Open Access in Italia tra passato e futuro: sfide e opportunità Antonella De Robbio WorkShop Bibliosan 2013 Ricerca biomedica e pubblicazione dei risultati: la sostenibilità dell’Open Access mercoledì, 4 Dicembre 2013 Auditorium Ministero della Salute Lungotevere Ripa, 1 – Roma di cosa parliamo quando parliamo di OA… • Il termine nasce e si sviluppa da un movimento internazionale sorto nel Nuovo Messico a Sata Fè nel 1999 e giunto in Europa qualche anno dopo (Budapest 2002, Berlino 2003) e affermatosi anche in Italia (Conferenza di Messina, 2004) • L’Open Access si riferisce al mondo della ricerca e alla sfera dei contenuti digitali • incoraggia scienziati, ricercatori e studiosi a disseminare i propri lavori di ricerca rendendoli liberamente accessibili. • Lo scopo dell’Open Access è rimuovere ogni barriera economica, legale o tecnica all’accesso dell’informazione scientifica, ciò al fine di garantire il progresso scientifico e tecnologico a beneficio di tutta la collettività. Vantaggi dell’Open Access • • • • per gli autori: maggiore visibilità e impatto per i propri lavori (fino al 300% in più in certe aree disciplinari); possibilità di nuove metriche di valutazione dell’impatto alternative all’Impact Factor; per i ricercatori: maggiore facilità di accesso ai dati e ai risultati della ricerca rispetto agli articoli accessibili solo a pagamento; possibilità di sfruttare appieno nuove tecnologie quali il text-mining e il data-mining; per le biblioteche: possibile risposta alla crisi dell’aumento vertiginoso dei prezzi degli abbonamenti, che, parallelamente alla diminuzione dei budget, riducono sempre più il numero dei titoli che è possibile offrire agli utenti; per le Università: – maggiore visibilità per i propri ricercatori; – possibili economie di scala sui costi degli abbonamenti; – razionalizzazione dell’anagrafe della ricerca se collegata all’archivio istituzionale [link interno alla pagina IR] • • per gli editori: maggiore impatto, visibilità, usabilità, e di conseguenza maggiori indici di citazione [MA NON PER TUTTI … ] per gli enti di finanziamento: maggiore ritorno sugli investimenti garantiti dalla massima disseminazione dei risultati della ricerca (cfr. la Raccomandazione 2006 dell’OECD, Organization for Economic Cooperation and Development) Nascita infrastruttura tecnica Standard e protocolli SantaFé, 1999 Sottoscritta da 460 Organizzazioni al 1 dicembre 2013 Noi della comunità KURENAI Kyoto University Research Information Repository siamo orgogliosi di sottolineare che il nostro repository giapponese fornisce in accesso aperto la versione finale d'autore dei lavori originali del Professor Shinya Yamanaka, a cui quest'anno è stato assegnato il Premio Nobel per la Medicina e Fisiologia. In particolare si segnala che il suo lavoro di ricerca chiave – Induction of pluripotent stem cells from adult human fibroblasts by defined factors, pubblicato su "Cell" il 30 nov 2007 – e che ha determinato l'assegnazione del Premio- è stato depositato in KURENAI il 22 feb 2008 nella collezione del Center for iPS Cell Research and Application dell'Università di Kyoto. Secondo l'osservatorio di Thomson Reuters, sono proprio i lavori di Yamanaka messi in OA quelli tra i più citati del mondo, aumentando l'impatto nella comunità scientifica in modo esponenziale: H Index = 60 e oltre 36.000 citazioni ricevute, mentre il suo lavoro originario del 2006 è citato in Google Scholar da ben 6169 articoli. Le due vie dell’OA: 1. La via verde: deposito negli archivi aperti (IR o disciplinari) - [dati Sherpa/RoMeo] 2. La via d’oro: pubblicazione in riviste OA – riviste in DOAJ e strumenti per la creazione di riviste OA Italy 82 World: 2800 12 novembre 2013, versione per biologi di arXiv Biochemistry Bioengineering Bioinformatics Biophysics Cancer Biology Cell Biology Developmental Biology Ecology Evolutionary Biology Genetics Genomics Immunology Microbiology Molecular Biology Molecular Medicine Neuroscience Paleontology Pathology Physiology Plant Biology Scientific Communication Synthetic Biology Systems Biology Zoology 2012 Annual Financial Report Elsevier 68% mercato electronico 40% area biomedica Il fatturato totale 2011 ACS è stato pari a $499.8 milioni. I servizi elettronici hanno inciso per l’81% del totale, pari a $403.8 milioni. Il profitto è stato di 50milioni di $ L’Open Access è una minaccia ai profitti editoriali su modello Toll Access • Secondo un rapporto di Nature, già nel 2007, un gruppo editoriale tra cui l’ Association of American Publishers aveva ingaggiato il PR Eric Dezenhall come consulente di pubbliche relazioni, perché li aiutasse