TRINOMIO DI II °:
fattorizzazione o completamento del quadrato?
ax2+bx+c
D> 0
Trovo le radici x1 e x2 dell’equazione associata: a x 2 + b x + c = 0
a x 2 + b x + c = a (x – x1) (x – x2)
D =0
Trovo le radici x1 ≡ x2 dell’equazione associata: a x 2 + b x + c = 0
a x 2 + b x + c = a (x – x1)2
D<0
Completo il quadrato, cioè riscrivo il trinomio come somma di un
quadrato perfetto (tipo a 2 + 2 a b +b 2) e di un termine positivo.
Lavoriamo con un esempio per semplificare i passaggi (il metodo
servirà nel calcolo integrale)
x 2+ 4 x+ 5
-->
D = 16 – 20 = - 4 < 0!  completo il quadrato
• Riscrivo i primi due termini x2 + 4 x (corrispondono ad a2 + 2 a b)
• Il ruolo di a è giocato da x, devo individuare quanto vale b. Prendo il coefficiente del termine in x
(nel nostro caso 4) e lo divido per 2 (operazioe inversa del doppio è la metà): 4/2 = 2  b=2!!
• Nel quadrato del binimio il terzo termine è b 2, sapendo che b=2  b2 = 22 = 4
• Aggiuno e tolgo ai prinmi due termini questo numero trovato, cioè 4 ed ottengo x2 + 4 x + 4 – 4
• Completo scrivendo l’ultimo termine del trinomio (5)  x2 + 4 x + 4 – 4 + 5; i primi tre
Paola Suria Arnaldi
termini sono lo sviluppo del quadrato, sommo tra loro gli altri due  (x + 2) 2+ 1
Completiamo ancora il quadrato con un
esempio
x2 + 3 x + 12
D = 9 – 48 = - 39 < 0!
Scrivo i primi due termini x2 + 3x
Divido il 3 per 2 e ottengo 3/2
Aggiungo e tolgo (3/2) 2 = 9 / 4
Completo x2 + 3x + 9/4 – 9/4 + 12 (sommo gli ultimi due addendi, facendo il m.c.m.:
4)
(x2 + 3x +9/4) + ( -9 + 12*4) / 4 = x2 + 3x + 9/4 + 39/4 = (x+ 3/2) 2 + 39/4
Ma dove servirà la fattorizzazione del trinomio oppure il metodo del completamento del quadrato?
Per esempio nel calcolo integrale con integrali di questo tipo:
Paola Suria Arnaldi
DIVISIONE TRA POLINOMI
Supponiamo di avere il rapporto tra due polinomi Pm(x) e Pn(x), dove m e n sono i
gradi dei due polinomi ed m ≥ n.
Il rapporto può essere riscritto come somma tra una parte intera, di grado m-n, e una
nuova frazione avente per denominatore lo stesso denominatore e per numeratore
un polinomio di grado minore di n.
Prendiamo un esempio numerico. La frazione 7/3, con numeratore maggiore di
denominatore, può essere riscritta come somma di un numero intero più una
frazione propria. Infatti:
Se divido 7 per 3 in colonna
ottengo 2 di quoto e resto 1!!
7| 3
2
6
1
Paola Suria Arnaldi
Impariamo a dividere i polinomi con un esempio
Infatti
x3 + 0 x2 + 2x + 5 | x – 2
- x3 + 2 x 2
//
x 2 + 2x + 6
2 x2 + 2x + 5
- 2 x 2 + 4x
//
+ 6x + 5
- 6x + 12
// + 17
quindi il quoto è x 2 + 2x + 6, il resto 17
Dove servirà? Sostanzialmente nel calcolo integrale
Paola Suria Arnaldi
Però.....
Se la divisione è facile... subito
Distribuisco!
1:
2:
3:
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Manipoliamo ancora polinomi: fratti semplici
Andiamo avanti...
passiamo dalla
somma di frazioni
semplici ad una
frazione sola
Osserviamo gli esempio 2 e 3: i due risultati finali hanno lo stesso denominatore,
ma il primo è somma di due frazioni, fratti, semplici, l’altro di tre frazioni semplici .
L’ultimo esempio, invece, ha un denominatore
finale diverso, pur essendo due fratti
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iniziali uguali ai precedenti.
Ancora fratti semplici
Torniamo indietro!!
Passiamo da una sola
frazione, non semplice,
... alla somma di tante
frazioni semplici, ad
essa equivalenti
Partendo dalla frazione a primo membro, possiamo
pensare che a generarla siano stati due fratti semplici, il
primo con denominatore (x-1) e il secondo con (x+1).
Poiché la frazione di origine ha un numeratore di grado
minore del denominatore e i fratti semplici hanno un
denominatore di I grado, a numeratore non ci possono
che essere delle costanti A e B, da determinare.
Per trovare A e B, proviamo ad andare avanti, cioè a
manipolare il secondo membro: facciamo il m.c.m.
Metodo identità funzionale
Paola Suria Arnaldi
Fratti semplici: metodo identità funzionale
Se i due membri sono identici, qualunque valore attribuiamo alla x al primo o
al secondo membro, dobbiamo ottenere lo stesso risultato.
Scegliamo due valori (ci sono due incognite A e B) belli, che semplifichino i
calcoli:
x=1 e
x = -1
Otteniamo la scrittura della frazione come somma di due fratti semplici
Paola Suria Arnaldi
Ancora fratti semplici
Lavoriamo ancora su un altro esempio: data la frazione seguente, cerchiamo di
riscriverla come somma di fratti semplici (ricordiamoci che abbiamo una sola
possibilità, cioè esiste un solo modo di scomposizione.
Analizziamo il denominatore: si presenta come prodotto di due fattori (x), con
molteplicità semplice (1), e (x-1)2, con molteplicità doppia (2). Non sappiamo se le
frazioni generatrici sono due o tre. Ci mettiamo nel caso più completo, al limite
troveremo B=0.
Andiamo avanti, cioè facciamo il m.c.m. e
dovremo trovare tre variabili: A, B e C,
attribuendo tre valori diversi alla x: due sono
belli (x=0 e x=1), il terzo lo scegliamo a piacere
Paola Suria Arnaldi
Ancora fratti semplici: terzo esempio
Paola Suria Arnaldi
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