CORTILE DEI GENTILI
Incontro e confronto tra credenti di varie fedi, atei,
agnostici e persone in ricerca
Unità pastorale Sacro Cuore di Gesù e di Maria – SS. Giovanni di Dio e Giusto
Arcidiocesi di Gorizia
STORIA
Promotrice dell'iniziativa è stata Serena Visintin, aiutata e sostenuta fin da subito da Luigi Biasioli,
con il successivo coinvolgimento di don Sergio Ambrosi, di don Nicola Ban e di tutta l'Unità
Pastorale.
Il progetto è nato dall'esigenza di trovare una via di dialogo con gli atei e gli agnostici; c'era la
volontà di conoscere meglio un modo di pensare totalmente opposto a quello cristiano e di far
conoscere la fede cristiana attraverso la testimonianza sincera e diretta. A questo si è aggiunto il
desiderio di capire meglio altre fedi e di aiutare chi è in ricerca a trovare la propria strada spirituale.
Il fine non è la conversione dei non credenti, ma la conoscenza reciproca. All'insegna del rispetto
per le rispettive idee, senza prevaricazione, frecciate cattive, sarcasmo e prese in giro. Tutto parte
dall'ascolto e dall'accoglienza reciproca, pur nella diversità (a volte totale).
Il Cortile dei Gentili è cominciato il 4 settembre 2012; all'inizio solo come gruppo online su
Facebook (con impostazione “segreto” per proteggere le rispettive confidenze), poi anche come
Cortile “reale” in un luogo neutrale, al di fuori della Parrocchia (due volte in un bar e le altre tre
volte in un salone da parrucchiera).
Per una serie di coincidenze si è cominciato e poi continuato a realizzarlo il giorno 22 (22/11/2012
– 22/1/2013 – 22/4/2013 – 22/10/2013 – 22/1/2014 e il prossimo sarà il 22 aprile); in media ogni
2-3 mesi. Si sono affrontati vari argomenti: 1) il viaggio inteso come scoperta di se stessi o di Dio
(per due incontri), 2) Dio esiste o no? Perché credo, perché non credo?, 3) Chi è Gesù secondo me?
chi è Gesù per me?, 4) Cosa cambia nella vita se si ha fede oppure no?, 5) Il prossimo argomento
sarà: il fanatismo.
I temi del dibattito sono sempre stati scelti da Serena e Luigi, ma per il prossimo incontro di aprile
si è deciso di leggere tutti lo stesso libro (“Contro il fanatismo” di Amos Oz) e poi di discuterne
assieme.
Ad ogni incontro sono venute circa una decina di persone, mentre su Facebook sono in 37.
I membri del Cortile sono in prevalenza di Gorizia e dintorni, ma non tutti, c'è qualcuno della Sicilia
e altri del Centro e del Nord Italia.
All'inizio erano solo laici, ma, aumentando le domande teologiche da parte degli atei e di chi è in
ricerca, ci si è accorti che era necessario chiamare nel Cortile virtuale qualche sacerdote, qualche
esperto in materia. Attraverso un sondaggio, è venuto fuori che tutti (atei e credenti) accettavano
sacerdoti, purché non conosciuti (e quindi non di queste parti) e molto aperti e moderni (che non
avessero come fine palese o nascosto di convertire gli atei), pronti all'ascolto, al dialogo sincero e a
mettersi in gioco. Anche in questo caso per varie coincidenze, sono quindi entrati nel Cortile tre
sacerdoti (uno molto attivo e gli altri due ancora stanno osservando).
Non essendo del Friuli non possono partecipare al Cortile reale. Ma, per il momento, questa è la
strada migliore perché un sacerdote potrebbe involontariamente far sentire a disagio un ateo. E
questo non lo si vuole. Tutti devono potersi sentire bene, tranquilli e rispettati nella loro identità.
I Gentili sono persone di varia età, dai trent’anni ai settanta, con una prevalenza di quarantenni; c'è
chi è pensionato, chi fa la casalinga, chi l'insegnante, chi il libero professionista, chi il giornalista, chi
il soldato...; la maggioranza sono cristiani cattolici (alcuni praticanti altri no), poi ci sono due
cristiani evangelici, un buddista e qualcuno in ricerca; gli atei al momento sono 5.
Gli incontri reali serali del Cortile sono sostenuti a distanza da un gruppetto di persone (laici e
sacerdoti) che pregano in quel momento per la riuscita dell'iniziativa. E questo è di grande aiuto.
CAMPO DI INTERVENTO
Dialogo, testimonianza e fratellanza.
SOGGETTI COINVOLTI NELL'INIZIATIVA
Laici, sacerdoti, parrocchia.
SOGGETTI DESTINATARI
Laici.
FINALITÀ DELL'INIZIATIVA
Dialogo e conoscenza reciproca.
STRUMENTI
Facebook e incontri reali.
FRUTTI SUL TERRITORIO
Apertura dello sguardo da parte dei credenti verso il mondo degli atei e degli agnostici; e interesse
degli atei verso il mondo dei credenti.
EVENTUALI DIFFICOLTÀ E CRITICITÀ INCONTRATE
All'inizio è stato molto difficile trovare una linea di dialogo con gli atei, perché temevano di voler
essere evangelizzati e convertiti a forza; anche il linguaggio usato da noi credenti era
incomprensibile per gli atei e questo ha creato molte difficoltà.
EVENTUALI PROPOSTE PER SUPERARE IL NODO PROBLEMATICO
Poi, nascendo fra tutti i membri del gruppo dei legami di conoscenza affettuosa o di amicizia, si
sono venuti incontro: il linguaggio dei credenti si è modificato, semplificato, modernizzato e gli atei
hanno capito che non si voleva convertire nessuno, ma solo offrire una testimonianza e
comprendere sinceramente il loro punto di vista. Dal canto loro, gli atei hanno deposto le armi e
hanno cominciato ad ascoltare con interesse.
Inoltre, solo su Facebook (perché viene più facile la confidenza), si è allargata la sfera degli
argomenti: dalla religiosità alla spiritualità e poi all'interiorità, alle proprie esperienze personali;
online ognuno risponde a domande sulla vita, sui sentimenti, sulle emozioni... si va a fondo in sé
stessi, si cerca di conoscersi meglio, di sondare il proprio “Io” in tutte le sfaccettature, partendo da
ciò che si ha in comune (le emozioni, i sentimenti, le esperienze di sofferenza e di gioia): il cuore è
lo stesso. E, mettendo a confronto le risposte, lo si capisce benissimo.
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Il dialogo con gli atei non solo è possibile ma è necessario; si devono abbattere certi pregiudizi e
preconcetti esistenti in entrambi gli schieramenti; si deve trovare una strada per dialogare e lavorare
assieme. Ciò è possibile partendo dalla conoscenza reciproca, attraverso l'accoglienza, il rispetto e
l'ascolto sincero. Con pazienza e buona volontà. Sono molte, è vero, le cose che dividono, ma
ancora di più quelle che uniscono. Ed è importante mantenere vivo anche il dialogo con gli
agnostici e con le altre fedi, oltre che offrire una guida a chi è ancora incerto su che strada prendere.
PROSPETTIVE
Allargare sempre di più il gruppo che si è formato, per permettere ad ancora più persone di far
conoscere liberamente il proprio pensiero e/o la propria fede; creare un ambiente di pace e dialogo
fra persone che spesso si scontrano con odio e violenza; realizzare una vera fratellanza e quella
nuova umanità che tutti sognano.
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