02/02/2015
GUIDA PRATICA
ALLA ELABORAZIONE DEL RAV
IN FUNZIONE DEL MIGLIORAMENTO
Dino Cristanini
Vico Equense – 30 Gennaio 2015
LA STRUTTURA DEL RAV
1
CONTESTO E RISORSE
Quali vincoli presentano?
Quali leve positive ci sono per agire
efficacemente rispetto agli esiti?
2
ESITI
Quali risultati la scuola è riuscita
a far raggiungere ai suoi studenti?
3
PROCESSI
Quali pratiche educative e didattiche,
gestionali e organizzative la scuola ha
messo in atto?
4
IL PROCESSO DI
AUTOVALUTAZIONE
Composizione del Nucleo
di autovalutazione
Connessioni con esperienze pregresse
di autovalutazione
5
INDIVIDUAZIONE DELLE
PRIORITÀ
Quali esiti è prioritario cercare di
migliorare?
1
02/02/2015
DIMENSIONI, AREE E INDICATORI
LE DIMENSIONI CONTESTO E RISORSE, ESITI, PROCESSI
SONO ARTICOLATE IN AREE
PER OGNI AREA NELLA GUIDA AL RAV:
- VIENE FORNITA UNA DEFINIZIONE
-SONO INDIVIDUATI GLI INDICATORI
E LE FONTI DELLE INFORMAZIONI PERTINENTI PER CIASCUN INDICATORE
- SONO FORMULATE DELLE DOMANDE GUIDA
PER STIMOLARE LA RIFLESSIONE SUI DATI
-VIENE LASCIATO UNO SPAZIO PER AGGIUNGERE
EVENTUALI ULTERIORI INDICATORI ELABORATI DALLLA SCUOLA
PER OGNI INDICATORE NELLA MAPPA DEGLI INDICATORI:
- VENGONO ELENCATI UNO O PIÙ DESCRITTORI
E LE RELATIVE FONTI DELLE INFORMAZIONI
LA MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO
È UN ULTERIORE SPAZIO PER RAPPRESENTARE
LA SPECIFITÀ DELLA SINGOLA SCUOLA
Motivazione del giudizio assegnato
(max 2000 caratteri spazi inclusi) …
2
02/02/2015
CONTESTO E RISORSE
AREE E DEFINIZIONI
POPOLAZIONE SCOLASTICA
Provenienza socio-economica e culturale degli
studenti e caratteristiche della popolazione
che insiste sulla scuola (es. occupati,
disoccupati, tassi di immigrazione).
TERRITORIO (AREA GEOGRAFICA
SU CUI INSISTE LA SCUOLA)
E CAPITALE SOCIALE
Caratteristiche economiche del territorio e sua
vocazione produttiva. Risorse e competenze
presenti nella comunità per la cooperazione,
la partecipazione e l’interazione sociale.
Istituzioni rilevanti nel territorio
RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI
RISORSE PROFESSIONALI
Situazione della scuola e grado di
diversificazione delle fonti di finanziamento
(es. sostegno delle famiglie e dei privati alle
attività scolastiche, impegno finanziario degli
enti pubblici territoriali). Qualità delle
strutture e delle infrastrutture scolastiche.
Quantità e qualità del personale della scuola
(es. conoscenze e competenze disponibili).
