Dott. Francesco Borghini psichiatra, docente di psicobiofisica medica (PBFM) nel Corso di Specializzazione in psicoterapia, "Scuola di Formazione Psicosomatica", Ospedale "CRISTO RE" Roma. [email protected] 3 LEZIONE di PBFM 4° anno A.A. 2011-2012 La PBFM nella psicopatologia di spettro Disturbi di ansia n n n n n Psychol Med. 2012 Jan;42(1):1-13. Epub 2011 May 13. Is obsessive-compulsive disorder an anxiety disorder, and what, if any, are spectrum conditions? A family study perspective. Bienvenu OJ, Samuels JF, Wuyek LA, Liang KY, Wang Y, Grados MA, Cullen BA, Riddle MA, Greenberg BD, Rasmussen SA, Fyer AJ, Pinto A, Rauch SL, Pauls DL, McCracken JT, Piacentini J, Murphy DL, Knowles JA, Nestadt G. Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Johns Hopkins University School of Medicine, Baltimore, MD, USA. Experts have proposed removing obsessive-compulsive disorder (OCD) from the anxiety disorders section and grouping it with putatively related conditions in DSM-5. The current study uses co-morbidity and familiality data to inform these issues.MethodCase family data from the OCD Collaborative Genetics Study (382 OCD- affected probands and 974 of their first-degree relatives) were compared with control family data from the Johns Hopkins OCD Family Study (73 non-OCD-affected probands and 233 of n n n n their first-degree relatives). RESULTS: Anxiety disorders (especially agoraphobia and generalized anxiety disorder), cluster C personality disorders (especially obsessive-compulsive and avoidant), tic disorders, somatoform disorders (hypochondriasis and body dysmorphic disorder), grooming disorders (especially trichotillomania and pathological skin picking) and mood disorders (especially unipolar depressive disorders) were more common in case than control probands; however, the prevalences of eating disorders (anorexia and bulimia nervosa), other impulse-control disorders (pathological gambling, pyromania, kleptomania) and substance dependence (alcohol or drug) did not differ between the groups. The same general pattern was evident in relatives of case versus control probands. Results in relatives did not differ markedly when adjusted for demographic variables and proband diagnosis of the same disorder, though the strength of associations was lower when adjusted for OCD in relatives. Nevertheless, several anxiety, depressive and putative OCD-related conditions remained significantly more common in case than control relatives when adjusting for all of these variables simultaneously. CONCLUSIONS: On the basis of co-morbidity and familiality, OCD appears related both to anxiety disorders and to some conditions currently classified in other sections of DSM-IV. 'Uno degli uomini più in vista della città mi raccontava che aveva redatto una lista dei cinquanta avvenimenti che aveva più temuto accadessero negli ultimi 10 anni...... ......ebbene aveva concluso che sinora nessuno di questi si era verificato, ma il pensiero lo aveva fatto star male come se realmente fossero accaduti.....' Shader, 1989 Quando la MENTE CONSCIA esprime una convinzione in conflitto con una verità precedentemente appresa e registrata nella MENTE SUBCONSCIA, il conflitto mentale si esprime attraverso… un indebolimento della muscolatura Es. chiropratico (caduta della resistenza affermando una bugia) MENTE COSCIENTE E SUBONSCIA psicologia prenatale e perinatale amnesia infantile la maggior parte delle persone non ha ricordi anteriori ai 3 - 4 anni di età (S. Freud) Nei feti e neonati esiste una memoria implicita (Chamberlain 1998) Per il cervello in via di sviluppo del bambino, la società fornisce le esperienze più significative influenzando l espressione genetica, che determina il modo in cui i neuroni si collegano tra di loro nella costruzione delle reti neuronali che danno origine all attività mentale (Siegel 1999) EPIGENETICA Per sopravvivere è necessario un rapido download di informazioni consentito dalla fluttuazione dell attività elettrica del cervello. In particolare i ritmi lenti cerebrali sono caratteristici di stati mentali più suggestionabili e programmabili (ipnosi regressiva) Tra 0 e 2 anni prevale il ritmo Delta (0,5-4 Hz) Tra 2 e 6 anni si stabilizza il ritmo Theta (4-8 Hz) (Laibow 1999-2002) I bambini osservano comportamenti e convinzioni dei genitori e li fanno propri scaricandoli nella MEMORIA SUBCONSCIA Dove vengono trasformati in collegamenti permanenti sotto forma di vie sinaptiche e memorizzati come fatti-verità assoluti Crescendo subentra ritmo Alfa (8-12Hz) di coscienza tranquilla meno suggestionabile Poi verso i 12 anni periodi prolungati Beta (12-35 Hz): coscienza attiva-concentrata (leggere un libro). Infine onde gamma (>35Hz) negli stati prolungati di prestazioni elevate (pilotare F1). MENTE SUBCONSCIA: insieme collettivo degli istinti geneticamente programmati + le convinzioni apprese dai genitori Il SUBCONSCIO è come un database che, dopo aver immagazzinato e decodificato stimoli e segnali ambientali, poi