Approfondire e ricapitolare
La fattoria degli animali
di George Orwell
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La fattoria degli animali di George Orwell
Introduzione
Il romanzo La fattoria degli animali è un'allegoria del totalitarismo sovietico del periodo
staliniano.
È ambientato in una fattoria dove gli animali, stanchi dello
sfruttamento dell'uomo, si ribellano per creare una società più giusta. Il
loro sogno si rivelerà illusorio perché i maiali si impossesseranno della
fattoria, stabilendo una spietata dittatura e diventando sempre più
simili all'uomo, finché persino il loro aspetto diventerà antropomorfo.
La satira verso gli ideali della Rivoluzione russa è resa ancora più diretta
dal fatto che ogni evento ed ogni personaggio descritti nel romanzo
rappresentano l'allegoria di un preciso evento o personaggio della
realtà storica sovietica. Nonostante ciò la favola di Orwell, nella quale
troviamo animali parlanti esattamente come in quelle di Esopo e Fedro,
può essere letta come un'allegoria di tutte le rivoluzioni che,
trasformandosi in regime, vengono in qualche modo tradite.
George Orwell
Orwell, di idee socialdemocratiche , combatté nella guerra civile spagnola
tra tra le file del Partido Obrero de Unificación Marxista (POUM), partito
d'ispirazione trotzkista che subì violente persecuzioni da parte delle
formazioni militari staliniste, fino alla sua soppressione da parte
delle autorità repubblicane. Dall'esperienza spagnola Orwell ricavò quella
viva ostilità nei confronti di Stalin e della sua dittatura.
La fattoria degli animali fu concepita a partire dal 1937, durante la
permanenza in Spagna, e conclusa nel 1943. Per il suo contenuto
fortemente critico nei confronti dell'Unione Sovietica, che all'epoca, in
piena seconda guerra mondiale, era alleata del Regno Unito contro la Germania nazista, Orwell
riuscì a pubblicare l'opera solo nell'agosto 1945, dopo la fine del conflitto (non bisognava
offendere l’alleato).
Trama
Gli animali della "Fattoria padronale" (Manor Farm in lingua originale), maltrattati e sfruttati dal
loro padrone, il signor Jones, vengono a conoscenza del sogno di un vecchio e saggio verro (maiale
da riproduzione) della fattoria, chiamato il Vecchio Maggiore e rispettato da tutti. In questo
sogno, gli animali sono liberi dall’oppressione dell’uomo, i soli artefici del proprio destino. Infatti Il
Vecchio Maggiore, oltre a riferire il suo sogno, fa notare a tutti gli animali della fattoria come il
loro unico nemico sia l'uomo, l'unico animale che consumi senza produrre, arrivando a formulare
questa massima: «Tutto ciò che ha quattro gambe o ali è buono, tutto ciò che ha due gambe è
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cattivo», sintetizzato dalle pecore in «Quattro gambe buono, due gambe cattivo». Per concludere
il suo insegnamento, Vecchio Maggiore insegna agli altri animali un canto intitolato Animali
d'Inghilterra, o Bestie d'Inghilterra in qualche edizione edizioni (Beasts of England in lingua
originale), che aveva appreso da piccolo e che profetizzava la liberazione degli animali in un tempo
futuro.
Il signor Jones, diventato ormai un alcolista, non si cura della fattoria, fino a quando un giorno agli
animali non viene data la razione di cibo e le mucche non vengono munte; non resistendo più, gli
animali sfondano i recinti per andare a cibarsi da soli, mentre Jones e gli altri uomini si scagliano
contro di loro. Spontaneamente, gli animali iniziano a combattere contro gli umani e riescono a
cacciarli dalla fattoria, che diventa di loro esclusiva proprietà ed è ribattezzata "Fattoria degli
Animali" (Animal Farm in lingua originale).
Ben presto, tuttavia, emerge tra loro una nuova classe di burocrati sfruttatori, formata dai maiali,
gli stessi che avevano incitato il "popolo" a ribellarsi dall'oppressore. Essi, con la loro astuzia, il loro
egoismo e la loro cupidigia si impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più
ingenui e semplici.
Tra i maiali i più potenti sono Napoleon e Palla di Neve (o Palladineve), i quali aspirano a
concentrare tutto il potere nelle loro mani.
Napoleon si circonda di un gruppo di cani come sue milizie personali. Essi scacciano Palla di Neve e
uccidono chi non si mostra d'accordo con le idee del capo.
