Una delle finalità principali della Legge del 13
luglio 2015, n. 107, conosciuta con il nome di
“Buona Scuola”, è quella di “realizzare una
scuola aperta, quale laboratorio permanente
di ricerca, sperimentazione e innovazione
didattica, di partecipazione e di educazione
alla cittadinanza attiva”
Il PTOF
• La scelta di fondo della Legge, relativa alla
valorizzazione dell’autonomia scolastica, trova il
suo momento più importante nella definizione e
nell’attuazione da parte delle scuole del Piano
Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).
• Si tratta di un Piano ampiamente rivisitato
rispetto a quello previsto a suo tempo dal
Regolamento dell’autonomia scolastica (D.P.R. n.
275/1999, art. 3).
Il PTOF
• Le istituzioni scolastiche dovranno provvedere alla
definizione del Piano per il triennio 2016-17, 2017-18,
2018-19 entro il 15 gennaio 2016 (nota MIUR del
5/10/2015).
• Gli indirizzi del Piano vengono definiti dal dirigente
scolastico che, in proposito, attiva rapporti con i
soggetti istituzionali del territorio e valuta eventuali
proposte delle rappresentanze sociali.
• Il collegio dei docenti elabora il Piano; il consiglio di
istituto lo approva.
• Il Piano può essere rivisto annualmente entro ottobre.
Il PTOF
Per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel
PTOF le istituzioni scolastiche si possono
avvalere di un organico potenziato di docenti
(il c.d. organico dell’autonomia) da richiedere
a supporto delle attività programmate (Legge n.
107/15, commi 5 e 14)
Il PdM
• Con la chiusura e la pubblicazione del RAV si
apre la fase di formulazione e attuazione del
Piano di Miglioramento
• A partire dall'inizio dell'anno scolastico
2015/16, tutte le scuole (statali e paritarie)
sono tenute a pianificare un percorso di
miglioramento per il raggiungimento dei
traguardi connessi alle priorità indicate nel
RAV
Gli “attori” del miglioramento
Chi sono gli “attori” del miglioramento?
• Il dirigente scolastico responsabile della
gestione del processo di miglioramento
• Il nucleo interno di valutazione (già
denominato "unità di autovalutazione"),
costituito per la fase di autovalutazione e per
la compilazione del RAV, eventualmente
integrato e/o modificato
Gli “attori” del miglioramento
Il DS e il nucleo di valutazione dovranno:
• favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di
tutta la comunità scolastica, anche
promuovendo momenti di incontro e di
condivisione degli obiettivi e delle modalità
operative dell'intero processo di miglioramento
• valorizzare le risorse interne, individuando e
responsabilizzando le competenze professionali
più utili in relazione ai contenuti delle azioni
previste nel PdM
Gli “attori” del miglioramento
• incoraggiare la riflessione dell'intera comunità
scolastica attraverso una progettazione delle
azioni che introduca nuovi approcci al
miglioramento scolastico, basati sulla
condivisione di percorsi di innovazione
• promuovere la conoscenza e la
comunicazione anche pubblica del processo di
miglioramento, prevenendo un approccio di
chiusura autoreferenziale
Quale rapporto tra il PTOF e il PdM?
• La chiusura del PTOF è prevista per il 15
gennaio 2016 (nota del MIUR del 5 ottobre 2015).
• Questa tempistica permette l’elaborazione e la
stesura contestuale del PTOF e del Piano di
Miglioramento, consente un processo di
riflessione approfondito e condiviso con le
diverse componenti dell’istituzione scolastica
e consente la definizione dell’organico
dell’autonomia per l’anno scolastico 2016/17.
Quale rapporto tra il PTOF e il PdM?
• A questo scenario, si aggiungono l'Avviso
pubblico e la Nota del MIUR che invitavano le
scuole/reti di scuole a presentare progetti (previo
bando del competente USR) entro il 15 novembre
p.v..
• Questo potrebbe introdurre un elemento
"destabilizzante" nella pianificazione contestuale
di PTOF e PdM, in quanto le scuole, per
presentare i progetti, avrebbero dovuto già aver
pianificato entro il 15 novembre 2015 le azioni di
miglioramento previste per l'a.s. 2015/16.
Quale rapporto tra il PTOF e il PdM?