a sfidare il movimento Open Access • I consigli di Dezenhall che ha fama di essere il pit-bull delle pi-erre [affare ExxonMobil vs. Greenpeace]: – messaggi semplici “il pubblico accesso è pari alla censura governativa” – Unire le forze con gruppi ideologicamente contrari alle iniziative di accesso pubblico come la PubMed Central del NIH – approccio strategico: creare equiparazione mentale tra i modelli editoriali tradizionali e la peer review portando alla falsa percezione che OA equivale a scarsa qualità e convincere gli scienziati che “il mondo senza articoli peer-reviewed sarebbe catastrofico” • Fondazione di PRISM The Partnership for Research Integrity in Science and Medicine coalizione creata appositamente per fare campagna pubblicitaria contro le politiche OA in particolare del NIH concentrandosi su termini come garanzia di qualità, integrità e sostenibilità economica abbinate al concetto di peer-reviewed journals e editoria tradizionale. This problem is invisible, but it slows innovation, kills curiosity and harms patients. Un piccolo mondo… imperfetto • • • • Copyright La cattiva abitudine a cedere i diritti a terze parti La perdita del capitale intellettuale La mancanza di consapevolezza sul costo delle risorse elettroniche (tanto paga qualcun altro…) L’equivoco di fondo: si trova tutto su Google… Valutazione • • • • • • Scientometria? Le differenze tra aree disciplinari: i settori non bibliometrici Il perverso meccanismo dell’IF (vedi San Francisco Declaration DORA) I monopolii commerciali L’incapacità di comprendere le potenzialità degli strumenti OA per la valutazione Necessità di connessione con ANVUR Editoria italiana: 25 editori di cui 20 permettono OA 500 editori acconsentono all’uso del layout editoriale di cui 350 senza condizioni! Non è oro tutto quel che luccica! Attenzione alla via rossa: APC Article Processing Charge… non è via gold ma si tratta di un modello economico messo in campo dagli editori tradizionali per rispondere alle recenti politiche OA del governo UK… riviste ibride: problema double dipping! Attenzione alla via nera: l’insidioso fenomeno dell’editoria predatoria che, strumentalizzando l’Open Access, mira a creare un mercato parallelo: si trovano così accomunati dall'etichetta "OA" modelli economici editoriali alle volte innovativi/interessanti, altre volte che rasentano la truffa. La recente polemica a seguito dell’indagine Bohannon pubblicata su Science si focalizzava principalmente su queste riviste! Edizione 2013 della lista nera di Beall degli editori predatori, formato pdf, comprende 225 editori e 106 periodici indipendenti, incremento in due anni vertiginoso, da 18 a 225 editori e periodici in violazione di norme e codici etici. rischio di erosione dell’intero sistema dell’editoria scientifica. Jeffry Beall è stato denunciato per diffamazione • Indagine Bohannon [Science] •Articolo fasullo • 304 riviste open access • 157 accettato • 98 rifiutato • 49 non risposto • Campione solo OA • editori predatori • Politiche UK (APC) monetizzazione Un ulteriore fenomeno inquietante • • sta fiorendo un mercato nero cinese delle pubblicazioni scientifiche in 10 anni il numero degli studi made in China pubblicati ogni anno sulle riviste internazionali è quintuplicato, passando da 40.000 a quasi 200.000 – Da una parte ci sono ghostwriter e gruppi di ricerca disposti a cedere i propri dati sperimentali. – Dall’altra ricercatori poco etici disposti a pagare fino a 26.000 $ (che recuperano grazie ai finanzimenti) per sottoscrivere un articolo che poi viene pubblicato su prestigiose riviste con IF e coperte dai database citazionali – In mezzo i broker, che attraverso blog e chat offrono un campionario di lavori belli e pronti a cui mancano solo le firme degli autori. • • • Un reporter di Science ha finto di essere uno scienziato interessato a comprare una ricerca in via di pubblicazione sull’International Journal of Biochemistry & Cell Biology, una testata del gigante dell’editoria scientifica Elsevier. Dopo qualche settimana l’articolo è uscito realmente con la lista degli autori rimaneggiata. China's Publication Bazaar di Mara Hvistendahl : 5 mesi di inchiesta: risultati su Science Editoriale di Wei Yang Research Integrity in China Science 29 November 2013 http://www.sciencemag.org/content/342/6162/1035 http://www.sciencemag.org/content/342/6162/1019.full http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2012:194:0039:0043:IT:PDF La Commissione europea, sulla scia di quanto avvenuto negli Stati uniti, raccomanda agli stati membri di adottare un approccio efficace affinché “sia assicurato un accesso aperto