attiva automaticamente e acriticamente i comportamenti geneticamente programmati (istinti) o solo appresi. La MENTE SUBCONSCIA è dunque come un hard-drive programmabile in cui sono scaricate le esperienze della vita. STIMOLI dal mondo esterno SEGNALI dall interno (emozioni) La mente subconscia processa circa 20.000.000 di stimoli ambientali al secondo, contro i 40 processati dalla mente conscia; essa legge i segnali ambientali e fa scattare immediatamente i comportamenti precedentemente acquisiti (appresi); il tutto senza l aiuto, la supervisione e neppure la consapevolezza della mente conscia (Norretranders 1998). Le due menti formano una coppia dinamica complementare. Appena la mente conscia smette di fare attenzione la programmazione subconscia prevale agendo sempre nel momento presente. Sotto stress l eccesso di cortisolo fa passare madre e feto da uno stato di crescita a uno di protezione: nascono così bambini sottopeso candidati a future sindromi metaboliche. I geni determinano il 48% del QI, il rimanente dipende da fattori ambientali. 10-1 V/cm E E G ECG STATI DEL SONNO n Il passaggio dallo stadio 1 allo stadio 4 è caratterizzato da onde DELTA/THETA sempre più lente ma da un voltaggio sempre più elevato nella corteccia cerebrale, da un rallentamento del respiro e da un approfondimento del sonno. Questi stati sono detti SONNO SINCRONO, in quanto i ritmi elettrici della corteccia cerebrale risultano sincronizzati, cioè la SEROTONINA contenuta nei neuroni provoca l induzione al sonno SINCRONICO e lo mantiene. Dopo circa 90 minuti di sonno sincrono pur continuando a dormire, avviene, quasi improvvisamente una trasformazione dei ritmi che da sincroni diventano desincronizzati. n n Il tono muscolare, ridotto durante il sonno sincrono, cade completamente a zero, ed i movimenti oculari cominciano a mostrare dei movimenti molto rapidi RAPID EYES MOVIMENTS. LA FASE del sonno REM o desincronizzato è la FASE DEL SOGNO Il sonno REM è caratterizzato da onde ALFA; il loro primo ciclo dura circa 10 minuti, ed aumenta di 2-3 minuti ad ogni ciclo, sino a diventare di 30 minuti. Queste fasi di onde ALFA sono dette fasi REM; esse diventano sempre più lunghe col trascorrere della notte, fino ad arrivare al risveglio caratterizzato da onde BETA. n Il sonno REM è caratterizzato da una desincronizzazione dei ritmi corticali, paradossalmente simili a quelli della veglia, per cui questa fase di sonno è chiamata SONNO PARADOSSO. Durante questa fase si notano movimenti oculari e atonia muscolare. Dal punto di vista neurovegetativo si hanno invece delle vere e proprie burrasche neurovegetative che si manifestano in variazione della pressione sanguigna, aritmie cardiache ed irrorazione cardiaca. TEORIE SUL SONNO n n La teoria CIRCADIANA: sostiene che seguiamo il ritmo luce–buio e durante la notte possiamo rilassarci. I nostri antenati avevano maggiori probabilità di sopravvivenza se si riparavano durante la notte da pericoli non visibili. La teoria RISTORATIVA: sostiene che dormiamo per recuperare le forze mentali e fisiche, una sorta di riparazione delle attività eseguite durante la veglia Gli stessi sintomi possono essere incontrati in stati patologici diversi, ma quello che importa non sono i singoli sintomi in sé, ma lo stato mentale che li condiziona Minkowski,1937 Il problema della diagnosi in psichiatria tra approccio dimensionale e categoriale Il neonato evidenzia tre emozioni fondamentali definite "innate": paura, amore, ira. Entro i primi cinque anni di vita si manifestano anche: vergogna, ansia, gelosia, invidia. L'evoluzione delle emozioni consente al bambino di comprendere la differenza tra il mondo interno ed esterno, oltre a conoscere meglio se stesso. Dopo il sesto anno di età, il bambino è capace di mascherare le sue emozioni e di manifestare solo quelle che gli altri si aspettano da lui; pertanto deve imparare a controllare le emozioni, soprattutto quelle socialmente non convenienti, senza che questo induca condizioni di disagio psicofisico Prevalence of anxiety and other psychiatric disorders. Dal nevroticismo… alla classificazione categoriale The classification of anxiety disorders in ICD-10 and DSM-IV: a concordance analysis On the surface, the classifications of anxiety disorders in DSM-IV and ICD-10 appear quite similar. However, differences exist and are evident in four aspects of the diagnostic criteria: typology, identifying criteria, inclusion and exclusion criteria. The concordance between the current classifications would be improved with the removal of the criterion for uncontrollability from DSM-IV, a closer focus on the symptoms of hypervigilance and scanning as in DSM-IV and the removal of the clinical significance criterion from DSM-IV. Equivalency of the exclusion criteria between the two classification systems reduces the concordance, demonstrating that each classification systems is a set of interdependent diagnoses and to ultimately achieve concordance, all diagnoses must be considered together. Andrews G et al. Psychopathology. 