Venerdì 23 Aprile 2004
Auditorium di Palazzo Montani-Antaldi
BASILEA 2
LA NUOVA SFIDA DI BANCHE E IMPRESE
MASSIMO BIANCONI
DIRETTORE GENERALE DI BANCA DELLE MARCHE
1
Contenuti del documento
BASILEA 2
LA NUOVA SFIDA DI BANCHE E IMPRESE
Contesto di riferimento
Contenuti dell’accordo: le principali novità
Possibili impatti sul rapporto Banca-Impresa
- Piccole e Medie Imprese (PMI)
- Small Business (Other Retail)
Conclusioni
2
Contesto di riferimento
Il primo Accordo di Basilea
Il
Il Comitato
Comitato di
di Basilea
Basilea
Il
Il primo
primo Accordo
Accordo sul
sul Capitale
Capitale (1988)
(1988)
Il Comitato di Basilea, costituito nel 1974, ha
Il Comitato di Basilea introdusse nel 1988 il concetto di
il compito di promuovere la cooperazione
Adeguatezza Patrimoniale delle Banche:
delle Banche Centrali dei Paesi del G-10* allo
Patrimonio di Vigilanza
≥ 8%
scopo di definire i regolamenti comuni
necessari per assicurare
Attività Ponderate per il Rischio
la stabilità del
sistema creditizio.
Non possedendo autorità sovranazionale, gli
I mezzi propri di ciascuna Banca sono proporzionali rispetto al
volume ed alla rischiosità degli impieghi (“attività a rischio”).
accordi raggiunti vanno recepiti nelle varie
La rischiosità degli impieghi viene riflessa in differenti
legislazioni nazionali.
coefficienti di ponderazione: in particolare, i finanziamenti
Iter: Accordo Æ Direttiva Europea Æ Legge
senza garanzie alle imprese sono sempre ponderati al
100% e quindi richiedono la disponibilità di almeno 8 euro di
capitale per ogni 100 euro prestati.
* Tra gli altri Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti.
3
Contesto di riferimento
I coefficienti di ponderazione delle principali linee di credito
Alcuni
Alcuni Esempi
Esempi Di
Di Ponderazione
Ponderazione
0%
per le attività di rischio verso il governo italiano (es. Ministeri, SACE, Cassa
Depositi e Prestiti, etc.), i governi e le banche centrali dei Paesi più
industrializzati e le Istituzioni dell’Unione Europea
20%
20%
per le attività di rischio verso gli enti pubblici italiani territoriali (Comuni,
Province, Regioni) e non territoriali (es. INPS, ASL), le banche ordinarie e le
banche multilaterali di sviluppo (BERS, BEI, etc.)
50%
50%
per i crediti ipotecari concessi per l’acquisto di immobili di tipo residenziale
100%
per le attività di rischio verso il settore privato, per le partecipazioni, le attività
subordinate e gli strumenti ibridi di patrimonializzazione non dedotti dal
patrimonio di vigilanza
4
Contesto di riferimento
Il primo Accordo di Basilea: pregi e limiti
Pregi
Pregi di
di Basilea
Basilea 1
1
Limiti
Limiti di
di Basilea
Basilea 1
1
• Bassa sensibilità al rischio
La vigilanza bancaria passa da “limiti al fare”
alla fissazione di requisiti patrimoniali, basati
su una regola semplice e di immediata
applicabilità:
si
contribuisce
così
al
rafforzamento della solidità patrimoniale del
sistema creditizio globale (sono oltre 100 i
Paesi che hanno aderito a Basilea 1).
La quantità di capitale assorbito è scarsamente sensibile
rispetto al rischio di credito delle controparti: l’8% di
accantonamento può essere eccessivo per un’impresa poco
rischiosa ed insufficiente per un’azienda giudicata rischiosa.
