Illusioni Ottiche Ovvero un percorso introduttivo al fenomeno “luce” La vista prima fase del fenomeno • • La vista è il nostro principale sistema sensoriale. Si calcola che l'ottanta per cento delle informazioni che pervengono al nostro cervello provengono da questo senso. Gli organi recettori della vista sono gli occhi che sono strumenti ottici come il miscroscopio o il telescopio ma al contrario di essi sono molto più complessi ed accurati. Gli occhi possono distinguere moltissimi colori possono adattarsi velocemente alle variazioni di luce e possono mettere a fuoco un'immagine automaticamente. L'apertura da dove entra la luce si chiama pupilla. Le sue dimensioni vengono regolate dall'iride che quindi controlla la quantità di luce che entra nell'occhio. La luce poi passa dal cristallino che è una lente che serve a mettere a fuoco l'immagine che infine viene proiettata sulla retina. Ogni retina è composta da 7 milioni di coni che rilevano i colori e 12 milioni di bastoncelli che rilevano le forme chiare e scure così come i movimenti. L'immagine che viene proiettata sulla retina è capovolta rispetto a ciò che sta davanti ai nostri occhi. Questa immagine viene convertita dalla retina in impulsi sensoriali ed inviati al cervello tramite il nervo ottico. Anche se gli occhi sono uguali ognuno di noi ne ha uno che il cervello privilegia nel processare le informazioni; questo viene chiamato occhio dominante. Per scoprirlo eseguiamo un semplice esperimento: Unisci il pollice e l'indice di una mano a formare un anello e posizionandoli a circa 30 cm dal naso prova a mirare ad un oggetto distante guardandolo attraverso le due dita con entrambi gli occhi aperti. Chiudendo poi alternativamente gli occhi noterai che quando ne chiudi uno in particolare l'oggetto sarà perfettamente visibile tra le due dita mentre chudendo l'altro l'oggetto risulterà spostato a destra o a sinistra. Bene l'occhio che hai chiuso quando l'oggetto non è visibile tra le dita è il tuo occhio dominante! Gli scienziati che usano il telescopio o il microscopio solitamente preferiscono usare il loro occhio dominante e lo stesso capita per chi mira con una pistola o col fucile! La Percezione • • La percezione La percezione è il passo successivo all'acquisizione: dopo che gli occhi hanno convertito gli stimoli luminosi in informazioni neurali il nostro cervello deve codificare queste informazioni per ricostruire internamente l'immagine che gli occhi hanno acquisito e interpretarla al fine di estrarne rappresentazioni utili del mondo che ci circonda. Infatti noi non vediamo 'gradazioni di luce' o un insieme di linee curve o rette ma vediamo facce persone oggetti scritte paesaggi ecc. • Nella retina abbiamo detto si forma un'immagine capovolta ma sin dalla nostra infanzia il cervello impara a capovolgere questa immagine per interpretarla correttamente. Tra l'altro questa immagine è una rappresentazione bidimensionale di una immagine del mondo che ci circonda che invece è tridimensionale. L'interpretazione del mondo quindi è una traslazione una trasposizione sotto un'altra forma della realtà: il cervello aggiunge sottrae riorganizza e codifica le informazioni sensoriali che gli arrivano per fornire un'interpretazione il più possibile esatta del mondo esterno. La percezione Il raggruppamento percettivo • Come vengono riconosciuti gli oggetti? Quando osserviamo ad es. un libro una penna un bicchiere ecc. lo vediamo come un oggetto completo e non un insieme di parti. E' il primo principio della percezione visiva: noi tutti percepiamo le informazioni che ci vengono dal mondo esterno non come fatti isolati ma li raggruppiamo in contesti significativi. Esaminiamo quindi le regole che il cervello segue per raggruppare degli elementi e considerarli come oggetti: a) Regola della prossimità: Gli elementi più vicini vengono percepiti come parte di un insieme. A seconda di come sono sistemati i punti nella figura qua sotto vengono viste righe o colonne anche se ogni figura contiene lo stesso numero di punti. Raggruppamento percettivo b) Regola della somiglianza: Tendenza a "mettere insieme" elementi che sono simili o ripetuti. Nel disegno di sinistra vengono osservate righe o colonne a seconda che i punti bianchi siano sistemati in righe o colonne; in quello di destra si osservano tre aree contrassegnate dal tipo di oggetti che le compongono. c) Regola della simmetria: Tendenza a percepire come oggetti degli elementi che sono simmetrici anzichè altri che non lo siano. A sinistra si vedono colonne nere a destra colonne