Il C.A. della F.I.M.E.M. riunito a Venezia in data 31 marzo 2013 nel ribadire quanto affermato nel 2006 contro l’impiego di bambini soldato in molti paesi africani, medio orientali e latinoamericani, esprime altresì la propria ferma condanna per la barbara uccisione di molte bambine e bambini in Siria, nel Mali, in altri paesi del mondo, così come per l’impiego di minori da parte delle mafie in Italia e in paesi dell’America latina come corrieri della droga. NO ALL’IMPIEGO DI BAMBINI-SOLDATI! I/LE PARTECIPANTI ALLA 26° R.I.D.E.F. ( INCONTRO INTERNAZIONALE DEGLI EDUCATORI FREINET) riuniti/e a Saint Louis del Senegal dal 7 al 14 agosto 2006 , condannano il reclutamento e l’impiego di bambini-soldati, così come ogmni altra forma di violenza, sfruttamento e negazione dei diritti dei bambini e delle bambine ricordano che, secondo l’ONU, nessun uomo può utilizzare armi prima dei 18 anni; che il diritto all’educazione per tutti/e è un diritto inalienabile, così come il diritto dei/lle bambini/e al rispetto della propria cultura e identità; ritengono che l’impiego del bambino come soldato, impedendo ai soggetti di vivere pienamente la specificità delle diverse fasi del proprio ciclo di vita ( giocando, comunicando fra di loro, esprimendosi, apprendendo), sia un crimine contro l’umanità che deve essere giudicato da tribunali internazionali; valutano altresì che l’occidente ‘democratico’ sia molto ipocrita e compromesso al riguardo e che i paesi del nord del mondo dovrebbero d’ora in poi astenersi da ogni forma di intervento che nasconda sotto false ‘ragioni umanitarie’ lo scopo dell’estensione del proprio potere e dei propri interessi di mercato; ritengono che spetti agli organismi internazionali, alle organizzazioni internazionali di bambini/e, ai movimenti pacifisti, ai movimenti delle donne, alle associazioni pedagogiche il sottolineare con forza il problema all’opinione pubblica mondiale; noi, congressisti/e Freinet, invitiamo tutte le organizzazioni e le istituzioni a combattere ogni forma di reclutamento, di sfruttamento, di manipolazione ideologica e di fanatismo riguardo ai/lle bambini/e e qualsiasi tipo di intervento di bambini/e in situazioni di guerra invitiamo inoltre a denunciare la politica di compromissione dei governi che da un lato denunciano queste situazioni, ma che d’altro lato vendono armi e forniscono tecnologie belliche a paesi in guerra. Letto e approvato dall’Assemblea generale della F.I.M.E.M. in data 11 agosto 2006,Università Gaston Berger, Saint Louis del Senegal