L’olio d’oliva italiano tra
Qualità, Impatto Ambientale
e Tracciabilità
Programma di Attività
UNAPOL Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli – Società Consortile a r. l.
Regolamento CE 867/2008
II annualità 2010/2011
Indice
PREFAZIONE........................................................................................................... 5
1
Soggetto proponente........................................................................................5
2
Obiettivi del programma e sua coerenza con gli orientamenti e le priorità
per il settore oleicolo.......................................................................................8
3
Zone interessate dal Programma......................................................................9
4
Le principali problematiche di settore affrontate dal programma................ 10
5
Le Attività previste........................................................................................ 11
5.1 Durata del programma.................................................................................. 12
6
Monitoraggio e gestione amministrativa del mercato nel settore dell’olio
d’oliva e delle olive da tavola ...................................................................... 13
6.1 Monitoraggio del settore e dell’offerta disponibili dell’olio di oliva........... 13
6.2 Elaborazione di studi - Verifica e piano di fattibilità per la realizzazione
di una filiera agro energetica attraverso il recupero delle sanse................... 14
7
Azione di impatto ambientale e di miglioramento della qualità dell’olio
di oliva.......................................................................................................... 17
7.1 L’Abruzzo .................................................................................................... 17
7.2 La Basilicata .................................................................................................36
7.3 La Calabria................................................................................................... 48
7.4 La Campania ................................................................................................ 68
7.5 Il Lazio ......................................................................................................... 94
7.6 La Puglia..................................................................................................... 108
7.7 La Sicilia .....................................................................................................143
8
Tracciabilità, certificazione e tutela della qualtà dell’olio d’oliva e delle
olio da tavola .............................................................................................. 167
8.1 Attività 4 a) Progettazione e applicazione di sistemi di rintracciabilità di
filiera certificati ai sensi della norma UNI EN ISO 22005:08 e conformi
al reg. (CE) 178/2002 ................................................................................ 167
8.2 Attività 4.b) Realizzazione ed applicazione pratica di sistemi di certificazione
volontaria della qualità basati su un sistema di analisi del rischio e di punti
critici di controllo ....................................................................................... 169
8.3 Attività 4.c) Introduzione di un’etichettatura tramite codice a barre
bidimensionali leggibili con telefoni cellulari ed in grado di comunicare
al consumatore la tracciabilità dell’olio extravergine di oliva UNAPOL.... 171
8.4 Attività 4.d) Realizzazione di un sistema informativo per il controllo del
rispetto delle norme di autenticità, qualità e commercializzazione dell’olio
extra vergine di oliva funzionale alla Borsa Merci Telematica Italiana.......172
PREFAZIONE
La presente pubblicazione si riferisce al programma di attività realizzato
dall’UNAPOL – Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli Società
Consortile a .R.L. – ai sensi del Reg. CE 867/2008 per la seconda annualità.
La pubblicazione è stata realizzata partendo dal programma di attività approvato
dall’AGEA, illustrando in seguito alcuni concreti esempi dell’attività svolta dalle
singole Associazione aderenti all’Unione e dalle altre società incaricate per la
realizzazione del programma.
1 SOGGETTO PROPONENTE
L’U.N.A.P.OL. - Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli è stata riconosciuta con D.M. del 14/10/1986 dall’ex Ministero dell’Agricoltura e Foreste ai sensi
dell’art. 20 quater del Regolamento n. 136/66/CEE nonché ai sensi del
Regolamento CEE n. 2261/84.
Nell’ambito delle attività dei programmi di miglioramento della qualità, l’UNAPOL
ha ottenuto i riconoscimenti ai sensi del Regolamento CE n. 1334/02, del
Regolamento CE n. 2080/05 e del Regolamento CE n. 867/08.
L’UNAPOL si è costituita in data 26/06/1981, lo Statuto è stato poi modificato con
deliberazioni assembleari del 16/10/1984 e del 08/06/2001.
Con assemblea straordinaria del 20/01/2006, l’UNAPOL si è trasformata in Società
Consortile, adeguando il proprio statuto al DLgs. n. 102/05.
I locali che ospitano la sede legale, ubicati in Via San Damaso 13 a Roma, sono di
proprietà della UNAPOL.
L’Unione è iscritta nel repertorio nazionale presso la CCIAA di Roma al n. 1123760
dal 28/10/1993 ed iscritta al Registro delle Imprese al n. 97034590584.
Il Presidente e legale rappresentante dell’UNAPOL è Michele RIZZI.
L’assetto organizzativo ed operativo per l’espletamento delle attività è composto da
sette collaboratori tecnici e amministrativi e da un Dottore Agronomo.
Tutta l’organizzazione operativa è affidata al Direttore Generale Dott. Paolo
CIPRIANI.
5
Le sue attività istituzionali sono:
- gestione dell’aiuto alla produzione;
- rappresentanza e tutela per conto delle Organizzazioni associate nei confronti dello Stato, della UE, di Enti pubblici e privati;
- sorveglianza, vigilanza, coordinamento e assistenza legale ai produttori associati.
Svolge, inoltre, attività di formazione ed informazione riguardo le seguenti problematiche:
- politica agricola di settore nazionale e comunitaria e relativa OCM;
- miglioramento qualitativo delle caratteristiche organolettiche dell’olio;
- miglioramento della sostenibilità ambientale delle tecniche agronomiche di
coltivazione degli oliveti;
- sistemi informatici di rilevazione dati e gestione delle banche dati.
Negli ultimi anni l’UNAPOL ha aderito al POM valorizzazione delle produzioni
meridionali costituendo una MOC in cui rappresenta, con l’83% circa delle azioni, la parte agricola.
All’interno della MOC sono presenti anche frantoi privati e confezionatori.
L’obiettivo era quello della valorizzazione commerciale delle produzioni dei propri associati attraverso delle attività di riqualificazione dei prodotti e dei processi
e di attività di marketing.
Ha svolto con l’Università di Perugia un progetto per la previsione delle produzioni attraverso la rilevazione delle emissioni di polline con metodologia messa a
punto dalla Facoltà di Agraria di Perugia.
I risultati della ricerca sono stati diffusi ai propri associati attraverso dei seminari
divulgativi.
L’UNAPOL, nel corso del 2005, ha realizzato importanti ricerche in collaborazione con l’Università di Udine, per l’individuazione dei contaminanti dell’olio di
6
oliva, e con l’università di Bari per la Micropropagazione in vitro di cultivar di olio
e di olive da tavola in via di estinzione.
Ha sviluppato dei corsi di formazione lavoro per i tecnici delle associazioni e produttori olivicoli relativi al miglioramento qualitativo del prodotto e delle tecniche
agronomiche di coltivazione cofinanziati dal Ministero del Lavoro.
Partecipa, come rappresentante della parte agricola, al Consiglio olivicolo
Internazionale con cui ha sottoscritto una convenzione per il controllo della qualità
degli oli di oliva e,di sansa di oliva commercializzati sui mercati oggetti di azioni di
promozione del Consiglio stesso.
È membro fin dalla costituzione dell’interprofessione dell’olio di oliva in rappresentanza delle proprie Organizzazioni tutelando le ragioni dei produttori agricoli
nelle fasi di negoziazione di filiera.
L’Unione nazionale è costituita da 24 Organizzazioni di produttori, così come di
seguito indicato:
7
2 OBIETTIVI DEL PROGRAMMA E SUA COERENZA CON GLI
ORIENTAMENTI E LE PRIORITÁ PER IL SETTORE OLEICOLO
Gli obiettivi principali del Programma sono:
- migliorare le condizioni di trasparenza del mercato dell’olio di oliva a partire
dall’acquisizione e diffusione dei dati rilevanti ai fini della formazione del prezzo
e dell’identificazione merceologica dei prodotti fino ad una corretta
informazione del consumatore anche attraverso nuove modalità di etichettatura
e di garanzia del prodotto, della sua origine e delle sue caratteristiche qualitative;
- migliorare la qualità dei processi produttivi e degli oli di oliva così da assicurare
l’adeguamento alle norme nazionali e comunitarie che disciplinano il settore,
incentivare tecniche sempre più sostenibili da un punto di vista ambientale
anche al fine di mantenere il ruolo dell’olivicoltura nella caratterizzazione del
paesaggio delle aree rurali.
Nell’ambito di tale obiettivo generale si intende operare in collaborazione con le
Organizzazioni Produttori associate all’UNAPOL per raggiungere i seguenti
obiettivi operativi:
- accrescere conoscenze sul mercato, sulle preferenze e comportamenti dei
consumatori;
- migliorare, in un’ottica eco - sostenibile l’utilizzo dei sottoprodotti provenienti
dal settore oleicolo anche al fine di ridurre i costi di produzione per gli
olivicoltori;
- miglioramento delle tecniche di coltivazione al fine di migliorare le performance
ambientali dell’olivicoltura;
- diffondere tra gli operatori le conoscenze e le innovazioni tecnico - scientifiche
che, nelle diverse fasi delle filiere, consentono di avere un miglioramento della
qualità dei prodotti e dei processi;
- migliorare il livello professionale e imprenditoriale degli operatori;
- migliorare le tecniche di difesa fitosanitaria finalizzandole ad un miglioramento
della qualità organolettica, igienico sanitaria del prodotto ed al tempo stesso ad
una riduzione dell’impatto ambientale;
- diffondere i mezzi di difesa fitosanitaria alternativi e/o complementari quelli
chimici;
- monitorare gli andamenti stagionali al fine di individuare l’epoca ottimale di
raccolta e monitorare e ottimizzare le modalità di raccolta, stoccaggio, trasporto
e trasformazione;
- sensibilizzazione dei produttori verso una gestione in qualità e verso l’adozione
di procedure che agevolino la produzione e gestione delle informazioni
necessarie alla rintracciabilità di filiera.
- miglioramento della qualità igienico sanitarie dell’olio con particolare
riferimento a contaminanti chimici e finalizzati all’applicazione di sistemi di
8
certificazione della qualità;
- miglioramento e rafforzamento dei sistemi di garanzia dell’autenticità, qualità
dell’olio anche attraverso tecniche e tecnologie di condizionamento innovative;
Tali obiettivi fanno riferimento a quelle che possono essere considerate le priorità
strategiche per il settore individuate dai documenti di programmazione comunitari,
nazionali e regionali. Alcune di queste priorità sono comuni all’attività agricola e di
produzione degli alimenti altri sono specifici del settore. In particolare gli obiettivi
trasversali ai diversi comparti del settore primario sono quelli definiti dal vertice
europeo di Goteborg e riportati anche nei documenti della Riforma della Politica
Agricola Comunitaria:
- migliorare la competitività dell’agricoltura europea incentivando i produttori
agricoli europei a rispondere ai segnali di mercato e proteggendoli dalle
fluttuazioni estreme dei prezzi;
- aumentare la competitività delle produzioni agricole europee attraverso
l’introduzione di sistemi di garanzia e di miglioramento della qualità;
- promuovere un’agricoltura sostenibile che risponda maggiormente alle esigenze
del mercato;
In ambito nazionale vanno aggiunti gli obiettivi di valorizzazione delle produzioni
nelle quali la qualità è legata all’origine e il rafforzamento degli strumenti di
garanzia igienico - sanitaria e commerciale delle produzioni agricole ed
agroalimentare.
Tali obiettivi sono immediatamente trasferibili al settore olivicolo italiano in
particolare a quello delle regioni meridionali dove l’olivicoltura ha una presenza
diffusa sul territorio e conseguentemente un rilevante impatto sulle caratteristiche
ambientali e paesaggistiche di questo ed offre produzioni diversificate per tecniche
di produzione e caratteristiche organolettiche che hanno condotto al riconoscimento
comunitario di 24 DOP e 1 IGP.
Tuttavia esistono proprio nel settore dell’olivicoltura notevoli margini di
miglioramento della qualità sia dei prodotti, sia dei processi produttivi. La qualità,
infatti, è fortemente legata agli andamenti stagionali, alle tecniche utilizzate nella fase
di campagna e in quella di trasformazione e alle modalità di commercializzazione.
3 ZONE INTERESSATE DAL PROGRAMMA
Il Programma proposto dall’UNAPOL non ha una localizzazione specifica ma
riguarda tutte le aree eleggibili dal Regolamento 867/2008 e relativo DM di
attuazione in quanto a valenza nazionale e sovranazionale anche in paesi
abitualmente non consumatori di olio.
Tuttavia le attività che riguardano il monitoraggio dei mercati, la messa a punto di
tecniche colturali migliorative del rapporto con l’ambiente e della qualità della
produzione di olio di oliva, nonché quelle relative alla tracciabilità e tutela della
9
qualità, verranno localizzate presso aziende agricole e di trasformazione associate
alle organizzazioni di produttori dell’UNAPOL.
4 LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE DI SETTORE AFFRONTATE DAL
PROGRAMMA
Il comparto dell’olio di oliva in Italia costituisce uno dei principali settori agricoli
sia per valore della produzione sia per rilevanza socio economica di questa attività
in termini di occupazione. Le politiche di settore degli ultimi anni sono state
finalizzate a perseguire due obiettivi principali:
a) la mancanza di una qualificazione commerciale della maggior parte della
produzione nazionale, cioè quella proveniente dalle regioni meridionali
d’Italia. In effetti tale qualificazione passa anche per un vero miglioramento qualitativo del prodotto in termini di rispondenza a caratteristiche merceologiche quale l’acidità, la sanità del prodotto e la “naturalezza”. Tutti
aspetti su cui è possibile intervenire solo attraverso la responsabilizzazione
dei produttori e dei trasformatori e del monitoraggio di tutte le fasi di processo.
b) il miglioramento della sostenibilità ambientale dell’olivicoltura e dei prodotti e
sottoprodotti che ne derivano.
Entrambi questi obiettivi sono perseguibili attraverso azioni volte a creare e
rafforzare un’alleanza stabile tra produttori, trasformatori e confezionatori, cioè una
politica di filiera che mantenga e valorizzi la qualità ottenibile in campagna.
In Italia ci sono circa 5.600 frantoi che moliscono più di due milioni di tonnellate di
olive, questo numero elevato di frantoi presenti nelle aree a maggiore vocazione
olivicola, consentirebbe una tempestiva trasformazione dei raccolti garantendo una
migliore qualità del prodotto finito. Questo diviene possibile quando vi è una
politica di qualità comune che assicura le caratteristiche qualitative della materia
prima. D’altra parte alcune tecniche colturali necessarie proprio ad assicurare la
presenza di caratteristiche igienico - sanitarie e qualitative sono messe in atto dagli
olivicoltori solo se il loro costo viene riconosciuto dal resto della filiera.
Il recupero di posizioni di competitività sul mercato interno ed estero necessita un
forte impegno relativo alla informazione del consumatore sulle caratteristiche dei
diversi olii, (tipologie merceologiche es. olio di oliva, extra-vergine ecc.) ed una
valorizzazione del sistema nel suo complesso in termini di affidabilità del sistema
Paese relativo sia ai processi produttivi, sia al sistema di controllo basato su
organismi terzi autorizzati e vigilati dallo Stato che l’Unione Europea ha disegnato
per le produzioni alimentari, in particolare quelle di qualità certificata.
É in questa ottica che vanno considerati gli interventi per la tracciabilità e il
miglioramento della qualità e della sostenibilità ambientale delle produzioni
oleicole. La polverizzazione della produzione rende tali interventi maggiormente
complessi e fa emergere la necessità di attività di animazione e assistenza tecnica sul
10
territorio volte a superare la naturale resistenza degli olivicoltori.
Inoltre, si rende necessario costruire strumenti che aumentino la trasparenza del
mercato rispetto alle quantità disponibili per gli scambi e le loro caratteristiche. La
conoscenza di tali informazioni può consentire di ridurre comportamenti
opportunistici particolarmente diffusi in questo settore e agevolare i controlli da parte
delle autorità pubbliche e private sull’origine e sulle caratteristiche del prodotto.
Infine la polverizzazione stessa e la diversità di tipologie aziendali richiede la
l’utilizzazione di attività pilota e dimostrative volte a intervenire sulle
problematiche sopra esposte. Un tale approccio ha due vantaggi: quello della messa
a punto di metodiche di facile introduzione nelle diverse tipologie aziendali anche
dal punto di vista organizzativo; quello di incentivarne l’uso attraverso la
dimostrazione dei vantaggi derivanti dall’applicazione di tali metodiche.
5 LE ATTIVITÀ PREVISTE
La tabella seguente mostra la collocazione delle attività previste dal Programma
dell’Unione all’interno dei raggruppamenti di attività ammissibili:
11
5.1 Durata del programma
Il programma avrà durata triennale.
12
1.1 Monitoraggio e gestione amministrativa del mercato nel settore
dell’olio
d’olivae egestione
delle olive
da tavola. del mercato nel settore dell’olio
Monitoraggio
amministrativa
1.1
1.1.1
d’oliva e delle olive da tavola.
1.a) Monitoraggio del settore e dell’offerta disponibili dell’olio di oliva
Quest’azione prevede la costruzione di una rete di rilevazione tra i soci
dell’UNAPOL che faccia parte della rete di rilevazione nazionale al fine di aumentare la trasparenza del mercato e fornire agli operatori economici ed istituzionali del
settore una base informativa certa a supporto delle decisioni imprenditoriali e di
politica economica.
Tale misura prevede 3 Fasi:
- Pianificazione del lavoro;
- Monitoraggio dell’offerta disponibile, dei flussi e dei canali di commercializzazione
dell’olio d’oliva;
- Divulgazione dei dati raccolti.
L’azione di monitoraggio si svolge continuativamente dal 1 maggio 2009 fino
alla scadenza triennale del programma prevista al 31 marzo 2012.
Subappaltatore
Fasi
Non Avviate
Avviate
Concluse
Pianificazione del lavoro
Monitoraggio dell’offerta disponibile, dei flussi
e dei canali di commercializzazione dell’olio
d’oliva
UNAPOL
Divulgazione dei dati raccolti
Fase
Pianificazione del lavoro
Monitoraggio dell’offerta disponibile, dei
flussi e dei canali di commercializzazione
dell’olio d’oliva
Divulgazione dei dati raccolti
Attività svolte o in corso
-
Individuazione delle aziende monitorate;
-
Affidamento, tramite sottoscrizione di un contratto, delle azioni di
rilevazione a diversi soggetti operanti sul territorio.
-
Predisposizione di modelli di rilevazione, sia su supporto cartaceo, sia su
file;
-
Avvio delle interviste;
-
Elaborazione statistica dei dati raccolti, basata sul rapporto tra la
rappresentanza del campione monitorato e quella dell’intera base
sociale.
-
Diffusione dei dati tramite il sito internet dell’UNAPOL.
13
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898
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L’Unapol ha svolto attività di raccolta delle informazioni di mercato necessarie
al monitoraggio dell’offerta disponibile, dei flussi e dei canali di commercializzazione dell’olio d’oliva, tramite 898 interviste al fine di costruire una rete di rilevazione tra i soci dell’UNAPOL e di aumentare la trasparenza del mercato.
L’attività di monitoraggio dell’offerta disponibile, dei flussi e dei canali di commercializzazione dell’olio da parte dell’UNAPOL è ripartita nelle diverse zone
regionali e ha interessato 449 aziende agricole. Il controllo è avvenuto sulle seguenti categorie di prodotto: vergine,olio extra – vergine, lampante e biologico.
1.1
1.b) Elaborazione di studi - Verifica e piano di fattibilità per la realizzazione
di una filiera agro energetica attraverso il recupero delle sanse
Tale misura si suddivide in tre fasi:
- Fase 1: Ricostruzione dello stato attuale della produzione di sanse olearie, delle
modalità e dei costi di trattamento nonché delle relative criticità;
- Fase 2: Ricognizione tecnologica e analisi comparativa;
- Fase 3: Definizione dell’assetto impiantistico ottimale e relativo modello di
governance.
La Fase 1 è terminata nel corso della prima annualità. Nello specifico sono state
realizzate le seguenti sottofasi ed attività:
1.1 a) mappatura produzione nazionale sanse;
1.1 b) analisi aspetti normativi;
1.1 c) analisi attuali metodi di recupero e smaltimento;
1.2 a) mappatura frantoi Unapol;
1.2 b) selezione di due filiere da approfondire;
1.2 c) approfondimento delle due filiere selezionate;
1.3) Analisi di benchmark con i maggiori produttori di olio di oliva.
Nel corso della seconda annualità sono state concluse le seguenti sottofasi e attività relative alla Fase 2:
2.1 a) ricognizione tecnologica;
14
2.1 b) ricognizione commerciale;
2.2 a) ricognizione della normativa autorizzativa/legata agli impianti;
2.2 b) monitoraggio e applicabilità degli incentivi eco energetici.
Infine l’inizio per le attività previste per la Fase 3, è programmato a partire dalla
III annualità.
1.1.2.1
Fase 2: Ricognizione tecnologica e analisi comparativa
Subappaltatore
AREA
Fasi
Sottofasi e Attività
Fase 2: Ricognizione
tecnologica e analisi
comparativa
2.1 a) ricognizione
tecnologica
2.1 b) ricognizione
commerciale
2.2 a) ricognizione della
normativa
autorizzativa/legata agli
impianti
2.2 b) monitoraggio e
applicabilità degli incentivi
eco energetici
Fase
Non Avviate
Avviate Concluse
Attività svolte o in corso
-
Sistematizzazione delle informazioni relative alle possibili tecnologie di
recupero delle sanse ai fini energetici (pirolisi,combustione e digestione
anaerobica);
-
Analisi dei vantaggi e svantaggi di ciascuna tecnologia individuata;
-
Definizione dei parametri tecnici ed economici;
-
Ricognizione commerciale delle tecnologie disponibili.
2.2 a) ricognizione della normativa
autorizzativa/legata agli impianti
-
Sistematizzazione delle informazioni disponibili in merito alle
normative e ai processi autorizzativi.
2.2 b) monitoraggio e applicabilità degli
incentivi eco energetici
-
Monitoraggio delle normative nazionali, con un’attenzione particolare
agli incentivi sull’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
2.1 a) ricognizione tecnologica
2.1 b) ricognizione commerciale
15
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L’investimento approvato, relativamente a tale misura, è stato sfruttato al 100%.
Lo studio di fattibilità tecnica, economica e regolamentare per la realizzazione di un
sistema tecnologico integrato che ottimizzi il trattamento e il recupero delle sanse
prodotte nelle aree di competenza Unapol al fine di produrre energia elettrica e/o termica da fonte rinnovabile, è stato implementato sulla base di ipotesi relative ai possibili scenari in grado di ottimizzarne lo smaltimento e convertire la sanse da fonte
di possibili costi aggiuntivi a nuovo reddito per i frantoi.
16
7 AZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E DI MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITÀ DELL’OLIO D’OLIVA
In questo capitolo verranno illustrate alcune esperienze delle attività svolte in subappalto dalle Associazioni UNAPOL.
7.1.
L’Abruzzo
SOCIETÀ COOPERATIVA PRODUTTORI OLIVICOLI “ABRUZZO I”
Progetto di recupero degli oliveti in stato o a rischio di abbandono
Nell’ambito delle operazioni collettive di matenimento degli oliveti ad alto valore ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica, tramite
un’accurata indagine preventiva e ricognizioni effettuate sul campo, sono state individuate le aziende in possesso dei requisiti richiesti dal regolamento comunitario
circa l’età del soprassuolo, le caratteristiche geo-morfologiche del sito, le caratteristiche paesaggistiche.
Sono state riscontrate piante piuttosto adulte, comunque di età non inferiore ai 50
anni, e con sesto d’impianto elevato (8x8, 10x10 -12x12), quindi oliveti a carattere
estensivo, privilegiando superfici nelle quali gli interventi potessero evolvere in
maniera determinante sul potenziamento della stabilità strutturale del territorio ed al
miglioramento dell’impatto ambientale.
Una successiva fase di studio del territorio provinciale ha portato all’individuazione di tre fasce pedo-climatiche:
•
fascia litoranea (caratterizzata per lo più dalla presenza del mare e da altitudini comprese tra 0 e 200 m s.l.m.);
•
fascia collinare (caratterizzata da territorio collinare ad agricoltura semiestensiva ed altitudini comprese tra 200 e 400 m s.l.m.);
•
fascia pede-montana (caratterizzata da altitudini comprese tra 400 e 800 m
s.l.m.).
Non sono state prese in considerazione le zone prettamente montane, non adatte
ai normali processi fenologici dell’olivo.
I terreni olivetati ricadono nei Comuni di Campli, Castellalto, Notaresco e
Teramo zone ricche di vecchi impianti estensivi e nei quali la coltivazione di tipo
promiscua, utilizzata in passato, non è prioritariamente rappresentata da colture
annuali importanti per l’alimentazione come, ad esempio, i cereali, ma spesso da
colture poliannuali riservate al pascolo come gli erbai misti di leguminose o i prati
spontanei controllati tramite le operazioni di inerbimento come la trinciaturata. Ad
17
indirizzare la scelta su tale zona sono stati decisivi alcuni fattori: la presenza di numerose piante di età centenaria, la predisposizione alla coltura dei terreni ricchi di humus
e sostanze nutritive di base, la posizione geo-morfologica della zona che gode di
un’esposizione sud/sud-est che l’olivo privilegia a parità di altre caratteristiche.
Come verificatosi per il precedente triennio del progetto 2080/05 e la seconda
annualità dell’attuale Reg CE 867/08, all’inizio i titolari hanno espresso una certa
diffidenza ma, una volta ragguagliati opportunamente dal tecnico delegato sulle
finalità del progetto della Cooperativa APO Abruzzo I, si sono mostrati interessati e
collaborativi.
Le aziende individuate dal monitoraggio aziendale e territoriale che avevano le
caratteristiche sopraccitate sono ubicate nelle seguenti località:
1. SANT’ATTO (TE)
2. VARANO (TE)
3. CESENA’ DI CAMPLI (TE)
4. SAN LORENZO DI CASTELLALTO (TE)
5. COLLE POZZO DI NOTARESCO (TE)
Si è quindi proceduto al reperimento di mezzi tecnici e di manodopera; a tal proposito, si evidenzia che in assenza di un prezziario regionale specifico per gli interventi sugli oliveti o, comunque, sugli arboreti specializzati, ci si è basati sui costi
medi di mercato indicati dagli operatori specializzati del settore e sul parere del tecnico incaricato dalla Società Cooperativa “Abruzzo I”; si è potuto così realizzare il
computo metrico estimativo di massima che ha permesso l’individuazione di tutte le
voci caratterizzanti l’intervento di recupero.
Parallelamente alla ricerca sul campo veniva istruita la documentazione necessaria ad attestare sia le caratteristiche aziendali in linea con il progetto, sia il consenso dei singoli proprietari e/o delegati all’esecuzione dei lavori necessari individuati
dal tecnico incaricato.
A tal proposito, per ognuna delle aziende individuate, è stata prodotta la seguente documentazione:
•
•
•
•
18
fotografie dei terreni e delle piante oggetto di intervento nella fase precedente al recupero;
scheda di rilevazione delle caratteristiche bio-morfologiche delle piante;
planimetrie e visure catastali;
convenzione tra l’Associazione Cooperativa di Produttori Olivicoli APO
Abruzzo I e il proprietario e/o delegato da esso, per il consenso all’esecuzione dei lavori.
Successivamente sono stati avviati gli interventi finalizzati al risanamento degli
oliveti, attraverso le operazioni colturali, più consone alle caratteristiche stazionali
degli oliveti stessi; in termini di importanza gli interventi sono stati applicati in base
alle esigenze di recupero di ogni singolo impianto e suddivisi, in termini temporali,
nel modo seguente:
•
•
•
•
ripulitura del terreno pre-potatura;
potatura delle piante e ripulitura dei tronchi dai polloni spontanei;
raccolta e smaltimento dei residui di potatura di medie e grosse dimensioni;
trinciatura e ripulitura finale del terreno.
Si evidenzia, infine, che le operazioni di potatura sono state effettuate dalla cooperativa Acero Giardini S.C.AR.L. e le operazioni di pulitura, smaltimento e trinciatura eseguite dalla ditta Iervelli Giovanni.
A conclusione di tutte le operazioni di intervento sono stati dapprima realizzati
ulteriori rilievi fotografici a prova delle avvenute operazioni di risanamento e per
consentire anche un confronto con le foto realizzate prima delle attività lavorative,
dopo si è proceduto al posizionamento di cartelli su cui sono state indicate le informazioni relative al progetto.
19
DESCRIZIONE DELLE AZIENDE
Si riportano di seguito sinteticamente le caratteristiche principali delle aziende
(posizione geografica, altitudine, pendenze, ecc.), i dati catastali, le varietà olivicole presenti, le operazioni di intervento effettuate e alcune fotografie di confronto
prima e dopo i lavori.
AZIENDA 1
L’azienda agricola si trova in località Sant’Atto del Comune di Teramo ad un’altezza di 210 m s.l.m. e su terreno pianeggiante. L’area di intervento è dislocata su
due particelle catastali accorpate a formare un unico appezzamento confinante con
l’abitazione della titolare aziendale.
L’oliveto è composto da due filari che corrono lungo il confine del terreno occupato da prato spontaneo. Le particelle ricadono nel Foglio 26 del Comune di
Teramo, hanno una superficie totale di ettari 00.40.10 e sono presenti 29 piante della
varietà Tortiglione e Dritta in buono stato vegetativo e con un’età media di circa 70
anni.
Le lavorazioni previste ed effettuate sono state la potatura, lo smaltimento dei
residui legnosi più grossi e la trinciatura/ripulitura dell’intero appezzamento. Si evidenzia che, su alcune piante, la potatura è stata effettuata in modo energico per eliminare i succhioni interni di grosse dimensioni e favorire, così, la maggiore produzione di gemme a fiore e la successiva mignolatura. Si riportano alcune foto di riferimento prima e dopo i lavori.
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AZIENDA 2
L’azienda agricola è ubicata in Località Varano del Comune di Teramo e la zona
di intervento è costituita da tre appezzamenti confinanti (due di proprietà ed uno in
affitto) che dalla Strada Provinciale per Colle Santa Maria scendono su un versante
con esposizione ad est con pendenze medie che variano da 370 a 300 m s.l.m. e su
terreno prima in leggera pendenza (circa 15%) e poi prevalentemente pianeggiante.
Gli olivi sono riuniti in tre gruppi di 24, 38 e 60 piante per un totale di 122 olivi di
varietà Tortiglione, Leccino e Dritta di età variabile da 50 a oltre 100 anni. L’area di
intervento si estende per 04.26.00 ettari ed è formata dalle particelle 230-238-484
ricadenti nel foglio 16 del Comune di Teramo.
Dei tre appezzamenti, quello centrale è utilizzato regolarmente per la coltivazione di essenze erbacee annuali (quest’anno è presente orzo – Hordeum vulgare L.),
mentre gli altri due sono occupati da prati spontanei ad inerbimento controllato; in
entrambe i casi i prodotti ottenuti sono utilizzati per l’alimentazione dei bovini da
latte allevati dal titolare aziendale.
Il sopralluogo è avvenuto durante il periodo autunnale della raccolta delle olive
che però, vista la forte intensità delle chiome non soggette a potatura, è stata effettuata solo su parte delle piante. Le operazioni di recupero hanno riguardato la potatura e lo smaltimento dei residui vegetali; in particolare, nel caso dell’appezzamento centrale, si è subito provveduto a togliere gli scarti della potatura per evitare danni
alla coltura cerealicola in atto.
L’intervento di potatura più energico è stato eseguito nella particella in affitto
dove vegetano gli olivi più grandi - sia in termini di dimensioni che di età - al fine
di favorire il ricaccio di nuovi rametti a fiore. Si riportano alcune foto di riferimento prima e dopo i lavori.
21
AZIENDA 3
L’azienda agricola è sita in Località Cesenà del Comune di Campli ed è composta da due zone di intervento ricadenti nei fogli catastali n. 19 e n. 25 del
Comune suddetto. Per quanto riguarda il foglio n. 19 sono presenti 3 particelle catastali con un’estensione totale di ettari 03.68.45 ad un’altezza media
compresa tra 260 e 230 m s.l.m. e su terreno con pendenza pari a circa 15%.
Trattasi di un oliveto con piante sparse originariamente di tipo estensivo con
sesto di impianto 12x12 piuttosto regolare ma poi oggetto di depauperamento
arboreo nel corso dei decenni; sono presenti 58 olivi della varietà Tortiglione,
con presenze sporadiche di Leccino e Dritta, di età media di circa 70 anni. Ad
esclusione della particella più piccola, che conta 4 olivi e che è separata dalla
Strada Provinciale in Cesenà, le due particelle più estese sono contigue e formano un unico appezzamento dove insistono le rimanenti 54 piante e sono
divise da un filare di 33 olivi di 15 anni di età esclusi dall’intervento di recupero. Tutta l’area di coltivazione è occupata da prato spontaneo che viene
regolarmente trinciato ed il prodotto ottenuto viene utilizzato per l’alimentazione dei bovini da latte allevati in azienda.
La seconda zona di intervento ricade sul foglio 25 dove è presente un’unica particella di ettari 01.71.40 (altezza media 280 m s.l.m. con pendenza intorno al 20%) con 32 elementi di varietà Tortiglione e Dritta con età media di 80
anni che in alcuni casi supera il secolo di vita; al momento il terreno risulta
arato ma le condizioni meteorologiche avverse dell’ultimo periodo, non hanno
permesso alla titolare di seminare la coltura prevista per l’annata agraria in
corso e, a causa degli eventi alluvionali verificatesi nella nostra provincia nei
giorni 27/02/2011 e 01/03/2011, si sono verificati frane e smottamenti di una
certa entità che non hanno consentito l’accesso al terreno per effettuare i rilievi fotografici dopo gli interventi di recupero eseguiti precedentemente.
Durante il sopralluogo iniziale, avvenuto poco prima della raccolta delle
olive, è stato riscontrato un buon stato vegetativo delle piante ed una buona
produzione di olive e la presenza di varietà autoctone come il Tortiglione e
l’età delle piante (da 70 a oltre un secolo) hanno facilitato la scelta del coinvolgimento dell’oliveto nel progetto.
Le operazioni di recupero hanno riguardato la potatura e lo
smaltimento/trinciatura dei residui vegetali nelle due zone.
Di seguito si riportano alcune foto di riferimento prima e dopo i lavori solo
nell’area ricadente nel foglio n. 19 per le motivazioni sopra riportate.
AZIENDA 4
L’azienda agricola è costituita da un grande appezzamento sito in Località San
22
Lorenzo nel Comune di Castellalto e dislocato sul Foglio 8; comprende 10 particelle catastali con un’estensione totale di ettari 12.11.38 su terreno con pendenza media
del 20%, altezza media compresa tra 255 e 150 m s.l.m. ed esposizione prevalente
ad est.
Le piante sono concentrate in due gruppi principali e sono riconducibili ad oliveti di tipo estensivo con sesto di impianto variabile da 10x10 a 15x15; il primo conta
72 Tortiglioni in buone condizioni vegetative di età comprese tra 80 e oltre 100 anni,
il secondo è composto da 89 olivi con le stesse caratteristiche del primo gruppo e
con presenza prevalente di Tortiglione e qualche varietà di Dritta e Leccino.
Per quanto riguarda le colture in campo si rileva la presenza di grano duro
(Tritucum aestivum L.) sul terreno del primo gruppo di piante, mentre, il terreno dell’oliveto più numeroso è stato arato e, appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno, verrà preparato per l’impianto di un erbaio di erba medica (Medicago
sativa L.); i prodotti ottenuti vengono reimpiegati in azienda sia per le semine a
venire sia per l’alimentazione del bestiame presente in azienda.
Si mette in evidenza che i filari dell’impianto più numeroso sono stati rinfoltiti
con giovani elementi di olivo di 5-6 anni intervallati a specie fruttifere miste (pomacee e drupacee).
La cooperativa incaricata delle potature ha eseguito i lavori prima nell’area coltivata a grano e poi nella rimanente parte; allo stesso modo i residui vegetali sono
stati tolti prima da questa zona, per evitare danni alla coltura cerealicola in atto, e
trasferiti in uno spazio idoneo dove sono stati eliminati insieme agli altri scarti vegetali. Si riportano alcune foto di riferimento prima e dopo i lavori.
23
AZIENDA 5
L’azienda agricola è ubicata in Località Colle Pozzo del Comune di Notaresco
ed è stata oggetto dell’intervento più significativo e duraturo tra le aziende selezionate per il progetto di quest’anno. L’area di intervento è estesa 09.58.46 ettari, è
formata da un unico appezzamento di 12 particelle catastali contigue e si trova ad
un’altezza media compresa tra 185 e 245 m s.l.m. La zona ricopre un promontorio
collinare a ovest del Comune di Notaresco e confina ad est con la strada comunale
Colle Pozzo, a Nord con i vigneti di proprietà del titolare aziendale, a sud con un
terreno di altrui proprietà e ad ovest con una zona calanchiva; proprio al confine
con quest’area sono presenti 34 dei 305 olivi recuperati e che sono stati oggetto di
un lungo lavoro di pulizia pre-potatura, di capitozzatura e di ripulitura/trinciatura
del terreno previo smaltimento dei residui vegetali. Alla fine del recupero l’oliveto
ha riacquistato la forma di governo classica e ciò ha permesso al titolare di ridisporre di un ulteriore superficie olivetata con sesto medio di impianto 9x9 e elementi di
oltre 80 anni di età.