CONTESTO E RISORSE
AREE E INDICATORI
POPOLAZIONE SCOLASTICA
Status socio-economico e culturale delle
famiglie degli studenti
Studenti con famiglie economicamente
svantaggiate
……
TERRITORIO (AREA GEOGRAFICA
SU CUI INSISTE LA SCUOLA)
E CAPITALE SOCIALE
Disoccupazione
Immigrazione
Spesa per l'istruzione degli Enti Locali
……
RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI
Finanziamenti all’istituzione scolastica
Edilizia e rispetto delle norme sull’edilizia
……
RISORSE PROFESSIONALI
Caratteristiche degli insegnanti
Caratteristiche del dirigente scolastico
……
3
02/02/2015
ESITI E FINALITÀ STRATEGICHE
RISULTATI SCOLASTICI
RISULTATI NELLE PROVE
STANDARDIZZATE NAZIONALI
COMPETENZE CHIAVE
E DI CITTADINANZA
RISULTATI A DISTANZA
Riduzione della dispersione
scolastica e dell’insuccesso
scolastico
Rafforzamento delle competenze
di base degli studenti rispetto alla
situazione di partenza
Riduzione delle differenze tra
scuole e aree geografiche nei
livelli di apprendimento degli
studenti
Valorizzazione degli esiti a
distanza degli studenti con
attenzione all’università e al
lavoro
ESITI
AREE E INDICATORI
RISULTATI SCOLASTICI
RISULTATI NELLE PROVE
STANDARDIZZATE NAZIONALI
COMPETENZE CHIAVE
E DI CITTADINANZA
RISULTATI A DISTANZA
Esiti degli scrutini
Trasferimenti e abbandoni
Risultati degli studenti nelle prove di
italiano e matematica
Livelli di apprendimento degli
studenti
Variabilità dei risultati fra le classi
Indicatori da elaborare a cura della
scuola
Prosecuzione negli studi universitari
Successo negli studi universitari
Successo negli studi secondari di II
grado Inserimenti nel mondo del
lavoro
4
02/02/2015
PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
AREE, SOTTOAREE E INDICATORI
CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE
CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA
Curricolo
Politiche scolastiche di istituto
PROGETTAZIONE DIDATTICA
Progettazione didattica
VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI
Presenza di prove strutturate per classi parallele
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
DIMENSIONE ORGANIZZATIVA
Durata delle lezioni
Organizzazione oraria
DIMENSIONE METODOLOGICA
Attività e strategie didattiche
DIMENSIONE RELAZIONALE
Episodi problematici
Clima scolastico
INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE
INCLUSIONE
Attività di inclusione
RECUPERO E POTENZIAMENTO
Attività di recupero
Attività di potenziamento
CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO
CONTINUITÀ
Attività di continuità
ORIENTAMENTO
Attività di orientamento
PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE
AREE, SOTTOAREE E INDICATORI
ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI
Indicatori da elaborare a cura della scuola
CONTROLLO DEI PROCESSI
Indicatori da elaborare a cura della scuola
ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE
Gestione delle funzioni strumentali
Gestione del Fondo di istituto
Processi decisionali
Impatto delle assenze degli insegnanti sull’organizzazione
GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE
Progetti realizzati
Progetti prioritari
SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE
FORMAZIONE
Offerta di formazione per gli insegnanti
VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE
Indicatori da elaborare a cura della scuola
COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI
Gruppi di lavoro degli insegnanti
Confronto tra insegnanti
INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO
Reti di scuole
Accordi formalizzati
Raccordo scuola-territorio
Raccordo scuola e lavoro
COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE
Partecipazione formale dei genitori
Partecipazione informale dei genitori
Partecipazione finanziaria dei genitori
Capacità della scuola di coinvolgere i genitori
5
02/02/2015
IN COSA CONSISTE
L’AUTOVALUTAZIONE
PER OGNI OGGETTO DI ANALISI
E VALUTAZIONE SI TRATTA DI
INTERPRETARE E PORTARE A SINTESI
IL COMPLESSO DEI DATI A DISPOSIZIONE
E DI FORMULARE UN GIUDIZIO
ARGOMENTATO
DOVE TROVARE I DATI PER SUPPORTARE IL GIUDIZIO
(DAL 2015)
NELLA PIATTAFORMA ON LINE LE SCUOLE TROVERANNO
PER CIASCUN INDICATORE I DATI PERTINENTI
GIÀ DISPONIBILI A SISTEMA
(INVALSI, EX FASCICOLO SCUOLA IN CHIARO)
ULTERIORI DATI SARANNO DISPONIBILI ALLA FINE DI MARZO
DOPO L’ELABORAZIONE DEL QUESTIONARIO SCUOLA
In questo modo ogni singola scuola potrà confrontare la
propria situazione con quella di istituzioni scolastiche simili
per un più efficace processo di autovalutazione in ciascuna
delle aree in cui è articolato il RAV.