2002 Mar-Jun;35(2-3):100-6 Ansia: vantaggi della classificazione categoriale Rassicurazione per lo psichiatra: quanto maggiore è il numero delle categorie diagnostiche e quanto più è dettagliata la descrizione dei caratteri specifici di ogni singola categoria, tanto più facile sembra la possibilità di inquadrare ogni singolo caso. L ansia non è più un sintomo o uno stato , ma diventa uno spettro di disturbi, di entità nosografiche precise al limite di malattie . Comunicazione più semplice: identificare e descrivere cluster sintomatologici precisi significa trovare concordanza di riferimento tra psichiatri di diversa formazione e cultura. In effetti i termini e le categorie utilizzati in passato (nevrosi d ansia, stati d ansia) per la loro aspecificità e genericità, favorivano una diversità di linguaggi e di definizioni Ricerca: la creazione di categorie diagnostiche basate sulla covarianza sindromica nell ambito allargato del fenomeno ansia, ha permesso di indirizzare la ricerca psico biologica verso l identificazione di meccanismi fisiopatologici specifici destinati a confermare o a disconfermare la validità delle singole categorie Ansia: limiti della classificazione categoriale n n n n n n n n Bassa stabilità diagnostica nel tempo Sovrapposizione di criteri Elevata frequenza di diagnosi in comorbidità Incertezza nella diagnosi di confine tra le categorie Scarsi risultati nella ricerca di markers biologici specifici Procedimento diagnostico inferenziale Difficoltà a tradurre in quadri categoriali alcuni vissuti psicopatologici (preoccupazione invasiva, irrequietezza psichica immotivata) Problema dell ansia sottosoglia Nell ordinamento del DSM-IV TR dei disturbi d ansia: Lo stesso piano nosografico comprende condizioni di ansia primaria (ad es. il DAG) e di ansia secondaria (ad es. il disturbo d ansia da assunzione di sostanze), col problema di una eventuale classificazione separata Nell identificare le categorie diagnostiche vengono utilizzati principi organizzatori eterogenei: a volte causali ( ad es. nel disturbo acuto da stress), in altri casi basati sul contenuto (ad es. nella fobia sociale), oppure sindromici (ad es. nel disturbo da panico) Il DSM-IV non sembra poi risolvere adeguatamente il difficile problema dell inquadramento dell ansia libera o generalizzata in tutte le sue manifestazioni di fenomeno sintomatico o categoriale, sindromico o sub-sindromico, dipendente o indipendente L eterogeneità nosografica fa sì che le singole categorie non abbiano, nella maggior parte dei casi, un supporto patofisiologico specifico, né un adeguata specificità terapeutica Timore paura Specificità Specificità patogenetica terapeutica Collocazione nosografica DAP Secondaria Probabile Probabile Autonoma? Agorafobia Primaria Incerta Possibile Disturbo d ansia Fobia specifica Primaria Incerta Possibile Disturbo d ansia Fobia sociale Primaria Incerta Possibile Disturbo d ansia DOC Secondaria Probabile Probabile Autonoma? PTSD Secondaria Incerta Incerta Autonoma? DAG Primaria Incerta Possibile Disturbo d ansia Modif. da Pancheri 2005 Il problema dell ansia libera o generalizzata Il sintomo ansia è presente in molti disturbi in Asse I e in molte patologie somatiche. Talvolta il sintomo può assumere la dignità categoriale del DAG, ma la sua indipendenza dal disturbo in Asse I primario non è sempre facilmente valutabile . Inoltre, l ansia inquadrata come DAG potrebbe rappresentare l esacerbazione temporanea di una condizione di personalità e di temperamento meglio classificabile in Asse II che, nella classificazione dei disturbi di personalità non prevede, contrariamente ad ogni evidenza clinica, l esistenza di un disturbo ansioso di personalità n Il concetto di spettro Un approccio in grado di ovviare ad alcuni dei limiti osservati è rappresentato dal modello di spettro. Lo spettro panico-agorafobico ad esempio (secondo il modello proposto da Cassano e coll.) è un continuum dimensionale che comprende, oltre ai sintomi e ai segni della diagnosi categoriale DSM, anche elementi trascurati nella diagnosi tradizionale: -segni e sintomi sottosoglia -tratti temperamentali e di personalità -sintomi prodromici e residui Il panico complesso Sempre all interno del concetto di spettro, ad esempio, sono state proposte entità sindromiche complesse (complex panic) come DAP-GAD o DAP-RBA (ansia breve ricorrente) accomunate da alcune caratteristiche: n maggiore gravità sul piano clinico n esordio più precoce n frequente comorbidità con agorafobia, fobia sociale, depressione, abuso di BDZ e alcol n maggior rischio suicidario n elevata cronicità n Angst, 2002 Il continuum sintomatologico La variazione tra una condizione con sintomi estesi e disabilitanti e la mancanza quasi totale di sintomi appare essere continua, senza una dimostrabile zona di rarità. Di conseguenza, il confine tra normalità e disturbo mentale deve essere deciso arbitrariamente su basi pragmatiche. Kendell e Jablensky, 2003 