Nella rimanente parte dell’azienda si possono distinguere tre aree:
a)
b)
c)
area confinante con l’oliveto capitozzato caratterizzata da una forte pendenza del terreno (circa 40%) con esposizione sud-ovest e altezza media pari a
210 m s.l.m. e occupata da 68 olivi;
area con esposizione a sud con terreno prevalentemente pianeggiante ad
un’altezza media pari a 230 m s.l.m. sul quale sono presenti 39 olivi;
area confinante con la strada comunale Colle Pozzo con esposizione ad est
e altezza media di 230 m s.l.m.; all’interno è presente un primo gruppo di
126 elementi con sesto medio di impianto 9x9 ed un secondo gruppo di 38
piante sparse.
In tutte e tre le zone la varietà predominante è il Tortiglione ma sono presenti
anche le varietà Dritta, Leccino e Carboncella tutte in buono stato vegetativo; non
sono presenti particolari colture ma tutta la zona è interessata da prati spontanei in
parte ad inerbimento controllato.
Inoltre, è presente una zona tra le aree b) e c) con 24 Tortiglioni che sono stati esclusi
dal progetto sia per la presenza di grano duro (Tritucum aestivum L.) in fase di coltivazione, sia per il fatto che il titolare aziendale ha intenzione di spostare le piante in un luogo
più consono in quanto è in previsione la realizzazione di un nuovo fabbricato aziendale.
Ad esclusione delle operazioni eseguite sulle piante capitozzate, si è proceduto
alla potatura delle chiome, con particolare attenzione rivolta all’eliminazione dei
succhioni interni, seguita da una meticolosa ripulitura dei polloni nati alla base dei
tronchi ed allo smaltimento dei notevoli residui vegetali; infine, in tutte le aree sopra
elencate è stata effettuata la trinciatura/ripulitura del terreno.
24
25
L.A.P.O.A.M. Soc. Coop. a r.l.
Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale
abbandonati o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica
Come nella precedente annualità anche in questa in questa ci siamo attivati individuando e scegliendo in base a sopraluoghi effettuati sui terreni di coloro che ne
hanno fatto richiesta, gli oliveti abbandonati o a rischio di abbandono più interessanti da recuperare del nostro territorio.
In particolare ci siamo soffermati sulla fascia collinare a ridosso della costa, nel
comune di Torino di Sangro, Casalbordino e Paglieta zona di produzione del DOP
“Colline Teatine”.
In queste aree sono state scelte aziende per una superficie totale di mq 122.844
su cui insistono un numero totale di piante di 1.270.
Abbiamo provveduto ad affidare i lavori di recupero in subappalto ad un contoterzista, preferendo il preventivo di questo tra altri preventivi poiché si avvicinava
maggiormente ai prezzi e alle stime rilevate da i prezzi correnti di mercato.
Nei terreni su cui si è intervenuti abbiamo eseguito in prima fase la potatura che
in molti casi è stata di riforma ed in una fase successiva abbiamo provveduto alla
rimozione della legna grossa liberandola dalle foglie e dai piccoli rami manualmente con l’ausilio di roncole per arrivare nella fase finale alla pulitura dei terreni dai
sarmenti e dai rovi ed altri infestanti.
Su alcuni terreni abbiamo dovuto provvedere alla pulitura del fondo prima di
eseguire le potature poiché la forte presenza di rovi, arbusti ed altro ne impedivano l’accesso.
Le aziende recuperate
AZIENDA 1
L’oliveto oggetto del recupero è diviso in due appezzamenti di cui uno è sito in
località Colletermine nel comune di Torino di Sangro ed il secondo in località
Collemici con una superficie totale è di 16.484 mq., su cui insistono n° 143 piante
costituite da varietà di Gentile e Leccino di età superiore ai 50 anni, allevate a vaso
policonico. Lo stato di abbandono dei terreni e delle piante era elevato.
26
AZIENDA 2
L’oliveto oggetto del recupero è sito in località Saletti nel comune di Torino di
Sangro per una superficie totale è di 9.228 mq., su cui insistono n° 71 piante costituite da essenze di Leccino di oltre 50 anni di età, allevate a vaso policonico.
Lo stato di abbandono dei terreni e delle piante era medio.
AZIENDA 3
L’oliveto oggetto del recupero è diviso in due appezzamenti di cui uno è sito in
località Sant’Angelo nel comune di Torino di Sangro ed il secondo in località
Collelongo sempre nel comune di Torino di Sangro con una superficie totale è di
16.484 mq., su cui insistono in totale n° 97 piante costituite da essenze di Gentile e
Leccino di età superiore ai 50 anni, allevate a vaso policonico.
Lo stato di abbandono dei terreni e delle piante era elevato.
AZIENDA 4
L’oliveto oggetto del recupero è sito in località Verdugia nel comune di Casalbordino
con superficie totale è di 4000 mq. su cui insistono n° 50 piante costituite da essenze di
Gentile di età superiore ai 50 anni, allevate a vaso policonico.
Lo stato di abbandono delle piante e del terreno era elevato con forte presenza i rovi.
AZIENDA 5
L’oliveto oggetto del recupero è sito in località Fonte Stefano nel comune di Torino
di Sangro con superficie totale è di 40.200 mq. su cui insistono n° 280 piante costituite da essenze di Gentile di età superiore ai 50 anni allevate a vaso policonico.
Lo stato di abbandono delle piante e del terreno era medio.
AZIENDA 6
L’oliveto oggetto del recupero è sito in località Collelongo nel comune di Torino
di Sangro con superficie totale è di 8.700 mq. su cui insistono n° 220 piante costituite da essenze di Gentile di Chieti, Leccio e Loretana di età superiore ai 50 anni
27
allevate a vaso policonico.
Lo stato di abbandono delle piante e del terreno era medio.
AZIENDA 7
L’oliveto oggetto del recupero è diviso in due appezzamenti entrambi siti in località Saletti nel comune di Torino di Sangro con una superficie totale è di 8.940 mq.,
su cui insistono n° 155 piante costituite da essenze di Gentile e Leccino di età superiore ai 50 anni, allevate a vaso policonico.
Lo stato di abbandono dei terreni e delle piante era medio.
AZIENDA 8
L’oliveto oggetto del recupero è diviso in due appezzamenti di cui uno è sito in
località Saletti nel comune di Torino di Sangro ed il secondo in località Sentinella
sempre nel comune di Torino di Sangro con una superficie totale è di 18.808 mq.,
su cui insistono n° 254 piante costituite da essenze di Gentile e Leccino di età superiore ai 50 anni, allevate a vaso policonico.
Lo stato di abbandono dei terreni e delle piante era elevato.
Pubblicazione e diffusione
Al termine dell'attività sopracitata si è provveduto, in modo da diffondere e divulgare le attività svolte ed i risultati ottenuti, alla redazione di un opuscolo di n. 20 pagine denominato “LAPOAM NOTIZIE” distribuito agli olivicoltori presso i ns. recapiti.
Conclusioni
La misura 2a ha sempre un notevole successo, poiché come abbiamo già fatto
notare in altre occasioni, l’agricoltura in generale e l’olivicoltura in particolare, non
producono più reddito dunque i proprietari sono costretti a lasciare i terreni all’abbandono per dedicarsi ad altre attività, industria e turismo. Questo produce vaste
zone abbandonate a se stesse, dove le vecchie e nuove superfici olivetate diventano
delle macchie di arbusti e spine che non sono gradevoli alla vista, non contribuiscono alla conservazione del territorio e non dando risalto alla bellezza dal nostro paesaggio.
E’ da segnalare che anche in questa annualità i lavori di recupero sono stati difficoltosi a causa delle condizioni atmosferiche inclementi. Infatti questo inverno è
28
stato caratterizzato da notevoli nevicate e conseguenti gelate. Le belle giornate sono
state poche e questo ha costretto gli operai della ditta incaricata alla realizzazione
dei lavori a operare spesso sotto la pioggia al freddo.
Anche intervenire con i mezzi meccanici è stato molto difficoltoso poiché i terreni erano e sono ancora eccessivamente impregnati di acqua ed i trattori tendevano
a sprofondare ed a perdere aderenza.
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Miglioramento delle condizioni di coltivazione, in particolare con la lotta contro la mosca dell’olivo, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive
prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica.
Descrizione dell’attività svolta
Abbiamo selezionato 12 aziende da supportare tecnicamente in modo da coprire
tutta la fascia costiera della nostra provincia dove gli attacchi dacidici sono più frequenti e devastanti ma anche perché questa è la zona a maggiore vocazione olivicola e di maggiore produzione.
Durante il periodo di monitoraggio abbiamo controllato costantemente la sanità
delle olive, le fasi fenologiche e lo stato di maturazione delle drupe.
Come è prassi, abbiamo individuato gli appezzamenti da monitorare dove abbiamo posizionato n. 2 trappole feromoniche nella parte della chioma esposta a sud e
ad un’altezza variabile tra 1,5 e 2 metri da terra. Abbiamo, inoltre, selezionato 10
piante da cui prelevare settimanalmente e complessivamente 100 drupe da poter
campionare e sottoporre all’analisi allo stereo microscopio per verificare lo stato di
infestazione della mosca olearia e di altri parassiti.
Le capsule feromoniche sono state sostituite circa ogni quaranta/cinquanta giorni affinché agissero sempre con la massima efficacia.
29
I risultati settimanali delle catture e delle analisi dei campioni di drupe sono state
fornite all’A.R.S.S.A. (Agenzia Regionale Sviluppo e Servizi all’Agricoltura) sulla
cui base la stessa ha stilato, unitamente ai dati forniti dalle altre associazioni, il bollettino settimanale a cui gli agricoltori e i rivenditori di fitofarmaci della nostra
regione fanno riferimento. La stessa A.R.S.S.A. nei suoi bollettini rimarcava questa
collaborazione.
Le nostre aziende sono state costantemente informate sulla necessità o meno di
effettuare trattamenti in relazione allo stato di infestazione degli oliveti fungendo da
vera e propria cassa di risonanza per tutti i produttori limitrofi.
Inoltre i nostri uffici settimanalmente sono stati oggetto di molte telefonate di
agricoltori che chiedevano notizie sullo stato di infestazione degli oliveti nelle varie
zone monitorate.
Possiamo di conseguenza affermare che la ricaduta sul territorio delle azioni da
noi intraprese e dei dati forniti settimanalmente all’A.R.S.S.A è stata di fondamentale importanza nella lotta e profilasi delle malattie infestati degli oliveti.
Si fa presente che per cercare di garantire uno standard qualitativo elevato si è
consigliato di effettuare trattamenti antidacidi anche con attacchi inferiori al 10%
delle drupe, nonostante dette operazioni potessero risultare antieconomiche.
Contestualmente abbiamo individuato in un piccolo appezzamento nel comune
di Torino di Sangro in località Quercia marchese, dove effettuare la prova dimostrative di raccolta che si è tenuta il giorno 19 novembre 2010.
Abbiamo osservato lo stato fenologico delle drupe utilizzato una tabella basata
sulla seguente scala di riferimento:
•
•
•
•
•
•
•
Figura 1 - Cartello di segnalazione del luogo di prova
dimostrativa
30
Allegaggione
Accrescimento del frutto
prima fase
Indurimento del nocciolo
Accrescimento del frutto
seconda fase
Invaiatura
Maturazione
Eccesso di maturazione
Abbiamo effettuato la raccolta, sulle 16 piante seguite di varietà “leccino” con l’utilizzo di reti e sferzatori pneumatici, lo stato fenologico delle olive era la piena maturazione.
Per lo stoccaggio delle olive abbiamo fornito all’azienda monitorata contenitori
rigidi (cassette in plastica e cassone) in modo da evitare alle drupe schiacciamenti
durante le fasi di trasporto, infatti il metodo di trasporto e stoccaggio prima della
molitura rappresentano una fase critica poiché lo schiacciamento delle drupe da inizio a processi di fermentazione che porta al deterioramento delle stesse e di conseguenza ad una caduta di qualità del prodotto (olio) che si otterrà al momento della trasformazione. Abbiamo inoltre cercato di contrarre, al massimo i tempi tra la raccolta
e la trasformazione in modo che non iniziassero processi di ossidazione naturale con
lo scopo finale di ottenere oli di ottima qualità e privi di difetti. Pertanto le olive sono
state molite con metodo continuo, entro 4 ore dalla raccolta ottenendo da kg. 220 di
olive kg. 32 di olio. Il prodotto ottenuto ha caratteristiche ottime da un punto di vista
chimico ed organolettico.
Ci siamo assicurati inoltre che lo stoccaggio nell’azienda dell’olio ottenuto sia
stato effettuato in condizioni ottimali ovvero in contenitori di acciaio inox, locali bui
e ventilati, temperatura intorno ai 16°C
Figura 2 - Cartello di segnalazione del luogo della prova dimostrativa
31
Nel momento in cui è stata effettuata la molitura si è provveduto al prelievo di un
campione di olio ottenuto dalle piante monitorate e in una fase successiva un altro
campione di olio ottenuto dalle olive raccolte sulle altre piante dell’azienda. I campioni raccolti sono stati analizzati chimicamente prendendo in considerazione il
grado di acidità ed il numero di perossidi, i risultati ottenuti sono generalmente buoni,
ma quelli riferiti agli oli ottenuti dalle olive monitorate sono sicuramente migliori.
Monitorando l’accrescimento delle drupe nelle varie fasi fenologiche abbiamo scelto
l’epoca giusta per la raccolta. Al fine di ottenere la massima produzione di olio e la migliore qualità possibile, abbiamo preferito eseguire la raccolta nella fase di maturazione.
Figura 3 - raccolta con sferzattori pneumatici
Figura 4 - raccolta con sferzattori pneumatici
32
La raccolta
Abbiamo effettuato la raccolta con l’utilizzo di pettini sferzanti pneumatici e con
l’uso di reti, in modo da contrarre i tempi di raccolta e ottenere notevoli vantaggi
economici e minori rischi per gli operatori i quali evitando l’uso delle scale evitano spiacevoli incidenti che spesso caratterizzano i periodi di raccolta.
Figura 5 - utilizzo di reti
Lo stoccaggio
Al fine di evitare la rottura delle drupe dovute allo sfregamento dei frutti durante il trasporto ci siamo avvalsi dell’utilizzo dei contenitori a pareti rigide e forate
(cassette in plastica) evitando fenomeni di fermentazione ed in particolare di pericolosi fenomeni di riscaldo dovuti ad una mancanza di circolazione dell’aria tra i frutti. Le casette utilizzate dall’azienda sono state successivamente ritirate e immagazzinate
33
Figura 6 - bins utilizzato per lo stoccaggio delle olive raccolte
La trasformazione
La lavorazione delle olive è avvenuta al massimo entro 4 ore dalla raccolta, con
metodo continuo.
La conservazione
E’ stato consigliato al produttore di conservare l’olio (anche quello prodotto dagli
olivi non oggetto del monitoraggio) in contenitori di acciaio inox in locali bui e ventilati con temperatura intorno ai 16°C.
Conclusioni
L’annata appena conclusa è stata di produzione media alta.
L’andamento climatico invernale e primaverile ha favorito una buona
allegaggione, l’accrescimento delle drupe e stata costante durante tutta l’annata e le
34
piante hanno sofferto poco e solo per brevi periodi la siccità durante la stagione più
calda. Le piogge che sono arrivate da settembre in poi hanno favorito
l’ingrossamento delle drupe. Gli attacchi dacidi sono stati frequenti a molto bassi
durante tutta la stagione calda ma sono stati spesso bloccati dalle alte temperature.
Gli attacchi di settembre sono stati neutralizzati da interventi adeguati a base di
dimetoato. Anche in ottobre, a ridosso della raccolta si sono ripetuti piccoli attacchi
che, per rispetto di giorni di carenza dei fitofarmaci, non si sono potuti contrastare
con interventi chimici. Facciamo notare che la nostra varietà autoctona più
importante, la gentile di Chieti, ha sempre resistito egregiamente agli attacchi della
mosca olearia. Le buone tecniche di raccolta e di trasformazione delle drupe hanno
tuttavia permesso di produrre oli di buona qualità con un gusto tendente al “dolce”
tipico della nostra zona di produzione.
Anche in questa annualità va fatta una considerazione sui prezzi dell’olio che
sono particolarmente bassi nonostante l’alta qualità e la non abbondante produzione.
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35
7.2
La Basilicata
ACOL
Associazione Cooperativa Olivicola
Lucana Società Cooperativa
Le attività svolte fanno riferimento all’azioni specifiche del Programma
Miglioramento qualitativo della produzione attraverso l’Azione 3.a) Miglioramento
delle tecniche di coltivazione, in particolare attraverso il monitoraggio della raccolta, consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica.
L'AREA E LE AZIENDE ADERENTI AL PROGETTO
Le aziende aderenti al progetto ricadono nell’area di produzione della
provincia di Matera e Potenza e presentano tutte una spiccata vocazione
olivicola. In dettaglio le aziende ricadono
nella provincia di Matera nei comuni di Matera, Pisticci, Ferrandina,
Grassano, Bernalda, Craco, Salandra, Montescaglioso, Tursi, Irsina, Aliano,
Nova Siri, Rotondella e Policoro, Mentre nella provincia di Potenza ricadono
nei comuni di Palazzo San Gervasio, Muro Lucano, Pietragalla, Forenza,
Cancellara, Rionero in Vulture e Lavello
Queste aree sono accomunate da una radicata tradizione olivicola e
presentano comuni fattori di forza che le predispongono alla produzione di
extravergini di alta qualità (condizioni pedo-climatiche favorevoli,
dimensionamento delle aziende, ecc.) ma anche fattori di caratterizzazione
come le varietà locali, che imprimono alle produzioni anche un forte valore di
tipicità.
Per il miglior raggiungimento degli obiettivi del programma, si è tenuto
conto sia dei fattori che accomunano tali aree, sia dei fattori che le
differenziano (pratiche colturali, base varietale, organizzazione del sistema
trasformazione locale, ecc.).
36
Le attività si sono basate sull’individuazione di aziende pilota in cui sono state
svolte le seguenti attività:
•
Somministrazione e compilazione della scheda aziendale appositamente
elaborata e relativa alle prassi normalmente adottate dall’azienda per la
raccolta, la consegna delle olive al frantoio e la conservazione dell’olio;
•
Programmazione e sviluppo di attività di monitoraggio del grado di
maturazione e diffusione della corretta gestione delle tecniche di
preservazione della qualità nella raccolta, stoccaggio delle olive,
trasporto al frantoio.
Nell’ambito di tali attività sono state monitorate diverse partite di olive per
creare dei modelli operativi di riferimento. In particolare sono state monitorate
nelle aziende pilota, le singole partite di olive dando indicazione sul momento
ottimale della raccolta in funzione del giusto grado di maturazione. In seguito
alla raccolta, della medesima partita, una parte (denominata campione ACOL)
è stata monitorata fino alla molitura, effettuata nei tempi minimi e presso un
impianto qualificato appositamente pre-individuato; La parte rimanente, bensì
raccolta e conservata secondo le indicazioni dei tecnici, per la trasformazione,
è stata trattata direttamente dall’azienda secondo le proprie modalità abituali.
A valle di tali operazioni sono stati fatti i prelievi di campioni degli oli
ottenuti; quello ottenuto dalla partita di olive monitorato dal Programma è stato
stoccato mediante i tank di acciaio forniti in comodato d’uso. Per
l'effettuazione delle analisi chimiche, al fine di verificare gli indici qualitativi
di entrambe le partite ed effettuare le comparazioni del caso, ci si è avvalsi
della collaborazione di un laboratorio privato convenzionato.
I risultati ottenuti hanno evidenziato come i campioni denominati ACOL
hanno presentato dei valori qualitativi (acidità e perossidi) migliori rispetto a
quelli campione delle aziende, con una maggiore differenza correlata
all’aumento del tempo di permanenza in azienda delle olive raccolte o dei
tempi di attesa presso i frantoi.
Dalle analisi fatte, la totalità delle aziende risulta aver prodotto un olio
extravergine con livelli di acidità ben al di sotto di 0,8 e valori di perossidi al
di sotto di 20.
I risultati sono stati divulgati a tutti i produttori, a partire dagli associati, in
modo da sensibilizzare sull’importanza che riveste l’esecuzione di una corretta
prassi di lavorazione sulla qualità dell’olio.
37
Nell’ambito della medesima Azione ed allo scopo di allargare la
comparazione ad un numero più rappresentativo di aziende e di partite, sono
state realizzate analisi su campioni di olio di aziende rappresentative previa
compilazione di una scheda conoscitiva, relativa alla fase di raccolta,
lavorazione e stoccaggio.
Anche in questo caso l’esiguità del campione rende i dati soltanto indicativi,
tuttavia si evince come la scelta di frantoi moderni, la raccolta meccanizzata
delle olive ed anche la scelta varietale possono incidere sugli indicatori di
qualità dell’olio quali l’acidità e i perossidi. Dalle analisi chimiche eseguite e
da una media ponderata dei campioni risulta mediamente un acidità 0,22 e
valori di perossidi di 7,10 valori che evidenziano oli extravergine di ottima
qualità.
38
Le prove dimostrative sono avvenute rispettivamente:
1) in data 30/10/2010 in Bernalda si è proceduto ad una prova di raccolta
con l’obiettivo di evidenziare l’utilità della meccanizzazione che
rappresenta uno strumento al servizio della competitività aziendale per la
riduzione dei costi e per la preservazione della qualità del prodotto.
2) in data 04/11/2010 in agro di Grassano le prove hanno avuto l’obiettivo
di evidenziare l’utilità della meccanizzazione che rappresenta uno
strumento al servizio della competitività aziendale per la riduzione dei
costi e per la preservazione della qualità del prodotto.
In tale periodo sono state inoltre seguite tecnicamente le n° 15 aziende
campione dove il tecnico ha coordinato le operazioni di raccolta, trasporto e
molitura delle olive le quali in parte sono state molite immediatamente e cioè
nelle 24 ore dalla raccolta ed in parte sono state molite dopo le 48 ore,
successivamente si è proceduto attraverso un laboratorio convenzionato alle
analisi dei due campioni per azienda e dai quali si evince nettamente la diversa
qualità del olio prodotto e molito, con indubbia migliore qualità del olio
raccolto, trasportato con tecniche adeguate e diffuse dal tecnico Agronomo, e
l’olio prodotto utilizzando le tecniche tradizionali che volevano si la raccolta
meccanica ma il trasporto delle olive in sacchi di iuta e dopo aver raccolto
l’intera partita e cioè sicuramente dopo le 48 ore.
L’attività di diffusione dei risultati, mediante due convegni divulgativi,
tenutesi in data 30.10.10 e 04.11.2010 con dibattito tecnico. La manifestazione
del 30.10.10 ha visto la partecipazione di numerosi produttori e tecnici che
39
hanno potuto osservare diverse tipologie di macchine raccoglitrici . Alla
dimostrazione ha fatto seguito un dibattito in cui i partecipanti hanno potuto
confrontarsi sui vantaggi e le opportunità che una raccolta meccanizzata delle
olive offre alla moderna olivicoltura.
L’incontro, ispirato alla descrizione delle attività progettuali, ha stimolato
una discussione circa la situazione dell’olivicoltura lucana e le sue prospettive
future.
Gli interventi hanno messo in luce in un primo momento quali sono state le
attività progettuali ed i risultati ottenuti, ma in seguito, è stata avviata una
discussione, a cui hanno preso parte attiva i produttori presenti, circa le
prospettive di sviluppo dell’olivicoltura lucana sottolineandone la necessità di
sviluppare ogni iniziativa utile a rafforzare la valorizzazione delle
caratteristiche qualitative e di tipicità del prodotto locale per cui vanno poste
maggiori attenzioni alla qualità del prodotto ma anche alle specificità dei
territori di produzione e alle varietà tipiche locali.
La manifestazione del 30.10.10 ha visto la partecipazione di numerosi
produttori e tecnici che hanno potuto osservare diverse tipologie di macchine
raccoglitrici .
L’incontro, ispirato alla descrizione delle attività progettuali, ha stimolato
una discussione circa la situazione dell’olivicoltura lucana e le sue prospettive
future. Ha fatto seguito un dibattito in cui i partecipanti hanno potuto
confrontarsi sui vantaggi e le opportunità che una raccolta meccanizzata delle
olive offre alla moderna olivicoltura.
Gli interventi hanno illustrato in un primo momento quali sono state le
attività progettuali ed i risultati ottenuti, ma in seguito, è stata avviata una
discussione, a cui hanno preso parte attiva i produttori presenti, circa le
prospettive di sviluppo dell’olivicoltura lucana sottolineandone la necessità di
sviluppare ogni iniziativa utile a rafforzare la valorizzazione delle
caratteristiche qualitative e di tipicità del prodotto locale per cui vanno poste
maggiori attenzioni alla qualità del prodotto ma anche alle specificità dei
territori di produzione e alle varietà tipiche locali.
RISULTATI E CONCLUSIONI
A conclusione delle attività della seconda annualità del presente progetto si
può affermare che il programma ha prodotto risultati soddisfacenti ed
incoraggianti.
Le aziende pilota si sono dimostrate particolarmente disponibili alla
collaborazione nella fase di realizzazione delle attività e sempre più attente e
40
sensibili alle problematiche del miglioramento qualitativo della produzione e
della tutela ambientale.
La loro partecipazione attiva alle iniziative e la pronta adozione delle
indicazioni impartite dai tecnici del progetto dimostrano l’ utilità e la necessità
di azioni come quelle realizzate che, attraverso una capillare diffusione,
possono portare gli operatori stessi ad un elevato livello di consapevolezza e
quindi ad elevati standard qualitativi di prodotto, ma anche ad innalzare il
livello di attenzione e di sensibilità verso le tematiche ambientali.
Le iniziative messe in essere (incontri tecnici e prove di raccolta documentazione) hanno avuto una buona partecipazione che ha consentito di
poter far conoscere ed interessare alle attività del progetto un buon numero di
operatori del settore, stimolando in essi una riflessione circa quelle che devono
essere le direttive guida di una moderna olivicoltura, improntata ad un basso
impatto ambientale e ad un miglioramento di tutte quelle tecniche di
produzione che vanno direttamente o indirettamente ad influire sulla qualità
dell’olio.
Nella prossima annualità del programma di cui al Reg. Ce n. 867/08,
verranno approfonditi tutti gli argomenti trattati nel corso dell’ultimo anno con
lo scopo di coinvolgere il maggior numero possibile di olivicoltori ed aprire
loro nuove prospettive che possano frenare l’abbandono della coltura specie in
zone marginali.
I risultati ottenuti ci consentono quindi di replicare e migliorare le tecniche
sperimentate in campo sia per il miglioramento ambientale sia per il
miglioramento della qualità del prodotto/processo.
41
A.P.O. Associazione Produttori Olivicoli Soc. Coop (già A.P.O.R.B.)
Misura 2 a)
La misura “Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica” ci ha visti
impegnati nel recupero degli oliveti a rischio di abbandono e con piante con oltre 50
anni d’età.
La sempre maggiore presenza di oliveti incolti, abbandonati e/o a rischio
abbandono sono uno scenario che si va sempre più consolidando e diffondendo su
tutta la realtà regionale ma ancor più nelle realtà interne ed acclivi con impianti con
caratteristiche non definite con una diffusione di impianti arborei che con la loro
presenza più che reddito garantisce una tenuta del territorio dal punto di vista
ambientale e paesaggistico evitando per quanto è possibile fenomeni di erosione del
terreno e maggiori fenomeni franosi.
Nell’ambito delle azioni da porre in essere per il mantenimento degli oliveti
abbandonati e/o a rischio di abbandono, il primo aspetto che ci siamo posti è stata
l’individuazione degli areali e delle realtà a maggiore difficoltà orografica, dove la
forte frammentazione della proprietà fondiaria fa aumentare i costi di gestione che,
unita alla scarsa remunerazione del prodotto, determina ed accentua sempre più il
fenomeno di abbandono con ampie aree di degrado del territorio.
L’ulteriore calo del prezzo del prodotto e gli alti costi di produzione, in
particolare della raccolta, portano molte piccole aziende a non avere alcuna
convenienza alla conduzione degli impianti olivicoli.
Altro fenomeno sempre più diffuso è l’invecchiamento degli addetti e le
difficoltà sempre più marcate a trovare maestranze specializzate nella potatura,
considerata che questa operazone è ancora totalmente manuale con alti costi
d’esercizio.
Ci siamo rivolti soprattutto verso quelle realtà con varietà autoctone il cui
prodotto viene spesso abbandonato sulle piante; purtroppo sempre più produttori
prendono atto della scarsa o della non redditività delle produzioni olivicole andando
ad ampliare le sacche di abbandono.
Il fenomeno rischia di accentuarsi nei prossimi anni, aggiungendosi alla scarsa
remunerazione del prodotto la nuova politica comunitaria che prima ha eliminato gli
aiuti alla produzione ed in prospettiva tende a eliminare alle micro-aziende anche
quel contenuto aiuto comunitario che per le piccole aziende marginali che sono il
tessuto connettivo del nostro territorio è una delle poche motivazioni che li fanno
resistere sul territorio.
I risultati più evidenti sull’economia del nostro territorio, sul prodotto lordo
vendibile che viene sempre più falcidiato e sulle nostre genti,Uomini e donne che
42
hanno preservato il nostro territorio di montagna ed interno dall’abbandono che
produce frane e dissesti idrogeologici con danni all’intera economia regionale che
cercano nuovi contesti per garantirsi la sopravvivenza.
In questo contesto abbiamo inserito la nostra iniziativa e, come previsto dal
programma, si è indirizzata all’intervento di recupero di oliveti a rischio abbandono
con interventi di potatura di riforma e di riqualificazione che si prestino alle nuove
tecniche di raccolta meccanizzata.
I lavori sono stati eseguiti direttamente dai produttori con l’assistenza dei nostri tecnici.
Ai produttori aderenti all’iniziativa sono stati distribuiti seghetti, forbici per
potatura e ai produttori più significativi abbiamo consegnato motoseghe che
facilitassero l’opera di potatura.
L’intervento è stato finalizzato ad un abbattimento dei costi di gestione per
rendere più remunerativo la conduzione dell’azienda olivicola coinvolgendo
nell’iniziativa dei produttori ormai demotivati, seguendoli ed assistendoli con i
nostri tecnici nella fase di potatura e delle lavorazioni del terreno.
Le aziende sono state ricercate ed individuate tra le realtà più marginali ed a
rischio del nostro territorio:Grottole, Tricarico,Calciano, Pomarico e Grassano tutte
realtà interne da dove i ragazzi fuggono per mancanza di ogni prospettiva e gli
adulti sono tornati a sperare in un sussidio o nell’attesa della pensione.
Abbiamo esercitato un’ampia azione di pubblicizzazione dell’iniziativa nella
fase iniziale con incontri e riunioni che hanno messo ancora più a nudo lo stato di
sofferenza e le grandi sofferenze del sistema olivicolo ed abbiamo concluso l’attività
con incontri con i produttori per la pubblicizzazione e diffusione dei risultati.
Nell’iniziativa sono stati coinvolti più di 100 produttori oltre alle aziende pilota.
L’intervento di recupero ha interessato circa 30 ettari di terreno olivetato
recuperando 1.414 piante con oltre 50 anni.
43
L’A.P.O. di Matera attraverso le risorse messe a disposizione per la misura
Programma di miglioramento delle condizioni di raccolta e stoccaggio miglioratrici
della qualità delle olive e di miglioramento dello stoccaggio dell’olio in azienda ha
cercato di trasferire ai produttori che uno degli elementi per vivere in modo meno
drammatico la crisi olivicola e per dare una risposta alla scarsa remuneratività delle
olive e dell’olio sta nel produrre un olio di qualità.
Nell’ambito di questa misura sono state previste le seguenti attività:
- miglioramento delle condizioni di trasporto e conservazione delle olive
attraverso l’utilizzazione di appositi contenitori ( cassette areate e bins);
- miglioramento della conservazione dell’olio con tank inox;
- prove di raccolta meccanica;
- attività di divulgazione dei risultati,
Abbiamo individuato le aziende pilota con una attenzione particolare alle realtà
più marginali e più arretrate dove è più avvertita la necessità di miglioramento della
qualità dell’olio, alle realtà dove spesso viene confuso l’olio lampante per olio
extravergine di oliva, dove la raccolta viene effettuata in tempi non ottimali,
manualmente e spesso ignorando le corrette tecniche per salvaguardare la qualità del
prodotto ma anche la salute del consumatore, compreso il produttore.
Il nostro bacino di riferimento è stato la collina materana e l’entroterra lucano,
coinvolgendo più aziende possibili nella fase iniziale per partecipare loro lo spirito
dell’iniziativa, le finalità della misura ed i principi cardine per ottenere un olio di qualità.
Abbiamo prestato particolare attenzione alle aziende pilota proiettando la nostra
ricerca sui produttori.
Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre abbiamo seguito in particolare le
aziende pilota nella fase di maturazione delle drupe suggerendo la fase ottimale di
raccolta registrando una buona attenzione da parte dei produttori ed una risposta
abbastanza puntuale ai nostri suggerimenti.
Si è proceduto nella raccolta manuale e/o meccanica in tempi e con modalità
abbastanza corrette, raccogliendo le drupe solo dagli alberi ed utilizzando le cassette
areate, per il trasporto al frantoio, non abbiamo registrato alcuna anomalia rispetto
alle procedure da noi suggerite.
Le olive raccolte sono state portate al frantoio nelle 24 ore mentre i tempi di
giacenza presso gli impianti di trasformazione non sempre sono stati contenuti nelle
24/48 ore in bins.
I produttori hanno scelto di frangere le olive nei loro frantoi di riferimento della
zona i più frantoi oleari con le presse con ripercussioni soprattutto sulle
caratteristiche organolettiche del prodotto finale.
Le aziende pilota dotati di tank forniti dall’Unione sono stati informati sulle tecniche
44
di corretta conservazione dell’olio e sulla necessità di effettuare almeno un travaso.
Successivamente nei mesi di gennaio e febbraio abbiamo prelevato dei campioni
di olio per procedere all’esame organolettico ed all’esame chimico dei perossidi e
dell’acidità con la strumentazione fornitaci dall’Unione.
I risultati hanno fatto registrare differenze sostanziali tra i due campioni di olio
messi a confronto (quello prodotto con le corrette tecniche impartite dai nostri
tecnici e quello prodotto in autonomia dal produttore) ci hanno rassicurato sulla
qualità sostanzialmente buona dei primi con bassissimi livelli di acidità e perossidi
nella media ,mentre all’esame organolettico abbiamo rilevato una forte differenza
tra l’olio prodotto con le presse e l’olio prodotto con il ciclo continuo.
Sul primo si avverte la costante del difetto connaturato al fiscolo ed in alcuni il
difetto legato alla morchia e acetato oltre alla carenza di polifenoli e
conseguentemente sui sentori caratterizzanti di amaro e piccante.
Tali differenze ci hanno permesso nella fase di confronto con le aziende pilota e
con gli altri produttori di procedere alla comparazione dei diversi olii facendo
rilevare le sostanziali differenze organolettiche legate al fruttato e alle sensazioni di
piccante e amaro che sugli olii ottenuti con gli impianti tradizionali mancano quasi
totalmente mentre si riscontrano difetti di fiscolo e morchia.
Tali differenze sono state riconosciute da tutti i partecipanti anche molti
continuano a preferire l’olio poco piccante e amaro , l’olio cosiddetto “dolce”.
Nel mese di dicembre abbiamo organizzato due incontri dimostrativi per le prove
di raccolta con la macchina agevolatrice fornita dall’Unione.
Inoltre la macchina agevolatrice è stata messa a disposizione degli associati
registrando il suo utilizzo presso 3 aziende di Grassano e Tricarico.
Nel mese di marzo si sono tenuti due incontri con i produttori per pubblicizzare
45
e divulgare i risultati registrati dall’iniziativa.
Si registra ancora una scarsa e spesso errata conoscenza delle qualità salutistiche
ed organolettiche dell’olio extravergine d’oliva sia tra i produttori che fra i
consumatori con falsi ed errati convincimenti che portano a confondere i pregi (
amaro-piccante) per difetti e i difetti ( carenza o assenza di polifenoli) per pregi, spesso
privilegiando la trasformazione in frantoi tradizionali rispetto a quelli a ciclo continuo.
A tale iniziativa hanno partecipato circa 100 produttori.
46
47
7.3
La Calabria
L’Agripoa attraverso le attività offerte dal Programma 867/08 ha fatto la sua
parte, anche per la seconda annualità, sensibilizzando la propria base sociale
attraverso una mirata assistenza tecnica e una divulgazione che ha interessato oltre
il 60% dei soci, contribuendo a invertire tendenze di coltivazione e gestione
amministrativa, ormai obsolete.
Nel territorio calabrese l’olivicoltura rappresenta una tradizione secolare e la
scarsa produzione di olio extra-vergine non sempre gratifica gli sforzi aziendali.
