PROVINCIA DI BERGAMO
Settore Politiche Sociali
PERCORSO SUL BULLISMO
Metodologia di educazione
relazionale e affettiva
IL GRUPPO E LA COMUNITÀ
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1
Il gruppo come organismo
vivente


Un gruppo è sempre
qualcosa di più e di
diverso della semplice
somma dei suoi membri
E’ un soggetto nuovo, un
organismo vivente che
esprime un potenziale
espressivo e generativo
che nasce dall’unione e
dalla complementarietà,
ma soprattutto dalla
interazione che c’é tra i
diversi componenti.
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2
Il fattore di coesione
 Nella


famiglia: l’amore,
l’affetto reciproco
In
un
movimento:
l’adesione a un ideale che
si fa esperienza condivisa.
In un gruppo terroristico:
l’ideologia, e l’odio verso
un comune nemico
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3
Quando le persone non si sono
scelte


Che cosa accade quando delle
persone si trovano a “fare
gruppo” senza essersi scelte? é
quanto succede in un ambiente
di lavoro, e anche a scuola,
all’università.
In questo caso il fattore di
coesione é un elemento esterno
alla persona: non é un
sentimento, un ideale o una
ideologia, é una attività: il
lavoro, lo studio.
Ma é
sufficiente questo fattore per
costruire un gruppo che sia
veramente unito, e quindi
generativo, creativo?
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4
La vita affettiva del gruppo


Ogni gruppo ha una sua vita
affettiva, che é qualcosa di più e
di diverso della semplice
sommatoria delle emozioni
individuali.
Proviamo a pensare a quello
che succede in uno stadio, o
durante un concerto rock, o
durante grandi celebrazioni
collettive: c’é l’euforia dello
stare insieme, del condividere
un momento unico e irripetibile,
l’orgoglio di sentirsi uniti, la
percezione di essere talmente
forti da poter cambiare il
mondo, ecc..
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5
La classe scolastica



Troppo spesso gli insegnanti
guardano a una classe come se
fosse un
insieme di tanti
individui, a cui rapportarsi
singolarmente,
Certo, é un gruppo di persone
che non si sono scelte, dunque é
una aggregazione casuale, a cui
manca la coscienza di essere
gruppo.
Ma anche una aggregazione
così fatta ha una sua vita
affettiva:
si tratta però di
emozioni
inconsce
e
incontrollate.
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6
La vita affettiva inconscia


Paure, insicurezze, pregiudizi,
ma anche desiderio di essere
ascoltati, capiti, accolti,
di
costruire legami, di credere e
impegnarsi in qualcosa di
buono....
Di solito questo miscuglio di
emozioni finisce per confluire
in
un
unico
sentimento
dominante, che costituisce per
l’appunto la vita affettiva
inconscia del gruppo.
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7
Meccanismi di gruppo

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

Un gruppo lasciato a se stesso può sviluppare al proprio interno
dinamiche negative quali:
Esasperata competitività, che isola ciascun individuo contro tutti gli
altri, considerati come avversari
Dinamiche di appartenenza ed esclusione, che producono una
frammentazione tra tante entità in guerra tra loro, tra le quali vi sono
normalmente un gruppi dominante, gruppi minoritari e soggetti isolati.
Meccanismo del ‘capro espiatorio’, in base al quale il gruppo scarica
su una vittima (abitualmente il soggetto più debole, o che presenta
qualche aspetto che lo rende e diverso dagli altri) tutte le proprie
tensioni negative.
Settarismo: è il caso di un gruppo unito fanaticamente contro un
nemico esterno; il gruppo settario produce una massificazione delle
coscienze individuali.
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8
I giovani e il gruppo/ OGGI
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Non più conflitto con l’autorità. Famiglia affettiva,
protettiva, che riversa grandi aspettative sui figli.
Sofferenza di matrice narcisistica: forte bisogno di
approvazione, di appartenenza, di successo, di
affermazione.
Grande precocità sociale, ma insieme grande fragilità,
Difficoltà a stabilire relazioni oggettuali vere (amicizia,
amore, passione) perché temono di subire l’affronto del
rifiuto, del tradimento, dell’abbandono.
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9
TRE DIVERSI TIPI DI
INTERDIPENDENZA:
Cooperazione : interdipendenza positiva. Il
successo o l’insuccesso è condiviso da tutto il
gruppo. O ci salviamo tutti, o sprofondiamo tutti.
 Competizione: interdipendenza negativa. Se
vinco io, gli altri perdono.
Individualismo autosufficiente: assenza di
interazione. Il raggiungimento degli obiettivi è
frutto di uno sforzo personale, del tutto svincolato
dalla azione degli altri.

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Gruppo e comunità
 Come abbiamo visto, molti gruppi sono solo dei
“collettivi”, stanno insieme per caso, per calcolo, per
difendersi o per attaccare altri.
 Quando possiamo dire che un gruppo è “comunità”?
 Un gruppo è “comunità” quando risponde a queste
fondamentali esigenze:
appartenenza, protezione, affettività
possibilità di sperimentarsi e di esprimersi
possibilità di costruire un giudizio comune
-
mediazione nei confronti del mondo esterno
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Comunità e educazione
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Perché è importante la dimensione comunitaria nella
educazione?
Una Educazione non intellettualistica nasce da una
esperienza condivisa, luogo di sperimentazione
concreta di un nuovo rapporto con la realtà; condivisione
con altri giovani (gruppo), condivisione con l’educatore
(l’adulto)
La vita comune – e non solo il confronto di idee –
è matrice di un lavoro culturale non astratto
Dalla condivisione nasce l’affettività, come
capacità di sostegno e aiuto reciproco.
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12
Tratti di comportamento che
caratterizzano una comunità”

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

In una comunità troviamo un giusto equilibrio tra il
valore dell’unità di gruppo e il rispetto della
persona nella sua unicità. Cinque tratti di
comportamento che caratterizzano una comunità
sono:
Condivisione: capacità di mettere in comune
tempo, beni, esperienze, idee
Cooperazione: capacità di operare insieme per uno
scopo comune
Valorizzazione delle diverse soggettività
Solidarietà: capacità di confortare, aiutare,
sostenere il compagno in difficoltà
Apertura allo scambio con la realtà esterna.
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Il gruppo come organismo vivente