Il dittatore, furbescamente, fa ricadere tutte le colpe sull'esiliato Palla di Neve e attribuisce a sé
tutti i meriti, come accade per il fallimentare progetto di costruzione del mulino: il crollo
dell'edificio viene fatto passare come un atto
terroristico di Palla di Neve. Napoleon tradisce
anche i suoi sostenitori come il cavallo Gondrano
(Boxer nell'originale e in alcune traduzioni), che
conduce al macello quando non è più utile ai suoi
progetti (facendo credere agli altri animali che
fosse stato portato in un ospedale e che poi fosse
serenamente morto).
Gli ideali di uguaglianza e fraternità proclamati al
tempo della rivoluzione sono traditi; i sette
comandamenti l’Animalismo, la dottrina che
sintetizzava gli insegnamenti del Vecchio
Maggiore, vengono sostituiti da un unico
comandamento: «Tutti gli animali sono uguali,
ma alcuni sono più uguali degli altri».
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I personaggi
Il Vecchio Maggiore
Il Vecchio Maggiore, Old Major nella versione originale, è un maiale rispettato da tutti gli altri
animali poiché, essendo vissuto a lungo (dodici anni), è ritenuto molto saggio. Rappresenta
sia Karl Marx che Lenin, nel senso che introduce le teorie fondamentali e gli ideali su cui la
rivoluzione si dovrà basare: l'Animalismo. Tuttavia, l'identificazione con Lenin non è totale. Il
Vecchio Maggiore, infatti, muore prima della rivoluzione, mentre Lenin guidò la Rivoluzione
d'ottobre.
Napoleon
Napoleon rappresenta Stalin. Tuttavia, egli possiede caratteristiche comuni a molti dittatori della
storia. Nonostante non abbia scrupoli morali, possiede delle qualità che lo fanno emergere
rispetto agli altri maiali, anche prima della rivoluzione. Napoleon è un opportunista e un despota,
la cui crudele determinazione compensa una certa mancanza di intelligenza.
Palladineve
Palla di Neve, Snowball nella versione originale, rappresenta Lev Trotsky. È un maiale,
rivoluzionario sincero, che viene messo in disparte da un avversario più furbo e crudele. Diventa
ossessionato dal mulino a vento e non si rende conto che gli altri animali non capiscono le sue idee
per il rinnovamento della fattoria. Napoleon caccerà Palla di Neve si impossesserà dei suoi piani
spacciandoli per propri e riverserà su di lui la colpa per ogni evento negativo che accade in seguito
all'interno della fattoria, accusandolo di tornare la notte per fare opera di sabotaggio.
Piffero (Clarinetto)
Clarinetto, o Piffero in alcune traduzioni, Squealer nella versione originale, è il maiale
propagandista di Napoleon. Si può quindi stabilire un parallelismo tra esso e il giornale
russo Pravda: rappresenta la vasta macchina mediatica che presentava una versione dei fatti
in Unione Sovietica favorevole a Stalin, così come in altre dittature. Parla per mezze verità,
omissioni e vere e proprie bugie. Egli fornisce le illusioni che aiutano i lavoratori a sopportare la
dura esistenza e lo sfruttamento da parte dei maiali. Il suo scopo è appunto quello di annebbiare la
comprensione e la consapevolezza dei fatti, in modo da prevenire ogni minaccia al potere
supremo dei maiali. La sua principale strategia è quella di diffondere la paura per il ritorno di Jones
(il fattore), facendo leva sul sentimento anti-umano degli altri animali, spingendoli così ad
accettare tutte le tirannie di Napoleon. È da notare che, quando i maiali cominciano a reggersi
sulle zampe posteriori come gli uomini, Clarinetto prende da parte le pecore, che modificano lo
slogan «quattro gambe buono, due gambe cattivo» in «quattro gambe buono, due gambe
meglio».
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Boxer (Gondrano)
Gondrano, Boxer nella versione originale e in qualche traduzione, è un cavallo il cui lavoro è
fondamentale per il sostentamento della fattoria. Gondrano corrisponde al minatore Aleksej
Stachanov, instancabile lavoratore sfruttato propagandisticamente da Stalin, che aveva
interesse a trasformare i russi in operai che si ammazzavano di fatica per lui senza porsi
domande. Gondrano rappresenta il lavoratore ordinario: umile, onesto ed essenziale in qualsiasi
sistema sociale che viene inevitabilmente sfruttato sotto una dittatura o un regime totalitario. Il
lavoro di Gondrano è portato come esempio agli altri animali, fino a quando delle pietre per la
costruzione del mulino non gli cadono addosso, debilitandolo fisicamente. Napoleon allora, con la
scusa di farlo curare da un veterinario, lo conduce al macello. Perfino dopo la sua morte,
gli slogan preferiti dell'instancabile cavallo, «lavorerò di più» e «Napoleon ha sempre ragione»,
verranno cinicamente utilizzati per controllare gli altri animali. Egli non comprende mai che gli
ideali della rivoluzione si sono corrotti, e la sua esperienza mostra che cosa possa accadere
quando le azioni di chi è al potere vengono accettate senza porsi domande.
