L’ULTIMO RESTAURO
Iniziato nel 1978 e terminato nel 1999, il restauro
voleva recuperare la pittura originale di Leonardo.
Si dovevano affrontare però numerose problematiche:
Connesse
all’ambiente
estetiche
Cercando di proteggere il dipinto da:
Polveri
Vapori
Umidità
Alcuni esempi …
Per ottenere un buon
restauro è stato
installato un sistema di
filtraggio dell’aria che
impedisce l’entrata e il
conseguente
accumulo di sostanze
inquinanti nel
Refettorio.
… proseguendo con gli esempi …
Il delicatissimo
intervento pittorico
fu sostenuto
economicamente
dalla società Olivetti,
ed eseguito da Pinin
Brambilla Barcilon.
Il risultato
Il lavoro di restauro e’ stato preceduto da
approfonditi studi e analisi che
permettessero di mettere a punto il giusto
sistema operativo in grado di effettuare la
pulitura del dipinto senza danneggiare la
fragile pellicola pittorica.
Il risultato finale
Fu straordinario: sono
emersi pitture originali
che , se pur
frammentarie,
permettono di
avvicinarci al vero
Leonardo e in
particolare al suo
colore e al suo
disegno.
Per concludere …
Tutte le tecniche di conservazione sono state messe in
opera per salvare questo capolavoro che ha rischiato
di “morire” più volte nel corso della storia:
Prima venne trasformato in bivacco e stalla dai
soldati di Napoleone
Venne poi bombardato durante la seconda guerra
mondiale; nell’agosto del 1943 venne distrutta la
volta del refettorio durante un bombardamento
aereo ma rimase miracolosamente salvo tra
cumuli di macerie, protetto solo da un breve
tetto e da una difesa di sacchi di sabbia ed
esposto a ogni rischio atmosferico.
Oggi …
L’opera ha guadagnato dei particolari che
appaiono dotati di luminosità e freschezza
cromatica finora insospettabile. Il colore è usato
nei toni della luce. Luce le cui sorgenti sono una
finestra reale del refettorio e le tre dipinte sul
fondo, che si aprono su un cielo teso all’imbrunire.
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