Il trattamento
penitenziario dei
criminali sessuali
“I volti della violenza”
Prato, 24-25 Ottobre
Dott.ssa Silvia CALZOLARI
Psicologo Criminologo
UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Contraddizione
•
Forte interesse giornalistico e
popolare per la triade sessoviolenza-morte
•
Rimozione collettiva del problema
attraverso l’istituzione carceraria e
l’esilio delle “non-persone”
Il dilemma
Sani o malati?
Punire o curare?
Spiegare e non giustificare
Il trattamento del sexual offender si
configura come intervento di
prevenzione terziaria, mirato
essenzialmente a prevenire la
recidiva mediante la proposta
terapeutica
Al contrario di alcuni Paesi (es.
Belgio), in Italia il sistema giuridico
non prevede il trattamento
obbligatorio per gli autori di reati
sessuali
Problematiche del trattamento
• Necessità di sistemare i sex offenders
in sezione protetta
• Demotivazione da parte del sex
offender al trattamento per mancato
riconoscimento del problema
• Difficoltà a rapportarsi con i sex
offenders da parte degli operatori
dell'area penale interna ed esterna
• L'esigenza di difesa sociale del
Tribunale di Sorveglianza
La presa in carico
• In Italia inizia con la sentenza di
condanna
• Il collocamento in sezioni protette
comporta per il condannato l'esclusione
dalle usuali attività trattamentali (lavoro,
scuola, attività ricreative) con l'attivazione
di percorsi specifici
• Non tutti accedono al trattamento. Per
beneficiarne è necessario riconoscere la
responsabilità nel reato
Ordinamento Penitenziario
(legge 354/1975)
Secondo quanto prescritto dall'Ordinamento
Penitenziario, il periodo della reclusione
deve servire al detenuto per riflettere sul
comportamento deviante assunto e deve
risultare un'occasione per sviluppare il
senso di responsabilità circa i danni
provocati, al fine di conseguire un adeguato
reinserimento nella società
Per i sex-offenders, vivere in
un ambiente isolato e che non
approfondisce (e spesso non
vuole neanche conoscere) la
realtà che si cela dietro i loro
crimini, può rafforzare la loro
distorta fantasia e
autopercezione con la grave
conseguenza, sul piano della
pericolosità sociale, di sentirsi
autorizzati ad autoassolversi
una volta usciti, convinti di
avere ormai pagato per i
propri errori.
L’esperienza italiana
Il Progetto In.Tra.For.W.O.L.F.
• Interventi
Trattamenta
li
Formazione
• Working On
Lessening
Fear
In.Tra.For.W.O.L.F.
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Casa Circondariale “La Dogaia” di Prato
La 7^ sezione è riservata ai sex offenders
Impostazione cognitivo-comportamentale
Attività comuni: corsi di alfabetizzazione,
di tecniche psicomotorie, di giardinaggio,
di autobiografia, di linguaggio
espressivo, di letteratura e cineforum)
• Divisione in gruppi in base all’idoneità
psicologica
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Profiling dell’ aggressore sessuale in
carcere
Maschio
Italiano
Basso livello di istruzione
Età media 35 anni
Incensurato o con precedenti aspecifici
Coniugato
Occupato
Non segnalato per disturbi psichici, non
istituzionalizzato
Commette il reato prevalentemente in ambito
familiare, a casa
Non assume abitualmente alcol o droghe
Non usa violenza e minaccia nei confronti della
vittima
Reitera il reato
Tipologie
• Lo sbandato: forte desiderio di contatto
con gli altri/paura di essere rifiutato
•L’educatore: compulsione a ricercare
situazioni rimaste irrisolte nell’infanzia
•Il vecchio bavoso: prigioniero di un
vuoto affettivo e della solitudine ricerca
godimento personale immediato per dare
un senso alla propria vita (talvolta dopo
un trauma)
•Il pedofilo violento: psicopatico, con
gravi problemi di impulsività
Confronto con altri paesi
• In Olanda il criminale sessuale viene inviato
in carcere se riconosciuto responsabile del
suo reato, oppure in un T.B.S.
(Terbeschikkingstelling), istituzione a
vocazione terapeutica molto simile all’OPG
italiano.
• Il modello è quello del day-treatment
• Obiettivi: riuscire a vivere in maniera
strutturata ed equilibrata, apprendere la
capacità a relazionarsi con gli altri, analizzare
il reato e riconoscere i fattori legati al rischio
recidiva.
Strategie di trattamento
• Contributi
psicodinamici
• Approccio cognitivocomportamentale
• Terapia farmacologica
(inibizione degli ormoni
che stimolano la
produzione di
testosterone. Es. Depoprovera)
Obiettivi della psicoterapia del
sex offender
• Destrutturazione delle 4 negazioni
• Integrare il proprio dolore infantile
per imparare a riconoscere il dolore
della vittima
Negazione dei fatti
• Il soggetto tende a negare o minimizza
i comportamenti abusanti compiuti
• Il soggetto tende a negare o minimizza
le situazioni di sofferenza, umiliazione
manipolazione subite nell’infanzia
Negazione della consapevolezza
• Il soggetto nega di aver avuto consapevolez
dell’azione abusante, affermando di aver ag
sotto l’influenza di fattori indipendenti dal
propria volontà
• Il soggetto si difende dalla consapevolezza
sentimenti di sofferenza, impotenza, umilia
solitudine sperimentati nell’infanzia
Negazione della
responsabilità
• Il soggetto nega la responsabilità
dell’abuso, attribuendola ad altri, per es
alla vittima
• Il soggetto nega la responsabilità di ave
reagito alle situazioni e alle emozioni
penose dell’infanzia strutturando strate
rischiose, strumentali o violente
Negazione dell’impatto
• Il soggetto nega o minimizza la gravit
dell’abuso e le sue conseguenze sulla
vittima
• Il soggetto nega o minimizza la
connessione tra il passato infantile e
propria storia criminale
Offence script
• Tecnica di studio del passaggio
all’atto
• Ricostruzione e analisi dello
scenario del crimine (6 ore
precedenti)
• L’analisi riguarda fattori cognitivi,
emotivi, comportamentali,
ambientali nell’anticipazione
mentale dell’autore
Modello Pinel di Montreal
4 Fasi:
1) Valutazione e osservazione del detenuto (4-6
settimane)
2) Primo modulo terapeutico con educazione
sessuale (6-8 settimane)
3) Inserimento in programma specifico e relapse
prevention lavorando sulla catena
“conflitti-emozioni-fantasie devianti” (4-6 mesi)
4) Working through: integrazione delle cognizioni
apprese nel trattamento con le possibili
situazioni di rischio quotidiano (2-3 mesi)
La vittima
• E’ come uno specchio rotto: ciò che
si osserva nella vittima è ciò che gli
abusanti non riescono a
rappresentare di se stessi
Valutazione per concessione di misure
alternative
(art. 47 Lg. 354/1975)
• Natura del reato commesso (modalità e
circostanze, entità dell'offesa)
• Precedenti penali, soprattutto reati della
stessa indole
• Eventuale recidiva post beneficium
• Condotta serbata dal reo dopo il reato
• Indagine socio-familiare e psicologica del reo
condotta dall'UEPE (Ufficio Esecuzione
Penale Esterna)
Un caso di sex offender in misura
alternativa
• Il 28 aprile 2005
Angelo Izzo, già
conosciuto come
mostro del Circeo e
ergastolano, trucida
Maria Carmela
Linciano e la figlia
Valentina Maiorano,
di anni 14 dopo averle
violentate.
• Era in semilibertà.
Trattamento….
O prevenzione
primaria?
Grazie
per l’attenzione
www.silviacalzolari.com
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