Diagnosi di confine E stata proposta nell appendice B del DSM-IV TR la categoria del Disturbo AnsiosoDepressivo misto per indicare tutti quei casi caratterizzati dalla presenza di sintomi depressivi e ansiosi che: n n Non soddisfano i criteri per ognuno di queste due categorie ma causano una compromissione del funzionamento sociale e lavorativo Richiedono un trattamento farmacologico Il concetto di disturbo ansioso-depressivo: conservazione o innovazione clinico terapeutica ? Il razionale alla base del nuovo concetto di sindrome ansiosodepressiva è che il DSM-IV ha proposto nei criteri di ricerca il Disturbo Ansioso-Depressivo Misto (MAD) come un entità nosologica a sé stante caratterizzata dalla presenza di sintomi ansiosi o depressivi che per durata o numero non soddisfano i criteri di un Disturbo dell Umore o di un Disturbo d Ansia. Le manifestazioni dell ansia o della depressione si esprimono più frequentemente a livello «sottosoglia» (la prevalenza del Disturbo Ansioso Depressivo Misto è dello 0,8%, quella della depressione subsindromica è del 2,4%, mentre quella dell ansia subsindromica è del 21,9%, Wittchen e Essau, 1993) che non come sindrome conclamata. Tali sintomi «sottosoglia» costituiscono un area di vasto interesse per la loro fluttuazione nel tempo e per il fatto che in particolari condizioni (es. eventi di vita stressanti) possono aggravarsi con più elevati costi sociali e minore risposta al trattamento (Zajecka e Ross, Mixed anxiety-depression in a 1 year follow-up study: shift to other diagnoses or remission? In 1992, the ICD-10 introduced the concept of mixed anxiety-depression disorder (MAD)… … MAD cannot be seen as a stable diagnosis: most of MAD patients remit; many of them shift to other diagnoses than depression or anxiety. The ICD-10 criteria have to be specified more exactly. Barkow K et al. J Affect Disord. 2004 Apr;79(1-3):235-9 Il problema della comorbidità Nell Australian National Survey of Mental Health and WellBeing, il 21% delle persone con una diagnosi DSM-IV di un qualunque disturbo mentale soddisfaceva anche i criteri per almeno tre altri disturbi mentali. Andrews et al., 2002 Depressione e ansia: tra geni e ambiente Sviluppo Fattori genetici Geni di vulnerabilità e resistenza Fattori ambientali Vulnerabilità / Plasticità fenotipica Traumi Disfunzioni endocrine Sintomi ansiosi Supporto sociale Interventi psichiatrici Malattie somatiche Depressione Adattato da: Plotsky PM, et al. Psychiatr Clin North Am. 1998;21:293-307. n Association study between GABA receptor genes and anxiety spectrum disorders. Depress Anxiety. 2009;26(11):998-1003. Pham X, Sun C, Chen X, van den Oord EJ, Neale MC, Kendler KS, Hettema JM.Department of Psychiatry, Virginia Institute for Psychiatric and Behavioral Genetics, Virginia Commonwealth University, Richmond, Virginia 23298-0126, USA. Human anxiety disorders are complex diseases with relatively unknown etiology. Dysfunction of the Gamma-aminobutyric acid (GABA) system has been implicated in many neuropsychiatric conditions, including anxiety and depressive disorders. In this investigation, we explored four GABA receptor genes for their possible associations with genetic risk for anxiety disorders and depression. METHODS: Our study sample BACKGROUND: consisted of 589 cases and 539 controls selected from a large population-based twin registry based upon a latent genetic risk factor shared by several anxiety disorders, major depression, and neuroticism. We subjected these to a two-stage protocol, in which all candidate genetic markers were screened for association in stage 1 (N=376), the positive results of which were tested for replication in stage 2 (N=752). We analyzed data from 26 single nucleotide polymorphisms (SNPs) from four GABA receptor genes: GABRA2, GABRA3, GABRA6, and GABRG2. RESULTS: Of the 26 SNPs genotyped in stage 1, we identified two markers in GABRA3 that met the threshold (P < or = .1) to be tested in stage 2. Phenotypic associations of CONCLUSIONS: These findings suggest that common variation in the GABRA2, GABRA3, GABRA6, and GABRG2 genes does not play a major role in liability to anxiety spectrum disorders. these two markers failed to replicate in stage 2. Comorbidità tra ansia e depressione prevalenza puntuale Disturbo depressivo in atto 11.7% Disturbo d’ansia in atto 10.2% 5.6% 4.6% 7.1% Lecrubier. J Clin Psychiatry 1998; 59 (Suppl 8): Comorbidità tra ansia e depressione lifetime DISTURBI D ANSIA Prevalenza lifetime: 25% COMORBIDITÀ >50% con DM va incontro ad un disturbo d ansia DEPRESSIONE MAGGIORE Prevalenza lifetime: 17% Kessler RC, et al. Arch Gen Psychiatry. 