicamente dall’EOC. SCORE 1 2 3 4 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Il 100% dei questionari rivela che i bisogni del paziente e dei familiari sono stati soddisfatti Tra il 99 e l’80% dei questionari rivela che i bisogni del paziente e dei familiari sono stati soddisfatti Tra il 79 e il 50% dei questionari rivela che i bisogni del paziente e dei familiari sono stati soddisfatti Tra il 49 e il 20% dei questionari rivela che i bisogni del paziente e dei familiari sono stati soddisfatti Meno del 20% o nessuno dei questionari rivela che i bisogni del paziente e dei familiari sono stati soddisfatti 70 Valutazione iniziale e presa in carico (A3) La valutazione iniziale dei bisogni del paziente, o accertamento, è un processo di analisi dinamico, continuo ed interattivo che consente di identificare la natura dei bisogni o dei problemi di salute vissuti dalla persona nell’ambiente dato delle CI. Esso si fonda sulla raccolta delle informazioni che derivano dalla situazione, decodificandole con l’aiuto delle conoscenze scientifiche per comprendere il loro significato e vedere come utilizzarle nell’azione assistenziale. Questo processo di scoperta risulta tanto più efficace quanto più le figure professionali responsabili della presa in carico dell’utente lavorano in modo coordinato ed integrato. A 3.1 E’ dichiarata formalmente e sostenuta una filosofia assistenziale fondata sull’impegno a rispondere in modo individualizzato e globale alle esigenze dell’utenza A 3.1.1 Esiste evidenza che la filosofia assistenziale seguita dal gruppo contiene precisi riferimenti a: 9 *centralità del paziente e della sua famiglia 9 **qualità tecnica delle prestazioni 9 qualità organizzativa 9 buon uso delle risorse SCORE 1 2 4 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Il documento contiene tutti i requisiti descritti Il documento contiene parte dei requisiti descritti e almeno quelli ai punti * e ** Il documento contiene solo il requisito al punto * Il documento non contiene i requisiti descritti A 3.1.2 Il documento é stato formulato in modo che sia leggibile e interpretabile dall’utenza delle CI. La leggibilità e interpretazione sono date dall’uso di un linguaggio semplice e diretto, eventualmente corredato di figure, con esplicitazione delle sigle utilizzate SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Il documento corrisponde a tutti i requisiti descritti Il documento contiene parzialmente ai requisiti descritti Il documento non corrisponde ai requisiti descritti 71 A 3.2 Esiste evidenza che la valutazione iniziale dei bisogni del paziente viene effettuata in un tempo che sia in rapporto alla gravità dei problemi A 3.2.1 Sono state elaborate dal gruppo multiprofessionale indicazioni procedurali finalizzate a valutare con tempestività lo stato funzionale del paziente Possono essere presenti algoritmi decisionali per ogni problema clinico-assistenziale o “clinical pathways” atti a uniformare l’approccio degli operatori e a ridurre gli step non necessari SCORE 1 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Esistono indicazioni procedurali finalizzate a valutare con tempestività lo stato funzionale del paziente Non esistono indicazioni procedurali finalizzate a valutare con tempestività lo stato funzionale del paziente A 3.2.2 Le indicazioni procedurali elaborate: 9 sono aggiornate secondo le evidenze scientifiche 9 sono chiaramente in vista e interpretabili 9 riportano i nomi degli autori o referenti SCORE 1 2 4 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Le indicazioni procedurali elaborate rispondono a tutti i requisiti Le indicazioni procedurali elaborate rispondono ad alcuni requisiti ed almeno ai primi due Le indicazioni procedurali elaborate rispondono solo al primo requisito Le indicazioni procedurali elaborate non rispondono a nessuno dei requisiti descritti A 3.2.3 Lo stato funzionale del paziente viene valutato secondo le indicazioni procedurali concordate Per stato funzionale si intende bisogni fisici, abilità mentale, dolore SCORE 1 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente No, saltuariamente o mai 72 A 3.2.4 L’accertamento infermieristico effettuato include le diagnosi relative agli aspetti psico-sociali del paziente, in particolare: 9 *la descrizione delle risorse facenti parte del “sistema paziente” (paziente, famiglia e/o altre persone significative) 9 **la descrizione delle reazioni del paziente alla situazione di criticità e ai primi interventi assistenziali 9 la descrizione delle reazioni dei familiari 9 Evidenza data dalla cartella infermieristica adottata o schede per l’accertamento SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE L’accertamento infermieristico effettuato considera tutti gli elementi descritti e almeno quelli ai punti * e ** L’accertamento infermieristico effettuato considera solo l’elemento al punto * L’accertamento infermieristico effettuato non considera gli elementi descritti A 3.2.5 Le modalità utilizzate per completare l’accertamento infermieristico di ogni paziente comprendono: 9 *Valutazione della documentazione infermieristica e clinica presenti 9 **Strumenti di misurazioni oggettive e di valutazioni soggettive 9 ***Coinvolgimento dei familiari 9 Coinvolgimento del team assistenziale SCORE 1 2 4 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Per completare l’accertamento infermieristico di ogni paziente vengono utilizzate tutte le modalità descritte Per completare l’accertamento infermieristico di ogni paziente vengono utilizzate le modalità descritte ai punti * , ** e *** Per completare l’accertamento infermieristico di ogni paziente vengono utilizzate le modalità descritte ai punti * e ** Per completare l’accertamento infermieristico di ogni utente vengono utilizzate solo le modalità descritte al punto * 73 A 3.3 Le modalità di presa in carico del paziente rispettano il principio di personalizzazione dell’assistenza A 3.3.1 I criteri o le procedure operative formulate per stabilire le modalità di presa in carico del paziente vengono regolarmente applicati SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente Sì, saltuariamente No, mai A 3.3.2 Nella decisione relativa a quale Infermiere prenderà in carico il nuovo paziente vengono tenuti in considerazione elementi relativi a: 9 *livello di competenza dell’infermiere in relazione alla severità/complessità del paziente 9 impegno assistenziale – organizzativo globale SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Tutti gli elementi descritti guidano la decisione e almeno l’elemento * Solo uno degli elementi descritti guida la decisione Nessuno degli elementi descritti guida la decisione A 3.4 Viene garantito un ambiente terapeutico finalizzato a far sì che il paziente e la sua famiglia si sentano tutelati, seguiti e liberi di esprimersi rispetto all’esperienza di malattia A 3.4.1 Esiste evidenza che gli infermieri attuano strategie finalizzate a far sì che il paziente e la sua famiglia possano superare i problemi psicologici e di adattamento, attraverso: 9 tecniche di comunicazione per la comprensione e l’allontanamento dei motivi di stress 9 possibilità di dialogo con lo psicologo 9 possibilità di partecipare a gruppi di auto aiuto Per evidenza si intende che le attività elencate se intraprese vengono documentate nella cartella infermieristica SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Esiste evidenza che vengono attuate tutte le strategie descritte Esiste evidenza che vengono attuate una o due delle strategie descritte Esiste evidenza che viene attuata una o nessuna delle strategie descritte 74 A 3.4.2 Vi è evidenza che il bisogno di privacy del paziente e della famiglia é tenuto in considerazione, attraverso: 9 applicazione delle procedure per il trattamento dei dati personali 9 attività finalizzate a tutelare il bisogno di comfort e di riservatezza 9 indicazioni procedurali per la custodia degli effetti personali e di valore Per evidenza si intende che le attività elencate, se realizzate, sono documentate nella cartella infermieristica oppure verificate attraverso l’osservazione SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Esiste evidenza che vengono realizzate tutte le attività descritte Esiste evidenza che vengono realizzate una o due delle attività descritte Esiste evidenza che viene realizzata una o nessuna delle attività descritte A 3.4.3 A tutti i pazienti e i familiari viene assicurato il bisogno di comfort e riservatezza durante gli interventi assistenziali infermieristici, l’osservazione e le prestazioni diagnostico-terapeutiche anche di tipo invasivo Evidenza data dall’uso di paraventi o dall’adozione di misure di protezione del paziente SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente Sì, ma in maniera non regolare No, mai 75 FASE DELL’ESPERIENZA: DEGENZA (D) Progetto assistenziale (D1) L’obiettivo principale dell’équipe infermieristica é fornire al paziente un’assistenza sicura, efficace ed appropriata, nel rispetto della sua unicità. Un setting che supporta e risponde ai bisogni delle persone assistite richiede un elevato livello di pianificazione e coordinamento. Tali attività comprendono la pianificazione e l’attuazione del progetto assistenziale per ciascun paziente, la valutazione continua dei risultati raggiunti, la modificazione del progetto quando necessario, la pianificazione della dimissione o del trasferimento. I risultati dell’assistenza dipendono da un buon livello di integrazione dei professionisti coinvolti nel progetto assistenziale e dalla partecipazione dell’utente e/o dei familiari alle decisioni assistenziali. D 1.1 Per ogni paziente l’équipe multiprofessionale garantisce la realizzazione del progetto assistenziale in modo individualizzato, coerentemente con la filosofia assistenziale adottata e con le evidenze scientifiche disponibili D 1.1.1 Esiste evidenza che le decisioni assunte per la definizione del progetto assistenziale individualizzato si basano su prove di efficacia L’evidenza é data dalla documentazione nella cartella sanitaria della pertinenza delle informazioni scientifiche necessarie per la formulazione del progetto assistenziale SCORE 1 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, esiste evidenza No, non esiste evidenza D 1.1.2 Il progetto assistenziale prevede la partecipazione di