• Limitato riconoscimento agli strumenti di
mitigazione del rischio (es. garanzie reali e personali,
derivati su crediti)
Il sistema di ponderazione delle attività bancarie ha
Ruolo fondamentale di stimolo alla
crescita della capitalizzazione delle
banche
manifestato gravi rigidità di fronte ad un’industria finanziari
in rapida evoluzione
Valutazione del rischio ancora troppo
semplicistica
5
Contesto di riferimento
Basilea 2: obiettivi e struttura del Nuovo Accordo sul Capitale
Obiettivi:
Obiettivi:
migliorare la stabilità del sistema finanziario (obiettivo condiviso ed ampliato
rispetto alla prima versione)
definire i requisiti patrimoniali delle banche, basandosi su una misurazione più
accurata e completa dei rischi
BASILEA 2
“PRIMO PILASTRO”
Requisiti Patrimoniali Minimi
“SECONDO PILASTRO”
Attività di vigilanza delle Banche Centrali
“TERZO PILASTRO”
Disciplina di mercato e
sulla trasparenza
Rilascio del Testo definitivo dell’Accordo :
Fine 1° semestre 2004
Entrata in vigore : Fine 2006
6
Contenuti del documento
BASILEA 2
LA NUOVA SFIDA DI BANCHE E IMPRESE
Contesto di riferimento
Contenuti dell’accordo: le principali novità
Possibili impatti sul rapporto Banca-Impresa
- Piccole e Medie Imprese (PMI)
- Small Business (Other Retail)
Conclusioni
7
Contenuti dell’accordo: le principali novità
“Cosa cambia” e “Cosa resta” nel rapporto Banca-Impresa
Cosa
Cosa Cambia
Cambia
OPZIONI REGOLAMENTARI PER IL CALCOLO DEI REQUISITI MINIMI DI CAPITALE
Le banche saranno diverse tra loro
IL RATING
Vengono introdotte metodologie più sofisticate per la valutazione del rischio di credito
LA NUOVA DEFINIZIONE DI INSOLVENZA
Cosa
Cosa Resta
Resta
Il coefficiente di adeguatezza patrimoniale delle banche
continua ad essere applicato ai fini di vigilanza.
Patrimonio di Vigilanza
≥ 8%
Attività Ponderate per il Rischio
Fatte salve le modalità di calcolo del numeratore ovvero del
Patrimonio di Vigilanza, Basilea 2 inciderà profondamente
sul denominatore del rapporto, modificando il sistema di
ponderazione sinora adottato.
8
Contenuti dell’accordo: le principali novità
Opzioni regolamentari per il calcolo dei requisiti minimi di capitale
Viene concessa alle Banche la possibilità di adottare metodologie di valutazione del rischio dal grado di complessità crescente,
laddove l’adozione delle soluzioni più sofisticate comporterà benefici in termini di minore assorbimento di capitale
ALTERNATIVE POSSIBILI PER LE BANCHE
APPROCCIO BASATO
SUI RATING INTERNI
APPROCCIO
STANDARD
Standard – Adozione per Banche Medio-Piccole
Rating Interni – Adozione per Banche Maggiori
ƒ
Coefficienti di ponderazione basati su rating esterni
ƒ
Coefficienti di ponderazione basati su rating interni
ƒ
Controparti unrated: coefficiente in vigore (8%)
ƒ
Validazione dei modelli da parte di Banca d’Italia
ƒ
Ampliamento delle tecniche di mitigazione del
rischio
ƒ
Calcolo del patrimonio assorbito per ciascun portafoglio
di clientela ovvero:
ƒ
Stati e AAPP
ƒ
Corporate (fatturato > 50 mln €)
ƒ
PMI (fatturato compreso tra 5 e 50 mln €)
ƒ
Small Business (aziende con fatturato < 5 mln €)
ƒ
Banche
ƒ
Operazioni specialistiche (es. Project Finance)
ƒ
Partecipazioni azionarie
Nel futuro:
ƒ
Possibilità di realizzare modelli di rating interni per
segmenti di clientela ritenuti più significativi
(soluzione di “scalabilità” graduale)
Vista la scarsità di rating oggi disponibili sulle
imprese italiane, è prevedibile una migrazione
progressiva verso soluzioni di rating interno
9
Contenuti dell’accordo: le principali novità
Le variabili determinanti il Rischio di Credito
Prima di introdurre la definizione di Rating, vengono di seguito presentate le 4 variabili determinanti il Rischio di Credito:
PD
PD -- Probability
Probability of
of Default
Default
Probabilità di insolvenza
x
LGD
LGD –
– Loss
Loss Given
Given Default
Default
Perdita effettiva post recupero
RISCHIO DI
CREDITO
x
EAD
EAD –
– Exposure
Exposure at
at Default
Default
Esposizione al momento dell’insolvenza
x
E’ la probabilità di insolvenza della controparte risultante dal
modello di rating.
La capacità previsiva del modello copre un orizzonte
temporale di 12 mesi.