1994;51:8-19. Sovrapposizione tra sintomi ansiosi e sintomi depressivi Ansia* Depressione Umore depresso Agitazione Irritabilità Perdita di interessi Preoccupazione Anedonia Astenia Xerostomia Difficoltà di Disturbi Palpitazioni concentrazione dell’appetito Sudorazione Dist. del sonno Ideazioni Tremori Tensione muscolare suicidarie Dolore Rossore Bassa autostima Ansia *Sintomi del DAG e della FS DSM-IV-TR. Washigton, DC: American Psychiatric Association; 2000. Sovrapposizione tra sintomi ansiosi e sintomi depressivi FOBIA SOCIALE DISTURBO D ANSIA GENERALIZZATA paura/evitamento di situazioni sociali rossore, tremori palpitazioni sudorazione preoccupazione ansia tensione muscolare xerostomia bassa autostima difficoltà di concentrazione difficoltà interpersonali DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE anedonia umore depresso agitazione, irritabilità ideazioni suicidarie disturbi del sonno disturbi affaticamento dell appetito dolore DSM-IV-TR. Washigton, DC: American Psychiatric Association; 2000. Depressione associata ad ansia in medicina generale In medicina generale Depressione associata ad ansia In almeno il 65% dei pazienti depressi è presente anche ansia moderata 13% Tutte le altre diagnosi Implicazioni della comorbidità tra depressione e ansia Aumento della gravità dei sintomi Diminuita risposta ai trattamenti Maggiore incidenza di suicidio Maggiore compromissione sociale Maggiore utilizzo delle risorse sanitarie Maggiore compromissione occupazionale Maggiore impatto sociale Aumento della cronicità Kessler et al. Arch Gen Psychiatry 1994; 51: 8-19. Lecrubier. J Clin Psychiatry 1998; 59 (Suppl 8): 11-14. Lecrubier. J Clin Psychiatry 1998; 59 (Suppl 17): 33-37. Kaufman & Charney. Depress Anxiety 2000; 12 (Suppl 1): 69-76. Depressione e ansia n n 45-95% dei pazienti di medicina generale con DEPRESSIONE lamenta soltanto sintomi somatici I sintomi fisici non spiegati dovrebbero far pensare a questi disturbi • 32-62% di questi pazienti hanno un disturbo depressivo • 24-50% un disturbo d ansia n Le sindromi somatiche funzionali sono spesso associate a depressione e ansia Simon et al. N Engl J Med 1999; 341: 1329-1335. Kroenke et al. Arch Fam Med 1994; 3: 774-779. Katon et al. Ann Intern Med 2001; 134: 917-925. Somatic symptoms as potential markers for anxiety disorders. Data were collected from patients presenting at 4 primary care clinics. Exploration of DSM-IV criteria in primary care patients with medically unexplained symptoms. OBJECTIVES: Investigators and clinicians almost always rely DSM-IV somatoform disorders (and its derivative diagnoses) to characterize and identify medically unexplained symptoms (MUS). Our objective was to patients with evaluate this use by determining the prevalence of DSM-IV somatoform and non somatoform disorders in patients with MUS proven by a gold standard chart review. Smith RC et al. Psychosom Med. 2005 Jan-Feb;67(1):123-9 Two hundred six MUS patients averaged 13.6 visits in the year preceding study, 79.1% were females, and the average age was 47.7 years. 124 patients (60.2%) had a non somatoform ("psychiatric") DSM-IV diagnosis of any type • 36 (17.5%) had 2 full non somatoform diagnoses • 41 (19.9%) had >2 • 92 (44.7%) had some full anxiety diagnosis • 94 (45.6%) had either full depression or minor depression diagnoses • 9 of 206 (4.4%) had any full DSM-IV somatoform diagnosis • 39 (18.9%) had abridged somatization disorder • 48 (23.3%) were "DSM somatoform-positive • 158 (76.7%) were "DSM somatoform-negative The latter exhibited less anxiety, depression, mental dysfunction, and psychosomatic symptoms (all p <.001) and less physical dysfunction (p = .011). Correlates of this DSM somatoform-negative status were female gender (p = . 007), less severe mental (p = .007), and physical dysfunction (p = .004), a decreased proportion of MUS (p <.10), and less psychiatric comorbidity (p <.10); c-statistic = 0.77. Smith concluded that depression and anxiety characterized MUS patients better than the somatoform disorders. Our data suggested radically revising the somatoform disorders for DSM-V by incorporating a new, very large group of now-overlooked DSM somatoformnegative patients who were typically women with less severe dysfunction. Smith RC et al. Psychosom Med. 2005 Jan-Feb;67(1):123-9 A Potential Etiological Model for Functional Somatic Symptoms Mayou et al., 2005 Somatoform Disorders: Time for a New Approach in DSM-V Diagnoses currently within somatoform disorders could be redistributed into other groupings. The disorders currently defined solely by somatic symptoms could be placed on axis III as functional somatic symptoms and syndromes. The Authors also argue that more use could also be made of the category psychological factors affecting medical condition that appears in DSM-IV only as part of the chapter titled other conditions that may be a focus of clinical attention. This could be an axis I accompaniment to any axis III diagnosis. Mayou et al., 2005 A Multidimensional Descriptive System for Somatic Symptoms Type of somatic symptom Number of symptoms Course (e.g., acute, chronic, recurrent) Disease pathology/pathophysiology Health beliefs Illness behavior Associated psychiatric disorder Social factors (e.g., employment, social benefits) Mayou et al., 2005 Review and critique of the new DSM-IV diagnosis