E'
preparo la colazione mi sto scervellando su
cosa fare in questo spettacolare week end
pre-natalizio e la mia dolce metà mi dice che
vuole vedere il mare e prendere un po' di sole
in viso. Quale invito più propizio di questo?
Una rapida controllata
alle tavole di marea e,
incredibilmente
mi
ritrovo con una marea
montante che dall' una
circa di pomeriggio
prosegue
verso
l'
imbrunire, guardo anche
le fasi lunari e,
incredibilmente
mi
ritrovo scuro di luna.
Non può essere, è un
segno, tutto quadra e
già nella mia mente
inizio a intravedere
possibilità
di
combattimenti epici con
calamari
dalle
dimensioni del craken
dei Pirati dei Caraibi.
Grignano è un piccolo porticciolo caratteristico nelle
Prepariamo due panini e
immediate vicinanze di Trieste
un buon thermos di
dicembre, un caldo e strano
dicembre, poche precipitazioni e
temperature elevate, un sole caldo ci
risveglia col suo tepore e stimola il nostro
istinto predatorio di pescatori incalliti. Mentre
caffè caldo e raggiungo quell' antro buio e
pericoloso che è il garage di un pescatore e
inizio a preparare due canne da spinning,
trovo la scatola con gli egi e faccio scorta di un
po' di piombi di varia grammatura e un po' di
girelle. Mi consulto con Daniel, in arte Capitan
Sic, e decidiamo di raggiungere la baia di
Grignano, piccolo paesino, con un porticciolo
molto carino che si trova nelle immediate
vicinanze di Trieste, poco prima del parco
naturale del Castello di Miramare. Grignano è
un piccolo gioiello incastonato tra le falesie
della riviera triestina dove è possibile pescare
dalla barriera di prismate creata a servizio del
porticciolo per proteggerlo dalle mareggiate.
Grignano è molto conosciuto come spot
soprattutto per i pescatori di gronghi, è infatti
molto frequentato la sera e la notte da chi
tenta di catturare gronghi di svariati kg che qui
si trovano in abbondanza. Prendiamo la strada
costiera che da Monfalcone porta a Trieste e
poco prima della galleria alabardata giriamo a
destra
scendendo
e
parcheggiando
fortunatamente vicino allo spot. Non molte
persone hanno avuto la nostra stessa idea
preferendo una semplice passeggiata familiare
Ricordiamoci di portare sempre con noi una buona scorta di egi di diversa forma, colore e peso. I nostri amici cefalopodi sono abbastanza
lunatici e il colore che il giorno prima ci ha regalato una buona pescata non è detto che funzioni anche il giorno successivo
e quindi ci posizioniamo nel nostro punto
preferito e iniziamo a preparare l' attrezzatura.
Attrezzatura
Ci doteremo di una canna da spinning che ci
permetta di lanciare anche 30 grammi, non
troppo rigida, in due pezzi, con montato un
mulinello 3500/4000 armato con un nylon dello
0,30. Ci doteremo di una buona scorta di egi
di vario peso e soprattutto di vari colori. E'
importante per la pesca ai cefalopodi dotarsi di
una buona scelta di colori in quanto il colore
che un giorno vi può dare grosse soddisfazioni
non è detto che funzioni anche il giorno dopo.
Sostanzialmente io utilizzo un po' di tutto ma
provo sempre l' egi a forma di gamberetto
color arancione, è quello che mi dà più catture
con costanza nel tempo, non il più catturante,
semplicemente quello che nel bene o nel male
mi garantisce sempre qualche cattura. A
seconda della marea e della corrente
doteremo la nostra lenza di un piombo finale
che può andare da 10gr fino ai 30 gr. La lenza
è facilissima da costruire, penso sia una delle
pesche più semplici a livello tecnico.
