THE DEATH PENALTY YESTERDAY LA PENA DI MORTE La pena di morte, chiamata anche pena capitale, è l'esecuzione di un prigioniero ordinata da un tribunale in seguito ad una condanna. Solitamente la pena di morte viene comminata a persone ritenute responsabili di reati gravi, come omicidio e alto tradimento. Gli strumenti di morte utilizzati per uccidere il reo sono cambiati durante i secoli, rendendo il sopraggiungere della morte sempre più veloce e indolore. LA LAPIDAZIONE Giovanna d’Arco bruciata sul rogo Va detto che in Francia venivano usati diversi tipi di esecuzione per condannati a morte, a seconda del rango sociale: i nobili venivano giustiziati per decapitazione, i plebei per impiccagione, per i nemici della chiesa vi era il rogo (un nome su tutti: Giovanna d'Arco). “VENDETTA DI STATO” Nelle società antiche, che si reggevano prevalentemente sul potere assoluto del monarca, la pena di morte era considerata non solo legittima, ma anche necessaria. Il delitto infatti non era punito perché danneggiava un privato cittadino, ma perché, violando una legge emanata dal sovrano, recava oltraggio al sovrano stesso, alla sua autorità. Così la pena capitale era considerata al pari di una “vendetta di Stato” e, in quanto tale, doveva avere la maggiore pubblicità possibile e le esecuzioni erano trasformate in veri e propri spettacoli per i sudditi. Tra le vittime di esecuzioni capitali si contano anche molti perseguitati per motivi politici o religiosi, uomini a volte "colpevoli" solamente di reati di opinione, che non hanno mai fatto uso di violenza né istigato all’uso. In questi casi la pena di morte appare non solo come uno strumento di discriminazione e di arbitrio, ma anche di repressione.