of acute stress disorder. …The diagnosis of acute stress disorder does not appear to achieve the important objective of providing adequate clinical coverage for individuals with acute posttraumatic symptoms. The validity and utility of requiring peritraumatic dissociative symptoms as a core feature are questionable, as is the separation of essentially continuous clinical phenomena into two disorders with different criteria sets (acute stress disorder and PTSD) based on persistence of symptoms for 30 or more days. Longitudinal studies using acute stress disorder criteria, as well as broader considerations of the clinical and scientific functions that posttraumatic diagnoses should serve, suggest a need to reevaluate the current DSM-IV approach to post traumatic syndromes. Marshall RD et al. Am J Psychiatry. 1999 Nov;156(11):1677-85 Nuove prospettive di ricerca Tripartite model of anxiety and depression: psychometric evidence and taxonomic implications. We review psychometric and other evidence relevant to mixed anxietydepression… … With these data, we argue for a tripartite structure consisting of • GENERAL DISTRESS • PHYSIOLOGICAL HYPERAROUSAL (specific anxiety) • ANHEDONIA (specific depression) we propose a diagnosis of mixed anxietydepression. … Clark LA, Watson D, J Abnorm Psychol. 1991 Aug;100(3):316-36 Rethinking the mood and anxiety disorders: a quantitative hierarchical model for DSM-V. …The existing structural evidence eliminate this rational system and replace it with an empirically based structure that reflects establishes that the mood and anxiety disorders should be collapsed together into an overarching class of emotional disorders, which can be decomposed into 3 subclasses: • bipolar disorders (bipolar I, bipolar II, cyclothymia) • distress disorders (major depression, dysthymic disorder, generalized anxiety disorder, posttraumatic stress disorder) • fear disorders (panic disorder, agoraphobia, social phobia, specific phobia). • The optimal placement of other syndromes (e.g., obsessive-compulsive disorder) needs to be clarified in future research Watson D., J Abnorm Psychol. 2005 Nov;114(4):522-36 …A hierarchical three-factor variation of a two-factor model demonstrated the best fit to the correlations among the mental disorders. This model included: The structure of common DSM-IV and INTERNALIZING FACTORS ICD-10 mental disorders in the Australian general population. Slade T., Watson D., Psychol Med. 2006 Nov;36(11): 1593-600 social phobia Neurasthenia (ICD-10 only) agoraphobia PTSD Distress factor GAD dystimia major depression Fear factor OCD panic disorder alcohol Externalizing factor drug dependence Modif. da Slade T 2006 Major depression and generalised anxiety disorder. Same genes, (partly)different environments--revisited. In both clinical and epidemiological samples, major depression (MD) and generalised anxiety disorder (GAD) display substantial comorbidity… … The best-fitting twin models, when GAD was diagnosed with or without a diagnostic hierarchy, found a genetic correlation of unity between the two disorders. The correlation in environmental risk factors was +0.70 when GAD was diagnosed non-hierarchically, but zero when hierarchical diagnoses were used. Our findings provide further support for the hypothesis that in women, MD and GAD are the result of the same genetic factors. Environmental risk factors that predispose to 'pure' GAD episodes may be relatively distinct from those that increase risk for MD. Kendler KS Br J Psychiatry Suppl. 1996 Jun;(30):68-75 Co-morbid major depression and generalized anxiety disorders in the National Comorbidity Survey follow-up. … Although generalized anxiety disorder (GAD) and major depressive episode (MDE) are known to be highly co-morbid, little prospective research has examined whether these two disorders predict the subsequent first onset or persistence of the other or the extent to which other predictors explain the time-lagged associations between GAD and MDE. … The existence of differences in risk factors for GAD and MDE argues against the view that the two disorders are merely different manifestations of a single underlying internalizing syndrome or that GAD is merely a prodrome, residual, or severity marker of MDE Kessler RC Psychol Med. 2007 Nov 30;:1-10 Supplementary dimensional assessment in anxiety disorders. Anxiety disorders, as defined in the DSM-IV, comprise a relatively heterogeneous group of clinical conditions that range from specific phobias to obsessive compulsive disorder (OCD) and post-traumatic stress disorder (PTSD)… … We suggest the use of cross-cutting dimensional ratings that might ultimately lead to an improved classification model. We also suggest that a staging approach to illness, based upon supplementary dimensional rating could provide useful information for clinical and research purposes. Shear MK et al. Int J Methods Psychiatr Res. 2007;16 Suppl 1 2007:S52-64 Lo Spettro d Ansia Sociale: correlazioni con