Pur in una realtà mutata le consuetudini produttive, la frammentazione degli
uliveti, il cattivo utilizzo del danaro pubblico e altro ancora, sovente, non
consentono di ottenere che oli lampanti di bassa qualità, difettati e con poco valore
merceologico.
Tuttavia l’Agripoa, con le attività del Programma 867/08, ha continuato la sua
opera di coinvolgimento e assistenza, con la speranza di creare diverse sensibilità,
che nel tempo favoriscano un processo di sviluppo più remunerativo.
Il Programma, anche per la seconda annualità, si è svolto nella piena osservanza
delle attività affidate, per come sotto, meglio sintetizzato e specificato.
Operazioni collettive di mantenimento degli oliveti ad alto valore ambientale
e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica.
Il settore olivicolo in Calabria presenta una notevole frammentazione aziendale
che, in modo particolare nelle zone più marginali, registra un aumento dei costi di
gestione e un reddito poco remunerativo. Tutto ciò spesso porta ad una disaffezione
e ad un progressivo abbandono di vaste aree, che pure presentano molteplici
interessi paesaggistici e di conservazione di cultivar autoctone.
L’accelerazione negativa della riforma PAC e la poco oculata liberalizzazione
degli scambi ha reso ancora più incerto lo scenario in cui si muove l’agricoltura
italiana, in particolare la penalizzazione dell’intero comparto olivicolo, generando
disuguaglianza e burocrazia che, nel tempo, sta portando un forte degrado, a tutto
vantaggio di speculazioni incontrollate.
L’attività svolta da Agri.P.O.A., nella seconda annualità ha continuato a
48
perseguire l’obiettivo prepostosi nella annualità precedente, cioè quello di effettuare
interventi miranti al recupero e alla prevenzione di fenomeni di degrado o
abbandono, privilegiando le aree della provincia Vibonese che, per l’esiguo
impegno economico a disposizione, ci ha permesso di coinvolgere un maggiore
numero di aziende e di intervenire su un maggior numero di piante da recuperare.
L’attività ha coinvolto n° 15 aziende con una superficie catastale di Ha. 14.45.88,
una SAU di Ha. 13.53.00, e una superficie di intervento di Ha. 10.28.50,
interessando n° 450 piante da recuperare, con età superiore a 50 anni, di particolare
valenza paesaggistica ed ambientale, mediante azioni di potatura di ringiovanimento
e di riforma, visto il prolungato abbandono e l’eccezionale sviluppo dei fusti e delle
chiome. Inoltre sono state effettuate delle operazioni di decespugliamento, dove
necessarie, e si è provveduto ad eseguire delle adeguate concimazioni con relativo
interramento.
Tutte le operazioni sono state documentate mediante la realizzazione di foto ante
e post intervento.
I comuni interessati dall’intervento di recupero sono stati:
Mileto – Dinami – Cessaniti – Briatico- Dasà- Ionadi- Pizzoni-Vazzano ( tutti
ricadenti nella provincia di Vibo Valentia).
L’attività è iniziata nel mese di Aprile del 2010 ed è terminata il 18.03.2011.
Operativamente sono state pianificate le seguenti attività:
- Selezione delle aziende e verifica dei lavori di recupero
In una prima fase sono state raccolte le richieste di adesione pervenute e raccolte
in apposito elenco.
Successivamente è stato riscontrato da parte del tecnico lo stato di abbandono
delle piante, e le caratteristiche degli oliveti e delle superfici sottostanti per
verificare il rispetto delle condizioni previste dal programma di attività.
Tutti gli interventi sono stati finalizzati nel mantenere e recuperare oliveti non
solo per la loro importanza ambientale- paesaggistica ma anche per quella
produttiva.
Le aziende coinvolte sono state:
•
•
•
•
•
•
•
•
N° 2 Aziende a Mileto;
N° 1 Azienda Dasà;
N° 1 Azienda a Ionadi;
N° 3 Aziende a Pizzoni;
N° 1 Azienda a Dinami;
N° 5 Aziende a Cessaniti;
N° 1 Azienda a Briatico;
N° 1 Azienda a Vazzano;
49
Per ogni azienda è stato predisposto un Fascicolo Aziendale contenente la
seguente documentazione:
-
Titolo di possesso e Visure Catastali;
Planimetria catastale;
Lettera di adesione alla progettualità;
Questionario descrittivo dell’azienda.
Copia Doc. di Riconoscimento.
- Incarico alla Società per l’esecuzione dei lavori
L’incarico per l’esecuzione dei lavori di recupero previsti è stato affidato
dall’Agripoa, ad una cooperativa.
Il tecnico Agripoa ha effettuato la verifica alla fine dei lavori, con sopralluogo in
campo su tutte le aziende, riscontrando che gli stessi sono stati eseguiti per come da
indicazioni fornite nella lettera di incarico; inoltre ha raccolto un’apposita
dichiarazione dai titolari delle aziende e predisposto una relazione finale sullo stato
dei lavori, per come richiesto da Agripoa.
- Computo Metrico
Il tecnico ha provveduto a redigere un computo metrico dei lavori, necessario
alla quantificazione dei costi necessari alla esecuzione delle opere.
La stima elaborata, per determinare il volume di spesa necessario ad eseguire i
lavori è stata redatta in considerazione delle necessità agronomiche e tecniche,
valutate in fase di ricognizione preventiva e opportunamente mediate in
considerazione delle diverse allocazioni territoriali, oltre che da diversa natura delle
sedi olivicole e condizioni colturali degli oliveti oggetto di intervento. I prezzi
unitari, quindi, scaturiscono da analisi di mercato e commerciali a cui il tecnico si è
riferito, in carenza di un prezziario regionale che in materia di lavori agricoli e
forestali non contempla le voci previste dal programma.
- Lavorazioni del terreno
● Il decespugliamento di vegetazione arbustivo-erbacea di tipo infestante, è
stato effettuato a regola d’arte mediante l’ausilio di idonei mezzi meccanici,
senza che sia stata riscontrata asportazione degli apparati radicali delle piante,
con successiva rimozione dei materiali di risulta.
● E’ stata riscontrata una fresatura meccanica del terreno, con fresatrice
rotativa per la rottura delle zolle e l’interramento dei concimi.
- Potatura
● La Potatura ordinaria, di riforma e ringiovanimento dell’olivo, è risultata
50
effettuata a regola d’arte per pianta.
Tutti gli oliveti hanno richiesto interventi riconducibili ad una potatura di
ringiovanimento, alla pulizia dei rovi, alla eliminazione di numerosi polloni.
E’stato, altresì, utile notare come queste operazioni siano state effettuate con
l’utilizzo di tecniche appropriate, e con l’ausilio di una istruzione mirata, fornendo
delle indicazioni utili sulla corretta gestione delle piante, sulla adozione di sistemi
da adottare per l’ottenimento di una migliore qualità del prodotto, e finalizzate a
ridare un poco di entusiasmo e di speranza alle aziende.
Siamo, peraltro, consapevoli che, per la esiguità dei fondi, simili interventi, così
come strutturati, rappresentano solo poca cosa, non riuscendo ad offrire nulla di
diversamente significativo, soprattutto quando si è costretti a intervenire a macchia
di leopardo, su aree marginali che avrebbero bisogno di una più omogenea e diversa
politica di intervento.
- Azione Ambiente
Per l’attività di miglioramento dell’impatto ambientale, l’Agripoa ha realizzato
interamente il programma approvato.
I lavori sono stati eseguiti nel rispetto dei tempi agronomici della coltura.
In base agli indicatori quantitativi e qualitativi di efficacia per la valutazione expost del programma, si possono riassumere i seguenti risultati:
•
•
•
•
•
Numero oliveti recuperati 15.
Piante potate 450.
Superficie decespugliata da rovi e altro: mq. 27.050
Superficie complessiva interessata Ha. 10.28.50 circa.
Costo totale del recupero: € 19.500,00
Pertanto, a conclusione delle attività relative alla seconda annualità, l’Agripoa ha
continuato a garantire assistenza alle aziende in modo particolare nella
identificazione delle tecniche agronomiche necessarie al mantenimento e alla
salvaguardia degli oliveti, nel miglioramento dello stato fitosanitario delle piante,
della qualità dell’olio, delle olive e loro valorizzazione.
51
Miglioramento delle condizioni di coltivazione, in particolare la lotta contro la
mosca dell’olivo,di raccolta,di consegna e di magazzinaggio delle olive prima
della trasformazione e connessa assistenza tecnica.
L’ attività è iniziata nel mese di Maggio del 2010 e, per la parte in campo e i
bollettini, è terminata il 30 Ottobre del 2010, sviluppandosi attraverso le
seguenti fasi:
1.
2.
3.
4.
Individuazione e conoscenza delle aziende olivicole;
Delimitazione aree di intervento in zone e sottozone;
Monitoraggio della Mosca dell’olivo;
Divulgazione dell’attività svolta.
Individuazione e conoscenza delle aziende olivicole
La fase di individuazione delle aziende presso le quali attuare la progettualità ha
permesso di scegliere 15 oliveti, così dislocati sul territorio delle provincia di Vibo
Valentia:
Prima Zona
● N° 1 a Mileto
● N° 2 a San Calogero
● N° 3 a Francica
Seconda Zona
● N° 2 a Briatico
● N° 3 a Cessaniti
52
Sottozona 1/A
“
1/B
“
1/C
“
“
2/A
2/B
Terza Zona
● N° 2 a Pizzoni
● N° 1 a Vazzano
Quarta Zona
• N° 1 a Gerocarne
“
“
3/A
3/B
“
4
In generale nelle aziende coinvolte nel progetto, si è constatata una non corretta
conduzione degli oliveti gestiti.
Infatti nella maggior parte dei casi, le aziende non davano grande importanza ai
tipi e ai tempi di raccolta che, per una infinità di problematiche, prevalentemente
viene eseguita con le reti e spesso troppo posticipata rispetto allo stadio di
maturazione delle olive, senza tenere in considerazione, e quindi monitorare, lo
stadio di infestazione della mosca, né le modalità di stoccaggio delle olive, spesso
fatto con l’uso di contenitori non idonei per le dimensioni, in sacchi ecc., e spesso
senza rispettare una tempestività nella molitura, con ciò compromettendo soprattutto
la qualità dell’olio e in parte anche la resa.
Solo per poche delle aziende monitorate si è riscontrata una buona preparazione
in termini di tecniche colturali quali potatura e trattamenti di difesa fitosanitaria.
Per ogni azienda è stato predisposto un fascicolo aziendale contenente la
seguente documentazione:
-
Titolo di possesso e visure catastali;
Planimetria catastale;
Lettera di adesione alla progettualità;
Questionario descrittivo dell’azienda.
Copia Doc. di Riconoscimento.
Monitoraggio della Mosca dell’olivo
Il principale parassita monitorato è stato la Mosca dell’olivo.
Per quanto riguarda la Mosca, si è proceduto ad un monitoraggio a cadenza
settimanale durante il periodo critico Luglio-Ottobre.
Ad ogni sopralluogo in campo è stato prelevato un campione di 100 olive,
sottoposte a “sezionamento” per verificare la presenza dei vari stadi della mosca.
La soglia di intervento impiegata è stata per le olive da olio del 13-15% di stadi
vivi per campioni di drupe, per le olive da tavola del 3-4% di stadi vivi.
Con cadenza quindicinale sono stati regolarmente predisposti e diffusi i bollettini
fitosanitari, con invio alle aziende aderenti, presso l’albo dei Comuni, l’Ispettorato
Agrario Provinciale, esercizi di rivendita prodotti agricoli, bar, sede Agripoa, sedi
Centri operativi Agripoa, sito internet Agripoa ecc. ( el. All. 1 ).
Particolare attenzione e assistenza è stata offerta durante il periodo critico per l’
53
infestazione Dacica, cercando di fornire le maggiori informazioni possibili sulla
programmazione degli interventi di difesa fitosanitaria.
La scelta di interrompere l’attività a fine Ottobre è emersa principalmente dal
fatto che, essendo nel periodo di raccolta delle olive, i trattamenti antiparassitari
consentiti non potevano essere usati in quanto, per il rispetto dei relativi tempi di
carenza, la possibilità della raccolta si sarebbe protratta per diverso tempo.
Infatti è emersa la volontà e la necessità, da parte della maggior parte delle
aziende, di effettuare la raccolta in questo periodo sia per il possibile peggioramento
delle condizioni meteo, sia perché oramai è diffusa la convinzione che il prodotto
ottenuto con la raccolta delle olive in questo periodo è senza dubbio di notevole
qualità.
Gli Olivicoltori hanno concordato con il tecnico sulla necessità di monitorare
l’attacco di mosca, convenendo sull’utilità dei trattamenti effettuati e tenendo conto
della presenza del parassita riscontrata nei vari monitoraggi. In base agli indicatori
quantitativi e qualitativi di efficacia per la valutazione ex post del programma, si
possono riassumere i seguenti risultati:
● Investimento approvato/investimento realizzato 100%
● Aziende coinvolte n° 15
● Superficie olivetata Ha 19
● Miglioramento dello stato igienico-sanitario delle olive ( Si )
● Grado di soddisfazione delle Aziende coinvolte ( Alto )
Divulgazione dell’ attività svolta
L’ Agripoa, nell’ambito della divulgazione dell’attività svolta, ha realizzato una
pubblicazione, indirizzata a un numero elevato di olivicoltori soci e a diversi altri
soggetti, per come indicato in apposita dichiarazione, con annessi elenchi, relativa
sia all’ azione del recupero di oliveti a rischio di abbandono ( Az. 2/a ), sia della lotta
alla mosca dell’olivo ( Az. 3/a ).
La pubblicazione racchiude informazioni semplici e di carattere pratico che,
siamo certi, costituiscono per l’olivicoltore uno strumento di consultazione utile,
ma anche uno stimolo a meglio operare, oltre che un collante con l’Agripoa .
In conclusione è possibile affermare che, in considerazione degli obiettivi
iniziali, il lavoro è stato oltremodo stimolante per il gruppo di tecnici e collaboratori,
che l’Agripoa ha ricevuto apprezzamenti e risposte di compiacimento da parte degli
agricoltori e operatori coinvolti.
È auspicabile aspettarsi che l’opera di sensibilizzazione rimanga efficace nel
tempo, e che si confermi ancora più incisiva e partecipata, per contribuire a
preservare un paesaggio rurale, a prevenire fenomeni di dissesto idrogeologico, a
54
modificare l’immagine di una Calabria che continua a produrre oli scadenti, ma che
ha tanta potenzialità nell’offerta di un prodotto pregiato da proporre e fare
apprezzare sul mercato interno ed internazionale.
55
Assistenza tecnica per il miglioramento delle condizioni di coltivazione,
segnatamente la lotta contro la mosca dell’olivo.
L’Azione 3 – Mis. 3a1– “Assistenza tecnica per il miglioramento delle
condizioni di coltivazione, segnatamente la lotta contro la mosca dell’olivo”,
prevede iniziative a favore dei soci indirizzate al miglioramento della qualità delle
olive e dell’olio di oliva ed incentrate sulla consulenza tecnica per la lotta di un
fitofago chiave dell’ulivo quale la mosca delle olive attraverso attività di
monitoraggio e controllo.
Tenuto in considerazione la tipologia di attività da effettuare, la fenologia
dell’ulivo e la tempistica dell’Azione, le attività di campo si sono svolte durante
tutto il periodo estivo e più precisamente da giugno a fine ottobre mentre momenti
di divulgazione ed assistenza si sono avuti anche successivamente fino al
completamento dei lavori.
L’idea progettuale ha previsto l’individuazione di tre “Aree campione” in
funzione del dislocamento delle aziende nostre associate; all’interno di ogni area
sono state scelte un numero di aziende variabile in rapporto alla loro concentrazione
sul territorio. Per ogni azienda si è individuato un’area campione dove sono state
installate trappole a feromone (tre per area) del tipo “Dacotrap” fornite dalla azienda
“Isagro Italia” disposte a triangolo a circa 30 m l’una dall’altra. Sempre all’interno
di tale area sono state individuate dieci piante campione per effettuare ogni
settimana il prelievo di un campione di olive (100 olive 10 per pianta). Ogni
settimana, i campioni prelevati in campo sono stati sottoposti ad analisi in
laboratorio per individuare il grado di infestazione e i diversi stadi biologici del
parassita. Inoltre settimanalmente si è realizzato un bollettino fitopatologico,
suddiviso per aree di monitoraggio, in cui sono riportati i dati rilevati e le indicazioni
sui momenti per intervenire e i prodotti da utilizzare in funzione che si tratti di
olivicoltura convenzionale o biologica. Lo svolgimento delle attività è stato affidato
ad un gruppo tecnico di lavoro costituito da un coordinatore tecnico incaricato di
visionare sulle attività del gruppo, elaborare i dati raccolti e fornire la dovuta
56
consulenza tecnica, e da due tecnici di “campo”, che sono stati incaricati di
effettuare il rilevamento delle catture sulle trappole e il campionamento delle drupe
nelle aziende delle rispettive aree di lavoro.
Le attività hanno avuto inizio con la fase di identificazione di tre zone e delle
relative località:
•
•
•
Area ionica: Ardore (I1), Benestare (I4), Bianco (I6), Bovalino (I5), Ciminà
(I3), Cirella di Platì (I2);
Area tirrenica: Varapodio (T1-T3-T6), Molochio (T2), Cittanova (T5),
Taurianova (T4);
Area dello Stretto: Condofuri (S1-S5), Motta S. Giovanni (S3-S6), Reggio
Calabria (S4), Melito P.S. (S2);
Successivamente si sono individuate 18 aziende: 6 nell’Area Ionica, 6 nell’Area
dello Stretto e 6 nell’area Tirrenica; le aziende sono state scelte in funzione alla loro
altitudine, la loro posizione rispetto l’area di riferimento, le pratiche colturali
eseguite, le cultivar. Per ogni azienda si è individuato un’area campione in cui sono
state installate le trappole a feromone (tre per Ha) del tipo “Dacotrap” disposte a
triangolo a circa 30 m l’una dall’altra. Sempre all’interno di tale area si sono
individuate dieci piante campione per effettuare il prelievo di un campione di olive
(100 olive 10 per pianta). Le attività di monitoraggio hanno avuto inizio la terza
settimana di luglio: si è proceduto al rilievo delle catture sulle trappole e
contemporaneamente, essendo le olive già recettive alla puntura della mosca delle
olive, si è anche effettuato il campionamento delle drupe. Ogni settimana, venivano
eseguiti i sopraluoghi in campo riservando due giorni ai rilevamenti in campo e
altrettanti alle analisi in laboratorio: I dati ottenuti venivano inseriti successivamente
in un database elettronico che consentiva di individuare subito la percentuale di
infestazione attiva e di informare in maniera repentina i soci della necessità o meno
di eseguire i trattamenti. Contestualmente, i dati cosi ottenuti sono stati utilizzati per
redigere settimanalmente un bollettino fitopatologico, specifico per singola area,
che è stato messo a disposizione dei soci nelle diverse sedi dislocate sul territorio e
sul portale internet della Cooperativa: nel bollettino erano riportati i dati settimanali
e le eventuali indicazioni su quando e come intervenire in caso di soglie
preoccupanti di infestazioni.
L’elaborazione dei dati si è incentrata sull’analisi della presenza della mosca
delle olive nelle diverse aree e nei diversi momenti: cioè si è voluto mettere in
evidenza la dinamica delle popolazioni in funzione dello spazio e del tempo. Poca
attenzione si è data all’individuazione di parametri di tipo quantistici soprattutto per
ciò che riguarda le catture di adulti in quanto queste risultano fortemente variabili in
57
funzione di numerosi fattori quali altitudine, esposizione, temperatura, umidità e
cultivar. Da un punto quantistico si sono, invece, elaborati i dati relativi agli
stadi preimmaginali (uova, larve, pupe) in quanto necessari per l’individuazione
della percentuale di infestazione attiva (uova+larve).
AREA IONICA
L’area Ionica conta sei aziende disposte in un areale con altitudine variabile: le
aziende I2-I3-I4 e I5 si trovano lungo pendici collinari mentre la I1 e I6 lungo la
fascia costiera. Gli uliveti sono rappresentati sia da impianti giovani con piante di
piccola taglia, caratterizzate da forme dall’allevamento moderne e sesti d’impianto
regolari, sia da impianti secolari con piante vigorose e di taglia elevata. L’indagine
si è incentrata su diverse cultivar da olio quali coratina, ottobratica, sinopolese,
geracese.
Delle aziende monitorate, la I3 è stata utilizzata solo come azienda di
osservazione della dinamica delle popolazioni del dittero mentre nelle restanti si è
eseguito anche il campionamento delle drupe.
Analizzando il grafico delle catture si evince subito che la dinamica di
popolazione degli adulti è risultata omogenea per tutta l’area: infatti l’andamento
delle spezzate risulta simile per tutte le aziende anche se risente di piccole
variazione dal punto di vista quantitativo giustificabili da diversi fattori tra cui
l’altitudine e l’esposizione.
Inoltre bisogna evidenziare come durante tutto il periodo, le medie delle catture
risultano quantitativamente quasi costanti.
Osservando l’andamento del grafico relativo all’infestazione attiva,
l’omogeneità delle curve mostra una situazione similare in tutte le aziende. Infatti,
analizzando il grafico, si evidenziano percentuali di infestazione superiore al 10-15
% solo dalla seconda metà settembre, con percentuali prossime allo zero tra fine
agosto e le prime settimane di settembre come conseguenza delle elevate
temperature estive a cui la mosca è stata sottoposta e che ne ha condizionato il ciclo
riproduttivo. Il sopraggiungere delle prime piogge e il loro continuo verificarsi fino
a fine ottobre, ha ristabilito condizioni climatiche favorevoli al dittero portando la
soglia d’infestazione attiva su quasi tutte le aziende monitorate intorno al 20%;
percentuale molto vicina alle soglie individuate come danno economico per il
dittero. Tutto ciò ha portato alla necessità di intervenire con trattamenti fitoiatrici.
58
• AREA DELLO STRETTO
L’area dello Stretto conta sei aziende localizzate lungo pendici collinari ad un
altitudine variabile tra i 200 e i 450 m s.l.m. Gli uliveti sono rappresentati sia da
impianti secolari con piante di taglia non molto elevata, vigorose e produttive che
da giovani impianti a sesto regolare. L’indagine si è incentrata su cultivar da olio
autoctone, quali chianota, ottobratica, sinopolese, ogliarola nostrana.
In tutte le aziende è stata osservata la dinamica delle popolazioni del dittero
effettuando il monitoraggio dei voli e solo su tre (S1-S2-S3) il campionamento delle
drupe.
La dinamica delle popolazioni adulte presenta un andamento similare tra le
diverse aziende ma con notevoli differenze quantistiche legate alla localizzazione e
alla presenza o meno di produzione; da evidenziare comunque come in questa area
59
vi sia stato un aumento delle catture dalla prima settimana di settembre
raggiungendo livelli elevati durante il mese di ottobre.
Osservando invece l’andamento delle spezzate relative all’infestazione attiva
delle singole aziende si evince subito un livello di infestazione tra il 5 e il 10% per
tutto il periodo del monitoraggio mostrando un sensibile aumento dalla seconda
metà settembre e durante il mese di ottobre dovuto ad un andamento climatico più
favorevole al fitofago.
• AREA TIRRENICA
L’area Tirrenica è rappresentata da 6 aziende localizzate fra 300 e 450 mt
d’altitudine. Gli uliveti sono costituiti da impianti secolari e giganteschi .
L’orografia delle aziende è molto simile tra loro trattandosi di appezzamenti situati
sui diversi altopiani che sovrastano la piana di Gioia Tauro. L’indagine si è
incentrata su diverse cultivar da olio, per lo più autoctone, quali ottobratica,
sinopolese. Delle aziende monitorate, tre (T2-T5-T6) sono state utilizzate come
60
aziende di sola osservazione della dinamica delle popolazioni del dittero effettuando
il monitoraggio dei voli mentre nelle restanti si è eseguito anche il campionamento
delle drupe.
Anche in quest’area, la dinamica delle popolazioni adulte si è presenta omogenea
con valori che tendono ad aumentare solo dalla metà di settembre e non
raggiungendo mai livelli di catture significativi.
Questa situazione si rispecchia anche per ciò che riguarda l’infestazione attiva
evidenziando un aumento significativo della parassitizzazione solo da metà
settembre; inoltre si individuano percentuali prossime allo zero durante i periodi
estivi del monitoraggio.
61
Conclusioni
Il monitoraggio effettuato nelle tre aree campioni ha evidenziato percentuali
superiori al 10-15% da settembre in poi favorendo la proliferazione del dittero a
scapito della qualità dell’olio prodotto in quanto l’andamento climatico ne ha anche
ritardato la raccolta.
Assistenza tecnica alle operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad
alto valore ambientale e a rischio di abbandono
L’abbandono di uliveti ubicati in zone marginali è un fenomeno in crescita nelle
aree del Sud. Questo è dovuto all’aumento dei costi di produzione che non vengono
coperti dai ricavi ottenuti dalla vendita dell’olio; ciò porta a fenomeni di degrado e
abbandono del territorio. Il contratto sottoscritto tra UNAPOL e SOC. COOP.
AMPO relativamente all’Azione 2 – Mis. 2a “Assistenza tecnica alle operazioni
collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e a rischio di
abbandono” prevede come obiettivo principale l’attuazione di interventi collettivi al
fine di recuperare e ridurre i fenomeni di abbandono e degrado in aree dove
l’olivicoltura ha assunto una notevole importanza per il paesaggio.
L’attività consiste nella realizzazione di programmi locali di manutenzione degli
uliveti ad alto valore ambientale. Tale programma prevede azioni di POTATURA DI
RIFORMA presso oliveti ad alto valore ambientale con piante di età superiore ai 50
anni (secolari) e di grossa mole, presso aree terrazzate e con varietà autoctone e a
rischio abbandono. Le attività sono realizzate tramite ditte specializzate e con la
direzione dei lavori effettuata dagli agronomi incaricati dalla Soc. Coop. AMPO. Le
aree interessate sono sia l’area jonica ai fini della salvaguardia ambientale e
62
paesaggistica di aree marginali a forte pendenza o fortemente terrazzate, poco
accessibili a mezzi meccanici e caratterizzate da elementi ad alta valenza ambientale
e paesaggistica, sia in area tirrenica ai fini di consentire l’applicazione di minori
interventi fitosanitari. In entrambe i casi gli interventi prevedono l’esecuzione di
tagli di ritorno per raccorciare le branche primarie; capitozzature dei rami principali
in prossimità del tronco nel caso in cui la vegetazione si presenti fitta o troppo in
alto in modo tale da mantenere la nuova vegetazione più vicina al terreno;
sfoltimento delle branche secondarie. Tali interventi avranno lo scopo di ridurre le
dimensioni delle piante, sfrondare i rami calanti e le parti interne per favorire il
soleggiamento e l’arieggiamento, favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari
della raccolta come piccoli abbacchiatori o pettini, ridurre i fenomeni di alternanza
produttiva e dove possibile favorire interventi per migliorare le condizioni
fitosanitarie delle piante nonché del prodotto. L’idea progettuale prevede
l’individuazione di un numero minimo di 5 aziende su una superficie minima di 10
Ha in funzione del dislocamento delle aziende nostre socie.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Le attività
Le attività di programmazione, incentrate esclusivamente su tale attività, hanno
avuto inizio da metà novembre con degli incontri presso la sede tra il personale
tecnico coinvolto per valutare, tenendo conto di ciò che prevede la Mis. 2a e di
quanto già stabilito in un breve programma di manutenzione degli uliveti, le linee
guida da seguire, le aree da coinvolgere, il numero di piante su cui intervenire e le
spese da sostenere relativamente all’ Azione 2 - Mis. 2a.
Le operazione sono proseguite, gia nelle settimane successive, con i sopralluoghi
in campo per identificare le aziende che maggiormente necessitavano di tali
intervento: per ogni sopralluogo, che rispondeva ai parametri fissati, è stata disposta
la relativa tabellonistica identificativa riportante tutte le diciture indicanti gli estremi
della Misura ed è stata compilata una scheda di rilevamento dati riportante il nome
della ditta, gli estremi catastali delle particelle interessate, le cultivar, il tipo
d’impianto e il numero di piante da potare; inoltre per ogni azienda ritenuta valevole
di intervento è stato predisposto una documentazione fotografica dello stato in cui
versavano gli uliveti. Contemporaneamente si è tenuta una gara di licitazione privata
per l’affidamento delle operazione di potatura ad una ditta specializzata. Da gennaio
hanno avuto inizio le attività di potatura: a cadenza settimanale i tecnici incaricati a
coordinare le attività si recavano in azienda ad accertarsi del regolare svolgimento
dei lavori anche su richiesta della ditta o del socio stesso.
La conclusione delle attività è stata effettuata entro i termini previsti dal progetto.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Risultati
La potatura degli uliveti si poneva come scopo principale la riduzione delle
63
dimensioni delle piante per favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della
raccolta, limitare i fenomeni di alternanza produttiva e incentivare gli interventi
fitosanitari. Tali fini erano indirizzati a ridurre i costi di produzione e aumentare la
qualità del prodotto. Le attività hanno avuto inizio subito dopo la raccolta e hanno
visto coinvolte 14 aziende, potate 300 piante coprendo una superficie di circa 17 Ha.
Le aziende sono state suddivise per aree: 10 Area Ionica, 2 Area Reggina, 2 Area
Tirrenica. I lavori sono stati eseguiti da una ditta specializzata e diretti dai tecnici
della Cooperativa AMPO i quali si recavano sui cantieri della potatura per
controllare la corretta esecuzione dei lavori. I risultati delle attività sono brevemente
documentati dalla seguente documentazione fotografica.
64
Conclusioni
Gli interventi di potatura sono stati di notevole aiuto per numerose aziende socie.
Infatti come è noto la potatura di riforma rappresenta il metodo migliore per
ricondurre alla produttività uliveti trascurati o quasi abbandonati: limitazione a tali
interventi sono i costi di esercizio che piccole aziende non possono sostenere. La
nostra attività ha perciò consentito di superare questi limiti e ha favorito il recupero
di uliveti in zone marginali ove questa coltura rappresenta l’unica forma di
salvaguardia e tutela dell’ambiente e del paesaggio.
65
66
67
7.4
La Campania
A SSOCIAZIONE P RODUTTORI O LIVICOLI “A. G RANDI ”
Operazione collettiva di mantenimento degli oliveti ad alto valore ambientale (2b)
La finalità del progetto è stata quella di elaborare buone pratiche agricole per
l’olivicoltura su criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro
diffusione presso gli olivicoltori e il monitoraggio della loro applicazione pratica.
L'attuazione del progetto è stata effettuata attraverso due fasi:
a) prima fase organizzativa
b) seconda fase operativa.
La fase organizzativa è stata caratterizzata da una serie di incontri preliminari
finalizzati:
A)
1)
2)
3)
4)
Presentazione del progetto, descrizione dell’azione, e sua efficacia
Linee guida del progetto, descrizione dell’azione
Individuazione, nell’areale delle aziende olivicole
tempi e modalità di esecuzione.
Questa prima fase si e’ svolta in gran parte dall’inizio di aprile alla fine di
giugno. Sono stati eseguiti sopralluoghi sul territorio in generale, e specifiche visite
aziendali avvalendosi della conoscenza della realtà agricola dell’associazione
Olivicola acquisendo le informazioni sulla titolarità aziendale, sui dati catastali,
sulla disponibilità ad aderire al progetto e sull’illustrazione degli impegni da
assolvere aderendo a tale progetto.
L’area di monitoraggio di competenza, ha compreso il territorio dei Comuni di
Rocca daspide riguardanti le seguenti componenti:
1. gestione del suolo:
2. tecniche colturali:
3. difesa delle colture
4. raccolta
68
a) regimazione acque superficiali;
b) lavorazioni principali del terreno.
a) regimazione acque superficiali e scelta
dell’avvicendamento
b) fertilizzazione
c) cure colturali
a) lotta fitosanitaria
a) gestione del prodotto principale
b) gestione dei residui colturali.
B)
Completata questa prima fase si è poi passati alla fase operativa vera e
propria.
Le azioni che sono state messe in atto in questa seconda fase, dai primi di Luglio
2009 al 15 di marzo/2010 e hanno riguardato, periodiche visite aziendali e incontri
divulgativi, al fine di redigere una attenta analisi delle criticità dell’areale e delle
singole aziende, cosi di seguito riportate
Analisi critica
CRITICITA’
AREA/E DI INTERVENTO
Lavorazioni periodica
x
Parziale
Totale
Inerbimento
Diserbo chimico
GESTIONE DEL TERRENO
Inadeguate operazioni colturali come
l’impiego
x
delle
fresatrici
lavorazioni ordinarie del terreno e le
Totale
Parziale
arature a profondita’superiori alla
media ,comportano la formazione
Totale
della
suola
di
lavorazione
con
conseguenze gravi al terreno e
volte
anche
significativi
all’apparato radicale ;.
Meccanico
nelle
Parziale
a
danni
x
Chimico
Glifosate
Glifosate trimesio
Glufosinate ammonio
Manuale
x
L’areale
Agevolata
meccanizzazione
Meccanica
colturali e difficoltà di reperimento di
manodopera
specializzata
,
CONTROLLO DELLE INFESTANTI
CRITICITA’
AREA/E DI INTERVENTO
POTATURA
presenta
una
delle
scarsa
operazioni
soprattutto sulle varietà anni.
Biomasse
Bruciatura
Tritnciatura e spargimento
GESTIONE
POTATURA
DEI
RESIDUI
DI
in
La gestione dei residui di potatura
come la bruciatura del materiale di
risulta della potatura si presenta dal
x
Compost
Altro
punto di vista tecnico non impropria e
non
campo
efficace
nel
migliorare
la
gestione agronomica del suolo.
Riciclo
69
Concimazione
al
suolo Di fondo
x
In copertura
x
Raramente si fa ricorso ad un’analisi
del suolo che individui eventuali
carenze,
LA CONCIMAZIONE
Concimazione
quindi
i
quantitativi
di
concime che viene utilizzato avviene
sulla base dei singoli olivicoltori.
fogliare
Fertirrigazione
Irriguo
LIRRIGAZIONE
Goccia
A Spruzzo
Non
irriguo
x
Tignola
Monitoraggio
L’areale presenta un olivicoltura con
Mosca
Lotta a calendario
x
impianti secolari che difficilmente
soffrono i periodi siccitosi,ed impianti
giovani che necessitano di impianti a
x
Occhio
LA PROTEZIONE DELLA COLTURA
di
goccia.
pavone
x
Rogna
x
Altro
Mezzo
di
LA
DISTRIBUZIONE
AGROFARMACI
Conto
DEGLI
x
Nell’ambito dell’areale olivicolo
Lancia
x
presenza di cultivar
Atomizzatore
condizioni
Lancia
favoriscono l’impiego di macchine
irroratrici,mentre
nuovi
impianti
proprietà Atomizzatore
terzi
pedologiche
non
utilizzano la lancia, e pochi sono
dotati
Altro
la
antiche e le
di
atomizzatori,inoltre
i
trattamenti sono eseguiti a calendario
con dispendio di risorse,ecc.
LA RACCOLTA
Manuale
Difficoltà
sistemi di raccolta meccanica delle
Agevolata
x
olive, ancora oggi il prodotto viene
raccolto con l’utilizzo delle reti, anche
Meccanica
perchè,Scarsa
metodiche per individuare il momento
nell’adozione dei moderni
conoscenza
delle
più opportuno per eseguire la raccolta
e la consegna ai frantoi.
LO STOCCAGGIO
Cassette
Problemi all’interno dell’areale sono
x
stati
Bins
stoccaggio delle olive, ove l’uso dei
sacchi
e ancora utilizzato e la
verificati
anche
in
fase
di
consegna al frantoio avviene anche
oltre le 48 ore.In modo ancora limitato
è l’uso delle cassette.
Dopo un’attenta analisi delle criticità aziendali si è provveduto alla redazione di un
disciplinare, che ha tenuto conto dei fabbisogni e dei risultati attesi dalle aziende per
una corretta gestione dell’oliveto nel rispetto delle buone pratiche agricole.
1) VOCAZIONALITÀ PEDOCLIMATICA
Le caratteristiche pedoclimatiche dell’area di coltivazione devono essere prese in
70
considerazione in riferimento alle esigenze dell’olivo che è una pianta tipicamente
mediterranea, particolarmente adattata dunque a regioni di tipo temperato calde
caratterizzate da stagioni estive lunghe e asciutte.
2) SCELTA DELLE VARIETÀ
Varietà, ecotipi, “piante intere” e portainnesti devono essere adatti alle condizioni
pedoclimatiche e rifarsi al disciplinare di produzione della D.O.P. “Colline Salernitane”.
3) SISTEMAZIONE, PREPARAZIONE E IMPIANTO
Il progetto dell’impianto di un oliveto ha lo scopo di ottimizzare l’eliofilia della
pianta,l’utilizzo dell’acqua e facilitare le operazioni colturali.