bianche anche se il disegno è uguale ma con i colori invertiti. d) Regola della continuità: Tendenza a seguire l'apparenza dell'allineamento generale degli elementi di una figura. Questa è la base di ogni tipo di mimetismo. Viene osservato un cerchio coperto da una X piuttosto che delle "fette" i cui lati vanno oltre la stessa fetta e) Regola della chiusura: Tendenza a vedere le forme come delineate da un margine continuo ed ignorare eventuali interruzioni di tale continuità. Nella parte superiore del disegno vengono osservati dei riquadri anzichè delle colonne. In basso viene completato il riquadro delimitato dai cerchi bianchi anche se non esiste. E nella figura a destra abbiamo l'impressione di vedere un triangolo dietro un rettangolo. f) Regola del senso: Tendenza dopo aver percepito l'essenza di un disegno ad osservarlo secondo la nuova interpretazione e non più come lo si vedeva prima. Cosa rappresentano le immagini in basso? • Disegno 1: Una coppa o l'ombelico di un bimbo. Disegno 2: Un cacciatore con il suo cane dietro una palizzata. Disegno 3: Una persona accovacciata che lava il pavimento con un secchio alla sua sinistra ed in basso un 13 o una B! L'organizzazione figura-sfondo • Un altro principio fondamentale della percezione è l'organizzazione della figura-sfondo. E' la tendenza a distinguere una figura dal suo sfondo e viceversa. In altre parole guardando un'immagine percepiamo l'oggetto che sta in primo piano come figura principale e ciò che sta dietro come sfondo. Quando però gli indizi sono scarsi o ambigui la nostra mente può trovare delle difficoltà nel decidere a quale forma attribuire il significato di figura e a quale quello di sfondo. Cosa vedi nel disegno a sinistra? Il profilo di un uomo dal lungo naso o una vecchia che chiede l'elemosina? Ed a destra? E' una coppa o due visi contrapposti? La percezione della profondità • Il mondo che ci circonda è tridimensionale al contrario dell'immagine che si forma sulla retina che è bidimensionale. Quali sono allora gli indizi che ci permettono di ricreare un mondo tridimensionale nella nostra mente? Si possono raggruppare in due tipologie: indici monoculari basati sull'informazione proveniente da un solo occhio ed indici binoculari che richiedono cioè la combinazione delle informazioni provenienti da entrambi gli occhi. • Indici monoculari fisiologici: • Il più semplice è l'accomodazione cioè il movimento che il cristallino fa per mettere a fuoco un oggetto e che può dare una prima sommaria informazione sulla distanza di un oggetto. • Indici monoculari cognitivi: • a) L'interposizione: Se un oggetto appare sovrapposto ad un altro ci sembra più vicino. b) L'elevazione: Più un oggetto è vicino alla linea dell'orizzonte più ci sembra lontano. c) L'ombreggiatura: Le ombre danno sempre un'impressione di profondità d) La prospettiva lineare: Le linee che convergono verso un unico punto di lontanzanza danno l'impressione di profondità. e) Il gradiente tissurale: Gli elementi che costituiscono la tessitura dell'immagine cioè i fili d'erba le pietre i piccoli oggetti ecc. più sono diradati e mal definiti e più ci appaiono lontani Indici binoculari: a) La convergenza oculare: Quanto più un oggetto è vicino tanto più gli occhi devono convergere per vederlo. b) La disparità retinica: Le immagini che si formano nella retina sono leggermente diverse nei due occhi. La fusione di queste due immagini dà origine alla percezione binoculare o stereoscopia e produce buona parte della sensazione di tridimensionalità nella visione. Le costanze percettive • La percezione degli oggetti che vediamo non cambia a dispetto delle modificazioni che possono avvenire nella retina al variare delle condizioni di osservazione. Esistono delle costanti cosiddette percettive che aiutano il cervello a riconoscere allo stesso modo gli oggetti che vediamo anche se essi per esempio si allontanano ruotano subiscono delle variazioni di luminosità ecc. Vediamole insieme: a) Invariabilità delle dimensioni: Tendenza a percepire come costanti le dimensioni di un oggetto anche se esso ci appare più piccolo per effetto della distanza. b) Invariabilità della forma: A dispetto delle variazioni subite dall'angolo di visualizzazione la forma resta costante. c) Invariabilità dei colori: I colori variano con la luminosità circostante ma continuiamo a percepirli alla stessa maniera. d) Invariabilità della posizione: Quando camminiamo o cambiamo direzione le immagini cambiano nella retina ma non per questo la stanza ci sembra muoversi per esempio.