un infermiere individuato come responsabile e il coinvolgimento dei familiari nel processo decisionale SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Almeno l’80% dei progetti assistenziali riflettono quanto indicato Il 50 – 79% dei progetti assistenziali riflettono quanto indicato Meno del 50% dei progetti assistenziali riflettono quanto indicato 76 D 1.1.3 Il paziente e i familiari vengono informati dall’équipe multiprofessionale sulle modalità di partecipazione alle decisioni assistenziali. Evidenza data dall’esistenza di una procedura formalizzata. Il coinvolgimento dei membri della famiglia nel progetto assistenziale aiuta l’équipe a comprendere la situazione e a costruire una relazione di fiducia a supporto dei processi decisionali. SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente Sì, saltuariamente No, mai D 1.1.4 All’interno del progetto assistenziale sono indicate le risorse esterne alle CI attivabili in relazione a specifici bisogni del paziente e/ o dei familiari SCORE 1 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sono indicate le risorse esterne all’UTI e le modalità di attivazione Non sono indicate le risorse esterne all’UTI e le modalità di attivazione D 1.2 Il progetto assistenziale viene valutato sistematicamente sulla base di precisi indicatori di risultato D 1.2.1 Vengono realizzati incontri di sintesi e di valutazione degli interventi previsti all’interno del progetto assistenziale Evidenza data dalla documentazione sanitaria in cui risulta che é stata verificata la congruenza tra esiti previsti, esiti raggiunti e interventi attuati SCORE 1 2 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, quotidianamente Sì, almeno due-tre volte la settimana Sì, una-due volta la settimana Mai, oppure saltuariamente 77 D 1.2.2 I risultati di tali incontri vengono utilizzati per rivedere gli obiettivi e gli interventi diagnostico-terapeutici-assistenziali SCORE 1 3 5 LIVELLO DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente Sì, in modo non regolare Mai Processo assistenziale infermieristico (D2) D 2.1 L’équipe infermieristica sviluppa programmi assistenziali standardizzati come base su cui lavorare in modo personalizzato ed in relazione alle evidenze scientifiche I programmi assistenziali standardizzati costituiscono uno strumento che consente di distinguere l’assistenza infermieristica da quella medica, definire gli ambiti di integrazione professionale, fornire un’assistenza personalizzata, conciliare qualità dell’assistenza con contenimento dei costi, aggiornare le conoscenze e le modalità operative D 2.1.1 I programmi assistenziali standardizzati si basano sull’evidenza scientifica, sono condivisi dall’intera équipe infermieristica e riflettono l’unicità del paziente SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Almeno l’80% dei programmi standardizzati rispetta i requisiti descritti Il 50 – 79% dei programmi standardizzati rispetta i requisiti descritti Meno del 50% dei programmi standardizzati rispetta i requisiti descritti D 2.1.2 Esiste evidenza che per ciascun paziente l’équipe infermieristica discute e socializza il programma assistenziale personalizzato L’evidenza é data dalla documentazione infermieristica in cui risultano i risultati dei momenti di socializzazione del programma assistenziale SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Il programma di assistenza viene discusso e socializzato sistematicamente Il programma di assistenza viene discusso e socializzato in modo non regolare Il programma di assistenza non viene mai discusso né socializzato 78 D 2.1.3 Nel programma di assistenza personalizzato sono dichiarati: 9 *Le diagnosi infermieristiche attuali e potenziali 9 **Gli obiettivi assistenziali relativi ai problemi attuali e potenziali 9 ***Il piano degli interventi infermieristici autonomi e su prescrizione, in base al criterio di priorità 9 I tempi e le modalità per la valutazione del processo e dei risultati assistenziali SCORE 1 3 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutti gli elementi costitutivi del programma assistenziale sono dichiarati Alcuni degli elementi costitutivi sono dichiarati e almeno quelli ai punti *, ** e *** Solo l’elemento al punto *** é dichiarato Nessuno degli elementi costitutivi é dichiarato D 2.1.4 Per ogni paziente, turno dopo turno, sono documentati nella cartella infermieristica i problemi individuati, gli interventi infermieristici attuati, i risultati attesi e raggiunti SCORE 1 2 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Per tutti i pazienti sono documentati nella cartella infermieristica gli elementi descritti Per il 99 – 75% dei pazienti sono documentati nella cartella infermieristica gli elementi descritti Per il 74 – 50% dei pazienti sono documentati nella cartella infermieristica gli elementi descritti Per meno del 50% dei pazienti sono documentati nella cartella infermieristica gli elementi descritti D 2.2 Sono indicate ed applicate strategie di coinvolgimento del paziente e dei familiari all’interno del programma di assistenza personalizzato (PAP) L’équipe infermieristica identifica le risorse interne del paziente e dei familiari, quale strategia per rinforzare l’autonomia e la partecipazione al processo soprattutto in situazioni specifiche caratterizzate da malattie progressive croniche ( polmonari, neuromuscolari...) 79 D 2.2.1 Al paziente e ai familiari viene data l’opportunità di partecipare attivamente ad alcune attività assistenziali sotto la guida e la supervisione dell’infermiere di riferimento Incoraggiare i familiari e il paziente a partecipare ad alcune attività assistenziali (ad esempio il mantenimento dell’igiene della bocca, delle mani, aiuto nell’alimentazione ....) aumenta la capacità di adattamento e facilita l’interazione di supporto tra paziente e famiglia.La valutazione del criterio avviene attraverso la revisione della documentazione infermieristica SCORE 1 2 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Nell’80% dei casi ai familiari viene data la possibilità di partecipare attivamente a piccole attività assistenziali Almeno nel 50-79% dei casi ai familiari viene data la possibilità di partecipare attivamente a piccole attività assistenziali In meno del 50 % dei casi ai familiari viene data la possibilità di partecipare attivamente a piccole attività assistenziali Ai familiari non viene mai data la possibilità di partecipare attivamente a piccole attività assistenziali D 2.2.2 L’attività di guida e di supervisione dell’infermiere é supportata da interventi educativi pertinenti che riflettono le esigenze del paziente La realizzazione degli interventi educativi é documentata nella cartella infermieristica SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente Sì, saltuariamente No, mai D 2.2.3 Esiste evidenza che entro i primi due giorni di degenza in CI, il paziente e i familiari sono in grado di 9 indicare problemi immediati 9 porre domande appropriate Per evidenza si intende che le capacità descritte ai punti sopracitati sono acquisite entro i primi due giorni di degenza in CI e documentate all’interno della cartella infermieristica SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Esiste evidenza che le capacità sopra citate sono acquisite entro i primi due giorni di degenza in CI Nessuna delle capacità sopra citate sono acquisite entro i primi due giorni di degenza in CI 80 D 2.3 Gli infermieri attuano strategie che favoriscono l’orientamento spaziotemporale del paziente all’interno dell’ambiente delle CI D 2.3.1 L’équipe infermieristica ha definito procedure formalizzate atte a favorire l’orientamento spazio-temporale del paziente all’interno dell’ambiente delle CI SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sono definite procedure formalizzate No, non sono definite procedure formalizzate D 2.3.2 Le procedure utilizzate individuano strategie di 9 controllo degli stimoli in eccesso o insufficienti (rumori, luce, temperatura ambientale..) 9 informazione sugli avvenimenti interni, in particolare correlate all’uso della tecnologia 9 informazione sugli avvenimenti esterni, in particolare correlate all’ambiente familiare 9 utilizzo di elementi utili all’orientamento quale orologi e calendari nel campo visivo del paziente 9 Per evidenza si intende che le strategie descritte, se attuate, sono documentate nella cartella infermieristica. SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Esiste evidenza che vengono attuate tutte le strategie descritte per favorire l’orientamento spazio-temporale del paziente Esiste evidenza che vengono attuate due o tre delle strategie descritte per favorire l’orientamento spazio-temporale del paziente Esiste evidenza che viene attuata una o nessuna delle strategie descritte per favorire l’orientamento spazio-temporale del paziente D 2.4 Esiste evidenza che il ritmo sonno-veglia del paziente viene mantenuto, nel rispetto dei suoi bisogni e delle esigenze diagnostico-terapeutico-assistenziali. L’équipe infermieristica attua strategie terapeutiche di carattere psicologicorelazionale per coadiuvare l’impiego dei farmaci sedativi L’impiego dei farmaci sedativi deve essere valutato caso per caso sulla base di sistemi di valutazione oggettivi e soggettivi 81 D 2.4.1 Vengono documentate sulla cartella infermieristica le strategie attuate e gli esiti raggiunti, per coadiuvare l’impiego dei farmaci sedativi SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente Sì, saltuariamente No, mai Gestione di specifiche situazioni clinico - assistenziali (D3) Gli infermieri assumono un ruolo prioritario e di responsabilità nell’équipe multiprofessionale delle CI. Essi dovrebbero adottare protocolli assistenziali e/o linee guida che consentano di rispondere con sicurezza ed efficacia ai problemi dei pazienti e di prevenire il rischio di complicanze. Una pratica basata su prove di efficacia contribuisce in modo importante al miglioramento della qualità, alla riduzione dei tempi di degenza e dei costi all’interno delle CI D 3.1 L’équipe infermieristica ha formalizzato, in collaborazione con l’équipe medica, protocolli assistenziali e/o linee guida per la gestione delle situazioni clinicoassistenziali più rilevanti D 3.1.1 Sono presenti protocolli assistenziali o linee guida relativi a: 9 gestione del paziente in svezzamento