John Locke
(1632-1704)
a cura della
prof.ssa
Vita
John Locke nasce a Wrington, vicino a Boston (Inghilterra). Diventa professore
di greco e di retorica ad Oxford, mentre come autodidatta si interessa di
anatomia, fisiologia e fisica, tanto da essere chiamato dottore senza peraltro
esserlo.
Nel 1667 abbandona l'insegnamento ad Oxford (reputava l'insegnamento
ricevuto parole oscure e inutili ricerche) per diventare il Segretario privato del
conte Shaftesbury, Lord Ashley, esponente del partito liberale whig. Viaggia in
Francia e conosce così gli ambienti cartesiani.
Organizzò in Olanda l'avvento sul trono d'Inghilterra di Guglielmo d'Orange, suo
massimo successo politico.
La figura di Locke è legata poi all'instancabile opera di divulgazione delle idee
democratiche e di tolleranza, della sua idea di netta divisione fra potere della
Chiesa e potere statale.
Opere principali: Lettera sulla tolleranza (1659); Saggio sull'intelletto umano
(1690); Trattati sul governo civile (1690); Pensieri sull'educazione (1693);
Ragionevolezza del Cristianesimo quale risulta dalle Scritture (1695).
a cura della
prof.ssa
Gnoseologia
Ragione
ed
esperienza
CONOSCENZA
Idee semplici
&
idee complesse
Locke è considerato uno dei massimi esponenti
dell'empirismo inglese, una corrente filosofica nata dal
diffondersi del metodo sperimentale proposto dalla
rivoluzione scientifica. Secondo l'empirismo i dati della
certezza epistemica erano da ricavare dall'osservazione
dei fenomeni reali: analogamente alla scienza fisica,
anche la filosofia doveva attenersi alla critica dei fatti e
delle sensazioni tratte dalla percezione immediata.
a cura della
prof.ssa
La ragione
La ragione, al contrario di ciò
che pensava Cartesio, non è
uguale o unica in tutti gli uomini
perché essi ne partecipano in
misura diversa.
a cura della
prof.ssa
La ragione non è un’entità
infallibile ed onnipotente, ma
finita ed imperfetta, poiché
limitata
dall’esperienza
sensibile, che fornisce il
materiale adoperato dalla
ragione
Critica a Cartesio e all’innatismo
Come Leibniz, anche
Locke muove una polemica
nei confronti del pensiero
cartesiano
Locke, andando contro
Cartesio, pensa che avere
un’idea significhi percepirla,
quindi egli non ammette le
idee innate.
a cura della
prof.ssa
Leibniz aveva attaccato il
meccanicismo, Locke ne
critica l'idea di innatismo
L'innatismo
sosteneva
che fossero innate quelle
verità che avevano il
carattere
dell'evidenza,
che fossero chiare e
distinte, immediatamente
percepibili, per il fatto di
essere evidenti per tutti gli
uomini, queste capacità
innate dovevano essere
universali
L’idea oggetto di conoscenza
Locke afferma che nulla fa pensare che
esistano idee innate nella mente degli uomini.
Per esempio i bambini e i pazzi, che non
hanno in sé alcuna idea strutturata di Dio,
nessuna nozione innata di logica, di
geometria e di matematica universale, Locke
afferma che la mente umana nasce vuota e
priva di ogni conoscenza; all'origine, la mente
è una tabula rasa, una tavola ancora da
incidere. Se la mente nasce priva di ogni
conoscenza, è l'esperienza che fa durante lo
svolgersi della vita che la riempie di nozioni.
Tutto ciò che apprendiamo è dunque frutto
della nostra esperienza.
a cura della
prof.ssa
Locke ci insegna che
l’oggetto di conoscenza è
l’idea, la quale deriva
esclusivamente
dall’esperienza.
Le idee di
sensazione
derivano dal
senso
esterno, ossia
dalle cose
naturali.