(Circolare ministeriale 47/2014)
6
02/02/2015
COME FARE L’AUTOVALUTAZIONE
ESAMINARE I DATI CONNESSI A CIASCUN INDICATORE
INTERPRETARE I DATI ANCHE IN BASE AGLI INTERROGATIVI
PROPOSTI DALLE DOMANDE GUIDA
INDIVIDUARE I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELLA
SCUOLA PER CIASCUNA AREA (OPPORTUNITÀ E VINCOLI
PER LA DIMENSIONE “CONTESTO E RISORSE”)
ESPRIMERE UN GIUDIZIO MOTIVATO UTILIZZANDO LE
RUBRICHE DI VALUTAZIONE
CONTESTO E RISORSE
AREE E INDICATORI
AREE
OPPORTUNITÀ
VINCOLI
POPOLAZIONE
SCOLASTICA
TERRITORIO (AREA
GEOGRAFICA
SU CUI INSISTE LA
SCUOLA)
E CAPITALE SOCIALE
RISORSE
ECONOMICHE E
MATERIALI
RISORSE
PROFESSIONALI
7
02/02/2015
ESITI
AREE E PUNTI DI FORZA/DEBOLEZZA
AREE
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
RISULTATI SCOLASTICI
RISULTATI NELLE PROVE
STANDARDIZZATE
NAZIONALI
COMPETENZE CHIAVE
E DI CITTADINANZA
RISULTATI A DISTANZA
PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
AREE E PUNTI DI FORZADEBOLEZZA
AREE
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
CURRICOLO, PROGETTAZIONE
E VALUTAZIONE
-Curricolo e offerta formativa
-Progettazione didattica
-Valutazione degli studenti
AMBIENTE DI
APPRENDIMENTO
-Dimensione organizzativa
-Dimensione metodologica
-Dimensione relazionale
INCLUSIONE E
DIFFERENZIAZIONE
-Inclusione
-Recupero e potenziamento
CONTINUITÀ E
ORIENTAMENTO
-Continuità
-Orientamento
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02/02/2015
PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE
AREE E PUNTI DI FORZADEBOLEZZA
AREE
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
ORIENTAMENTO STRATEGICO E
ORGANIZZAZIONE DELLA
SCUOLA
-Missione e obiettivi prioritari
-Controllo dei processi
-Organizzazione delle risorse
umane
-Gestione delle risorse
economiche
SVILUPPO E VALORIZZAZIONE
DELLE RISORSE UMANE
-Formazione
-Valorizzazione delle competenze
-Collaborazione tra insegnanti
INTEGRAZIONE CON IL
TERRITORIO E RAPPORTI CON LE
FAMIGLIE
-Collaborazione con il territorio
-Coinvolgimento delle famiglie
LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO
AUTOVALUTATIVO
PER CIASCUNA AREA DEGLI ESITI E DEI PROCESSI LA SCUOLA DOVRÀ
ESPRIMERE UN GIUDIZIO COMPLESSIVO, UTILIZZANDO UNA
SCALA DI POSSIBILI SITUAZIONI CHE VA DA 1 A 7.
L'ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO NON DOVREBBE DERIVARE DALLA
SEMPLICE LETTURA DEI VALORI NUMERICI FORNITI DAGLI
INDICATORI, MA DALL’INTERPRETAZIONE DEGLI STESSI E DALLA
RIFLESSIONE CHE NE SCATURISCE.
È NECESSARIO CHE I GIUDIZI ESPRESSI SIANO ESPLICITAMENTE
MOTIVATI IN MODO DA RENDERE CHIARO IL NESSO CON GLI
INDICATORI E I DATI DISPONIBILI.
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02/02/2015
LE CARATTERISTICHE DI UN GIUDIZIO
MOTIVATO
Completezza - Utilizzo dei dati e degli indicatori messi a disposizione
centralmente (MIUR, INVALSI, ecc.) e capacità di supportare il
giudizio individuando ulteriori evidenze e dati disponibili a scuola.
Accuratezza - Lettura dei dati e degli indicatori in un'ottica
comparativa, confrontando la situazione della scuola con i valori
di riferimento forniti (medie nazionali o regionali, andamento
generale delle scuole di riferimento, ecc.).
Qualità dell’analisi - Approfondimento e articolazione della
riflessione a partire dall’analisi dei dati disponibili. L'analisi è
articolata quando non ci si limita a elencare i dati o a descrivere
ciò che la scuola fa, ma i dati vengono interpretati tenendo conto
della specificità del contesto, oppure si evidenziano i punti di forza
e di debolezza dell'azione della scuola, o ancora si individuano
aspetti strategici.