dalla ventilazione meccanica (V.M) 9 gestione del paziente sottoposto a ventilazione assistita non invasiva 9 gestione della sedazione e controllo del dolore 9 gestione del paziente in nutrizione parenterale totale (NPT) 9 somministrazione dei farmaci 9 gestione del paziente sottoposto a CRRT (Continuous Renal Replacement Therapy) SCORE 1 2 3 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sono presenti protocolli assistenziali relativi a tutte le situazioni descritte Sì, sono presenti protocolli assistenziali relativi al 99-75% delle situazioni descritte Sì, sono presenti protocolli assistenziali relativi al 74-50% delle situazioni descritte Sì, sono presenti protocolli assistenziali relativi a meno del 50% delle situazioni descritte No, non sono presenti protocolli assistenziali relativi alle situazioni descritte 82 D 3.1.2 Lo sviluppo dei protocolli è avvenuto con il contributo delle varie figure professionali SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Lo sviluppo dei protocolli é avvenuto con il contributo delle varie figure professionali interessate Lo sviluppo dei protocolli non é avvenuto con il contributo delle varie figure professionali interessate D 3.2 Esiste evidenza che i protocolli assistenziali adottati rispondono a criteri di efficacia, sicurezza, accettabilità e applicabilità D 3.2.1 I protocolli assistenziali sono basati sulla valutazione sistematica delle migliori prove scientifiche disponibili Per valutazione sistematica si intende almeno ogni due anni e deve essere indicata la bibliografia consultata SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE I protocolli sono basati sulla valutazione sistematica delle migliori prove scientifiche disponibili I protocolli non sono basati sulla valutazione sistematica delle migliori prove scientifiche disponibili D 3.2.2 L’équipe infermieristica applica i protocolli assistenziali elaborati per la gestione delle situazioni clinico-assistenziali descritte Questo criterio é valutabile attraverso il feed-back ricevuto sull’uso dei protocolli. SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente Si, saltuariamente No, mai D 3.2.3 Sono esplicitati specifici indicatori di esito per valutare la compliance dei pazienti agli interventi previsti dai protocolli adottati SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sono esplicitati specifici indicatori di esito No, non sono esplicitati specifici indicatori di esito 83 D 3.2.4 Gli infermieri adottano una procedura formalizzata per il monitoraggio degli eventi sentinella e degli incidenti critici, potenzialmente evitabili, verificatisi durante l’attuazione del processo assistenziale Esistenza di un registro in cui vengono descritti gli eventi sentinella e gli incidenti critici SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sono descritti gli eventi sentinella e gli incidenti critici Sì, sono descritti gli eventi sentinella o gli incidenti critici No, non sono descritti né gli eventi sentinella né gli incidenti critici D 3.2.5 La descrizione degli eventi sentinella é frutto di un lavoro comune di tutta l’équipe infermieristica E’ documentata la realizzazione di apposite riunioni nelle quali sono stati discussi gli eventi sentinella SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, gli eventi sentinella vengono regolarmente discussi da tutti gli infermieri Sì, gli eventi sentinella vengono saltuariamente discussi da tutti gli infermieri No, gli eventi sentinella non vengono discussi D 3.3 Esiste evidenza che durante i trattamenti sostitutivi e conservativi messi in atto, il paziente e la famiglia sono coinvolti nei processi decisionali D 3.3.1 L’équipe multiprofessionale applica le procedure concordate per informare in modo appropriato il paziente e i familiari e renderli partecipi ai processi decisionali SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente Si, saltuariamente No, mai o solo quando richiesto dai familiari D 3.3.2 Le procedure concordate tengono conto del rispetto della privacy, della comprensibilità delle informazioni e delle reazioni psico-emotive SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Le procedure concordate tengono conto dei requisiti descritti Le procedure concordate non tengono conto dei requisiti descritti 84 D 3.3.3 I familiari e il paziente affermano di essere soddisfatti per le modalità con cui sono stati coinvolti nei processi decisionali Evidenza data dai risultati dei questionari di soddisfazione periodicamente somministrati al paziente e ai familiari dall’EOC SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Almeno l’80% dei questionari di soddisfazione riporta che i familiari e il paziente sono soddisfatti per le modalità con cui sono stati coinvolti nei processi decisionali Il 79 – 50% dei questionari di soddisfazione riporta che i familiari e il paziente sono soddisfatti per le modalità con cui sono stati coinvolti nei processi decisionali Meno del 50% dei questionari di soddisfazione riporta che i familiari e il paziente sono soddisfatti per le modalità con cui sono stati coinvolti nei processi decisionali Prevenzione del rischio di complicanze (D 4) D 4.1 L’équipe multiprofessionale ha elaborato linee guida e/o protocolli per la prevenzione del rischio delle complicanze per i pazienti in CI D 4.1.1 Le linee guida e/o i protocolli elaborati riguardano: 9 la prevenzione delle polmoniti nosocomiali 9 la prevenzione dell’ulcera da stress 9 la nutrizione enterale precoce 9 la prevenzione delle lesioni da pressione e dei danni da immobilità 9 la prevenzione delle tromboembolie SCORE 1 2 3 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sono presenti protocolli assistenziali relativi a tutte le situazioni descritte Sì, sono presenti protocolli assistenziali relativi al 99-75% delle situazioni descritte Sì, sono presenti protocolli assistenziali relativi al 74-50% delle situazioni descritte Sì, sono presenti protocolli assistenziali relativi a meno del 50% delle situazioni descritte No, non sono presenti protocolli assistenziali relativi alle situazioni descritte 85 D 4.1.2 L’applicazione delle linee guida e/o protocolli avviene sulla base di criteri scientificamente validati di identificazione dei pazienti a rischio SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sistematicamente Sì, ma in modo non regolare No, mai Assistenza terminale e sospensione delle cure (D5) L’équipe infermieristica assicura, pianifica ed attua l’assistenza più appropriata per rispondere ai bisogni del paziente e dei familiari nelle situazioni della terminalità e della sospensione delle cure. Migliorare il supporto alla famiglia e il coinvolgimento in questa fase può aiutare a prendere decisioni legate alla sospensione delle cure e/o al prelievo multiorgano D 5.1 L’équipe infermieristica ha elaborato indicazioni procedurali per garantire uniformità di comportamento nell’assistenza al paziente terminale e alla famiglia D 5.1.1 Sono presenti indicazioni procedurali per rispondere in modo appropriato ai bisogni del paziente e della famiglia nella fase della terminalità SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Esistono linee di condotta o indicazioni procedurali scritte Non esistono linee di condotta o indicazioni procedurali scritte D 5.1.2 L’assistenza terminale fornita prevede che: 9 siano garantiti la privacy e il comfort ambientale 9 sia permesso ai familiari di rimanere accanto al paziente 9 siano soddisfatti i bisogni fisici e psico-sociali 9 siano somministrate terapie palliative 9 sia permesso al paziente e ai familiari di ricevere assistenza religiosa, se desiderato SCORE 1 3 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutte le strategie assistenziali descritte sono attuate Il 99 – 75% delle strategie assistenziali descritte sono attuate Il 74 – 50% delle strategie assistenziali descritte sono attuate Meno del 50 % delle strategie assistenziali descritte sono attuate 86 FASE DELL’ESPERIENZA: TRASFERIMENTO e FOLLOW-UP (T) Continuità assistenziale (T 1) Il trasferimento del paziente dalle CI dovrebbe essere opportunamente pianificato e documentato all’interno del progetto assistenziale. Linee guida o indicazioni procedurali per il piano di dimissione integrato nel progetto assistenziale aiutano l’équipe infermieristica ad attuare le strategie educative ed assistenziali pertinenti e coerenti con i bisogni del paziente e della famiglia, oltre che favorire la continuità dell’assistenza e la presa in carico all’interno del servizio che accoglierà il paziente. T 1.1 L’équipe infermieristica, in collaborazione con l’équipe medica, ha elaborato indicazioni procedurali per il trasferimento del paziente, atte a garantire la continuità dell’assistenza T 1.1.1 Esistono indicazioni procedurali per il trasferimento del paziente, fondate su criteri condivisi con i Reparti dell’Ospedale. SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Esistono indicazioni procedurali fondate su criteri condivisi con i Reparti dell’Ospedale Non esistono indicazioni procedurali fondate su criteri condivisi con i Reparti dell’Ospedale T 1.1.2 I criteri di trasferimento / dimissione sono stati diffusi a tutte i Repaerti dell’Ospedale presso cui vengono riferiti i pazienti Evidenza data dall’esistenza di circolare firmata per presa visione dai responsabili infermieristici e medici dei Reparti dell’Ospedale SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Esiste evidenza di avvenuta diffusione dei criteri di trasferimento/dimissione Non esiste evidenza di avvenuta diffusione dei criteri di trasferimento/dimissione 87 T 1.1.3 All’interno del piano di dimissione infermieristico sono chiaramente esplicitati: 9 *gli esiti raggiunti dal paziente a livello funzionale 9 gli esiti raggiunti dal paziente a livello psico-sociale 9 le necessità educative correlate a situazioni di cronicità e/o disabilità 9 il livello di coinvolgimento dei familiari Per “chiaramente” si intende che sono rispettati i criteri di completezza e facile consultazione delle informazioni registrate in un’apposita scheda di dimissione infermieristica SCORE 1 2 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sono chiaramente esplicitati tutti gli elementi sopra riportati Sono chiaramente esplicitati i primi due elementi sopra riportati Sono chiaramente esplicitati solo gli elementi al