LIBANO
1. Il Libano durante le due guerre
mondiali
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Durante la prima guerra mondiale il Libano è ancora sotto il
controllo militare dei Turchi, ma in seguito alla vittoria degli
Alleati, nel 1918, il suo territorio diventa nei fatti una colonia
francese .
Scopo della Francia è quello di creare, in seno al mondo arabo
musulmano, uno Stato a maggioranza cristiana nel quale i
maroniti avrebbero dovuto essere maggioritari. La scelta si
rivelò sbagliata alla luce delle tante etnie presenti in libano

Dopo la seconda guerra mondiale, il Libano ottiene la sua
completa indipendenza, diventando un importante centro
commerciale e finanziario.
Errore: i francesi lasciano il potere nelle mani dei cristiani
maroniti, sostanzialmente conservatori, fingendo di ignorare
che la stragrande maggioranza della popolazione è araba di
religione musulmana
Focus: i gruppi religiosi in Libano
Musulmani - 60% di
cui:
 Sciiti 35%
 Sunniti 20%
 Drusi 5%
 Altri 1%
Cristiani 39% di cui:
 Maroniti 20-25%
 Greci ortodossi 5%
 Altri 10-15%
Altri
 (ebrei, ecc.) 1%
2. Guerra in Libano (1 fase)
Nel 1970 (nel famoso “settembre nero”),
dalla Giordania vengono espulsi
numerosi Palestinesi. I profughi si
rifugiano in Libano (dove esistono già
colonie di rifugiati palestinesi)
 Si crea così una sorta di “stato dentro lo
stato” e le componenti religiose maronite
in libano si schierano, in linea generale,
contro il movimento palestinese mentre
le milizie druse lo sostengono. La
situazione si fa incandescente e il
presidente libanese chiede aiuto alla
Siria.
 Nel 1975 la Siria occupa il Libano. Il
Paese è diviso in 2 parti con il Libano
meridionale e Beirut ovest in mano ai
palestinesi di OLP e dei sunniti e il monte
Libano a Beirut ai maroniti (sostenuti da
altre frange anti-islamiche)
 La prima fase si chiude nel 1977 con
l’uccisione del leader druso Kamal
Jumblat

Focus: Le diverse conflittualità
libanesi
Da un lato c’è la guerra
tra israeliani e
palestinesi i cui effetti
si riflettono anche nel
vicino Libano,
soprattutto attraverso
l’arrivo di profughi.
Inoltre, il Libano
diventa un avamposto
della guerriglia
palestinese: il confine
più vicino per
combattere Israele
Dall’altro c’è la lotta per la
detenzione del potere in
Libano: da una parte i cristiani,
sostenuti da Israele, cercano di
difendere l’indipendenza e la
loro sovranità del Paese ;
dall’altro i musulmani, sostenuti
dai palestinesi, ma soprattutto
dalla Siria e, dopo la rivoluzione
khomeinista del 1979 anche
dall’Iran, reclamano la loro
“porzione” di potere statale
3. Guerra in Libano (seconda fase)
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Invasione israeliana del Paese con l’operazione Litani 1978.
Israele invade il Libano. Si apre la seconda fase della guerra.
Le Nazioni Unite approvano una forza di interposizione
internazionale – UNIFIL. Il “cessate il fuoco” imposto dagli
americani prevede che l’OLP abbandoni Beirut sotto
protezione della forza multinazionale. Il leader palestinese
Arafat, il suo stato maggiore e la quasi totalità dei
guerriglieri palestinesi vengono esiliati.
La morte del leader libanese (filoisraeliano) Gemayal per
mano dei siriani fa si che Israele rafforzi la sua azione con l’
operazione Pace in Galilea
Subito dopo la guerra culmina nel 1982 col massacro di
Shabra Satila
Nel 1983 dopo numerosi attacchi alle forza alleate si
raggiunge un accordo con Israele per il ritiro dal Libano
Appendice: il massacro si Sabra e
Shatila
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Il 1 settembre 1982, vennero definitivamente evacuati i campi
profughi
Il Ministro della Difesa Ariel Sharon contestò la presenza di 2000
guerriglieri dell'OLP rimasti in territorio libanese
Il 14 settembre 1982, Gemayel fu ucciso da servizi segreti siriani
Le milizie cristiano-falangiste di Elie Hobeika il16 settembre 1982,
entrano nei campi profughi di Sabra e Shatila. Il giorno prima,
l'esercito israeliano aveva chiuso ermeticamente i campi profughi
Ci furono tra 3000 e le 3500, in sole 40 ore tra il 16 e il 18
settembre
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato il
massacro con la risoluzione 37/123 del 16 dicembre 1982.
