I.T.I.S. FILMS 2008/’09
Giovedì, 20 novembre, ore 9.00 – 12.10
aula magna
In rete scuole sec. Inf. e Sup.
Per alunni
insegnanti
e genitori
DEDICATO A Oscar Pistorius1
.
Regista e produttore: Renzo Martinelli
Anno d’uscita: 2005
Supervisione alla sceneggiatura: Nadine Gordimer, premio Nobel per la Letteratura,
1991. Vincitore del Festival del cinema per ragazzi di Tokio nel 2005.
Ispirato alla storia vera dell’atleta sudanese Gadalla Gubara, che arrivò quarta tra i
migliori fondisti del mondo e prima tra le donne, è un film che mette in primo piano
nobili temi civili, schierandosi apertamente contro i pregiudizi legati al razzismo ed
all’handicap.
Contro il parere di tutti, una ragazzina sudafricana, nera e zoppa, partecipa alla
traversata Capri-Napoli, trentacinque chilometri a nuoto, e arriva seconda, riabilitata
ed osannata da cronisti e stampa.
≈≈≈
In Namibia, appiedato per una rottura del motore, Gershe, un giornalista, viene quasi
travolto da un’ambulanza: inseguendo il conducente al pronto soccorso, assiste al
dramma di due immigrati indiani, Vernon e Karima Gadalla Gubara, la cui figlia di
tre anni, Sarah, resterà zoppa per un’iniezione sbagliata.
Nove anni più tardi, Sarah è diventata una bravissima nuotatrice.
Dopo il secondo posto vinto dalla figlia nelle selezioni scolastiche, Karima decide di
trovarle un allenatore.
Vernon ritrova Gershe, che è stato un ottimo allenatore di nuoto, e tenta di
convincerlo ad allenare la piccola. Quest’ultima conosce Ciro, che si occupa, benchè
piccolo, sia del giornalista sbandato sia dell’autofficina ereditata dal padre.
Offesa per le continue beffe dei compagni di scuola, Sarah scompare, ed è Gershe a
ritrovarla. Ciro le parla della prestigiosa gara di nuoto Capri-Napoli.
Il padre, preoccupato dell’ostilità della Federazione e dell’ambiente scolastico,
decide di rimanere a casa quando Sarah partecipa alla competizione di nuoto di fine
anno, vincendola, ma dei rapinatori lo assassinano.
La Federazione vieta alla ragazza di iscriversi alla gara di nuoto Capri-Napoli, ma
Gershe, che Karima ha tirato nel frattempo fuori di galera, accetta di allenare Sarah.
Per seguirla, Ciro vende l’officina!
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Cfr. scheda allegata
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Gli organizzatori le impediscono di scendere in acqua, ma lei partecipa lo stesso, ed il
suo comportamento impietosisce i giudici che la lasciano terminare.
Accade così che Sarah giunge seconda, tra le ovazioni della folla e l’entusiasmo
della stampa.
≈≈≈
Regista e sceneggiatori vengono dal mondo della pubblicità (da osservare gli effetti
fermo-immagine); è un film che mette in campo le emozioni vissute dai protagonisti,
con la loro capacità di rimettersi in gioco, di riscattarsi verso un futuro migliore
costruito con un lavoro paziente fatto di motivazione e coraggio, traendo la forza
dentro di sé … in cammino verso un’ integrazione certamente non facile, ma
sicuramente possibile!
Ospite d’onore: Marco Collinetti degli “UGUALI NEL VENTO” ☼☼☼
“Uguali nel Vento” è un’Onlus costituita da un’insieme di Circoli Velici, con base
logistica presso il Porto Turistico di Jesolo; il suo progetto nasce nel corso dell’ anno
2000, con l’obiettivo di promuovere lo sport della vela ed in particolare
dell’imbarcazione appartenente alla “Classe 2.4 metri – stazza internazionale”
consentendo alle persone, diversamente abili e normodotate, di regatare ad armi pari
( di qui “Uguali nel Vento”) e di vivere assieme lo sport quale forma di aggregazione
sociale, favorendo la sana e leale competizione.
Il progetto promuove inoltre la riscoperta e la valorizzazione della vita a contatto con
la natura, affinando la tecnica scientifica per lo sfruttamento delle forze naturali.
Nel 2006 alle 6 imbarcazioni 2.4 sono state aggiunte due imbarcazioni della classe
Sonar con una delle quali, nel Settembre del 2007 a Rochester, sul lago Ontario
(USA), un equipaggio composto da tre persone diversamente abili ha qualificato
l’Italia alla partecipazione delle Paraolimpiadi di Beijing 2008.