Per evitare questo rischio, bisognava tener
presente che il bando e lo schema di progetto
allegato erano funzionali all'ottenimento di
finanziamenti, mentre il PdM accompagna il
miglioramento in tutte le sue fasi, consentendo
di continuare la riflessione sulle azioni da
svolgere per tutta la durata della stesura del
PTOF, in modo da presentare due documenti tra
loro coerenti, che, sinergicamente,
accompagnino la scuola in un processo
pluriennale di miglioramento.
La valutazione dei DS
I dirigenti scolastici rispondono in ordine ai
risultati, che sono valutati tenuto conto della
specificità delle funzioni e sulla base delle
verifiche effettuate da un nucleo di
valutazione istituito presso l'amministrazione
scolastica regionale, presieduto da un
dirigente e composto da esperti anche non
appartenenti all'amministrazione stessa.
(Decreto Legislativo n. 165/2001, art. 25, comma 1)
La valutazione dei DS
Nell’individuazione degli indicatori per la
valutazione del dirigente scolastico si terrà
conto del contributo del dirigente al
perseguimento dei risultati per il
miglioramento del servizio scolastico previsti
nel Rapporto di Autovalutazione.
(Legge 107/2015, art. 1, comma 93)
Domanda : Quale profilo e quali metodi per
supportare le scuole autonome
Il consulente per il miglioramento
È una figura che:
• supporta
dal punto di vista metodologico, i processi di preparazione del
piano di miglioramento e di promozione di “azioni riflessive”, al fine di
attivare il ciclo virtuoso del miglioramento continuo all’interno
dell’organizzazione scolastica;
• segue le differenti fasi progettuali garantendo un supporto costante alle
scuole;
•accompagna la scuola nella individuazione di azioni coerenti con il piano di
miglioramento,
• orienta la scuola nell’adozione di percorsi di formazione e nell’uso delle
altre risorse messe a disposizione da INDIRE anche nell’ambito di azioni
finanziate es. Erasmus +;
Lucca 19 Ottobre
Domanda : Quale profilo e quali metodi per
supportare le scuole autonome
Il consulente per il miglioramento
È una figura che:
• svolge il ruolo di mentor, attento e presente nel rispondere alle diverse
esigenze e problematiche che le scuole potrebbero trovarsi ad affrontare e
quello di coach, che
accompagna il team nel riconoscimento e nello sviluppo delle
potenzialità, nella definizione delle priorità e degli obiettivi da raggiungere;
• cura il rapporto con il DS e il suo staff, secondo le modalità con cui viene
organizzata e distribuita la leadership interna;
• fornisce
supporto alla “comunità professionale” della scuola
suggerendo soluzioni adatte ad affrontare le diverse situazioni problematiche
che emergono nel contesto in cui si trova a operare;
•
Lucca 19 Ottobre
Lucca 19 ottobre
Il Regolamento del SNV, emanato
con il DPR 80 del 28/3/2013
Fornisce il supporto alle istituzioni scolastiche nella
definizione e attuazione dei piani di miglioramento della
qualita' dell'offerta formativa e dei risultati degli
apprendimenti degli studenti,autonomamente adottati
dalle stesse.
A tale fine, cura il sostegno ai processi di innovazione centrati
sulla diffusione e sull'utilizzo delle nuove tecnologie, attivando
coerenti progetti di ricerca tesi al miglioramento della didattica,
nonche' interventi di consulenza e di formazione in servizio del
personale della scuola, anche sulla base di richieste
specifiche delle istituzioni scolastiche.
Il sostegno allo sviluppo dei contenuti dei Piani di
Miglioramento
• Messa a sistema e diffusione di modelli innovativi praticati
dalle scuole
• Innovazione attraverso le tecnologie (Fab-Lab, uso
stampanti 3d, coding, e-book, gaming education, ambienti
virtuali, ecc.)
• Riorganizzazione dello spazio (Future Classroom Lab)
• Riorganizzazione del tempo
• Attività di formazione insegnanti sulle didattiche disciplinari
attraverso modelli MOOC ed Albi Nazionali di formatori
(selezionati formati e valutati)
• Raccordo delle scuole italiane verso le opportunità offerte
dall’Europa
• Sviluppo e diffusione di modelli di didattica laboratoriale e
di scuola lavoro per l’Istruzione Tecnica e Professionale
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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