punto Non sono esplicitati gli elementi sopra riportati T 1.1.4 La scheda di dimissione infermieristica é trasmessa all’équipe di riferimento in un tempo che consente di accogliere il paziente in modo sicuro e appropriato SCORE 1 2 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, in tutti i processi di trasferimento Sì, nel 99 – 75% dei processi di trasferimento Sì, nel 74-50% dei processi di trasferimento In meno del 50% dei processi di trasferimento T 1.1.5 Esiste evidenza che l’accoglienza all’interno del servizio di riferimento avviene senza attese e disagi per il paziente e i familiari SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Non vi sono segnalazioni di attese e disagi per i pazienti trasferiti in un periodo dato Le segnalazioni di attese e disagi non sono superiori all’1% dei pazienti trasferiti in un periodo dato Le segnalazioni di attese e disagi sono superiori all’1% dei pazienti trasferiti in un periodo dato 88 T 1.2 L’équipe infermieristica o l’infermiere di riferimento, nel periodo che precede il trasferimento, effettua interventi educativi diretti a sviluppare la capacità del paziente e della famiglia di gestire particolari programmi terapeutici di tipo conservativo, sostitutivo e/o riabilitativo (pazienti affetti da malattie polmonari croniche, neuromuscolari, neurovascolari, lesioni vertebromidollari...) T 1.2.1 Gli ambiti educativi intrapresi riguardano: 9 la conoscenza della malattia 9 la capacità di controllare i sintomi 9 la capacità di individuare i segni di peggioramento 9 l’approccio all’utilizzo di eventuali presidi terapeutici a permanenza SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutti gli elementi descritti vengono affrontati Vengono affrontati due degli elementi descritti e almeno i primi due Uno o nessuno degli elementi descritti viene affrontato T 1.3 La risposta del paziente e della famiglia agli interventi educativi viene valutata T 1.3.1 Sulla scheda di dimissione viene segnalato il livello di compliance del paziente e della famiglia agli interventi educativi iniziati SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, viene segnalato No, non viene segnalato Follow-up (T 2) T 2.1 L’équipe multiprofessionale applica modalità di follow-up dei pazienti dopo la dimissione o trasferimento dalle CI T 2.1.1 Le modalità di follow-up sono condivise dall’équipe multiprofessionale e periodicamente applicate. Sono in corso studi di valutazione della sopravvivenza e della Qualità di vita dei pazienti dopo la dimissione/trasferimento dalle CI. SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, é in corso uno studio di follow-up No, non é in corso alcun studio di follow-up ma é previsto attuarlo No, non é in corso alcun studio di follow-up e non é previsto attuarlo 89 FUNZIONI ORGANIZZATIVE Governo, leadership, direzione (GLD) La qualità dell’assistenza infermieristica dipende anche da una leadership efficace, esercitata da coloro che ricoprono funzioni di direzione, governo clinico e coordinamento, al fine di rendere l’organizzazione un’efficace ed efficiente risorsa per la comunità ed i pazienti. Una leadership efficace inizia con la comprensione e il riconoscimento delle differenti responsabilità e dei ruoli e di come le persone interagiscono per raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione. Inoltre, contribuisce a ridurre i problemi di comunicazione fra i dipartimenti e i servizi e ad accrescere il livello di collaborazione, migliorando i risultati di salute della popolazione servita. GLD 1.1 L’organizzazione delle CI ha definito la propria mission, gli obiettivi e le modalità organizzative coerentemente con gli obiettivi aziendali Dalla mission derivano gli obiettivi e le strategie, nonché gli orientamenti, che costituiscono la base per la progettazione, la messa in atto e la valutazione di tutte le attività delle CI GLD 1.1.1 Gli obiettivi dichiarati tengono conto: 9 della centralità del cliente e del suo diritto alla salute 9 della qualità tecnica delle prestazioni 9 della qualità organizzativa 9 della sicurezza e la soddisfazione degli operatori 9 del buon uso delle risorse 9 dell’integrazione tra i dipartimenti e i servizi che concorrono agli stessi obiettivi SCORE 1 2 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Gli obiettivi dichiarati contengono precisi riferimenti a tutti gli elementi descritti Gli obiettivi dichiarati contengono precisi riferimenti a 4 o 5 degli elementi descritti Gli obiettivi dichiarati contengono precisi riferimenti a 3 degli elementi descritti Gli obiettivi dichiarati contengono precisi riferimenti a meno di 3 degli elementi descritti 90 GLD 1.1.2 Vi é evidenza che tutto il personale delle CI é a conoscenza del piano programmatico SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutto il personale delle CI conosce il piano programmatico Non tutto il personale conosce il piano programmatico GLD 1.2 L’organizzazione interna é descritta in modo chiara ed é ufficialmente formalizzata GLD 1.2.1 Sono esplicitate le modalità organizzative interne e i rispettivi responsabili, medici e infermieristici Presenza di documentazione in cui risultano descritte le articolazioni interne e i nomi delle figure responsabili, individuati attraverso un confronto positivo SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE E’ presente il documento Non é presente il documento GLD 1.3 Il coordinatore infermieristico attua strategie dirette a sviluppare negli infermieri professionalità e autonomia GLD 1.3.1 Esiste un documento in cui sono descritte 9 le specifiche responsabilità di tipo assistenziale e organizzativo delegate agli infermieri 9 gli obiettivi 9 le attività e i tempi per la loro realizzazione 9 i criteri per la valutazione dei risultati SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Esiste il documento in cui sono descritti tutti gli elementi sopra citati e almeno i primi due elementi Esiste il documento in cui è descritto solo il primo elemento Non esiste il documento 91 GLD 1.3.2 Vi é evidenza che il conferimento delle responsabilità é frutto di un processo di condivisione da parte dell’équipe infermieristica. L’evidenza é data dalla presenza di uno o più verbali di riunione dai quali risultano gli infermieri partecipanti, gli obiettivi discussi e le decisioni assunte attraverso un confronto positivo. SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutti gli infermieri condividono le decisioni assunte Non tutti gli infermieri condividono le decisioni assunte GLD 1.3.3 Vi è evidenza che il coordinatore infermieristico valuta il raggiungimento dei risultati in rapporto agli obiettivi perseguiti con le attività delegate Evidenza data dalla presenza di documentazione in cui risultano la verifica dei risultati, le difficoltà incontrate nella gestione delle attività delegate e gli obiettivi di correzione o le strategie di superamento SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, esiste evidenza di verifica sistematica dei risultati raggiunti No, non esiste evidenza di verifica sistematica dei risultati raggiunti GLD 2.1 Sono formalizzati momenti di riunione per sviluppare l’integrazione multiprofessionale GLD 2.1.1 Vengono effettuate periodiche riunioni multiprofessionali SCORE 1 2 3 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, almeno due volte al mese Sì, una volta al mese Sì, ogni tre mesi Sì, due volte l’anno No, mai oppure solo quando emergono particolari necessità 92 GLD 2.1.2 Le riunioni periodiche multiprofessionali affrontano strategie di: 9 formazione 9 miglioramento organizzativo 9 miglioramento della qualità assistenziale Evidenza data dalla presenza di verbale in cui risultano discusse le strategie relative agli ambiti descritti SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutti e tre le tematiche possono essere oggetto della riunione Solo due delle tematiche possono essere oggetto della riunione Le riunioni hanno carattere esclusivamente organizzativo GLD 2.1.3 Vi é evidenza di partecipazione attiva dell’équipe multiprofessionale alle riunioni programmate. Evidenza data dai verbali stilati in ogni riunione con riassunto dei temi discussi ed elenco dei partecipanti. SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Vi è evidenza di partecipazione almeno dell’80% dell’équipe multiprofessionale Vi è evidenza di partecipazione del 79 – 50% dell’équipe multiprofessionale Vi é evidenza di partecipazione di meno del 50% dell’équipe multiprofessionale GLD 3.1 Sono definite le competenze professionali specifiche del personale infermieristico attese dall’organizzazione GLD 3.1.1 L’équipe infermieristica ha elaborato il profilo di competenza professionale specifica. Esiste un documento in cui sono dichiarate le competenze specifiche dell’infermiere delle CI a partire dalle funzioni generali stabilite dal profilo professionale, dai problemi di salute dell’utenza servita e dai bisogni dell’organizzazione SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Esiste il documento Non esiste il documento 93 GLD 4.1 Vi é evidenza di attenzione al clima organizzativo da parte delle figure con funzioni di direzione e governo dell’ospedale GLD 4.1.1 Le modalità di monitoraggio adottate sono volte a misurare: 9 tasso di partecipazione alle attività di formazione 9 tasso di partecipazione alle attività di programmazione 9 dati su attività scientifica e produzione di linee guida, protocolli 9 numero di proteste dell’utenza e di altri servizi 9 indice di turnover del personale 9 tasso di assenza per malattie 9 numero di procedure disciplinari SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutti i dati sopra elencati vengono monitorati Almeno il 50% dei dati sopra elencati vengono monitorati Meno del 50% dei dati sopra elencati vengono monitorati GLD 4.1.2 Esiste evidenza che qualora si rilevino problemi vengono intraprese iniziative di miglioramento SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sempre Sì, saltuariamente No, mai GLD 4.1.3 Vengono attuate, periodicamente, indagini sul grado di soddisfazione degli infermieri che riguardano aspetti legati a: 9 coinvolgimento all’interno dell’organizzazione 9 sviluppo personale e responsabilizzazione 9 efficacia della comunicazione Per periodicamente si intende almeno ogni 2-3 anni SCORE 1 3 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Viene