E’ la percentuale di perdita effettiva sul credito, ovvero il costo
dell’insolvenza al netto della porzione recuperata.
Dipende dalla forma tecnica del credito, nonché dalla “forza”
delle garanzie acquisite a supporto dell’erogazione.
E’ l’esposizione (outstanding) al rischio riscontrata al momento
dell’insolvenza.
Dipende dalle forme di rimborso fissate al momento
dell’erogazione del credito (linee “revolving”, crediti di firma,
prodotti derivati, etc.)
E’ la scadenza residua delle esposizioni in essere.
M
M–
– Maturity
Maturity
Scadenza residua
Il suo effetto sul rischio di credito è consistente ed è crescente
dai 12 mesi sino ai 5 anni, restando poi stabile su scadenze più
lunghe.
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Contenuti dell’accordo: le principali novità
Il Rating: la valutazione del rischio di credito
DEFINIZIONE DI RATING:
GIUDIZIO SINTETICO CHE CONSENTE DI QUANTIFICARE IL RISCHIO DI CREDITO DI UNA CONTROPARTE
ATTRAVERSO L’ANALISI CONGIUNTA DI VARIABILI FINANZIARIE E NON
Il Rating rappresenta la novità di maggior rilievo dell’Accordo perché la sua introduzione produrrà riflessi “a cascata”
sull’assorbimento di capitale, sulle politiche di credito e di pricing delle Banche nei confronti della clientela.
ANALISI SETTORIALE E COMPETITIVA
ANALISI DI
BILANCIO
ANALISI
ANDAMENTALE
GIUDIZIO DI RATING
ANALISI QUALITATIVA
(Es. qualità del management, storia
dell’azienda e del gruppo di appartenenza)
VALUTAZIONE
SOGGETTIVA DEL
RELATIONSHIP MANAGER
DATI
COMPORTAMENTALI
(Es. esistenza pregiudizievoli)
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Contenuti dell’accordo: le principali novità
Il Rating: la valutazione del rischio di credito
Il Rating consentirà di ottenere una più stretta correlazione tra la rischiosità dell’impresa affidata ed il capitale
necessario alla banca per coprire il rischio.
60,0%
Rating medio delle PMI
italiane ed europee
50,0%
Basilea 2
40,0%
30,0%
Attuale
assorbimento (8%)
20,0%
10,0%
0,0%
AAA
AA+
AA
AA-
A+
A
A-
BBB+
BBB
BBB-
BB+
BB
BB-
B+
B
B-
CCC
Al crescere della rischiosità del cliente corrisponderà, a parità di linea di credito, un maggiore capitale assorbito
e di conseguenza un aumento del tasso di interesse richiesto al cliente per garantire un’adeguata remunerazione
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Contenuti dell’accordo: le principali novità
La nuova definizione di insolvenza
La definizione di insolvenza (default) si basa sull’indipendente o concomitante verificarsi di 2 condizioni:
Soggettiva, che si fonda sulla valutazione della Banca sull’incapacità del debitore di
adempiere in pieno alle proprie obbligazioni contrattuali (simile ad oggi)
Oggettiva, in base al quale i crediti scaduti da oltre 90 giorni configurano il verificarsi
dell’insolvenza
N.B. Alle banche italiane è stato concesso di
applicare il limite di 180 giorni per un periodo di
transizione di 5 anni
EFFETTI:
Sarà necessario modificare progressivamente le abitudini di
pagamento uniformandosi sull’obiettivo 90 giorni
Profondi cambiamenti indotti sulla gestione del circolante e quindi
sulla gestione finanziaria di clienti e fornitori
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Contenuti del documento
BASILEA 2
LA NUOVA SFIDA DI BANCHE E IMPRESE
Contesto di riferimento
Contenuti dell’accordo: le principali novità
Possibili impatti sul rapporto Banca-Impresa
- Piccole e Medie Imprese (PMI)
- Small Business (Other Retail)
Conclusioni
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Possibili impatti sul rapporto Banca - Impresa
Basilea 2 – Classificazione delle imprese e PMI
FATTURATO DELL’IMPRESA
≥ 50 milioni di euro
TIPOLOGIA DI
PORTAFOGLIO
CORPORATE
Vengono valutate
individualmente tramite rating
esterni ovvero rating derivanti
da modelli interni
TRATTAMENTO
In mancanza di rating
l’assorbimento è fisso all’8%
Compreso tra 5 e 50
milioni di euro
PMI
Vengono valutate
individualmente tramite rating
derivanti da modelli interni *
* non esistono oggi rating esterni su
PMI
In mancanza di rating
l’assorbimento è fisso all’8%
< 5 milioni di euro con
Esposizione vs Banca
≤ 1 milione di euro
OTHER RETAIL
(Small Business)
Vengono assimilate a debitori
Retail: ciò comporta una
gestione delle posizioni in
massa e una valutazione di
rating non più individuale.
