Arte e cultura MUSICA K'naan Warsame: musicista, poeta, cantante e famoso rapper somalo-canadese. Nel 1991 fugge dalla guerra civile ed è costretto a chiedere rifugio politico negli Stati Uniti a causa del deteriorarsi della situazione in Somalia. Si rifugia a Toronto dove si trovava anche il padre insieme ad una grande comunità somala. La sua musica - profondamente influenzata dai tradizionali strumenti musicali somali- e le sue poesie descrivono la situazione attuale in Somalia e costituiscono una sorta di denuncia della differenza tra il Primo e il Terzo Mondo. Nel 2010 K’naan è stato scelto per scrivere la canzone dei mondiali in Sudafrica, intitolata Wavi ng Flag. Tra i suoi album: - My life is a Movie (2004) The Dusty Foot Philosopher (2005) The Dusty Foot on the Road (2007) Troubadour (2009) Per consultare il testo di “Soobax”, una delle canzoni più famose dell’artista, vai al seguente indirizzo Visita il sito ufficiale dell’artista 1/3 Arte e cultura LIBRI “Lontano da Mogadiscio”, Shirin Ramzanali Fazel, Roma, Datanews (collana OASI), 1994. Shirin è africana, nata a Mogadiscio. Ha studiato in scuole italiane in Somalia e all’inizio degli anni Settanta si è trasferita in Italia. In un racconto del tutto autobiografico, l’autrice sa svelare tragicamente il rovescio del mito dell’Occidente. L’Italia si mostra agli occhi degli immigrati del Terzo Mondo il luogo decadente e oscuro delle stazioni ferroviarie popolate da senza fissa dimora e da violenza. La Somalia di Shirin non è quella delle pagine dei giornali, martoriata dalla guerra e dalla fame, ma “il paese dei balocchi”: “…il mio paese un tempo era il paese delle favole. Il paese nel quale ogni bambino vorrebbe crescere e giocare”. L’autrice si sente legata alla cultura italiana attraverso la lingua che ha studiato, un legame che però descrive con rabbia: “..l’italiano è stata la prima lingua che ho studiato sui banchi di scuola,…Però, malgrado la padronanza della lingua e la familiarità del modello culturale che mi è stato impresso, già d’allora percepivo il fastidioso atteggiamento di velata superiorità. “Voci dalla diaspora somala”, Nuruddin Farah, Roma, Meltemi, 2003. L’autore somalo dà letteralmente voce al suo popolo. Gli interlocutori di Farah sono numerosi quasi quanto i luoghi in cui essi si trovano, (Italia, Svizzera, Svezia, Inghilterra, Kenya, Somalia) accomunati tuttavia dalla medesima condizione di displacement. Quello che fa da sfondo al testo è l’idea di collettività, (“testo corale” viene definito nella introduzione da Alessandra Di Maio) che trova espressione nelle voci degli individui intervistati. Rifugiati, oltre ad avere il merito di dar voce a persone che ne sono state private, crea un’occasione di riflessione su eventi storici tanto vicini quanto dimenticati; il riferimento, in particolare, va al “disastroso, umiliante, brutale” colonialismo italiano. 2/3 Arte e cultura FILM La Conchiglia, sceneggiatura e regia: Abdulkadir Ahmed Said. In lingua originale e sottotitolato in italiano. Leggi tutto Black Hawk Down, tratto dal romanzo Black Hawk Down di Mark Bowden. Leggi tutto 3/3