Close window to return to IVIS in collaborazione con RICHIESTO ACCREDITAMENTO SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI organizzato da certificata ISO 9001:2000 INFORMATION SCIVAC Secretary Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 Cremona Tel. (0039) 0372-403504 - Fax (0039) 0372-457091 [email protected] www.scivac.it Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC Neoplasie mesenchimali: croce e delizia del citologo Davide De Lorenzi Med Vet, SMPA, Forlì Una volta stabilito che il campione citologico in esame non è di natura infiammatoria, per la presenza sul vetrino di elementi non riferibili a cellule quali granulociti neutrofili, macrofagi, monociti e plasmacellule, un fondamentale passaggio dell’esame citopatologico consiste nell’individuare l’oncotipo, ovvero la linea cellulare di origine, della proliferazione patologica in atto. Tradizionalmente si riconoscono tre categorie principali: neoplasie di derivazione epiteliale, mesenchimale e rotondocellulare; queste suddivisioni vengono effettuate sulla base delle caratteristiche citomorfologiche della popolazione cellulare sospetta. In particolare vengono osservati il numero di cellule che la biopsia con ago sottile ha permesso di raccogliere (cellularità), la tendenza che queste cellule hanno nel raggrupparsi in ammassi più o meno organizzati (clusters) formando insiemi ordinati che prendono il nome di architetture, le caratteristiche morfologiche delle singole cellule (forma e colore del citoplasma e forma, numero, disposizione e struttura nucleare) e la presenza di elementi non cellulari ma derivanti dal metabolismo delle cellule stesse (sostanza fondamentale, secreti, amiloide ed altro). Le neoplasie mesenchimali sono generalmente caratterizzate dalla presenza di una cellularità da modesta a moderata, con presenza di cellule singole o raccolte in piccoli clusters ad architettura stromale, storiforme o perivascolare. Le singole cellule mostrano morfologia tendenzialmente fusiforme, tanto che il termine “fusocellulare” viene spesso utilizzato come sinonimo di “mesenchimale” (Fig. 1) ed il nucleo, generalmente singolo e centrale, è di forma ovale. Il citoplasma è normalmente basofilo e spesso i margini citoplasmatici risultano sfumati e non ben identificabili. Frequente è il rilievo di matrice intercellulare (Fig. 2), generalmente di colore da porpora a viola a tenuemente rosato, genericamente definita sostanza fondamentale che è l’espressione dell’attività metabolica delle cellule stesse. In determinate circostanze è possibile ulteriormente definire questa sostanza come condroide, osteoide od altro. I criteri di malignità che vengono applicati a questa categoria cellulare non differiscono da quelli comunemente impiegati in presenza di altre linee cellulari: anisocitosi, anisocariosi, variazioni di rapporto N/C, nucleoli di forma irregolare e di grosse dimensioni, mitosi numerose ed atipiche. Un criterio di atipìa che si applica solamente alle neoplasie mesenchimali è rappresentato dalla eventuale elevata cellularità dei campioni citologici: poiché una caratteristica dei tessuti mesenchimali è data dalla forte coesione intercellulare, conseguenza della funzione di sostegno e protezione che spesso questi tessuti hanno, il trovare campioni ad elevata cellularità generalmente indica una perdita di questa caratteristica dei tessuti maturi e ben differenziati e pertanto viene interpretata come aspetto di dedifferenziazione associata alle neoplasie maligne. Questo in teoria. Nella pratica neoplasie a cellule mesenchimali possono assumere morfologie diversissime da quelle descritte poco sopra, e questo a causa della notevolissima diversificazione e specializzazione che i tessuti di derivazione mesodermica assumono durante lo sviluppo dell’organismo. FIGURA 1 - Elementi fusocellulari. FIGURA 2 - Sostanza fondamentale. Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC FIGURA 3 - Leiomiosarcoma intestinale (cane). FIGURA 5 - Meningioma (cane). FIGURA 4 - Sarcoma cutaneo (gatto). Basti pensare che tessuti a funzione diversissima come tessuto osseo, muscolare, endoteliale, aracnoideo, adiposo e connettivale derivano tutti dal mesoderma e che tutte le neoplasie benigne e maligne che da questi possono derivare rientrano tutte nella categoria delle neoplasie mesenchimali. Non solo le neoplasie mesenchimali fusocellulari possono presentare uno spiccatissimo pleomorfismo nell’ambito delle differenti categorie tumorali (Fig. 3 e Fig. 4) ma esistono anche neoplasie mesenchimali caratterizzate dall’essere composte da elementi prevalentemente rotondocellulari ed addirittura neoplasie nelle quali si osserva una mescolanza di elementi fusocellulari e rotondocellulari, questi ultimi sia singoli che organizzati in architetture di tipo pseudoghiandolare (c.d. pattern “bifasico”, Fig. 5). A complicare il tutto abbiamo tumori non di derivazione mesenchimale caratterizzati dalla presenza di cellule fusate (ad es. certi tipi si carcinoma squamocellulare, Fig. 6 e di melanoma) e di neoplasie non neoplastiche dove elementi fusocellulari presentano importanti atipìe citomorfologiche tali da poter fare insorgere il legittimo dubbio al citologo di trovarsi di fronte ad una patologia neoplastica maligna. In corso di sospetta patologia mesenchimale il compito del citologo consiste: 1) nell’individuare la componente mesenchimale della patologia in atto; FIGURA 6 - Carcinoma squamocellulare (gatto). 2) nel distinguere patologie effettivamente neoplastiche da quadri flogistici associati ad intensa fibroplasia reattiva 3) nel valutare il potenziale di malignità della neoplasia in atto applicando i criteri di malignità citomorfologici. La corretta definizione della neoplasia mesenchimale attraverso l’individuazione del tessuto di origine del tumore non sempre è possibile in corso di esame citopatologico (e spesso nemmeno in corso di esame istopatologico) anche se esistono neoplasie mesenchimali con caratteristiche citomorfologiche abbastanza peculiari da consentire una buona identificazione del tessuto di origine. Nel corso della relazione verranno illustrati esempi citologici di neoplasie mesenchimali fusocellulari, di neoplasie mensenchimali non fusocellulari, di patologie non neoplastiche con elementi fusocellulari e di patologie non mesenchimali con presenza di elementi fusocellulari. Indirizzo per la corrispondenza: Davide De Lorenzi Clinica veterinaria San Marco, Via Sorio 114/c Padova Tel. 0498561098 - E-mail [email protected] This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee