ASSOCIAZIONE PAPA GIOVANNI XIII CASCHI BIANCHI - EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE ISRAELE località BETLEMME E GERUSALEMME CONTESTO TERRITORIALE In Israele ci sono circa 6 milioni di abitanti (dati del 2006), di cui l’80,1 % ebrei, e 19,9% arabi. I Palestinesi, popolazione di origine araba a maggioranza musulmana (ma con un’influente componente cristiana) vivono per la maggior parte nei Territori Occupati e in campi profughi in patria o all’estero. Le tensioni politiche interne provocate dai conflitti tra il gruppo politico di Fatah, fondato dal leader storico Yasser Arafat, e il gruppo di matrice islamica Hamas che nell’estate del 2007 hanno portato alla secessione del potere amministrativo tra Gaza (dove Hamas ha stabilito un governo “de facto”) e la Cisgiordania (dove governa Fatah). Queste divisioni hanno ripercussioni a livello sociale e rendono la situazione sempre più difficile. Le condizioni precarie in cui la popolazione palestinese è costretta a vivere, tuttavia, dipendono principalmente dalle restrizioni di libertà causate dall’occupazione militare israeliana. I principali problemi politici irrisolti rimangono il diritto al ritorno dei profughi palestinesi e la sovranità sulla parte orientale di Gerusalemme. Secondo alcune stime recenti (Banca Centrale d'Israele) si è registrato nel Paese un incremento della povertà . Le elevate spese per la difesa, inoltre stanno portando verso la più grave crisi economica che Israele abbia mai conosciuto nella sua storia. A causa delle misure di sicurezza e delle conseguenti restrizioni di movimento per la popolazione la disoccupazione ha raggiunto la soglia del 43% in Cisgiordania e di oltre l’80% a Gaza.La diffusa propaganda informativa legata al conflitto, in entrambe le società, costituisce un circolo vizioso che negli anni ha portato a ripercussioni negative nel dialogo e nella costruzione di relazioni, fino a degenerare in episodi di violenza. È necessario pertanto creare occasioni di incontro e garantire spazi di intervento partendo dal dialogo fra esponenti della società civile quali operatori delle Ong ma anche giovani, donne e volontari internazionali., hanno la possibilità di svolgere le proprie mansioni in diverse zone della Cisgiordania e di Israele. PROGETTO L’Alternative information Center (AIC) in partnership con l’Associazione Papa Giovanni XXIII opera nel settore dell’informazione Oltre al servizio d'informazione quotidiana, agli speciali multimediali e alle sezioni in lingua inglese, ebraica, araba, spagnola e italiana, l'AIC cura pubblicazioni di approfondimento (i fascicoli “The economy of the occupation”) e un rapporto bimestrale sulle violenze attuate dai coloni israeliani nei Territori palestinesi. L'associazione propone inoltre uno spazio d'incontro bisettimanale, l'AICafé, presso l'ufficio di Beit Sahour, in cui le tematiche legate al conflitto sono affrontate attraverso l'ascolto di docenti dal mondo accademico, membri di associazioni, artisti e rappresentanti delle differenti realtà della società civile israeliana e palestinese. La presenza di giovani volontari internazionali grazie ai quali nascono incontri, scambi, confronti continui e di conseguenza un valido arricchimento per gli israeliani, i palestinesi e gli europei. ASSOCIAZIONE MODAVI - ASSISTENZA ISRAELE località Megiddo e Valle di Jzrael Per fronteggiare il problema del ritardo mentale,particolarmente diffuso nell’area descritta di Megiddo, valle di Jizrael, è nato il centro MAAS TLAMIM, sostenuto dal ministero del Welfare, Dipartimento per la cura delle persone mentalmente ritardate e per lo sviluppo dei gruppi di studio, ad oggi anche Centro di lavoro riabilitativo in grado di dare soluzioni occupazionali e di collocamento in una varietà di rami agricoli a persone con ritardi mentali. Qui le persone con ritardo mentale sono occupate nell’orto, nel pollaio organico, nella stalla per l’allevamento dei vitelli, nella fattoria didattica per bambini, nella serra per la creazione di un frutteto, nella confezione di cibo per cani e per gatti, nella preparazione di verdure lavate, tagliate e confezionate pronte per l’uso. La finalità generale di questo progetto, è il miglioramento delle condizioni di vita dei giovani con ritardi mentali del territorio di Megiddo e Valle di Jizrael, segnatamente nella dimensione del lavoro, sia in chiave di professionalizzazione che di socializzazione . L’obiettivo specifico del progetto è l’incremento delle attività dell’impresa agricola, in particolare attraverso l’introduzione di persone con ritardi mentali nei processi produttivi dell’azienda. Il complesso delle attività pianificate risulta essere il seguente: Prosecuzione annuale e ingrandimento delle colture della fattoria Creazione di un orto per piante aromatiche e condimento Affitto di un terreno agricolo per la coltivazione di verdure in scala commerciale (dal momento che esiste una struttura di base per l’ottenimento dei servizi collaterali come la consulenza agricola, mezzi meccanici come trattori ed altri) Conduzione del pollaio organico Conduzione della serra Costruzione di un ovile per l’allevamento di pecore (avendo già a disposizione un prato naturale per il pascolo e un gregge, che conta ad oggi 40 pecore in vari stadi di gravidanza). Fornitura e vendita di cibo per cani e per gatti ai Kibbutzim (abitanti dei kibbutz) della zona Organizzazione di visite guidate rivolte a scuole elementari e medie, al fine di creare programmi per la sperimentazione del lavoro in comune con i lavoratori del Tlamim. CONSORZIO ICARO-ASSISTENZA PALESTINA località Gerusalemme CONTESTO TERRITORIALE La Palestina consiste nei due territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, attualmente separati da territori annessi ad Israele.La Cisgiordania si estende su una superficie complessiva di circa 5.800 kmq, a cui bisogna aggiungere la Striscia di Gaza, che si estende per circa 365Kmq. Nonostante la limitatezza dell'area, queste zone offrono una notevole variabilità climatica, che si concretizza nella differenziazione in quattro agro-ecoregioni nella Cisgiordania ed in tre per la Striscia di Gaza. La popolazione palestinese é dispersa. La maggior parte di essa é considerata dalle Nazioni Unite come rifugiata. Dei 8,4 milioni di palestinesi, 2,9 milioni vivono nei Territori Autonomi Palestinesi, circa 1 milione in Israele ed il resto in altri paesi. Si tratta di una popolazione giovane: circa il 48% é sotto 15 anni e solo il 7% ha più di 55 anni. Le condizioni sociali del paese presentano gravi deficit. Il numero medio di studenti per classe é di 43 alunni. Circa 280 villaggi, ossia il 14% della popolazione, non ha accesso a strutture sanitarie. Ci sono 12 medici ogni 10.000 abitanti. La mortalità infantile era del 29/1.000 nel 1997. La speranza di vita media era di 70 anni per gli uomini e di 74 per le donne nel 1997 (la più alta tra i paesi arabi). La densità abitativa sta crescendo progressivamente. Il 28% delle famiglie vive in condizioni di sovraffollamento con più di tre persone a stanza. Il 30% delle famiglie vive in unità con due famiglie o più. Oggi si stima che oltre il 30% della popolazione viva sotto la soglia di povertà .Il conflitto e la rioccupazione dei Territori hanno posto un’ipoteca pesantissima anche sulle prospettive di salute, in particolare quella dei “soggetti deboli”, tra i quali i minori. Secondo il Ministero della Sanità dell’ANP , le ripercussioni sono particolarmente preoccupanti sul servizio di vaccinazioni e su quello di assistenza sanitaria e nutrizionale prenatale e neonatale. Sempre per l’impossibilità di muoversi, il 76,6% delle donne in gravidanza non hanno potuto essere vaccinate contro il tetano e pochissime hanno potuto usufruire dei servizi prenatali, per non parlare della possibilità di partorire in un ospedale. Anche l’assistenza ai disabili è stata praticamente annullata dalle continue chiusure. soprattutto i più giovani. PROGETTO Il progetto “AD UN PASSO DA TERRA” intende far fronte alla grave emergenza educativa che tocca i territori dell’autonomia palestinese e di Gerusalemme, rivolto principalmente a soggetti disabili. Nel “Centro disabili Betlemme”, tra gli utenti del Centro è possibile evidenziare le seguenti caratteristiche problematiche: 4 bambini frequentano alcune scuole speciali (per 4- 5 ore) in cui imparano a fare le candele, rilegature, a parlare, cantare, scrivere o a fare attività di fisioterapia, a seconda delle necessità di ognuno e quindi della scuola frequentata. per i ragazzi con un’età superiore ai 18 anni non è possibile frequentare nessun tipo di scuola e quindi rimangono al centro tutto il giorno. nell’ultimo anno si è pensato di prendere nel pomeriggio un’insegnante che faccia loro lezioni dalle 15 alle 18 (tipo doposcuola). Il progetto intende offrire a disabili psichici e/o mentali la possibilità di una migliore qualità della vita e di un maggiore benessere mediante una presa in carico globale del progetto personale, riducendo il rischio del ricorso a strutture istituzionali e chiuse. Promuovere la centralità della persona disabile, nel rispetto dei bisogni e secondo le capacità e potenzialità di ciascuno, attraverso interventi socio-educativi-riabilitativi che garantiscano supporto assistenziale alla persona (coadiuvandola nello svolgimento delle attività di vita quotidiana), miglioramento della qualità di vita e rafforzamento della percezione positiva delle proprie capacità. Ridurre il peso delle famiglie con a carico figli con disabilità psichica e mentale; Promuovere quelle modificazioni comportamentali che permettano un inserimento sufficientemente adeguato al contesto socio-relazionale sviluppando le autonomie di base personali; Mantenere e potenziare le abilità cognitive.