altre dimensioni psicopatologiche Social Anxiety Spectrum: correlation with other psychopatological dimensions FRANCESCA DUCCI, PAOLA RUCCI,LAURA VIVARELLI, MARIA CAROLINA HARDOY, LILIANA DELL OSSO Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia e Biotecnologie, Università di Pisa Questo studio esplora lo spettro socialfobico e la sua correlazione con altre dimensioni psicopatologiche in soggetti con differente livello di ansia sociale. Rivista di psichiatria, 2004, 39, 2106 Cinquecentoventi studenti di età ≥ ai 18 anni hanno compilato due questionari: il Social Anxiety Spectrum Self-Report (SHY-SR), che indaga lo spettro socialfobico, e il General Spectrum Measure (GSM), che esplora sintomi relativi agli spettri panico-agorafobico, dell umore, ossessivo-compulsivo e anoressicobulimico. I soggetti sono stati suddivisi in tre gruppi (low, medium e high scorers) utilizzando due punteggisoglia dello SHY-SR. Risultati. I risultati hanno evidenziato, esclusivamente tra i low scorers, la presenza di una correlazione significativa tra le sezioni del GSM e i domini dello SHY-SR relativi alla sensitività interpersonale, alle fobie specifiche,all inibizione comportamentale e ai sintomi neurovegetativi. Negli altri gruppi tale correlazione è assente o limitata solo ad una sezione del GSM. L analisi dell abuso di sostanze psicotrope nei tre gruppi di studenti ha evidenziato un incremento delle condotte di abuso al crescere dei livelli di ansia sociale. Tra gli high scorers, inoltre, si riscontra una maggiore tendenza al poliabuso di sostanze. Dunque la correlazione con sintomi appartenenti ad altre aree psicopatologiche è maggiore nelle forme lievi di ansia sociale (timidezza) rispetto a la paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali l individuo è esposto a persone non familiari o al possibile giudizio da parte degli altri, per il timore di mostrare i sintomi d ansia o di poter agire in modo goffo, imbarazzante o umiliante . Con una prevalenza lifetime compresa tra il 7 ed il 13%, il DAS rappresenta la patologia ansiosa più comune ed il terzo disturbo psichiatrico, per frequenza, nella popolazione generale. Il DAS esordisce in genere nell infanzia o nell adolescenza, viene spesso sottodiagnosticato e si associa a maggiori difficoltà scolastiche e lavorative . Nella popolazione generale, la prevalenza del disturbo risulta significativamente più elevata nel sesso femminile rispetto a quello maschile, con un rapporto F/M intorno a 1.5-2.1. Nei campioni clinici, al contrario, si riscontra una prevalenza sovrapponibile nei due sessi . n La tendenza del DAS ad associarsi nel corso della vita ad altri disturbi mentali è confermata da numerose ricerche cliniche ed epidemiologiche, tanto da poter affermare che la comorbilità è la regola nel DAS. Nello studio ECA i tassi di comorbilità del DAS erano del 44.9% con l Agorafobia, del 16.6% con la Depressione Maggiore, del 12.5% con la Distimia, dell 11.1% con il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, del 4.7% con il Disturbo Bipolare e di Panico (5). Nel NCS,Magee et al. (11) hanno riscontrato che l 81.0% dei soggetti con DAS presentava nel corso della vita almeno un altro disturbo psichiatrico in comorbilità.Wittchen et al. (4), in un campione di 3021 soggetti di età compresa tra 14-24 anni, hanno riscontrato tassi di comorbilità del DAS con la Depressione e la Distimia rispettivamente del 25.5% e 10.9%. Godart et al. (12), in un campione di soggetti con Disturbo della Condotta Alimentare, hanno riscontrato che il DAS era il disturbo d ansia più frequentemente presente in comorbilità e che quest ultimo più spesso precedeva l esordio del disturbo della condotta alimentare. Anche i disturbi psicotici si presentano spesso in comorbilità con il DAS (13-17). Tra le complicanze più frequenti del DAS è il ricorso ad alcolici e ad altre sostanze psicotrope, quali cannabinoidi, stimolanti, benzodiazepine, con lo scopo di favorire l interazione sociale e di alleviare la sintomatologia ansiosa (18,19). Numerose ricerche cliniche ed epidemiologiche sono concordi nel sostenere come soggetti con diagnosi primitiva di DAS spesso sviluppino condotte di abuso alcolico (20,21) e come pazienti affetti da abuso o dipendenza alcolica mostrino frequentemente comorbilità con il DAS (22,23).Anche le forme subcliniche di ansia sociale tendono spesso ad associarsi nel corso della vita ad altri disturbi mentali (24,25). Heiser et al. (26), in un campione di 200 studenti con età media di 19.5 anni, hanno riscontrato che i soggetti timidi, rispetto ai non timidi, presentavano più frequentemente diagnosi sia di asse I che II. n In un precedente studio (27), abbiamo esplorato l associazione tra lo spettro fobicosociale e sintomi appartenenti ad altre aree psicopatologiche in un campione di studenti delle scuole medie superiori, somministrando due questionari: lo SHY-SR (28), per la valutazionedello Spettro d Ansia Sociale, e il GSM (29), per valutare la presenza di sintomi