effettuata almeno un’indagine che riguarda tutti gli aspetti indicati Viene effettuata almeno un’indagine che riguarda uno o due degli aspetti indicati Viene effettuata un’indagine che riguarda uno o nessuno degli aspetti indicati Non vengono effettuate indagini 94 GLD 4.1.4 Le figure con funzioni di direzione e governo utilizzano i risultati ottenuti dalle indagini per attuare interventi migliorativi Evidenza data dalla presenza di verbali di una o più riunioni in cui vengono discussi i risultati ottenuti e concordate le azioni di miglioramento SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE I risultati ottenuti sono utilizzati per attuare interventi migliorativi I risultati ottenuti non sono utilizzati per attuare interventi migliorativi Formazione e ricerca (FR) Le CI possono contare su un numero appropriato di infermieri qualificati per rispondere con sicurezza ed efficacia ai bisogni di salute dei pazienti e ai bisogni dell’organizzazione. L’organizzazione pertanto promuove attività di formazione e di ricerca aventi per obiettivo la competenza infermieristica. FR 1.1 L’équipe infermieristica sviluppa un piano annuale di aggiornamento e di formazione continua coerente con gli obiettivi dell’Ospedale e con le competenze attese FR 1.1.1 Il piano di formazione continua contiene: 9 L’analisi dei bisogni formativi derivanti dal profilo di competenza 9 La definizione degli obiettivi di apprendimento 9 *La definizione delle attività formative 9 La pianificazione della valutazione dei risultati di impatto SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Il piano di formazione contiene tutti gli elementi descritti e almeno i primi tre Il piano di formazione contiene solo gli elementi al punto * Il piano di formazione non contiene gli elementi descritti 95 FR 1.1.2 Le attività formative previste riguardano 9 Programmi di formazione specifica, inclusa la formazione all’utilizzo di tecnologia neoacquisita 9 Attività di autoformazione 9 Partecipazione a convegni internazionali, nazionali e regionali 9 Esperienze professionali in sedi accreditate SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sono previste tutte le attività formative menzionate e almeno le prime tre Sono previste una o due delle attività formative menzionate Sono previste una o nessuna delle attività formative menzionate FR 1.1.3 Esiste evidenza che le attività formative previste nell’anno vengono effettivamente realizzate Per evidenza si intende che é documentata l’avvenuta partecipazione degli infermieri alle attività formative previste SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutte le attività formative previste vengono realizzate Non tutte le attività formative previste vengono realizzate FR 1.1.4 Sono previsti momenti formalizzati in cui vengono socializzati con il gruppo i risultati delle attività formative All’interno del piano formativo risultano pianificati e attuati incontri per la socializzazione dei risultati formativi, riportati gli obiettivi e il nome degli infermieri SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE I risultati delle attività formative vengono sistematicamente socializzati I risultati delle attività formative vengono saltuariamente socializzati I risultati delle attività formative non vengono socializzati 96 FR 2.1 Esiste evidenza che l’équipe infermieristica viene coinvolta in attività di ricerca per migliorare la qualità delle prestazioni in terapia intensiva FR 2.1.1 Gli infermieri ricevono una formazione orientata alla applicazione dei risultati di studi di ricerca SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Gli infermieri ricevono una formazione orientata alla applicazione dei risultati di studi di ricerca Gli infermieri non ricevono una formazione orientata alla applicazione dei risultati di studi di ricerca FR 2.1.2 L’équipe infermieristica partecipa attivamente a studi di ricerca volti a verificare l’efficacia degli interventi assistenziali rispetto a specifici quesiti clinici e/o l’efficacia del modello assistenziale adottato SCORE 1 2 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sono in corso uno o più studi di ricerca E’ in corso almeno uno studio di ricerca Non é in corso alcun studio di ricerca FR 2.1.3 Esiste evidenza che i risultati degli studi di ricerca effettuati sono utilizzati per modificare la pratica assistenziale Questo criterio é valutabile solo nel caso in cui siano stati portati a termine studi di ricerca SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, esiste evidenza No, non esiste evidenza Valutazione e Miglioramento della qualità (VQ) L’équipe infermieristica é attivamente coinvolta all’interno di strategie per la Qualità relative a problemi rilevanti per i clienti e per l’organizzazione, coerentemente con le politiche aziendali e dell’unità operativa. VQ 1.1 Esiste evidenza che l’équipe infermieristica é rappresentata all’interno dei programmi di miglioramento della qualità attivati all’interno dell’ Ospedale 97 VQ 1.1.1 Esiste un documento che delinea le strategie e gli obiettivi per la qualità a livello delle CI e/o dell’Ospedale coerentemente con i corrispondenti documenti aziendali SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Esiste un documento Non esiste un documento VQ 1.1.2 Gli infermieri, nell’ambito delle strategie delineate, ricevono una formazione orientata alla qualità SCORE 1 2 4 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Almeno l’80% degli infermieri riceve una formazione orientata alla qualità Il 79-50% degli infermieri riceve una formazione orientata alla qualità Meno del 50% degli infermieri riceve una formazione orientata alla qualità Nessun infermiere riceve una formazione orientata alla qualità VQ 1.1.3 All’interno dell’Ospedale sono in corso progetti di miglioramento della qualità SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sono in corso più progetti di miglioramento della qualità Sì, è in corso almeno un progetto di miglioramento della qualità No, non é in corso alcun progetto di miglioramento della qualità VQ 1.1.4 Esiste evidenza che gli infermieri sono impegnati nel o nei progetti di miglioramento della qualità in corso Evidenza data dalla documentazione relativa ai progetti di miglioramento in corso SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Gli infermieri sono impegnati in uno o più progetti di miglioramento Gli infermieri non sono impegnati in alcun progetto di miglioramento 98 VQ 1.1.5 All’interno dei progetti di miglioramento vengono anche affrontati problemi rilevanti per gravità o frequenza I problemi scelti possono essere inerenti ai risultati dell’assistenza fornita ai pazienti, all’organizzazione, alla qualità percepita. Essi derivano dagli eventi critici o eventi sentinella registrati SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, vengono affrontati problemi derivanti da eventi critici o eventi sentinella registrati No, non vengono affrontati problemi derivanti da eventi critici o eventi sentinella registrati VQ 1.1.6 Gli infermieri partecipano attivamente a programmi di valutazione della qualità dell’assistenza infermieristica percepita dai pazienti e dai familiari SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, gli infermieri partecipano ai programmi di valutazione della qualità percepita dai pazienti e dai familiari No, gli infermieri non partecipano ai programmi di valutazione della qualità percepita dai pazienti e dai familiari VQ 1.1.7 Esiste evidenza che i risultati derivati dai programmi di valutazione della qualità percepita sono utilizzati per intraprendere iniziative di miglioramento SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, sono intraprese iniziative di miglioramento No, non sono intraprese iniziative di miglioramento VQ 1.1.8 Sono documentati i cambiamenti (organizzativi, tecnici...) derivati dalle iniziative di miglioramento SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sono documentati i cambiamenti Non sono documentati i cambiamenti VQ 1.1.9 Tutta l’équipe multiprofessionale é a conoscenza dei cambiamenti avvenuti in seguito alle iniziative di miglioramento SCORE 1 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutta l’équipe multiprofessionale é a conoscenza dei cambiamenti avvenuti in seguito alle iniziative di miglioramento Non tutta l’équipe multiprofessionale é a conoscenza dei cambiamenti avvenuti in seguito alle iniziative di miglioramento 99 Gestione delle informazioni (GI) Fornire un’assistenza di qualità é un obiettivo che dipende in modo rilevante dalla qualità delle informazioni all’interno dell’organizzazione, fra questa e gli altri dipartimenti e i servizi di supporto. L’équipe infermieristica applica appropriati criteri di raccolta, gestione e utilizzo delle informazioni per migliorare i risultati dell’assistenza fornita all’utenza dell’organizzazione, attraverso l’uso del sistema informatico e/o cartaceo aziendale GI 1.1 All’interno dell’Ospedale esiste un sistema informativo in grado di raccogliere, trasmettere e conservare tutte le informazioni necessarie al soddisfacimento dei bisogni di assistenza dei pazienti e alla gestione delle attività organizzative. Esiste un sistema informativo in grado di documentare con precisione le attività infermieristiche relative alla gestione dei processi assistenziali e organizzativi GI 1.1.1 Il sistema informativo utilizzato consente di garantire: 9 * la confidenzialità, la sicurezza, l’accuratezza delle informazioni e dei dati necessari 9 la rapidità nelle comunicazioni all’interno e all’esterno del servizio Dovrebbero essere presenti procedure che esplicitano le responsabilità e le modalità di gestione dei dati e delle informazioni SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Il sistema informativo risponde ai requisiti descritti Il sistema informativo risponde ai requisiti descritti al punto * Il sistema informativo non risponde ai requisiti descritti 100 GI 1.1.2 All’interno degli strumenti informativi utilizzati dall’équipe infermieristica sono documentati i dati e le informazioni relativi a: 9 dati di ammissione 9 anamnesi infermieristica 9 dati clinici 9 gravità delle condizioni del paziente 9 processo assistenziale 9 dati di dimissione/trasferimento SCORE 1 2 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Tutti gli elementi