Beniamino (Benjamin)
Benjamin (o Beniamino), un asino, è un cinico che dubita della sincerità di chi gli sta attorno. È
anche scettico, dubita cioè della verità di molte teorie o fatti. Impara a leggere, ma rifiuta di
mettere la propria abilità al servizio degli altri animali. Egli rappresenta i cinici che si sono
rassegnati. Un'altra possibilità è che rappresenti gli intellettuali contrari allo stalinismo ma che
non si opposero apertamente ad esso, o che si tratti di un'allegoria dello stesso Orwell.
Trifoglio (Berta)
Berta (o Trifoglio), Clover nella versione originale, la cavalla, è la figura materna della fattoria, che
mostra simpatia e gentilezza. Come Gondrano, Berta rappresenta la gente comune, che viene
inconsapevolmente manipolata e sfruttata in qualsiasi dittatura.
Mollie
Mollie è una giovane cavallina bianca; è indifferente alla rivoluzione ed è molto vanitosa: le piace
indossare dei fiocchi colorati, tanto che alla fine si lascerà vendere per questi oggetti. Fuggirà dalla
fattoria e andrà a vivere dall'altra parte di Willingdon, ed infine verrà rivista da dei corvi legata
vicino a un piccolo edificio. Rappresenta l'aristocrazia russa, che viveva una vita molto agiata
sotto lo zar e che dopo la rivoluzione abbandonò la Russia.
Mosè
Mosè, Moses nella versione originale, il corvo domestico che racconta agli animali della vita eterna
che li attende dopo la morte sul Monte Zuccherocandito, o Montagna di Zucchero Candito (nella
versione originale Sugarcandy Mountain), una specie di paradiso terrestre per gli animali,
rappresenta la Chiesa ortodossa russa, che secondo la visione bolscevica, in accordo con il potere
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zarista, forniva illusioni ai lavoratori per indurli a sopportare lo sfruttamento. È considerato
l'alleato del padrone. Tuttavia, Napoleon in seguito gli consente di fare ritorno alla fattoria,
esattamente come Stalin concesse libertà di culto agli Ortodossi durante la guerra.
Minimus
Minimus, il maiale poeta che canta le gesta di Napoleone, rappresenta l'intellettuale asservito al
potere dittatoriale, che mette la sua cultura al servizio della propaganda. Vi è chi ha accostato
questo personaggio alla figura dello scrittore Maksim Gor'kij.
I cani e le pecore
I cani e le pecore vengono trattati come un gruppo, e non come individui. Essi rappresentano due
gruppi molto importanti nella società Sovietica e in ogni altra dittatura. I primi rappresentano la
polizia politica e lo squadrismo, che reprimono le opposizioni attraverso la paura e
l'intimidazione, i secondi le masse facilmente manipolabili, che si lasciano impressionare dagli
slogan del regime, come ad esempio il motto divulgato dai maiali e ripetuto più volte da essi
«Quattro gambe buono, due gambe cattivo».
Le galline
Nel settimo capitolo, Napoleone obbliga le galline della fattoria a consegnare le uova che hanno
deposto. Esse cercano di resistere, ma Napoleon fa sospendere loro qualunque razione di cibo;
dopo cinque giorni e la morte di nove galline, cedono e consegnano le uova. L'evento rappresenta
l'uccisione dei kulaki ucraini che si opponevano alla collettivizzazione.
I topi e i conigli
Sono gli animali selvatici presenti nella fattoria. Rappresentano i mendicanti, i ladri e i membri
della società estremamente poveri, che non sopravvivono con il proprio lavoro. Viene deciso che
topi e conigli debbano essere considerati "compagni" degli animali, con i soli voti contrari dei cani,
che rappresentano la polizia e sono quindi contrari, ritenendoli pericolosi per l'ordine pubblico, e
del gatto, che poi si scopre aver votato sia a favore che contro all'ammissione nella fattoria di
questi animali selvatici (nel romanzo, il gatto vuole rappresentare la falsità dell'uomo). Altri
ipotizzano che si tratti dei sostenitori di altri partiti politici che mantennero posizioni ambigue o si
schierarono solo all'ultimo momento, durante la Rivoluzione russa.
Il fattore Jones
Jones rappresenta lo zar Nicola II ed è la causa della ribellione degli animali così come lo zar fu
causa della rivoluzione russa. È brutale, si ubriaca spesso e si disinteressa degli animali.
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Pilkington e Frederick – Regno Unito e la Germania.