Dal 7 al 14 settembre 2008, l’equipaggio composto da Marco Collinetti al timone,
Massimo Venturini alla randa e Antonio Squizzato al fiocco ha rappresentato per la
prima volta l’Italia alle Paraolimpiadi di Pechino, regatando nelle acque di Qingdao
con l’imbarcazione appartenente alla “Classe Sonar”.
Ricordo che durante la ricreazione si potrà accedere alla Biblioteca Specializzata in
rete (progetto: SPAZIO INTEGRAZIONE FAMIGLIA www.istitutovolterra.it)
.
☼☼☼
Ringrazio tutti sin d’ora per la partecipazione e la collaborazione alla riuscita della
iniziativa!
San Donà di Piave, 28/10/2008
La referente per l’Integrazione dell’I.T.I.S “V.Volterra” , prof. Cristina Maria Cibin
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Scheda su OSCAR PISTORIUS, “Un esempio per tutti, diversabili e non”
1986 Oscar Pistorius nasce il 22 novembre a Pretoria, in Sudafrica. La grave
malformazione agli arti inferiori (sono assenti entrambi i peroni) costringe i medici
ad amputargli a soli undici mesi di vita entrambe le gambe. Negli anni del liceo
pratica il rugby e la pallanuoto. Dopo un infortunio, passa all’atletica per motivi di
riabilitazione. Alla fine, decide di dedicarsi completamente a questa disciplina.
2004 Alle Paralimpiadi di Atene vince il bronzo nei 100 metri e l’oro nei 200,
battendo atleti ben più quotati di lui, e con il tempo di 21 “97 stabilisce il nuovo
record mondiale.
2007 Gli organizzatori del Golden Gala di Roma lo ammettono a
gareggiare con i normodotati sui 400 metri. Pistorius ottiene la seconda
posizione.
2008 Il 13 gennaio, la Federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf)
respinge la sua richiesta di correre contro i normodotati alle Olimpiadi di
Pechino 2008, sostenendo che, con l’uso delle protesi in fibra di carbonio,
Pistorius avrebbe un “vantaggio meccanico di più del 30 per cento”
rispetto agli avversari. L’atleta non ci sta e presenta ricorso.
Il 16 maggio il Tribunale di arbitrato sportivo (Tas) di Losanna sovverte la
decisione della Iaaf e dà ragione all’atleta, stabilendo che “al momento non
ci sono elementi scientifici sufficienti per provare che Pistorius ottenga dei
vantaggi dall’uso delle protesi”. Successivamente, avendo egli provato a
qualificarsi, non gli è andata bene e così non è riuscito a gareggiare con i
normodotati alle Olimpiadi di Pechino.
“Se Dio mi chiedesse: ‘Oscar, posso ridarti le gambe: le vuoi?’.
Io dovrei rifletterci. Non risponderei subito di sì. … Se avessi
avuto le gambe, non sarei diventato l’uomo che sono, credo che
non avrei avuto questo stimolo a superare me stesso e diventare
un atleta. Sarei come un sacco di altri ragazzi, che si
impigriscono. Forse non avrei mai scoperto il mio potenziale e
avrei avuto una vita più ordinaria”
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Il racconto della favolosa vita di Oscar Pistorius, uomo e atleta fuori dal comune,
comincia proprio con queste parole, che si trovano nel libro Dream runner – In
corsa per un sogno, pubblicato da Rizzoli lo scorso luglio. Nella sua prefazione al
libro, Candido Cannavò, storico direttore della “Gazzetta dello sport”, scrive che la
vita di Pistorius ha tutti gli ingredienti di una favola moderna. “Una favola vera”, dice
Cannavò, “perché varca un confine che sembrava invalicabile.
Ha perso le gambe a soli 11 mesi, il che significa che ha perso i riti fondamentali
della vita: il primo passo, la prima corsa, il primo calcio a un pallone … Eppure,
nonostante tutto questo, si è immaginato campione … E’ una storia che sa di Grazia.
E lui un campione lo è davvero, perché strutturalmente è un fuoriclasse, ha una
muscolatura eccezionale.
Riguardo alla federazione internazionale, che l’aveva escluso dalle gare sostenendo
che traesse vantaggio dalle protesi, mi ha colpito la grettezza di chi ha voluto
emettere una sentenza basandosi esclusivamente su un fatto tecnico, cioè le protesi, e
lasciando del tutto fuori il fattore umano. Meno male che in seguito è emersa la totale
parzialità dei test eseguiti in Germania, che trascurano del tutto gli svantaggi.
Oscar è davvero un esempio per tutti: per chi ha un handicap e si deprime e per chi ha
tutto e spreca la sua fortuna.
Ci insegna che quello che la natura ci ha dato è un patrimonio da valorizzare!”.
E il sogno continua …più forte di ogni ostacolo.
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sarahsara - ITTS Vito Volterra