Il coefficiente standard di
ponderazione passa dal
100% di Basilea 1 al 75%
15
Possibili impatti sul rapporto Banca - Impresa
Rialzo dei tassi: minaccia concreta o ingiustificato allarmismo?
La prima versione del nuovo Accordo di Basilea (gennaio 2001) risultava estremamente penalizzante nei
confronti delle PMI (fatturato compreso tra i 5 e i 50 mln €), che venivano equiparate a posizioni Corporate
(fatturato ≥ 50 mln €).
Dal momento che le PMI sono mediamente caratterizzate da una probabilità di insolvenza più elevata
rispetto ad un’azienda Corporate, questa proposta avrebbe comportato:
un rischio di riduzione del credito alle PMI e di parallelo innalzamento dei tassi per le PMI
effetti distorsivi sulle economie europee e più marcatamente su Italia e Germania dove la
diffusione di PMI è maggiore
un’eccessiva penalizzazione delle PMI, che sebbene più rischiose come aziende singole, a
livello aggregato generano un rischio complessivo minore delle Corporate (grazie alla
possibilità di diversificare e frammentare le esposizioni, alla ridotta incidenza sul rischio
sistematico ed alla loro flessibilità operativa maggiore a fronte di rallentamenti economici)
Tale pericolo è stato scongiurato dall’ultima bozza di Accordo, nel quale si prevede che
Le PMI siano soggette a requisiti patrimoniali inferiori fino al
20% rispetto al rischio Corporate (“Corporate con Sconto”)
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Possibili impatti sul rapporto Banca - Impresa
Rialzo dei tassi: minaccia concreta o ingiustificato allarmismo?
Gli ultimi studi di impatto promossi dal Comitato di Basilea fugano i timori di razionamento del credito e innalzamento dei
tassi a danno delle PMI: le nuove regole hanno infatti portato ad una sensibile riduzione dei requisiti patrimoniali richiesti e
quindi potranno determinare tassi mediamente inferiori.
Attuale (8%)
Gennaio 2001
Aprile 2003
Aprile 2003 PMI
BASILEA 2
Gennaio 2001
Effetto della
revisione
Attuale
Assorbimento
(8%)
BASILEA 2
Aprile 2003
Livello medio delle PMI italiane ed
europee
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Possibili impatti sul rapporto Banca - Impresa
Rialzo dei tassi: minaccia concreta o ingiustificato allarmismo?
Una
Una Serie
Serie di
di Evidenze
Evidenze per
per sfatare
sfatare inutili
inutili “Leggende”
“Leggende”
Da uno studio promosso da Prometeia su 75.000 imprese, 3 imprese su 4
avranno riduzioni o parità di capitale assorbito e solo 1 su 4 avrà potenziali
penalizzazioni
I prezzi teorici del credito calcolati secondo Basilea 2 sono inferiori o uguali a
quelli già oggi praticati fino al livello BB- (stima Banca d’Italia): in questo
senso, uno studio Unioncamere /Moody’s su un campione di 7.860 società
mostra come oltre l’80% delle PMI esaminate abbia ottenuto un rating uguale
o superiore a BB- (ottobre 2003)
Laddove sono stati affinati i modelli di rating (es. Sanpaolo IMI, Unicredito) il
credito alle PMI è cresciuto e non diminuito rispetto al totale degli impieghi
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Possibili impatti sul rapporto Banca - Impresa
Sintesi degli effetti oggi prevedibili sulle PMI
9 Il rapporto Banca-impresa sarà maggiormente orientato alla trasparenza reciproca: sarà interesse
comune di Banca ed Impresa affidata fornire ed ottenere informazioni per una corretta valutazione del rischio
9 Il Rating diverrà variabile strategica per regolare l’accesso al credito ed il costo relativo: le imprese con
buon rating vedranno migliorare le condizioni di accesso al credito, le aziende più rischiose subiranno restrizioni
creditizie ovvero pagheranno tassi più elevati
9 Verrà enfatizzato il ruolo “consulenziale” delle banche a favore delle imprese: agli imprenditori si
richiederanno strategie d’impresa coerenti e trasparenti sia sul piano industriale sia sul piano finanziario; alle
banche si richiederanno maggiore trasparenza nella valutazione di rating e maggiore coinvolgimento in termini di
consulenza, sviluppo di servizi e di soluzioni innovative
9 I Confidi potranno giocare un ruolo determinante per l’ottenimento di tassi più favorevoli, a condizione
che intraprendano alcune azioni correttive per migliorare la qualità delle garanzie rilasciate (es. Basilea 2 richiede,
nell’approccio Internal Rating Foundation, un rating del Confidi almeno pari ad A-, mentre oggi nessun consorzio
supera il livello BBB+): in questa direzione, la visione dei Confidi quali Banche di Garanzia ed il processo di
aggregazione e ristrutturazione in atto potranno contribuire ad elevare la qualità e la “forza” degli impegni assunti.
