[Il
]
Direct Costing
di Luca Vanzulli
L’ANALISI DEI COSTI NEL PROCESSO DECISIONALE DELLE PMI
In uno scenario sempre più competitivo e complesso, il monitoraggio e l’analisi dei costi
rappresentano un aspetto molto rilevante ai fini decisionali; lo scopo del presente
articolo è quello di mostrare l’efficacia di un’analisi di convenienza economica basata
sui costi variabili con riferimento ad una PMI e nell’ipotesi di orizzonte temporale di
breve periodo; in particolare, si porrà enfasi, attraverso un esempio pratico su come
procedere alla valutazione dei prodotti/servizi più redditizi. La relazione esistente tra
costi e volumi di produzione si fonda sul concetto di variabilità dei costi al variare del
volume di produzione/erogazione di servizio dell’azienda; in particolare:
I costi fissi non subiscono
variazioni, almeno entro
certi limiti della massima
capacità
produttiva
o
commerciale stabilita dal
management, al variare
della
produzione:
nel
medio lungo termine, costi
classificati
come
fissi
nell’ambito
di
un
determinato volume di
produzione, possono subire
delle variazioni (andamento a scalini).
I costi variabili variano al variare del volume di produzione; esistono tuttavia diversi
fenomeni di variazione:
1. crescita più che proporzionale
all’aumento dei volumi di
produzione/vendita
2. crescita meno che proporzionale
all’aumento
dei
volumi
di
produzione/vendita
(presenza
di
economie di scala)
3. crescita
proporzionale
all’aumento dei volumi di
produzione/vendita (presenza
di economie di scala)
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Il Direct costing: alcuni cenni
Dalle suddette nozioni, si evince che il concetto di costo variabile è legato all’utilizzo
delle risorse secondo una logica di flessibilità: il volume di produzione/vendita richiesto
dal mercato è quello che determina il livello di risorse da utilizzare (dimensionamento
delle risorse in base al fabbisogno).
Il monitoraggio dei costi ha come punto di partenza la definizione di una metodologia di
calcolo dei costi al fine di aggregare le diverse classi di costo ad un predeterminato
oggetto di calcolo di riferimento:

Prodotto/servizio

Cliente

Business Unit

Canale di vendita

Tipologia di attività
E’ opportuno sottolineare come la scelta di configurazione di costo si riflette sulla
capacità del sistema di misurazione dei costi di supportare adeguatamente il processo
decisionale e strategico dell’azienda.
In particolare, se si considerasse la realtà di una PMI, considerando un’ipotesi di
processo decisionale operativo proiettato nel breve periodo, ciò comporterebbe la
necessità di una prevalente richiesta informativa basata sui costi di tipo diretto (I costi
fissi nel breve periodo tendono a non subire variazioni di rilievo).
La definizione di una configurazione di costo in cui sono imputati all’oggetto di calcolo
finale solamente gli elementi di costo classificati come diretti o variabili, è denominata
Direct Costing e si distingue in Direct Costing Semplice (DCS) e Direct Costing Evoluto
(DCE).
Il Direct Costing semplice
Nel Direct Costing Semplice, la grandezza di riferimento da tenere in considerazione è
rappresentata dalla differenza tra ricavi di vendita e costi variabili; il risultato
economico che si ottiene è comunemente denominato margine di contribuzione e può
essere distinto tra:

margine di contribuzione industriale (Ricavi Vendita meno Costi variabili di
produzione sia diretti che indiretti); esempi di costi variabili diretti sono la Mod,
le materie prime o altri componenti; altresì per costi variabili indiretti si
potrebbe considerare l’energia elettrica o altri materiali di consumo.

1°margine di contribuzione aziendale (margine di contribuzione
industriale meno Provvigioni o altri costi di vendita (esempio costi sostenuti per
il business development).
Il margine di contribuzione rappresenta un indicatore di economicità: se risulta positivo
conviene produrre quel determinato prodotto o servizio altrimenti è decisamente meglio
rivedere la propria strategia produttiva.
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SERVIZIO A
A
SERVIZIO B
SERVIZIO C
Ricavi
Costi
Margine di
Contribuzione
industrale
Provvigioni
lI° Margine di
1Contribuzione
aziendale
Margine di
contribuzione
totale
Costi fissi di
struttura
amministrativi
REDDITO OPERATIVO
Fig1: Processo di calcolo del Direct Costing Semplice
Ma i costi fissi? Il metodo presta particolare attenzione ai soli costi variabili, mentre
considera i costi fissi da sottrarre al totale complessivo del margine raggiunto.
Il Direct Costing evoluto
Una variazione del suddetto metodo è rappresentato dal Direct Costing evoluto, che
tende a considerare i costi fissi specifici distinti per linea di business/prodotto/servizio.
Oltre ai precedenti margini di contribuzione descritti, si determina un 2° margine di
contribuzione aziendale (differenza tra I° margine di contribuzione aziendale e costi
fissi specifici).
I costi fissi specifici possono essere sia di natura commerciale e industriale (determinati
materiali di consumo utilizzati specificatamente per una linea di servizio), sia
amministrativi.
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SERVIZIO A
1SERVIZIO B
lSERVIZIO C
Ricavi
Costi
variabili
Margine di
Contribuzione
1industrale
Provvigioni
lI° Margine di
1Contribuzione
aziendale
Costi fissi specifici
2° Margine di
Contribuzione
aziendale
lMargine di
contribuzione
totale
lCosti fissi di
1struttura
amministrativi
REDDITO OPERATIVO
Fig. 2: Processo di calcolo del Direct evoluto
Direct Costing: oltre ogni limite?
La metodologia del direct costing presenta alcuni vantaggi ma anche alcuni limiti:
Vantaggi
Limiti
Riduce il problema di imputazione dei
costi all’oggetto di calcolo finale
Incompletezza dell’informazione per le
decisioni di natura strategica
La Contabilità analitica è di più
semplice impostazione
E’ molto efficace nelle analisi di
convenienza economica di breve
periodo
Inadeguato in analisi di medio lungo
periodo
Presuppone un’adeguata conoscenza
nella distinzione dei costi fissi e
variabili
Supporta le decisioni in ottica di
definizione dei mix produttivi
Non consigliato in situazioni
organizzative estremamente complesse
Garantisce un’elevata oggettività dei
risultati ottenuti
Presuppone bassi costi di
implementazione
Per comprendere meglio la logica di questa metodologia, nell’allegato viene presentato
un semplice caso pratico in excel.
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L’azienda Alfa opera nel settore della consulenza finanziaria e fornisce alla propria
clientela, prevalentemente italiana, quattro differenti servizi. L’obiettivo dell’esempio
è quello di evidenziare la redditività dei diversi servizi attraverso l’applicazione del
Direct Costing Evoluto.
Tra i costi variabili sono stati considerati i costi di MOD necessari per poter evadere il
servizio ed eventuali altri costi derivanti dalla necessità di utilizzo di servizi on line
necessari per il reperimento di informazioni e dati economici.
Il file è costituito da un foglio dati dove sono
riepilogate le vendite dell’anno, il numero di
personale dedicato all’erogazione del servizio, i
costi variabili, la percentuale di provvigioni, i costi
di struttura e amministrativi.
Il foglio denominato Direct costing pone enfasi
sull’applicazione
dell’omonimo
metodo
e
contiene un semplice conto economico suddiviso
per servizio e finalizzato sulla determinazione del
margine di contribuzione industriale e di quelli
aziendali. Infine, si procede ad un’analisi dei
margini per verificare se sono risultati in linea con
i target stimati ad inizio anno.
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Il Direct Costing evoluto