Le lavorazioni del terreno devono migliorare la fertilità ed essere eseguite in
funzione della tipologia del terreno, della giacitura, dei rischi di erosione e delle
condizioni climatiche.
3.a Sistemazione del terreno
Le operazioni di sistemazione fisica del terreno che dovranno eseguirsi nell’estate devono tener conto di anche delle sistemazioni idrauliche al fine di agevolare
l’immagazzinamento dell’acqua meteorica e il deflusso della stessa in eccesso.
Nei terreni in piano si procederà alla realizzazione di un’adeguata rete di drenaggio e ad una sua periodica manutenzione per evitare ristagni. Nei terreni collinari ad
un’adeguata sistemazione superficiale comprendente una efficiente rete di scolo.
3.b Impianto
È consigliabile la messa a dimora delle piante in primavera, in alternativa a quella autunno – vernino per evitare periodi troppo freddi. Questa operazione dovrebbe
essere preceduta da un’irrigazione in vaso, un giorno prima, allo scopo di evitare fallanze immediatamente dopo l’impianto. Altri accorgimenti da seguire al momento
dell’impianto consistono nella predisposizione di buche poco più profonde del vaso,
consentendo così di mettere a dimora la piantina con il colletto a circa 5 cm sotto
della superficie del terreno. Si consiglia, inoltre, di non eseguire nessun intervento
cesorio alla pianta, e di utilizzare dei tutori di sostegno.
Il sesto d’impianto consigliabile è quello di tipo regolare in rettangolo o in quadrato, in modo da razionalizzare le operazioni colturali.
E’ consigliabile, pertanto, orientare i filari dell’oliveto in direzione nord-sud, in
modo da consente infatti la migliore illuminazione dell’impianto.
Infine, per quanto riguarda la forma di allevamento ci si deve orientare verso
forme contenute, allo scopo di facilitare il più possibile le operazioni colturali (potatura, lavorazioni e raccolta) e creare un microclima poco favorevole allo sviluppo
delle crittogame e degli insetti dannosi.
71
4) LA GESTIONE DEL SUOLO
La gestione del terreno e le lavorazioni del suolo consentono di migliorare le
condizioni di adattamento della coltura, massimizzandone i risultati produttivi, di
favorire il controllo delle infestanti, di migliorare l’efficienza dei nutrienti, evitandone perdite per lisciviazione, ruscellamento ed evaporazione, di mantenere il
terreno in buone condizioni strutturali, prevenendone erosione e smottamenti, e di
favorire la penetrazione dell’acque meteoriche e di irrigazione quando si trovano
allo stato plastico.
L’inerbimento controllato, sia esso artificiale o naturale, dopo 4 anni dall’impianto, consente invece notevoli vantaggi quali:
5) FERTILIZZAZIONE
La corretta e razionale fertilizzazione degli oliveti e la potatura sono le pratiche culturali che maggiormente esaltano o riducono gli effetti dell’alternanza produttiva dell’olivo.
In riferimento alla concimazione di produzione, la stessa mira a mantenere nel suolo
una certa disponibilità nutritiva in funzione del comportamento vegeto-produttivo dell’oliveto.
Essa varia da zona a zona e deve essere impostata in funzione delle caratteristiche
fisiche e chimiche del suolo desumibili,preferibilmente dall’analisi del terreno.
L’osservazione di alcune caratteristiche dell’albero (es. lunghezza dei germogli, presenza di succhioni, ampiezza e colore delle foglie, ecc.) risultano indispensabili per una
corretta concimazione azotata.
Si è dato ampia diffusione sui periodi di somministrazione dell’apporto di fertilizzante.
La concimazione va ripartita in due o più distribuzioni, metà alla ripresa vegetativa e metà allo stadio di avanzata allegagione, onde consentire alla pianta una
costante disponibilità nutritiva durante le diverse fasi fenologiche. Sono sconsigliati gli apporti di azoto durante la fioritura in quanto possono determinare fenomeni
di colatura e compromettere quindi l’allegagione. Alla ripresa vegetativa l’azoto va
somministrato con concimi a pronto effetto (nitrati), mentre negli altri stadi può
essere dato indifferentemente sotto forma di nitrati, di sali di ammonio, di urea, ecc.
.La concimazione fosfatica e potassica va attuata, in autunno, dopo la raccolta,
approfittando della lavorazione autunnale, oppure a fine inverno - inizio primavera,
facendo coincidere la concimazione con la lavorazione del suolo.
6) POTATURA
La potatura è l’intervento che, insieme alle altre operazioni colturali (concimazione, irrigazione, difesa fitosanitaria) contribuisce a mantenere un giusto equilibrio
fisiologico tra la parte vegetativa e riproduttiva della pianta al fine di ottenere produzioni buone e costanti negli anni. Gli interventi cesori servono per riequilibrare la
72
pianta, a mantenere la forma desiderata per facilitare la raccolta, in rapporto al tipo
di macchina agevolatrice utilizzata, per favorire la penetrazione della luce (una
buona attività fotosintetica favorisce la differenziazione delle gemme a fiore, l’allegagione, la crescita dei frutti) per mantenere un buon rapporto tra superficie fogliare e legno, naturalmente a favore della superficie fogliare.
Sistemi di raccolta
Con la potatura di produzione si opera in modo da distribuire regolarmente la
vegetazione sulla pianta, conservare la forma di allevamento, mantenere un numero
equilibrato di formazioni a frutto (rami di 1 anno) e permettere una regolare illuminazione di tutta la chioma; per stimolare la formazione di nuovi rami fruttiferi .
La potatura è da eseguirsi tutti gli anni, a fine inverno inizio primavera.
7) PRINCIPI DI LOTTA FITOSANITARIA
In ultimo il controllo dello stato sanitario dell’olivo è un’ulteriore condizione
essenziale per garantire una buona produzione quali-quantitativa.
Tra fitofagi largamente diffusi, nell’ambito dell’ecosistema uliveto, che creano
un danno alla chioma si annoverano le cocciniglie( Saessetia oleae, Parlatoria oleae,
Aspidiotus nerii), mentre tra i patogeni si ricordano Spilocea oleagina,
Pseudomonas syringae var. savastonoi.
Questi ultimi possono contenuti con interventi diretti alla chioma oppure previo
impiego di prodotti chimici.
8) RACCOLTA
Nello scegliere il momento opportuno per la raccolta delle olive, soprattutto
quelle da olio, bisogna tenere presenti alcune considerazioni:
• la cascola pre-raccolta, tanto più grave quanto più è avanzata la maturazione,
spesso comporta delle perdite di prodotto non indifferenti;
• le olive cascolate danno un olio scadente e non vengono raccolte, per cui in
certe cultivar molto soggette a questo fenomeno può essere conveniente
anticipare sensibilmente la raccolta;
• anticipando la raccolta si possono evitare più facilmente i danni causati
dalle avversità atmosferiche (grandine, vento, freddo) e parassitane (mosca
delle olive); dalle olive raccolte un po' precocemente si ottiene di solito un
olio qualitativamente migliore; la più alta resa in olio delle olive raccolte
tardivamente dipende esclusivamente dal diminuito contenuto in acqua; la
quantità di olio prodotta per ettaro o per pianta sarà invece inferiore o al più
uguale a quella ottenibile
con una raccolta più anticipata; con la raccolta tardiva, inoltre, si ottiene un olio dalle
73
caratteristiche organolettiche peggiori; l'eccessiva permanenza delle olive sulla pianta
sembra che ostacoli la differenziazione delle gemme e può quindi concorrere a favorire
l'alternanza di produzione. Si ritiene che momento e modalità di raccolta, stoccaggio e
tempo di attesa prima della lavorazione, influenzino la qualità dell’olio per oltre l’80%.
Relativamente al metodo di raccolta da utilizzare si consiglia di utilizzare quella
manuale e/o meccanica tramite scuotitori. Pratiche di raccolta che possano danneggiare frutti e branchette come nel caso della bacchiatura, non sono ammesse.
Non è ammesso raccogliere le olive cadute da terra e non è ammesso l’uso di sacchi per la movimentazione e lo stoccaggio, anche temporaneo, delle olive.
Il periodo ottimale di raccolta varia a seconda della cultivar e si aggira di solito da
ottobre a dicembre. La raccolta delle olive deve avvenire quando lo stadio di invaiatura è superficiale (maturazione tecnica), prima che il colore penetri nella polpa.
Di fronte a maturazioni scalari, come spesso accade, la raccolta va effettuata
quando poco più della metà delle drupe è invaiata. Nel caso di oliveti con cultivar
diverse, raccogliere prima le varietà precoci e successivamente le altre.
In fase di raccolta:
• il prodotto olive, raccolto direttamente dall’albero, non deve mai entrare in c
ontatto con il terreno ma deve essere riposto direttamente o a mezzo di reti di
raccolta aeree, in contenitori di plastica rigida fessurata approvati per il contatto con alimenti;
• il personale addetto, in fase di raccolta, non deve mai venire a contatto direttamente con il prodotto olive e deve utilizzare tutte le precauzioni al fine di
evitare il contatto diretto (utilizzo di guanti, ecc);
• il prodotto raccolto in fase di stazionamento in campo deve sempre essere
in contenitori non stoccati a terra.
9) INTERVENTI POST RACCOLTA
Le olive per conservare le caratteristiche qualitative che hanno al momento della
raccolta devono essere immediatamente consegnate al frantoio di riferimento e
molite.
Se per qualsiasi ragione non fosse possibile per l’agricoltore consegnarle e si rendesse necessaria la loro conservazione, si raccomanda:
•
•
•
74
di non superare mai l’intervallo di 36-48 ore;
di conservare le olive in imballaggi di plastica rigidi e aerati, tipo cassetta o
bins, approvati per il contatto con gli alimenti, disponendo le olive in strato
sottile max 25/30 cm;
di riporre le cassette o bins in locali freschi e aerati e comunque coperti, lontani da fonti di contaminazione (gasolio, olio minerale, ecc.)
E’ importante conoscere, sia dal punto di vista chimico che da quello organolettico, l’olio ottenuto per cui si rappresenta la necessità di effettuare le relative analisi.
Prima di tutto è necessario procedere, con esperti assaggiatori di olio, all’esame
sensoriale dello tesso per scoprirne pregi e difetti (profumi, fragranza, fruttato,ecc.).
Se l’olio presenta buone caratteristiche organolettiche si passa all’esame chimico
che non dovrà essere limitato al solo accertamento dell’acidità ma essere esteso
anche ai perossidi, ecc.
Con gli elementi raccolti dalle analisi sarà possibile definire le caratteristiche
dell’olio (o degli oli) prodotto dalle singole aziende ed avviarne la conservazione
(ambiente e contenitori) e la commercializzazione che necessariamente dovrà tenere conto delle esigenze e delle aspettative dei consumatori.
Proprio considerato la delicatezza delle operazioni post-raccolta e l’attenzione
che dovrà essere prestata al prodotto finale (che rappresenta il reddito della coltivazione) si dovrà procedere a fornire agli produttori i primi indispensabili elementi per
il riconoscimento delle qualità dell’olio extra vergine di oliva. Praticamente sarà
necessario trasferire ai produttori un primo bagaglio di conoscenze ed informazioni
per riconoscere un buon olio.
Pertanto l’Associazione, con i propri qualificati tecnici, provvederà a fornire formazione ed infotrmazioni ai produttori raggruppati in base ai quantitativi di olio
aziendale prodotto e che lo commercializzano direttamente in tutto o in parte.
In particolare sarà sviluppata, in seno ai corsi di aggiornamento ed in occasione
delle visite aziendale, una prima azione tesa alla diffusione dei criteri per il riconoscimento delle caratteristiche dell’olio extra vergine di oliva e della necessità di avviare
una strategia aziendale o territoriale per la commercializzazione del prodotto.
10) LA COMMERCIALIZZAZIONE
In agricoltura è necessario produrre bene per poter vendere meglio. Molti olivicoltori, grazie anche alle azioni svolte su ampi territori dalle Associazioni dei
Produttori Olivicoli; hanno imparato, complessivamente, a produrre bene nel rispetto del’ambiente. Molto ancora resta da fare per una produzione di eccellenza, sulla
tracciabilità e rintracciabilità, sulla presentazione e commercializzazione dell’olio
extra vergine di oliva.
La recente legge sulla etichettatura degli oli è una occasione che deve essere
colta dai produttori.
La riconoscibilità del buon olio, la rintracciabilità, le qualità salutistiche dell’olio
e l’azienda che lo ha prodotto, ecc. solo elementi importanti che devono essere
comunicati al consumatore.
Per realizzare tutto questo è necessario, oltre all’assistenza tecnica alle aziende,
attivare (o almeno promuovere un dibattito e la conoscenza) una serie di iniziative,
rivolte ai produttori di almeno 13-15 Q.li di olio (o gruppi di produttori), tra cui:
75
•
•
•
•
Analisi chimico e sensoriale dell’olio;.
Studio di etichette aziendali;
Imbottigliamento dell’olio con attrezzature mobili.
Tecniche di comunicazione e rudimenti di marketing aziendale.
ATTIVITA' DI DIVULGAZIONE
Il coinvolgimento degli olivicoltori del territorio interessato è stato realizzato
attraverso una serie di incontri divulgativi, riguardanti i punti fondamentali del
disciplinare ed in particolare con l’oraganizzazione di tre percorsi formativi aventi
i seguenti temi:
1 ) corso nutrizione ed irrigazione in olivicoltura
• sistemazione tecniche d'impianto superficiale del terreno
• esigenze pedoclimatiche dell'olivo clima. temperatura umidità e intensità
luminosa suolo: genesi dei suoli e caratteristiche chimico fisiche ,analisi del
terreno
• la nutrizione minerale e organica
2) Corso olivicoltura generale e sostenibile
3)corso la potatura dell'olivo
• progettazione e impianto di un oliveto
• forme di allevamento
• potatura di allevamento, produzione e ricostituzione
• ruolo della potatura con difesa e contratto delle riduzioni quantitative e
qualitative del prodotto
• tecniche di potatura associate alla raccolta
• programmazione della potatura in funzione della raccolta, tecniche di
potatura manuale agevolate e meccanica .
CONCLUSIONI
Dall’ analisi delle singole aziende si può certamente dire che gli olivicoltori interessati al progetto hanno riconosciuto l'importanza di operare secondo le logiche di una
corretta gestione, del impianto e conduzione degli oliveti; raccolta e molitura delle
olive, caratterizzazione dell’olio, commercializzazione: il tutto nel rispetto dell’ambiente (terreno, ecosistema,ecc,), della importante tradizione olivicola dell’areale
interessato e finalizzato al mantenimento e miglioramento del reddito aziendale.
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3.a. miglioramento delle condizioni di coltivazione, segnatamente la lotta contro la mosca
Il progetto si e’ sviluppato avendo le seguenti finalità:
- migliorare la qualità delle olive, e quindi, dell'olio prodotto, razionalizzando
la difesa fitosanitario;
- - ridurre l'uso degli antiparassitari, mediante l'adozione e la diffusione dei
principi di lotta integrata e l'impiego di prodotti a basso impatto ambientale;
- fornire assistenza tecnica specialistica alle imprese olivicole finalizzata al
miglioramento qualitativo del prodotto.
Le aziende coinvolte sono quelle comprese nell’areale fra i Comuni di
Roccadaspide e Albanella provincia di Salerno. L'attuazione del progetto è stata
effettuata attraverso due fasi:
c)
d)
prima fase organizzativa
seconda fase operativa.
A) La fase organizzativa è stata caratterizzata da una serie di incontri preliminari finalizzati all'organizzazione dell'attività, nonché all'individuazione, nelle aree
dei comuni interessati le aziende olivicole, alle modalità di localizzazione delle trappole nonché ai tempi e modalità di esecuzione dei rilievi, al campionamento delle
drupe, alla emissione del bollettino fitopatologico ed alla organizzazione della sua
diffusione. La localizzazione delle aziende si può desumere anche dalle carte geografiche IGM 1:25.000, che forniscono informazioni circa la delimitazione delle
aree omogenee definite, per ogni agroecosistema, nei territori interessati dall'inter-
77
vento riportando inoltre l’ubicazione delle aziende attivate.
Questa prima fase preparatoria si e’ svolta in gran parte dall’inizio di maggio alla
fine di Giugno e si e’ avvalsa della fattiva collaborazione di tutto il personale
dell’Associazione. L'attività e' iniziata con un’indagine atta a scegliere oculatamente nei comuni le aree omogenee all’interno delle quali poi individuare l’azienda.
Sono stati eseguiti sopralluoghi sul territorio in generale e specifiche visite aziendali avvalendosi della conoscenza della realtà agricola dell’associazione Olivicola .
Alla fine dell'indagine sono state scelte le aziende, quindi acquisite le informazioni sulla titolarità aziendale, sui dati catastali, sulla disponibilità ad aderire al progetto e sull’illustrazione degli impegni da assolvere aderendo a tale progetto.
B) Completata questa prima fase si è poi passati alla fase operativa vera e propria.
Le azioni che sono state messe in atto in questa seconda fase, dai primi di Luglio
al 29 febbraio sono state essenzialmente tre:
1) Creazione di una rete di monitoraggio e di controllo dell'organismo nocivo
chiave dell'oliveto sulla base di rilevazioni settimanali fatte in 3 aziende
(leader)
2) Redazione del Bollettino fitosanitario sulla base dei dati comunicati dal tecnico e loro diffusione mediante affissioni presso le sedi dell’Associazione e
nei principali luoghi di incontro degli olivicoltori.
3. Realizzazione di incontri divulgativi settimanali finalizzati al coinvolgimento ed assistenza agli olivicoltori del territorio interessato svoltisi preva
lentemente il lunedì, presso le sedi zonali.
ATTIVITA' DEL MONITORAGGIO
L'azione tecnica ha interessato i Comuni Roccadespide e Albanella.
Per tale attività, dopo un’azione divulgativa del progetto mediante contatto diretto con gli olivicoltori tramite l’associazione olivicola sono state, individuate numerose aziende di cui, in tre 3 aziende a riferimento di un territorio olivetato omogeneo di circa 10 ettari, sono state istallate le trap-test. Per ogni azienda i controlli si
sono svolti settimanalmente.
I dati tecnici delle aziende sono riportati in una scheda ove sono indicati, per ogni
azienda la superficie olivetata, le varietà presenti, la forma di allevamento, l'età dell'oliveto e l'altimetria.
Per l'esame di questi campioni il tecnico si è avvalso di un stereomicroscopio di
sua proprieta’.
I dati rilevati sono stati riportati in apposite schede che riportano sia il dato relativo alle catture (somma delle catture riscontrate in ognuna delle tre trappole) che
78
dell'infestazione attiva. L’infestazione attiva viene determinata prelevando 100 olive
(5-10 frutti a caso su 20-10 piante per ogni 100 piante) e valutando la percentuale
d'infestazione. La scheda è strutturata in modo da riportare anche l'infestazione totale data sia dalle punture sterili che da quelle fertili. Queste ultime sono indicate dalla
presenza, nella drupa, dell'uovo di mosca (sia esso vitale o morto), o dalla larva (sia
essa viva, morta o parassitizzata) o dalla pupa (sia essa aperta, chiusa, morta o sfarfallata). L'infestazione che però interessa agli olivicoltori è, ovviamente, quella attiva in quanto, essendo data dalle forme vive dell'insetto, è quella che provoca il
danno economico dovuto non tanto ad una perdita quantitativa di olio quanto all'aumento del grado di acidità dell'olio, anche di quattro volte, in rapporto al numero dei
fori di uscita della bactrocera nelle olive da molire. L'importanza dell'attività di
monitoraggio e quindi, il ruolo dell'assistenza tecnica, in questo progetto, consiste
proprio nel determinare la percentuale di infestazione attiva in modo tale che gli olivicoltori abbandonino il metodo di lotta chimica a calendario per perseguire un tipo
di controllo biologico/agronomico in cui prevalga l'aspetto della previsione- prevenzione.
La divulgazione consente poi di fornire agli olivicoltori delle aziende controllate la conoscenza del metodo adottato al fine di rendere gli stessi autosufficienti negli
anni successivi.
Il monitoraggio della mosca dell'olivo è iniziato dalla prima settimana di luglio
redigendo poi i bollettini fitosanitari a partire dalla seconda decade Luglio.
L'attività di monitoraggio viene eseguita a partire dagli inizi di Luglio, in quanto
è ormai noto che i primi adulti compaiono agli inizi di luglio, ed è altresì nota l'importanza della temperatura quale fattore di elevata mortalità per la mosca. Infatti, è
stato riscontrato che, quando si verifica un accumulo termico sopra i 32° C di almeno 30 gradi/giorno, in coincidenza con l'inizio dell'infestazione, si ha non solo un collasso numerico della popolazione ma anche arresto dell'attività degli adulti per un
processo di riassorbimento delle uova. In particolare se questo accumulo termico si
verifica nell'ultima decade di luglio o nel primi dieci giorni di agosto lo sviluppo
della Bactrocera è fortemente compromesso. Questo fenomeno è quanto si è verificato questa estate sia nelle zone collinari che nelle zone più interne.
REDAZIONE BOLLETTINO FITOSANITARIO
Il sabato, dopo aver ricevuto i dati rilevati dal tecnico, si è provveduto alla redazione del bollettino fitosanitario settimanale. Una volta redatti sono stati diffusi
mediante affissioni presso le sedi dell’Associazione e nei principali luoghi di incontro degli olivicoltori.
ATTIVITA' DI DIVULGAZIONE
Il coinvolgimento degli olivicoltori del territorio interessato è stato realizzato
79
attraverso una serie di contatti. Un primo collegamento, sia diretto che telefonico, si
è avuto tra il tecnico rilevatore e i rappresentanti delle aziende, successivamente
all’interno delle sedi ove il tecnico settimanalmente, in luoghi e tempi stabiliti, è
stato a disposizione delle aziende aderenti al progetto per approfondire le tematiche
del settore e tutti i problemi eventualmente sorti nella settimana precedente.
L'attività di divulgazione è stata inoltre svolta anche nella sede dell’associazione
olivicola attraverso una serie di incontri divulgativi, e nel corso della diffusione dei
bollettini fitopatologici nella maniera più ampia possibile nei territori di attuazione
del progetto.
CONCLUSIONI
Dalla analisi dei singoli comuni interessati si possono generalizzare alcune considerazioni:
1) nelle zone più basse (pandacie) in cui si sono verificati gli attacchi ed è stato
necessario intervenire, con i prodotti consigliati nel disciplinare redatto dalla
Regione Campania relativamente alla coltivazione dell'olivo; tali prodotti, a base di
dimetoato o di triclorfon, sono stati impiegati non appena veniva superata la soglia
di tolleranza corrispondente al 10 - 15% di infestazione attiva per le olive da olio.
Nelle zone più elevate (zone merodacie) le intestazioni sono state meno gravi.
Questo perché a differenza delle zone basse, in cui l'insetto ha a disposizione frutti
per un lungo periodo dell'anno, nelle più elevate la fioritura e la fruttificazione sono
più ritardate e, pertanto, la mosca si riproduce per un periodo più breve perché può
disporre di frutti solo nel periodo estivo- autunnale. In tali zone un solo trattamento
ha risolto il problema. Nelle zone piu’ interne c’e’ stata proprio la sfuggita alla
mosca in quanto le infestazioni sono state ritardate e prossime alla raccolta per cui
anticipandola si e’ ovviato al trattamento. E’ molto importante comunque il regime
idrico, il terreno e l’andamento climatico, si e' rilevato, invece, una maggiore suscettibilità sulle varietà a drupa medio-grande e in ordine decrescente rispettivamente
leccino,coratina, frantoio; la tecnica colturale incide notevolmente sul livello d'infestazione.
In linea generale si può affermare che con 1, massimo 2 trattamenti, si è riusciti
in tutto il territorio a contenere l'infestazione. Cosa ancora piu’ importante e’ l’aver
reso consapevoli gli olivicoltori che anticipando la raccolta si ovviava al problema
mosca e si creavano le prerogative per ottenere un olio di migliore qualità. Riguardo
ai dati relativi all'infestazione totale (molto superiore a quella vitale soprattutto per
le punture sterili) inducono a pensare che se non ci fossero stati tecnici competenti
ad analizzare i campioni di olive si sarebbero potuti consigliare trattamenti chimici
assolutamente non necessari in quanto il tipo di infestazione che interessa, come già
detto, combattere è quella attiva e non quella totale .
Fin d'ora si può certamente dire che gli olivicoltori interessati al progetto hanno
80
riconosciuto l'importanza di operare secondo le logiche della lotta integrata con la
quale si mantiene la densità delle popolazioni degli organismi nocivi al di sotto della
soglia di tolleranza favorendo i meccanismi di regolazione naturale della specie
mediante l'impiego di tecniche di controllo accettabili dal punto di vista ecologico,
tossicologico ed economico.
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Con il programma l’APOOAT Soc. Coop. a r.l. intende apportare un significativo contributo alla valorizzazione del comparto olivicolo Irpino attraverso il
miglioramento qualitativo delle produzioni e mediante l’adozione di tecniche sostenibili di coltivazione e di produzione oltre che per preservare la coltivazione per la
sua importante funzione ambientale e paesaggistica.
Le attività svolte fanno riferimento a due azioni specifiche del Programma:
a) Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura attraverso l’Azione
2.b)
Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate su criteri
ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso
gli olivicoltori e il monitoraggio della loro diffusione pratica
b)
Miglioramento qualitativo della produzione attraverso l’Azione 3.a)
Miglioramento delle tecniche di coltivazione e di difesa, in particolare attra
verso il monitoraggio della mosca (Bactrocera oleae) di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa
assistenza tecnica
L'AREA E LE AZIENDE ADERENTI AL PROGETTO
Esse ricadono nell’areale di produzione della provincia di Avellino che può essere suddivisa in quattro macroaree: l’Irpinia Centrale, l’Ufita, il Vallo Lauro-Baianese
e l’Alta Irpinia/Alto Sele, le quali presentano tutte una spiccata vocazione olivicola.
Queste aree sono, infatti, accomunate da una radicata tradizione olivicola e presentano comuni fattori di forza che le predispongono alla produzione di extravergini di alta qualità (condizioni pedo-climatiche favorevoli, dimensionamento delle
aziende, ecc.) ma anche fattori di caratterizzazione come le varietà locali, che imprimono alle produzioni anche un forte valore di tipicità.
Per il miglior raggiungimento degli obiettivi del programma, si è tenuto conto
sia dei fattori che accomunano tali aree, sia dei fattori che le differenziano (pratiche
colturali, base varietale, organizzazione del sistema trasformazione locale, ecc.).
1. MIGLIORAMENTO DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’OLEICOLTURA
Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura basate su
82
criteri ambientali adattati alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli
olivicoltori e il monitoraggio della loro diffusione pratica.
Le attività dell’Azione svolte nell’annualità, si sono articolate attraverso:
•
L’elaborazione di un disciplinare di produzione per l’olivicoltura che, tenendo
conto delle peculiarità pedo-climatiche della provincia di Avellino, ha posto
l’attenzione soprattutto su quegli aspetti della coltivazione dell’oliveto che possono influire sulla protezione del suolo, dell’ambiente e del paesaggio agrario
proponendo, in senso migliorativo per l’ambiente e per l’azienda, l’adozione di
pratiche colturali a minor impatto ambientale .
Ampio spazio del disciplinare è stato dunque dedicato alla riduzione dei fenomeni di erosione e dilavamento, particolarmente presenti in una provincia
come quella di Avellino caratterizzata da terreni spesso in forte declivio e da
abbondanti precipitazioni. Si è cercato dunque di incentivare la pratica a basso
impatto ambientale dell’inerbimento, della regimazione delle acque piovane
nonché l’applicazione delle pratiche di difesa integrata in grado di garantire un
utilizzo più razionale degli agro farmaci.
• L’organizzazione e la realizzazione di n. 3 corsi di formazione per olivicoltori
che ha visto la partecipazione di oltre 60 produttori.
Le attività di organizzazione e realizzazione hanno avuto inizio a novembre
2010e si sono concluse con la chiusura dei corsi a metà Marzo 2011.
I corsi, della durata di 20 ore ciascuno di cui 16 in aula, 4 di lezione collettiva,
hanno avuto lo scopo di sensibilizzare e formare i partecipanti in merito ai temi
dell’Olivicoltura Sostenibile.
Grazie alle attività, i corsisti hanno ricevuto adeguata informazione circa le tecniche a basso impatto ambientale ed hanno ricevuto dettagliato e puntuale materiale tecnico-didattico prodotto dai Tecnici Docenti ad hoc per i corsi (oltre che
audiovisivi prodotti fuori dell’ambito progettuale).
Il percorso formativo si è articolato con:
-
QUATTRO TRE LEZIONI in aula rispettivamente presso i Comuni di:
o AVELLINO, presso la sede ACLI di Avellino,
o ARIANO IRPINO (AV) presso la sede Acli di Ariano Irpino;
o MONTEMARANO (AV), presso l’ Associazione culturale Amomontemarano
- UNA GIORNATA COLLETTIVA conclusiva presso gli oliveti e le strutture dell’agriturismo “Regio Tratturo” di Ariano Irpino (AV) il giorno 12 marzo 2011,
nella quale si sono tenute:
o una dimostrazione pratica della potatura dell’olivo
83
o una lezione collettiva sui temi dell’ irrigazione dell’oliveto, delle condizio
nalità e della tracciabilità
Le tematiche trattate nelle lezioni d’Aula dei singoli corsi si possono così riassumere:
Prima e seconda giornata
- gestione eco-compatibile dell’oliveto, Funzione paesaggistica dell’oliveto, la
potatura
terza e quarta giornata
- difesa fito-sanitaria e concimazione dell’oliveto con particolare attenzione per
un uso razionale dei prodotti agro-chimici al fine di ridurre l’impatto ambientale
quinta ed ultima giornata lezione collettiva
- irrigazione ecocompatibile dell’oliveto. Durante la lezione il Prof. Alvino ha
posto l’attenzione su quelle pratiche agronomiche che consentono un risparmio
idrico ponendo inoltre l’accento sul momenti fenologici della pianta che con
sentono una massima efficienza della pratica irrigua
- tracciabilità dell’olio (convenzionale-integrato-biologico) . In particolare,
importanza che un prodotto tracciato può ricoprire in un mercato complesso
come quello dell’olio intendendo per tracciato anche le operazioni colturali di
gestione dell’oliveto con possibilità di annoverare anche i prodotti di difesa e di
concimazione utilizzati per l’ottenimento del singolo prodotto.
- Potatura dell’olivo; la dimostrazione pratica della potatura che ha avuto lo
scopo di riprodurre in campo, sul piano pratico, i concetti e le tecniche illustrati
in aula. In particolare sono state sottolineate le tecniche che limitano l’effetto
invasivo della potatura (la cimatura, la torsione, l’incisione) e nelle diverse fasi
di crescita della pianta (di allevamento, di produzione e di mantenimento).
84
Alla lezione all’aperto hanno preso parte congiuntamente i partecipanti dei tre
Corsi, i quali hanno potuto confrontarsi collettivamente sulle tecniche adottate localmente, quelle utilizzate dai singoli e quelle apprese durante lo svolgimento dei corsi.
85
La lezione pratica ha avuto un’importanza cruciale nell’apprendimento delle tecniche sopra esposte.
Alla fine dell’attività corsuale ai partecipanti è stato sottoposto un accurato questionario riguardo le proprie aziende olivicole al fine di riscontrare il rispetto delle
pratiche agronomiche alla base del disciplinare di produzione e di evidenziare eventuali punti critici nell’applicazione dello stesso
L’attività divulgativa e di diffusione dell’azione è stata inoltre garantita dalla
stampa e dalla realizzazione di apposito materiale tecnico a tema distribuito durante l’attivita corsuale, ma messo anche a disposizione di chiunque lo volesse consultare, mediante il sito dedicato della Cooperativa (www.apooat.it) in cui è riservato
ampio approfondimento sui singoli capitoli del disciplinare.
In conclusione quindi, possiamo affermare che le attività di predisposizione del
disciplinare e la sua divulgazione, anche attraverso i corsi di formazione, hanno
avuto un ottimo riscontro da parte dei partecipanti, che hanno mostrato interesse ad
applicare nelle proprie aziende le pratiche consigliate, alcune delle quali, per loro,
poco conosciute e viste con una certa diffidenza.
Le tematiche affrontate hanno evidenziato come l’adozione di semplici pratiche
agronomiche può rappresentare enorme vantaggio per l’azienda in termini di impatto ambientale, di riduzione dei costi, di semplificazione nell’attività di gestione dell’oliveto, mantenendo se non migliorando, la capacità quantitativa e qualitativa
della produzione dell’impianto.
2.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE
DELL’OLIO D'OLIVA E DELLE OLIVE DA TAVOLA - Azione 3.a
Miglioramento delle tecniche di coltivazione e di difesa, in particolare attraverso il
monitoraggio della mosca (Bactrocera oleae) di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica.
86
Le attività hanno avuto l’obiettivo principale di monitorare l’attacco della mosca
dell’olivo nell’ambito del territorio di riferimento mediante l’installazione di trappole cromochemiotropiche, favorire il miglioramento delle condizioni di raccolta, di
consegna e di magazzinaggio delle olive. Tali attività si sono svolte presso aziende
pilota, individuate tra i soci, sulla base delle caratteristiche aziendali e della loro ubicazione geografica, per contatto diretto e su base volontaria, presso cui i tecnici
hanno realizzato in particolare:
•
le
il monitoraggio della mosca dell’olivo mediante l’installazione delle trappocromochemiotropiche, almeno due per azienda, presso otto aziende pilota.
Comprese nei comprensori a maggior vocazione olivicola della provincia di
Avellino, in particolare:
•
Ufita:
o Ariano Irpino (AV);
o Casalbore (AV)
•
Irpinia Centrale
o Monserrat –Paternopoli (AV)
o Serpico (AV)
•
Alta Irpinia /Alto sele
o Villamaina (AV);
o Bagnoli Irpino (AV)
•
Vallo Lauro / Baianese
o Pago del Vallo di Lauro (AV)
Tale monitoraggio è stato realizzato dai tecnici dell’associazione con cadenza
regolare mediante visite in campo, potendo comunque contare sull’attiva collaborazione delle aziende aderenti al progetto che hanno tenuto sotto osservazione il fenomeno in maniera continua con verifica quotidiana. Le attività in campo si sono
avviate a metà giugno e si sono concluse in novembre.
Le attività di monitoraggio hanno fatto rilevare che nei mesi di Luglio e Agosto
in tutti i campi di osservazione si è riscontrata una scarsa presenza del parassita, tale
da non giustificare trattamenti. Infatti, nelle trappole a feromoni utilizzate si è osservata la presenta massima di nr. 7 - 10 adulti
87
Tabella catture 2010
Durante il mese di settembre nei campi di osservazione si è riscontrato un lieve
aumento della presenza del parassita comunque tale da non giustificare trattamenti.
Infatti, nelle trappole a feromoni utilizzate si è avuta la presenta massima di
nr. 10 – 13 adulti con l’eccezione dei campi osservati nell’agro del comune di
Bagnoli Irpino, dove si è riscontrata la presenza di circa 18/20 adulti con una forte
infestazione che ha consigliato la necessità di un intervento
A partire da fine Settembre, vale a dire nel periodo di massima attività del parassita cui corrisponde la massima recettività delle drupe, è stato registrato un numero
di catture sulle trappole oscillante da un minimo di 10 adulti a un massimo di 15
con picchi sempre nel comune di Bagnoli Irpino. Non sono stati riscontrati attacchi
di rilievo da parte di altri parassiti o altre patologie.
Le attività di monitoraggio sono state divulgate attraverso dei bollettini fitosanitari a cura dell’Associazione e affissi pressi le sedi della Cooperativa e nelle sedi territoriali delle Strutture Associative del sistema ACLI della Provincia di Avellino.
88
•
Attività relative al magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di trasformazione entro 48 ore dalla raccolta, esse si sono basate sull’individuazione di
aziende pilota in cui sono state svolte le seguenti attività:
1) Somministrazione e compilazione della scheda aziendale appositamente
elaborata e relativa alle prassi normalmente adottate dall’azienda per la raccolta, la consegna delle olive al frantoio e la conservazione dell’olio;
2) Programmazione e sviluppo di attività di monitoraggio del grado di maturazione e diffusione della corretta gestione delle tecniche di preservazione
della qualità nella raccolta, stoccaggio delle olive, trasporto al frantoio.
Nell’ambito di tali attività sono state monitorate diverse partite di olive per creare dei modelli operativi di riferimento. In particolare sono state monitorate nelle
aziende pilota, le singole partite di olive dando indicazione sul momento ottimale
della raccolta in funzione del giusto grado di maturazione. In seguito alla raccolta,
della medesima partita, una parte (denominata campione APOOAT) è stata monitorata fino alla molitura, effettuata nei tempi minimi e presso un impianto qualificato
appositamente pre-individuato; La parte rimanente, bensì raccolta e conservata
secondo le indicazioni dei tecnici, per la trasformazione, è stata trattata direttamente dall’azienda secondo le proprie modalità abituali.
89
Calcolo Indice di jaen
Calcolo Indice di jaen
Momento di ritiro olive
90
A valle di tali operazioni sono stati effettuati i prelievi di campioni degli oli ottenuti; quello ottenuto dalla partita di olive monitorato dal Programma è stato stoccato mediante i tank di acciaio forniti in comodato d’uso. Mediante analisi chimica,
sono stati verificati gli indici qualitativi di entrambe le partite ed effettuate le comparazioni del caso.
I risultati ottenuti hanno evidenziato come i campioni denominati APOOAT
hanno presentato dei valori qualitativi relativi soprattutto alla acidità migliori rispetto a quelli campione delle aziende, con una maggiore differenza correlata all’aumento del tempo di permanenza in azienda delle olive raccolte o dei tempi di attesa
presso i frantoi.
I risultati sono divulgati a tutti i produttori, a partire dagli associati, in modo da
sensibilizzare sull’importanza che riveste l’esecuzione di una corretta prassi di lavorazione sulla qualità dell’olio.
Anche in questo caso l’esiguità del campione rende i dati soltanto indicativi, tuttavia si evince come la scelta di frantoi moderni, la raccolta meccanizzata delle
olive ed anche la scelta varietale possono incidere sugli indicatori di qualità dell’olio
quali l’acidità e i perossidi.
•
prova dimostrativa di raccolta meccanizzata che si è svolta il giorno 20 novembre
2010. Essa ha riguardato l’organizzazione di una Prova Dimostrativa presso
Fontanarosa (AV) mediante l’utilizzo di moderne macchine semoventi. La
prova ha avuto l’obiettivo di evidenziare l’utilità della meccanizzazione che
rappresenta uno strumento al servizio della competitività aziendale per la riduzione dei costi e per la preservazione della qualità del prodotto.
Nell’ambito della dimostrazione sono state utilizzate anche le attrezzature fornite in comodato d’uso all’APOOAT, in particolare le casette forate e il motocompressore per la raccolta agevolata delle olive.
91
La manifestazione ha visto la partecipazione di numerosi produttori e tecnici che
hanno potuto osservare diverse tipologie di macchine raccoglitrici di ultima generazione. Alla dimostrazione ha fatto seguito un dibattito in cui i partecipanti hanno
potuto confrontarsi sui vantaggi e le opportunità che una raccolta meccanizzata delle
olive offre alla moderna olivicoltura.
•
92
attività di diffusione dei risultati, mediante l'allestimento di un sito internet
dedicato (www.apooat.it ) dal quale sarà possibile consultare i risultati delle
attività del Programma, ma anche attingere a documenti, dati e informazioni
attinenti le materie di interesse del settore e inerenti in modo particolare le
tematiche del Programma. L’ APOOAT si è inoltre avvalsa di un sistema di
avvisi SMS per tenere sempre aggiornati i propri soci circa i risultati e le attività
legate al progetto 867/08.
RISULTATI E CONCLUSIONI
A conclusione delle attività della seconda annualità del presente progetto si può
affermare che il programma ha prodotto risultati soddisfacenti ed incoraggianti.
Le aziende pilota si sono dimostrate particolarmente disponibili alla collaborazione nella fase di realizzazione delle attività e sempre più attente e sensibili alle problematiche del miglioramento qualitativo della produzione e della tutela ambientale.
La loro partecipazione attiva alle iniziative e la pronta adozione delle indicazioni impartite dai tecnici del progetto dimostrano l’ utilità e la necessità di azioni come quelle realizzate che, attraverso una capillare diffusione, possono portare gli operatori stessi ad un elevato livello di consapevolezza e quindi ad elevati standard qualitativi di prodotto, ma anche
ad innalzare il livello di attenzione e di sensibilità verso le tematiche ambientali.
Le iniziative messe in essere (convegni -corsi di formazione - prove di raccolta documentazione) hanno avuto una buona partecipazione che ha consentito di poter
far conoscere ed interessare alle attività del progetto un buon numero di operatori
del settore, stimolando in essi una riflessione circa quelle che devono essere le direttive guida di una moderna olivicoltura, improntata ad un basso impatto ambientale
e ad un miglioramento di tutte quelle tecniche di produzione che vanno direttamente o indirettamente ad influire sulla qualità dell’olio.
Nell’ ultima annualità del programma di cui al Reg. Ce n. 867/08, verranno
approfonditi gli argomenti trattati nel corso dell’ultimo anno con lo scopo di coinvolgere un numero sempre maggiore di olivicoltori aprendo loro nuove prospettive
che possano frenare l’abbandono della coltura specie in zone marginali ed incoraggiare l’utilizzo di tecniche a basso impatto ambientale.
I risultati ottenuti ci consentono quindi di replicare e migliorare le tecniche sperimentate in campo sia per il miglioramento ambientale sia per il miglioramento
della qualità del prodotto/processo.
93
7.5
Il Lazio
ASSOCIAZIONE Cooperativa Olivicola
Soc. coop.a r.l.
La finalità del programma è stata il miglioramento delle caratteristiche
qualitative delle produzioni olivicole e delle tecniche agronomiche, nonché la
salvaguardia e il ripristino di oliveti ad alto valore ambientale a rischio di
abbandono. A latere della suddetta attività si è proceduto al monitoraggio del
mercato nel sottore dell’olio di oliva e delle olive da tavola mediante la
compilazione mensile di questionari.
Attività previste e azioni per le quali si richiede il finanziamento
Settore di intervento
“Monitoraggio e gestione
amministrativa del mercato
nel settore dell'olio d'oliva e
delle olive da tavola”
Attività ammissibile
Attività proposta nel programma
Settore del miglioramento 2a Operazioni collettive di Interventi di recupero su almeno 10 ettari
dell’impatto
ambientale mantenimento degli uliveti di oliveto che presentano fenomeni di
dell’olivicoltura
ad alto valore ambientale degrado/abbandono ad alto valore
ovvero
a rischio
di paesaggistico attraverso l’azione collettiva
dell’associazione e di 10 olivicoltori
abbandono con connessa
assistenza tecnica.
2c Dimostrazione pratica di Attività dimostrativi della tecnica
tecniche
alternative alternativa all’impiego di prodotti chimici
all’impiego di prodotti per la lotta alla mosca dell’olivo
chimici per la lotta alla
mosca dell’olivo.
Settore del miglioramento
della
qualità
della
produzione di olio di oliva e
delle olive da tavola
94
Miglioramento delle condizioni Attività di monitoraggio della mosca su 10
di coltivazione, segnatamente aziende pilota, e indicazione sulle pratiche
la lotta contro la mosca agronomiche di gestione dell’oliveto
dell’olivo, di raccolta, di
consegna e di magazzinaggio
delle olive prima della
trasformazione
Obiettivi del programma
L’obiettivo principale delle azioni proposte dal programma è stato il miglioramento
della qualità dei processi produttivi e degli oli di oliva, così da assicurare
l’adeguamento alle norme nazionali e comunitarie che disciplinano il settore. Il
perseguimento di tale obiettivo rende necessario la razionalizzazione delle tecniche
agronomiche in funzione delle specificità dei fattori climatici, pedologici, storici e delle
risorse umane che concorrono alla produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola.
E’ stato necessario, dunque, lavorare con azioni integrate, che hanno riguardato
sia l’introduzione di innovazione nelle diverse fasi della filiera, sia il miglioramento
delle conoscenze e delle competenze dei diversi operatori. Di conseguenza gli
obiettivi operativi del presente programma possono essere così riassunti:
1) diffusione tra gli operatori delle conoscenze e delle innovazioni tecnicoscientifiche, che nelle diverse fasi della filiera, consentono di ottenere
prodotti di qualità;
2) miglioramento del livello professionale e imprenditoriale degli operatori;
3) miglioramento delle tecniche di difesa fitosanitaria, finalizzate al miglioramento della qualità organolettica, igienico-sanitaria del prodotto ed allo
stesso tempo alla riduzione dell’impatto ambientale;
4) diffusione dei mezzi di difesa fitosanitaria alternativi e/o complementari a
quelli chimici;
5) monitoraggio degli andamenti stagionali al fine di individuare l’epoca
ottimale di raccolta e monitorare e ottimizzare i tempi di raccolta, stoccaggio,
trasporto e trasformazione delle olive;
6) sensibilizzazione dei produttori verso una gestione di qualità e l’adozione di
procedure che ottimizzino il processo produttivo e la gestione delle
informazioni necessarie alla rintracciabilità di filiera.
Zone di intervento
Nella tabella si riportano le zone interessate dal programma, attuato nella regione
Lazio ed in provincia di Cosenza, ripartite per i tre settori di intervento della progettualità.
S e tto re di i nte rv e nto
Pro v i nc e
Settore del miglioramento dell’impatto Roma
ambientale dell’olivicoltura (2 a)
Viterbo
Cosenza
Settore del miglioramento dell’impatto Rieti
ambientale dell’olivicoltura (2 c )
Co muni
Montorio Romano, Moricone, Palombara
Sabina, Montelibretti e Tivoli
Villa San Giovanni in Tuscia e Viterbo
Paludi, Montalto Uffugo e Corigliano Calabro
Montopoli di Sabina
Settore del miglioramento della qualità Viterbo
della produzione di olio di oliva e delle Roma
olive da tavola (3 a)
Latina
Cosenza
Montefiascone e Viterbo
Montorio Romano, Moricone,
Sabina e Montelibretti
Cori e Roccamassima
Cassano alla Ionio
Palombara
95
Il miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura
Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e a
rischio abbandono.
L’ACO ha svolto l’attività di recupero di oliveti abbandonati sia nel Lazio che in
Calabria. L’attività svolta ha avuto quindi come obiettivo quello di attuare, attraverso
l’Associazione, interventi collettivi al fine di recuperare e prevenire fenomeni di degrado
o abbandono in alcune aree della provincia di Roma, nell’Alta Tuscia e nella provincia di
Cosenza.
L’intervento di recupero attuato, ha interessato complessivamente n. 22 oliveti (n. 12
nel Lazio e n. 10 in Calabria) con età superiore a 50 anni, di particolare valenza paesaggistica ed ambientale, e si è concretizzato in azioni di ordinaria gestione (potatura) e di straordinaria manutenzione per quegli oliveti che presentavano un elevato grado di degrado
(potatura di riforma e decespugliamento). Il lavoro è stato documentato da materiale fotografico che testimonia lo stato ante e post intervento.
Per ogni azienda è stato predisposto un fascicolo aziendale contenente la seguente
documentazione:
- titolo di possesso o visure catastali
- planimetria catastale
- lettera di adesione alla progettualità
L’attività svolta nel Lazio
I Comuni interessati dall’intervento di recupero sono stati:
• in provincia di Roma: Tivoli, Moricone, Montorio Romano, Montelibretti e
Palombara Sabina
• in provincia di Viterbo: Viterbo e Villa San Giovanni in Tuscia
La selezione delle aziende è avvenuta in base allo stato di abbandono riscontrato
al momento del sopralluogo e in linea con quanto previsto dal decreto MiPAF relativamente alle caratteristiche degli oliveti. L’intervento è consistito nel recupero di
oliveti per la loro importanza ambientale-paesaggistica. Le 12 aziende coinvolte
sono state:
◆ n. 4 azienda a Moricone,
◆ n. 3 azienda a Palombara Sabina,
◆ n. 1 azienda a Tivoli,
◆ n. 1 azienda a Montelibretti,
◆ n. 1 azienda a Montorio Romano,
◆ n. 1 azienda a Viterbo,
◆ n. 1 aziende a Villa San Giovanni in Tuscia.
96
Il numero di piante potate sono state 634, i mq decespugliati 18.100 mq e la superficie
recuperata 5,99 ha.
Le aziende presso le quali si sono svolti lavori di recupero di natura “straordinaria” si
trovavano in totale abbandono sia per quanto riguarda il terreno, invaso da rovi e da ginestre, sia per le piante non potate da numerosi anni. L’accesso ai terreni prima dell’intervento era pressoché impraticabile.
Gli altri oliveti hanno richiesto, invece, interventi più contenuti limitati principalmente
alla sola potatura delle piante che si presentavano comunque abbandonate e a volte anche
coperte da rovi. Il terreno in questo caso si presentava lavorato permettendone un facile
accesso anche se in alcuni casi la presenza di rovi è risultata localizzata sul terreno.
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L’attività svolta in Calabria
L’attività di individuazione degli oliveti abbandonati nella provincia di Cosenza
è stata avviata quasi contemporaneamente all’operatività svolta per il Lazio.
Si sono quindi susseguiti alcuni sopralluoghi nella provincia di Cosenza con lo
scopo di individuare gli oliveti rispondenti alle finalità del progetto. Le 10 aziende
individuate sono ubicate nei Comuni di:
- Corigliano (3),
- Paludi (6),
- Montalto Uffugo (1).
Il numero di piante potate sono state 814, i mq decespugliati 5,500 mq e la superficie recuperata 8,05 ha.
Gli oliveti recuperati, eccetto di uno, hanno richiesto interventi di sola potatura
delle piante che, al momento del sopralluogo, risultavano abbandonate e a volte
anche coperte da rovi. Il terreno in questo caso era lavorato consentendo quindi un
97
facile accesso al fondo.
Inoltre, l’Associazione ha predisposto con i singoli possessori degli oliveti ricedenti nel Comune di Corigliano (CS), apposita convenzione che li ha incaricati ad
eseguire i lavori di recupero in economia.
Stesura del computo metrico
L’Associazione, in occasione dei sopralluoghi presso le aziende oggetto di recupero, ha stilato tramite il proprio tecnico una quantificazione dei costi per l’esecuzione delle opere da compiere. A tal proposito si è preso come riferimento il tariffario della regione Lazio per le opere agricole 2008.
La quantificazione del costo di recupero degli oliveti della Calabria ha considerato come riferimento il suddetto tariffario in quanto la Regione Calabria è priva di
prezziari in materia di lavori agricoli. Ciononostante si è verificata la congruità dei
prezzi per le singole operazioni colturali con la realtà del contoterzismo della provincia di Cosenza.
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Dimostrazione pratica di tecniche alternative all’impiego di prodotti chimici per la lotta alla mosca dell’olivo.
L’ACO svolge da anni attività rivolte al miglioramento delle produzioni olivicole ed olearie. Tra gli elementi di tale miglioramento, le attività rivolte al controllo
dei parassiti dell’olivo hanno ovviamente una notevole importanza. ACO ha quindi
svolto un’attività di divulgazione su una tecnica alternativa per il controllo della
mosca olearia tramite un principio attivo di origine naturale, lo spinosad.
Lo Spinosad è una sostanza di origine naturale, prodotta dalla fermentazione
svolta da un batterio attinomicete (Saccharopolyspora spinosa) e dotata di capacità
di controllo di insetti appartenenti ai Lepidotteri, ai Ditteri, agli Imenotteri, ai
98
Sifonatteri, ai Tisanotteri ed ad alcuni Coleotteri. La sostanza risulta poco nociva nei
confronti di mammiferi, dei pesci e della fauna selvatica in generale. In olivicoltura, il suo ruolo è legato al controllo della mosca olearia (Dacus oleae).
Attualmente il prodotto è disponibile in Italia sotto forma di un formulato commerciale in cui allo Spinosad vengono aggiunte sostanze appetenti che ne favoriscono l'ingestione da parte dell'insetto.
L'utilizzo di spinosad è ammesso (Regolamento CE 404/2008, entrato in vigore
il 12 maggio 2008) dai programmi di agricoltura biologica (Reg. CE. 2092/91).
Il prodotto agisce per ingestione, ed è efficace contro gli adulti di mosca olearia,
sia maschi che femmine. L'esca presente nel formulato attrae gli adulti della mosca
verso le parti della chioma trattate; quando la mosca si posa sull'oliva trattata, ingerisce il principio attivo (durante l'alimentazione l'insetto non ovidepone) e successivamente, circa un'ora dopo, inizia a morire senza ovideporre. Per questo motivo è
fondamentale la presenza delle esche alimentari nel formulato utilizzato, oltre al
principio attivo Spinosad. La presenza di esche specifiche per la mosca olearia rende
il prodotto pressoché innocuo per gli insetti utili.
L’attività dimostrativa svolta da ACO
L’ACO, in collaborazione con l’ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo in
Agricoltura nel Lazio), ha proseguito nella stagione 2010 – 2011 prove di campo di
carattere dimostrativo al fine di diffondere l’introduzione, fra i produttori, della tecnica di lotta alternativa di tipo biologico contro la mosca dell’olivo. Tale attività è
stata avviata nella prima annualità del progetto Reg. 867/08.
Le prove si sono svolte presso l’azienda dimostrativa di ARSIAL nel comune di
Montopoli di Sabina (RI) alla cui conclusione è stata organizzata il 29 ottobre una
giornata dimostrativa in campo.
Il protocollo operativo
Tre appezzamenti, di uguale estensione, per una superficie complessiva di circa
1,5 ha, sono stati trattati, in alternativa, con dimetoato o spinosad (il terzo appezzamento non è stato trattato ed è stato usato come testimone per la verifica dell’andamento dell’infestazione in assenza di trattamenti).
Il protocollo prevede il monitoraggio dell’infestazione di mosca olearia su tutti e
tre gli appezzamenti, tramite l’uso di trappole a feromoni e il campionamento delle
drupe con la conseguente esecuzione di trattamenti con dimetoato o con spinosad al
superamento della soglia economica di intervento.
Lo svolgimento delle attività
Nell’appezzamento trattato con spinosad, i trattamenti sono stati effettuati con
lancia a spalla, con le dosi di prodotto standard (4 litri di acqua + 1 litro di Spintor
99
Fly per ha), applicando il prdotto in “chiazze” di 30-40 cm di diametro sulle piante.
Sono stati effettuati complessivamente 4 trattamenti con spinosad, in funzione dell’andamento dell’infestazione e dei dati climatici.
Per l’appezzamento gestito con dimetoato sono stati necessari invece due interventi, anche a causa di una forte infestazione di margaronia, diversamente dall’annata precedente.
I risultati
Nella campagna 2009 la produzione dell’oliveto sede della prova è stata piuttosto contenuta e quindi non è stato possibile esprimere un giudizio su quanto il prodotto a base di spinosad abbia contenuto sensibilmente l’infestazione rispetto all’insetticida a base di dimetoato.
Nella campagna 2010 la produzione dell’oliveto è rientrata nella media ordinaria, e i risultati della prova hanno comunque confermato quanto già riscontrato nell’annata precedente.
Nell’appezzamento trattato con spinosad è stata riscontrata una percentuale di
catture inferiore rispetto a quelle rilevate nelle altre due particelle; la riduzione delle
catture nelle trappole cromotropiche è dovuta all’azione attrattiva dello spinosad
stesso, che attira gli adulti solo verso le piante trattate causandone quindi la morte;
si è inoltre riscontrato un livello di danno inferiore.
Nei grafici si riportano di seguito i principali dati scaturiti dall’attività di monitoraggio svolta dall’ACO presso l’Azienda Dimostrativa dell’Arsial a Montopoli di
Sabina. In particolare vengono posti a confronto i dati rilevati nelle due annate su
cui si è articolata la prova, cioè nel periodo che va da fine giugno alla prima decade
di ottobre degli anni 2009 e 2010.
Andamento delle catture 2009
10
8
SPINOSAD
TESTIMONE
ROGOR
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10
Andamento delle catture 2010
24
22
20
18
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14
12
10
8
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2
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SPINOSAD
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Andamento del danno 2009
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10%
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Andamento del danno 2010
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Il programma di attività per il miglioramento della qualità dell’olio di oliva e
delle olive da mensa
Miglioramento delle condizioni di coltivazione, di raccolta, di consegna e di
magazzinaggio delle olive prima della trasformazione
L’attività si è sviluppata attraverso le seguenti fasi:
1. Individuazione e conoscenza delle aziende olivicole;
2. Monitoraggio dei principali parassiti dell’olivo;
3. Monitoraggio dello stato di maturazione delle olive;
4. Divulgazione dell’attività svolta.
In linea generale, gli oliveti coinvolti nell’azione sono riconducibili a due tipologie di attività produttiva: da una parte aziende agricole e dall’altra piccoli appezzamenti dove l’attività di coltivazione è integrativa al reddito non agricolo; si tratta,
quindi, di “aziende” destrutturate, prive di attrezzature e macchinari e che ricorrono
all’attività di contoterzisti per le operazioni colturali. Si tratta di oliveti non specializzati, costituiti da più varietà.
Per ogni azienda è stato predisposto un fascicolo aziendale contenente la seguente documentazione:
-
102
titolo di possesso o visure catastali
planimetria catastale
lettera di adesione alla progettualità
Individuazione e conoscenza delle aziende olivicole
La fase di individuazione delle aziende presso le quali attuare la progettualità, ha
permesso di scegliere oliveti così dislocati sul territorio regionale per una superficie
totale monitorata di circa 23 ha nel Lazio e di circa 25 ha in provincia di Cosenza:
nella provincia di Latina (n 4 oliveti):
nella provincia di Viterbo (n 4 oliveti):
nella provincia di Roma (n 6 oliveti):
nella provincia di Cosenza (n 12 oliveti):
Monitoraggio dei principali parassiti dell’olivo
L’obiettivo del miglioramento del livello qualitativo dell’olio prodotto dalle
aziende, ha comportato l’impostazione di un programma di assistenza tecnica che è
consistito in un monitoraggio dei principali fitofagi, principalmente della mosca, a
cadenza settimanale durante il periodo di inzio luglio fino al momento della raccolta con un interruzione nel periodo successivo ad ogni trattamento trattamento. Ogni
oliveto è stato provvisto di una trappola a feromoni le cui catture della mosca supportavano i tecnici coinvolti a verificare l’andamento dell’infestazione abbinandolo
con lo sfettucciamento di un campione di 100 olive e la verifica dell’andamento climatico.
A seguito di ogni sopralluogo, ogni tecnico ha redatto un bollettino fitosanitario
riportante le indicazioni di trattamento sulla base dell’infestazione dacia in atto. I
bollettini, oltre ad essere diffusi sul territorio dai tecnici, sono stati pubblicati sul sito
dell’Associazione (www.associazioneaco.it) e resi quindi consultabili.
L’andamento dell’infestazione è descritta di seguito a seconda degli areali omogenei monitorati.
In provincia di Cosenza (Comune Cassano allo Ionio)
Nel Comune di Cassano allo Ionio, nel corso del periodo da Luglio alla prima
settimana di Settembre si è verificata un’alternanza di periodi caratterizzati da temperature molto elevate, sempre associate alla pressoché totale assenza di precipitazioni, che ha mantenuto i livelli di infestazione al di sotto della soglia economica di
intervento.
Nel corso della prima settimana del mese di Settembre le condizioni climatiche
sono state favorevoli allo sviluppo di una popolazione di Dacus oleae tale da giustificare un intervento con trattamenti antiparassitari nella località Macchia San Pietro
escludendo le altre località.
Nella seconda settimana del mese, tuttavia, l'insorgere di un periodo caratterizzato da temperature estremamente elevate rispetto alle medie del periodo, e con lunghi periodi di permanenza al di sopra dei 25 gradi centigradi, associati a totale assenza di precipitazioni, ha ridotto l'aggressività del parassita anche negli oliveti non
103
trattati, evitando che lo stesso potesse propagarsi.
Nel corso del mese di Ottobre l'abbassamento delle temperature, associato alle
prime precipitazioni della stagione ha agevolato lo sviluppo degli stadi giovanili del
parassita, rendendo giustificato e opportuno un intervento fitosanitario nelle località Giastreta, Doria, Pietra Puzzella e S.Abate.
Il monitoraggio del parassita ha permesso comunque di programmare gli interventi di difesa necessari e nell’ultima settima di Ottobre l’attività di monitoraggio è
stata terminata per inizio raccolta olive.
Durante il periodo del monitoraggio, sono stati effettuati rilievi delle temperature settimanali, e tramite i bollettini emessi dall’Arpacal Calabria, i quantitativi di
pioggia e altre precipitazioni
I bollettini fitosanitari sono stati 15 con termine il 26 ottobre.
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In provincia di Viterbo (Comuni Montefiascone e Viterbo)
I mesi di luglio ed agosto sono stati caratterizzati da elevate temperature e mancanza di precipitazioni, condizioni che hanno tenuto sotto controllo lo sviluppo della
mosca. I campionamenti rilevano infatti una scarsa presenza dell’insetto adulto.
A settembre le condizioni meteorologiche sono cambiate, con poche e brevi
piogge che hanno alzato il tasso di umidità e le temperature si sono abbassate provocando un incremento del danno, tanto è vero che si è consigliato un primo trattamento.
Ad ottobre le condizioni sono state favorevoli ad un intenso attacco della mosca.
La situazione in alcuni casi è risultata critica.
Alcuni frantoi hanno aperto già l’11 del mese per poter facilitare ed anticipare la
raccolta delle cv. precoci.
Anche l’efficacia degli ultimi trattamenti eseguiti nella prima decade del mese,
sono risultati poco efficaci a causa delle piogge intense.
104
Nell’ultima decade in alcune zone la situazione dell’attacco è stata tale da convincere alcuni produttori a non raccoglire.
I bollettini fitosanitari sono stati 13 con termine il 26 ottobre.
In provincia di Latina (Comuni Cori e Rocca Massima)
La campagna 2010 ha avuto inizio con le attività preliminari, svolte nel mese di
giugno, finalizzate a contattare telefonicamente e individuare, nella provincia di
Latina, produttori presso i cui oliveti svolgere l'attività di monitoraggio della mosca.
Nello stesso periodo è stato aggiornato il sito web dell'Associazione per predisporlo alla pubblicazione dei bollettini relativi alla campagna in corso.
Nel mese di luglio ha avuto inizio l’attività di campo, con lo svolgimento dei
sopralluoghi preliminari per la delimitazione degli appezzamenti e l'installazione
delle trappole a feromoni.
L'attività di monitoraggio vera e propria ha quindi avuto inizio nel mese di luglio,
con i prelievi settimanali di campioni di drupe e monitoraggio delle trappole.
In questa fase l’attività della mosca delle olive risulta molto limitata: i segni dell’attacco dulle olive sono scarsissimi o del tutto assenti.
Nel corso dei mesi di luglio e agosto le elevate temperature e la siccità prolungata sono state generalmente sufficienti a contenere l'infestazione attiva al di sotto
della soglia economica di intervento. In nessuno degli appezzamenti sottoposti a
controllo si rende necessario intervenire con trattamenti fitosanitari per il controllo
della mosca.
In alcuni degli appezzamenti si verificano attacchi dovuti ad altri parassiti (fleotribo) che determinano danni rilevanti alla chioma di alcune piante, ma per i quali si
ritiene comunque di non procedere a trattamenti.
Nel corso del mese di settembre si assiste ad un progressivo abbassamento delle
temperature, ma la quasi totale assenza di precipitazioni limita comunque la diffusione della mosca delle olive: ancora in questo periodo non sono necessari trattamenti specifici.
Nel corso del mese di ottobre le condizioni meteorologiche diventano più favorevoli allo sviluppo del parassita, con il verificarsi delle prime precipitazioni di entità rilevante e con temperature ancora miti: in tutti gli appezzamenti vengono effettuati trattamenti fitosanitari.
Nel corso del mese di novembre le condizioni meterologiche sono caratterizzate
da precipitazioni presenti in un numero elevato di giornate. Verso la metà del mese
si assiste a un nuovo incremento nell’attività del parassita, ma le condizioni meteo
(pioggia frequente) ostacola i trattamenti fitosanitari.
Verso la fine del mese e nei primi giorni di dicembre si presentano temperature
tali da rallentare o arrestare completamente l’attività del parassita.
Sempre nel mese di novembre alcuni produttori danno l’avvio alla fase di raccol-
105
ta di modeste quantità di olive, sia da mensa sia da olio.
L'attività di monitoraggio della mosca termina nel mese di novembre.
La stagione nel complesso può dirsi conclusa positivamente. Le elevate temperature medie e massime riscontrate per buona parte della stagione estiva, hanno consentito di ritardare notevolmente gli interventi con prodotti fitosanitari per il controllo della mosca, che si sono resi necessari solo nell’ultima parte della stagione. La produzione di olive da mensa, caratteristica dell’area di intervento, si presenta con un
buon livello qualitativo anche grazie alla modesta entità degli attacchi parassitari.
Durante tutte le fasi di svolgimento del monitoraggio, i dati relativi al livello di
infestazione attiva sono stati pubblicati in forma di bollettino settimanale sul sito
web dell'Associazione.
I bollettini fitosanitari sono stati 14 con termine il 16 novembre.
In provincia di Roma (Comuni Moricone e Montorio Romano)
La presenza di mosca è risultata assente o comunque al di sotto della soglia di
intervento nel periodo Giugno – Agosto, periodo in cui le temperature si aggiravano tra i 24- 40 gradi con un tasso di umidità nella norma e con precipitazione occasionali e brevi.
Nei mesi di settembre ed ottobre, invece, con l’arrivo delle prime piogge persistenti e con l’abbassamento delle temperature che hanno variato da 18 a 28 gradi e
con tasso di umidità elevata, si sono verificate le prime catture rilevanti di mosca
che hanno giustificato un trattamento fitosanitario.
I bollettini fitosanitari sono stati 15 con termine il 26 ottobre.
Fac simile di scheda impiegata nel monitoraggio
Azienda
Data rilievo
N° olive
attacc.
Uova
morte
Larve piccole
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morte
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Larve grandi
morte
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Pupe
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Danno
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Monitoraggio dello stato di maturazione delle olive.
Nella fase di monitoraggio dello stato di maturazione, sono stati prelevati campioni di olive per verificare il grado di inolizione. Per verificare il momento ottimale di raccolta delle olive è stato impiegato l’indice di invaiatura dell’epidermide, che
è stato calcolato con la seguente formula:
4
I= Indice di invaiatura: ∑ (i x ni)/N,
0=i
0 = olive verdi;
1 = olive pigmentate su meno del 50% della superficie;
2 = olive pigmentate su più del 50% della superficie;
3 = olive completamente pigmentate in superficie;
4 = olive pigmentate anche in profondità;
i = classe di colore considerata;
ni = numero di olive per classe di colore;
N = numero totale di olive.
Il momento ottimale per la raccolta delle olive è dunque individuato nel momento in cui le olive presentano una pigmentazione (invaiatura) del 50% della superficie epidermica.
Divulgazione dell’attività svolta
L’Associazione, nell’ambito della divulgazione dell’attività svolta pubblicata sul
proprio sito in versione pdf.
L’attività svolta è stata anche descritta all’interno del sito web dove si riportano
tutti i riferimenti, sia legislativi che non, relativi agli aspetti operativi della progettualità realizzata. Sono stati anche pubblicati i bollettini relativi al monitoraggio dei
parassiti dell’olivo, ed in particolare modo della mosca.
107
7.6
La Puglia
E’ stato previsto nel programma locale della II° annualità, che è appena
conclusa, con interventi di recupero, e miglioramento delle condizioni di
coltivazione “ in particolare con la lotta contro la mosca dell’olivo- di raccoltadi consegna e magazzinaggio delle olive prima della trasformazione”, attuati
nell’annata agraria 2010/2011, un’ anno di attività nell’ambito delle provincia
di Foggia “agro di Mattinata e Vico del Gargano”, ove complessivamente
14 operatori olivicoli che hanno messo a disposizione circa ha 10,00,00 , si
sono impegnati ad effettuare attività di straordinaria manutenzione su oliveti
secolari o che avessero almeno un età di 50 anni, di grandi dimensioni e a sesti
irregolari.
Lobbiettivo del programma ha previsto, iniziative a favore dei soci
individuati dall’Azione 2- Mis. 2a e dall’Azione 3- Mis.3a .
Le attività sono state eseguite con lobbiettivo di recuperare reltà locali che
oramai hanno intrapreso la strada dell’abbandono.
I produttori soci, hanno continuato, anche per questo II° annualità a
svolgere attività colturali, sotto indiazione dei tecnici per il recupero degli
oliveti in fase di abbandono e miglioramento delle condizioni di coltivazione..
La Società Cooperativa Olivicoltori A.C.L.I. nell’ambito del Reg.Ce
867/2008: ha continuando ad essere presente, affinché i soci aderenti al
programma sotto indicazioni dettate dai professionisti hanno eseguito
interventi mirati al recupero e miglioramento della qualità dell’olio prodotto.
L'abbandono degli oliveti ubicati nelle zone marginali è un fenomeno
sempre più frequente dettato dall’antropizzazione dell’umo, e dall’esodo verso
i centri sempre più grandi della Provincia, questo ha dovuto principalmente dai
costi elevati per gestire le realtà locali con una ortograficamente svantaggiate.
Una tale problematica è sempre più accentuata soprattutto nelle aziende di
piccole dimensioni, situazione riscontrabile sulla gran parte del Gargano, sia il
versante settentrionale che meridionale.
108
Azione 2- Mis.2.a Operazioni di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale e a rischio di abbandono
Premessa
L’abbandono di uliveti ubicati in zone marginali è un fenomeno in crescita nelle
aree del centro sud. Tutto cio è dipeso dall’aumento dei costi di produzione che non
sono coperti dai ricavi ottenuti dalla vendita dell’olio, ciò porta a fenomeni di
degrado e abbandono del territorio. L’obiettivo principale della Mis-2a è stata
l’attuazione di interventi collettivi al fine di recuperare e ridurre i fenomeni di
abbandono e degrado in aree dove l’olivicoltura ha assunto una notevole importanza
per il paesaggio.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti- azioni previste
L’attività consiste nella realizzazione di programmi locali di manutenzione degli
uliveti ad alto valore ambientale. Tale programma prevede azioni di potatura di
riforma presso oliveti ad alto valore ambientale con piante di età superiore ai 50 anni
e di grosse dimensioni, presso aree con pendenze oltre il 15%, e con varietà
autoctone ed a rischio di abbandono. Le attività, vengono realizzate direttamente dal
socio produduttore sotto indicazioni del tecnico.
Le aree interessate sono principalmente quelle garganiche, dove sia il paesaggio
sia l’ambiente va salvaguardato, con particolare attenzione quelle zone marginali
con forti pendenze e poco accessibili a mezzi meccanici e caratterizzate da elementi
ad alta valenza ambientale e paesaggistica. In entrambi i casi, gli interventi
prevedono l’esecuzione di tagli di ritorno per accorciare le branche primarie
attraverso la capitozzatura dei rami principali in prossimità del tronco nel casso in
cui la vegetazione si presenta fitta o sviluppata in alto, in modo tale da mantenere la
vegetazione più vicino al terreno.
Tali interventi hanno come scopo la riduzione delle dimensioni delle piante,
sfrondare i rami calanti e le parti interne per favorire il soleggiamento e
l’arieggiamneto, favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della raccolta come
“ abbacchiatori o pettini”, ridurre il fenomeno di alternanza produttiva e, dove
possibile, favorire interventi per migliorare le condizioni fitosanitarie delle piante ,
nonché del prodotto.
L’idea progettuale prevede l’individuazione di un numero minimo di 7 aziende
su una sup. minima di ha 07,00,00.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti- ATTIVITA’
Le operazioni hanno avuto inizio subito dopo con i sopralluoghi in campo per
identificare le aziende che maggiormente necessitavano tale intervento, per ogni
109
sopralluogo che rispondeva ai parametri fissati è stata compilata una scheda di
accreditamento riportando tutti i dati: anagrafici, catastali, cultivar, tipo di impianto
ed il numero oggetto di recupero.
Durante le attività, il tecnico incaricato settimanalmente si recava in loco per
coordinare le operazioni, accertarsi del regolare svolgimento dei lavori anche su
richiesta del socio stesso.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti- RISULTATI
La potatura di riforma degli uliveti era scopo principale al fine di ridurre le
dimensioni delle piante per favorire l’utilizzo degli agevolatori durante la raccolta
delle drupe, limitare il fenomeno di alternanza produttiva. Tali fini erano indirizzati
a ridurre i costi di produzione e aumentare la qualità del prodotto. Le attività hanno
avuto inizio subito dopo la raccolta e hanno coinvolto 12 aziende con 218 piante
potate ed interessando un asuperficie di circa ha 10. I lavori sono stati eseguiti
direttamente dai soci produttori e coordinati per la direzione dei lavori dal tecnico
della Cooperativa il quale settimanalmente si recava sui appezzamenti oggetto
d’intervento per controllare la corretta esecuzione dei lavori.
Conclusioni
Gli interventi di potatura sono stati di notevole aiuto per numerose aziende;
infatti, come è noto la potatura di riforma rappresenta il metodo migliore per
ricondurre alla produttività uliveti trascurati o quasi abbandonati: limitazione a tali
interventi sono i costi di esercizio che le piccole aziende non possono sostenere. La
nostra realtà ha perciò consentito di superare questi limiti e ha favorito il recupero
di uliveti in zone marginali ove queste coltura rappresenta quasi l’unica forma di
salvaguardia e tutela dell’ambiente e del paesaggio.
110
3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, in particolare con la
lotta contro la mosca dell’olivo, raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle
olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica.
L’Azione 3 Mis-3° assistenza tecnica per il miglioramento delle condizioni di
coltivazione, segnatamente alla lotta contro la mosca dell’olivo prevede iniziative a
favore dei soci produttori per migliorare la qualità delle olive e dell’olio di oliva
attraverso il campionamento delle drupe, il monitoraggio della mosca, la scelta
dell’epoca ottimale per la raccolta e migliorare le condizioni di trasporto.
Azione 3 –Mis 3a- PROGETTO
Il programma ha previsto l’individuazione di due aree campioni; in entrambe le
aree della zona del gargano sono state scelte circa 9 aziende. Per ognuna di esse, si
è individuato un’area da campionare, quella più rappresentativa ed omogea per tale
sito.
L’idea progettuale è stata di istallare per ogni area prescelta le trappole a
feromoni, sempre all’interno della stessa area sono state individuate 10 piante
campione per effettuare a cadenza settimanale il prelievo di 100 drupe per pianta,
per la successiva analisi in laboratorio. Lo scopo di tale prelievo era di verificare la
percentuale di attacco da parte della mosca.
Dall’elaborazione dei dati rilevati nelle 2 aree oggetto di monitoraggio e
campinamento si è cercato di analizzare e tracciare la dinamica delle popolazoioni
in funzione del tempo e dello spazio.
Dalle aziende monitorate, solo 3 si è tracciata la dinamica del dittero effettuando
il monitoraggio dei voli, mentre per le restanti aziende si è proceduto con il
campionamento delle drupe. I valori di infestazione non hanno superato la soglia di
intervento fissata al 10%.
In fine la raccolta rappresenta la fase conclusiva del ciclo; pertanto la qualità
dell'olio è fortemente influenzata dalla modalità di trasporto, e di conservazione
delle olive in attesa della molitura. Pratiche non idonee causano l'innalzamento
dell'acidità libera dell'olio, alti valori del numero di perossidi e l'insorgenza di difetti
organolettici (muffa, riscaldo).
Fin dalla raccolta in campo si è cercato di conservare le olive in cassette basse
(20-30 cm) ampiamente finestrate, di plastica, consentendo lo stoccaggio l'una sopra
l'altra, possibilmente in locali freschi, ben areati, al riparo dall'acqua, dal vento, da
rischi di gelate, e soprattutto lontano da fonti di cattivi odori (stalla, letame, gasolio,
fumo). Le temperature non dovrebbero mai superare i 25°C, e 1'umidità relativa
dovrebbe sempre essere inferiore al 75%.
Le olive sono state trasportate e stoccate in cassette basse come descritte in
precedenza e trasformate entro 24 ore dalla raccolta.
111
L'intervallo tra raccolta-molitura è stato minimizzato tanto più quanto più mature
sono state le olive e nel caso in cui le condizioni del frantoio non garantivano basse
temperature e sufficiente aerazione.
Tutte le attività del 3° trimestre hanno avuto come scopo fondamentale quello di
sensibilizzare gli olivicoltori, che prima di procedere alla raccolta va monitorato lo
stato di invaiatura della drupa ed eseguire razionalmente la raccolta, e molire
tempestivamente (nell'arco di 12-24 ore).
CONCLUSIONI
Com’evidenziato dagli indicatori di efficacia per la misura in oggetto, la
gestione delle aziende selezionate ha risposto bene allo scopo dell’intervento della
II° annualità, con il recupero di circa ha 09,00,00 in fase di abbandono o prossime
all’abbandono, il ripristino di circa 50 ml di muretti a secco e 95 ml di
ciglionamento, ed infine il recupero di circa 218 piante ad alto valore ambientale;
oltre al recupero, l’attività che ha dato risultati soddisfacenti è stata il miglioramento
delle condizioni di coltivazione, in particolar modo la lotto contro la mosca,
raccolta, stoccaggio prima della molitura e connessa assistenza tecnica,
coinvolgendo 9 produtori reclutati tra quelli più disponibili ad eseguire le direttive
dei tecnici convoti nel programma.
Infine si è auspicato di contribuire ad accrescere non solo il grado di interesse
degli operatori verso il recupero e miglioramento della qualità del prodotto, nello
stesso tempo aumentare il grado di sensibilizzazione delle istituzioni e della società
verso il sistema agricolo-produttivo rappresentato da questo patrimonio arboreo di
notevole valenza paesagistica, che nel corso del tempo, ha assunto carattere di
dominanza ambientale nel nostro territorio, connotando i luoghi con una propria
identità e producendo di volta in volta nuove forme di complessità territoriale.
112
2.a Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica.
Questa attività ha coinvolto 5 produttori con una superficie oltre 10 ettari,
individuati per i loro oliveti di particolare interesse e con varietà a rischio di
abbandono o di estinzione. In questa Azione è stata inserita una parte del Parco
archeologico “Lame d’Antico”, contenente insediamenti rupestri di età bizantina,
del comune di Fasano, attuando così la piena fruibilità per i visitatori, storici e
studenti delle scuole superiori.
Abbiamo predisposto programmi che consistono nell’identificazione delle
tecniche agronomiche, quali potatura, interventi di lotta biologica, necessarie per il
mantenimento e la salvaguardia degli oliveti e per migliorare la qualità del prodotto.
Come potete vedere dall’immagine 1 e 2
Oliveto prima dei lavori di recupero
113
Oliveto durante i lavori di recupero
Oliveto durante i lavori di recupero
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Oliveto durante i lavori di recupero
Questi interventi cercano di recuperare e prevenire fenomeni di degrado e
abbandono.
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3.a Miglioramento delle condizioni di coltivazione, in particolare con la
lotta contro la mosca dell’olivo, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio
delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica.
Abbiamo selezionato 50 aziende come campi di osservazione
contrassegnandoli con appositi cartelli e nastri colorati.
E in ciascun campo abbiamo installato, in punti strategici, trappole a feromoni
per monitorare la mosca (Bactrocera oleae) che rappresenta il parassita più
pericoloso per l’olivo a causa delle larve che scavano gallerie nel frutto per nutrirsi
della polpa.
Da ogni azienda sono stati prelevati settimanalmente campioni di drupe, su
diverse altezze, trasportati in laboratorio mediante frigo-portatili e sottoposti ad
analisi per verificare il grado di infestazione del parassita, fornendo così ai
produttori informazioni necessarie per la difesa della coltura trattando, dove
necessario, gli oliveti con prodotti aventi caratteristiche tali da non lasciare residui
nell’olio in modo da ottenere produzioni sane.
A tal fine si è provveduto settimanalmente alla redazione del bollettino
fitosanitario distinto per zone di intervento, fornendo agli olivicoltori dati precisi
sul grado di infestazione rilevato ed indicazioni su eventuali trattamenti da
effettuare. Per i produttori abbiamo organizzato incontri divulgativi sul corretto
impiego dei prodotti fitosanitari, al fine di migliorare la qualità e di rispettare
l’ambiente, distribuendo agli stessi opuscoli informativi.
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Le attività programmate e avviate nel ciclo produttivo 2010/2011 riguardano da
una parte il miglioramento della qualità dei processi produttivi per un prodotto finale più vicino agli standard previsti e pertanto più competitivo e, dall’altra, la valorizzazione del ruolo “ambientale” dell’olivicoltura.
In vista degli obiettivi sopra menzionati, preliminarmente all'inizio delle attività
si è provveduto all'individuazione dei tecnici a cui affidare le diverse azioni in conseguenza delle esigenze maturate negli anni precedenti.
Miglioramento ambientale dell’olivicoltura
Azione 2)a Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica
Nell’ambito del settore del miglioramento ambientale le attività svolte si sono
concentrate nella zona del Nord barese caratterizzata da un’alta concentrazione di
oliveti specializzati a rischio di abbandono. Il costante aumento dei costi di mantenimento degli oliveti e, per contro, i minori ricavi ottenuti dalla vendita delle produzioni che riscontrano prezzi sempre più bassi sul mercato, hanno reso quello dell’abbandono un fenomeno sempre più frequente in tutte le aree del Mezzogiorno con
conseguenti fenomeni di elevato degrado del paesaggio e del terreno.
Le attività hanno avuto pertanto come obiettivo proprio quello di prevenire fenomeni di degrado e si sono concretizzate nel recupero di 18 ettari di oliveti a rischio
di abbandono, appartenenti a 8 diverse aziende e ricadenti nei territori di CORATO
- BISCEGLIE e ANDRIA.
Per l’individuazione delle aziende da coinvolgere nell’azione 2a, è stato predisposto un manifesto informativo sulle attività previste, affisso in tutti i circoli ACLI territoriali; sono state inviate lettere agli olivicoltori aderenti al CAA ACLI; è stata aggiornata la “Home Page” del sito internet, è stata compiuta altresì un’indagine in loco per
l’individuazione degli oliveti in stato di abbandono o a rischio di abbandono.
E’ opportuno a tal proposito evidenziare che la quasi totalità degli oliveti su cui
si è intervenuti era in uno stato di avanzato degrado perchè non curati da svariati
anni, pur essendo allocati in zone ad alto valore paesaggistico-ambientale.
Nella individuazione dei predetti appezzamenti si è tenuto del contesto paesaggistico in cui gli stessi erano allocati; infatti la situazione ante ripristino creava nel
121
contesto colturale della zona, un inquinamento non solo visivo ma anche di tipo
ambientale, oltre al valore paesaggistico in linea con la legge regionale n. 14/2007
per la salvaguardia degli oliveti si è cercati nell’individuazione di selezionare gli oliveti di importante valore storico-monumentale. L’abbandono degli oliveti o la loro
estirpazione sta producendo di fatto, fenomeni di erosione e smottamento del suolo,
pericolo di incendi, deturpazione dei paesaggi tradizionali. Infatti nelle aree di intervento, l’olivicoltura riveste un ruolo fondamentale, non solo dal punto di vista socioeconomico, ma anche dal punto di vista paesaggistico e idrogeologico svolgendo
soprattutto un’azione di salvaguardia ambientale. L’olivo svolge un ruolo fondamentale dal punto di vista paesaggistico essendo parte predominante dello stesso
con “trulli, masserie, suppenne e casedd”. A secondo delle zone pedoclimatiche che
visitiamo è possibile ammirare gli olivi piegati dai venti, gli olivi secolari, i piccoli
olivi gelati della zona murgiana, o i nuovi impianti a dimostrazione del forte legame che lega l’olivo all’uomo, disposto a sacrificarsi per venti anni prima di ottenere i veri risultati di produzione (non ritorno economico). Pertanto lo spirito dell’azione 2/a del Reg. Ce 867/08 è proprio quello di garantire il paesaggio, il contesto ambientale dell’olivicoltura nel mediterraneo, di non perdere la memoria dell’uomo e le sue radici.
Le difficoltà che il tecnico impegnato ha trovato non è tanto l’individuazione fisica degli oliveti quanto l’individuazione anagrafica dei proprietari. Nella maggior
parte dei casi si tratta di oliveti oggetto di contestazioni ereditarie, di oliveti oggetto di aste fallimentari, di conduttori ormai anziani, a questo va aggiunto l’incredulità e/o la perplessità che gli interventi di recupero sono totalmente gratuiti.
Per dare visibilità alle attività avviate si è provveduto a segnalare tali siti attraverso la realizzazione e collocazione di cartellonistica riportante gli estremi del
Regolamento Comunitario 867/2008, il logo degli Enti finanziatori e dell’Ente terzo
attuatore. I Comuni interessati sono stati Corato, Trani, Bisceglie e Andria.
Per lo svolgimento dei lavori di potatura straordinaria, decespugliamento, spollonatura, concimazione, arature, trattamenti fitosanitari e quant’altro necessario al
ripristino colturale si è ritenuto opportuno ricorrere alle maestranze rese disponibili
dalla Soc. Coop. “MURGIA”.
Gli interventi effettuati sulle aziende selezionate si sono concretizzati in operazioni colturali preliminari quali; spollonatura e decespugliamento per liberare le
piante da eventuali rovi e poter procedere successivamente alla potatura straordinaria.
Su alcune piante colpite da carie, si è proceduto al taglio della pianta madre e alla
selezione di alcuni polloni idonei alla formazione di nuove piante.
Successivamente sono stati eseguiti interventi di natura agronomica, sulla struttura del suolo con arature leggere, laddove la morfologia del terreno lo permetteva,
e con azioni di rimozione di erbe infestanti attraverso l’uso di decespugliatori, nelle
122
aziende orograficamente più impervie.
Si è quindi proceduto ad effettuare trattamenti fitosanitari mirati, utilizzando prodotti a basso impatto ambientale e privilegiando l’aspetto nutrizionale delle piante
attraverso l’uso di concimi ed intervenendo secondo le necessità con trattamenti
contro la tignola e la mosca al superamento della soglia di intervento.
E’stato, quindi, eseguito l’interramento sia di piccoli residui della potatura sia di
erbe infestanti per scongiurare eventuali pericoli di incendio e per rendere meno difficoltoso per gli operatori agricoli.
Tutte le operazioni colturali effettuate sono state concordate fra l’Apol ed il tecnico preposto a seguire l’Azione e gli operatori della cooperativa che hanno giornalmente operato sotto la supervisione dello stesso.
Per quanto concerne le attrezzature utilizzate nell’ambito di tale azione occorre
specificare che i mezzi in possesso e/o concessi in comodato all’A.PO.L. sono stati
direttamente utilizzati dalla Soc. Coop. Murgia, ottenendo così una riduzione dei
costi per l’impiego di attrezzature, per ettaro/coltura, ed un incremento di ore lavoro per impiego di mano d’opera.
Ci si è inoltre preoccupati di affidare ad uno studio cine-fotografico tutta l’attività di documentazione degli interventi per giungere alla realizzazione di un video
finale divulgativo su CD e DVD degli interventi svolti da aprile 2010 a marzo 2011.
Non è stato inoltre, trascurato l’aspetto informatico con l’affidamento, ad azienda specializzata la realizzazione di un sito Internet sulle attività previste dal
Progetto, di facile consultazione e di notevole interesse per l’intero comparto.
123
Miglioramento della qualità della produzione dell’olio di oliva e delle olive da
tavola
Azione 3)a Monitoraggio e controllo della mosca dell’olivo
Nei primi due mesi dall’avvio delle attività riferite all’azione di monitoraggio,
controllo e lotta ai parassiti dell’olivo, i tecnici preposti hanno individuato i Comuni
di Andria, Trani, Corato, Giovinazzo, Palo del Colle e Ruvo di Puglia Bisceglie
quali zone territoriali ideali per lo svolgimento di tale attività assistenziale, individuando 20 aziende.
All’interno di tali realtà sono state individuate venti aziende olivicole attraverso
la diffusione di manifesti divulgativi affissi nei Comuni interessati e l’invio di lettere presso le locali sedi dei Circoli ACLI. Gli oliveti individuati sono ricadono nell’area delle cultivar “Coratina” e “Cima di Bitonto” in quanto particolarmente rappresentative della realtà olivicola locale per caratteristiche pedoclimatiche, varietali, epoca, tipo di impianto e situazione produttiva.
All’interno di ogni campo sono state installate le trappole per il monitoraggio
della popolazione dei diversi parassiti su “piante spia” opportunamente individuate;
successivamente si sono anche effettuati campionamenti per destinarli all’analisi in
laboratorio. Tali piante contrassegnate con un nastro di segnalazione bianco e rosso,
inoltre I tecnici hanno provveduto al posizionamento di cartelli informativi e di pubblicizzazione all’ingresso di ogni campo oggetto di monitoraggio.
Il monitoraggio ha riguardato in particolare la Bactrocera oleae (mosca dell’olivo) e la sua attività carpofaga attraverso il controllo del volo con n. 2 trappole a feromoni installate in ciascun campo di osservazione ed il conseguente campionamento
delle drupe. Le aziende sono state costantemente informate della situazione riscontrata e consigliate su eventuali trattamenti da effettuare.
L’analisi dei campioni, è stata eseguita presso un locale individuato
dall’Associazione ed attrezzato come laboratorio fornito di binoculare, bisturi, pinzette oltre ai materiali di consumo usuali.
L’attività di Laboratorio veniva svolta nei giorni di mercoledì e venerdì dai tecnici preposti . I dati di monitoraggio raccolti ed elaborati sono stati divulgati attraverso l’emissione di un Bollettino Fitosanitario settimanale, distribuito in forma cartacea presso strutture ACLI, frantoi e farmacie agricole presenti sul territorio; si è
utilizzata anche la spedizione del bollettino per posta elettronica.
Per una maggiore divulgazione vicina alle nuove realtà informatiche, i Bollettini
Fitosanitari sono stati regolarmente pubblicati e diffusi sul sito internet
dell’Associazione.
La diffusione dei dati di monitoraggio raccolti settimanalmente è indispensabile
affinché gli olivicoltori possano affrontare una strategia di difesa idonea e nel rispetto dell’ambiente e per il contenimento dei costi. La corretta difesa delle olive infat-
124
ti prevede che prima di intervenire vada valutato settimanalmente lo stato di avanzamento dell’attacco ed il superamento della soglia d’intervento che si attesta intorno al 10 – 15 % di infestazione attiva.
Tutte le attività svolte dai tecnici sono state documentate previa compilazione di
schede giornaliere, riepiloghi mensili e schede aziendali. Cosi come previsto dal
Reg. Ce 867/08 si è provveduto ad organizzare un seminario conclusivo per la diffusione delle attività svolte e degli obiettivi raggiunti.
125
A. S. P. O.
Associazione Salentina
Produttori Olivicoli
Soc. Coop.va Agr.
Azione 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto
valore ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica.
L’attività è stata condotta su oliveti di età superiore a 50 anni, plurisecolari, di alto valore ambientale, caratterizzati da piante di grandi
dimensioni, da sesti talvolta irregolari, in evidente prolungato stato di
incuria.
Presso le 6 aziende olivicole individuate il tecnico ha fornito attività di assistenza tecnica sulle diverse operazioni colturali dell’oliveto ed
in particolare su quelle eseguite nel periodo oggetto di assistenza tecnica.
Durante i sopralluoghi in campo sono state verificate le condizioni
di salute delle piante di olivo e lo stato di abbandono, nonché’ l’età
delle piante per poter valutare la possibilità di effettuare l’intervento di
potatura.
Inoltre, sono state individuate le piante di olivo da sottoporre all’intervento di manutenzione, pianificati gli interventi di manutenzione
delle piante e successivamente con l’intervento di manutenzione è stata
fornita attività di assistenza tecnica durante lo svolgimento delle operazioni di potatura.
L’apporto del tecnico incaricato ha contribuito all’applicazione di
criteri di potatura razionali adeguati alle esigenze economiche delle
aziende partecipanti all’iniziativa, i quali inoltre forniscono ogni utile
indicazione e suggerimento per realizzare una razionale gestione del
suolo ed un corretto riutilizzo dei residui colturali.
Dopo l’intervento di potatura, il tecnico ha continuato ad effettuare il
monitoraggio dello stato fitosanitario e di salute delle piante, pertanto
126
sono stati impartiti consigli e suggerimenti utili sulle cure da praticare
sulle piante di olivo che sono state sottoposte ai tagli della potatura.
Tutta l’attività tecnica svolta è stata documentata presso l’ufficio
dell’Associazione utilizzando l’apposita modulistica di Progetto, in
particolare sono state compilate le schede aziendali di rilievo dei dati
identificativi aziendali e le schede di attività giornaliera.
Si è inoltre provveduto alla sistemazione dei fascicoli delle rispettive aziende olivicole contenenti tutta la documentazione tecnica relativa alle aziende olivicole coinvolte, in particolare: visure, planimetrie,
orto-foto e la documentazione fotografica della potatura delle piante
dio olivo che è stata realizzata con tale azione del Progetto.
Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, in
particolare con la lotta contro la mosca dell’olivo, di raccolta, di
consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica.
L’A.S.P.O attraverso le risorse stanziate nell’ambito dell’Azione 3.a
del Reg. Ce 867/08 intende diffondere tra gli operatori del settore la
raccolta del prodotto dalla pianta e di immagazzinaggio delle olive con
l’obiettivo di salvaguardare e migliorare le caratteristiche qualitative.
Pertanto si è previsto il seguente programma di attività:
1) prove di raccolta in pieno campo con macchine agevolatrici e
127
trasporto e conservazione delle olive attraverso l’utilizzazione
di appositi contenitori;
2) tecniche di conservazione dell’olio;
3) attività di divulgazione dei risultati;
Le suddette attività sono state effettuate sulle aziende pilota che
sono state individuate nei precedenti trimestri, pertanto solo su una
parte di tali aziende sono state eseguite le prove di raccolta diretta dalla
pianta con le macchine agevolatrici in modo da mettere a confronto le
tecniche sperimentate con le tecniche di raccolta tradizionali da terra.
Le aziende olivicole che partecipano alle attività di codesta azione 3.a
sono state due.
Durante i sopralluoghi in campo, il tecnico incaricato ha inoltre fornito indicazioni e suggerimenti utili sulle operazioni della raccolta
delle olive ma anche sul trasporto e magazzinaggio delle olive
Inoltre sono state realizzate le 2 prove dimostrative di raccolta delle
olive con l’ausilio delle macchine agevolatrici da confrontare con le
tecniche tradizionali.
Le prove dimostrative sono state divulgate attraverso i manifesti
affissi presso i frantoi oleari e le aziende olivicole aderenti e socie
dell’ASPO.
Alle suddette prove dimostrative hanno partecipato molti operatori
del settore oltre alle aziende aderenti al Progetto 867/08 ed hanno
dimostrato particolare attenzione ed interesse al metodo di raccolta
dalla pianta rispetto a quello tradizionale da terra.
Le prove dimostrative hanno riguardato anche il trasporto ed il
magazzinaggio delle olive che sono gli altri fattori che vanno ad incidere sulla qualità del prodotto che si ottiene dalla molitura delle olive.
Al fine di dimostrare i benefici ottenuti con l’ausilio di queste tecniche di raccolta sono state eseguite le analisi chimiche dei campioni di
olio ottenuto dalle olive raccolte con i due metodi dalla pianta e da
terra, si è rilevato il grado di acidità ed il numero di perossidi attestando l’incremento della qualità dell’olio ottenuto dalle olive raccolte
dalla pianta rispetto alla qualità dell’olio ottenuto con il metodo di rac-
128
colta da terra.
Anche per questa azione, l’attività tecnica è stata documentata con
le schede aziendali di rilievo dei dati identificativi delle aziende, con le
schede di attività giornaliere dell’attività svolta e con gli elaborati tecnici allegati (visure, planimetrie e orto-foto)
129
ASSOCIAZIONE INTERREGIONALE
PRODUTTORI OLIVICOLI
Tel. 099/9707547 - Via Roma, 134 AVETRANA
Miglioramento dell’Impatto ambientale dell’oleicoltura
L’attività consiste nella realizzazione di programmi locali di manutenzione degli
uliveti ad alto valore ambientale. Tale programma prevede azioni di POTATURA DI
RIFORMA presso oliveti ad alto valore ambientale con piante di età superiore ai 50
anni (secolari) e di grossa mole, presso aree terrazzate e con varietà autoctone e a
rischio abbandono. Le attività sono realizzate tramite ditte specializzate a carico dei
soci e con la direzione dei lavori effettuata dal tecnico incaricato dall’ASSIPROL
Soc. Coop. Ag.. Le aree interessate sono nelle provincie di Brindisi, Lecce e Taranto,
territori per molti aspetti similari ai fini della salvaguardia ambientale e paesaggistica di aree marginali e caratterizzate da elementi ad alta valenza ambientale, ai fini
di consentire l’applicazione di minori interventi fitosanitari. Gli interventi prevedono l’esecuzione di tagli di ritorno per raccorciare le branche primarie; capitozzature
dei rami principali in prossimità del tronco nel caso in cui la vegetazione si presenti fitta o troppo in alto in modo tale da mantenere la nuova vegetazione più vicina al
terreno; sfoltimento delle branche secondarie. Tali interventi avranno lo scopo di
ridurre le dimensioni delle piante, sfrondare i rami calanti e le parti interne per favorire il soleggiamento e l’arieggiamento, favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della raccolta come piccoli abbacchiatori o pettini, ridurre i fenomeni di alternanza produttiva e dove possibile favorire interventi per migliorare le condizioni
fitosanitarie delle piante nonché del prodotto. L’idea progettuale prevede l’individuazione di un numero minimo di 10 aziende su una superficie minima di 10 Ha in
funzione del dislocamento delle aziende nostre socie.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Le attività
Le attività di programmazione, incentrate esclusivamente su tale attività, hanno
avuto inizio da aprile con degli incontri presso la sede tra il personale tecnico coinvolto per valutare, tenendo conto di ciò che prevede la Mis. 2a e di quanto già stabilito in
un breve programma di manutenzione degli uliveti, le linee guida da seguire, le aree
da coinvolgere, il numero di piante su cui intervenire e le spese da sostenere relativa-
130
mente all’ Azione 2 - Mis. 2a. Le operazioni sono proseguite con i sopralluoghi in
campo per identificare le aziende che maggiormente necessitavano di tale intervento:
per ogni sopralluogo, che rispondeva ai parametri fissati, è stata disposta la relativa
tabellonistica identificativa riportante tutte le diciture indicanti gli estremi della
Misura ed è stata compilata una scheda di rilevamento dati riportante il nome della
ditta, gli estremi catastali delle particelle interessate, le cultivar, il tipo d’impianto e il
numero di piante da potare.
Da aprile hanno avuto inizio le attività di potatura nelle aziende ogni settimana il
tecnico incaricato a coordinare le attività in quell’area si recava in azienda ad accertarsi del regolare svolgimento dei lavori anche su richiesta della ditta o del socio stesso.
Assistenza tecnica alle operazioni di mantenimento degli uliveti – Risultati
La potatura degli uliveti si poneva come scopo principale la riduzione delle
dimensioni delle piante per favorire l’utilizzo di piccoli strumenti ausiliari della raccolta, limitare i fenomeni di alternanza produttiva e incentivare gli interventi fitosanitari. Tali fini erano indirizzati a ridurre i costi di produzione e aumentare la qualità del prodotto. Le attività hanno avuto inizio subito dopo la raccolta e hanno visto
coinvolte 118 aziende, 8.476 piante potate su una superficie di circa 150 Ha.
Conclusioni
Gli interventi di potatura sono stati di notevole aiuto per numerose aziende socie.
Infatti, come è noto la potatura di riforma rappresenta il metodo migliore per ricondurre alla produttività uliveti trascurati o quasi abbandonati: limitazione a tali interventi sono i costi di esercizio che piccole aziende non possono sostenere. La nostra
attività ha perciò consentito di superare questi limiti e ha favorito il recupero di uliveti in zone marginali ove questa coltura rappresenta l’unica forma di salvaguardia
e tutela dell’ambiente e del paesaggio. Inoltre non bisogna dimenticare l’importante vantaggio che tali interventi comportano al miglioramento della qualità dell’olio
nonché alla facilitazione di pratiche agronomiche quali la raccolta o gli interventi
fitosanitari.
131
Miglioramento della qualità della produzione di olio d’oliva – Il progetto
La misura ha interessato alcune aziende situate negli areali delle Provincie di
Brindisi, Lecce e Taranto ed è stata attuata secondo le attività contemplate dal progetto.
Il progetto prevedeva l’individuazione delle “Aree campioni” in funzione del dislocamento delle aziende nostre socie; all’interno di ogni area sono state scelte un
numero di aziende variabile in rapporto alla loro concentrazione sul territorio. Per
ogni azienda si è individuato un ettaro campione in cui sono state installate delle
trappole al feromone (tre per Ha) del tipo “Dacus Track plus” disposte a triangolo a
circa 30 m l’una dall’altra. Sempre all’interno di tale ettaro sono state individuate
dieci piante campione per effettuare ogni settimana il prelievo di un campione di
olive (100 olive 10 per pianta). Ogni settimana, i campioni prelevati in campo sono
stati sottoposti ad analisi in laboratorio per individuare il grado di infestazione e i
diversi stadi biologici del parassita. Inoltre settimanalmente si è realizzato un bollettino fitopatologico, suddiviso per aree di monitoraggio, in cui sono riportati i dati
rilevati e le indicazioni sui momenti per intervenire e i prodotti da utilizzare in funzione che si tratti di olivicoltura tradizionale o biologica.
Monitoraggio e controllo della mosca dell’ulivo – Le attività
Le attività hanno avuto inizio con la fase di identificazione di tre zone e delle relative località.
Successivamente si sono individuate 15 aziende: le aziende sono state scelte in funzione alla loro altitudine, la loro posizione rispetto l’area di riferimento, le pratiche
colturali eseguite, le cultivar.
Per ogni azienda si è individuato un ettaro campione in cui sono state installate le
trappole al feromone (tre per Ha) del tipo “Dacus Track plus”. Sempre all’interno di
tale ettaro si sono individuate dieci piante campione per effettuare il prelievo di un
campione di olive (100 olive 10 per pianta).
Le attività di monitoraggio hanno avuto inizio dalla seconda settimana di luglio: si
è proceduto al rilievo delle catture sulle trappole e contemporaneamente, essendo le
olive già recettive alla puntura della mosca delle olive, si è anche effettuato il campionamento delle drupe. Ogni settimana, venivano eseguiti i sopraluoghi in campo
riservando e le analisi in laboratorio: I dati ottenuti venivano inseriti successivamente in un database elettronico che consentiva di individuare subito la percentuale di
infestazione attiva e di informare in maniera repentina i soci della necessita o meno
di eseguire i trattamenti tabulati.
Contestualmente, i dati cosi ottenuti sono stati utilizzati per redigere, ogni settimana, un bollettino fitopatologico, specifico per singola area, che è stato messo a
disposizione dei soci nelle dive sedi dislocate sul territorio: in questo erano riporta-
132
ti i dati settimanali e le eventuali indicazioni su quando e come intervenire in caso
di soglie preoccupanti di infestazioni.
Monitoraggio e controllo della mosca dell’ulivo – I Risultati
L’elaborazione dei dati si è incentrata sullo studiare la presenza della mosca delle
olive nelle diverse aree e nei diversi momenti: cioè si è voluto mettere in evidenza
la dinamica delle popolazioni in funzione dello spazio e del tempo. Poca attenzione
si è data all’individuazione di parametri di tipo quantistici soprattutto per ciò che
riguarda le catture di adulti in quanto queste risultano fortemente variabili in funzione di numerosi fattori quali altitudine, esposizione, temperatura, umidità, cultivar.
Da un punto quantistico si sono,invece, elaborati i dati relativi agli stadi preimmaginali (uova, larve, pupe) in quanto necessari per l’individuazione della percentuale
di infestazione attiva (uova+larve).
La dinamica delle popolazioni adulte presenta un andamento similare tra le diverse
aziende ma con notevoli differenze quantistiche legate alla localizzazione e alla presenza o meno di produzione; da evidenziare un aumento crescente delle catture dalla
terza settimana di settembre raggiungendo livelli preoccupanti di catture.
Questa situazione si rispecchia anche per ciò che riguarda l’infestazione attiva evidenziando un aumento significativo della parassitizzazione solo dalla metà di settembre; inoltre si individuano percentuali prossime allo zero tra fine agosto e la terza
settimana di settembre come conseguenza delle elevate temperature estive a cui la
mosca è stata sottoposta e che ne ha condizionato il ciclo riproduttivo, a metà agosto, un livello di infestazione superiore alla soglia d’intervento (10-15%) ma visto il
calo delle settimane successive non è stato necessario intervenire con alcun trattamento.
Conclusioni
Il monitoraggio effettuato nelle aree campioni ha evidenziato una percentuale minima di infestazione: per il periodo di indagine luglio, agosto e metà settembre non
è mai stata superata la soglia minima di intervento (10-15%) riscontrando aumenti
da metà settembre e ottobre in poi: ciò è legato alle alte temperature estive che
hanno limitato fortemente lo sviluppo del fitofago. Questa situazione è andata a
favore della qualità dell’olio prodotto in quanto l’andamento climatico ha anche
anticipato la raccolta, che è iniziata da metà ottobre, evitando così che le drupe fossero danneggiate dalla ripresa dell’attività riproduttiva del dittero.
133
134
ATE PR O L
Organizzazione dei Produttori Olivicoli
Soc. Coop. Agricola
L’A.TE.PR.OL Soc. Coop.va Agr ha avviato le attività inerenti al Progetto Reg.
CE 867/08 con l’individuazione di un nucleo di tecnici, con esperienza maturata in
questo tipo di progetti e con un curriculum professionale ricco di esperienze concretizzate nel campo olivicolo.
Per favorire la partecipazione delle aziende olivicole associate alla realizzazione del
programma, è stata data ampia informazione a mezzo di manifesti, circolari e missive.
Ci sono state richieste di partecipazione da parte di molte aziende olivicole associate alla realizzazione del programma e tra queste sono state selezionate quelle che presentavano i requisiti necessari per partecipare alle varie azioni del suddetto Progetto.
Nel corso dello svolgimento del progetto sono seguiti ulteriori incontri conoscitivi con i produttori interessati all’iniziativa finalizzati alla definizione degli impegni da assumere per la partecipazione alla realizzazione delle due azioni contemplate nel Programma di attività del Reg CE 867/08
Agli aderenti e soci della suddetta Associazione è stata data informazione sulle
attività del Progetto 867/08 anche attraverso la pubblicazione di opuscoli informativi e di manifesti divulgativi sulle iniziative in programma, che sono stati realizzati
dal CO.SE.A Soc. Coop.va.
Al termine dell’attività è stata elaborata una pubblicazione riguardante le tecniche di potatura dell’olivo finalizzate al mantenimento finalizzate al mantenimento
ed alla salvaguardia degli oliveti secolari.
Inoltre la pubblicazione ha trattato anche le tecniche di raccolta delle olive con l’obiettivo
di diffondere tra gli operatori del settore l’impiego corretto di tecniche di raccolta e stoccaggio
miglioratrici della qualità delle olive e di miglioramento dello stoccaggio dell'olio d’oliva.
Azione 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica.
Con l’ausilio dell’assistenza tecnica fornita dal tecnico incaricato
dall’A.TE.PR.OL Soc. Coop.va sono stati effettuati interventi di manutenzione di
oliveti tradizionali, finalizzati alla salvaguardia del patrimonio olivicolo dal rischio
di incuria ed abbandono con conseguente distruzione, assicurando un livello minimo di mantenimento delle superfici destinate alla coltura dell’olivo tramite la corretta cura delle piante, secondo quanto previsto dalle norme della Condizionalità
sulle Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientale (BCAA) - allegato IV del Reg.
CE 1782/03 - Norma 4.3.
135
L’attività è stata condotta su oliveti di età superiore a 50 anni, plurisecolari, di
alto valore ambientale, caratterizzati da piante di grandi dimensioni, da sesti talvolta irregolari, in evidente prolungato stato di incuria.
Presso le 5 aziende olivicole individuate nell’agro di ANDRANO, CUTROFIANO, NARDO’, ORTELLE, SUPERSANO, TAURISANO, CASTRO, CASARANO, MATINO, MELISSANO, ALESSANO, SPECCHIA, SPONGANO, TRICASE, GALATINA, LEQUILE e SAN DONATO, il tecnico ha fornito attività di assistenza tecnica sulle diverse operazioni colturali dell’oliveto ed in particolare su
quelle eseguite nel periodo oggetto di assistenza tecnica.
Durante i sopralluoghi in campo presso le aziende aderenti a tale azione sono
state individuate le piante di olivo da sottoporre all’intervento di manutenzione, pianificati gli interventi di manutenzione delle piante e successivamente con l’intervento di manutenzione è stata fornita attività di assistenza tecnica durante lo svolgimento delle operazioni di potatura.
L’apporto del tecnico ha contribuito all’applicazione di criteri di potatura razionali adeguati alle esigenze economiche delle aziende partecipanti all’iniziativa, i
quali inoltre forniscono ogni utile indicazione e suggerimento per realizzare una
razionale gestione del suolo ed un corretto riutilizzo dei residui colturali.
Dopo l’intervento di potatura, il tecnico ha continuato ad effettuare il monitoraggio dello stato fitosanitario e di salute delle piante, pertanto sono stati impartiti consigli e suggerimenti utili sulle cure da praticare sulle piante di olivo che sono state
sottoposte ai tagli della potatura.
Tutta l’attività tecnica svolta è stata documentata presso l’ufficio
dell’Associazione utilizzando l’apposita modulistica di Progetto, in particolare sono
state compilate le schede aziendali e le schede di attività giornaliera.
Si è inoltre provveduto alla sistemazione dei fascicoli delle rispettive aziende olivicole contenenti anche l’altra documentazione tecnica: visure, planimetrie, ortofoto e la documentazione fotografica degli interventi di potatura presso le aziende che
hanno partecipato a questa azione.
136
Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di magazzinaggio e di valorizzazione dei residui della produzione dell’olio d’oliva e delle olive da tavola.
L’A.TE.PR.OL attraverso le risorse stanziate nell’ambito dell’Azione 3.a del
Reg. Ce 867/08 intende diffondere tra gli operatori del settore, le tecniche di raccolta del prodotto dalla pianta e di magazzinaggio delle olive con l’obiettivo di salvaguardare e migliorare le caratteristiche qualitative.
Pertanto si è elaborato un programma di attività che vengono di seguito indicate:
1) prove di raccolta in campo con macchine agevolatrici, trasporto e conservazione delle olive attraverso l’utilizzazione di appositi contenitori,
2) tecniche di conservazione dell’olio,
3) attività di divulgazione dei risultati,
Le suddette attività sono state effettuate sulle aziende pilota che sono state individuate nei precedenti trimestri, pertanto solo su una parte di tali aziende sono state
eseguite le prove di raccolta diretta dalla pianta con le macchine agevolatrici in
modo da mettere a confronto le tecniche sperimentate con le tecniche di raccolta tradizionali da terra. Le aziende olivicole che hanno partecipato alle attività di codesta
azione 3.a sono due.
Avvalendosi dei tecnici impegnati nel servizio di assistenza tecnica, l’ATEPROL
ha potuto svolgere un'interessante azione rivolta su più attività quali:
monitoraggio dello stato di maturazione delle olive;
realizzazione della raccolta con macchine agevolatrici e confronto con la
raccolta tradizionale;
miglioramento delle condizioni di trasporto e conservazione delle olive
attraverso l'utilizzazione di appositi contenitori finestrati (cassette) che per
mettono di limitare i processi di degradazione delle drupe prima della tra
sformazione;
miglioramento della conservazione dell'olio attraverso adeguati contenitori
che salvaguardano eventuali processi ossidativi;
attività di divulgazione dei risultati.
Durante le fasi relative al trasporto e stoccaggio delle olive e la conservazione
dell’olio sono stati utilizzati i bins ed i tank in acciaio di contenimento dell’olio forniti in comodato dall’UNAPOL di Roma che gestisce direttamente il Progetto ai
sensi del Reg Ce 867/08.
Con tali attività si cerca di migliorare la qualità dell’olio di oliva attraverso l’introduzione di modalità ottimali di consegna e magazzinaggio delle olive. L’obiettivo
e quello di accorciare i tempi tra la raccolta e la molitura delle drupe, migliorando
al contempo le modalità di trasporto e stoccaggio delle olive.
Nell’ambito delle attività divulgative sono state realizzate n° 2 prove dimostrative di raccolta delle olive con l’ausilio delle macchine agevolatrici da confrontare
137
con le tecniche tradizionali.
Le prove dimostrative sono state divulgate attraverso i manifesti affissi presso i
frantoi oleari e le aziende olivicole aderenti e socie dell’ATEPROL.
Alle suddette prove dimostrative hanno partecipato molti operatori del settore
oltre ai titolari e responsabili alle aziende aderenti al Progetto 867/08, che hanno
dimostrato molta attenzione ed interesse alle prove dimostrative di raccolta delle
olive soprattutto per la raccolta eseguita con l’ausilio di alcune macchine moderne
per la raccolta diretta dalla pianta.
Le prove dimostrative hanno riguardato anche il trasporto ed il magazzinaggio
delle olive che sono gli altri fattori che influenzano la qualità del prodotto che si
ottiene dalla molitura delle olive.
L’attività svolta durante le prove dimostrative è stata documentata con gli appositi registri di presenza dei partecipanti e mediante il materiale fotografico.
Al fine di dimostrare i benefici ottenuti con l’ausilio di queste tecniche di raccolta sono state eseguite le analisi chimiche dei campioni di olio ottenuto dalle olive
raccolte con i due metodi dalla pianta e da terra. Attraverso le analisi chimiche è
stato rilevato il grado di acidità ed il numero di perossidi, che hanno dimostrato l’incremento della qualità dell’olio ottenuto dalle olive raccolte direttamente dalla pianta rispetto alla qualità dell’olio ottenuto con il metodo di raccolta da terra.
Anche per questa azione, l’attività svolta è stata documentata presso l’ufficio
dell’Associazione utilizzando l’apposita modulistica, schede aziendali e le schede di
attività giornaliera, si è inoltre provveduto alla sistemazione dei fascicoli contenenti tutta la documentazione tecnica relativa alle aziende coinvolte in questa azione.
138
Organizzazione dei Produttori Olivicoli
“O.P. ALPAS” Soc. Coop. Agricola
Azione 2.a) Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore
ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica.
Con l’ausilio dell’assistenza tecnica fornita dai tecnici dell’organizzazione O.P.
ALPAS sono stati effettuati interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione di
oliveti tradizionali secolari e di particolare interesse, finalizzati alla salvaguardia, al
recupero ed al mantenimento del patrimonio olivicolo dal rischio di incuria ed abbandono con conseguente distruzione, assicurando un livello minimo di mantenimento
delle superfici destinate alla coltura dell’olivo tramite la corretta cura delle piante,
secondo quanto previsto dalle norme della Condizionalità sulle Buone Condizioni
Agronomiche ed Ambientale (BCAA) - allegato II del nuovo Regolamento comunitario n. 73 del 19 gennaio 2009, che ha abrogato il vecchio Reg. CE 1782/2003.
L’attività è stata condotta su oliveti di età superiore a 50 anni, plurisecolari, di alto
valore ambientale, caratterizzati da piante di grandi dimensioni, da sesti talvolta irregolari, in evidente prolungato stato di incuria. Negli oliveti delle aziende partecipanti all’azione sono stati effettuati i seguenti interventi per il miglioramento dello stato
fitosanitario e vegetativo delle piante: eliminazione della vegetazione spontanea
indesiderata sviluppatasi nell’oliveto, decespugliamento e
la spollonatura al pedale delle piante, riequilibrio dello sviluppo fisiologico della
chioma sia attraverso la eliminazione dei succhioni vecchi di diversi anni, sia attraverso il diradamento della stessa con soppressione di una porzione di rami e non ritenuti più utili per la corretta gestio¬ne dell'albero.
L’apporto dei tecnici ha contribuito all’applicazione di criteri di potatura razionali adeguati alle esigenze economiche delle aziende partecipanti all’iniziativa, i quali
inoltre hanno fornito ogni utile indicazione e suggerimento per realizzare una razionale gestione del suolo ed un corretto riutilizzo dei residui colturali, per la protezione della falda acquifera superficiale e profonda da inquinamenti da fonti agricole ed
in particolare dai nitrati, per la tutela dell’habitat e la valorizzazione della biodiversità della flora e della fauna selvatica e per il ripristino e la salvaguardia dei manufatti in pietra calcarea, elementi caratterizzanti il paesaggio rurale salentino, che danno
ospitalità a specie animali e vegetali autoctone; il tutto in linea con le norme della
Condizionalità sui Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) - allegato III del Reg. CE
73/2009.
Nell’ambito delle attività relative al Miglioramento dell’impatto ambientale dell’oleicoltura, da realizzarsi in conformità al Programma ai sensi del Reg. CE 867/08,
questa Organizzazione ha ritenuto opportuno realizzare e divulgare il manuale “La
Conduzione Ecosostenibile dell’Oliveto”, con un capitolo dedicato esclusivamente
139
alla “Potatura dell’Olivo”, quale tecnica colturale fondamentale per coniugare lo sviluppo dell’olivicoltura con la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, nuova frontiera
della politica agricola comunitaria. Si illustrano i criteri di scelta delle tecniche di
potatura che devono essere praticate per realizzare al meglio il mantenimento degli
oliveti tradizionali, patrimonio di inestimabile valore ambientale, paesaggistico e
socio-economico, non solo sul piano dell’innovazione tecnologica, ma anche su quello economico-finanziario.
Questo manuale costituisce il materiale didattico ed informativo a disposizione
delle aziende aderenti e dei soci che hanno partecipato agli incontri tecnici ed ai corsi
di aggiornamento tenuti sull’argomento.
I risultati degli interventi sono documentati da apposita documentazione fotografica e dalle schede tecniche compilate dai tecnici incaricati.
L’azione ha interessato 8 aziende olivicole, per un totale di Ha 87 circa e 4.942
piante.
Azione 2.b) Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura, basate
su criteri ambientali adatti alle condizioni locali, nonché la loro diffusione
presso gli olivicoltori e la sorveglianza della loro applicazione pratica.
Come previsto dal Contratto di affidamento stipulato con UNAPOL e comunque consapevole della necessità di dover assistere i soci nell’apprendimento, nell’applicazione e nel rispetto delle norme sulle buone condizioni agronomiche ed
ambientali, la O.P. ha realizzato l’azione in due fasi:
140
- fase 1) Elaborazione e realizzazione della pubblicazione “La Conduzione
Eosostenibile dell’Oliveto”, finalizzata alla divulgazione della norma applicativa
del regime della Condizionalità (Criteri di Gestione Obbligatori – CGO – e Buone
Condizioni Agronomiche ed Ambientali – BCAA) per gli aiuti diretti alle aziende
agricole. Questa pubblicazione contiene al suo interno un intero capitolo denominato “Norme per la Conduzione Ecosostenibile dell’Oliveto”, che costituisce il
Disciplinare predisposto nell’ambito dell’attività di che trattasi. Le norme relative
alla Condizionalità sono disciplinate dal Decreto del Ministero delle Politiche
Agricole e Forestali n. 12541 del 21 dicembre 2006 e della Deliberazione di Giunta
regionale n. 2460 del 16 dicembre 2008, che hanno recepito le direttive comunitarie in materia, contenute negli allegati II e III del nuovo Regolamento comunitario
n. 73 del 19 gennaio 2009, che ha abrogato il vecchio Reg. CE 1782/2003.
Questa realizzazione, strumento di formazione ed informazione, è indirizzata in
primo luogo agli olivicoltori quale valido supporto nell’appli¬cazione degli impegni obbligatori definiti dalla nuova Politica Agricola Comunitaria che indirizza
sempre più l’olivicoltura verso la produzione sostenibile.
Al tal fine il disciplinare è preceduto da un apposito capitolo denominato ”La
Strategia Agroambientale della Unione Europea”, che attraverso le varie tappe di
riforma della PAC, giunge alla disciplina del regime di Condizionalità, dettando le
norme applicative del disciplinare che sono oggetto di monitoraggio e sorveglianza della loro applicazione pratica presso le aziende olivicole associate da parte dei
tecnici incaricati.
- fase 2) Attività di divulgazione e sorveglianza presso le aziende agricole. Nel
corso dell’attività la Organizzazione ha promosso nn.14 incontri tecnici, a cui
hanno partecipato mediamente 20 olivicoltori, finalizzati alla divulgazione del
Disciplinare ed all’aggiornamento degli olivicoltori sulla PAC, sulle norme relative alla applicazione della disciplina della condizionalità al regime di pagamento dei premi unici aziendali, su tecniche agronomiche finalizzate alla protezione
dell’ambiente ed al mantenimento del paesaggio e su tecniche di potatura per il
recupero degli oliveti ad alto valore ambientale.
Tali concetti sono contenuti nel disciplinare di produzione elaborato, che
costituisce il materiale didattico e informativo messo a disposizione di tutti gli
associati.
PROGRAMMA DEI CORSI
1.
2.
141
La strategia agroambientale nella Politica Agricola Comunitaria
Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura
Illustrazione delle norme applicative del regime della Condizionalità
per
gli aiuti diretti alle aziende agricole: Criteri di Gestione Obbligatori
(CGO)
e Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (BCAA)
Disciplinare sulle Norme per la Conduzione Ecocompatibile
dell’Oliveto.
Tecniche di Potatura per il recupero degli Oliveti ad Alto Valore
Ambientale.
L’attività di sorveglianza in campo si è concentrata sull’ applicazione e sul rispetto
delle norme sulle buone condizioni agronomiche ed ambientali presso gli olivicoltori
partecipanti alle azioni 2 a) e 3 a) oltre ad altre 40 aziende partecipanti ai corsi, per un
totale di nn.58 aziende e un totale di Ha 755 circa. I tecnici hanno illustrato sistemi di
gestione del suolo, difesa, raccolta e trasformazione a basso impatto ambientale allo
scopo di diffondere sul territorio e tra gli operatori della filiera olivicola la conoscenza
di tecniche agronomiche alternative che, pur mantenendo la redditività e la competitività del settore agricolo, garantiscano la conservazione degli habitat, della biodiversità
e del paesaggio, secondo le direttive dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile
del settore agricolo. I tecnici hanno illustrato, inoltre, il regime sanzionatorio relativo
all’inosservanza delle norme imposte che, sia per un’azione contraria che per un’omissione dell’agricoltore beneficiario, può comportare la perdita del diritto al pagamento
dell’intero aiuto spettante. L’applicazione della condizionalità, infatti, investe l’intera
attività e struttura aziendale, anche quelle attività e superfici per le quali non sussistono pagamenti diretti. La riduzione dell’aiuto, fino al suo completo annullamento, tiene
conto della gravità, portata, durata e frequenza dell’infrazione commessa.
142
Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, in particolare
con la lotta contro la mosca dell’olivo, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica –
Monitoraggio e controllo della mosca dell’olivo.
La lotta alla mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) rappresenta il principale problema fitosanitario in olivicoltura, costituendo una delle fasi più delicate dell’intero processo produttivo. La difesa deve quindi essere particolarmente attenta, perché eventuali errori comportano danni di tipo quantitativo e qualitativo. Si assiste
infatti ad una perdita di produzione per la polpa delle olive mangiata dalle larve che
scavano gallerie all’interno, e per la cascola precoce che riduce il prodotto trasformabile. Consistenti attacchi di mosca compromettono inoltre la qualità degli oli
prodotti, a causa della rottura delle cellule con conseguente aumento dell’acidità
libera, del numero dei perossidi, delle fermentazioni, delle ossidazioni e delle
muffe sui fori di uscita dell’adulto. Tali fenomeni degenerativi determinano nell’olio difetti di avvinazzato, riscaldo, muffa, fino al vero e proprio difetto di
“verme”, codificato nella voce “altri” dal Reg. CE. 640/2008. E’ quindi molto
importante seguire costantemente il livello di infestazione, monitorare la presenza
degli adulti con trappole cromotropiche e/o a ferormone, verificare settimanalmente l’ovideposizione nei frutti e lo stadio di sviluppo delle larve, mediante campionamento di 10 olive per pianta su 10-20 piante ettaro, intervenendo con prodotti
chimici o biologici solo al superamento della soglia economica di convenienza. Le
strategie di difesa consolidate, basate sui concetti della lotta guidata e integrata
sono sostanzialmente due: larvicida ed adulticida.
Per la buona riuscita delle diverse tecniche di difesa è fondamentale seguire le
indicazioni dei sistemi di avvertimento settimanali, bollettini fitosanitari, ed intervenire entro breve tempo dal consiglio di trattamento.
La pubblicazione settimanale dei bollettini fitosanitari scaturisce dall’attività di
assistenza tecnica condotta dai tecnici qualificati della O.P. ALPAS. Tale bollettino
viene emesso con l’intento di consigliare il momento più opportuno per intervenire con metodiche di lotta integrata in modo da ridurre in modo significativo la
distribuzione di prodotti chimici di sintesi ed elevare la qualità della produzione
olivicola.
Il sistema di monitoraggio è stato organizzato in modo da raccogliere informazioni di campo e divulgare consigli fitoiatrici in territori omogenei per caratteristiche climatiche e produttive attraverso il coinvolgimento di oleifici cooperativi e
frantoi.
Sono stati individuati 18 campi di osservazione della superficie complessiva di
circa Ha 34,00 presso nn. 12 “aziende campione”, di cui Ha 21,00 circa oggetto di
monitoraggio, su cui sono stati effettuati rilievi e campionamenti per raccogliere i
dati necessari alle emissioni di comunicati fitosanitari che consigliano il momento
143
più opportuno per intervenire.
Durante i mesi oggetto di monitoraggio (luglio/novembre) sono stati emessi n.
21 bollettini fitosanitari.
In tutti i campi oggetto di osservazione nel periodo ottobre/novembre è stata
riscontrata una crescente presenza del parassita, tale da superare la soglia di intervento e consigliare il trattamento fitosanitario, raccomandando di verificare attentamente, in funzione del previsto periodo di raccolta, il tempo di carenza del prodotto insetticida utilizzato.
144
7.7
La Sicilia
Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Siciliani - Soc. Coop.
Aderente all’U. N. A. P. OL.
Nelle zone interne della Sicilia, a prevalente composizione territoriale montana e
collinare, si assiste ancora oggi ad un lento e costante spopolamento delle aree agricole e dei centri urbani minori dovuto ai continui aumenti dei costi di gestione aziendale non sempre bilanciati dai ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti agricoli.
Come conseguenza di ciò si accentua il degrado ambientale e il depauperamento del patrimonio rurale, privando le generazioni future di quel patrimonio, anche di
tradizioni, che caratterizzano da secoli la cultura contadina di questa porzione di
Sicilia.
Il progetto complessivo, per quanto riguarda l’azione 2.a), ha così interessato 4
aziende situate nel comprensorio della valle del fiume Alcantara, nei comuni di
Motta Camastra e Taormina, entrambi ricadenti nel territorio della provincia di
Messina. Tali aziende sono dislocate in un territorio che presenta notevoli valenze
di natura ambientale e paesaggistica, ed alcune delle aziende interessate, ricadono in
aree tutelate (Ente Parco fluviale dell’Alcantara) o in aree Natura 2000.
Il territorio, infatti, splendido sotto l'aspetto paesaggistico, alterna ampie superfici dove predomina una copertura arborea, cui si alternano aree agricole destinate
ad oliveti, oltre che a vigneti, agrumeti ed colture ortive.
La fase preliminare del progetto ha previsto, la conoscenza delle condizioni stazionali dell'area oggetto d'intervento.
Il clima della zona rientra nei parametri tipici mediterranei, caratterizzato da un
irregolare regime pluviometrico, costituito da estati molto secche e precipitazioni
per lo più concentrate nel periodo autunno-invernale.
In base ai dati desunti dall'atlante di idrologia agraria per la Sicilia, le precipitazioni variano tra gli 800 e i 1000 mm./annui, distribuiti prevalentemente per l'80%
circa nel periodo autunno - inverno (Ottobre-Aprile) e per il 20% nel periodo primaverile - estivo (Maggio-Settembre).
La temperatura media annua è di 17°C. circa e le temperature medie più basse,
si verificano nei mesi di Dicembre, Gennaio, Febbraio e Marzo, durante i quali possono essere raggiunti, tuttavia, estremi minimi assoluti prossimi o inferiori allo zero
termico.
145
Luglio ed agosto risultano i mesi più caldi, con una temperatura media che si
aggira intorno ai 28-30° C., con picchi anche più significativi.
Nei mesi invernali è presente la neve che raggiunge i 5-10 cm. in media di altezza, per una durata circa di 2-3 giorni complessivi.
Temperatura e piovosità, pur rappresentando dei fattori limite alla vegetazione,
rispettivamente in inverno e in estate, non manifestano gli eccessi tipici della bassa
collina, dove soprattutto in corrispondenza del periodo estivo, si ha un arresto della
vegetazione per mancanza assoluta di precipitazioni.
Le ditte individuate quest’anno per l’esecuzione dei lavori ricadono in un territorio che si sviluppa tra le quote di circa 250 m slm dell’azienda situata a quota inferiore ed i 750 m slm dell’azienda situata a quota maggiore.
I terreni in base alla carta pedologica della Sicilia sono classificati come regosuoli, suoli bruni andici, suoli bruni lisciviati e traggono origine prevalentemente, da
rocce arenacee e argillose, intercalate da calcari. La presenza dei litosuoli e della
roccia affiorante è limitata a poche aree marginali scarsamente accessibili.
Il recupero dei terreni agricoli, contribuisce attivamente al miglioramento delle
funzioni ambientali, nei riguardi della componente prettamente protettiva (difesa e
conservazione del suolo, riequilibrio).
L’azione “Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura” ha
riguardato l’individuazione sul territorio di oliveti in stato di degrado, dovuto alla
mancanza delle normali cure colturali, per una loro successiva fase di recupero. È
stata data priorità nella scelta delle aziende, a quelle caratterizzate dalla presenza di
piante plurisecolari di alto valore storico – paesaggistico – ambientale, che si trovavano in forte stato di abbandono e di conseguenza soggette al fenomeno degli incendi che annualmente si ripropone nel comprensorio in esame.
L’abbandono ha condotto nel tempo ad avere situazioni di elevato degrado, sia
delle caratteristiche fisiche del terreno, sia del paesaggio stesso, con tutti i rischi
connessi, dovuti ai fenomeni d’erosione e al rischio d’incendio.
La prima fase del lavoro, effettuata nel periodo giugno-agosto, è stata dedicata
alla raccolta in campo delle informazioni generali del terreno oggetto d’intervento
correlata da una raccolta fotografica dopodiché per ciascun oliveto durante i sopralluoghi, sono state quantificate le spese per il suo recupero in collaborazione con la
ditta che si è occupata dei lavori.
Dall’indagine territoriale effettuata negli oliveti, si è riscontrata la necessità di
intervenire in primo luogo attuando la ripulitura del terreno dalla vegetazione infestante, riducendo così i fattori futuri d’innesco d’eventuali incendi, intervenendo poi
direttamente sulla pianta tramite una potatura di riforma delle branche principali e
una spollonatura alla base del fusto, al fine di ripristinare il normale stato fitosanitario capace di garantire sia una buona produzione e sia limitare il diffondersi di
malattie connesse all’abbandono.
146
Il lavoro di recupero degli oliveti, specialmente per la corretta esecuzione stagionale della potatura di riforma, si è svolto tutto nel periodo invernale, subito dopo la
fine della campagna di raccolta e di conseguenza si è passati al lavoro di ripulitura
dalla vegetazione infestante ed alla successiva eliminazione della biomassa accumulatasi nel terreno.
I risultati ottenuti con la realizzazione del progetto si sono distinti in:
1) Tutela e valorizzazione di un contesto territoriale caratterizzato da grande
valore naturalistico e grande valenza ambientale che purtroppo attualmente
è sottoposto ad una molteplicità di rischi (abbandono, incendi, desertificazione, degrado del suolo), che ne compromettono irreversibilmente le caratteristiche ecologiche originarie;
2) Attuazione delle normali cure colturali e delle pratiche agronomiche in oliveti posti in aree marginali, spesso scarsamente accessibili ai mezzi meccanici, e pertanto più soggette all’abbandono, tramite operazioni di ripulitura
del terreno dalla vegetazione infestante e potatura di riforma su piante di
olivo spesso plurisecolari. Il tutto finalizzato al recupero di un idoneo livel
lo produttivo.
SINTESI DATI ATTIVITÀ :
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Le attività previste dall’azione 3.a) si sono sviluppate nello stesso comprensorio
della valle del fiume Alcantara, nei Comuni di Malvagna, Francavilla di Sicilia,
Motta Camastra, Gaggi e Taormina, per quanto riguarda il territorio della Provincia
di Messina.
Tali attività, come già detto, hanno interessato n. 12 aziende per quanto riguarda
il monitoraggio ed il controllo della mosca dell’olivo, e n. 9 aziende per la raccolta ed il corretto magazzinaggio, trasporto e consegna delle olive all’impianto di trasformazione.
Gli oliveti individuati per il monitoraggio sono stati scelti in territori di diversi
Comuni, proprio perché particolarmente rappresentativi delle realtà olivicole locali
per caratteristiche pedoclimatiche, varietali, epoca, tipo di impianto e situazione
produttiva.
All’ingresso di ciascun oliveto individuato è stata posizionata una tabella con le
indicazioni relative alle attività del Progetto, ed all’interno di ogni campo sono state
installate le trappole per il monitoraggio della popolazione di Bactrocera oleae
(mosca dell’olivo). Tale installazione è avvenuta rispettando sempre il rapporto di n.
3 trappole per il primo ettaro di coltura, e di n. 1 altra trappola per ogni ulteriore ettaro o frazione di coltura olivetata, costituente comunque unica e contigua superficie
aziendale. L’installazione è stata peraltro eseguita all’interno della zona medio-alta
delle chiome, al riparo dalla diretta luce solare e dal contatto con rami e foglie, ricercando sempre l’esposizione sopravvento rispetto ai venti predominanti, onde consentire una maggiore diffusione ed efficacia attrattiva del feromone nell’oliveto stesso.
L’attività è quindi proseguita sempre con un monitoraggio a cadenza settimanale per rinvenire la presenza del parassita e per determinare, sulla base numerica delle
catture riscontrate, l’eventuale soglia di intervento.
Il monitoraggio della presenza di Bactrocera oleae (mosca dell’olivo) negli oliveti individuati, si è svolto dalla seconda decade del mese di luglio fino al mese di
ottobre 2010 compreso - fino a quando cioè stavano avendo inizio le operazioni di
raccolta - mediante il controllo delle trappole a feromoni installate in ciascun campo
di osservazione ed il conseguente campionamento ed analisi delle drupe. Tali analisi dei campioni, è stata eseguita direttamente sui luoghi dai due tecnici incaricati.
Le aziende sono state costantemente informate della situazione riscontrata, anche
per consigliare su eventuali trattamenti da effettuare. In merito va però rilevato come
le temperature più alte rispetto alla media stagionale non hanno consentito, sia nel
mese di luglio che di agosto 2011, il diffondersi di infestazioni del parassita, in
quanto, come è noto, questo sviluppa le proprie dannose attività riproduttive in pre-
148
senza di umidità elevata e di temperature giornaliere ricomprese tra i 20°C ed i
30°C.
Il repentino rinfrescare delle temperature rilevato nella prima metà del mese di
settembre ha fatto poi sviluppare in maniera abnorme il parassita che, come detto,
alla fine del mese di agosto era già presente, sebbene in maniera sporadica e quindi
non rilevante. Si è così consigliato, almeno nelle zone costiere, l’utilizzo di trattamenti fitosanitari per combattere l’infestazione.
L’ulteriore irrigidimento delle temperature della seconda metà del mese di settembre ha poi contrastato, almeno in questo periodo, lo sviluppo della mosca dell’olivo,
mentre le elevate temperature registrate nella prima decade del mese di ottobre hanno
ridato spunto alla ripresa dell’attività dell’insetto, e così fino alla raccolta.
Va però precisato che la scarsezza di frutti presenti sugli alberi in questa annata,
cosidetta di “scarica”, ha comunque dissuaso i produttori dall’eseguire interventi di
qualsiasi genere.
Si rammenta poi che particolarmente sensibili all’attacco della mosca sono specialmente le varietà di olive da tavola che, in concreto, sono del tutto assenti o sporadicamente presenti negli oliveti monitorati.
L’attività svolta ha quindi di fatto evitato un uso indiscriminato di prodotti
chimici, con risparmio diretto delle aziende dal punto di vista economico, e con
eccellenti risultati di rispetto degli habitat e degli equilibri naturali presenti.
Anche per l’aspetto del “Magazzinaggio e consegna delle olive all’impianto di
trasformazione entro 48 ore dalla raccolta”, si è provveduto alla concreta esecuzione in campo delle attività dimostrative di raccolta delle olive con macchine agevolatrici, e ciò secondo un calendario che ha interessato n. 9 aziende nel periodo del
mese di novembre 2010.
Tali attività dimostrative hanno avuto regolarmente e puntualmente luogo
presso le aziende individuate, mostrando la particolare celerità delle operazioni di
raccolta e l’efficienza delle macchine agevolatrici utilizzate. Si è così peraltro pure
rilevato come tale efficienza, venga ulteriormente accentuata in presenza di una corretta coltivazione e di una adeguata potatura delle piante interessate. In particolare,
i migliori risultati si ottengono con piante in buono stato vegetativo, le cui chiome
non siano molto intricate e, comunque, siano stimolate, appunto con adeguate potature, a svilupparsi verso l’esterno della pianta rispetto al fusto.
La maggiore celerità delle operazioni di raccolta, con la corretta conservazione del prodotto nelle idonee cassette aerate, ha permesso, con la ulteriore pronta
consegna al frantoio, di ottenere un olio, oltre che prodotto a costi minori, notevol-
149
mente superiore dal punto di vista qualitativo. Le analisi di oli delle aziende che
hanno ospitato le attività dimostrative anzidette, oli prodotti con corrette modalità e
tempi ridotti dopo lo svolgimento delle attività stesse, hanno rivelato una minore
acidità rispetto ad oli prodotti dopo un periodo di magazzinaggio delle olive superiore a qualche giorno.
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Conclusioni
In questo secondo anno di attività, gli interventi manutentivi effettuati hanno
consentito di poter recuperare alla produzione ed, ancor più al paesaggio, degli oliveti ormai trascurati e quasi completamente abbandonati dalle aziende interessate.
Ugualmente significativi i risultati economici ed ambientali che sono derivati dal
monitoraggio della Bactrocera oleae (mosca dell’olivo), in quanto si è evitata la tecnica di prevenzione e lotta cosiddetta “a calendario”, cioè il ripetere trattamenti fitosanitari con periodica cadenza, senza alcun oggettivo riscontro della effettiva presenza del parassita in questione.
Si è potuto cogliere il particolare apprezzamento delle aziende, proprio per la
specifica informazione scaturente dall’attività di monitoraggio, che permette di
ridurre concretamente gli interventi contro la mosca dell’olivo, riducendoli a quelli
strettamente necessari alla salvaguardia dei frutti.
La notevole riduzione dei costi di raccolta, in presenza di piante bene allevate e
formate, mediante l’utilizzo delle macchine agevolatrici, ha inoltre dimostrato come
effettivamente si possono ridurre i costi di raccolta che, com’è noto, incidono fortemente sul costo totale di produzione dell’olio di oliva. Ciò, unito ad un corretto
150
magazzinaggio delle olive nelle apposite cassette aerate, e con una drastica riduzione dei tempi tra raccolta e molitura delle olive, garantisce un prodotto migliore sotto
tutti i profili, anche dal punto di vista del valore venale di mercato.
Palese è pertanto il miglioramento del prodotto che si potrà ottenere nel prossimo futuro, sia per effetto delle potature eseguite, e della conseguente più agevole
esecuzione delle corrette pratiche agronomiche, specie per quel che riguarda la raccolta dei frutti ed i trattamenti fitosanitari da eseguirsi. Questi ultimi, come si è
dimostrato nei campi, possono, in presenza di talune condizioni evitarsi del tutto o,
perlomeno ridursi, a totale beneficio del risparmio sui costi di coltivazione, e con
minore o nessuna presenza di residui chimici fissi sulle olive.
Specificamente, l’aver sollevato le aziende dai costi di recupero degli oliveti
marginali ed in stato di abbandono, oltre all’indiscutibile ed immediato vantaggio
economico, fa credibilmente presupporre che gli oliveti in questione, peraltro indicati proprio dalle Ditte stesse per l’intervento, siano nuovamente ripresi ed adeguatamente coltivati, anche negli anni futuri, nonostante siano posti prevalentemente in
zone interne o caratterizzate da forte pendio, pertanto difficilmente raggiungibili, e
quindi, anche per questo, poco redditizi dal punto di vista strettamente economico.
151
Associazione ACLI TERRA Produttori Olivicoli,
Società Cooperativa per Azioni
Azione 2.a) operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e/o rischio di abbandono e connessa Assistenza Tecnica.
Le attività svolte hanno riguardato la ricerca e l’individuazione dei tecnici idonei
per l’espletamento dell’incarico, nonché la selezione delle aziende.
Nel complesso si evidenzia che la superficie olivetata delle aziende convenzionate è stata di 20,85 ha.
CARATTERISTICHE AZIENDE AGRICOLE CONVENZIONATE
Azienda 1 sita in agro di Salaparuta
Varietà presente: Nocellara del Belice in prevalenza (Biancolilla e Cerasuola
come impollinatori). Presenza di piante allo stazione di maturità (in prevalenza) e di
piante allo stadio giovanile
Sesto d’impianto: mediamente mt 6 x 5
Orografia: leggermente acclive
Superficie olivetata: 0.27 ha
Azienda 2 sita in agro di Salaparuta
Varietà presente: Nocellara del Belice in prevalenza (Biancolilla e Cerasuola
come impollinatori). Le piante sono tutte alla stazione di maturità.
Sesto d’impianto: mediamente m 6x5
Orografia: acclive
Superficie olivetata: 0.33 ha
Azienda 3 sita in agro di Sciacca
Varietà presente: Biancolilla. Presenza di piante di età media di 70 anni. Sesto
d’impianto 6x5 5x5 ml.
Orografia: azienda situata nella parte di territorio ad altitudini comprese tra i 100
e 150 metri sul livello del mare. Si tratta di appezzamenti che presentano pendenze
di circa il 10 %
Superficie olivetata: 3,45 ha
Azienda 4 sita in agro di Sciacca
Caratteristiche dell’oliveto
152
Varietà presente: Biancolilla e Cerasuola. Presenza di piante secolari
Sesto d’impianto: sparso mediamente m 7x7
Orografia: leggermente acclive
Superficie olivetata: 1,19 ha
Azienda 5 sita in agro di Salaparuta
Varietà presente: Nocellara del Belice in prevalenza (Biancolilla e Cerasuola
come impollinatori). Presenza di piante allo stazione di maturità.
Sesto d’impianto: mediamente m 6x6 Piante con più di 50 anni di vita
Orografia: leggermente acclive
Superficie olivetata: 0,77 ha
Azienda 6 sita in agro di Castellamare d. Golfo
Varietà presente: Nocellara del Belice in prevalenza (Biancolilla e Cerasuola
come impollinatori). Le piante sono tutte alla stazione di maturità.
Sesto d’impianto: mediamente m 6x6. Piante con più di 50 anni
Orografia: leggermente acclive
Superficie olivetata: 5,40 ha
Azienda 7 sita in agro di Caltabellotta
Superficie olivetata: 0,69 ha
Azienda 8 sita in agro di Caltabellotta
Superficie olivetata: 0,72 ha
Azienda 9 sita in agro di Caltabellotta/Sciacca
Superficie olivetata: 2,29 ha
Azienda 10 sita in agro di Caltabellotta
Superficie olivetata: 1,38 ha
Azienda 11 sita in agro di Sciacca
Superficie olivetata: 1,24 ha
Varietà presente: Biancolilla. Presenza di piante di età media di 55 anni. Sesto
d’impianto 6x5 5x5 ml.
Orografia: azienda situata nella parte di territorio ad altitudini comprese tra i 50
e 100 metri sul livello del mare.
Azienda 12 sita in agro di Caltabellotta
Varietà presente nel territorio si riscontra in tutte le aziende la presenza massic-
153
ce e quasi totale della varietà Biancolilla.
Sesto d’impianto 6x5
Superficie olivetata: 0,97 ha
Orografia
La maggior parte delle aziende sono situate nella parte pede-montana del territorio ad altitudini comprese tra i 400 e 800 metri sul livello del mare. Si tratta di
appezzamenti che presentano pendenze comprese tra il 20-40 %.In due di esse è
necessario un intervento finalizzato alle rimozione di numero sassi presenti nei terreni.
Ciascuna delle aziende hanno presentato caratteristiche ambientali e peculiarità strutturali tali da essere considerate idonee per le attività previste dall’azione
2.a.
Le attività
Una volta selezionate le aziende agricole si è provveduto a costituire per ognuna
di esse un fascicolo aziendale comprendente il titolo di conduzione delle particelle
olivetate, le visure catastali, le planimetrie catastali, il documento d’identità, il codice fiscale e tutti documenti necessari a qualificare lo status della azienda.
Al fine di procedere con le direttive previste dall’azione 2.a si sono effettuati, per
ogni azienda, sopralluoghi in campo durante i quali si è provveduto a fare un reportage fotografico per mettere in evidenza lo status aziendale all’attualità. Durante le
visite in campo si è altresì fornita assistenza tecnica ai titolari delle aziende agricole in merito alle tecniche agronomiche da adottare e si sono concordate le operazioni di mantenimento che verranno successivamente effettuate.
Successivamente, le attività hanno riguardato gli interventi di manutenzione,
potatura e sistemazione degli oliveti.
Il numero di Piante oggetto dell’intervento è stato 5.887.
154
Azione 3.a) Miglioramento delle condizioni di coltivazione, in articolare con la
lotta contro la mosca dell’olivo, di raccolta, di consegna e di magazzinaggio delle
olive, prima della trasformazione e connessa Assistenza Tecnica.
Dopo un’analisi delle singole realtà territoriali sono state selezionate e convenzionate ditte olivicole ricadenti nei territori di:
Azienda 1 sita in Sciacca
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 40 anni,
con sesto variabile da ml 5*5 a 6*6 ml
Le varietà presente nell’oliveto oggetto dell’intervento sono “la Biancolilla” e la
“Nocellara del Belice”
I fondi aziendali si sviluppano in fascia altimetrica compresa tra i 100 e i 300 m
s.l.m. Il fondo complessivamente presenta una giacitura pianeggiante.
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a leggero pendio e da incisioni poco profonde che rendono quasi regolare la superficie.
Superficie olivetata: 6,09 ha
Azienda 2 sita in Sciacca
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 35 anni,
con sesto variabile da ml 5*5 a 6*6 ml
Le varietà presente nell’oliveto oggetto dell’intervento sono “la Biancolilla”, la
“Nocellara del Belice” e la “Cerasuola”
I fondi aziendali si sviluppano in fascia altimetrica compresa tra i 100 e i 300 m
s.l.m. Il fondo complessivamente presenta una giacitura pianeggiante.
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a leggero pendio e da incisioni poco profonde che rendono quasi regolare la superficie.
Superficie olivetata: 5,37 ha
Azienda 3 sita in Sciacca
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 40 anni, con
sesto 6*6 ml. Le varietà presente nell’oliveto oggetto dell’intervento sono “la Biancolilla”
e la “Nocellara del Belice” I fondi aziendali si sviluppano in fascia altimetrica compresa
tra i 100 e i 300 m s.l.m. Il fondo complessivamente presenta una giacitura pianeggiante.
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a leggero pendio e da incisioni poco profonde che rendono quasi regolare la superficie.
155
Superficie olivetata: 5,36 ha
Azienda 4 sita in Villafranca Sicula
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 30 anni,
con sesto 5*5 ml. La varietà presente (coltivate in regime biologico) nell’oliveto
oggetto dell’intervento è “la Biancolilla” I fondi aziendali si sviluppano in fascia
altimetrica compresa tra i 350 e i 500 m s.l.m. Il fondo complessivamente presenta
una giacitura quasi pianeggiante.
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a medio pendio e da incisioni poco.
Superficie olivetata: 5,76 ha
Azienda 5 sita in Chiusa Sclafani
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 60 anni,
con sesto irregolare. La varietà presente nell’oliveto oggetto dell’intervento è la
“Nocellara del Belice” I fondi aziendali si sviluppano in fascia altimetrica compresa tra i 550 e i 600 m s.l.m. Il fondo complessivamente presenta una giacitura pianeggiante.
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a leggero pendio e da incisioni poco profonde che rendono quasi regolare la superficie.
Superficie olivetata: 1,14 ha
Azienda 6 sita in Chiusa Sclafani
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 45 anni,
con sesto variabile da ml 5*5 a 6*6 ml.
La varietà presente nell’oliveto oggetto dell’intervento sono la“ Biancolilla e la
Nocellara del Belice” I fondi aziendali si sviluppano in fascia altimetrica compresa
tra i 450 e i 550 m s.l.m. Il fondo complessivamente presenta una giacitura quasi pianeggiante.
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a leggero pendio e da incisioni poco profonde.
Superficie olivetata: 1,82 ha
Azienda 7 sita in Bisacquino
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 20 anni,
con sesto da ml 4*5 ml.
Le varietà presenti nell’oliveto oggetto dell’intervento sono “la Biancolilla” e la
“Nocellara del Belice”. I fondi aziendali si sviluppano in fascia altimetrica compresa tra i 450 e i 600 m s.l.m. Il fondo complessivamente presenta una giacitura pianeggiante.
156
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a leggero pendio e da incisioni poco profonde che rendono quasi regolare la superficie.
Superficie olivetata: 1,09 ha
Azienda 8 sita in Bisacquino
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 30 anni,
con sesto da ml 5*5 ml. Le varietà presenti nell’oliveto oggetto dell’intervento sono
“la Biancolilla” e la “Nocellara del Belice” I fondi aziendali si sviluppano in fascia
altimetrica compresa tra i 550 e i 630 m s.l.m. Il fondo complessivamente presenta
una giacitura pianeggiante.
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a leggero pendio e da incisioni poco profonde che rendono quasi regolare la superficie.
Superficie olivetata: 1,19 ha
Azienda 9 sita in Contessa Entellina
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 35 anni,
con sesto da ml 4*5 e 5*5 ml. Le varietà presenti nell’oliveto oggetto dell’intervento sono “la Biancolilla” e la “Nocellara del Belice” I fondi aziendali si sviluppano
in fascia altimetrica compresa tra i 550 e i 650 m s.l.m. Il fondo complessivamente
presenta una giacitura leggermente pianeggiante.
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a leggero pendio e da incisioni poco profonde che rendono quasi regolare la superficie.
Superficie olivetata: 4,87 ha
Azienda 10 sita in Contessa
L’oliveto presenta una forma di allevamento a vaso libero, età media di 30 anni,
con sesto da ml 5*5 ml. Le varietà presenti nell’oliveto oggetto dell’intervento sono
“la Biancolilla” e la “Nocellara del Belice” I fondi aziendali si sviluppano in fascia
altimetrica compresa tra i 550 e i 650 m s.l.m. Il fondo complessivamente presenta
una giacitura pianeggiante.
L’esposizione prevalente è a Nord Est. L’andamento morfologico è caratterizzato da zone a leggero pendio e da incisioni poco profonde che rendono quasi regolare la superficie.
Superficie olivetata: 4,46 ha
Azienda 11 sita in Castelvetrano
Varietà presente: Nocellara del Belice in prevalenza (Cerasuola e Biancolilla
157
come impollinatori); piante di diversa età con prevalenza di piante secolari
Sesto d’impianto: piuttosto irregolare con prevalenza del m 5x5
Orografia: pianeggiante
Superficie olivetata: 13,64 ha
Azienda 12 sita in Castelvetrano
Varietà presente: Nocellara del Belice in prevalenza (Cerasuola e Biancolilla
come impollinatori); piante di diversa età con prevalenza di piante alla stazione di
maturità.
Sesto d’impianto: m 6x5
Orografia: pianeggiante
Superficie olivetata: 1,65 ha
Azienda 13 sita in Castelvetrano
Varietà presente: Nocellara del Belice in prevalenza (Cerasuola e Biancolilla
come impollinatori); piante alla stazione di maturità
Sesto d’impianto: m 6x5
Orografia: pianeggiante
Superficie olivetata: 0,86 ha
Azienda 14 sita in Partanna
Varietà presente: Nocellara del Belice in prevalenza (Cerasuola e Biancolilla
come impollinatori); piante alla stazione di maturità.
Sesto d’impianto: m 6x6
Orografia: pianeggiante
Superficie olivetata: 2,36 ha
Azienda 15 sita in Partanna
Varietà presente: Nocellara del Belice in prevalenza (Cerasuola e Biancolilla
come impollinatori); piante alla stazione di maturità.
Sesto d’impianto: m 6x6
Orografia: pianeggiante
Aziende convenzionate nella provincia di Catania:
Superficie olivetata: 1,40 ha
Azienda 16 sita in Linguaglossa
Superficie olivetata: 0,44 ha
Azienda 16 sita in Linguaglossa
Superficie olivetata: 0,25 ha
158
Azienda 17 sita in Castigl. di Sic.
Superficie olivetata: 0,44 ha
Azienda 18 sita in Castigl. di Sic.
Varietà presente: Randazzese
Sesto d’impianto: molto ampio con allevamento tradizionale a vaso
Superficie olivetata: 0,53 ha
Costituzione fascicolo aziendale, dichiarazione di adesione e stipula della
convenzione per le attività previste dal Reg. CE 867/2008 misura 3.a.
Al fine della costituzione del fascicolo aziendale, ai singoli imprenditori è stato
richiesto di inoltrare la documentazione cartacea relativa alla propria azienda. I
documenti acquisiti sono stati i seguenti:
1. titoli di possesso dell’azienda;
2. certificati o visure catastali dell’intera azienda;
3.
estratto di mappa catastale dei terreni costituenti l’azienda;
4. certificato di iscrizione alla Camera di Commercio nel registro delle imprese
agricole;
5. partita Iva;
6. documento di riconoscimento;
7. codice fiscale;
8. scheda di validazione.
Tale documentazione è stata utilizzata anche per un’analisi preventiva della
situazione aziendale.
Successivamente sono stati programmati dei sopralluoghi aziendali atti a rilevare la situazione colturale ed agronomica degli oliveti oggetto dell’intervento.
Dopo i sopralluoghi si è provveduto alla compilazione della scheda di adesione
e della convenzioni necessari per l’avvio dell’attività previste dal Reg. CE 867/2008
misura 3.a.
Individuazione piante spia e cronogramma delle attività.
Per ogni azienda sono stati individuate 10 piante (spia) che saranno utilizzate per
il prelievo delle 100 drupe (10 per pianta) necessarie per il monitoraggio della
mosca (Bactrocera oleae). Tali piante sono state contrassegnate con nastro colorato
per facilitarne il riconoscimento.
Le attività eseguite hanno riguardato i sopralluoghi, sempre per ogni azienda, con
cadenza settimanale, per espletare le pratiche di monitoraggio della presenza della Dacus
oleae. Durante le visite in campo si è altresì fornita assistenza tecnica ai titolari delle
aziende agricole in merito alle tecniche agronomiche da adottare, in modo particolare in
159
riferimento alla pratica dell’irrigazione e in merito ai sistemi di lotta integrata.
Per ogni azienda selezionata si sono individuate n° 10 piante che sono state contrassegnate con un nastro bicolore. A cadenza settimanale in ogni azienda vengono
prelevate dalle piante spia 100 drupe (10 per ogni pianta spia); tali drupe sono state
poste all’interno di contenitori frigo per trasportarli in modo ottimale in locali idonei per le analisi. Su banco, inizialmente si è rilevato la presenza di fori (punture e/o
fori di uscita), successivamente, attraverso bisturi e pinzette, è stato effettuato la
sezionatura delle drupe e l’analisi tramite stereoscopio. L’individuazione dell’eventuale presenza/assenza di deposizioni di uovo e larve. I risultati rilevati sono stati
annotati in apposite schede (fogli exel); dall’analisi dei risultati e in funzione dei dati
metereologici della capannina di riferimento della zona (umidità – pioggia, temp
max e min) sono stati stilati, sempre con cadenza settimanali, i bollettini fitopatologici specifici per areali, diffusi nei comuni di riferimento, attraverso il sito internet
e presso la sede dell’associazione. In ogni bollettino è stato indicato la necessità o
meno di effettuare i trattamenti antiparassitari in funzione anche della soglia economica di intervento (10% delle drupe analizzate).
3.f) Formazione di assaggiatori per l’analisi sensoriale dell’olio di oliva vergine
Per quanto riguarda tale azione si è provveduto a creare sinergie con i comuni di
Ribera e Caltabellotta, con l’assessorato regionale Risorse Agricole ed Alimentari.
Altresì si è provveduto ad inoltrare apposita autorizzazione per la realizzazione
dei tre corsi per il conseguimento della idoneità fisiologica all’assaggio dell’olio
d’oliva vergine all’Assessorato Agricoltura e Foreste, Servizio V.
I corsi svolti nei seguenti periodi Ribera 10-15 Gennaio 2011, Menfi 24 Gennaio
2 Febbraio 2011, Caltabellotta 07-12 febbraio 2011, secondo quanto disposto dalla
Circolare n. 5 del 18/06/1999 del MiPAF, hanno trattato delle materie agronomiche,
elaiotecniche e normative riguardanti la selezione degli esperti in oli di oliva vergini ed extra vergini, con l’obiettivo di formare gli operatori della filiera olearia, della
ristorazione e della formazione, anche al fine di accrescere il loro livello di conoscenze e di professionalità.
A fronte delle numerose domande pervenute, sono stati selezionati complessivamente 78 partecipanti tenendo conto di quanto previsto dal bando. In conformità a
ciò, è stata operata una selezione che ha considerato prioritariamente le categorie
professionali che potenzialmente possono trarre più giovamento da una specifica
conoscenza degli oli extra vergini di oliva, con particolare riferimento agli operatori della filiera (produzione, trasformazione e confezionamento), alla sfera della
divulgazione pubblica e privata e alla ristorazione.
160
L’attività teorico-pratiche, consistente in lezioni frontali e in prove d’assaggio
sono state espletate nei locali comunali messi a disposizione dale amministrazioni
di Ribera e Caltabellotta e presso il palazzo Inycon di Menfi, all’interno di locali
allestiti per la trattazione della lezioni frontali e per lo svolgimento delle 16 sessioni di assaggio dei difetti e dell’amaro, come previsto dalla Circolare ministeriale n.
5 del 18/06/1999.
Le attività si sono svolte tenendo conto delle esigenze dei docenti e dei partecipanti secondo orari e calendari che hanno favorito il buon svolgimento delle lezioni e il grado d’attenzione dei discenti.
Descrizione dell’attività svolta
Come programmato, i corsi sono iniziati con l’identificazione e la registrazione
dei partecipanti.
Le lezioni frontali hanno avuto inizio con l’intervento del direttore del corso che
ha trattato dell’analisi sensoriale, degli obiettivi e del ruolo dell’assaggiatore nella
attività di gruppo (Panel), oltre alle procedure per il corretto svolgimento delle prove
di riallineamento.
Definite le procedure operative anche con il personale esperto, sono stati preparati i campioni base per lo svolgimento delle prove sui tre difetti - rancido, riscaldomorchia e avvinato - e per l’attributo dell’amaro, da replicare quattro volte per complessive sedici prove.
Con la presentazione del primo difetto si è dato inizio alla prima prova di riallineamento, che ha aperto gli assaggi per la valutazione dell’attitudine sensoriale dei
partecipanti.
Le sedici prove di riallineamento si sono susseguite durante i cinque giorni del
corso, fino al loro completamento, sotto la guida del gruppo di esperti.
Il contenuto delle lezioni frontali è stato il seguente:
1.
2.
161
introduzione all’analisi sensoriale; elementi di fisiologia degli organi di
senso; le sensazioni e i meccanismi di percezione degli stimoli, il metodo di
valutazione organolettica degli olio vergini ed extra vergini d’oliva, il
Reg. (CEE) n. 2568/91 e successive aggiunte e modificazioni, il Reg. (CE)
n. 796/02 e il Reg. (CE) n. 640/08; il vocabolario specifico; la definizione e
il riconoscimento degli attributi sensoriali in oli vergini d’oliva; i pregi e i
difetti degli oli; l’approccio all’assaggio degli oli vergini d’oliva; la valutazione degli attributi fruttato, piccante e amaro; la scheda di valutazione
degli oli vergini di oliva; la degustazione guidata del primo del olio vergine
di oliva.
le componenti principali del frutto e la composizione chimica dell’olio vergine d’oliva; la classificazione degli oli d’oliva; l’influenza delle tecniche di
lavorazione delle olive sulle caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche
3.
4.
5.
degli oli; la centralità del frantoio; i processi ossidativi delle sostanze grasse; la conservazione dell’olio.
le origini e diffusione dell’olivo; del patrimonio autoctono siciliano; della
biodiversità; delle cultivar di olivo siciliane e dei relativi caratteri morfofisiologici e della loro influenza sulle caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche dell’olio; dei sistemi di qualità nell’imprese olivicolo-oleraria,
della definizione di qualità (la qualità sufficiente, buona ed eccellente);
della tipicità e delle produzioni a marchio regolamentato DOP, IGP e BIO;
delle denominazioni d’origine: normativa vigente e la certificazione; degli
oli extra vergini di oliva a DOP della Sicilia.
la commercializzazione dell’olio d’oliva, la normativa comunitaria e
nazionale in materia di etichettatura; il sistema dei controlli per i prodotti
agroalimentari di qualità; il regime sanzionatorio per le inadempienze
formali e per le frodi.
alimentazione mediterranea e del ruolo dell’olio d’oliva nella dieta, degli
aspetti nutrizionali e del valore salutistico dell’olio extra vergine di oliva.
Le lezioni frontali si sono concluse con un ampio cenno sulla caratterizzazione
organolettica degli oli di oliva secondo il metodo di definizione del profilo sensoriale documento COI/T. 22/Doc. 20 e con la verifica generale e riepilogativa di tutti gli
argomenti trattati con relativa valutazione dei candidati.
I corsi sono stati svolti secondo quanto previsto dal programma approvato
dell’Assessorato regionale agricoltura e foreste, Dipartimento Interventi Strutturali,
Servizio V (Produzione Vegetale e Impianti Agro-industriali), Unità Operativa 24
(Comparto olivicolo).
Le prove previste di riallineamento e verifica sono state superate positivamente
da tutti i partecipanti che hanno conseguito l’attestato d’idoneità fisiologia per l’assaggio di oli vergini ed extra vergini di oliva, propedeutico all’inizio della fase di
formazione, come previsto dalla C.M. n. 5 del 18-6-1999 del Ministero per le
Politiche Agricole e Forestali.
A conclusione dei tre corsi il 28 febbraio 2011 si è tenuta un’azione di diffusione dei dati presso Azienda Campo Carboj (ESA), Menfi-Castelvetrano, l’Azienda
agricola Titone, Loc. Locogrande, Trapani, Agriturismo Piana di Borromeo Strada
Marsala – Fulgatore, 10, Trapani.
162
163
APROS soc. coop. / UNAPOL
Cefalà Diana (PA)
Nell’ambito del settore “operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto
valore ambientale e/o a rischio di abbandono e connessa assistenza tecnica”, l’azione si
è concentrata sugli oliveti a rischio di abbandono. Questo fenomeno è soprattutto dovuto al costante aumento del costo di mantenimento degli oliveti e del sistema agricolo in
generale. Per contro, i minori ricavi ottenuti dalla vendita dei prodotti agricoli . Questo
dualismo ha reso il fenomeno dell’abbandono, in particolare degli oliveti, un fenomeno
sempre più frequente con le conseguenze di un degrado ambientale e paesaggistico.
L’attività, quindi, ha avuto come obiettivo principale il prevenire del degrado ed il
rischio dell’abbandono; abbiamo predisposto un manifesto informativo sulla attività prevista, manifesto che è stato affisso in tutte le sedi periferiche dell’Apros soc. coop. e centri di raccolta di questo sportello del CAA-ACLI.
In seguito sono stati individuati gli oliveti a rischio e, contattate le aziende, abbiamo
concretizzato un recupero complessivo di ettari 13.65.58 e numero 1587 piante di ulivo.
Sono state interessate n. 7 diverse aziende agricole ricadenti nel territorio dei comuni di
Bagheria, Caccamo, Cefalà Diana, Godrano, Marineo, Mezzojuso, Villafrati.
Per dare visibilità alle attività avviate abbiamo provveduto ad allocare, nel territorio
interessato, dei cartelloni promozionali riportanti gli estremi del Regolamento
Comunitario 867/08, il logo degli Enti finanziatori e dell’Ente terzo attuatore.
Risulta opportuno evidenziare che le aziende oggetto dell’intervento di recupero
ambientale ricadono in zone di alto valore paesaggistico ed ambientale; infatti si è voluto anche evitare pericolo di incendi, fenomeni di erosione e smottamento del suolo nonché la deturpazione di paesaggi tradizionali dove l’olivicoltura riveste un ruolo fondamentale.
Tutti i lavori sono stati compiuti in economia ed affidati, per la realizzazione, agli
stessi produttori sotto l’assistenza dell’agronomo dell’Associazione il quale ha curato
anche ogni singolo progetto preliminare per l’attuazione delle opere di ripristino necessarie. In questo modo si è ottenuto un a forte riduzione dei costi anche per l’impiego di
attrezzature proprie.
Abbiamo provveduto, con l’impiego di nostri dipendenti, a documentare tutta l’attività sia per ogni singolo produttore che per ogni singolo intervento in corso di realizzazione . Le sopraccitate località sono state documentate, con foto e video, anche prima e
dopo l’intervento in modo da evidenziare l’opera meritoria attuata.
Tale operatività è stata raccolta in un DVD divulgativo.
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In relazione all’attività 2.a “Operazioni collettive di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e/o rischio di abbandono e connessa assistenza
tecnica”, le azioni svolte hanno previsto interventi collettivi al fine di recuperare e
prevenire fenomeni di degrado o abbandono dove l’olivicoltura ha assunto un’importanza notevole per il paesaggio.
E’ stata prestata grande attenzione alle varietà di olivo autoctone, quali la
Cerasuola, la Biancolilla e la Nocellara Del Belice, all’età delle piante, al tipo di
impianto e alla situazione vegetativo - produttiva delle stesse.
Nelle aziende dopo aver pianificato tutte quelle tecniche agronomiche necessarie
per il mantenimento e la salvaguardia degli oliveti presenti, sono iniziati i lavori di:
potatura, spollonatura, decespugliamento, concimazione, trinciatura e fresatura del
terreno, interventi fitosanitari a basso impatto ambientale, il tutto sotto il controllo
dei nostri tecnici.
I lavori vengono effettuati direttamente dai titolari delle aziende con lavoro proprio e/o familiare.
Per il secondo anno di attività, abbiamo coinvolto n. 25 aziende, per una superficie complessiva di oltre 32 Ha, ed oltre n. 5.200 piante, ubicate nelle province di
Palermo, Trapani e Agrigento.
Abbiamo provveduto a divulgare materiale grafico e illustrativo per la pubblicazione e diffusione delle finalità del programma.
Inoltre con il materiale durevole acquistato da Unapol, si sta provvedendo, con
l’ausilio dei nostri tecnici, ad organizzare operazioni dimostrative al fine di salvaguardare gli oliveti, e precisamente operazioni di potatura, spollonatura, decespugliamento, trinciatura e fresatura del terreno, consigliando piani di concimazioni ed
interventi fitosanitari a basso impatto ambientale.
166
In riferimento all’attività 3.a “Miglioramento delle condizioni di coltivazione,
in particolare con la lotta contro la mosca dell’olivo, di raccolta, di consegna e
di magazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza
tecnica”, le azioni da noi svolte hanno previsto l’individuazione di n. 20 aziende
pilota, con una estensione totale di oltre 43 Ha e più di 8.700 piante di ulivo, con i
relativi campi di osservazione, dove sono state installate delle trappole a feromoni,
da noi acquistate a nostro carico e non rendicontate nel Reg CE 867/08, in quanto le
direttive della Regione Sicilia vietano di acquistarle a carico del Regolamento in
oggetto onde evitare la sovrapposizione con il PSR Sicilia, per la cattura ed il monitoraggio della mosca.
In dette aziende si è provveduto all’individuazione di piante spia, dove oltre ad
istallare le trappole, sono stati prelevati campioni di drupe, trasportati con appositi
frigo portatili per l’individuazione dello stato fitosanitario delle stesse, non ché del
grado di infestazione del parassita.
Nell’arco di tutti i mesi estivi siamo stati in grado di fornire tempestivamente agli
olivicoltori, i dati necessari per la difesa della produzione, in modo da ottenere una
produzione sana.
Abbiamo messo a disposizione di tutte le aziende il nostro personale tecnico e
l’atomizzatore, acquistato con la seconda annualità dall’UNAPOL, al fine di indicare alle aziende quando, cosa e in che modo trattare gli oliveti, al fine di migliorare
la qualità delle olive e di conseguenza dell’olio ottenuto.
Nei casi dove ci sono stati forti attacchi parassitari si è consigliato di fare trattamenti a base di insetticidi a basso impatto ambientale con particolare attenzione per
gli oliveti a conduzione biologica, indicando prodotti a base di Piretro o Bacillus
Thuringensis.
Abbiamo ogni quindici giorni emesso bollettini fitosanitari, e abbiamo provve-
167
duto a stampare materiale informativo e illustrativo al fine di raggiungere gli obbiettivi programmati.
A partire dai mesi estivi, su dette aziende, le azioni da noi intraprese, sono state
volte all’introduzione di nuove tecniche per la semplificazione della raccolta e stoccaggio delle olive, del trasporto e stoccaggio dell’olio in azienda, al fine di ottimizzare i tempi fra le varie fasi migliorando lo stato fitosanitario delle piante e delle
drupe, ottenendo così una migliore qualità dell’olio.
Per quanto riguarda l’efficacia del programma possiamo affermare, che valutando i dati raccolti nelle singole aziende, dove sono stati effettuati le rilevazioni e i
susseguenti trattamenti antiparassitari, sempre dietro una stretta collaborazione tra
olivicoltore e tecnico, si è riscontrata una forte riduzione della presenza dei parassiti ed inoltre si è potuto osservare che lo stato vegetativo delle piante e lo stato sanitario delle olive è risultato migliore che in passato.
Dette azioni da noi svolte hanno avuto un riscontro positivo sugli olivicoltori, i
quali hanno abbandonato la classica pratica colturale dei trattamenti a calendario, o
del non trattamento, e sono passati ai trattamenti mirati usando principi attivi a basso
impatto ambientale, ottenendo così un notevole miglioramento della qualità del prodotto e meno rischi per l’ambiente e per la salute degli stessi.
I nostri tecnici, hanno operato con grande professionalità, attuando un lavoro
minuzioso e scrupoloso nell’ambito di tutte le fasi produttive, di trasformazione e
magazzinaggio del prodotto, ottenendo risultati più che soddisfacenti.
Abbiamo inoltre provveduto a stampare materiale grafico e illustrativo per la
pubblicazione e diffusione delle finalità del programma.
168
8
Tracciabilità, certificazione e tutela della qualità dell’olio d’oliva e
delle olive da tavola
8.1 Attività 4 a) Progettazione e applicazione di sistemi di rintracciabilità di
filiera certificati ai sensi della norma UNI EN ISO 22005:08 e conformi
al reg. (CE) 178/2002
La presente attività è volta principalmente a sviluppare, ampliare ed aggiornare
il sistema di rintracciabilità UNI 22005:2008 adeguandolo alle nuove esigenze
emerse in termini normativi, metodologici e funzionali, e favorendone l’allestimento in un numero di Aziende primarie e di trasformazione significativamente rappresentativo del panorama UNAPOL.
Tale azione si suddivide in 9 fasi. Nel corso della seconda annualità sono state
avviate e concluse le seguenti fasi:
- Fase 8: Esecuzione delle Verifiche Ispettive;
- Fase 9: Assistenza tecnica durante l’iter di certificazione.
Le attività avviate nel corso della seconda annualità che proseguiranno nel terzo
anno sono:
-
Fase 1 : Adeguamento Normativo;
Fase 7 : Implementazione del Sistema di Rintracciabilità.
Le attività concluse nel corso della prima annualità sono:
- Fase 2: Progettazione, sviluppo e implementazione di un sistema di gestione
di rintracciabilità delle acque di vegetazione;
- Fase 3: Progettazione e sviluppo della funzione SECUROIL interoperativa
tra le varie Aziende/Organizzazioni di filiera;
- Fase 4: Progettazione e sviluppo modulo comunicazione;
- Fase 5: Redazione della documentazione di sistema;
- Fase 6: Formazione dei tecnici.
Per le attività svolte in queste fasi si rimanda alla relazione annuale del I anno.
169
Subappaltatore
F ase
N on A vviata
A vviata
C onclusa
Fase 1
Fase 2
Fase 3
Fase 4
AREA Srl
Fase 5
Fase 6
Fase 7
Fase 8
Fase 9
Di seguito si riporta il dettaglio delle fasi di attività concluse nel corso della
seconda annualità.
Fase
FASE 1: Adeguamento normativo
FASE 7: Implementazione del
Sistema di Rintracciabilità
FASE 8: Esecuzione delle Verifiche
Ispettive
FASE 9: Assistenza tecnica durante
l’iter di certificazione
Attività svolte o in corso
-
Adeguamento del Sistema di Rintracciabilità alle nuove normative
comunitarie in materia di rintracciabilità e tutela dei consumatori. In
particolare sono prese in considerazione le nuove disposizioni comunitarie in
materia di indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta dell’olio vergine
ed extravergine di oliva (Reg. CE 182/2009 che modifica il Reg. CE
1019/2002).
-
Adeguamento del Sistema di Rintracciabilità alle circolari dell’Agenzia per le
erogazioni in Agricoltura (AGEA) ACIU.2010.29 del 14/01/2010 e
ACIU.2010.259 del 08/04/2010, che disciplinano le modalità operative alle
quali i frantoi e gli operatori di filiera, confezionatori e commercianti di olio
allo stato sfuso, devono attenersi per la trasmissione e la registrazione delle
informazioni necessarie all’attività di controllo dell’Ispettorato Centrale per il
controllo della qualità dei prodotti agroalimentari e repressione frodi
(ICQRF) tramite opportuni servizi, resi disponibili sul sito web del SIAN.
-
Individuazione di 5 aziende pilota presso le quali implementare il Sistema;
-
Consegna della documentazione necessaria per l’adesione al Sistema di
Rintracciabilità;
-
Assistenza sul campo agli operatori coinvolti;
-
Individuazione di altri 5 potenziali aziende pilota presso le quali
implementare il Sistema di rintracciabilità.
-
Verifica dell’effettivo stato di applicazione del Sistema di Rintracciabilità
presso gli operatori individuati;
-
Verifica di conformità del Sistema di Rintracciabilità ai requisiti definiti
dalla norma di riferimento UNI EN ISO 22005:2008.
-
Individuazione dell’Ente di Certificazione accreditato (CSQA);
-
Realizzazione di verifiche ispettive di parte terza previste per la certificazione
di conformità alla norma di riferimento UNI EN ISO 22005:2008;
-
Assistenza tecnica alle organizzazioni coinvolte durante l’iter di
certificazione;
-
Certificazione di tre prodotti della filiera UNAPOL (olio di oliva
extravergine, Olio di oliva vergine e Olio di oliva lampante).
170
8.2
Attività 4.b) Realizzazione ed applicazione pratica di sistemi di certificazione volontaria della qualità basati su un sistema di analisi del
rischio e di punti critici di controllo.
Lo scopo di tale attività è certificare 4 tipologie di olio d’oliva ottenute nel rispetto dell’analisi del rischio e dei punti critici di controllo dei relativi processi produttivi. Per fare ciò è necessario elaborare le relative norme tecniche oggetto di “validazione” da parte di un Ente di Certificazione.
Naturalmente tali norme tecniche devono essere elaborate sulla base dei risultati emersi dall’analisi del rischio e dall’individuazione dei punti critici di controllo
dell’intero processo produttivo.
Tale azione si suddivide in 8 fasi. Nel corso della seconda annualità sono state
avviate e concluse le seguenti fasi:
-
Fase 1: Identificazione dei prodotti e dei requisiti specifici;
Fase 2: Analisi del rischio;
Fase 3: Redazione delle norme tecniche e della documentazione correlata;
Fase 4: Aggiornamento del sistema informatico;
Fase 5: Formazione tecnici;
Fase 7: Esecuzione delle Verifiche Ispettive Interne;
Fase 8: Assistenza tecnica durante l’iter di certificazione.
La Fase 6 Implementazione sistema di garanzia, è stata avviata e terminerà nel
corso della terza annualità.
Subappaltatore
F ase
Fase 1
Fase 2
Fase 3
Fase 4
AREA Srl
Fase 5
Fase 6
Fase 7
Fase 8
171
Non Avviata
Avviata
Conclusa
Fase
Attività svolte o in corso
-
Individuazione delle tipologie di olio (Olio di oliva extravergine
monovarietale “Coratina” e Olio di oliva extravergine monovarietale
“Cerasuola”).da certificare;
-
Identificazione dei parametri qualitativi caratterizzanti i prodotti.
-
Definizione dell’analisi del rischio;
-
Identificazione delle possibili cause di non conformità in funzione dei
requisiti quali - quantitativi individuati nella Fase 1;
-
Monitoraggio delle fasi del processo produttivo ritenute critiche o a maggior
rischio per la qualità del prodotto;
-
Individuazione delle misure preventive da adottare al fine di limitare il
rischio di alterazione delle caratteristiche dei prodotti oggetto dei Sistemi di
garanzia;
-
Stesura del piano di monitoraggio dei punti critici individuati, definendone le
modalità di gestione e controllo.
-
Redazione della documentazione di supporto agli operatori coinvolti nel
Sistema (disciplinari tecnici di produzione con la definizione dei requisiti
specifici dei prodotti, procedure, riportanti le modalità di gestione delle
attività e le relative responsabilità e documentazione utile al corretto
svolgimento delle attività e dei relativi controlli).
-
Assistenza tecnica in merito alle nuove funzionalità del software e alla
documentazione redatta nella Fase 3.
-
Individuazione di 2 aziende di trasformazione pilota presso le quali
implementare i Sistemi di garanzia;
-
Individuazione di 30 Aziende agricole afferenti ai frantoi identificati;
-
Assistenza continua al fine di garantire la corretta implementazione e gestione
del Sistema di garanzia.
-
Verifica dell’effettivo stato di applicazione del Sistema di garanzia presso gli
operatori individuati;
-
Verifica conformità ai requisiti specificati nelle norme tecniche e nel Sistema
di garanzia implementato.
-
Individuazione dell’Ente di Certificazione accreditato (CSQA);
-
Realizzazione di verifiche ispettive di parte terza previste per la certificazione
di conformità alle norme tecniche di riferimento;
-
Certificazione di 2 tipologie di prodotti (Olio di oliva extravergine
monovarietale “Coratina” e Olio di oliva extravergine monovarietale
“Cerasuola”).
FASE 1: Identificazione dei prodotti
e dei requisiti specifici
FASE 2: Analisi del Rischio
FASE 3: Redazione delle norme
tecniche e della documentazione
correlata
FASE 5: Formazione tecnici
FASE 6: Implementazione sistema di
garanzia
FASE 7: Esecuzione delle Verifiche
Ispettive Interne
FASE 8: Assistenza tecnica durante
l’iter di certificazione
172
8.3
Attività 4.c) Introduzione di un’etichettatura tramite codice a barre bidi
mensionali leggibili con telefoni cellulari ed in grado di comunicare al
consumatore la tracciabilità dell’olio extravergine di oliva UNAPOL
Tale attività riguarda l’introduzione di un’etichetta adottabile ai fini di facilitare
la comunicazione al consumatore di opportune informazioni relative alla tracciabilità dell’ olio extravergine di oliva.
g
Subappaltatore
Non Avviate
Avviate
Concluse
Farm Computer System
Attività svolte o in corso
-
Pianificazione del lavoro;
-
Completamento delle analisi effettuate nel corso della prima annualità dirette all’analisi e realizzazione della
piattaforma di acquisizione dei dati dalle aziende di molitura.
-
Sviluppo del sistema con accesso riservato per il singolo frantoio e di quello diretto a generare i codici lotto che verranno
richiamati successivamente per ottenere la composizione del lotto da mostrare al consumatore sul proprio telefono
cellulare.
-
Creazione del software a supporto della stampa delle etichette recanti i codici bidimensionali. Tale attività è consistita
nella realizzazione del software di servizio che provvede alla gestione della stampa delle etichette recanti i codici
bidimensionali. Tale applicativo si propone come una semplice interfaccia con pochi campi da compilare da parte dell’
operatore e che rende immediata la stampa su rullo delle etichette trasparenti da applicare sulle bottiglie o sulle latte di
olio pronte per il confezionamento.
-
Realizzazione di pagine mobile-oriented al fine di fornire l’ informazione sulla tracciabilità al consumatore.
L’ applicazione del codice bidimensionale nelle varie forme e possibilità (stampa diretta su etichetta, latta, etichetta
adesiva e altro), consente al consumatore, tramite l’ausilio di telefono cellulare dotato di fotocamera, applicativo
gratuito installabile o già installato sui device stessi o connessione Internet tramite il device stesso, di accedere ad un
portale mobile dedicato ad ogni singolo azienda/prodotto, nel quale può trovare diverse informazioni che riguardano
ciò che sta consumando o intende acquistare se si trova in questa fase. Leggendo il codice bidimensionale presente sulla
latta o sulla bottiglia di olio, viene presentata sul device in uso all’ utente, la scheda del prodotto stesso, e cliccando sul
link “TRACCIA PRODOTTO, accedere alla sezione in cui richiedere il controllo sul lotto riportato sulla
latta/bottiglia, ed avere in risposta ad esempio i conferenti delle olive formanti il lotto in oggetto.
-
Completamento della la fase di test per l’ importazione dei dati generati dal software di gestione e tracciabilità Securoil.
173
174
8.4
Attività 4.d) Realizzazione di un sistema informativo per il controllo del
rispetto delle norme di autenticità, qualità e commercializzazione del l’olio
extra vergine di oliva funzionale alla Borsa Merci Telematica Italiana.
Subappaltatore
Non Avviate
Avviate
Concluse
Farm Computer System
La realizzazione del progetto comporta diverse attività tuttora in corso di
esecuzione.
Attività svolte o in corso
-
Pianificazione del lavoro;
-
Realizzazione dell’interconnessione tra i sistemi Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI) e la piattaforma UNAPOL.
Nel sistema in progetto, viene data la possibilità alla società di intermediazione agricola (SAI), che pubblica le offerte
inerenti all’ olio sul mercato telematico, di poter ad esempio allegare all’ offerta anche la documentazione inerente alla
tracciabilità e / o alla certificazione volontaria, ad eventuali report di analisi organolettiche prodotte dall’ azienda di
molitura interessata.
La procedura è stata implementata consentendo la possibilità di allegare un documento in formato PDF alla singola
proposta di vendita inserita sul mercato telematico, nella piattaforma del sistema utilizzato dalla Borsa Merci
Telematica Italiana.
-
Implementazione dei web services atti a fornire risposte alle interrogazioni sui lotti . Tale attività è consistita nella
realizzazione di un applicativo lato server che espone sulla rete i web services atti a fornire dietro richiesta (SOAP
Request), la risposta in standard xml (SOAP Response).
-
Tale tecnologia consente alle aziende interessate, di mostrare i dati di tracciabilità dei lotti acquistati dai fornitori
Unapol tramite la Borsa Merci Telematica Italiana ai propri consumatori, attraverso la parte client di interrogazione
del web services. A tal scopo si è realizzato anche un documento wsdl che consente agli sviluppatori della parte client di
poter avere un’autodescrizione del servizio.
175
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Seconda annualità 2010/2011