I
Attilio Danese - Giulia Paola Di Nicola
Cortile dei gentili
1
L’idea e il bilancio
Parte I
• L'idea del “Cortile dei
Gentili”, è stata di Benedetto
XVI, che ha usato una
espressione nuova, ma che trae
origine dalla lezione conciliare
sul dialogo della Chiesa nel
mondo contemporaneo.
• "Al dialogo con le religioni –
ha detto porgendo gli auguri
natalizi alla curia romana, il 21
dicembre 2009 – deve oggi
aggiungersi il dialogo con
coloro ai quali Dio è
sconosciuto".
“Non abbiate paura!
Sulla
strada
che
percorrete
insieme
verso
un
mondo
nuovo, siate cercatori
dell’Assoluto
e
cercatori di Dio, anche
voi per i quali Dio è il
Dio ignoto”.
Il Cortile dei gentili
era un vasto spazio
vicino al tempio di
Gerusalemme,
destinato
alle
discussioni fra giudei
e non giudei (i
«gentili»,
nel
linguaggio biblico).
• Il Cortile dei gentili era un
vasto spazio vicino al tempio
di Gerusalemme, destinato
alle discussioni fra giudei e
non giudei (i «gentili», nel
linguaggio biblico).
• Vi avevano accesso tutti i
popoli, e non solo gli Israeliti,
per pregare il Dio a loro
ancora sconosciuto anche se
non
potevano
accedere
all’interno del tempio e
celebrare quindi pienamente il
mistero come facevano i
circoncisi, gli appartenenti al
popolo eletto.
• Gesù aveva cacciato di là i
cambiavalute e i venditori di
colombe, rovesciandone i
tavoli come racconta il
Vangelo.
•
Il “Cortile”
• Secondo il profeta Isaia, il
tempio doveva essere un
luogo di preghiera per tutti
i popoli (“Il mio tempio si
chiamerà casa di preghiera
per tutti i popoli”). Isaia
annuncia il Dio vero ed
unico (“Io sono il primo e io
l’ultimo, fuori di me non vi
sono altri dei”) non idoli
fabbricati dagli uomini
creati
apposta
per
rassicurare dalle paure
(“Chi fabbrica un Dio o
fonde un idolo senza
cercarne vantaggi?”).
Un tempio per tutti
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