Atti della Accademia Peloritana dei Pericolanti Classe II di Scienze Medico-Biologiche Vol. XCV, Anno Accademico CCLXXX (2007) (DOI: 10.3245/72938) Parole chiave: Neoplasie benigne, Neoplasie meligne, Anca, Tumori ossei primitivi dell’anca Lo Vano Danilo, Amato Daniele, Rosa Michele Attilio, Chiaro A. (Dipartimento di Specialità Chirurgiche, Sezione di Ortopedia, Policlinico Universitario di Messina) L’anca rappresenta un distretto anatomico caratterizzato statisticamente da un’elevata incidenza di neoplasie ossee primitive. Con riferimento ad una casistica personale di 188 pazienti (118 affetti da tumori maligni dell’osso, 44 dei quali primitivi ed i restanti 74 metastatici, 30 da tumori benigni e 40 da condizioni simil-tumorali), trattati dal 1985 ad oggi, gli Autori riferiscono circa le modalità applicative delle più moderne procedure di “limb salvage”, considerate come indicazioni “principe” nel trattamento delle lesioni neoplastiche maligne dell’osso, sia primitive che ripetitive. Gli autori, sottolineando nell’ambito delle neoplasie maligne dell’osso l’importanza di un approccio terapeutico multidisciplinare che compendi la perfetta integrazione dell’atto chirurgico con le più moderne competenze nel campo della diagnostica per immagini, dell’oncologia medica, dell’anatomia patologica e della radioterapia, presentano la loro esperienza che si basa sui seguenti istotipi, riportati nella tabella 1: tumori maligni primitivi dell’osso: 19 casi di condrosarcoma, 9 di istiocitoma fibroso maligno, 7 di sarcoma osteogenico, 5 di leiomiosarcoma, 4 di sarcoma di Ewing. lesioni maligne metastatiche: 29 casi di ca mammario, 19 di ca prostatico, 12 di ca polmonare, 8 di ca tiroideo e 6 di ca renale a cellule chiare); Tabella 1 Mentre per le lesioni benigne e le condizioni simil-tumorali dell’osso la guarigione è ottenibile con la sola terapia chirurgica, attuabile secondo diverse metodiche che vanno dal curettage alla resezione in blocco “marginale”, o con l’associazione dei trattamenti infiltrativi che consentano una reazione osteogenica e conseguentemente la riduzione fino alla scomparsa della lesione osteolitica, per le lesioni maligne riteniamo indispensabile, previa l’individuazione dell’istotipo mediante biopsia diagnostica, attuare l’approccio chirurgico mediante l’esecuzione di una resezione ampia, “en - block”, della neoplasia, eventualmente preceduta da appropriati cicli neoadiuvanti di polichemio- e radio-terapia, al fine di limitare il rischio di recidive locali, con impianto di una megaprotesi per metaepifisi prossimale di femore o di femore in toto, a seconda dei casi (Figg. 1 e 2). Figura 1 Figura 2 Per quanto concerne i tessuti molli presenti nelle regioni anatomiche limitrofe rispetto alla sede della neoplasia, nei casi in cui non sia indispensabile un più ampio sacrifico muscolare per la particolare estensione della lesione, è possibile effettuare il loro riancoraggio, in maniera diretta o mediata tramite maglia tubulare (Fig. 3). Figura 3 Ai fini della ripresa funzionale è risultato discriminante il livello di resezione attuato, e precisamente al di sopra o al di sotto dell’inserzione distale del muscolo grande gluteo, fattore critico quest’ultimo per la funzionalità articolare dell’intero impianto protesico (Fig. 4). Figura 4 Tabella 2 Nella tabella 2 gli autori riportano infine i risultati ottenuti ad un follow-up medio di 5 anni, con valutazione della funzione articolare residua effettuata facendo riferimento alla forza muscolare ed al R.O.M. Bibliografia: 1. Edeiken J., Hodes P.J., Caplan L.H., New bone production and periosteal reaction. Am. J. Roentgenol. Radium Ther. Nucl. Med.1966;97:708-718. 2. Lodwick G.S., Wilson A.J., Farrell C. et al., Determining growth rates of focal lesions of bone from radiographs. Radiology, 1980;134:577-583. 3. Lodwick G.S., Wilson A.J., Farrell C. et al., Estimating rate of growth in bone lesions: Observer performance and error. Radiology, 1980;134:585-590. 4. Resnick D., Cone R.O., The nature of humeral pseudocysts. Radiology, 1984;150:27-28. 5. Davies A.M., Cassar-Pullicino V.N., Grimer R.J., The incidence and significance of fluid-fluid levels on CT of osseous lesions. Br. J. Radiol. 1992;65:193-198. 6. Resnick D., Tumors and tumor-like lesions of bone: Imaging and pathology of specific lesions, in Resnick D., ed. Bone and Joint Imaging.2nd ed. Philadelphia, PA: W.B. Saunders; 1996:9911063. 7. Onikul E., Fletcher B.D., Parham D.M., Chen G., Accuracy of MR imaging for estimating intraosseous extent of osteosarcoma. Am. J. Roentgenol.1996;167:1211-1215. 8. 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