LE RUBRICHE VALUTATIVE FACILITANO
LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO
1
SITUAZIONE MOLTO CRITICA
2
3
SITUAZIONE CON QUALCHE CRITICITÀ
4
5
SITUAZIONE POSITIVA
6
7
SITUAZIONE ECCELLENTE
10
02/02/2015
COME USARE LE RUBRICHE
Le situazioni 1 (Molto critica), 3 (Con qualche criticità), 5 (Positiva)
e 7 (Eccellente) sono corredate da una descrizione analitica.
Le descrizioni non hanno la pretesa di essere una fotografia della
situazione di ciascuna singola scuola. Esse servono piuttosto come
guida per capire dove meglio collocare la propria scuola lungo una scala.
Le situazioni 2, 4 e 6 non sono descritte e permettono di posizionare le
scuole che riscontrano una corrispondenza tra la descrizione e la situazione
effettiva solo in relazione ad alcuni aspetti. Per esempio la scuola può
scegliere di indicare 4 se ritiene che la propria situazione sia per alcuni
aspetti positiva (5) mentre per altri presenti qualche criticità (3).
Per ciascuna area si chiede di motivare brevemente le ragioni della scelta
del giudizio assegnato, indicando i fattori o gli elementi che hanno
determinato la collocazione della scuola in uno specifico livello della scala.
ESITI
GIUDIZIO AUTOVALUTATIVO
AREE
CRITERI DI QUALITÀ
RISULTATI SCOLASTICI
La scuola garantisce il successo
formativo degli studenti
RISULTATI NELLE PROVE
STANDARDIZZATE
NAZIONALI
La scuola assicura l’acquisizione
dei livelli essenziali di competenze
(misurate con le prove
standardizzate nazionali) per tutti
gli studenti.
COMPETENZE CHIAVE
E DI CITTADINANZA
RISULTATI A DISTANZA
GIUDIZIO COMPLESSIVO
1
2
3
4
5
6
7
1
2
3
4
5
6
7
La scuola assicura l’acquisizione
delle competenze chiave e di
cittadinanza degli studenti
1
2
3
4
5
6
7
La scuola favorisce il successo
degli studenti nei successivi
percorsi di studio e di lavoro
1
2
3
4
5
6
7
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02/02/2015
PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
GIUDIZIO AUTOVALUTATIVO
AREE
CRITERI DI QUALITÀ
CURRICOLO, PROGETTAZIONE
E VALUTAZIONE
-Curricolo e offerta formativa
-Progettazione didattica
-Valutazione degli studenti
La scuola propone un curricolo
aderente alle esigenze del contesto,
progetta attività didattiche coerenti
con il curricolo, valuta gli studenti
utilizzando criteri e strumenti
condivisi
AMBIENTE DI
APPRENDIMENTO
-Dimensione organizzativa
-Dimensione metodologica
-Dimensione relazionale
La scuola offre un ambiente di
apprendimento innovativo, curando
gli aspetti organizzativi, metodologici
e relazionali del lavoro d'aula
INCLUSIONE E
DIFFERENZIAZIONE
-Inclusione
-Recupero e potenziamento
La scuola cura l'inclusione degli studenti
con bisogni educativi speciali, valorizza
le differenze culturali, adegua
l'insegnamento ai bisogni formativi di
ciascun allievo attraverso percorsi di
recupero e potenziamento
CONTINUITÀ E
ORIENTAMENTO
-Continuità
-Orientamento
La scuola garantisce la continuità dei
percorsi scolastici e cura
l'orientamento personale, scolastico
e professionale degli studenti
GIUDIZIO COMPLESSIVO
1
2
3
4
5
6
7
1
2
3
4
5
6
7
1
2
3
4
5
6
7
1
2
3
4
5
6
7
PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE
GIUDIZIO AUTOVALUTATIVO
AREE
CRITERI DI QUALITÀ
ORIENTAMENTO STRATEGICO
E ORGANIZZAZIONE
DELLA SCUOLA
-Missione e obiettivi prioritari
-Controllo dei processi
-Organizzazione delle risorse
umane