descritti risultano documentati Da 4 a 5 degli elementi descritti risultano documentati Il 3 a 4 degli elementi descritti risultano documentati Meno di 3 degli elementi descritti risultano documentati GI 1.1.3 Viene attuata una verifica periodica della validità del sistema informativo utilizzato . Evidenza data dall’esistenza di procedure di verifica periodica, la cui applicazione è documentata SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, con cadenze precise Sì, ma in modo irregolare No, mai GI 1.1.4 I report ottenuti dall’elaborazione dei dati e delle informazioni di competenza vengono portati a conoscenza di tutta l’équipe multiprofessionale e del servizio infermieristico SCORE 1 3 5 LIVELLI DI PERFORMANCE Sì, con cadenze precise Sì, ma in modo irregolare No, mai 101 4.3. Ponderazione dei Criteri Ogni criterio viene ponderato in base all’attribuzione dei punteggi assegnato per ogni dimensione. La valutazione dei Gruppi di Lavoro contribuisce in modo significativo all’attribuzione del punteggio per ogni singolo criterio. Tabella 2. FASE DELL’ESPERIENZA: AMMISSIONE Accesso (A1) PUNTEGGI 250 100 A 1.1 A tutti i pazienti viene garantito l’accesso appropriato all’assistenza intensiva fornita all’interno del Centro di Rianimazione o Unità di Terapia Intensiva sulla base dei loro bisogni di salute 50 A 1.1.1 L’équipe multiprofessionale ha esplicitato i criteri di appropriatezza per l’ammissione degli utenti in CI 15 A 1.1.2 I criteri di appropriatezza sono stati formulati con il contributo dei membri dell’équipe e sono basati sull’evidenza scientifica 15 A 1.1.3 Ogni paziente all’ingresso é valutato sulla base degli indicatori di gravità adottati A 1.2 L’accesso all’assistenza fornita nelle CI avviene in modo tempestivo, sicuro e coordinato 20 50 A 1.2.1 Sono previste all’interno delle CI procedure specifiche di risposta immediata ai bisogni del paziente e di organizzazione delle risorse necessarie 34 A 1.2.2 E’ documentato nella cartella sanitaria che le procedure previste vengono sistematicamente applicate per tutti i pazienti 16 Accoglienza (A2) 50 A 2.1 Il paziente viene accolto tenendo conto della centralità della sua persona, in coerenza con la filosofia assistenziale adottata dal gruppo infermieristico 50 A 2.1.1 Il gruppo infermieristico adotta modalità codificate per l’accoglienza del paziente e della sua famiglia in CI 16 A 2.1.2 La procedura adottata esplicita i seguenti elementi qualificanti riferibili al processo assistenziale: 9 Modalità di relazione con il paziente e la sua famiglia per facilitare l’impatto con la situazione critica 9 Acquisizione delle informazioni utili per impostare l’assistenza 9 Attività di informazione-comunicazione volte all’orientamento dei familiari e del paziente all’interno delle CI e dei servizi ad essa connessi 24 A 2.1.3 Il paziente e la famiglia asseriscono che l’attività di accoglienza ha risposto ai bisogni percepiti in questa fase 10 102 Valutazione iniziale e presa in carico (A3) A 3.1 E’ dichiarata formalmente e sostenuta una filosofia assistenziale fondata sull’impegno a rispondere in modo individualizzato e globale alle esigenze dell’utenza 100 20 A 3.1.1 Esiste evidenza che la filosofia assistenziale seguita dal gruppo contiene precisi riferimenti a: 9 centralità del paziente e della sua famiglia 9 qualità tecnica delle prestazioni 9 qualità organizzativa 9 buon uso delle risorse 12 A 3.1.2 il documento é stato formulato in modo che sia leggibile ed interpretabile dall’utenza delle CI A 3.2 Esiste evidenza che la valutazione iniziale dei bisogni del paziente viene effettuata in un tempo che sia in rapporto alla gravità dei problemi 8 40 A 3.2.1 Sono state elaborate dal gruppo multiprofessionale indicazioni procedurali finalizzate a valutare con tempestività lo stato funzionale del paziente 6 A 3.2.2 Le indicazioni procedurali elaborate: 9 sono aggiornate secondo le evidenze scientifiche 9 sono chiaramente in vista e interpretabili 9 riportano i nomi degli autori o referenti 8 A 3.2.3 Lo stato funzionale del paziente viene valutato secondo le indicazioni procedurali concordate 6 A 3.2.4 L’accertamento infermieristico effettuato include le diagnosi relative agli aspetti psico-sociali del paziente, in particolare: 9 la descrizione delle risorse facenti parte del “sistema paziente” (paziente, famiglia e/o altre persone significative) 9 la descrizione delle reazioni del paziente alla situazione di criticità e ai primi interventi assistenziali 9 la descrizione delle reazioni dei familiari 8 A 3.2.5 Le modalità utilizzate per completare l’accertamento infermieristico di ogni paziente comprendono: 9 Valutazione della documentazione infermieristica e clinica presenti 9 Strumenti di misurazione oggettive e di valutazioni soggettive 9 Coinvolgimento dei familiari 9 Coinvolgimento del team assistenziale A 3.3 Le modalità di presa in carico del paziente riflettono il principio di personalizzazione dell’assistenza A 3.3.1 I criteri o le procedure operative formulate per stabilire le modalità di presa in carico del paziente vengono regolarmente applicati 12 20 10 A 3.3.2 Nella decisione relativa a quale Infermiere prenderà in carico il nuovo paziente vengono tenuti in considerazione elementi relativi a: 9 livello di competenza dell’infermiere in relazione alla severità/complessità del paziente 9 impegno assistenziale – organizzativo globale A 3.4 Viene garantito un ambiente terapeutico finalizzato a far sì che il paziente e la sua famiglia si sentano tutelati, seguiti e liberi di esprimersi 10 20 103 rispetto all’esperienza di malattia A 3.4.1 Esiste evidenza che gli infermieri attuano strategie finalizzate a far sì che il paziente e la sua famiglia possano superare i problemi psicologici e di adattamento, attraverso: 9 tecniche di comunicazione per la comprensione e l’allontanamento dei motivi di stress 9 possibilità di dialogo con lo psicologo 9 possibilità di partecipare a gruppi di auto aiuto 6 A 3.4.2 Vi è evidenza che il bisogno di privacy del paziente e della famiglia é tenuto in considerazione, attraverso: 9 applicazione delle procedure per il trattamento dei dati personali 9 attività finalizzate a tutelare il bisogno di comfort e di riservatezza 9 indicazioni procedurali per la custodia degli effetti personali e di valore 6 A 3.4.3 A tutti i pazienti e i familiari viene assicurato il bisogno di comfort e riservatezza durante gli interventi assistenziali infermieristici, l’osservazione e le prestazioni diagnostico-terapeutiche anche di tipo invasivo 8 FASE DELL’ESPERIENZA: DEGENZA (D) Progetto assistenziale (D1) 350 70 D 1.1 Per ogni paziente l’équipe multiprofessionale garantisce la realizzazione del progetto assistenziale in modo individualizzato, coerentemente con la filosofia assistenziale adottata e con le evidenze scientifiche disponibili 42 D 1.1.1 Esiste evidenza che le decisioni assunte per la formulazione del progetto assistenziale individualizzato si basano su prove di efficacia 9 D 1.1.2 Il progetto assistenziale prevede la partecipazione di un infermiere individuato come responsabile e il coinvolgimento dei familiari nel processo decisionale 12 D 1.1.3 Il paziente e i familiari vengono informati dall’équipe multiprofessionale sulle modalità di partecipazione alle decisioni assistenziali. 12 D 1.1.4 All’interno del progetto assistenziale sono indicate le risorse esterne alle CI attivabili in relazione a specifici bisogni del paziente e/ o dei familiari 9 D 1.2 Il progetto assistenziale viene rivalutato periodicamente sulla base di precisi indicatori di risultato 28 D 1.2.1 Vengono realizzati incontri di sintesi e di valutazione degli interventi previsti all’interno del progetto assistenziale 12 D 1.2.2 I risultati di tali incontri vengono utilizzati per rivedere gli obiettivi e gli interventi diagnostico-terapeutico-assistenziali 16 Processo assistenziale (D2) D 2.1 L’équipe infermieristica sviluppa programmi assistenziali standardizzati come base su cui lavorare in modo personalizzato ed in relazione alle evidenze scientifiche D 2.1.1 I programmi assistenziali standardizzati si basano sull’evidenza scientifica, 100 50 8 104 sono condivisi dall’intera équipe infermieristica e riflettono l’unicità del paziente D 2.1.2 Esiste evidenza che per ciascun paziente l’équipe infermieristica discute e socializza il programma assistenziale personalizzato 14 D 2.1.3 Nel programma di assistenza personalizzato sono dichiarati: 9 Le diagnosi infermieristiche attuali e potenziali 9 Gli obiettivi assistenziali relativi ai problemi attuali e potenziali 9 Il piano degli interventi infermieristici autonomi e su prescrizione, in base al criterio di priorità 9 I tempi e le modalità per la valutazione del processo e dei risultati assistenziali 12 D 2.1.4 Per ogni paziente, turno dopo turno, sono documentati nella cartella infermieristica i problemi individuati, gli interventi infermieristici attuati, i risultati attesi e raggiunti D 2.2 Sono indicate ed applicate strategie di coinvolgimento del paziente e dei familiari all’interno del programma di assistenza personalizzato (PAP) 16 29 D 2.2.1 Al paziente e ai familiari viene data l’opportunità di partecipare attivamente ad alcune attività assistenziali sotto la guida e la supervisione dell’infermiere di riferimento 16 D 2.2.2 L’attività di guida e di supervisione dell’infermiere é supportata da interventi educativi pertinenti che riflettono le esigenze del paziente 8 D 2.2.3 Esiste evidenza che entro i primi due giorni di degenza in UTI il paziente e i familiari sono in grado di 9 indicare problemi immediati 9 porre domande appropriate 6 D 2.3 Gli infermieri attuano strategie che favoriscono l’orientamento spaziotemporale del paziente all’interno dell’ambiente delle CI D 2.3.1 L’équipe infermieristica applica procedure atte a favorire l’ l’orientamento spazio-temporale del paziente all’interno dell’ambiente delle CI 16 6 D 2.3.2 Le procedure utilizzate individuano strategie di 9 controllo degli stimoli in eccesso o insufficienti (rumori, luce, temperatura ambientale..) 