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Contenuti del documento
BASILEA 2
LA NUOVA SFIDA DI BANCHE E IMPRESE
Contesto di riferimento
Contenuti dell’accordo: le principali novità
Possibili impatti sul rapporto Banca-Impresa
- Piccole e Medie Imprese (PMI)
- Small Business (Other Retail)
Conclusioni
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Possibili impatti sul rapporto Banca - Impresa
Basilea 2 – Classificazione delle imprese e ‘Other Retail’
FATTURATO DELL’IMPRESA
≥ 50 milioni di euro
TIPOLOGIA DI
PORTAFOGLIO
CORPORATE
Vengono valutate
individualmente tramite rating
esterni ovvero rating derivanti
da modelli interni
TRATTAMENTO
In mancanza di rating
l’assorbimento è fisso all’8%
Compreso tra 5 e 50
milioni di euro
PMI
Vengono valutate
individualmente tramite rating
derivanti da modelli interni *
* non esistono oggi rating esterni su
PMI
In mancanza di rating
l’assorbimento è fisso all’8%
< 5 milioni di euro con
Esposizione vs Banca
≤ 1 milione di euro
OTHER RETAIL
(Small Business)
Vengono assimilate a debitori
Retail: ciò comporta una
gestione delle posizioni in
massa e una valutazione di
rating non più individuale.
Il coefficiente standard di
ponderazione passa dal
100% di Basilea 1 al 75%
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Possibili impatti sul rapporto Banca - Impresa
Le imprese rientranti nel segmento ‘Other Retail’
Rientrano nel portafoglio ‘Other Retail’ le imprese con:
9 fatturato inferiore ai 5 milioni di euro
9 esposizione verso la singola Banca inferiore ad 1 milione di euro
Su tali tipologie di imprese spesso le informazioni disponibili (bilancio anzitutto) sono
insufficienti per formulare un giudizio di rating sulla singola controparte
Il frazionamento degli importi e la numerosità delle controparti ha indotto il
Comitato di Basilea a riconoscere la minore rischiosità di tale portafoglio e quindi a
ridurre il coefficiente di ponderazione dal 100% al 75%: l’assorbimento di capitale
passerà quindi dall’8% al 6%
Le imprese “Other Retail” vengono quindi assimilate a debitori Retail: ciò
comporta una gestione delle posizioni in massa e una valutazione di rating non più
individuale, ma susseguente ad aggregazioni in classi omogenee di rischio sofferto (es.
area geografica, settore di attività, qualità del management, etc.).
Le banche potranno scegliere tra coefficiente di ponderazione standard (75%)
e Approccio Internal Rating Avanzato: quest’ultimo potrà comportare ulteriori
benefici in termini di minor assorbimento di capitale.
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Possibili impatti sul rapporto Banca - Impresa
Le imprese della Regione Marche: addetti e ricavi presumibili
I risultati dell’8° Censimento sull’Industria e Servizi della nostra Regione* mostrano con tutta evidenza le piccole
dimensioni del tessuto imprenditoriale marchigiano, laddove oltre il 50% delle imprese dichiara un solo addetto.
Meno di 10 addetti
Tra 10 e 49 addetti
Oltre 50 addetti
TOTALE IMPRESE
CENSITE NELLE
MARCHE:
123.607
5%
1%
94%
Il 94% delle imprese occupa meno di 10 addetti, dimensione cui corrispondono statisticamente ricavi inferiori ai
5 milioni di euro (Stima Eurisko).