-Gestione delle risorse economiche
La scuola individua le priorità da
raggiungere e le persegue
dotandosi di sistemi di controllo e
monitoraggio, individuando ruoli
di responsabilità e compiti per il
personale, convogliando le risorse
economiche sulle azioni ritenute
prioritarie
SVILUPPO E VALORIZZAZIONE
DELLE RISORSE UMANE
-Formazione
-Valorizzazione delle competenze
-Collaborazione tra insegnanti
INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO
E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
-Collaborazione con il territorio
-Coinvolgimento delle famiglie
GIUDIZIO COMPLESSIVO
1
2
3
4
5
6
7
La scuola valorizza le risorse
professionali tenendo conto delle
competenze per l'assegnazione
degli incarichi, promuovendo
percorsi formativi di qualità,
incentivando la collaborazione tra
pari
1
2
3
4
5
6
7
La scuola svolge un ruolo
propositivo nella promozione di
politiche formative territoriali e
coinvolge le famiglie nella
definizione dell'offerta formativa
1
2
3
4
5
6
7
12
02/02/2015
IL PERCORSO IN SINTESI
AREA
E SUA
DEFINIZIONE
INDICATORI
DOMANDE
GUIDA
PUNTI
DI
FORZA
PUNTI
DI
DEBOLEZZA
GIUDIZIO
MOTIVATO
DALLA VALUTAZIONE AL MIGLIORAMENTO
PRIORITÀ, TRAGUARDI, OBIETTIVI
PIANO TRIENNALE
PRIORITÀ
(IN RELAZIONE
AGLI ESITI)
Obiettivo di processo
Obiettivo di processo
TRAGUARDI
DI LUNGO
PERIODO
Obiettivo di processo
13
02/02/2015
DALLA VALUTAZIONE AL MIGLIORAMENTO
MIGLIORARE I PROCESSI PER MIGLIORARE GLI ESITI
PRIORITÀ
OBIETTIVI
DI PROCESSO
TRAGUARDI
DI LUNGO PERIODO
Obiettivi generali
che la scuola si prefigge
di realizzare nel lungo
periodo attraverso
l’azione di
miglioramento.
Gli obiettivi di processo
rappresentano una
definizione operativa delle
attività su cui si intende
agire concretamente per
raggiungere le priorità
strategiche individuate.
Si tratta di risultati
previsti a lungo termine
(3 anni).
Le priorità che la scuola
si pone devono
necessariamente
riguardare gli esiti
degli studenti.
Essi costituiscono degli
obiettivi operativi da
raggiungere nel breve
periodo (un anno
scolastico) e riguardano
una o più aree di processo.
Essi articolano in forma
osservabile e/o
misurabile i contenuti
delle priorità e
rappresentano le mete
verso cui la scuola
tende nella sua azione
di miglioramento.
NECESSITÀ DELLA CONSAPEVOLEZZA
DEL RAPPORTO TRA PROCESSI ED ESITI
Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono
contribuire al raggiungimento delle priorità
(max 1500 caratteri spazi inclusi) …
14
02/02/2015
INDIVIDUARE LE PRIORITÀ E I TRAGUARDI
AREE
RISULTATI
SCOLASTICI
INDICATORI
PUNTI DI
DEBOLEZZA
PRIORITÀ PER IL
MIGLIORAMENTO
TRAGUARDI
MISURABILI
Esiti degli scrutini
trasferimenti e
abbandoni
RISULTATI NELLE
PROVE
STANDARDIZZATE
NAZIONALI
Risultati degli
studenti nelle
prove di italiano e
matematica
Livelli di
apprendimento
degli studenti
Variabilità dei
risultati fra le
classi
COMPETENZE
CHIAVE E DI
CITTADINANZA
Indicatori da
elaborare a cura
della scuola
RISULTATI A
DISTANZA
PUNTI DI
FORZA
Prosecuzione negli
studi universitari
Successo negli
studi universitari
Successo negli
studi secondari di
II grado
Inserimenti nel
mondo del lavoro
DEFINIRE GLI OBIETTIVI DI PROCESSO
PROCESSI
SU CUI LAVORARE
PER PRODURRE
I MIGLIORAMENTI
ATTESI
TRAGUARDI
OSSERVABILI/
MISURABILI
OBIETTIVI
STRATEGICI
DI
MIGLIORAMENTO
15
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LA STRUTTURA DEL RAV