Atti della Accademia Peloritana dei Pericolanti Classe II di Scienze Medico-Biologiche Vol. XCV, Anno Accademico CCLXXX (2007) (DOI: 10.3245/72936) Parole chiave: Neoplasie primitive, Metastasi ossee, Spalla Le neoplasie del cingolo claveo-scapolo-omerale Foci Emanuela, Accardo Michele, Amato Daniele, Lo Vano Danilo, Rosa Michele Attilio (Dipartimento di Specialità Chirurgiche, Sezione di Ortopedia, Policlinico Universitario di Messina) L’inquadramento istogenetico delle neoplasie dello scheletro rende possibile una classificazione che consente di stabilire i protocolli diagnostici e terapeutici necessari per risolvere, quando possibile, il problema neoplastico. La sede anatomica del cingolo claveo-scapolo-omerale, come qualsiasi altro distretto scheletrico, può andare incontro a patologie neoplastiche, le quali necessitano della terapia chirurgica, da sola o in associazione con la chemioterapia e la radioterapia. Gli Autori presentano la loro esperienza, che si basa sugli istotipi riportati nella tabella 1, con le relative localizzazioni riscontrate. Tab. 1. È evidente che le neoplasie benigne e le condizioni simil-tumorali dell’osso possono raggiungere la guarigione con la sola terapia chirurgica, o con l’associazione dei trattamenti infiltrativi che consentono una reazione osteogenica e conseguentemente la riduzione, fino alla scomparsa, della lesione osteolitica. A questo proposito, per la cisti ossea giovanile e per il granuloma eosinofilo, dobbiamo ricordare l’importanza terapeutica dell’infiltrazione con metil-prednisolone-acetato [fig.1]. 1 Figura 1 Per quanto riguarda la cisti ossea, nei rari casi in cui l’infiltrazione con metil-prednisoloneacetato non consenta di raggiungere la guarigione, è riportata dagli autori la necessità di ricorrere all’infiltrazione della lesione con midollo osseo autologo, le cui cellule mesenchimali totipotenti vengono stimolate, una volta inoculate nel contesto della lesione, a differenziarsi selettivamente secondo la linea osteoblastica [fig.2]. Figura 2 2 Per le neoplasie ossee benigne la soluzione chirurgica consente di raggiungere la guarigione con diverse metodiche, che vanno dal curettage alla resezione in blocco “marginale”. È evidente che per tali patologie a volte l’indicazione all’intervento chirurgico dipende solo dalle possibili complicanze, che vanno dalla recidiva locale alla trasformazione maligna o a semplici danni da compressione, nervosa o vascolare, che in quest’ultima evenienza sono causa di sofferenza, per cui l’atto chirurgico si rende indispensabile [Fig. 3]. Figura 3 Diversa è la problematica per le neoplasie ossee maligne, primitive o metastatiche [Figg. 4 e 5], per le quali la terapia chirurgica, in base all’istotipo individuato mediante preventiva biopsia diagnostica, deve essere necessariamente associata ad una chemioterapia mirata, a volte completata da una ormonoterapia e/o da una radioterapia locale. È sempre l’istotipo che condiziona il tipo di “trattamento multidisciplinare” da attuare, che con i nuovi protocolli consente il più lungo periodo di sopravvivenza, a 5 e a 10 anni. Figura 4 3 Figura 5 Nella tabella 2 gli autori riportano le percentuali di sopravvivenza a 5 anni della loro casistica. Tabella 2 Bibliografia: 4 1. Edeiken J., Hodes P.J., Caplan L.H., New bone production and periosteal reaction. Am. J. Roentgenol Radium Ther. Nucl. Med. 1966;97:708-718. 2. Lodwick G.S., Wilson A.J., Farrell C. et al., Determining growth rates of focal lesions of bone from radiographs. Radiology 1980;134:577-583. 3. Lodwick G.S., Wilson A.J., Farrell C et al., Estimating rate of growth in bone lesions: Observer performance and error. Radiology 1980;134:585-590. 4. Resnick D., Cone R.O., The nature of humeral pseudocysts. Radiology 1984;150:27-28. 5. Davies A.M., Cassar-Pullicino V.N., Grimer R.J., The incidence and significance of fluid-fluid levels on CT of osseous lesions. Br. J. Radiol. 1992;65:193-198. 6. Resnick D., Tumors and tumor-like lesions of bone: Imaging and pathology of specific lesions. In: Resnick D, ed. Bone and Joint Imaging.2nd ed. Philadelphia, PA: W.B. Saunders; 1996:9911063. 7. Onikul E., Fletcher B.D., Parham D.M., Chen G., Accuracy of MR imaging for estimating intraosseous extent of osteosarcoma. Am. J. Roentgenol 1996;167:1211-1215. 8. Hoffer F.A., Nikanorov A.Y., Reddick W.E. et al., Accuracy of MR imaging for detecting epiphyseal extension of osteosarcoma. Pediatr. Radiol. 2000;30:289-298. 9. El-Khoury G.Y., Sundaram M., Logical approach to the evaluation of solitary bone lesions. In: El-Khoury GY, ed. Essentials of Musculoskeletal Imaging.Philadelphia, PA: Churchill Livingston; 2003:2-11. 10. Khoury N.J., El-Khoury G.Y., Bennett D.L.: Primary malignant bone-forming tumors. In: ElKhoury GY, ed. Essentials of Musculoskeletal Imaging.Philadelphia, PA: Churchill Livingston; 2003:23-31. 5