Monteremo direttamente sul trave dello 0,30
un piombo finale con occhiello di grammatura
adatta all' azione di pesca e alla situazione
ambientale che ci troveremo difronte. A circa
30, massimo 40 cm risalendo sul trave,
collegheremo tramite un nodo il nostro egi,
ad un corto bracciolo di 5/10 cm. Tutto qua.
Meglio non usare girelle che, nonostante
permettano un cambio veloce dell' egi per
provare vari colori, appesantiscono il
bracciolo che lavorerà meno naturalmente.
20,30 secondi l' una dall' altra, eseguiremo
degli strappi che staccheranno l' esca dal
fondo facendola subito ricadere. Questo
perchè calamari, seppie o polipi, sono attirati
dai movimenti dell' esca. Più la faremo
assomigliare a un pesciolino in difficoltà o a un
gamberetto, più saranno invogliati ad
attaccarla. Di solito l' attacco avviene subito
dopo lo strappo o durante, improvvisamente
sentiremo tendersi il filo e avremo catturato il
nostro cefalopode. Attenzione però, il fondale
della costiera triestina è un disastro di pietre,
Azione di pesca
L' azione di pesca è semplice, si tratta di
lanciare il più lontano possibile, stando attenti
a non forzare troppo la canna, soprattutto se
non è tarata per le grammature che usiamo,
verificate sempre la portata di peso massima
della canna. Si lascia che l' egi raggiunga il
fondo e poi si tiene il filo in tensione. Con
cadenze più o meno regolari e intervallate da
Un bel calamaro si è fatto ingannare dall’
egi standard color arancione
perderemo uno. Non
dico che gli egi più
costosi non siano
fatti meglio e con
materiali al top e, che
in qualche caso
possano fare la
differenza ma la
nostra filosofia è
Appena catturati i calamari si colorano di un rosso fuoco intenso,
sempre quella del
colore che assumono in situazione di pericolo
minimal
fishing
altrimenti tradotto in
massi, incagli di tutti i tipi per cui bisogna fare
minima spesa e massima resa, organizzando
molta attenzione e soprattutto, dobbiamo
batture di pesca che tutti possono ripetere.
metterci il cuore in pace mettendo in conto che
Una volta che il calamaro o la seppia è
perderemo più di qualche egi ad uscita. Il più
allamato è importante fare un recupero
delle volte però si incastra il piombo sul
morbido anche se in costante tensione,
fondale, ecco perchè nelle mie ultime uscite
perchè se il calamaro è attaccato solo per i 2
ho escogitato il sistema di applicare dopo l' egi
tentacoli più lunghi, rischiamo di perderlo. In
una sorta di terminale solo ed esclusivamente
più, soprattutto dalle parti
di Grignano, non è raro
incontrare calamari ben
superiori al kg che ci
costringono a dover
allentare un po' la
frizione, non per la rottura
del filo ma proprio per
evitare di perderli e
trovarsi attaccato all' egi
un pezzo di tentacolo e
acqua, o addirittura in superficie. Ecco perchè
prima di iniziare a prenderne qualcuno
dobbiamo sondare tutti gli strati per capire
dove si trovano. Io personalmente inizio
sempre dal fondo a risalire anche perchè, sul
fondo c'è sempre la possibilità di catturare
qualche bella seppia. Procedo man mano
diminuendo la grammatura del piombino da
25/30 gr a 10 gr per poi arrivare a toglierlo
completamente e pescare con un egi del 35
sfruttando il suo peso ma pescando
comunque in superficie. Se tutto il ciclo non ha
prodotto risultati lo ricomincio.