Pilkington e Frederick, padroni delle fattorie confinanti, rappresentano due
d nazioni straniere.
Pilkington è un gentiluomo la cui fattoria, Foxwood (Boscodivolpe in alcune edizioni),
edizioni è male
amministrata perché egli spende tutto il suo tempo praticando sport in campagna. Frederick
invece è aggressivo, efficiente ed estremamente crudele nei confronti degli animali della sua
fattoria, che si chiama Pinchfield (Rubaterre in qualche traduzione).
traduzione) Pilkington rappresenta
il Regno Unito, infatti il nome «Foxwood» rimanda alla tradizionale caccia alla volpe britannica.
Frederick rappresenta invece la Germania nazista di Hitler: il nome della fattoria di Frederick,
«Pinchfield»-«Rubaterre»,
», si riferisce proprio alle ambizioni territoriali di Hitler.
Hitler
Interessante è anche il modo in cui Napoleon decide di vendere una partita di alberi prima a
Pilkington, per poi voltargli le spalle e vendere la legna a Frederick (cambiando il motto "Morte a
Frederick" in "Morte a Pilkington"), salvo infine ritornare in rapporti amichevoli
amich
con Pilkington.
Questi voltafaccia rispecchiano quelli di Stalin, il quale, dapprima avverso ad Hitler, si alleò con la
Germania nazista, per poi schierarsi con gli Alleati occidentali.
La bandiera
La bandiera della Fattoria degli Animali
raffigura
ura un corno ed una zampa
incrociati, evidente parodia della falce e
martello
Ogni evento narrato nella favola rappresenta un preciso evento storico
La Rivoluzione degli animali e la cacciata di Jones rappresentano la Rivoluzione
russa del1917 e il rovesciamento dello zar.
La Battaglia del Chiuso delle Vacche (o «battaglia della stalla», in originale Battle of the
Cowshed) rappresenta la guerra civile russa che oppose l'Armata
Armata rossa bolscevica
all'Armata bianca controrivoluzionaria (aiutata da Regno Unito e Francia,
Francia proprio come le
fattorie vicine aiutano Jones), che si concluse nel 1920 con la vittoria dei bolscevichi.
Il rifiuto delle galline alla consegna delle uova rappresenta l'opposizione dei kulaki ucraini
alla collettivizzazione.
Il conflitto tra Palla di Neve e Napoleon riguardo all'estensione
ensione della rivoluzione alle altre
fattorie rappresenta il conflitto tra Trozkij,, che voleva esportare la Rivoluzione fuori
dalla Russia (rivoluzione
rivoluzione permanente),
permanente
e Stalin, che invece sosteneva la teoria
del Socialismo in un solo paese.
paese
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Le varie costruzioni del mulino a vento rappresentano l'industrializzazione avviata da
Stalin nel 1928 con i piani quinquennali.
La vendita del legname a Frederick rappresenta il Patto Molotov-Ribbentrop del 1939; il
tradimento di Frederick, che paga i maiali con denaro falso e poi attacca la fattoria,
rappresenta il tradimento dell'alleanza da parte di Hitler, che attaccò la Russia
nel 1941 lanciando l'Operazione Barbarossa. La successiva Battaglia del Mulino, o
«Battaglia del Mulino a Vento» (in originale Battle of the Windmill), vinta dagli animali con
la riconquista di ciò che già possedevano ma con grandi perdite, rappresenta la Battaglia di
Stalingrado.
La progressiva corruzione dei maiali e lo stravolgimento dei comandamenti rappresentano
invece la deriva verso un dispotismo tirannico a cui andò incontro l'Unione Sovietica
sotto il regime di Stalin.
Propaganda ed ignoranza
I maiali, attraverso gli strumenti della propaganda, ingannano gli altri animali della Fattoria al
punto che quest'ultimi elevano Napoleone al rango di semidio. Propagandistici sono tutti i discorsi
di Clarinetto, quelli di Napoleone, le poesie di Minimus e i discorsi del corvo domestico Mosè.
Interessante notare come la propaganda non si limiti a manipolare le informazioni riguardanti
l'attualità o i progetti futuri ma, come in effetti avviene in molti regimi dittatoriali, persino a
correggere la storia, riscrivendo o rovesciando letteralmente la verità di taluni episodi passati, a
seconda della convenienza della classe dominante (tema che tornerà prepotentemente in un
altro noto romanzo di Orwell, intitolato 1984).
Anche l’ignoranza è un tema fondamentale nel libro, in quanto gli animali credono ciecamente alla
propaganda proprio perché ignoranti e incapaci di capire che le informazioni che vengono loro
propinate dal regime sono false o distorte. L'ignoranza è dunque un'arma preziosa nelle mani di
qualsiasi dittatore.
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