Le idee di
riflessione
derivano
dal senso
interno,
ossia dallo
spirito
interiore.
a cura della
prof.ssa
Lo “stato di natura”
per Locke, come per
Hobbes,
esiste
uno
«stato di natura» (la
ragione)
che
può
determinare
aprioristicamente
il
comportamento
degli
uomini in assenza di
vincoli civili e politici.
a cura della
prof.ssa
Se la ragione viene consultata,
ascoltata, allora l'uomo vive nel
suo stato naturale. In natura
l'uomo non è dunque lupo per
gli
altri
uomini
(come
sosteneva Hobbes), in natura
l'uomo comprende come ogni
individuo si pone sullo stesso
piano, ogni individuo è «uguale
e indipendente», per cui
«nessuno deve danneggiare
l'altro» in ragione di questa
parità di valore.
Lo Stato
E’ la ragione che conduce gli uomini
alla formazione di una società civile
che garantisce non tanto la forza
necessaria per sopprimere le tendenze
anarchiche dei bassi istinti umani
(come è nello stato assolutista
teorizzato da Hobbes), ma la garanzia
della tutela dei diritti ugualitari di
ciascun cittadino L'uomo, nel suo stato
di natura, non tende quindi alla
reciproca sopraffazione, ma alla
naturale aggregazione sociale in vista
di una reciproca collaborazione volta a
garantire i suoi diritti civili: la vita, la
libertà, l'integrità del corpo, l'assenza
del dolore e la proprietà privata dei
beni.
a cura della
prof.ssa
Un tipo di governo che non si erge al di
sopra dei diritti dei singoli individui (il
governo autoritario), ma è garanzia e
sicurezza stessa del diritto di ciascun
individuo.
Lo stato teorizzato da Locke è
un'istituzione di garanzia liberale
cui spetta il compito di vigilare sul
rispetto del principio paritario che vige,
secondo ragione, tra gli uomini.
Lo Stato liberale e democratico
Lo Stato che nasce
dall'aggregazione degli
individui è naturalmente
liberale e democratico,
poiché nasce sulla spinta di
un principio egualitario.
E’ quindi garante di se stesso,
nel senso che gli stessi
legislatori sono sottoposto alle
leggi (non così in uno Stato
assoluto).
Ogni
potere
quello
legislativo,
esecutivo
e
giudiziario - è autonomo,
separato dagli altri e in grado
di vigilare sul reciproco
operato.
qualora lo stato liberale e democratico venisse meno ai suoi principi,
i cittadini sarebbero giustificati a ribellarsi, spezzando il legame di
obbedienza che li lega alle istituzioni ormai corrotte.
a cura della
prof.ssa
Lettera sulla tolleranza
formula poi il principio della
tolleranza religiosa
ogni confessione deve essere rispettata dallo Stato, il quale non può intromettersi
nelle questioni riguardanti la fede preferendone una all'altra..
Potere dello Stato e potere della
Chiesa vanno separati, in quanto al
primo spetta la garanzia dei diritti
civili, al secondo la salvezza delle
anime.
visione moderna dei
rapporti che devono
intercorrere tra i poteri,
a cura della
prof.ssa
I due poteri sono quindi autonomi ed
è buon principio che non confondano i
rispettivi ambiti d'azione. I poteri dello
Stato devono essere ispirati ai valori
di laicità ed uguaglianza, ma devono
comunque impedire i comportamenti
che vadano a negare i diritti civili,
come del resto non potrà ammettere
sette o società segrete che attentino
all'integrità dei principi liberali e
democratici.
Contro l’ateismo
Locke affermerà che in uno stato liberale
non può essere tollerato anche
l'ateismo, in quanto la ragione
naturale è in grado di provare
l'esistenza di Dio
non può essere tollerata una
religione che tenda ad opporsi
ai principi civili della tolleranza e
della libertà di culto e di
coscienza
L'ateismo è dunque quella condizione che si
pone contro la ragione naturale e per questo
non è in grado di garantire la moralità
dell'individuo. Permane in Locke
quel
retaggio teologico per cui non può esistere
morale che non discenda da Dio, e che
l'assenza di Dio, anche solo nel pensiero
dell'uomo, produce di fatto immoralità
a cura della
prof.ssa
Scarica

Locke - Liceo Scientifico Mariano IV d`Arborea Oristano