Rapporto
« La pena di morte è irreversibile. Proaimciata secondo procedure gindiziarie fallibili, da
esseri umani fallibili, può essere — ed effettivamente è stata — inflitta a persone imiocenti ». Cosi inizia il primo capitoIo di « The death penalty », il
rapporto di Amnesty Internatiuna] sulla pena di morte nel mondo, presentato giovedì mattina
in una conferenza stampa tenutasi a Roma. Sono 206 pagine
(stampate per ora soltanto in
inglese) in cui vengono esaminate le leggi in base alle guati
viene inflitta e i metodi con cui
viene eseguita la pena di morte
in 234 paesi. Il rapporto è stato stampato nel settembre 1979
e i dati che qui vengono riportati si riferiscono soprattutto
agli anni 1973-1976.
Nel « conteggio dei cadaveri »
internazionale (come è stato definito) risulta che sono più ai
7.500 le persone condannate a
morte in tutto il mondo negli ultimi 10 anni; più di 5000 sono
state quelle giustiziate; e più di
mezzo milione sono quelle vittime di uccisioni politiche durante il medesimo periodo. Delle
condanne a morte citate nel rapporto di Amnesty International,
più di 2.000 sono state comminate in casi di reati politici, o
con evidente colorazione politica.
Negli altri casi la sentenza è
stata emessa contro persone dichiarate colpevoli di atti di violenza o di reati sessuali ed economici.
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« La pena dì morte può essere un deterrente per atti criminosi? ». E' la domanda a cui si
cerca di rispondere nel primo
dei 4 capitoli.
La risposta è no. Alcuni studi
LOTTA CONTINUA 18 / domenica 28-lunedì 29 ottobre 1979
effettuati sulla pena di morte
mostrano che « le modificazioni
dei tassi dei reati dipendono da
molti fattori, di cui però l'esistenza o l'nso della pena capitale non fa parte. La paura delia
morte in sé non sembra influire sull'esecnzione di delitti passibili di pena di morte più del
fatto di conoscere la vittima ».
Spesso poi il mantenimento o la
reintroduzione della pena capitale viene richiesto come punizione eccezionale giustificabile e
come deterrente per atti di terrorismo o di violenza politica —
basti ricordare i giorni successivi al ritrovamento del cadavere
di Aldo Moro, e non solo quelli.
Secondo Amnesty International
anche in questi « casi eccezionali » non si ha alcuna prova della funzione deterrente della pena. Di più: « Psichiatri che hanno studiata la questione dei dirottamenti raccomandano fermamente di non richiedere la pena dì morte in questi casi, proprio perché ciò rende il crimine
più spettacolare e comporta un
maggior interessamento verso i
perpetratori ». Come già detto
la pena di morte è una forma
di punizione irreversibile: una
volta eseguita non può più essere corretta.
A questo proposito nel rapporto si nota: «L'imposizione della
pena nega perfino i moderni concetti della criminologia, baseui
sala teoria che la riabilitazione
del criminale è possibile ».
Un significato più ampio dell'irreversibilità della pena viene
messo in evidenza nei paesi che
usano condannare a morte i dissidenti politici. In questo caso
l'imposizione della pena di morte può ridursi ad un modo di attuare la politica governativa da
parte di un tribunale che pre-
sumibilmente non ha indipendenza di giudizio. Accade quindi che « reato politico passibile
di pena capitale» diventi ogni
attività politica che sia in contrasto con la politica governativa. Ad esempio in molti paesi
numerose esecuzioni hanno avii
to luogo in seguito a cambia
menti di governo: nel Sudan 98
persone furono giustiziate ne'i'
agosto 1976, dopo un fallito colpo di Stato contro il governo di
Jaafar Mioeiri; o, ancora, è '1
caso dell'Iran dopo l'arrivo di
Khomeini.
Ma anche il dissenso politico
non violento è stato e viene an
Cora punito con la pena di morte; ed è nella Repubblica Popolare della Cina che un prigioniero politico accusato di aver
scritto e distribuito un opuscolo
« controrivoluzionario », è stato
condannato a morte nel febbraio 1978 da un'alta corte popolare di provincia. E' stato giustiziato imediatamente dopo la
pronuncia della sentenza. Sempre nel primo caiptolo del rap;
porto vengono poi esaminati '
metodi con cui vengono attuate
le esecuzioni. Si va dalla gh^'
gliottina in Francia alla sedia
elettrica e alla camera a ga-'
negli Stati Uniti, all'impiccag»»ne in Sud America, al pioto"®
di esecuzione nel Ghana e in Siria. Ci sono poi la lapidazione «
la decapitazione, che sono f^;
certi
me di punizione inflitte m
paesi musulmani nei casii idi aici
cani
r e a t i c o n t r o le leggi
regolano il comportamento sessuale: ad esempio in Arabia
Saudita nel marzo 1977 tre uomini
sposati furono c o n d a n n a t i
alla pubblica lapidazione
aver confessato di aver rapiW
e violentato una donna. Esecl^
zioni pubbliche vengono attua-
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