9 informazione sugli avvenimenti interni, in particolare correlate all’uso della tecnologia 9 informazione sugli avvenimenti esterni, in particolare correlate all’ambiente familiare 9 utilizzo di elementi utili all’orientamento quale orologi e calendari nel campo visivo del paziente 10 D 2.4 Esiste evidenza che il ritmo sonno veglia del paziente viene mantenuto, nel rispetto dei bisogni del paziente e delle esigenze diagnostico-terapeutico-assistenziali 8 D 2.4.1 L’équipe infermieristica attua strategie terapeutiche di carattere psicologicorelazionale per coadiuvare l’impiego dei farmaci sedativi 8 105 Gestione di specifiche situazioni clinico - assistenziali (D3) 100 D 3.1 L’équipe infermieristica ha formalizzato, in collaborazione con l’équipe medica, protocolli assistenziali e/o linee guida per la gestione delle situazioni clinico-assistenziali più rilevanti 30 D 3.1.1 Sono presenti protocolli assistenziali o linee guida relativi a: 9 gestione del paziente in svezzamento dalla V.M 9 gestione del paziente sottoposto a ventilazione assistita non invasiva 9 gestione della sedazione e controllo del dolore 9 gestione del paziente in nutrizione parenterale totale (NPT) 9 somministrazione dei farmaci 9 gestione del paziente sottoposto a CRRT (Continuous Renal Replacement Therapy) 12 D 3.1.2 Lo sviluppo dei protocolli é avvenuto con il contributo delle varie figure professionali interessate 18 D 3.2 Esiste evidenza che i protocolli assistenziali adottati rispondono a criteri di efficacia, sicurezza, accettabilità e applicabilità 50 D 3.2.1 I protocolli assistenziali sono basati sulla valutazione sistematica delle migliori prove scientifiche disponibili 10 D 3.2.2 L’équipe infermieristica applica i protocolli assistenziali elaborati per la gestione delle situazioni clinico-assistenziali descritte 10 D 3.2.3 Sono esplicitati specifici indicatori di esito per valutare la compliance dei pazienti agli interventi previsti dai protocolli adottati 10 D 3.2.4 Gli infermieri adottano una procedura formalizzata per il monitoraggio degli eventi sentinella e degli incidenti critici, potenzialmente evitabili, verificatisi durante l’attuazione del processo assistenziale 10 D 3.2.5 La descrizione degli eventi sentinella é frutto di un lavoro comune di tutta l’équipe infermieristica 10 D 3.3 Esiste evidenza che durante i trattamenti sostitutivi e conservativi messi in atto, il paziente e la famiglia sono coinvolti nei processi decisionali 20 D 3.3.1 L’équipe multiprofessionale applica le procedure concordate per informare in modo appropriato il paziente e i familiari e renderli partecipi ai processi decisionali 8 D 3.3.2 Le procedure concordate tengono conto del rispetto della privacy, della comprensibilità delle informazioni e delle reazioni psico-emotive 6 D 3.3.3 I familiari e il paziente affermano di essere soddisfatti per le modalità con cui sono stati coinvolti nei processi decisionali Prevenzione del rischio di complicanze (D4) 8 50 50 106 D 4.1 L’équipe multiprofessionale ha elaborato linee guida e/o protocolli per la prevenzione del rischio delle complicanze per i pazienti in CI D 4.1.1 Le linee guida e/o i protocolli elaborati riguardano: 9 la prevenzione delle polmoniti nosocomiali 9 la prevenzione dell’ulcera da stress 9 la nutrizione enterale precoce 9 la prevenzione delle lesioni da pressione e dei danni da immobilità 9 la prevenzione delle tromboembolie 25 D 4.1.2 L’applicazione delle linee guida e/o protocolli avviene sulla base di criteri scientificamente validati di identificazione dei pazienti a rischio Assistenza terminale e sospensione delle cure (D5) D 5.1 L’équipe infermieristica ha elaborato indicazioni procedurali per garantire uniformità di comportamento nell’assistenza al paziente terminale e alla famiglia 25 30 30 D 5.1.1 Sono presenti indicazioni procedurali per rispondere in modo appropriato ai bisogni del paziente e della famiglia nella fase della terminalità 14 D 5.1.2 L’assistenza terminale fornita prevede che: 9 siano garantiti la privacy e il comfort ambientale 9 sia permesso ai familiari di rimanere accanto al paziente 9 siano soddisfatti i bisogni fisici e psico-sociali 9 siano somministrate terapie palliative 9 sia permesso al paziente e ai familiari di ricevere assistenza religiosa, se desiderato 16 FASE DELL’ESPERIENZA: DIMISSIONE O TRASFERIMENTO (T) Continuità assistenziale T 1.1 L’équipe infermieristica, in collaborazione con l’équipe medica, ha elaborato indicazioni procedurali per il trasferimento del paziente, atte a garantire la continuità dell’assistenza 100 50 T 1.1.1 Esistono indicazioni procedurali per il trasferimento del paziente dalle CI fondate su criteri condivisi con le Unità Operative di riferimento 10 T 1.1.2 I criteri di trasferimento / dimissione sono stati diffusi a tutte le UUOO presso cui vengono riferiti i pazienti T 1.1.3 All’interno del piano di dimissione infermieristico sono chiaramente esplicitati: 9 gli esiti raggiunti dal paziente a livello funzionale 9 gli esiti raggiunti dal paziente a livello psico-sociale 9 il piano educativo pertinente a situazioni di cronicità e/o disabilità 9 il livello di coinvolgimento dei familiari 8 12 T 1.1.4 La scheda di dimissione infermieristica é trasmessa all’équipe infermieristica di riferimento in un tempo che consente di accogliere il paziente in modo sicuro e appropriato 12 T 1.1.5 Esiste evidenza che l’accoglienza all’interno del servizio di riferimento avviene senza attese e disagi per il paziente e i familiari 8 T 1.2 L’équipe infermieristica o l’infermiere di riferimento, nel periodo che precede il trasferimento, effettua interventi educativi diretti a sviluppare la capacità del paziente e della famiglia di gestire particolari programmi terapeutici di tipo conservativo, sostitutivo e/o riabilitativo 18 T 1.2.1 Gli ambiti educativi intrapresi riguardano: 107 9 9 9 9 18 la conoscenza della malattia la capacità di controllare i sintomi la capacità di individuare i segni di peggioramento l’approccio all’utilizzo di eventuali presidi terapeutici a permanenza T 1.3 La risposta del paziente e della famiglia agli interventi educativi viene valutata 12 T 1.3.1 Sulla scheda di dimissione viene segnalato il livello di compliance del paziente e della famiglia agli interventi educativi iniziati T 2.1 L’équipe multiprofessionale applica modalità di follow-up dei pazienti dopo la dimissione o trasferimento dalle CI 12 20 T 2.1.1 Le modalità di follow-up sono condivise dall’équipe multiprofessionale e periodicamente applicate Governo, leadership, direzione (GLD) 100 GLD 1.1 L’organizzazione delle CI ha definito la propria mission, gli obiettivi e le modalità organizzative coerentemente con gli obiettivi aziendali 20 20 GLD 1.1.1 Gli obiettivi dichiarati tengono conto 9 della centralità del cliente e del suo diritto alla salute 9 della qualità tecnica delle prestazioni 9 della qualità organizzativa 9 della sicurezza e la soddisfazione degli operatori 9 del buon uso delle risorse 9 dell’integrazione tra i dipartimenti e i servizi che concorrono agli stessi obiettivi 8 GLD 1.1.2 Vi é evidenza che tutto il personale della UO é a conoscenza del piano programmatico GLD 1.2 L’organizzazione interna é descritta in modo chiara ed é ufficialmente formalizzata 12 10 GLD 1.2.1 Sono esplicitate le modalità organizzative interne e i rispettivi responsabili, medici e infermieristici GLD 1.3 Il coordinatore infermieristico attua strategie dirette a sviluppare negli infermieri professionalità e autonomia GLD 1.3.1 Esiste un documento in cui sono descritte 9 le specifiche responsabilità di tipo assistenziale e organizzativo delegate agli infermieri 9 gli obiettivi 9 le attività e i tempi per la loro realizzazione 9 i criteri per la valutazione dei risultati 10 20 6 GLD 1.3.2 Vi é evidenza che il conferimento delle responsabilità é frutto di un processo di condivisione da parte dell’équipe infermieristica 10 GLD 1.3.3 Vi è evidenza che il coordinatore infermieristico valuta il raggiungimento dei risultati in rapporto agli obiettivi perseguiti con le attività delegate 4 GLD 2.1 Sono formalizzati momenti di riunione per sviluppare l’integrazione multiprofessionale GLD 2.1.1 Vengono effettuate periodiche riunioni multiprofessionali 20 8 108 GLD 2.1.2 Le riunioni periodiche multiprofessionali affrontano strategie di: 9 formazione 9 miglioramento organizzativo 9 miglioramento della qualità assistenziale 6 GLD 2.1.3 Vi é evidenza di partecipazione attiva dell’équipe multiprofessionale alle riunioni programmate 6 10 GLD 3.1 Sono definite le competenze professionali specifiche del personale infermieristico attese dall’organizzazione GLD 3.1.1 L’équipe infermieristica ha elaborato il profilo di competenza professionale specifica 10 20 GLD 4.1 Vi é evidenza di attenzione al clima organizzativo da parte delle figure con funzioni di direzione e governo della UO GLD 4.1.1 Le modalità di monitoraggio adottate sono volte a misurare: 9 tasso di partecipazione alle attività di formazione 9 tasso di partecipazione alle attività di programmazione 9 dati su attività scientifica e produzione di linee guida, protocolli 9 numero di proteste dell’utenza e di altri servizi 9 indice di turnover del personale 9 tasso di assenza per malattie 9 numero di procedure disciplinari 4 GLD 4.1.2 Esiste evidenza che qualora si rilevino problemi vengono intraprese iniziative di miglioramento 4 GLD 4.1.3 Vengono attuate, periodicamente, indagini sul grado di soddisfazione degli infermieri che riguardano aspetti legati a: 9 coinvolgimento all’interno dell’organizzazione 9 sviluppo personale e responsabilizzazione 9 efficacia della comunicazione 8 GLD 4.1.4 Le figure con funzioni di direzione e governo utilizzano i risultati ottenuti dalle indagini per attuare interventi migliorativi Formazione e ricerca (FR) FR 1.1 L’équipe infermieristica sviluppa un piano annuale di aggiornamento e di formazione continua coerente con gli obiettivi della UO e con le competenze attese 4 70 40 109 FR 1.1.1 Il piano di formazione continua contiene: 9 L’analisi dei bisogni formativi derivanti dal profilo di competenza 9 La definizione degli obiettivi di apprendimento 9 La definizione delle attività formative 9 La pianificazione della valutazione dei risultati di impatto 12 FR 1.1.2 Le attività formative previste riguardano: 9 Programmi di formazione specifica, inclusa la formazione all’utilizzo di tecnologia neoacquisita 9 Attività di autoformazione 9 Partecipazione a convegni internazionali, nazionali e regionali 9 Esperienze professionali in sedi accreditate 12 FR 1.1.3 Esiste evidenza che le attività