Considerazioni finali
La costiera triestina è un posto stupendo, tutta
la riviera con le falesie, il Carso come sfondo
con la sua tipica vegetazione e le rocce
calcaree bianchissime, il mare … be’ il mare al
tramonto dà ogni volta quelle sensazioni calde
e maestose che hanno sempre ispirato artisti
in ogni epoca, poeti come il drammaturgo e
poeta Rainer Maria Rilke che della costiera
triestina decantò le bellezze nell’ opera “Prima
elegia duinese”. Ancora oggi il percorso
naturalistico che parte dal castello di Duino
fino a Sistiana porta il suo nome “Sentiero
Rilke”. Questa sera, al tramonto, abbiamo
visto da lontano due delfini che accompagnati
Delfini sullo sfondo al tramonto, emozioni uniche che solo il mare regala
Calamari da un kg non sono così rari in questo periodo
per il piombo con uno 0,20. In caso di incaglio
si spezza prima lo 0,20 permettendoci di
salvare almeno l' egi. In più, per esperienza
diretta sul campo e un po’ per filosofia, io non
uso gli egi da 10 euro. Ci sono economicissimi
egi da 99 centesimi che svolgono ugualmente
e correttamente il loro lavoro e soprattutto non
ci fanno piangere quando sicuramente ne
basta. Il nostro
amico cefalopode
è
abbastanza
imprevedibile e lo
possiamo trovare
a tutte le altezze
possibili,
dal
fondo, a mezz'
Mettiamola così, con panorami del genere possiamo anche cappottare, ma sa
Il colore dei calamari cambia repentinamente una volta catturati
da uno stormo di gabbiani procedevano verso
Sistiana, è stata veramente un’ emozione
incredibile, non è decisamente uno spettacolo
che si vede ogni giorno dalle nostre parti.
Tornando ai nostri amici cefalopodi, il periodo
è quello giusto, ricordiamo che i calamari
entrano in fase riproduttiva da gennaio a
marzo ed è proprio in questo periodo che si
avvicinano alle coste, se possiamo e,
soprattutto se sono piccolini, rilasciamoli, non
facciamo sempre gli avidi ingordi come gli
ambientalisti ci pitturano ingiustamente. Il
momento propizio per i calamari è dal
tramonto in poi, in particolare nelle zone
portuali dove si trovano grossi fari puntati in
acqua. La maggior parte degli egi in vendita,
anche quelli economici, sono provvisti di
striscioline o di vernice fluorescente.
Soprattutto quando peschiamo di sera
ricordiamoci di portare un paio di pile in più in
modo da attivare la fluorescenza degli egi
prima di lanciarli, i calamari sono molto attratti
primi calamari e qualche seppia. I calamari
sono veramente di misure generose, il più
piccolo che abbiamo preso aveva un chiletto
scarso. Continuiamo fino a tramonto inoltrato e
con il primo buio, tra un calamaro preso e un
egi perso sul fondale, ci ritroviamo a battere
letteralmente i denti dal freddo, ma contenti e
felici con un bel cestino che la nostra Chef
Paola metterà subito all' opera in cucina
regalandoci una cenetta coi fiocchi targata
Gudoterror.
dalle esche luminose. Potete
Non trascuriamo di sondare anche il fondo con i nostri
trovare in vendita, con un po’ di
artificiali, c’è sempre qualche seppia in agguato
ricerca, anche degli egi
predisposti per la starlight. Il
calamaro è un animale
spettacolare, è quasi ipnotico,
una volta che lo abbiamo
catturato provate a guardarlo
bene
e
vedrete
come
lavoreranno i cromatofori,
cambiando da rosso fuoco
acceso appena preso, colore
che assume quando si trova in
pericolo, ad un colore più giallo
e puntinato in seguito. E' un
pesce eccezionale. Ed è anche
eccezionalmente
buono!
Calamari alla griglia, in forno,
ripieni, in sughetto con la
polenta, fritti, insomma, una
vera delizia. Io e Capitan Sic iniziamo la nostra
Testo e foto di Alex Puntin - dicembre 2013
battuta di pesca e subito iniziamo a prendere i
Il porticciolo di Grignano è un piccolo gioiellino incastonato tra il Carso e le falesie del parco naturale del Castello di Miramare
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Grignano - Pescare in Friuli con la Gudoterror