Nel giugno del 2001 la Corte di Cassazione belga, apre il processo
su Sabra e Shatila per i crimini di guerra e contro l'umanità,
convocando Hobeika come unico responsabile
Hobeika fu assassinato nel 2002 poco prima di testimoniare
Gli accordi di Taif
La fine della guerra civile
viene sancita dall’accordo di
Taif nel 1989. La situazione
del dopo-guerre vedeva
alcuni elementi di criticità:
1)Assetto di governo di
difficile gestione: presidente
della Repubblica cristiano
maronita, primo ministro
sunnita
2) Presenza militare della
Siria
3) Crescita del peso politico
del partito politico di
Hezbollah
Focus: gli Hezbollah
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Partito politico sciita del fondato nel
giugno 1982, dotato di un'ala
militare
I suoi leader si ispirano all'Ayatollah
Khomeini, e le sue forze militari
sono state addestrate Guardie
Rivoluzionarie Iraniane
Dal 1992 l'organizzazione è guidata
da Hassan Nasralla
Si oppone all’ala dei cristiano
maroniti, ma anche dei drusi e mira
al rafforzamento dell’islam sciita
(con l’Iran e Hamas)
L'ala politica di Hezbollah è, molto
attiva in campo sociale, gestendo
una serie di attività ed istituzioni che
forniscono istruzione, assistenza
sanitaria e sostegno economico alle
famiglie meno abbienti
Hezbollah si ispira al martirio come
principio fondante del dovere di ogni
musulmano per la lotta dal dominio
occidentale
4. Il Libano dopo la guerra
Non tutti i musulmani, però, seguono il
“partito di Dio”, ma seguono in
maggioranza la leadership dei sunniti,
guidati dalla famiglia Hariri, e perciò
perseguono un modello di
“modernizzazione” in alleanza con i
paesi moderati . Hariri sarà l’uomo del
“Libano moderno”, alla ricerca del
benessere e della pace.
 Hariri è anche uno degli uomini più
ricchi del Libano e uno dei 100 più
ricchi al mondo e ciò contribuisce ad
inimicargli l’ala islamica interna e molti
altri paesi confinanti
 È stato accusato di aver ignorato i
poveri, in materia di assistenza sociale,
aumentando le sperequazioni
economiche e sociali. D'altro canto,
l'esperienza imprenditoriale ha incitare
gli investimenti internazionali e ha
sostenuto la ripresa economica del
paese
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http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=226
Rafiq Ariri
5. La morte di Hariri e la “rivolta dei
cedri”
Il 14 febbraio 2005 Rafiq al-Hariri fu
ucciso, insieme ad altre 21 persone
 Dell’assassinio vengono accusati gruppi
siriani – non ancora è chiaro il ruolo di
alcuni “gruppi” appartenenti a Hezbollah
 Dopo l’assassinio inizia la cosiddetta
rivolta dei cedri: la Siria, sotto la
pressione del “movimento del 14 marzo”
si ritira dal Libano
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Per la prima volta sembra nascere un
movimento senza fede religiosa, ma solo contro
il “nemico siriano”. Ma questo equilibrio
pacifico è di brevissima durata
L’alleanza di partiti anti-siriani guidata da Saad
al-Hariri, figlio di Rafiq, vince le elezioni
politiche; Fouad Sinora, alleato di Hariri, è il
nuovo primo ministro.
Si riaprono le vecchie discordie - nuova linea di
scontro sciita/sunnita ma anche fra radicali e
moderati, anti- e filo-occidentali.
6. La guerra del Libano del 2006
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Dopo l’uscita di scena della Siria,
rinascono le vecchie lotte interetniche e inter-religiose
Dopo un attacco da parte di
Hezbollah ad una pattuglia
israeliena, Israele risponde: è di
nuovo guerra israelo-libanese
L'11 agosto 2006, il Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite ha
approvato all'unanimità
la Risoluzione 1701 per far
cessare le ostilità. La risoluzione
ha richiesto il disarmo di
Hezbollah e il ritiro delle truppe
israeliane dal Libano, con lo
spiegamento di soldati libanesi e
di una Forza di Interposizione in
Libano delle Nazioni Unite
(UNIFIL) nel sud del Libano
Il futuro del Libano
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Nelle elezioni del 2009 vince la coalizione del “14 marzo” di
Saad Hariri, a sorpresa su quella di matrice
fondamentalista di Hezbollah
3 agosto 2010: una disputa di confine tra israeliani e
libanesi ha evocato il fantasma di un nuovo conflitto nella
regione
Il movimento di Hezbollah ne approfitta per giustificare la
sua presenza nel Sud del Libano e nelle zone di confine,
nonché per convincere il popolo libanese della pericolosità
di un suo disarmo
Hezbollah sempre più vicino all’Iran
Le speranze di stabilizzazione della situazione interna
libanese nate dalla svolta impressa da Saad Hariri sono
fallite?
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