relativi agli spettri panico-agorafobico, ossessivo-compulsivo, anoressico-bulimico e dell umore. Dallo studio è emersa un associazione tra la sintomatologia socialfobica e tutte le altre dimensioni psicopatologiche indagate, tranne quella maniacale. n Utilizzando questi due cut-off dello SHYSR abbiamo suddiviso il campione in tre gruppi caratterizzati rispettivamente da bassi, medi e alti livelli di ansia sociale. L obiettivo di questo studio è in primo luogo quello di valutare se la coesistenza tra l ansia sociale e sintomi appartenenti agli spettri dell umore, panicoagorafobico, anoressico-bulimico e ossessivo-compulsivo, vari al crescere della gravità della sintomatologia socialfobica. In secondo luogo, ci proponiamo di esplorare l abuso di sostanze psicotrope nei tre gruppi di studenti. n Il GSM è un questionario di autovalutazione che esplora la presenza lifetime di sintomi relativi a 5 disturbi. È costituito dalle seguenti sezioni: panicoagorafobia, mania-depressione, ansia sociale, ossessività-compulsività e anoressia-bulimia. Esso è stato ottenuto con metodi analitici da 5 interviste strutturate, validate: Structured Clinical Interview for Mood Spectrum (SCI-MOODS), Structured Clinical Interview for Panic Agoraphobic Spectrum (SCI-PAS), Structured Clinical Interview for Obsessive-compulsive Spectrum (SCI-OBS), Structured Clinical Interview for Social Phobia Spectrum (SCI-SHY) e Structured Clinical Interview for Anorexic-Bulimic Spectrum (SCI-ABS). I risultati riguardanti le proprietà psicometriche del GSM indicano che le sezioni di cui si compone hanno valori di consistenza interna e affidabilità test-retest r>0.75 e una buona validità convergente e discriminante (Rucci P, Frank E, Fagiolini A, Kupfer DJ, Shear MK, Dell Osso L, et al.: Development of the General Five-Spectrum Measure (GSM), submitted.).Sia lo SHY-SR che il GSM sono costituiti da item a risposta dicotomica (sì/no) ed i punteggi, totale e per dominio, si ottengono contando le risposte positive. n Ci sembra importante sottolineare come dai nostri dati emerga una tendenza all associazione tra l ansia sociale, specie nelle sue manifestazioni più lievi, e le dimensioni psicopatologiche appartenenti ad altre aree nosografiche. Questo dato tende ad avvicinarsi a quanto rincontrato da Heisner et al. (26). Questi Autori hanno infatti confrontato i tassi di comorbilità di soggetti timidi con diagnosi di DAS rispetto a soggetti timidi senza diagnosi di DAS, non evidenziando differenze significative ed hanno concluso che la frequente comorbilità riscontrata tra ansia sociale ed altri disturbi mentali sia legata alla timidezza di per sé e non all eventuale concomitanza della diagnosi di DAS. Questo può forse essere spiegato ammettendo che la timidezza non sia semplicemente inquadrabile come una variante lieve di DAS, ma rappresenti un entità più vasta ed eterogenea che può estendersi oltre i confini dello Spettro d Ansia Sociale ed associarsi a differenti disturbi mentali, nei confronti dei quali potrebbe avere un ruolo predisponente. n Abbiamo inoltre riscontrato un associazione significativa e inversa tra l ansia sociale, specie nelle sue manifestazioni più gravi, e la mania-ipomania. Tale dato è probabilmente attribuibile al fatto che gli items del GSM relativi alla mania-ipomania ( ha mai avuto periodi di alcuni giorni in cui gli altri si sentivano attratti da lei a causa della sua spigliatezza; le sembrava di avere una personalità artistica e creativa; le sue prestazioni nella scuola, nel lavoro, nello sport miglioravano rapidamente; si sentiva decisamente soddisfatto del suo aspetto fisico; si sentiva molto acuto brillante ed intelligente ) indagano prevalentemente aspetti megalomanici, legati all eccessiva stima di sé, e quindi elementi psicopatologici non correlati, se non antitetici, alla sensitività interpersonale che caratterizza i soggetti con DAS. n L analisi dell uso di sostanze psicotrope (alcol, tabacco, ansiolitici, stupefacenti e altri farmaci) a scopo autoterapico, finalizzato cioè al controllo dei livelli di ansia e alla disinibizione nelle situazioni di interazione sociale, ha evidenziato un incremento delle condotte di abuso al crescere dei livelli di ansia sociale. Infatti nei low scorers la percentuale di soggetti che riportano l uso di una o più sostanze psicotrope è del 50%, mentre nei medium e high scorers raggiunge il 75%.Tra gli high scorers, rispetto agli altri gruppi, si riscontra inoltre una maggiore tendenza al poliabuso di sostanze. Tali dati confermano la frequente comorbilità tra DAS e disturbi da uso di sostanze riscontrata da precedenti studi (17,18) Concludendo, la nostra ricerca conferma la frequente associazione tra lo spettro socialfobico e le condotte di abuso e suggerisce che la coesistenza lifetime di sintomi d ansia sociale e di elementi psicopatologici appartenenti agli spettri panico-agorafobico, depressivo, ossessivo-compulsivo e anoressicobulimico, tende ad attenuarsi nei quadri più gravi.