* Fonte: ISTAT - 16 marzo 2004 (censimento dell’ottobre 2001)
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Possibili impatti sul rapporto Banca - Impresa
Le imprese della Regione Marche: l’esposizione media
Le rilevazioni di Centrale dei Rischi sulla Regione Marche* mostrano come oltre il 96% dei soggetti segnalati
presentino un utilizzato medio per cassa inferiore a 1 milione di euro.
La combinazione dei dati ISTAT su addetti e ricavi delle imprese marchigiane con le rilevazioni Banca d’Italia
sull’utilizzato medio segnalato a Centrale dei Rischi portano alla seguente conclusione:
Una ampissima maggioranza di imprese marchigiane rientrerà nella fattispecie “Other Retail” con forti
vantaggi in termini di minor assorbimento di capitale per le banche
Infatti…
L’esposizione totale della Regione Marche segnalata a Centrale dei Rischi ammonta a 19,8 miliardi di euro.
Assumendo per ipotesi che tali finanziamenti per cassa non siano assistiti da garanzia, il coefficiente di
ponderazione attuale (8%) comporterebbe un assorbimento di capitale per 1,6 miliardi di euro, mentre il nuovo
coefficiente standard fissato per il portafoglio ‘Other Retail’ da Basilea 2 determinerebbe un consumo di
capitale per 1,2 miliardi richiesti, con un risparmio di circa 400 milioni di euro
Il timore di Credit Crunch e di innalzamento dei tassi sulle aziende
marchigiane appare ingiustificato
* Fonte: Bollettino Statistico Banca d’Italia – Dati al 30 settembre 2003
24
Contenuti del documento
BASILEA 2
LA NUOVA SFIDA DI BANCHE E IMPRESE
Contesto di riferimento
Contenuti dell’accordo: le principali novità
Possibili impatti sul rapporto Banca-Impresa
Conclusioni
25
Conclusioni
Suggerimenti operativi: quando muoversi e cosa fare
Banche
Banche
Imprese
Imprese
Il Nuovo Accordo sul Capitale entrerà in vigore a fine 2006.
Sin d’ora Basilea 2 non è un “corpo estraneo” alle logiche bancarie: infatti, per
alcuni grandi Gruppi Basilea 2 è già una realtà, molti altri si stanno
attrezzando perchè per poter utilizzare gli approcci più avanzati (e più
vantaggiosi per la banca in termini di minore assorbimento di capitale) serve
dimostrare alla Banca d’Italia i risultati di 3 anni di utilizzo dei modelli.
Dal momento che Basilea 2 premierà le aziende migliori, occorrerà impostare
in tempi brevi una strategia finalizzata a migliorare il proprio rating.
In questo senso, sarà fondamentale individuare – di concerto con le Banche –
le aree di intervento prioritario e definirne ii relativi valori obiettivo: la
Funzione Finanza assumerà pertanto un ruolo centrale nella vita
aziendale, importante almeno tanto quanto quella commerciale, organizzativa
e tecnologica.
Nella realtà italiana, le principali Aree di valutazione sulle quali incidere sono:
• Livello di Capitalizzazione dell’impresa (es. rapporto tra mezzi propri e
capitale investito)
• Redditività e Capacità di autofinanziamento (es. ROI, Cash Flow Operativo)
• Indice di Copertura degli interessi passivi
• Funzionamento del Capitale Circolante
• Dati andamentali
• Scenario competitivo (es. Principali concorrenti, previsioni sul settore di
appartenenza)
• Dati qualitativi (es. Qualità del management, storia della società, reputazione
degli azionisti)
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Conclusioni
BASILEA 2
LE IMPRESE POTRANNO ESSERE I
PRIMI CONSULENTI DELLE BANCHE
NELLA SPIEGAZIONE DEI PROPRI
OBIETTIVI E PIANI INDUSTRIALI
TRASPARENZA
CAMBIAMENTO DEL
RAPPORTO BANCAIMPRESA
LE BANCHE POTRANNO ESSERE I
PRIMI CONSULENTI DELLE IMPRESE
IN MATERIA DI FINANZA AZIENDALE
NON PIU’ DIFFIDENTI, MA CONFIDENTI!
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basilea 2 la nuova sfida di banche e imprese