formative previste nell’anno vengono effettivamente realizzate 11 FR 1.1.4 Sono previsti momenti formalizzati in cui vengono socializzati con il gruppo i risultati delle attività formative 5 FR 2.1 Esiste evidenza che l’équipe infermieristica viene coinvolta in attività di ricerca per migliorare la qualità delle prestazioni in terapia intensiva 30 FR 2.1.1 Gli infermieri ricevono una formazione orientata alla applicazione dei risultati di studi di ricerca 9 FR 2.1.2 L’équipe infermieristica partecipa attivamente a studi di ricerca volti a verificare l’efficacia degli interventi assistenziali rispetto a specifici quesiti clinici e/o l’efficacia del modello assistenziale adottato 12 FR 2.1.3 Esiste evidenza che i risultati degli studi di ricerca effettuati sono utilizzati per modificare la pratica assistenziale 9 Valutazione e Miglioramento della qualità (VQ) VQ 1.1 Esiste evidenza che l’équipe infermieristica é rappresentata 80 all’interno dei programmi di miglioramento della qualità attivati all’interno della UO e/o del Dipartimento aziendale VQ 1.1.1 Esiste un documento che delinea le strategie e gli obiettivi per la qualità a livello delle CI e/o del Dipartimento aziendale coerentemente con i corrispondenti documenti aziendali VQ1.1.2 Gli infermieri, nell’ambito delle strategie delineate, ricevono una formazione orientata alla qualità 80 8 8 VQ 1.1.3 All’interno della UO e/o del Dipartimento aziendale sono in corso progetti di miglioramento della qualità 12 VQ 1.1.4 Esiste evidenza che gli infermieri sono impegnati nel o nei progetti di miglioramento della qualità in corso 10 VQ 1.1.5 All’interno dei progetti di miglioramento vengono anche affrontati problemi rilevanti per gravità o frequenza 10 VQ 1.1.6 Gli infermieri partecipano attivamente a programmi di valutazione della qualità dell’assistenza infermieristica percepita dai pazienti e dai familiari 8 VQ 1.1.7 Esiste evidenza che i risultati derivati dai programmi di valutazione della qualità percepita sono utilizzati per intraprendere iniziative di miglioramento 8 VQ 1.1.8 Sono documentati i cambiamenti (organizzativi, tecnici...) derivati dalle iniziative di miglioramento 8 110 VQ 1.1.9 Tutta l’équipe multiprofessionale é a conoscenza dei cambiamenti avvenuti in seguito alle iniziative di miglioramento Gestione delle informazioni (GI) 50 GI 1.1 All’interno della UO esiste un sistema informativo in grado di raccogliere, trasmettere e conservare tutte le informazioni necessarie al soddisfacimento dei bisogni di assistenza dei pazienti e alla gestione delle attività organizzative GI 1.1.1 Il sistema informativo utilizzato consente di garantire: a) la confidenzialità, la sicurezza, l’accuratezza delle informazioni e dei dati necessari b) la rapidità nelle comunicazioni all’interno e all’esterno del servizio GI 1.1.2 All’interno degli strumenti informativi utilizzati dall’équipe infermieristica sono documentati i dati e le informazioni relativi a: 9 dati di ammissione 9 anamnesi infermieristica 9 dati clinici 9 gravità delle condizioni del paziente 9 processo assistenziale 9 dati di dimissione/trasferimento 8 50 10 16 GI 1.1.3 Viene attuata una verifica periodica della validità del sistema informativo utilizzato 12 GI 1.1.4 I report ottenuti dall’elaborazione dei dati e delle informazioni di competenza vengono portati a conoscenza di tutta l’équipe multiprofessionale e del servizio infermieristico 12 111 5. SPERIMENTAZIONI E VALORI DI RIFERIMENTO Alla validazione teorica del manuale seguirà la sperimentazione all’interno delle Cure Intensive dell’Ente Ospedaliero Cantonale, che sarà effettuata nell’arco temporale di una settimana con la collaborazione di due infermieri facenti parte del gruppo di lavoro. Uno dei due infermieri, nel limite del possibile, è il Capo Reparto. Le finalità della sperimentazione dovranno essere: 1) verificare l’affidabilità, la fattibilità, la precisione e l’accettabilità del manuale 2) effettuare l’autovalutazione tra la qualità attesa, indicata dai criteri, e la qualità attuale dell’assistenza infermieristica, rispettando l’imparzialità e l’oggettività del giudizio 3) sistematizzare il percorso seguito e le riflessioni scaturite al fine di renderli evidenti, in un secondo tempo, a tutta l’équipe infermieristica e medica e poterli esporre a una allargata valutazione, nell’ottica di avviare il processo di miglioramento. La definizione di cosa misurare - documentare, come menzionato in precedenza, deve avvenire sulla base delle priorità e delle scelte fatte a livello di gruppo professionale, cercando di identificare le singole variabili che compongono la complessa realtà in cui l’assistenza viene fornita, riconoscendone l’integrazione con le altre professionalità e le articolazioni a monte, a valle e interne. La sperimentazione estesa alle sedi che ne faranno richiesta potrà tuttavia aiutarci ad identificare ulteriori limiti e migliorare l’affidabilità dello strumento. I risultati dell’autovalutazione in termini di punteggio totalizzato all’interno delle funzioni centrate sul paziente e delle funzioni organizzative dovranno comprendere: Dimensioni Performance ottenute CI FUNZIONI CENTRATE SUL PAZIENTE FUNZIONI ORGANIZZATIVE Totale Performance di eccellenza attese 700 300 1000 112 Mettendo in evidenza le dimensioni per le quali non si é raggiunta una performance adeguata ( almeno evidenza parziale e/o significativa di corrispondenza al criterio), facilmente si potrà individuare le maggiori criticità e, successivamente, selezionate quelle che a parere del gruppo di lavoro saranno effettivamente ritenute migliorabili con le risorse a disposizione o agevolmente reperibili. Come valori di riferimento inerenti allo score finale dell’unità di Cure Intense, si è costruita a priori la seguente tabella : Score totalizzato 1000 750 500 250 0 Valutazione Evidenza assoluta di corrispondenza ai criteri Evidenza significativa di corrispondenza ai criteri Evidenza parziale di corrispondenza ai criteri Evidenza minima di corrispondenza ai criteri Assenza di corrispondenza ai criteri 113 5.1. Il Caso Pratico : LE CURE INTENSIVE DELL’ENTE OSPEDALIERO CANTONALE Tabella 3. 1 2 3 4 Ammissione 1. Accesso 2. Accoglienza 3. Valutazione iniziale e presa in carico 20 0 35 50 47 88 80 40 61 0 8 68 49 54 19 35 77 70 9 66 57 14 55 68 33 50 43 0 16 30 30 16 72 0 52 20 45 0 26 0 79 68 80 75 39 44 87 35 72 54 42 6 42 50 34 16 567 0.567 727 0.727 659 0.659 373 0.373 Degenza 4. Progetto Assistenziale 5. Processo assistenziale 6. Gestione di specifiche situazioni clinico-assistenziali 7. Prevenzione del rischio di complicanze 8. Assistenza terminale e sospensione delle cure Trasferimento e follow-up 9. Continuità assistenziale 10. Follow-up Funzioni organizzative 11. Governo, leadership, direzione 12. Formazione e ricerca 13. Valutazione e miglioramento continuo 14. Gestione delle informazioni TOTALE Indice Relativo 114 6. CONCLUSIONI Tra le molte domande che ci si pone nei percorsi di miglioramento continuo, una delle più pressanti, come afferma Scrivens, è se esiste una relazione dimostrabile fra l’accreditamento e la qualità dell’assistenza e se i fruitori dei servizi sanitari possono essere praticamente aiutati dal processo di accreditamento nella ricerca di meccanismi idonei a ottenere informazioni adeguate sui servizi sanitari ed a partecipare attivamente alla definizione e realizzazione degli standard di qualità. Con questo lavoro si é cercato di rispondere al quesito succitato cercando di concretizzare in un manuale di accreditamento di eccellenza, seppur con dei limiti, criteri appropriati e condivisi da professionisti esperti, atti a valutare la specificità disciplinare dell’assistenza infermieristica nell’ambito della Terapia Intensiva. Quanto ottenuto va letto come contributo professionale al “viaggio”, iniziato recentemente, all’interno dei processi di accreditamento dell’assistenza sanitaria di sistemi organizzativi complessi, che vede gli infermieri impegnati ed integrati con altri professionisti. Va rilevato che lo sviluppo del manuale è avvenuto con particolare attenzione alle normative professionali e sanitarie vigenti che, non solo richiamano alla qualità tecnico-professionale ed ai risultati di salute, ma anche alla responsabilizzazione ed alla capacità di collaborare dei cittadini/utenti nei processi di mantenimento e/o recupero della salute. L’interesse dimostrato dall’Associazione infermieristica ANIARTI induce a pensare in termini concreti ad ulteriori sviluppi del lavoro, nella prospettiva di perfezionare lo strumento al fine di pervenire ad un riconoscimento più ampio dei criteri con cui viene valutata l’assistenza infermieristica fornita nell’area presa in considerazione e di garantire, in modo diffuso, valori quali l’equità, l’eticità, la correttezza professionale, la trasparenza e la sicurezza per i pazienti/clienti. 115 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1 Ranci Ortigosa E., La valutazione di qualità nei servizi sanitari. Milano: Franco Angeli, 2000: 9-26 2 Fiamminghi M., Autorizzazione, certificazione ed accreditamento, quale ricaduta sui processi gestionali infermieristici. Atti Congresso Nazionale ANIARTI, 1999 3 Riccelli I, Gatta N., Valutazione della Qualità dell’Assistenza infermieristica. Firenze: Rosini Editrice, 1990: 41-3 4 Ibidem: 11-5 5 EFQM, La valutazione dell’eccellenza. Guida pratica all’autovalutazione. European Foundation for Quality Management, 1999 6 Setti Bassanini MC., L’accreditamento di eccellenza. In Ranci Ortigosa E. La valutazione di qualità nei servizi sanitari. Milano: Franco Angeli, 2000: 219-43 7 Grenier R, Drapeau J, Desautels J., Norme e criteri di qualità dell’assistenza infermieristica. Milano: Edizioni Sorbona, 1992 8 JCAHO, Comprehensive Accreditation Manual for Hospitals, The Official Handbook, 2000 9 PAUL J-P ,Expérimentation d'un outil d'évaluation de la qualité des soins infirmiers : L'IGEQSI" Gestions Hospitalières, n° 332, janvier 1994, p.67 à 75 10 Ovretveit, Patient pathway and process developement, Enigma 1999 11 Parasuraman, Zeithaml and Berry, Moving Forward in Service Quality Research: Measuring Different Customer-Expectation Levels, Comparing Alternative Scales, and Examining the Performance-Behavioral Intentions Link," Marketing Science Institute, September 1994, Report No. 94-114. 118