alle pubblicazioni prodotte nell’ambito di attività di ricerca finanziate con fondi pubblici quanto prima possibile, preferibilmente subito e comunque non più di sei mesi dopo la data di pubblicazione e di dodici mesi nel caso delle pubblicazioni nell’area delle scienze sociali e umane”. L'obiettivo è rendere accessibile, entro il 2016, il 60% degli articoli scientifici su ricerche finanziate con fondi pubblici europei. I Rettori per l’Accesso Aperto • A seguito della conferenza di Messina del novembre 2004, promossa dalla CRUI, 74 atenei su 77 hanno sottoscritto la Dichiarazione di Berlino per l'Accesso Aperto alla ricerca scientifica. • “I convenuti […] dichiarano di aderire alla Dichiarazione di Berlino, “Berlin Declaration on Open Access to knowledge in the Science and Humanities” a sostegno dell’accesso aperto alla letteratura scientifica, con l’auspicio che questo gesto costituisca un primo ed importante contributo dato dagli Atenei italiani ad una più ampia e rapida diffusione del sapere scientifico.” • 75/77 atenei hanno aderito a seguito della Conferenza di Messina del novembre 2004 I tre settori dell’Open Data Raw data = dati grezzi Riuso… dati aggregati nano-pubblicazioni Dati aperti nel settore dell’informazione pubblica OpenGovernment OpenScience Grafici, tabelle, strutture molecolari, foto di proteine, Immagini scientifiche, informazioni fattuali, dati e info supplementari che si annidano dentro gli articoli scientifici annotazioni Geografici, ambientali, Demografici, elettorali, Finanziari, enti locali, Leggi, norme, sociali, Dati sicurezza… OpenBiblio Open Bibliographic Data Open bibliography Dati e Metadati Cataloghi e MetaOPAC Open Schemi di classificazione Database Open OpenRepository (IR e disciplinari) Bibliografie aperte (BibJSON) Diritto d'autore (pagina a cura di Antonella De Robbio) 10 raccomandazioni per le biblioteche per iniziare a gestire i dati di ricerca 1. Offrire supporto per la gestione dei dati di ricerca, incluse i piani di gestione dati per le richieste di finanziamento e sovvenzione, la gestione dei diritti di proprietà intellettuale e le informazioni sui materiali. 2. Impegnarsi nello sviluppo di standard di metadati e dei dati e nel fornire servizi di metadati per i dati di ricerca. 3. Creare figure di bibliotecari esperti sui “dati” sviluppando competenze professionali tra il personale 4. Partecipare attivamente allo sviluppo delle politiche istituzionali sui dati della ricerca, incoraggiando l’adozione di politiche che prevedano dati aperti, in modo appropriato all’interno del ciclo di vita del dato di ricerca. 5. Collaborare e cercare alleanze con partner come ricercatori, gruppi di ricerca, archivi e centri che gestiscono dati, per favorire un sistema infrastrutturale interoperabile per l'accesso ai dati, la loro scoperta e condivisione. 6. Supportare il ciclo di vita dei dati di ricerca, fornendo servizi per la conservazione, la scoperta e l'accesso permanente. 7. Promuovere la citazione dei dati di ricerca mediante l'applicazione di adeguati identificatori persistenti. 8. Fornire servizi di creazione e gestione di cataloghi e repository di dati, entro l’infrastruttura disponibile 9. Essere praticamente coinvolti nella gestione specifica dei dati per la ricerca 10. Offrire sistemi di archiviazione sicuri per i dati di ricerca sia statici sia dinamici in cooperazione con le unità istituzionali IT e/o cercare soluzioni di sfruttamento adeguate per servizi cloud computing The LIBER E-Science working group Social Content Curator: selezione, conservazione e archiviazione di contenuti digitali Social Pubblic Relations (SPR): derivazione da PR [attività di comunicazione, sviluppare relazioni] Expert Curation vs. Community Curation Open Access come quinta libertà “In un’Europa in movimento verso un’integrazione sempre più stretta e necessaria tra scienza e società, l’accessibilità dei contenuti, e in particolare dei dati scientifici della ricerca, riveste un ruolo strategico L’accesso aperto, gratuito, senza restrizioni e in formato interoperabile a dati e informazioni frutto delle attività finanziate esclusivamente con fondi pubblici è essenziale per rinforzare la relazione tra scienza e società, rinsaldare la fiducia collettiva nella ricerca e massimizzare anche in termini di consenso il ritorno dell’investimento pubblico in ricerca. Non è possibile rinviare oltre una risposta soddisfacente alla richiesta della ‘quinta libertà’ - libertà cioè di libera circolazione dei ricercatori e delle idee innovative - che con forza proviene dalla società civile europea” [José Manuel Barroso, presidente della CE]