GRIGLIA DI ALBRECHT DÜRER.
(Fonte: “Underweysung der Messung…”, seconda ed., 1538)
Riportiamo anzitutto la spiegazione del Dürer.
“Ecco un altro metodo usato per i ritratti. Esso permette di rappresentare ogni corpo
qualunque sia la grandezza desiderata, più grande o più piccola di quella reale. E’
più utile del vetro, perché consente maggior libertà.
Occorre un quadro con un reticolato di fili, neri e solidi: ogni maglia o quadrato
avrà una larghezza di circa due cm. Poi, ci vuole un oculare ad obelisco, regolabile
in altezza. Rappresenterà l’occhio O. Disponi il corpo (umano) che vuoi ritrarre
abbastanza lontano: fagli assumere la posizione che credi. Retrocedi e metti il tuo
occhio sull’oculare O per verificare se la posa ti piace ed è quella che desideri.
Dopodichè, colloca la griglia o il quadro tra il corpo e l’oculare nel modo seguente.
Se vuoi utilizzare poche maglie del reticolato, avvicina il quadro al corpo quanto più
possibile. Disegna in seguito un’altra griglia, grande o piccola, sulla superficie
(foglio di carta o tavola) destinata a ricevere l’immagine. Guarda il corpo ponendo il
tuo occhio al di sopra dell’oculare e riporta nella griglia disegnata sulla carta ciò
che vedi in ciascuna maglia della griglia verticale. Questa è la procedura corretta.
Se vuoi sostituire l’oculare ad obelisco con uno dotato di un piccolo foro attraverso
il quale guardare, sarà la stessa cosa.
Ho rappresentato qui sotto l’apparecchio con una FIGURA”
Dürer così prosegue:
“Se qualcuno desidera dipingere un gigante sulla parete di un’alta torre partendo da
una piccola immagine, sarebbe scomodo e poco pratico incollare l’uno all’altro un
numero di fogli sufficiente per avere una griglia adeguata. Perciò rinuncia a
costruire una grande griglia di carta: taglia invece numerosi fogli aventi ognuno le
stesse dimensioni che dovrebbero avere le maglie di questa grande griglia. Disegnali
quindi uno dopo l’altro nel modo che ho indicato prima, tenendo conto dell’ordine;
poi li assemblerai come un gioco di carte e, quando dovrai lavorare sul muro ti
basterà copiarli uno dopo l’altro nell’ordine giusto senza esser costretto a ricalcare
il gigante in un unico blocco”.
Riprodurre i disegni per mezzo di una quadrettatura proporzionale era una pratica
diffusa tra i cartografi (la griglia era per essi costituita dai meridiani e dai paralleli), e
che anche i pittori usavano da molto tempo; “Masaccio ci ha lasciato un chiaro
esempio di come la griglia ortogonale venisse usata per ingrandire i disegni alla scala
degli affreschi (vedi le tracce sul volto della Vergine nella Trinità)”.(1) Le griglie
proiettate da una sorgente puntiforme o da un centro mediante fili furono inoltre
impiegate per ottenere disegni anamorfici (2)o per disporre decorazioni illusionistiche
su superfici curve o volte (3)
(1) F. Camerota, “Nel segno di Masaccio”, cat. Giunti 2001, IX 1 (La “terza regola”)
(2)
(3) Cfr. per es. S. Stevin, “De Sciagraphia”, Leyden 1605 (ed. R. Sinisgalli, Il contributo di S. Stevin allo
sviluppo della prospettiva artificiale, Roma 1978, pag. 332 – 335 ); J.F. Niceron, “Thaumaturgus
opticus…”, Parigi, 1646
(4) A. Pozzo, “Perspectiva Pictorum et Architectorum”, Roma, 1693 – 1700.
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